Escavatori-elefanti su ghiacciai-cristallerie
di Luca Rota
(pubblicato su lucarota.com il 31 agosto 2024
Ditemi quello che volete, che è una cosa banale, ingenua o puerile, ci sta, ma ogni volta che vedo un escavatore – o peggio più d’uno – su un ghiacciaio, come nell’immagine qui sotto del Teodulo (vedete data e ora a cui si riferisce), tra Cervinia e Zermatt, mi coglie un’inevitabile tristezza.
Ciò anche se il ghiacciaio è iperantropizzato e sfruttato come quello suddetto, e pure se magari quegli escavatori stavano facendo qualcosa di necessario o funzionale alle attività in zona.

Ma un escavatore – escavatore, una enorme macchina che scava, il nome lo certifica – su un ghiacciaio peraltro sofferente e non da ieri per il cambiamento climatico (la neve primaverile così abbondante che secondo alcuni quest’anno avrebbe salvato i ghiacciai in gran parte è già scomparsa da settimane), dunque cingoli metallici che macinano ghiaccio vivo e grandi pale che lo scavano, per essere chiari, mi pare veramente l’elefante nella cristalleria, una motosega nella sala concerti, un TIR nella zona pedonale. Un’antitesi totale, insomma. A prescindere da ciò che stessero facendo quegli escavatori sul Teodulo, lo ripeto (o simili escavatori su altri ghiacciai, ovviamente): qui non sto contestando la situazione, sto manifestando la sensazione che ne ricavo.
Non arrivo (ancora) a sostenere che in forza della realtà climatica in corso e in divenire i ghiacciai alpini debbano diventare riserve integrali precluse alla presenza umana, ma non posso nemmeno tollerare che su molti di essi si operi ancora come cinquanta o più anni fa, quando le coltri glaciali avevano ben altro aspetto e ben diversi spessori nevosi, scavando, rimodellando, frantumando, triturando il ghiaccio a cuor leggero, ignorando bellamente i report glaciologici che certificano anno dopo anno la riduzione delle superfici glacializzate delle Alpi e solo perché «si è sempre fatto così!» e non si ha il coraggio né la volontà di fare altro, cioè di guardare in faccia la realtà delle cose e comprenderne pienamente la portata.
Saranno considerazioni puerili e patetiche queste mie, va bene, amen. Ma ad esse io vi credo fermamente, quella sensazione manifestata è un elemento basilare della personale cognizione riguardo la realtà alpina contemporanea. Basilare e irremovibile, aggiungo. Ecco.
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Hai ragione, sono considerazioni puerili e patetiche. Se non erro c’è stato anche un processo al riguardo che ha assolto tutti perché non hanno fatto niente di illegale. Hai tutto il diritto di essere triste quando li vedi, c’è anche chi diventa triste guardando un tramonto o un bambino, ognuno è fatto a modo suo
19 @Alberto volevo scrivere “offenderci” e non offenderli…ach dannaten correttoren
Ciao…va bene anche così!
Alberto scusa mi è uscito un li al posto di ci…maledetto correttoren ach era offenderci la parola che volevo usare …ciao
Perchè non hanno altri argomenti. Oltre tutto offendono senza firmarsi.
Scarsità di argomenti e pure vigliacchi.
Offendiamoci a 4occhi e non dietro alla tastiera. Poi vediamo chi ha le palle.
C’è anche la VERITA’
Alcuni commenti sono come le ruspe sul ghiacciaio: fuori posto.
È ovvio che in blog di montagnardi e appassionati ci siano maggioranze di opinioni schifate da quanto accade in quota…perche meravigliarsi allora?e continuare ad offenderli?C è molto spazio nella rete…ruspe da tastiera.
“Secondo i sapienti del tempo, il Sole e tutto il firmamento giravano intorno alla Terra. Ipse dixit”
Ma infatti i “sapienti del tempo” come prova citavano la Bibbia. Quelli di oggi, invece, la Pravda.
Tè capí? [cit.]
P.S. “a fondere è il ghiaccio. Un ghiacciaio può avanzare (espandersi), ritirarsi o rimanere in posizione stazionaria“Sicuro, Bertoncè. A marcire non è una mela, sono le molecole del fruttosio che cambiano. Una mela può crescere (espandersi), cadere o rimanere in posizione stazionaria.
Il ghiaccio e la zona sono quelli del Plateau Rosa e purtroppo sono in territorio svizzero. Ferma restando la gravità della situazione e dell’atto, la cosa accade da ormai 12-14 anni che io ricordi. Ed è molto vicino a noi, purtroppo.
Secondo i sapienti del tempo, il Sole e tutto il firmamento giravano intorno alla Terra. Ipse dixit.
Beh, si sbagliavano.
Tè capí?
P.S. Tanto per mettere i puntini sulle “i” di mister Precisini – che evidentemente stasera non ha nulla di meglio a cui pensare – a fondere è il ghiaccio. Un ghiacciaio può avanzare (espandersi), ritirarsi o rimanere in posizione stazionaria.
Onestamente , e mi riferisco a #6 “cloaca …” , di lavoro per escavatori da demolizione a Cervinia c’è ne sarebbe moltissimo , ma vallo a spiegare ai proprietari ….
@11
questo lo avevamo capito. Conosco quelle zone come le mie tasche, perché li’ ho pestato pietre e neve per decenni. Il problema resta. Perché devono esistere ruspe a 3500 metri per spostare neve da un posto all’altro del ghiacciaio? Perché devono coprire i buchi altrimenti le piste non sono percorribili? Lo sappiamo benissimo cosa fanno le ruspe in quel posto ma il problema è’ quello. E certamente l’ennesima prova che li’ gli impianti non ci dovrebbero stare.
I benpensanti di gognablog, così si credono, non arrivano a questo. Per fare qualsiasi cosa bisogna chiedere il permesso a loro. I signori della montagna…. Che arroganza e quanta superbia in loro….
Gli escavatori della società degli impianti di Zermatt ( che penso siano quelli in questione ) , vengono principalmente usati per “chiudere” i crepacci sulle piste dello sci estivo e per riposizionare i sostegni delle sciovie in seguito ai movimenti del ghiacciaio .
“[…] a mio giudizio non esistono prove a sufficienza, ma potrei sbagliare”
Secondo migliaia di climatologi di tutto il mondo, di prove dell’origine antropica ce ne sarebbero più che a sufficienza.
Ma anche loro, come Bertoncelli, potrebbero sbagliare.
P.S. I ghiacciai non si sciolgono. Fondono.
Ma saran poi due escavatrici a sciogliere il ghiacciaio,?
Tranquilli, ci penserà il clima a farlo…speriamo solo portino a valle le ruspe
Le guide da buoni opportunisti, dicono che il Cervino è suo.
Grazie Angelo lo prendo come un complimento visto che sono bene rifornito . Mi spiace per te che sei scarso. La natura è matrigna, non è solidale ha alcuni da, ad altri no. E te sei tra i no.
@ 5
Abbiamo trasmesso il pensiero del professor Angelo Innominato, “quello che sa tutto”.
“Caro” Angelo, su quelle cime io ci sono stato: su tutte, dal Breithorn Occidentale fino alla Punta Gnifetti. A piedi, naturalmente, iniziando dal fondovalle, e mai per le vie normali. E a volte in assoluta solitudine, come per esempio sulla traversata dei Lyskamm, con partenza da Castelfranco Emilia (Modena), emozionato per la grande avventura che mi attendeva e che mi ero scelto di proposito. Ma non mi sono mai incamminato da quella cloaca di Cervinia, che a te presumo piaccia cosí tanto: ognuno va dove si trova meglio.
E poi so che cosa fanno i due escavatori: è di tutta evidenza che stanno preparando le palle di neve con cui poi i turisti danarosi giocheranno sul ghiacciaio…
… … …
Ancora “caro” Angelo, qui non si sta parlando di riscaldamento globale di origine antropica, di cui – tra l’altro – a mio giudizio non esistono prove a sufficienza, ma potrei sbagliare.
Qui si sta parlando di devastazione ambientale, di orde di barbari e affaristi che devastano un ambiente che dovrebbe essere patrimonio di tutti, non di Zermatt o di Cervinia. In altre parole, tutto ciò sarebbe una barbarie anche se fossimo all’inizio di un’era glaciale. Tè capí?
P.S. Grazie del “cazzo” e dei “somari”. Tu sí che sei un signore dall’eloquio forbito!
E stupendo come un articolo fatto da chi nemmeno comprende che stiamo vivendo sul finire di un epoca glaciale viene pubblicato , crisi climatica ? Vivete ancora nel sogno . Comunque se non sapete cosa fanno quei mezzi non parlate somari , inoltre se non fosse per le infrastrutture create voi col cazzo che fin la ci arrivate
Che dire, il solito commento di circostanza mi sembra patetico, mi associo ad Enri, Laura e Fabio…
“Non ho continuato a leggere, perché sono arrabbiata.”
Anch’io lo sono.
Mi dico: “Noi siamo quattro gatti. Come è possibile fermare o convincere le orde, fameliche di sollazzi? Sono centinaia di milioni, miliardi”.
Non ho continuato a leggere, perché sono arrabbiata
E negli ultimi anni erano perfino andati oltre: devastare ancor più il ghiacciaio per creare la pista di coppa del mondo. E solo qualche provvidenziale e benefica tormenta ha impedito che ciò avvenisse.
E le guide cosa dicono? Ah ma nel frattempo si è deciso di costruire un catafalco al posto della capanna carrel!
Non sarebbe stato intelligente dire che la Capanna aveva fatto il suo tempo ( glorioso) e ripulire tutto senza costruire niente altro? Gente che sale dall orionde ce n’è’, certo molto meno degli altri anni ma questo è’ alpinismo!
La stessa sensazione che prova l’autore dell’articolo si prova quando si pensa che per costruire questo catafalco hanno perforato la cresta del leone di chissà quanti metri per infilare pali di acciaio ecc ecc.
In questi gesti c’è’ la totale mancanza di rispetto per la natura e per l’etica alpinistica che non è una parola vuota ma è’ il modo con cui si va in montagna. Se in alta quota ci sono questi scempi, non lamentiamoci se poi la gente invade con il suv le varie località: fa tutto parte dello stesso modo di vedere le cose.