Cartoline dalla machosfera – 2

Cartoline dalla Machosfera – 2
di Mirko Giorgi

1. Scampato pericolo ragaz. Da emergenza globale, il rischio di un collasso ambientale causato dalle emissioni di Co2 è stato derubricato a procurato allarme, un reato grave, punibile con l’arresto. Ora sappiamo che gli ossessivi allarmi rossi sullo stato di salute del pianeta erano fuffa. Una diagnosi cannata. Quella macchiolina sospetta è solo una cisti benigna. Che culo! Possiamo finalmente lasciarci alle spalle sta menata delle eco-ansie e gustarci il tempo che ci rimane da vivere a cuor leggero. Smettiamola dunque con questa mania depressiva del consumo consapevole. Liberiamoci del terrore immotivato per la nostra impronta ecologica, come se invitare degli amici a un barbecue provocasse disastri in qualche zona inculata dell’Amazzonia. Nient’altro che frottole. Bufale imbastite da quella manica di senza Dio che vivono due isolati più a est, negli atenei queerizzati delle boriose élite progressiste. Se l’aria vi sembra tossica, è solo perché è satura delle loro stronzate sul global warming. È certamente sgradevole, ma non letale.

Dunque, salutiamo con gioia le dichiarazioni di un pezzo da novanta della più potente lobby americana, quella che finge di non credere alle favolette dei climatologi comunisti. “Non esiste alcuna crisi climatica”, ci rassicura Chris Wright, il nuovo segretario del dipartimento dell’Energia targata USA, imprenditore del fossile, orca assassina del clan dei trivellatori, incaricato dal più adolescenziale tra gli autocrati-pop, di sfondare a testa bassa il fronte delle rinnovabili, senza fare prigionieri e in fretta, prima che l’avversario politico superi lo shock della sconfitta elettorale, e si ricompatti con rinnovato vigore e la consueta lucidità (sic).

In un video apparso su Linkedin, il falco più aggressivo della nidiata negazionista a stelle e strisce, chiude la discussione con un’argomentata stroncatura della tesi catastrofista: inquinamento da carbonio, ‘energia pulita o sporca, ‘transizione energetica sono tutti inganni distruttivi che causano ansia ai bambini”. Più chiaro di così si muore. Se è difficile immaginare un narcos colombiano che arruola dei sicari amletici, fautori del soft-power, che dire del brillante ingegnere meccanico che smonta con una freddura, il più grande complotto a sfondo scientifico della storia recente? (Naturalmente dopo il SARS-CoV-2.)

2. Non c’è nessuno più divisivo di un negazionista climatico oligarchico, il suo cervello divide gli habitat in parti distinte, con tagli secchi e definitivi, è un prodigioso organizer del reale. Quello che gli fa più comodo, è reale. E se lo prende. Tipo la realtà fisica: da un lato mette tutte le cose che servono a generare valore economico, nell’ altro getta gli scarti (animati e inanimati) prodotti dall’azione precedente. È banale, ma funziona. Almeno, “Fino a che non sarà consumato l’ultimo quintale di carbone (Max Weber 1864-1920)”.

Dall’urto violento col mondo esterno (percepito come una terra di nessuno, uno spazio conteso, infestato di predoni altrettanto scaltri e performanti), trae due lezioni fondamentali: in natura esistono le risorse manifeste, autoevidenti, come il potere finanziario e le escort, poi ci sono le risorse nascoste, come gli idrocarburi e i gas. (Se i groenlandesi firmano la resa, prendiamo 4 piccioni con un colpo solo.)

La biodiversità? La sesta estinzione di massa? No panic. Il numero degli organismi sale e scende esattamente come le quotazioni delle criptovalute, le specie viventi emergono e scompaiono come le start up nel mercato competitivo. Non c’è niente di blasfemo in questo ardito parallelismo, perché non c’è niente di nuovo sotto il sole. Da quando è stata creata dal suo Dio personale, per lui la vita ha due soli movimenti, inesorabili, immutabili: il nuovo distrugge il vecchio; il forte si pappa il debole (tranquilli, qualunque testimone di geova vi confermerà che siamo al top della piramide). Portando a sintesi il ragionamento: esistono le specie viventi utili al nostro fabbisogno energetico (quelle buone da mangiare); e quelle da guardia (a protezione degli affari privati dei top-player), siano esse squali della giurisprudenza, dobermann veri, leoni da tastiera, cyber-sciacalli o un Team-Six di seals mancati, bocciati all’esame finale, killer delusi e nervosi, che bruciano dalla voglia di riscattarsi.

Anche la realtà umana non sfugge a questo colpo di scure epistemologico: ci sono tribù amiche e tribù nemiche. Fine della storia. Dite che è desolante? Che così finisce in macelleria? Può darsi, ma nessuno è mai stato in grado di rivoluzionare questa dinamica primordiale del Business (che è la fonte della vita su questo pianeta), e tutti quelli che ci hanno provato sono stati conquistati dalle tribù nemiche. Difficile convincere del contrario un oligarca in carica, di solito ha idee molto chiare sulla governance da implementare: prima si spara, poi si prende la mira. Bisogna capirlo: a certi livelli, il surplus di paranoia non è un’emergenza clinica, è un sintomo salvavita (chiedetelo a ChatGPT o direttamente a Stalin).  

C’è da sottolineare, a suo merito, che talvolta è tormentato da dubbi angosciosi, allora il suo mordace decisionismo perde di slancio, come trattenuto da un inatteso e sorprendente sbotto di carità, sconosciuto a lui e ai suoi sgherri. Se succede, il dilemma morale che gli si para davanti presenta due facce. Testa: usiamo la mano pesante subito. Croce: la usiamo in un secondo momento.Se decide di non lanciare la monetina è perché ha già deciso: sarà la quota di cocciutaggine della controparte a determinare la quota di potere necessaria a spazzarla via.

Non è mica un cervello socratico il suo, proprio per niente. Se si mette a ragionare sui massimi sistemi sicuramente sta cercando un sistema per sottrarsi all’accanimento giudiziario: una scappatoia legale, un dossier formato ricatto, un’offerta che non si può rifiutare; oppure è impegnato a colonizzare il sistema neurologico delle fasce popolari più fragili e allampanate. Un terreno limaccioso e fertile, da dissodare e mettere a reddito. Poi c’è una terza sfida sistemica, quella più vicina al suo spirito selvatico, tipicamente pre-civile: rendere meno liberticida il sistema costituzionale in vigore. Questa storia dei contrappesi al potere plebiscitario non l’ha mai digerita, è solo un pretesto burocratico per tarpare le ali alle superstar. Macché controllo democratico. È puro odio per i vincenti. Uno sfregio blasfemo ai miti fondativi del suo impero culturale: Jesse James e il grande Gatsby. Un bandito idolatrato dalle folle, e un tycoon festaiolo con un oscuro passato criminale.

Se ci addentriamo nel mondo interiore di un negazionista climatico oligarchico, fino a toccarne le radici identitarie più profonde, scopriamo un ego-sistema incredibilmente integro, in perfetto equilibrio ormonale. Un eden puro e insonorizzato. Si ode solo un canto melodioso che solca la radura, una nenia sensuale che fa drizzare i peli del corpo. Sono i richiami irresistibili delle femmine in calore: “Sei il Re della foresta, bello mio, dacci dentro”.

3. Conversazione tra due negazionisti climatici in crociera nello spazio vicino.

Negazionista X: Ammirando il sorvolo dell’Africa Nera. “Certo che noi siamo proprio dei figli di puttana fortunati.”

Negazionista Y: Studiando l’andamento dei listini sul tablet. “Già.”

X: “Brutta botta per quei poveracci dei paesi più sfigati.”

Y: Mentre risponde distrattamente a una mail urgente. “Amen!”

X: “Già… già… there is no alternative… però è un bel casino gestire tutti ‘sti di morti di fame che scavano cunicoli per entrare da noi. I Roboterrier della Leonardav hanno fatto cilecca, troppo sensibili. Non trovi?”

Y: Infastidito dall’invadenza del suo compagno di navicella. “Senti, posso solo dirti che aumenteremo la pressione sui nemici interni, è in gioco la sicurezza nazionale.”

X: Su di giri. “Cazzo! Allora è vero che vi state muovendo. Non sono chiacchere quelle che girano giù a Houston.”

Y: Gettando un’occhiata svogliata alla curvatura terrestre. “Non so… io sono solo un pesce piccolo. Posso solo dirti che stanno esaminando un pacchetto di ordini esecutivi molto duri, non escludono il ricorso a forme di coercizione fisica a bassa intensità.”

X: “Che cazzo vuol dire esattamente?”

Y: “Sono allo studio nuove politiche di Deterrenza Popolare Proattiva. Anche sta menata dell’Habeas Corpus ha fatto il suo tempo.”

X: “Explain!”

Y: “Questa volta vogliono dare ai ragazzi la libertà di agire a viso scoperto. Devono sentirsi liberi di riportare l’ordine e la pace sociale senza l’obbligo di nascondersi dietro un buffo copricapo bianco. È umiliante, per loro e per quello che rappresentano.”

X: Salutando il passaggio della stazione orbitale cinese. “In effetti.”

Cartoline dalla machosfera – 2 ultima modifica: 2025-08-26T04:18:00+02:00 da GognaBlog

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