Premio al re senza corona

Premio al re senza corona
di Joachim Schindler

Grande onore per Bernd Arnold, cittadino onorario di Hohnstein in Sassonia:  venerdì 23 settembre 2022 a Berna gli è stato consegnato il premio di fama internazionale “King Albert Award”, istituito quindici anni fa dalla “King Albert – Memorial Foundation” che da 30 anni coltiva la memoria del re del Belgio Alberto I, caduto mortalmente in arrampicata nel 1934.

Il laudator di Arnold è stato Daniel Anker, noto alpinista, giornalista e scrittore svizzero. Egli, in particolare, di Bernd Arnold ha sottolineato le eccezionali imprese in sei decenni di montagna sulle catene montuose di tutto il mondo e di arrampicata sulle torri di arenaria dell’Elba, nonché il suo impegno per l’alpinismo sassone. Nella motivazione del premio ad Arnold si legge: “Le torri di arenaria dell’Elba sono forse l’Eldorado dell’arrampicata libera di tutto il mondo e Bernd Arnold è il loro re senza corona. Dal 1962 ha salito più di 900 vie difficili ed estremamente difficili su aghi, torri e pareti della Svizzera sassone e boema. Attraverso le sue scalate ha contribuito in modo decisivo a far rinascere l’interesse per l’arrampicata con mezzi leali (by fair means)”.

Bernd Arnold. Foto: Kirsten Nijhof.

La cerimonia di premiazione nel Museo alpino della capitale svizzera si è svolta alla presenza di una principessa della famiglia reale belga e dell’ambasciatore belga in Svizzera, presenti anche al ricevimento presso l’ambasciata. Oltre ad Arnold, i premi di quest’anno sono andati alla sudcoreana Nam Nan-Hee, all’alpinista belga Sophie Lenaerts e alla Munich Society for Ecological Research.

I finora 64 vincitori del premio includono personalità alpinistiche famose come quelle di John Hunt, Wanda Rutkiewicz, Pit Schubert, Oswald Oelz, Kurt Albert, Catherine Destivelle, Gerlinde Kaltenbrunner e Albert Precht.

Frontespizio del Certificato

Bernd Arnold, la motivazione
Bernd Arnold, nato a Hohnstein (Germania dell’Est nel 1947), è uno scalatore e alpinista pionieristico. Tipografo di formazione, ha iniziato ad arrampicare all’età di dodici anni e ha esercitato per decenni una forte influenza sullo sport nelle sue native montagne di arenaria dell’Elba (Elbsandsteingebirge). Ha anche effettuato prime salite in Unione Sovietica, Polonia, Slovacchia, Romania, Bulgaria e Corea del Nord e, dalla fine degli anni ’80, nel Karakorum e in Mali, Giordania, Venezuela, Madagascar e Patagonia.

Uno scorcio di Elbsandsteingebirge (Sächsische Schweiz, Svizzera sàssone) dal punto panoramico Wehlstein.
In arrampicata sulla Dreifingerturm, Elbsandsteingebirge
Ecco un bell’esempio del primo stile di salita di Bernd Arnold: 12 agosto 1978, parete ovest della Lärmchenturm (VIIIb), a piedi nudi, senza imbrago, con il “divieto” di aggiungere ancoraggi: estremamente concentrato, dinamico ed elegante. Foto: Archivio Bernd Arnold.

Le torri di arenaria dell’Elba sono forse lEldorado dell’arrampicata libera di tutto il mondo e Bernd Arnold è il loro re senza corona. Dal 1962 ha salito più di 900 vie difficili ed estremamente difficili su aghi, torri e pareti della Svizzera sassone e boema. Attraverso le sue scalate ha contribuito in modo decisivo a far rinascere l’interesse per l’arrampicata con mezzi leali (by fair means).

Bernd Arnold su Peukers Problem (VIIIb) alla Basteischluchtturm, ultimi anni Novanta.

Bernd Arnold, cittadino onorario della sua città natale di Hohnstein e membro onorario della Federazione Sassone di Alpinismo, continua a trasmettere le sue conoscenze e abilità alle generazioni più giovani in modo esemplare come istruttore di arrampicata, direttore dei corsi e allenatore. È autore di numerose guide di arrampicata per le montagne di arenaria dell’Elba e del libro Zwischen Schneckenhaus und Dom (Between Snail Shell and Cathedral); ha inoltre contribuito a pubblicazioni sulla storia dell’alpinismo nella Svizzera sassone. Peter Brunnert ha scritto una trilogia, pubblicata da Panico Alpinverlag, sulla vita e l’opera di Bernd Arnold: Ein Grenzgang (A Border Walk, 2017), Barfuß im Sand (Barefoot in the Sand, 2020) e Riders on the Storm (2023).

Per le motivazioni degli altri premiati, vedi qui.

Re Alberto I del Belgio

La Fondazione
La King Albert I Memorial Foundation è dovuta a Walter Amstutz, ex direttore dell’ufficio turistico di St. Moritz e compagno di arrampicata di lunga data del re Alberto I. È stata fondata nel 1993 come fondazione di diritto svizzero. Lo scopo della fondazione è quello di assegnare ogni due anni l’Albert Mountain Award a persone o istituzioni che hanno reso servizi eccezionali e sostenibili in relazione alle montagne del mondo.

Re Alberto I del Belgio in arrampicata

Ad oggi, 64 persone e istituzioni hanno ricevuto l’Albert Mountain Award. Tra questi ci sono, ad esempio, alpinisti e scalatori di spicco, geografi e geologi, fotografi e scrittori, editori di letteratura alpina, medici specializzati in medicina d’alta quota, o persone e istituzioni che si sono dedicate alla protezione della montagna. Tutti hanno dato un contributo importante alla conservazione delle montagne come luogo maestoso, bello e sicuro – come ambiente di vita per le persone di montagna, ambiente di svago per gli alpinisti e come patrimonio del nostro mondo.

Libertà, condotta etica e responsabile e rispetto per l’ambiente alpino sono i criteri che determinano l’assegnazione dell’Albert Mountain Award e continueranno a farlo in futuro.

Re Alberto I del Belgio nel 1931

Award Winners (dal 1994)
Albert Precht

Alliance in the Alps

Andreas Schild

Augusto Gansser-Biaggi

Banff Center

Bernd Arnold

Bradford Washburn

Bruno Durrer

Bruno Messerli

Catherine Destivelle

Charles S. Houston

Christian Körner

Christian Zehnder

Claude and Yves Remy

Didier Ruef

Eco Himal

Elizabeth Hawley

Emil Zopfi

Erhard Loretan

Fulvio Mariani and Mario Casella

Gerhard Baur

Gerlinde Kaltenbrunner

Gletscherarchiv, GöF

Hans Weiss

Hanspeter Schreier

Harish Kapadia

Intersoc

Jack Ives

John Hunt

Jon Mathieu

Jürgen Winkler

Kurt Albert

L’Alpe

Land der Berge

Lawrence S. Hamilton

Lois Hechenblaikner

Mario Broggi

Mark Carey

Martin Price

Michael Krautblatter

Michel Guérin

Mick Fowler

Nam Nan-hee

Nasim Eshqi

Nives Meroi and Romano Benet

Oswald Oelz

Parco Nazionale Val Grande

Peter Bärtsch

Peter Rieder

Pit Schubert

Shiro Shirahata

Silvia Metzeltin Buscaini

Simon Carter

SLF (Institute for Snow and Avalanche Research)

Slovenski planinski muzej

Sofie Lenaerts

Stephen Venables

Swiss Alpine Museum

Swiss National Park

Sylvain Jouty

Ursula Bauer and Jürg Frischknecht

Walter Niedermayr

Wanda Rutkiewicz

Werner Bätzing

Premio al re senza corona ultima modifica: 2022-10-05T05:32:00+02:00 da GognaBlog

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