Abbiamo aperto un nuovo canale di commenti: da pochi giorni è possibile infatti commentare tutti i post di Alt(r)iSpazi.
#YesComment!
Avere un sistema di commenti nel proprio sito è un’opzione utile? In teoria, spingere il visitatore a rilasciare la propria opinione sul contenuto pubblicato consente di migliorare il servizio, ricevere pareri o critiche e valutare l’apprezzamento delle proprie creazioni.
La pratica è però un po’ differente: a commenti entusiasti o giustamente critici spesso si accostano affermazioni distruttive, iraconde, denigratorie. Talvolta, in alcuni siti, ma anche sui social come facebook, i commenti sono “l’equivalente digitale dei muri nei bagni delle scuole. Con un’aggravante: a scrivere insulti, volgarità e bugie non sono adolescenti eccitati. Sono adulti imperdonabili (Beppe Severgnini)”.
La storia di GognaBlog è iniziata a dicembre 2013, possiamo dunque dire che stiamo avviandoci al compimento del settimo anno di età. Se nel conteggio comprendiamo anche i post targati Totem&Tabù, la cifra delle pubblicazioni raggiunge un discreto numero: 3.027 post (ad oggi, 23 ottobre 2020). Il numero dei commenti pubblicati (sempre alla stessa data) è di 28.304 (4.043 all’anno, 337 al mese). Ma il dato più significativo è che, con facile conteggio, se ne deduce una media di 9,35 commenti ad articolo.
E’ compito dell’amministratore di cancellare i commenti ritenuti offensivi, ma posso felicemente affermare di essere stato costretto a questo fastidioso compito solo poche volte, non più di una trentina.
La scarsità di precipitazioni sgradite a commento dei post ci inorgoglisce perché testimonia una dignitosa serietà del sito stesso e di conseguenza un ottimo livello culturale dei lettori.
I provocatori, gli esagitati, i crudeli, gli incazzati o, più semplicemente, i troll agitano a loro difesa la parola “libertà”. Ma “libertà di commentare non è libertà di offendere, ferire, diffamare. Non è neppure grafomania, logorrea, isterismo (Beppe Severgnini)”. I commenti devono avere due requisiti fondamentali, cioè devono essere “legalmente accettabili” e devono essere “logici”.
Riguardo al primo requisito, come tutti i siti d’informazione, neppure noi abbiamo la voglia né i titoli per diventare guardiani della morale pubblica. E neppure le risorse per pagare controllori che impediscano al pattume verbale di arrivare sul web. Il Guardian riceve un milione di commenti al mese. Per gestirli impegna uno staff di dipendenti e freelance che sorveglia la sezione, 24 ore al giorno. Non tutti possono permetterselo, forse neppure il Guardian. Non vogliamo neppure essere i guardiani di uno zoo. Ma, come dicevano, per fortuna o per merito, questo è un problema marginale per GognaBlog.
Riguardo al secondo requisito, anche per noi tutto si fa più complicato. La cosiddetta «moderazione» non può reprimere la libertà dei lettori di andare leggermente fuori tema. Se più di un lettore si prende questo tipo di licenza, in men che non si dica il tema della discussione viene spostato a un focus a volte del tutto avulso da quello originario del post. Se si riesce però a tenere sotto controllo anche il nuovo filo logico, il post ha comunque ottenuto lo scopo di far convergere la discussione su un punto che evidentemente sta ancora più a cuore.
La libertà, come tutte le cose importanti, bisogna meritarsela. Tra i nostri lettori ci sono pochissimi sciocchi che non capiscono che la nostra libertà si ferma dove comincia quella degli altri.
Ed è proprio questa considerazione che ci ha incoraggiati ad aprire un nuovo canale di commenti: da pochi giorni è possibile infatti commentare tutti i post di Alt(r)iSpazi, un sito che, al pari di GognaBlog, affronta molte tematiche, in genere focalizzate sulla cultura della montagna, ma con diverse sfumature.
Rifiutiamo quindi il “no comment”, la celebre locuzione tipica di astenuti e di politici imbarazzati, ed esclamiamo invece: #YesComment!
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“Facendo perdere tempo e pazienza”. E’ quello a cui mirano, con ogni mezzo, giorno per giorno.
Gognablog è l’unico blog che “cerco” di seguire, non solo perchè parla di montagna ma perchè è un’iniziativa intelligente e stimolante. Io non sono in Facebook, Istagram e in tutte le altre diaboliche iniziative che tolgono spazio al reale, per le quali sento una forma istintiva di repulsione. Gognablog è insomma l’unica eccezione alla regola. All’inizio di questo intervento ho detto “cerco” perchè non trovo il tempo per farlo come vorrei. Inoltre, è ovvio, non tutti i temi mi interessano: evito con cura quelli ideologicamente troppo schierati e propagandistici che si capisce sin dall’inizio dove vanno a parare. Non sono insomma un bloggista seriale. Il silenzio ha un suo significato, per chi lo sa capire. Se adesso si apre un nuovo canale di commenti non so come farò a seguire anche quello! Ciò che spero ardentemente è che i blogghisti seriali evitino di dare troppo fiato alle trombe e continuino a dire cose che non hanno nulla a che fare con i temi che vengono proposti. Facendo perdere tempo e pazienza.
Bellissima iniziativa! Grazie!