Sul quotidiano La Stampa del 1° giugno 2023 è stato pubblicato un articolo che si riferisce a una pratica che pare sia in aumento e che riguarda le persone che chiedono, al momento del trapasso, di avere le proprie ceneri disperse sulla punta delle montagne.
Nulla in contrario su tale pratica. Vorrei solo evitare che, oltre alla dispersione delle ceneri al vento, venissero anche collocate sulla punta delle montagne in questione, targhe o lapidi a imperitura memoria di chi ha deciso di essere “disperso” con tale modalità. Questo per evitare che le suddette punte, in breve, si trasformino in luoghi simili a cimiteri d’alta quota. Siccome nell’articolo si parla di una regolamentazione del fenomeno, penso che sarebbe opportuno che tra le norme da definire venisse anche compreso il divieto di installare targhe o lapidi e, nel caso il divieto non venga rispettato, si agisca per la loro rimozione.
Siccome abbondano già croci e statue varie, oltre a targhe e lapidi di chi è stato vittima di incidenti in quei luoghi, è un attimo ritrovarsi in una specie di “dependance dei Sepolcri” di foscoliana memoria.
Per la serie “prevenire è meglio che curare”… (Giuliano Bosco).
Vette come cimiteri
(sì alla dispersione delle ceneri sulle vette)
di Francesco Falcone
(pubblicato su lastampa.it l’1 giugno 2023)
A Oulx è entrato in vigore un innovativo regolamento che darà ai residenti, ma anche ai “forestieri”, la possibilità di scegliere la cima del Monte Seguret 2926 m, piuttosto che una delle altre vette simbolo del territorio, per disperdere in natura le ceneri dell’amato, di un amico o del parente che ha espresso come ultimo desiderio di far tornare in natura i propri resti mortali.
Può sembrare un tema di scarso interesse, ma il sindaco Andrea Terzolo è pronto a testimoniare che negli ultimi anni le domande di dispersione delle ceneri sul territorio del Comune sono in costante aumento, soprattutto da parte di persone giunte apposta dall’area metropolitana. Con l’aiuto di funzionari e colleghi, il primo cittadino ha così deciso di stilare un vero e proprio elenco di luoghi dove autorizzare questo genere di “sepoltura”: una quarantina di aree, dalle cime al fondovalle, dal Gad a Royeres, alle frazioni di Beaulard, Amazas, San Marco e Savoulx.
A Oulx chi vorrà svuotare ai quattro venti le urne cinerarie nel rispetto della legge, che richiede di farlo lontano da zone abitate e proprietà private, avrà ampie possibilità di scelta: «In città, anche se prevista, questa pratica è di fatto quasi impossibile – spiega il sindaco – Qui da noi invece ci sono parecchi spazi idonei. Ne abbiamo censiti almeno un paio per ogni frazione e borgata: alcuni anche parecchio suggestivi e panoramici».
Cartina del paese e ricordi delle escursioni tra boschi e sentieri alla mano, sindaco e assessori hanno stilato una dettagliata lista. Oltre alla cima del Seguret, ben visibile da ogni angolo del paese, tra i punti più in quota figurano Punta Clotesse 2878 m e il Passo Mulattiera. Ci sono poi le vette del Genevris, del Cotolivier, la zona della cappella della Boursailles, i pressi della cappella di San Giusto, il Truc Serra sopra il Puy, la strada del Pramand, il bosco della Madonna della Sanità. Più a bassa quota sono l’area della pista da fondo di Beaulard, l’area delle cave di gesso di Savoulx e tanti altri spazi verdi.
«In diversi casi, come al Seguret o al Genevris, bisognerà avere l’accortezza di orientare la dispersione nella direzione giusta – avverte il sindaco – per far ricadere le ceneri sui terreni di Oulx e non in uno dei comuni confinanti».
Le autorizzazioni alla dispersione delle ceneri dei residenti saranno rilasciate gratuitamente; per tutti gli altri la domanda in municipio comporterà la copertura dei costi di istruttoria della pratica.
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Dobbiamo smetterla di caccare dappertutto come fanno le galline! La propria esistenza basta e avanza per far parlare e ricordare di se, nel bene e nel male.
A parte il fatto che, posto che la cosa non dia fastidio ad altri, ognuno dovrebbe quanto meno vedersi riconosciuto il diritto di disporre del proprio corpo come gli pare, ho come l’ impressione che si stia disctuendo aria fritta. Forse non conosco le situazione in Italia, ma qui in Germania le persone che danno disposizioni testamentarie di questo genere lo fanno proprio perché vogliono evitare lapidi, targhette, croci e quant’altro. A parte la dispersione in mare, che è la più comune è che è per definizione incompatibile con qualsiasi forma di marcatore, sta diventando di moda il seppellimento dell’urna ai piedi di un albero di propria scelta in parchi appositi – ma anche lì, ci si limita ad una targhetta di legno (e quindi di durata limitata), spesso con le sole iniziali.
Quanto alla dispersione in montagna, il primo esempio mi risulta essere stato quello di Julius Evola, le cui ceneri vennero disperse al Rosa proprio sull via che lui aveva aperto. Mi piacerebbe parecchio potermi far fare lo stesso, ma siccome non ho aperto nessuna via degna di nota, sto tenendo d’occhio una quercia quasi millenaria che abbiamo in giardino. Ma temo che non se ne farà nulla, sia perché i seppellimenti in terreni privati sono un privilegio riservato alla nobiltà, e sia perché la cosa complicherebbe parecchio la futura vendita della casa ad opera dei figli, nessuno dei quali può venirci a vivere.
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Oltre che trovarmi d’accordo con la Redazione, penso che sia assurdo stilare un regolamento per la dispersione di ceneri che, in quanti tali, hanno una consistenza quasi impalpabile e spariscono dopo qualche minuto che sono state sparse, senza impatto alcuno sui poveri umani.
certo che per un artico del genere 28 commenti mi sembrano già troppi
aldilà delle lapidi e croci in montagna
queste ci sono da sempre
certo metterne nuove anche no, però a chi danno fastidio?
a chi non vuole un pò di colla o cemento
anche da morti si devono seguire le regole, pensi di non dare più disturbo a nessuno….ed invece ….eccoli qua a rompere le palle per una manciata di cenere…….sarà inquinante?
comunque siamo arrivati a 29 commenti con il mio
Mc enzo al #24:
Non è esatto.
Informati meglio: vedi LEGGE 30 marzo 2001, n. 130
…ognuno potrebbe ricercare in vita la propria cima preferita per lo spargimento girovagando tra i monti del globo…le polveri potrebbero essere lanciate da un drone appositamente attrezzato per il servizio funebre (idea per una startup).
Francamente non capisco questa sua curiosità nei confronti del mio pensiero. Targhette commenorative, madonnine, altarini ….io li vedo come simboli religiosi. Probabilmente vengono apposti perché ci siamo allontanati dalla morte, la vediamo in tv e al cinema, sempre violenta e cruente, ma al caro estinto non si fa più la veglia in casa, non si sollevano i bimbi a far vedere il rigor mortis del nonno, anzi lo di brucia per non aver nemmeno un luogo preposto dove andarlo a trovare. E gli altarini sono un placebo all’aver allontanato la morte vera da noi, che dobbiamo sempre e solo correre vispi e fieri verso un mondo migliore
Dove eravamo prima di venire al mondo? Non potremmo fare lo stesso quando ce ne andiamo? Gli investimenti sono da fare sui vivi.
Concordo sul cattivo gusto di lasciare foto targhe e quant’ altro in giro per i monti. Anche gli adesivi delle varie associazioni che imbrattano tutte le croci o i simboli sulle vette, simboli che a loro volta spesso sono brutti esagerati e di cattivo gusto.
Per le ceneri….. In Italia non si potrebbe neppure aprire l urna, quindi e vietata la dispersione, che di per sé e anche essa un simbolo, un rito ormai inutile visto che sovente ( parlo per esperienza diretta) le ceneri dei corpi cremati vengono rintuzzate con altri tipi di cenere per dare ” sostanza” al contenuto della urna.
Ma permettetemi una domanda…. Sto morti danno così fastidio alla società attuale ? E se li lasciassimo semplicemente nei cimiteri, cremati o no, come previsto dalla riforma Napoleonica?….
Poi sinceramente fatene pure l uso che vi pare della polvere, basta che non si imbrattino tutti i sentieri con dei promemoria che a nessuno interessano .
Vivo sulle pendici del Col di Lana, nel bel mezzo delle Dolomiti. Non ho mai amato croci o altri oggetti sulle cime. A chi mi chiede cosa visitare durante un periodo di permanenza tra queste montagne suggerisco prima di tutto di farsi una passeggiata in un cimitero di guerra. La bellezza delle montagne qui è scontata, entrare nella loro storia più traumatizzante, no. E fa capire tante cose. Anche sulla propria vita.
Forse, Carlo, sei tu che non hai capito.
Nessuno ha parlato di “rimuovere i simboli cristiani”, né si discute circa la sacralità della montagna (ognuno avrà la propria convinzione in proposito, e non è certo mia intenzione confutarla).
Rifaccio la domanda: secondo te è corretto che chiunque possa svegliarsi una mattina e decidere di mettere dove più gli piace una targhetta a ricordo di una persona defunta, oppure di un pericolo scampato?
PS
I cimiteri di guerra (così come gli ossari e i siti teatro di stragi nazifasciste), sono luoghi della memoria COLLETTIVA (non individuale) e hanno un valore prima di tutto CIVILE, che li rende rilevanti per chiunque, indipendentemente dalla fede religiosa.
Ovvio che no, ma qui si parlava di targhe, madonne e tabernacoli. Comunque tranquilli, finché abbiamo il papa in italia nessun simbolo cristiano verrà rimosso se non da Lui.
E l’Italia tutto questo lo accetta a larga maggioranza, vedi crocifissi nelle sule scolastiche. Se ancora tollerano il proliferare delle bandiere tibetane è perché non sono lette per quello che sono. Beata ignoranza, base del cattolicesimo.
Inceneritore o termovalorizzatore, a scelta del defunto.
C’è poco da capire.
Da Wikipedia:
“Il simbolo è un elemento della comunicazione, che esprime contenuti di significato ideale dei quali esso diventa il significante. Tale elemento, sia esso un segno, gesto, oggetto o altra entità, è in grado di evocare alla mente dell’osservatore un concetto diverso da ciò che il simbolo è fisicamente, grazie a una convenzione prestabilita ”
Chi ritiene la montagna sacra, non è che pensi che la montagna sia un dio (e tantomeno Dio), ma la ritiene un simbolo, di wilderness, della natura, di una vita che non sia definita e conclusa nel denaro, nel produrre o nell’utile.
O magari, forse, solo un simbolo di una trascorsa gioventù.
Ma una cosa che di sicuro non vuole: che la si infesti di altri simboli!
Al mondo non è sacro solo quello che è cristiano e cattolico o con simboli, immagini e statue varie
Immagino abbino altri simboli, non credo preghino davanti un muro bianco. Però, se non mi si vuol capire, va bene lo stesso per carità
Nel commento 6 su dice:
” Generalmente chi sceglie la cremazione non è particolarmente interessato a far lasciare in ricordo targhe o lapidi, quindi ritengo sia una possibilità abbastanza remota tanto da non dover suscitare perpelessità”
Non ne sarei tanto sicuro. Il Berlusca (bunanima) si è fatto cremare e poi è finito in un po’ po’ di mausoleo …
14. Carlo.
In qualsiasi Tempio Protestante, Valdese, Metodista e via discorrendo non trova crocefissi. Quindi? Non sono luoghi di culto?
Corcali di mazzate o denunciali. Io ho cremato mia madre e nelle ceneri non c’erano residui di alcun tipo, e considera che aveva protesi, denti d’oro e un pace maker.
Roberto Bonelli è stato cremato e le ceneri disperse ad Alefroide, senza “residui”.
Onestamente credo, al di là dei regolamenti, che dipenda anche dalla professionalità della società di cremazione. A Torino c’è un tempio crematorio molto bello, sobrio e gestito con molta professionalità.
Poi è ovvio che ci sono dei limiti, io voglio essere cremato e ho chiesto se era possibile disperdere le ceneri in un club privée, ma mi hanno detto che non è possibile. 🙁
Ma, a parte le battute macabre e al di la dei casi personali credo che l’articolo sia veramente fuorviante, a partire dal titolo…
Qui da noi è pieno di chiese sconsacrate. Vengono private dei simboli, non rimosso il luogo dove sono!
Si prega ai piedi di una madonna che ha pianto sangue….non sul terreno dove questo cade. Si porta in processione il santo…non sempre si va in pellegrinaggio dove ha compiuto il miracolo. A mio giudizio è il simbolo a rendere sacro il luogo che senza dubbio ha un motivo per esser sacro, ma finché non ci si mette un simbolo non è riconosciuto ne riconoscibile. Una chiesa senza crocefisso chiesa non è
“Sono proprio i simboli a rendere sacri i luoghi”
Questo mi sembra proprio confondere la causa con l’effetto…
Sono proprio i simboli a rendere sacri i luoghi, tant’è che si prega davanti un simbolo non davanti la porta. Qui da noi i monti son pieni di ex voto per uno scampato pericolo (magari un infarto o un incidente di lavoro) , cimiteri di guerra, bandiere tibetane, candelabri a sei braccia…tralasciando i simboli cristiani e cattolici. Per molti la montagna è già sacra, per altri (vedi post anche qui) andrebbe fatta.
Carlo al #7:
A parte che non è chiaro chi sarebbero i “voi” cui ti rivolgi, ti sembra corretto che chiunque possa mettere dove gli pare una targa a ricordo di un proprio caro?
A me no.
E’ di questo che si parla, non di croci di vetta e/o ex-voto (che comunque per quanto ne so vengono messi all’interno di chiese/santuari/ecc.).
non sono le croci o le targhe che fanno la sacralità della montagna.
P.S.: non dico di dove perché anche a me risulta corretto quello che scrive Carlo!
Penotti, io ti credo anche, però allora il “cremulator” di mia suocera funzionava veramente male!
Almeno qui non è ammessa la dispersione se non in luoghi adibiti. Il possessore dell’urna ne è anche il custode e l’autorità giudiziaria può entrare in qualsiasi momento nell’abitazione dove è custodita l’urna e verificare l’integrità dei sigilli. Reato penale la manomissione del sigillo.
Altra cosa son targhe ed ex voto….se volete la montagna sacra dovete accettare i simboli religiosi
Generalmente chi sceglie la cremazione non è particolarmente interessato a far lasciare in ricordo targhe o lapidi, quindi ritengo sia una possibilità abbastanza remota tanto da non dover suscitare perpelessità
Detto questo, il provvedimento del sindaco di Oulx mi pare una boutade in quanto la dispersione delle ceneri all’aperto, e a determinate condizioni, fra cui comunicarlo al momento della cremazione è ammesso.
Le ceneri sono ceneri e non contengono residui di alcun genere.
Per chi vuole approfondire:
https://www.geopop.it/video/come-funziona-un-forno-crematorio-e-come-riesce-a-ridurre-in-cenere-il-corpo-del-defunto/
poi ci sono anche i residui di botox .
“sarebbe opportuno che tra le norme da definire venisse anche compreso il divieto di installare targhe o lapidi “
Frase perfetta solo se aggiungendo “croci e madonne” ed estendendola a tutto il territorio.
Segnalo comunque che parlare di dispersione di ceneri è un po’ mistificante, fa venire in mente quello che resta dopo un falò, ma in realtà rimangono pezzi d’osso, denti d’oro o ceramica e protesi metalliche…alla lunga potrebbe avere un certo impatto
La cenere è un fertilizzante . La lapide un inquinante.
Assolutamente corretto vietare la posa di lapidi, targhe, immaginette, croci, crocette e quant’altro.
Personalmente sarei invece meno rigido sui luoghi deputati alla dispersione delle ceneri.
Un nuovo tentativo di “colonizzare” le cime. La dispersione, se proprio deve avvenire, venga limitata ad aree lontane dalla normale frequentazione. Non in vetta, non sui colli o passi ove transitano sentieri od itinerari. Corretto vietare la posa di targhe, croci ed altri “ricordi”.