Tesla manipola il contachilometri?

Tesla manipola il contachilometri?
(per far scadere prima la garanzia)
di Andrea Maiellano
(pubblicato su msn.com il 21 aprile 2025)

I veicoli Tesla stanno diventando protagonisti di un trend molto preoccupante, ovvero la manipolazione dei dati digitali a danno dei consumatori. Un recente caso giudiziario, difatti, ha portato alla luce una pratica tanto subdola quanto inquietante, che solleva interrogativi fondamentali sul rapporto tra proprietari di auto elettriche e i produttori che mantengono un controllo quasi totale sui veicoli attraverso aggiornamenti remoti e interfacce digitalizzate.

La causa causa legale, depositata lo scorso febbraio accusa il colosso di Elon Musk di alterare a distanza i valori dei contachilometri su quei veicoli considerati “particolarmente problematici”, con l’obiettivo di spingere artificialmente questi mezzi oltre il limite di garanzia di 50.000 miglia.

Un proprietario californiano, dopo aver acquistato una Tesla usata con 36.772 miglia percorse, ha notato un comportamento anomalo del contachilometri: nonostante percorresse solo 20 miglia giornaliere, lo strumento registrava incrementi di 72,35 miglia al giorno. Un’anomalia talmente evidente da risultare sospetta, ma che in effetti potrebbe passare inosservata per molti conducenti che non monitorano quotidianamente le letture.

Non si tratta di un caso isolato. I forum dedicati a Tesla pullulano di segnalazioni simili, dove i proprietari lamentano improvvisi aumenti del chilometraggio registrato, seguito da un ritorno alla normalità non appena il veicolo supera la soglia di garanzia. Questo modello predatorio si inserisce in un contesto più ampio di pratiche discutibili da parte del costruttore californiano, che nell’estate 2023 era già stato scoperto a mentire ai conducenti sull’autonomia reale delle batterie.La causa legale, depositata lo scorso febbraio accusa il colosso di Elon Musk di alterare a distanza i valori dei contachilometri su quei veicoli considerati “particolarmente problematici”, con l’obiettivo di spingere artificialmente questi mezzi oltre il limite di garanzia di 50.000 miglia.

Un proprietario californiano, dopo aver acquistato una Tesla usata con 36.772 miglia percorse, ha notato un comportamento anomalo del contachilometri: nonostante percorresse solo 20 miglia giornaliere, lo strumento registrava incrementi di 72,35 miglia al giorno. Un’anomalia talmente evidente da risultare sospetta, ma che in effetti potrebbe passare inosservata per molti conducenti che non monitorano quotidianamente le letture.

Non si tratta di un caso isolato. I forum dedicati a Tesla pullulano di segnalazioni simili, dove i proprietari lamentano improvvisi aumenti del chilometraggio registrato, seguito da un ritorno alla normalità non appena il veicolo supera la soglia di garanzia. Questo modello predatorio si inserisce in un contesto più ampio di pratiche discutibili da parte del costruttore californiano, che nell’estate 2023 era già stato scoperto a mentire ai conducenti sull’autonomia reale delle batterie.

L’azienda aveva creato un intero centro operativo fittizio in Nevada, soprannominato “diversion team”, dedicato a dirottare le chiamate dei clienti insoddisfatti dell’autonomia. Gli operatori fingevano di eseguire “diagnosi remote” sui veicoli per poi rassicurare gli utenti che tutto funzionava correttamente. Il centro gestiva circa 2.000 chiamate settimanali, con istruzioni precise di mantenerle sotto i cinque minuti e, in ultima analisi, di evitare completamente di eseguire diagnosi reali.

Ciò che rende Tesla particolare nel panorama automobilistico è la sua architettura progettata per ricevere aggiornamenti “over-the-air”, incluse modifiche potenzialmente dannose per gli interessi dei conducenti. Se un utente smette di pagare l’abbonamento che gli consente di utilizzare l’intera capacità della batteria, Tesla può inviare un comando wireless per limitare la guida a solo metà della carica disponibile. Le implicazioni di questo controllo remoto sono inquietanti: in caso di mancato pagamento, un veicolo Tesla può bloccare le portiere, immobilizzarsi e persino facilitare il proprio sequestro suonando il clacson, lampeggiando e sbloccandosi automaticamente all’arrivo dell’incaricato.

Il cuore del problema risiede nel Digital Millennium Copyright Act (DMCA) del 1998, una legge che, nonostante il nome, non riguarda principalmente la protezione del copyright, bensì la tutela di modelli di business controversi. La Sezione 1201 del DMCA rende un crimine federale l’aggiramento di un blocco software, punibile con cinque anni di carcere e una multa di 500.000 dollari per la prima infrazione, indipendentemente dal fatto che vi sia o meno una violazione del copyright.

Ciò significa che qualsiasi tentativo di modificare una Tesla – ad esempio per impedire all’azienda di manomettere il contachilometri – richiede l’aggiramento di un blocco software, costituendo così un reato. Jay Freeman definisce questa realtà come “oltraggio criminale al modello di business”, una situazione in cui la legge protegge pratiche aziendali discutibili impedendo agli utenti di riprendere il controllo dei propri dispositivi.

Le automobili moderne rappresentano l’emblema di questa problematica evoluzione. Progettate per fare cose dannose per i loro proprietari, dal rubare dati sulla posizione per rivenderli ai broker, all’immobilizzarsi in caso di mancato pagamento, fino a spiare le abitudini di guida per riferirle all’assicuratore. Sono diventate computer su ruote che ignorano gli ordini dei proprietari in favore di istruzioni ricevute

Tesla manipola il contachilometri? ultima modifica: 2025-07-10T04:47:00+02:00 da GognaBlog

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11 pensieri su “Tesla manipola il contachilometri?”

  1. Maddai, una ditta automobilistica che cerca di fregare i clienti?
    Eppoi cosa dovrei credere ancora, che qualcuno mi profila a mia insaputa? Che le pubblicità non corrispondono al vero? Che le mie email e i miei dati nel cloud sono perfettamente sicuri?
     
    Siete proprio dei retrogradi…

  2. Balsamo: il prossimo blocco degli euro 5 serve solo ad obbligare i proprietari ad installare il MoVe-In, che altro non è che un controllo degli spostamenti da remoto, poi sicuramente si passerà a Euro 6 e 7 e tutti. 
    “Per spostarti in libertà e sicurezza!”

  3. Bertoncelli da altre parti si lecca il c### a chiunque sia potente.
    E anche di fronte all’evidenza non si ammette mai lo schifo del sapore
    Saranno abituati

  4. Credo che ci fovremo abituare alla svelta a dispositivi che consentono un controllo da remoto. Tutti quelli … connessi alla Rete.
    Le auto sono solo un esempio.

  5. Al di là del fatto specifico (che sarà chiarito in sede legale), l’articolo (non molto apprezzato, a quanto vedo 🙂 ) dovrebbe (secondo me) far riflettere su un tema più ampio.
     
    Ovvero la crescente centralità del software nella gestione delle automobili moderne (non solo di Tesla) e la possibilità, da parte dei costruttori, di accedervi anche dopo la vendita e da remoto.
     
    Se da un lato ciò apre a nuove funzionalità e potenziali vantaggi per gli utenti, dall’altro — soprattutto quando la tecnologia è gestita in modo opaco e da una posizione di forza come quella dei costruttori — rischia di trasformarsi in uno strumento di controllo e di profitto unilaterale.

  6.  Nn ho ben capito la parte in cui si accusa il DMCA di essere, una sorta di “base giuridica” che renderebbe possibili nefandezze informatiche tipo qlle descritte nell’articolo. Nn so bene quale sia l’obiettivo per cui is stata emanata la DMCA con la sua famigerata “Sezione 1201”, però mi pare che abbia tutt’altri fini legati alla protezione del diritto d’autore per impedire pratiche tipo la diffusione indiscriminata di contenuti protetto da copyright e “difesi” da blocchi sw. In ogni caso la legge vieta l’alterazione di blocchi informatici e mi piacerebbe sapere qti sono i clienti Tesla in grado di “alterare” un blocco informatico tipo qllo ricevuto per bloccare le portiere dell’auto (spero senza persone a bordo …). Inoltre l’alterazzione del contakm è sicuramente una pratica vietata da leggi specifiche e mi sembra che nn c’entri una cippa con l’alterazione di blocchi informatici.
    Insomma, per farla breve, a parer mio, sto articolo merita lo stesso commento che il rag. Fantozzi riservò alla “ Corazzata Potëmkin” …

  7. Ciò che intendo dire è quanto segue:
    1) Si possono attaccare Musk e Trump per cento altri motivi, tutti validi. 
    2) Attaccare Musk perché manipolerebbe il contachilometri delle Tesla è non solo assurdo, ma ridicolo.
    3) È ridicolo anche perché si basa su dicerie, “sentito dire” e “me l’ha detto mio cugino”. 
    4) Un attacco del genere è autolesionistico. Rivela la faziosità di chi l’ha montato.
    5) La faziosità, quando è troppa, rivela l’ottusità.
    6) L’ottusità, quando è troppa, rivela che quelle persone sono ridicole, come i loro attacchi. 
     
    Ma da certe parti si beve tutto. Insomma, sono trinariciuti. 

  8. Bertoncelli ha ragione, Fratoiananni può tenersi la sua Tesla.
    Ma Melona ritirerà gli sguardi languidi? Il Salvini chiamerà ancora il portavoce di Musk in Italia a parlare alle sue sagre? Starlink sarà ancora assolutamente necessaria per la nostra sicurezza?
     
     
     

  9. Pensa te come si è ridotta certa gente per infangare Musk: “Il cognato dell’amico di mio cugino mi ha detto che la Tesla di un suo lontano parente avrebbe registrato cento chilometri in piú quando è andato al mare l’altro giorno”. Roba da Ridolini! 
     
    Comunque ‘sti gaglioffi non sono neanche aggiornati: Musk ha litigato con Trump. “Contrordine, compagni! Tutto da rifare. Si può tornare a comprare la Tesla. E Fratoianni può tenersi la sua!” 

  10. Quando ho letto due volte le stesse frasi pensavo di essere manipolato da remoto oltre che dalla marmotta.
    Il presente vorrebbe essere futuro ma è solo passato travestito…il meccanico onesto esiste? 

  11. Non è un mio problema…..dopo questa Agila dell’ 2004 passerò alla bici e poi al cavallo…..

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