Un attempato bagnante…

Altro che “coccodrillo”. Di solito, in occasione della scomparsa di una grande figura (in questo caso, stimatissimo storico della letteratura italiana e coscienza critica della sinistra marxista) si esagera in elogi. Ma per Alberto Asor Rosa, scomparso il 21 dicembre 2022, Rainews 24 ha confezionato un servizio dominato da un fatto più che marginale: le vacanze dello storico a Capalbio, il suo relax da cittadino a riposo in spiaggia. E la ampia biografia dell’uomo di cultura è legata a un testo che raccoglie le cose in modo che sembra casuale e distratto. Qualcuno controlla ciò che va in onda nella principale azienda culturale del Paese?

Un attempato bagnante…
di Maurizio Menicucci
(pubblicato su italialibera.online il 22 dicembre 2022)

Il 21 dicembre 2022 muore Alberto Asor Rosa, grande storico della nostra letteratura, nonché coscienza critica mai cheta della sinistra marxista, che ha segnato la storia delle idee e del dibattito politico del secondo 900 italiano e di questo primo scorcio del nuovo millennio. Intuendo, bontà loro, la solenne importanza dell’evento, i responsabili della nostra all news tricolore, Rainews 24, sbrigano la pratica delegando a qualche sventurato pennalesta, che era di corvée in quelle ore, un servizio ‘all’uopo’. E il risultato, per dirla con Virgilio, «sunt lacrymae rerum et mentem mortalia tangunt»: sono le lacrime delle cose, e le cose mortali toccano la mente.

Alberto Asor Rosa è mancato a 89 anni. Ha diretto, fra l’altro, la monumentale Storia della letteratura italiana di Einaudi ed ha animato, per molti anni, la Rete dei Comitati per la difesa del paesaggio toscano. Foto: La Repubblica.

Perché, ohibò, nel pezzo, che passa a ripetizione sui nostri schermi, l’autore non trova di meglio che partire, e proseguire per una parte cospicua del tempo, parlando di Asor Rosa come di un assiduo, e d’ora in poi rimpianto (sic!) frequentatore di Capalbio, la nota località balneare della costa toscana. Questo, mentre le immagini, girate chi sa in quale occasione, certo assai lontana dall’ufficialità, e magari anche assai privata, lo ritraggono già attempato, mentre, in primissimo piano e a torso nudo, appare rilassato e intento a farsi i cosiddetti fatti suoi ai tavoli del lido. Dopodiché, finalmente, il geniale estensore dell’obituary, come gli Inglesi chiamano i ‘coccodrilli’, i servizi ‘in memoriam’, raddrizza la barra e passa al tono serio, seppur elencando a casaccio le benemerenze dello scomparso.

Ora, mi domando: anche ammettendo che fosse opportuno esordire e dilungarsi con il privato di un personaggio che tanto ha dato al pubblico (si sa, il buco della serratura è ormai l’unico punto di vista che conti) proprio non c’erano in archivio foto o spezzoni di ripresa più adatti all’uomo e al momento? E mi chiedo, ancora: è rimasto qualcuno, in questa Rai di dipendenti — nel senso proprio di drogati — dai vari Fiorello (senza nulla togliere…), Bolle (qui, togliendo, invece…) e compagnia sempre più ballante sulle nostre macerie morali e materiali, qualcuno, dicevo, attento alla qualità di un’informazione pubblica ridotta a far da mosca cocchiera a quella commerciale?

E c’è, ancora, qualche responsabile che — a parte assillarci con la questione “quanta Italia?” nella produzione mondiale di salumi o in quella di pannelli solari (epperò quanta ce n’è nel ‘Marocco & Qatargate’ è domanda tabù) — pensi a verificare i lavori e gli strafalcioni di grammatica, di contenuti e, come in questo caso, di sensibilità dei colleghi, o siamo al liberi tutti? E per inciso: non c’entrerà qualcosa il fatto che Asor Rosa sia stato un esimio intellettuale di sinistra e che la detta spiaggia grossetana sia descritta dalla vulgata populista come il rifugio di quella sinistra da cui oggi anche la sinistra — perché fa tanto di sinistra — prende le distanze, aiutando la destra ad accanirsi su quel che ne rimane? Liquidando, così, anche quel po’ di cultura che l’Italia ha prodotto in questi ultimi decenni e che la Destra italiana — capace, fin qui, di ammannirci, a proposito di Rai, solo ridicole, confuse e antistoriche revisioni in chiave identitaria del nostro passato — non sarà mai capace di produrre. 

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Un attempato bagnante… ultima modifica: 2023-02-28T04:16:00+01:00 da GognaBlog

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2 pensieri su “Un attempato bagnante…”

  1. “La competizione politica si serve di ogni mezzo.”
    Hai ragione: diciamo che ora si serve pure delle armocromiste, diciamo.
     
    Berlinguer si starà rivoltando nella tomba.

  2. Non mi meraviglia affatto. La competizione politica si serve di ogni mezzo. Fa parte di un lavoro di costruzione di un’immagine della sinistra da ZTL che dura da molti anni e che ha portato indubbiamente a risultati. Iniziato con i golf di Bertinotti e la barca di D’Alema. Un lavoro condotto in modo sistematico con la collaborazione anche di ex  sinistrati pieni di risentimenti, sicuramente giustificati ma che hanno a volte portato a posizioni come quella del famoso marito cornuto che se li taglio’ per vendetta. Un lavoro al quale i dirigenti e gli intellettuali della sinistra hanno fornito ampio materiale e occasioni di aggancio con il modo di condurre la loro vita privata nell’epoca della rete  e non hanno saputo reagire. Ricordo che in passato le sezioni storiche del PCI a Milano erano motivo di orgoglio, anche se di simpatico sfottò come la mitica Prrotti Devani che veniva chuamata Salotti & Divani. Poi nella fase della decadenza erano quasi motivo di vergogna. E la campagna non smettera’ certo con la nuova Segretaria, anzi mi aspetto di tutto. Chiarisco, a scanso di equivoci, che lo dico da osservatore. Non ho niente a che fare con i partiti della attuale sinistra. Cerco di esercitare un certo controllo e di non fare più neppure lapsus: non dico più la Mutua, la STIPEL o il PCI. 

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