Nella riforma della legge nazionale sulle Terre Alte entra il principio dell’autoresponsabilità dell’escursionista: niente più cause ai proprietari di terreni. Si presume la stessa cosa possa essere estesa all’arrampicata su terreni privati.
Autoresponsabilità
di Alessandro Mano
(pubblicato su lastampa.it/aosta l’11 marzo 2025)
Un principio ribaltato. Correndo su un sentiero durante un trail, percorrendolo in mountain bike, la responsabilità penale di eventuali incidenti non ricadrà più sui proprietari del terreno su cui quel sentiero o quella strada interpoderale si trovano. In Valle d’Aosta, c’era stato un primo tentativo di stoppare chi inciampa su un sentiero o cade in bicicletta lungo una «strada bianca» e poi fa causa al proprietario dei terreni. La legge omnibus, varata a novembre 2024 dal Consiglio regionale, ha introdotto per la prima volta il concetto di autoresponsabilità. Quella normativa interveniva in particolare nella responsabilità civile.
Ora, per derogare anche il principio di responsabilità penale, sono stati presentati diversi emendamenti, condivisi tra le Regioni e le Province autonome, legati alla riforma della legge sulla montagna. Ieri, l’assessore regionale alle Politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, ha espresso «grande soddisfazione» per alcuni emendamenti presentati d’intesa con i deputati Franco Manes (Union Valdôtaine) e Dieter Steger (Südtiroler Volkspartei). «È stato dato parere favorevole a un miglioramento del testo con un emendamento sul tema dell’autoresponsabilità», con l’obiettivo di non coinvolgere penalmente i proprietari privati dei terreni o i presidenti dei consorzi di miglioramento fondiario nei casi di incidenti, a piedi o in bicicletta. Per Caveri, «la Regione aveva affermato il principio dell’autoresponsabilità, ma non ha potestà legislativa a livello penale».
In Valle d’Aosta, il Catasto dei sentieri segnala una rete di circa 5 mila chilometri, su cui la Regione, i Comuni e le Unité fanno manutenzione periodica; lo stesso Catasto indica in 1.200 gli itinerari percorribili. A novembre 2024, il Consiglio Valle aveva sancito il principio dell’autoresponsabilità «rivolto ai fruitori dei nostri sentieri, delle nostre strade e delle attività outdoor: si tratta di un percorso di responsabilizzazione di centrale importanza che a livello europeo è già molto sviluppato e che ora deve diventare parte integrante delle nostre consuetudini», aveva detto il presidente della Regione, Renzo Testolin. Il criterio dell’autoresponsabilità è previsto «sul territorio regionale» per chi pratica «attività escursionistiche, anche in bicicletta, alpinistiche, scialpinistiche e sport fluviali». Se passerà la riforma legislativa nazionale, il principio dell’autoresponsabilità sarà sancito anche per l’aspetto penale.
Scopri di più da GognaBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Buonasera Matteo,
Ormai sono uscito da questa discussione.
Non so se parteciperò ad altro.
Comunque sono contento di poterti salutare.
Non mi è dispiaciuto, nonostante tutto, confrontarmi con te, né sono seccato.
Ti auguro ogni cosa buona per la tua vita.
“Ripeto, cristiano non è sinonimo di cretino.”
E’ giusto, in effetti è “cretino” che deriva da “cristiano” secondo la Treccani…
Nani e ballerine…
Pensate che non sappia cosa voglia dire e qual è il suo senso nel contesto delle frasi, con quella T maiuscola?
@ 81
Certo che la mia donna è stata offesa. Ripeto, cristiano non è sinonimo di cretino.
Ho accettato le scuse di Matteo, però attenzione a mettere nero su bianco cose di questo genere: che cosa penserebbe Alessandro Gogna se sapesse che sul suo blog si arriva a tanto?
Ho conosciuto Armando Aste, sono stato un paio di volte a casa sua, abbiamo anche pranzato insieme. Parecchi anni fa, di ritorno dalla sua via al Crozzon di Brenta, con un mio amico siamo passati a trovarlo a casa sua a Rovereto. Gli abbiamo portato un cuneo di legno trovato sulla via e lui ci ha fatto gli spaghetti.
Mi fa piacere che tu abbia avuto questa grande opportunità.
Per me puoi essere cattolico, o non cattolico. Non è l’abito che fa il monaco. Quanto al caffè, ottimo farselo con la moca ai piedi di una falesia.Io ho rispettato il cattolico Armando Aste, e l’ho ammirato come alpinista avedo ripetuto molte sue vie.
Alberto, se ti fa piacere continuare a scrivermi, d’accordo, però nel rispetto reciproco.
Tra me e questo compagno di cordata con cui prenderò il caffè, che certamente stimi come persona e rocciaore, c’è una solida stima reciproca, anche se sono cattolico. Comunque, non andremo al Roxy Bar ma nemmeno al bar della parrocchia.
Sul blog parlo quasi sempre di montagna, ho scritto anche degli articoli, che il Capo mi ha gentilmente pubblicato. Molto meno di altri argomenti. Qui però mi sono un pò sentito tirato per i capelli.
Alberto, non hai capito. Il consiglio di Fabio a cui mi riferisco è quello di usare il blog per parlare di montagna e non di religione.
Comunque, tra poco andrò a prendere un caffè con un mio compagno di cordata, un rocciatore molto conosciuto di cui non dico il nome per riservatezza. Sicuramente lo conoscete. Quindi, se non avete cose rilevanti da trasmettermi, per cortesia non mi cercate.
Sereno, era solo per esprimere un punto di vista diverso, visto che c’è libertà di pensare e parlare. Lo so che la chiesa è una monarchia dove non c’è libertà.
Quanto a quello che dice Bertoncelli, sul credere o non credere, ci troviamo molto vicini, non ti preoccupare.
Io ho già chiuso con voi dal lontano commento 61. Se voi poi desiderate ancora interloquire come, non dipende da me.
Ascoltate il prezioso consiglio di Fabio Bertoncelli (76), che saluto cordialmente.
A voi altri, buona strada.
77) Cristo NON ha fondato nessuna chiesa.
La chiesa è stata fondata dagli uomini, ed non ha tenuto minimamente conto degli insegnamenti del Cristo, perchè è ricca ed opulenta, ammantata di festoni e gemme incipriate.
La chiesa non ha nulla del Cristo.
Marco Angelo vedi che accuratamente hai evitato di rispondere alle mie domande. Bene. Lo prendo come una risposta eloquente. Non c’è stato nessun riferimento alla tua donna, era un gioco fonetico, se non l’hai colto meglio per te. Cristo non ha fondati nessuna chiesa. Semmai i suo seguaci a posteriori, e anche nell’ipotesi ipotetica che l’avesse fondata non sarebbe quella di oggi . Io penso che tu ti sia costruito una tua fede religione rifugio e l’hai sovrapposta con aspetti del cattolicesimo che ti piacciono, bravo fai bene….magari parlane con qualcuno che può aiutarti di più, noi qui possiamo farci poco. Stammi bene.
Li per li ho pensato che sei un matematico, vista l’equazione.
Comunque, accetto quello che mi scrivi ora.
Spero che ci troveremo di nuovo a scrivere in questo blog su questioni legate alla montagna.
Non credo tu abbia capito Marco, comunque non era assolutamente mia intenzione offendere la tua donna.
L’ho spiegato al #65.
Se preferisci, avrei anche potuto scrivere Bio parco
Fabio, sono d’accordo con te. Anche per questo al mio commento 61 ho scritto che avrei smesso di intervenire. Però continuate a sollecitare la discussione e così mi viene il pensiero che forse è meglio rispondere.
Comunque, possiamo anche ringraziare Crovella per averci portati fin qui. Lo dico senza ironia o sarcasmo. In fondo, non mi è dispiaciuto confrontarmi con voi, offese ricevute a parte, soprattutto quelle sulla mia donna, che non c’è più.
Matteo, la Chiesa è santa in sé perché è opera di Cristo.
Per i peccati c’è la confessione cioè la riconciliazione; per gli errori delle istituzioni ci sono la riparazione e la purificazione.
Cristo non vuole che alcuno si perda.
Ciascuno di noi è cattolico oppure cristiano ortodosso, protestante, ateo, agnostico, buddista, induista, mussulmano (spero pochi…), zoroastriano, ecc.
Se esponiamo le nostre idee sulla religione con venti o trenta commenti a testa, allora siamo spacciati. Il GognaBlog si trasformerà in una specie di confessionale pubblico, con Gogna come Gran Sacerdote.
😀 😀 😀
Tu hai scritto:
“Per questo poi ci sono errori nella Chiesa.”
Mentre per il Credo la Chiesa “una, santa, cattolica e apostolica”, cioé non ci sono e non ci possono essere errori né peccati nella Chiesa, perché chi pecca, nel momento in cui pecca, non è Chiesa.
Perciò o eretico o ignorante. Quando la Chiesa poteva farlo, comunque, per non sbagliare ti avrebbero bruciato (storicamente avvenuto, proprio per affermazioni come la tua, peraltro)
Non sono un eretico. Non è l’essere in un movimento cattolico che determina la mia appartenenza alla Chiesa, ma il fatto di essere battezzato e di credere quello che la Chiesa crede, cioè gli insegnamenti di Cristo.
“Per questo poi ci sono errori nella Chiesa.”
“Per il resto non appartengo a nessun movimento, tantomeno ai ciellini. Non sono né un tradizionalista né un progressista”
Quindi per la Chiesa Cattolica sei un eretico, lo sai vero?
Per il resto non appartengo a nessun movimento, tantomeno ai ciellini. Non sono né un tradizionalista né un progressista, mi muovo nel solco della tradizione della Chiesa, per cui mi guardo bene anche dall’essere un estremista e ancor più un moderato (mi farebbe senso essere moderato).
La mia fede è in Cristo che ha fondato la Chiesa. La stessa Chiesa nel Credo dice: credo in Gesù Cristo e credo la chiesa, non dice credo nella Chiesa. Cristo ha formato una Chiesa di esseri umani. Non aveva altra ‘materia prima’ per farlo. Sono gli unici ad essere liberi di scegliere. Bella la libertà, piace a tutti noi, giusto?
Per questo poi ci sono errori nella Chiesa. Nessun essere umano creato da Dio è un robot.
Però la Chiesa è altro. Non vengo meno alla mia stima per la sua origine, mandato, operato e fine.
Cristiano non equivale a cretino. Conosco bene gli errori storici e attuali della Chiesa, nella quale peraltro ci sono a diversi livelli molto atteggiamenti che mi danno un fastidio profondo.
Vogliamo accennare allo IOR, di Monsignor Marcincus, di Sindona e Carli?
Qui nessun complotto, solo pura trasparenza e tanta fede… ma in quale Dio???
Marco Angelo davvero non capisci che ti sei spinto da solo in tunnel senza uscita…..? Il fatto di essere in una situazione di così schiacciante minoranza non ti insospettisce? Non ti viene il dubbio che forse stai sbagliando?
Ti informo comunque che la tua amata chiesa ha mandato al rogo un sacco di persone che la pensavano diversamente, ha preso soldi per mandare la gente in paradiso e ciliegia. Sulla torta ha fornito passaporti vaticano a criminali nazisti per farli espatriati in sud america…..bella combriccola di simpaticoni eh????
Marco Angelo davvero non capisci che ti sei spinto da solo in tunnel senza uscita…..? Il fatto di essere in una situazione di così schiacciante minoranza non ti insospettisce? Non ti viene il dubbio che forse stai sbagliando?
t = c
tua = mia in francese
E quale sarebbe il portavoce/politico del male minore?
mi vengono in mente i Catari.
Non mi sembra che la “santa” inquisizione professava la libertà religiosa di tutte le fedi.
Io volevo scrivere di montagna, altri mi hanno portato su questi argomenti chiedendomi chiarimenti. Cosa centra il voler convertire? Siete curiosi! E poi Crovella, nessuno ti obbliga a leggermi.
Confermo che non vedo che le cose siano cambiate dagli anni Settanta ad oggi: a sinistra barricate, assenza di dialogo, insulti, a destra arroganza, verbosita’, insulti e, se necessario, braccio e mano tesa in aria. Qualche volta si uniscono, destra e sinistra, se pensano che ci sia un nemico comune per loro. È lo specchio di quanto sta succedendo su larga scala, qualcosa che forse, grazie anche ai Paese protestanti, ci porterà alla guerra.
La politica è una nobile arte, a servizio del cittadino e del bene comune. Però nessuna forma di governo è perfetta, nemmeno quella democratica. Occorre cercare con onestà il vero, senza scontri odiosi e pericolosi.
Io non sono né di destra né di sinistra, tantomeno moderato e neanche estremista. Voto per il male minore.
Purtroppo, Matteo, la mia donna non c’è più, avrebbe potuto dirti qualcosa di buono.
In questo blog speravo di confrontarmi virilmente e onestamente con altre persone anche su questi temi, visto che, in fine, avete spostato l’attenzione su di essi distraendola dalle montagne. Così non è, niente stretta virile di mano, sguardo limpido e desiderio di confronto schietto e leale. Peccato.
Quindi, ora sono io che non vi leggo più.
Buona fortuna a tutti e non sono ironico ma sincero.
Fra tutti gli esseri umani che vorrei schiacciare con la scarpa sul terreno come pidocchi, i primi sono sicuramente i tachìss. Se non conoscete il significato del termine tachìss, fate un giro a Torino e andate nelle piole (osterie) di borgata. Di sicuro vi imbatterete nel termine quando vi inviteranno a “non rompere”. Tachìss all’incirca vuol dire “appiccicoso”, ma le sfumature del dialetto sono molto più profonde e sfaccettate del termine italiano, in più sono cariche di quella classica ironia sarcastica che contraddistingue il modo di esser dei piemontesi. Il tachìss è un appiccicoso fastidiosissimo anche perché “non molla”, neppure quando gli mandi ripetuti avvertimenti della serie “stammi fuori da coglioni”. Niente, imperversa con il suo insistere ad personam. Non molla e non mollerà nel romperti salvo appunto quando lo schiacci con la scarpa sul marciapiede. Queste caratteristiche volgono per qualsiasi tachìss. Ma l’esperienza di vita mi ha insegnato che gli invasati sostenitori del cattolicesimo sono, fra i tachìss, i più petulanti e resistenti nella loro natura appiccicosa. In genere questi individui sono dei tachìss insopportabili perché vorrebbero “convertire” le povere anime smarrite alle loro menate e a tal fine si esprimono con quella tono peloso, pretesco, ciellino, ovvero n po’ laido, da falsi buoni, da paternalisti che si prendono cura della tua anima e ti riportano sulla retta via… Me li immagino che cercano pure di metterti un braccio intorno alle spalle, come per darti conforto e salvarti dalla dannazione eterna… Nulla di più fastidioso. Non mi interessa dialogare né con i tachìss in generale né tantomeno con gli invasati sostenitori del cattolicesimo
Porta la Tuadonna, ci mancava solo il fanatico religioso che argomenta con la conoscenza e la profondità di un sabaudo!!
Ci fossero almeno anche i nani e le ballerine…
Marco Angelo credo che tu stia esagerando. Non tirare troppo la corda. Un pochino va bene ma ma così è troppo.
@ 49
Mi hai scritto “Scusa Marco”. Attenzione, Crovella potrebbe scambiarti per un ciellino peloso.
La fede è personale ma la religione si basa sulla fede che dà salvezza. La Fede cristiana, che che ne dica Crovella, non può essere disgiunta dal cattolicesimo, è nata insieme ad esso. È la Fede che ha sostituito in Occidente la religione romana e, in Costantino, ha portato al primo frutto giuridico nel nostro mondo: la libertà religiosa per tutte le fedi, non solo per la cristiana. Da qui in poi la Fede ha informato il diritto delle istituzioni e le strutture politiche, anche perché da Costantino in poi si è avuta la conversione alla luce del sole di personaggi politici, militari e di cultura, anche giuridica. La Fede, indipendentemente dal potere della Chiesa Cattolica, aveva già creato un processo di strutturazione giuridico-politica. L’amore per tutto il prossimo, così deplorato da Crovella, ha portato coloro che hanno abbracciato il cristianesimo cattolico, a soccorrere i poveri e i bisognosi, a prendersi cura dei vecchi e a non abortire; ha prodotto ospedali, università (La Sapienza, ad esempio, vi piace almeno questo?), confraternite che si curavano di seppellire i morti abbandonati in strada, che si prendevano cura dei lebbrosi (lazzaretto, da San Lazzaro); Fede che ha avuto come conseguenza anche il mettere in salvo patrimoni di cultura classica e araba inestimabili attraverso i Benedettini. Crovella poi dovrebbe sapere che gli ebrei, che rivendicano Gaza e Cisgiordania per motivi religiosi attinti dalla Bibbia, dove essi, è scritto, hanno distrutto altri popoli occupando i loro suoli perché popolo eletto, dovrebbe sapere che è proprio grazie alla Fede cristiana e alla Chiesa Cattolica che oggi gli ebrei non vivono in un continente islamico (battaglie di Belgrado, Lepanto e via dicendo). Vogliamo parlare dell’arte, della musica, della diplomazia? Di Pio IX, il quale, a proposito di implicazioni giuridiche e statuali, propose uno Stato federale per l’Italia e fu avversato da tutti? Si preferirono la guerra civile e lo spargimento di sangue per ottenere, da diverse signorie e regni, una sola monarchia con un re paternalistico, altro che società mammona, monarchia coesistita con una dittatura, finita nella Grande Guerra. Dall’Unità d’Italia ci sono voluti 75 anni per avere una costituzione. Che grande spirito Republiccano e democratico!
Vedo che dagli anni Settanta ad oggi non sono stati fatti molti passi in avanti. Peccato.
“per il culo”…si può dire.
Non si va all’inferno.
Adesso toccherebbe a te dirmi perché vi prendo per il …. e perché sono un genio.
C’era solo una Chiesa che mi piaceva, era Chiesa Valmalenco. Ma adesso hanno costruito troppo anche lì, meglio Chiareggio!
Ok sei un genio
D’accordo, però innanzitutto mi sono riferito ad alcuni contenuti dell’ultimo messaggio di Expo. Mi sembra comunque di essermi introdotto nelle modalità con le quali la Chiesa Cattolica e la sua cultura, abbiano agito in passato e di come agiscano oggi nei diversi contesti. Il potere temporale storicamente inteso non c’è più. Esso ha certamente informato ogni abito della politica, delle istituzioni e della società, anche creando cultura, una cultura specifica, attraverso cui è stato diffuso il Vangelo. Una religione, qualunque essa sia, produce sempre cultura e influenza il contesto in cui si trova e da esso è influenzata. Non fa meraviglia se oggi, dopo secoli di governo ecclesiastico, la società e le istituzioni sono, sempre meno, informate dai principi e dalla cultura della Chiesa Cattolica.
Peraltro, il potere temporale all’inizio fu invocato dal popolo, per la salvezza delle persone e la preservazione delle città dalla furia degli invasori. I Longobardi non avrebbero trattato con la Chiesa se non avesse avuto un potere ‘terreno’. Più di un papa ha salvato Roma dalla distruzione.
Oggi i tempi sono cambiati. Dopo l’Unità d’Italia, il potere temporale della Santa Sede si riduce al possesso di un territorio piccolissimo, necessario ad essa per la sua indipendenza ed autonomia. Nonostante questo, e forse anche grazie a questo, le relazioni diplomatiche della Sede Apostolica hanno conosciuto un grande sviluppo. Nel tempo in cui il papa si considerava prigioniero in Vaticano (Questione Romana), nonostante fosse stato annientato lo Stato Pontificio, la Santa Sede allacciava relazioni diplomatiche e firmava accordi, in virtù della sua rilevanza politica e diplomatica nei secoli, della sua autorità morale, del suo livello giuridico, della sua cultura, del suo essere super partes. La Santa Sede è l’organo centrale di governo della Chiesa, la Chiesa è ovunque e essa, da sempre, come ho detto, è in contatto con culture e sistemi politici e giuridici che l’hanno accolta. Inevitabile che ne rimangano ancora oggi informati. Il papa rimane un sovrano, ma non più territorialmente come nel passato. La sua autorità è morale, agirà sempre a ogni livello, ma, al di fuori del Vaticano, senza leggi, regolamenti, sanzioni, obblighi, appoggiandosi anche su quelle radici che nei secoli si sono sviluppate in ogni ambito. A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio. La Chiesa è Cattolica perché è universale. Non si può considerare ingerenza ciò che riguarda il suo interesse e la sua azione per il bene delle persone, delle comunità, della società, dei perseguitati, della pace e via dicendo. Un mondo repubblicano e democratico, che ha voluto sconfiggere un potere temporale ecclesiastico, dovrebbe almeno rispettare questo potere ormai solamente spirituale e lasciarlo operare in pace. Cercherò di leggere Max Weber. Grazie per il consiglio.
48.Marco Angelo ci prendi per il culo? Se si sei un genio
Scarsa Marco Angelo ma qui si parla di come una religione e la cultura che ne deriva ( e non la fede, cosa personalissima) influisca in modo incisivo sulla forma giuridica di una stato e di una civiltà. Come dicevo leggi max Weber.
tieni conto che una giustizia terrena improntata ai dettami della morale cattolica funziona solo se esistono un Dio ed una vita eterna
Condivido. Nella storia ciò è esistito. Ora i contesti sono cambiati e la Chiesa ha compiuto un passo diverso; la giustizia terrena è opera dello Stato, la Chiesa guarda alla giustizia divina e terrena in relazione al tempo presente e soprattutto all’eternità, pur essendo appunto artefice di giustizia sulla terra con i suoi insegnamenti e i suoi interventi presso i singoli e le comunità, presso i Governi e le istituzioni. Interventi in cui chiama in causa la ragione, l’indagine ponderata e onesta sulle cose di questo mondo. Non dico sempre con successo e nemmeno in assoluto senza sbagliare. Per spiegare la morale che invita a far propria, la Chiesa parla anche attraverso un linguaggio non religioso, per poi arricchire di un più alto significato ciò che professa. Ad esempio, il matrimonio non è una invenzione della Chiesa, è cosa umana da sempre. La Chiesa poi, sulle parola di Cristo e di san Paolo, eleva il matrimonio a sacramento, per cui gli sposi sono espressione dell’unione e dell’amore di Cristo per la sua Chiesa, che non abbandonerà mai, né la Chiesa abbandonerà mai Cristo. La morale cattolica non annichilisce le persone ma le eleva a un qualcosa di più alto. L’indissolubilità del matrimonio ha questo fondamento. Nel tempo ho cercato di conoscere la Chiesa e ne ho avuta una idea diversa, più autentica. La Chiesa, terminato il potere temporale, non esercita più la giustizia terrena, propone la giustizia in terra con lo sguardo al cielo, in un cammino in cui essa è chiamata continuamente a purificarsi, perché costituita da essere umani con i loro peccati, limiti ed errori.
Scusami se il mio linguaggio dovesse apparirti, non so, fastidioso. Non sono abituato alle discussioni nei blog, che capisco hanno un loro stile. Peraltro, pensavo di partecipare a discussioni relative alle montagne e all’alpinismo, ma vedo che poi si va a parare da altre parti. Sono rimasto un po’ spiazzato da questo. A volte infatti non centro subito il discorso.
Io non ho un’idea così negativa di tutta la chiesa o di tutti i preti.
Penso che possa essere positivo che esistano persone così altruiste da dedicare la loro vita agli altri , sia pure in una cornice che prevede un’aldila’ e un Dio.
La mia critica è più verso alcune regole della morale cattolica, che verso la chiesa : tieni conto che una giustizia terrena improntata ai dettami della morale cattolica funziona solo se esistono un Dio ed una vita eterna ; se di la’ contiamo di trovare Budda , Attal o il nulla , il progetto di vita cambia.
Questo è un punto debole classico, troppo semplicistico. Può essere che qualcuno si penta in punto di morte, o pensi a questa possibilità, ma se la cosa non è autentica non serve a nulla.
Sono esistite invece ed esistono, moltissime persone che ben prima di morire si confessano in umiltà e ripartono ogni volta, spesso con fatica, per migliorarsi ed essere senza inganno.
Se riuscirò andrò a rivedere il pensiero di Pascal, che non seguo da anni, anche per conoscere il contesto di quello che ha detto.
Purtroppo, vediamo spesso la Chiesa come un covo di vipere, dove predomina il male. Non sappiamo quasi nulla del bene che fa e che c’è, soprattutto di cosa è la Chiesa.
Ma, per parlare un po’ di alpinismo, altrimenti proporrei di cambiare lo scopo di questo blog, scalare rimane una nobile arte anche se dovessero esistere alpinisti che, andando sulle montagne dell’Asia, si fermano a fare turismo sessuale nei villaggi, se scalatori mentono sulle loro imprese, se altri scalatori abbandonano i compagni infortunati alla morte, pur di raggiungere il loro scopo.
Per la Chiesa è lo stesso. La Chiesa è un’altra cosa nonostante ciò che vi accade di brutto.
Non c’è da salvare forse solamente san Francesco, come dici tu; sono esistite ed esistono innumerevoli persone che svolgono, spesso silenziosamente, il loro ruolo buono nella Chiesa.
Ne nomino solamente una tra quelle molto conosciute, Madre Teresa di Calcutta. Un giorno entrò in un un esercizio commerciale dell’India, stese la mano destra di fronte al proprietario e chiese un aiuto economico per i bisognosi. Questi sputò nella mano di Madre Teresa, la quale rispose: “Grazie, questo è per me.”, poi, con l’altra mano chiese di nuovo un aiuto per gli indigenti.
Questa è autoresponsabilita’, non ha rinunciato alla sua strada nella Chiesa perché nella Chiesa ha conosciuto il male che vi è dentro.
Così come noi continuiamo a far parte del mondo dell’alpinismo anche se, oggettivamente, quante cose non vanno in quel mondo.
@ Marco Angelo.
.Chi si confessa si assume la propria responsabilità di fronte a Dio e al prossimo di una confessione nulla e quindi sacrilega..
.
Non sono credente , ma non pensi che per sfuggire ad un castigo siano state fatte milioni di confessioni false di fronte a Dio , di fronte alla legge , e a qualunque altra autorità ?.Blaise Pascal addirittura , suggeriva di “professarsi e diventare credente” come strategia probabilistica : passare una vita pregando un Dio che non sai se c’è , seguendo prescrizioni morali che forse non approvi , per fare parte del :”Popolo di Dio” , nel caso quel Dio esista..
.
Non vado avanti perche non voglio offendere nessuno , ma anche a me, da osservatore esterno , sta sui coglioni quel fatto che il cattolico possa decidere di essere un figlio di puttana per tutta la vita , salvo redimersi in punto di morte ( ? Vedi Pascal ) per continuare a fregare uomini e dei.
E poi chissà, forse si riuscirà a scrivere un po’ più di montagna, come qualcuno giustamente prova a fare… Expo e altri.
Buona fortuna a tutti.
Poiché hai chiuso il discorso, non ti risponderò. Però, posso dirti che hai una conoscenza veramente scarsa del cattolicesimo. I cristiani cattolici sono, sotto certi aspetti, molto più autoresponsabili dei protestanti. Quando si confessano per essere perdonati, devono prima pentirsi e cambiare vita, se non si costituiscono alle autorità in caso di reati gravi non possono essere assolti. Il prete non sa se chi si confessa è sincero. Chi si confessa si assume la propria responsabilità di fronte a Dio e al prossimo di una confessione nulla e quindi sacrilega.
Il tuo parlare è piuttosto offensivo, e non so se sperare che tu, in questo, sia molto autoresponsabile oppure no. Non capisco come Gogna possa accettare questa proliferazione “autoresponsabile” di mancanza di rispetto nel suo blog, nei confronti di chi partecipa alle discussioni, di chiunque si tratti.
Se dico buona serata a tutti mi esprimo da ciellino peloso?
Beh, non so come salutarvi, senza incorrere negli anatemi del Signor Crovella.
Rileggi davvero con attenzione perché al 37 c’è la spiegazione del perché (secondo la mia tesi) l’individuo tipicamente espressione della società mammona (che a mio avviso è “figlio” di una mentalità intrisa di principi cattolici) tende a pensare di fare causa al proprietario del terreno dove passa il sentiero nel tratto in cui il malcapitato si è (per esempio) rotto una caviglia…
Guarda che io sono di destra, anzi di destrissima, come ben sanno i lettori abituali del Blog. Non mi va di dialogare perché sai (in ogni caso mi dai questa idea) di pretesco, di peloso e di ciellino. Come fai a non capire la differenza fra cristiano e cattolico? Cristiano sta al livello superiore della divisione a cascata. tutti i cristiani sono cristiani, ma (spostandoci al livello successivo della cascata) i cattolici sono ben diversi dai protestanti ecc ecc. I cattolici non mi piacciono per quel loro fare pretesco e da sacrestia, quel loro voler pretendere che tutti vogliano bene a tutti. I protestanti sono più freddi e distaccati e forse per questo mi piacciono di più, pur essendo io iscritto (fin dalla nascita) nelle liste parrocchiali. Non ho una fede religiosa nè di un tipo né di un altro. Ho molti amici che sono ebrei (popolo che ammiro per le caratteristiche davvero eccezionali e superiori a quelle degli altri) e invece detesto irreversibilmente gli islamici. Sono tutti argomenti che sul tema dell’articolo NON c’entrano un fico secco: te li racconto una volta cosi almeno non mi scocci più. Scrivi i tuoi commenti con terzietà, come dovrebbero fare tutti, senza rompere i coglioni agli altri commentatori.
@32 Carlo
Peccato che io non abbia scritto “Senti, Carlo, dimmi…”.
Infatti, non sono ciellino, tantomeno pretesco e affascinato da Prodi. Ho votato la Meloni come male minore!
Non mi pare, peraltro, ma devo rileggere con attenzione ciò che hai scritto, che tu abbia risposto veramente al mio quesito, cioè come si mettono le cose se uno è cristiano e cattolico allo stesso tempo, sempre in relazione alle radici su suolo privato attraversato da escursionisti.
Ora, io potrei dirti che forse sei di sinistra, perché non vuoi più dialogare, tipico di chi sta a sinistra. Ma non lo faccio, perché ti rispetto. Ti potrei anche dire che sei un anticlericale di bassa lega, ma non lo faccio, perché non voglio e non posso giudicarti.
@32 Carlo
Peccato che io non abbia scritto “Senti, Carlo, dimmi…”.
Infatti, non sono ciellino, tantomeno pretesco e affascinato da Prodi. Ho votato la Meloni come male minore!
Non mi pare, peraltro, ma devo rileggere con attenzione ciò che hai scritto, che tu abbia risposto veramente al mio quesito, cioè come si mettono le cose se uno è cristiano e cattolico allo stesso tempo, sempre in relazione alle radici su suolo privato attraversato da escursionisti.
Ora, io potrei dirti che forse sei di sinistra, perché non vuoi più dialogare, tipico di chi sta a sinistra. Ma non lo faccio, perché ti rispetto. Ti potrei anche dire che sei un anticlericale di bassa lega, ma non lo faccio, perché non voglio e non posso giudicarti.
Chiedo venia per la precedente domanda retorica…
Gli esempi citati riguardano incidenti mortali, ma. scivolando nella banalità di piccoli incidenti (una caviglia rotta ecc), non c’è da stupirsi se la mentalità porta anche a ritenere che il “colpevole” della mia caviglia rotta sia il prorpietario del terreno dove transita il sentiero e proprio in quel tratto io sono incappato nel danno. Se dette proprietario amasse tutti gli altri (e fra questi anche me) come da Secondo Comandamento, si sarebbe fatto parte attiva di fare manutenzione del tratto di sentiero che transita nel suo terreno. ovviamente il tema avvolge tutta la società e non solo l’andar in montagna che è uno spicchio infimo della vita.
A grandi linee questa è la catena di collegamenti concettuali. inoltre è irrilevante per la cofa del ragionamento, se l’origine è nel secondo comandamento (come sono convinto io) oppure no. io ne sono convinto ma potrei anche sbagliare del tutto su questo passaggio. Ciò che rileva è che le società mediterranee (ma, guarda caso, sono cattoliche e non protestanti) sono mammone e la società sicuritaria è figlia della mentalità mammona. per cui ritengo un’utopia aspettarsi il senso di responsabilità individuale come caratteristica trasversale e maggioritaria di una società mammona.
I tema è affascinante, ma complesso e meriterebbe un articolo più che commenti. Credo che, specie nella parte connessa al cattolicesimo, sia stata trattato fin troppo, considerato che l’articolo principale NON verte sul quel tema. Non ti offendere quindi se non riprendo più il tema, considerato che spiegazioni ne ho date fin troppe, per cui ti prego di accontentarti.
“La società mammoma incentrata sull’assioma di fondo dell’amore lo ritrova nel caposaldo del Secondo Comandamento”
Secondo comandamento tipicamente cattolico e che per i calvinisti non esiste, giusto?
Finirla con le scemenze, no eh?
Ricordo due eèpisodi ecalnatni. Dopo la celebre crollo del seracco della Marmolada (luglio 2022) alcuni parenti delle vittime si rivolsero all’allora Premier mario Draghi dicendo “vogliamo giustizia!” ma chi avrebbe sbagliato se non le vittime stesse a trovarsi nel primo pomeriggio su un ghiacciaoo a bassa quaota e durante l’estate torrrida??? Altro episodio più recente (e molto ben tratteggiato sul Blog a inizio anno): il fratello di uno dei due morti sul Gran sasso ha chiesto “giustizia” perché gli omini della funivia dovevano fermarli (?!?) cite le rpevisione meteo. Anche qui quale giustizia se non ricercare un altro umano che ha sostanzialmente violato (magari per approccio colposo, non necessariamente doloso) il Secondo comandamento. Tralascio che ovviamente queste richieste di giustizia finiscono archiviate, qui interessa l’analisi del motivo per cui chi si infortuna in montagna chiede che un responsabile paghi un ipotetico risarcimento (che può arrivare la carcere dell’autore in casi gravi, così come se il danneggiato è morto la richiesta viene avanzata dai suoi familiari)
Si Expo, certo. Poi ci sono anche i processi politici e i PM politicizzati che chiedono l’associazione a fini terroristici, un totale di 88 anni di carcere e 6.8 milioni di € e ottengono 500€…ma questi sono tutte altre questioni.
Comunque a me pare un’ottima cosa che si inizi a prospettare una legislazione che vada nella direzione di considerare la responsabilità personale di chi va in montagna o comunque in aree poco o non antropizzate
Va da sé che, nella mia mentalità spietata e militaresca, io disprezzo i cattolici proprio per l’esistenza del perdono nella loro concezione: sono dei voltagabbana che ne combinano di cotte e di crude durante tutta la via, poi frignano millantando perdono e (nella loro concezione) vengono mondati di ogni peccato. ben diversa è l’approccio dei protestanti che sanno che possono peccare, ma se lo fanno Dio li punisce uno per uno. da qui l’autoresponsabilità individuale, il codice morale (teoricamente) integertrimo, proprio perché non hai la ciambella di salvataggio del perdono. Questo è il quadro generale: il cattolicesimo imperniato sul perdono è la religione dell’amore, cioè il Padre perdona tutti perché monda i loro peccati. nei fatti pratici della vita, il Padre celeste è in realtà tendenzialmente la madre, di fatti ho usato il termine società mammona. e’ la madre che si preoccupa della sorte dei figli e lo fa per amore.
Ciò premesso, un passo avanti: La società mammoma incentrata sull’assioma di fondo dell’amore lo ritrova nel caposaldo del Secondo Comandamento: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. ecco il punto chiave nelle conseguenze socio-giuridiche: quanto subiamo un danno non lo imputiamo al fato ma a qualche altro nostro fratello che non è stato attento ad applicare il Secondo comandamento nei nostri confronti. Ecco l’ingiustizia ed ecco l’appello ad avere giustizia rivolgo alla magistratura, che, per paradosso, è un organo laico di una Istituzione (lo stato) a sua volta laica. ma il presupposto inconscio della società è di origine cattolica. Ecco appunto gli appelli a chiedere giustizia di fronte a tragedia dove o è intervenuto esclusivamente il fato o ci sono errori personali dei danneggiati (come ragionerebbe un protestante). CONT
chgiedo venia ai lettori strutturali che friggeranno per l’ennesima mia ripetizione di cose che, quA e là, credo dover detto a iosa (sonoa gli atti, chi si avvicina a un Blof attivo dal 2013 non può pretendere che lo si debba render edotto al brucio, ma tocca a lui informarsi a ritroso). Aggiungo inoltre che è afstidisio il tono pretesco e alla romano prodi (tanto per restar in tema con l’attualità…) della serie “Sentoi, Carlo, dimmi…”. Scrivete commenti caratterizzati da terzietà e non da peloso atteggiamento ciellino… (mi fa vebnir orticartia peggio che sentir cantare bandiera rossa…)
Sfrutta un coffee break per metter orfine nella tua testa che, per quel poco che risulta, è un bel pentolone da minestrone. Mi si chiede (?!?) che diffenrenza c’è fra cristianesimo e cattolicesimo?????? I cattolici sono cristiani ma non tutti i cristiani sono cattolici. In particolare mi riferisco ai protestanti come luterani-calòvinisti-valdesi. di questi ultimi c’è una profonda tradizione piemontese e ne frequento molti. Io stesso pur iscritto nelle liste parrocchiali (cattolico) ha una mentalità molto calvinista, sia per educazione familiare che per propensione personale. La primncipale differenza ai mei occhi fra cattolici e protestanti è che i cattolici sono inecntrati sul principio del perdono, i secondi invece sulla responsabilità individuale: è una visione molto più “dura”, severa, spietata. mentre il cattolico, pentendosi all’ultimo respiro, viene mondato di ogni peccato, il protestante arriva nudo e crudo davanti a dio che lo giudica senza sconti. Se l’individuo si è comportato in modo ineccepibile, non sarà punito, se ha commesso dei peccati, egli solo è responsabile e non ci sono “condoni”, per cui Dio lo giudicherò severamente.
In Italia con una stessa legge , quattro giudici fanno quattro sentenze diverse..Altrove ne fanno una , che fa giurisprudenza.In tal modo tale ogni giudice che ha mangiato pesante la sera prima , non decida di interpretare la stessa norma in modo diverso.
Verbosissimo detour ideologicamente schierato per riaffermare i già espressi pregiudizi infondati; basta un’unica affermazione per smontarlo: in Germania vige l’obbligatorietà dell’azione penale e la completa indipendenza del potere giudiziario da quello esecutivo.
Carlo, grazie per i chiarimenti; sulle confezioni delle padelle trovo scritto: prima di utilizzare la padella toglierla dalla scatola! Succede solamente per i prodotti italiani?
Trovo che Expo sostenga cose giuste riguardo ad alcune responsabilità personali dei proprietari di strutture e agli eccessi della legge.
Però, Carlo, mi interesserebbe sapere per quali motivi puntuali il cattolicesimo è per te alla radice della società mammona, e del far causa ai proprietari dei terreni. Che differenza trovi tra cattolicesimo e cristianesimo, per cui il secondo non ci porterebbe a denunciare i proprietari dei terreni? Essere cattolici significa aver ricevuto il Battesimo che ci incorpora nella Chiesa comunità di fedeli battezzati, i quali credono nella Resurrezione di Cristo e nella Vita eterna. Si tratta di cristiani uniti dalla stessa fede in Cristo.
Quindi, cosa vuoi dire?
E’ sempre colpa della magistratura che interpreta male le leggi? Oppure c’è una certa responsabilità e complicità della politica che le leggi le fa? E le fa male, fumose, a favore degli azzeccagarbugli…?
Sul piano giuridico non c’è differenza fra la mancata manutenzione di tale ponte e la responsabilità che grava sul chiodatore di una via se, magari anni ed anni dopo, i chiodi saltano e i ripetitori muoiono..
.
La nostra magistratura vive da decenni in una propria :”realtà parallela” dettata dal delirio di onnipotenza , del tutto svincolata dal corpus normativo e dal mondo reale , e questo è solo un’esempio..
.
Un aspetto , totalmente radicato nelle dinamiche levantine di cui si occupano magistrati ed avvocati nelle corti è il determinismo in base al quale accadono i fatti : se io scio un pendio , e la settimana dopo da quel pendio si stacca una slavina che travolge delle persone , nessuno vieta ad un magistrato che fino ad allora si è occupato di collezionare francobolli , di riscontrarvi un nesso causale importante ed una mia colpa grave…
.
Il ladro che trancia la mia recinzione per rubare , e sulla mia proprietà viene divorato dalla mia mandria di molossi , può fare causa certo di un riconoscimento pecuniario , e lo stesso per chi mi ruba una moto non assicurata e ci falcia 15 persone ad una processione….
.
Il magistrato segue dove è il denaro , mica dove è la colpa… .
.
Per contro , penso sia corretto e dovuto che se sul mio terreno costruisco un impianto di innevamento artificiale con un bacino di raccolta o un canale pericoloso , devo fare quanto ragionevolmente possibile perchè un escursionista ignaro del pericolo non ci cada dentro e ci affoghi , e in quel caso non sono sorpreso di essere chiamato in causa.
Infine un caso concreto. Se un sentiero attraversa un terreno privato e lì vi sono delle strutture aggiunte, il proprietario del terreno è in automatico responsabile della loro manutenzione o, in alternativa, delle misure per prevenire incidenti. Esempio: se c’è una baita diroccata tocca al proprietario provvedere a chiuderla e segnalare con cartelli del tipo: EDIFICIO PERICOLANTE – VIETRATO L’INGRESSO. In assenza di tali misure preventive, grava sul proprietario la responsabilità delle conseguenze di una azione che in realtà è una scelta individuale, ovvero quella dell’escursionista (“coglione” aggiungo io) che entra nell’edificio pericolante e vi resta secco per il suo crollo. Da lì è un attimo, sul piano giuridico in una società mammona come la nostra, estendere le responsabilità del proprietario del terreno anche alla manutenzione del tratto di sentiero che attraversa il suo fondo. Da cioè derivano divieti dei proprietari (altrimenti incomprensibili) in funzione dei quali divieti certi sentieri devono fare dei giri assurdi per, appunto, aggirare proprietà private che non sono terreni coltivati ma abbandonati.
Per quanto riguarda far causa al proprietario del terreno non siamo molto distanti. In montagna ormai tutto è a rischio di implicita responsabilità giuridica. Es chiodare una via, anche se fatto a proprie spese e per generosità d’animo (verso i ripetitori la responsabilità di successiva manutenzione periodica. Non solo c’è una responsabilità se hai chiodato “male” (cosa che trovo già aberrante, ma, pur stiracchiata, posso arrivar a capirla), ma addirittura devi fare PERIODICA manutenzione, come la società autostrade doveva fare per il ponte Morandi. Sul piano giuridico non c’è differenza fra la mancata manutenzione di tale ponte e la responsabilità che grava sul chiodatore di una via se, magari anni ed anni dopo, i chiodi saltano e i ripetitori muoiono. Più che ragionare in termini di cause civili, paragonando queste fattispecie alla famosa causa delle nonnetta statunitense che ha vinto in tribunale contro un’azienda di elettrodomestici perché l’azienda NON aveva scritto nel manuale della lavatrice che non si poteva lavare il gatto nella lavatrice (la povera bestiola, messa in lavatrice, è annegata), il tutto va analizzato sotto il profilo penale, cui poi si agganciano cause civili. Stante il ns. principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, i chiodatori che non fanno manutenzione periodica, in caso di incidente possono finire sotto inchiesta. Magarti ne escono indenni, però intanto sono grane, costi, notti insonni ecc. CONT
Considerazione generale: le divagazioni se possono incuriosire qualcuno infastidiscono molti altri e cmq dono degli elementi di distrazione rispetto al tema dell’articolo. inoltre spesso le affermazioni non vengono colte al volto (o addirittura non sono condivisi) dagli interlocutori e occorre perder tempo e sprecar spazio per argomentare concetti che sono dei pre-requisiti per il tema dell’articolo, ma se doviziosamente analizzati allontanano dal teme. qui è il caso del collegamento fra i principi cattolici (non cristiani, ma esclusivamente cattolici) della società mammona. Il concetto di fondo è: io condivido l’appello all’autoresponsabilità, ma temo che sia un appello inutile in una società mammoma come è quella mediterranea. Per avere una macrodiffusione dell’autoresponsabilità individuale bisogna rivolgersi a una società più fredda, come è appunto quella nordica, che, non a caso, è incentrata su principi protestanti e non cattolici. Se non piace la società fredda o se di lei si vedono in particolare i difetti e non anche i pregi, allora inutile lanciare appelli agli italiani che coltivino maggiormente in loro il senso della autoresponsabilità individuale. CONT
E si è proprio così, si parte da un argomento e non si sa dove si va a finire…..per quanto riguarda le donne ,beh forse hanno cose più serie a cui pensare ….oppure cose più divertenti..
Tornando all’argomento forse a nessuno di noi verrebbe mai in mente di fare causa al proprietario di un terreno perché siamo scivolati….quindi poi si parla d’altro
Comunque ci sono due cose che in questo blog attirano la mia attenzione.
La prima: da un argomento puntuale ci si allarga sempre di più nella discussione sino ad arrivare a speculazioni filosofiche, religiose, politiche, ideologiche e via discorrendo. Per questo certe risposte divengono inevitabili; a loro volta ne chiamano altre, parendo così di allontanarsi sempre più dall’oggetto iniziale. Non sto dicendo che sia necessariamente sbagliato.
La seconda: non trovo che raramente interventi di donne nelle discussioni. Sarebbe interessante capirne il perché.
Così, una riflessione.
Buona serata a tutti.
Chiedo scusa a Expo, perché in effetti non nomina Cristo. Però, parla di quel Dio che ci ammaestrato ad onorare.
Expo lo ha chiamato in causa, anche se non lo ha nominato.
Scusa ma che c’entra Cristo? Qui si parla della cultura cattolica( la chiesa, il papà, lo ior,i preti pedofili, i vescovi sovrappeso,le frodi delle banche vaticane) che nulla o poco ha a a che fare con Cristo…..forse solo San Francesco salverei…..
Ripeto, non voglio elogiare né i ‘composti’ nordeuropei né i ‘chiassosi mediterranei.
L’essere umano, indipendentemente dalla sua appartenenza culturale e regionale, è autentico quando cerca di comportarsi limpidamente e senza inganno, che sia nordico o meridionale. In questo sta la vera educazione.
In Italia c’è molta furberia, doppiezza, arroganza, ed è vero che si incolpano facilmente gli altri. Io sono disgustato da questo comportamenti e, sapendo di essere anch’io suscettibile di errori in tal sanso, cerco di disciplinarmi. Certamente questo male riguarda anche l’attività sui sentieri di montagna, se si può averne un vantaggio economico o una soddisfazione personale, purtroppo.
Però, Expo, anche qui, non vedo cosa c’entri Cristo sulla Croce, il quale peraltro, invece di addossare la colpa agli altri, si è caricato delle colpe di tutti, invitandoci però non guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro ma ad assumerci la nostra colpa, la trave che è nel nostro occhio.
Possiamo almeno arrivare tutti ad una conclusione unanime ? E cioè che la cultura nord europea sia diversa da quella mediterranea? Lasciando stare i pregi e difetti di ognuna che sono fisiologici. Quali siano le basi che hanno determinato queste differenze ? Religioni ,clima , storia recente e remota, sta di fatto che buon senso in inglese si traduce common sense…..rende l’idea?????
La sagra dei luoghi comuni.
Io comprendo il fascino che per un mitteleuropeo o per un nordico puo’ avere la tollerante e pittoresca cultura mediterranea, ma non riesco a considerare un pregio quello che succede qui da noi.
.
.
Sicuri che i mitteleuropei che a parole amano Napoli durante la settimana di vacanza , amino anche le auto in tripla fila che nessun cazzo di vigile va a multare , e che non si levano neanche per le ambulanze in sitena ?
Che gli stessi svizzeri tedeschi si facciano curare i denti da un dentista con la laurea finta , e restino sotto i ferri di un chirurgo che non poteva praticare , o si facciano operare al Cardarelli o al Cotugno la gamba o l’occhio sbagliati ?
.
Ogni scarraffone e’ bello a mamma sua , ma alcune mamme esagerano…
Personalmente non intendo magnificare né l’uno né l’altro universo. Occorre poi vedere come qui da noi si sono evolute le cose in senso storico. Le situazioni più diverse sono in generale molto complesse.
Anche nel Nord Europa occorre vedere come si sono evolute.
Se poi questi nordici sono così corretti nella vita civile, perché quando vengono in Italia fanno cose che da loro non farebbero? Non sono così educati e responsabili. Forse sono anche molto costretti.
Ho visto olandesi conficcate mozziconi di sigarette nei vasi di fiori di un b&b, uno svizzero che magnificava la sua terra e deplorava l’Italia, gettare mozziconi di sigarette sotto le roulottes di un campeggio,
Da maggio a settembre qui da me è difficile dormire, perché persone non mediterranee urlano e ridono a squarciagola alle tre di notte, e qualcuno urina e vomita sotto le mie finestre. Ne avrei molte da dire. Forse se i loro genitori gli avessero dedicato un più tempo sarebbero più educati. Dobbiamo proprio credere che i nordeuropei, essendo meno mammoni, non si pestino i piedi gli uni con gli altri, attribuendo agli altri le proprie responsabilità?
In Alto Adige mi hanno sconsigliato di girare tardi sulle zone di confine perché, dall’estero, di notte, vengono a correre in auto in Italia perché da loro non possono farlo.
Comunque Carlo, se ci tieni, prova a trasferirti e vedi come ti trovi. Magari potresti scoprire che il Nord Europa non è mammone ma paternalistico: i Governi pensano loro per te, al posto tuo, ti fanno avere tutto ben sistemato, anche i sentieri di montagna su suolo privato, per rimanere in argomento. Lo Stato si assume la responsabilità dei cittadini, molto controllati e per questo molto obbedienti. Alcuni di questi lasciano il Nord per svernare definitivamente… a Napoli.
In questo contesto io NON sto facendo il processo al cattolicesimo né incenso le confessioni protestanti: l’articolo NON verte su questo confronto. Premetto che mi riconosco profondamente in queste ultime e ritengo che il “senso della festa” che abbiamo qui al sud sia roba da mammelucche per cui preferirei vivere in una società scandinava o tedesca o inglese piuttosto che nella nostra amichevole e da pacche sulle spalle, il tutto a prescindere dal tema centrale di questo articolo. Può anche essere che la società mammona in cui (purtroppo) sguazziamo derivi dalla II Guerra (ma la società mediterranea, rispetto a quella nordica o calvinista, è mammoma da mo’…). Cmq questo risvolto è un falso problema e ci distrae solo dal tema dell’articolo. Ovvero se la causa dell’essere una società mammona sia consumistica o condizionata dal cattolicesimo e in che misura da questo. Io sono convinto (e non da oggi) che tale condizionamento ci sia e sia anche molto marcarto, ma conta poco nei corollari di questo articolo. Quel che conta è che la società in cui sguazziamo è “mammona” e questo tende a insegnare a non considerare l’autoresponsabilità (mentre nordici e anglosassoni ne sono educati fin da piccoli). Sono convonto che se fate leggere un articolo come questo a uno svedese o un norvegese o un britannico, costui strabuzza gli occhi e vi chiede: “ma c’è bisogno di sensibilizzare i lettori su questi concetti? non li avete già dentro di voi?” Questa è l’abissale differenza fra le due impostazioni. Non solo in montagna, ovvio. Avete mai provato a stare alla pensilina di un autobus in UK? Tutti si mettono in coda e sanno quando tocca a loro salire, nessuno fa il furbo. Nell’Europa mediterranea quando arriva il bus si scatena l’assalto alla diligenza… Che legame c’è fra autoresponsabilità e la coda per il bus? Se chi in sé il “codice” dell’autoresponsabilità né passa avanti a un altro per prendere il bus né gli passa per il cervello di fare causa al proprietario del terreno dove si è rotto il piede… Se invece non ce l’hai (il senso di autoresponsabilità), allora fai sia l’uno che l’altro.
La società mammona, Carlo, è scaturita dalla Seconda Guerra Mondiale, alimentata colpevolmente dall’industria del benessere che promuove l’individualismo e lo alimenta nei singoli.
Prima degli anni Cinquanta si andava spesso a lavorare a sei, otto anni, come mia madre a fatto, non c’erano sogni perché non c’erano soldi, i quali servivano per sfamarsi. Se a scuola sbagliavi, potevi rimediare anche uno sganassone e una dolorosa tirata di orecchie a casa dai genitori, per dirne una soltanto.
Attenzione poi a magnificare il Nord Europa dove, mancando il cattolicesimo manca il senso della festa con le conseguenze del caso, dove, soprattutto i protestanti, hanno dato la caccia alle streghe, incolpando altri dunque. Nord Europa dove, oggi: i genitori che vogliono far curare i propri figli in Italia non possono farlo, decide lo Stato; esiste già da anni l’eutanasia per i bambini; il partito pedofilo è stato ammesso alle elezioni nei Paesi Bassi; in Belgio esiste, dal tempo del Covid, una piattaforma per i medici che sono favorevoli alla soppressione dei bambini dopo la nascita a certe condizioni; le associazioni di pedofilia non possono essere perseguite in nome della libertà di espressione; dove, al contrario di quanto si fa da noi in Italia, si esce per bere, non per stare insieme, e quanto si beve! Conosco diverse persone nordiche, di diverse nazionalità, che mai tornerebbero nei loro Paesi per nessuna ragione. Un amico svizzero mi ha detto che rimane a Roma con la sua famiglia, perché in Svizzera c’è un controllo esagerato sulla popolazione, e non è uno che dà la colpa agli altri. Non creiamo dogmi fuori luogo: i tedeschi hanno avuto per dogma l’obbedienza e il senso del dovere; Hitler non avrebbe potuto arrivare dove è arrivato se i cittadini non avessero denunciato al regime anche i loro amici e parenti. In fine, ci sono giovani nordici che vogliono stare in Italia e sposarsi con italiane, soprattutto del Sud, perché sono più materne!
Certo che incolpare la religione della nota ‘paraculaggine’ del popolo italico ai miei occhi appare una ‘mammonaggine’ di prima categoria
“Puoi commettere anche l’atto più nefasto, ma se ti affidi al perdono, ottieni clemenza e vieni redento…
le società più cattoliche sono incline alla protezione e alla sicurezza generale: poverino, hai sbagliato, ma io società cerco un responsabile e lo incrimino per il danno”
Mi pare evidente una certa contraddittorietà nelle affermazioni: o una mentalità pretende il pentimento e l’assunzione della colpa per donare il perdono o una società “mamma” pretende di proteggerti trovando la colpa altrove.
Mi pare che tutto il ragionamento sia ben poco fondato e basato su luoghi comuni dozzinali.
Di certo non condiviso dal mio amico tedesco (di zona decisamente protestante, peraltro) che ha sempre affermato di ammirare gli italiani proprio per come fanno fare di tutto ai loro bambini, al contrario dei tedeschi. Io gli rappresentavo la convinzione esattamente opposta.
Siamo addivenuti alla conclusione che ognuno di noi vedeva solo un certo tipo di persone dell’altra nazionalità e questo, probabilmente, a causa di come siamo e dei posti che frequentiamo. Diciamo il classico esempio di osservazione influenzata dall’osservatore.
D’altra parte, qual è il paese che ha la più fiorente industria delle cause per danni, spesso assolutamente folli? Qual è il paese che ha iniziato a costringere i produttori a prevedere manuali d’uso che tengono conto degli eventi e dei comportamenti più idioti? [Ricordo un manuale di computer che specificava di non rovesciare acqua o altri liquidi sulla tastiera o di non colpire lo schermo con oggetti duri, pesanti o spigolosi…con esempi!]
Il Dio che ci ammaestrano ad onorare è il primo paraculo : è il Dio di quelli che , con la sua benedizione , possono comportarsi di merda per tutta la vita salvo poi “pentirsi” ed essere salvi..Questo Dio và molto d’accordo con la nostra giustizia mammona , che non si cura di trapiantare cancri in un corpo sano , rimettendo in circolazione i più grandi pezzi di merda con la scusa della “riabilitazione”, tanto nessun giudice sarà mai ritenuto responsabile dei danni che fà un suo pupillo la sesta volta che lo rilascia e gli permette di girare con un coltello in tasca…Se esistesse un tasto da schiacciare per bruciare vivi nelle celle i detenuti al 41bis , lo avrei già consumato alla faccia degli ipocriti di merda.
La società “mammoma” ha numerose cause, fra queste il pensare dominante che ci sia sempre una “mamma” (=una società chioccia), che si preoccupa dei suoi pargoli. Non ho detto che il cattolicesimo sia l’unica causa, né forse la principale, ma io sostengo da molto tempo che la società mammoma dell’area mediterranea è tale anche per l’incidenza della mentalità cattolica. Invece nei paesi nordici (luterani-calvinisti) e anglosassoni (chiesa anglicana), si tende a dare totale importanza alla autoresponsabilità individuale. Là non sarebbe neppure necessario scrivere un articolo come questo, perché i concetti sono predefiniti e non solo sull’andar in montagna, ma nella totalità dell’esistenza. Da noi è addirittura il contrario: per es mentre al Nord i figli vengono “spinti” ad andarsene presto da casa, qui da noi li “teniamo legati” il più possibile, con la scusa della protezione (che però NON li emancipa, anzi). Ai fini del ns discorso la grande differenza fra il cattolicesimo e le confessioni sempre cristiane ma protestanti è data dal fatto che il primo è incentrato sul “perdono”. Puoi commettere anche l’atto più nefasto, ma se ti affidi al perdono, ottieni clemenza e vieni redento. Nelle confessioni protestanti vige invece una rigida resposabilità personale: in qualsiasi risvolto della vita, se sbagli, paghi e non ci sono “condoni”, perchè ne rispondi direttamente a Dio. Da ciò le società più cattoliche sono incline alla protezione e alla sicurezza generale: poverino, hai sbagliato, ma io società cerco un responsabile e lo incrimino per il danno che hai subito, così almeno gai un risarcimento (salvo insabbiare tutto come in certi fatti di cronaca). Al Nord si è inflessibili: hai sbagliato itinerario? hai messo il piede in fallo? non eri preparato per quella uscita?… beh… cazzi tuoi, ne paghi le conseguenze solo tu.
HO SEMPLIFICATO AL MASSIMO PER ESIGENZE DI SINTESI E QUINDI IL RAGIONAMENTO E’ VENUTO UN PO’ BANALIZZATO, MA HA FONDAMENTA SOCIO-CULTURALI MOLTO PROFONDE.
Il discorso è molto ampio e decisamente più esteso della sola applicazione all’andar in montagna, ma anche quest’ultimo risvolto rientra nel discorso generale.
C’entra e come, leggiti max Weber….per cominciare
A livello sociale e personale è interessante vedere cosa succede nella serie Don Matteo.
Terence Hill, zitto zitto, buono buono, alla fine di ogni puntata manda tutti in galera, persuadendo ognuno a riconoscere le proprie responsabilità e colpe e a costituirsi.
Ma, Carlo, che centra il cattolicesimo?
Fino a non molto tempo fa esso era invece molto esigente riguardo alla responsabilità personale.
Ora la società non si riconosce più nel cattolicesimo e ha abbandonato Dio, e proprio in questo contesto si deresponsabilizzano le persone e si accusano gli altri. Legge divina è stata soppiantata da una infinità paranoica di regolamenti, non avendo più un riferimento nell’Assoluto.
Era così bello quando si moriva per fatalità.
Che ci si stia ritornando?
Carlo condivido l’analisi, le basi cattoliche /latine sono una pesante identità ……basti pensare al numero di avvocati che ci sono in Italia rispetto ad altri paesi europei…..anche se poi quando crolla un ponte e crepano 40 persone non ci sono responsabili…..
Un primo passettino in avanti, piccolo ma coraggioso perché vuole rompere il tabu’ di fondo della società sicuritaria. Io continuo a rimanere pessimista sulla prosecuzione, perché la società umana nel complesso, e quella mediterranea e cattolica in particolare, è “mammona” e tende a coccolare e proteggere i suoi componenti, scaricando le “colpe” sui responsabili che spesso sono terzi, i quali “avrebbero dovuto evitare i nostri incidenti” fermandoci a tempo debito, mettendo i dovuti avvisi, curando diligentemente il tratto di sentiero che attraversa i loro terreni ecc ecc ecc. io dubito che usciremo mai da questa gabbia ideologica, perché essa è l’architrave della nostra società
Bene, meglio tardi che mai! Sono favorevole al 100% al principio di autoresponsabilità. Cosa c’entra il proprietario del terreno se inciampo sul sentiero mentre lo attraverso? Finalmente dalla politica una legge di buon senso!!