La mania dei ponti

Ponti che uniscono le vette, cabinovie sulle valli, e poi cosa ancora?
Nelle Alpi svizzere una società privata ha installato il 25 ottobre 2014 un ponte per unire due vette, View Point e Scex Rouge, con l’obiettivo dichiarato di aumentare il numero di visitatori del comprensorio sciistico Glacier 3000. Nei Pirenei aragonesi, una funivia di 4 km collegherà due stazioni sciistiche. “Progresso” o conservazione?

La mania dei ponti
di Jorge Federico Gomez Riportella
(pubblicato su cumbresmountainmagazine.com il 1° maggio 2023)
L’intervento umano sull’ambiente naturale è una corsa sfrenata che non conosce ostacoli e, giorno dopo giorno, colonizza nuovi spazi nella sua spietata avanzata alla ricerca di piaceri fugaci, con la massima velocità e il minimo sforzo possibile. E indipendentemente dal prezzo.

Qui non si tratta di negare il progresso e lo sviluppo umano, o l’uso della tecnologia per migliorare le condizioni di vita: qui si vuole, presentando l’ennesimo caso, chiarire che l’esigenza di porvi freno è sempre più urgente.

Ciò che vogliamo è sollecitare una riflessione sulla ricerca di un equilibrio o di una regolamentazione di queste iniziative che sembrano perseguire un edonismo esacerbato più che un sano godimento della natura.

Scalata al centro commerciale
In alto tra le splendide montagne delle Alpi Bernesi, si erge il Tissot PeakWalk , il primo ponte sospeso al mondo che collega due cime nel massiccio dei Diablerets, nel cantone svizzero di Vaud.

Nessuno deve più percorrere la cresta per accedere dalla prima alla seconda vetta, cinque metri più alta. Ora il tragitto si può compiere semplicemente attraversando una passerella in alluminio larga 80 centimetri, sospesa a 3000 metri di altezza su cavi d’acciaio incastonati nella roccia della montagna.

La pubblicità insiste sul fatto che “chi ha la fortuna di visitarlo e percorrerne i 107 metri di lunghezza non deve nemmeno preoccuparsi se ha paura dell’altezza o delle vertigini, perché un innovativo sistema di ancoraggio smorza fino all’eliminazione qualsiasi movimento che potrebbe essere causato dal camminarci sopra”.

La vista dal ponte stesso è, ovviamente, “sbalorditiva”. In “totale comfort e sicurezza”, 24 sono le vette visibili nelle giornate limpide dalla Swiss Peak Walk. Il ponte offre un magnifico panorama che include vette iconiche come il Cervino, il Monte Bianco, l’Eiger, il Mönch, la Jungfrau o il Grand Combin. Apertura al pubblico 365 giorni all’anno, tempo permettendo.

Naturalmente, dopo questa “avventurosa” traversata, il godimento turistico è coronato da un ristorante glamour all’altra estremità del ponte. Non manca neppure un chiosco interattivo che fornisce informazioni su tutte le attrazioni locali.

Proprietaria della struttura è Glacier 3000, che installa “il maggior numero possibile di funivie” in montagna da oltre 50 anni.

L’attraversamento è gratuito, ma vi possono essere aggiunte, a pagamento, altre “esperienze”, come l’alta cucina, la passeggiata su ghiacciaio e la slitta trainata da cani.

Aggiungiamo pure le navette della neve, i voli sul ghiacciaio, sci, snowboard e un negozio di orologi e souvenir.

L’obiettivo di attrarre turisti in un luogo acuisce l’ingegno e stimola gli investimenti. La passerella è stata ideata dall’architetto svizzero Mario Botta, che commenta «L’architettura è la continua lotta tra l’uomo e la natura, per dominarla e possederla».

Il ponte è fissato con venti ancoraggi nella roccia e quattro fascette, consentendo di sostenere un carico fino a 120 tonnellate di peso e supportare contemporaneamente circa trecento persone. Tuttavia, non sono consentiti più di 150 turisti alla volta. In inverno in quel punto si registrano venti a 200 km orari e temperature gelide.

Il Peak Walk di Tissot è il secondo ponte sospeso più alto, dietro alla svizzero Titlis CliffWalk a 3041 metri di altezza. Ma questo, in effetti, non collega due vette.

Durante la costruzione ci sono stati parecchi problemi, con gli operai che soffrivano di mal di montagna, con mal di testa e mal di stomaco: l’esposizione a venti forti ne ha complicato l’installazione, a tal punto da posticipare di quattro mesi la sua inaugurazione. Il suo costo è stato di 1,6 milioni di euro, ma il numero dei frequentatori è raddoppiato… Che bello, “dominare e possedere”!

La mania dei ponti ultima modifica: 2023-06-01T05:21:00+02:00 da GognaBlog

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32 pensieri su “La mania dei ponti”

  1. Mi spiace per Botta, mi spiace per la bellezza del luogo.. violentata. La natura non si conquista.. si percorre se si può… si osserva e possibilmente si impara..
     

  2. Roberto, io metto le attività che si fanno s favore della forza di gravità (sci compreso) tra quelle dove serve abilità e poco sforzo. E considero quelle contro la forza di gravità come le più nobili perché richiedono fatica e la fatica insegna la vita.
     
    Il canyoning con alte portate d’acqua in relazione al luogo dove quest’ultima scorre è molto rischioso. È come fare scialpinismo dove si è certi che cadono valanghe. Porta pazienza, ma da guida alpina ho la fissa del limitare al massimo i rischi e del portare possibilmente la pelle a casa. Ciao.

  3. La montgna-circo è una deriva inarrestabile, purtroppo.
    @cominetti commento 1
    Il canyoning non ha sicuramente le difficoltà dell’alpinismo ma ha una sua dignità e parecchie peculiarità da non sottovalutare.
    Sono state percorse forre alle pendici dell’Himalaya con difficoltà incredibili e, senza andare lontano, una qualsiasi forra ossolana o friulana in condizioni di alta portata può mettere in grande difficoltà chiunque non conosca le perfettamente l’attività.
    Il canyoning non è quella roba che fanno le guide (alpine e non) portando mandrie di gente in percorsi ridicoli a fare tuffi come se si fosse un parco acquatico. Sarebbe come dare un giudizio sullo scialpinismo guardando una scuola sci sul baby.

  4. Da montagne della mente di Robert Macfarlane;
    …”finché leggendo gli scritti giornalistici di Theodore Gautier,mi sono imbattuto in queste righe datate 1884:
    Com è strana , questa ansia di locomozione veloce che ha colto nello stesso istante la gente di tutti i paesi. 
    I morti corrono”dice la ballata.Siamo morti dunque?O sarà il presentimento che la fine del pianeta è vicina a indurci a moltiplicare i mezzi  di comunicazione, per poter percorrere tutta la superficie della terra nel poco tempo che ci resta?
    1884!!!
     

  5. Confesso che solo ora ho visto il video Glacier 3000.
    Tutto sommato, continuo a preferire Gardaland: mi pare piú genuina.
     
    N.B. Alessandro, tu con questi video mi vuoi far saltare le coronarie?
     

  6. #10 e #15
    Il fatto che per “impreziosire” questa schifezza abbiano chiamato un architetto di fama cone Botta aggrava lo sfregio perpretato in nome del Dio Denaro!
    Ormai non ci si ferma davanti a niente pur di trasformare anche la montagna in un enorme parco di divertimenti!
    Gli Svizzeri, a causa anche della facilità con cui certi permessi vengono rilasciati, sono maestri in queste cose!
    Fermiamo questi delitti o non rimarrà più niente di naturale su questo mondo!

  7. In questo momento mi viene in mente solo una parola. Vergogna sfregiare ancora una volta la montagna per il dio denaro 

  8. Non ho parole se non che un sentimento di profonda tristezza per la sistematica continua distruzione dell’ambiente montano da parte di gente che non si vuole rendere conto di essere responsabile della distruzione del nostro pianeta. Amen.

  9. Per la mania dei ponti bisognerebbe chiedere a Bergoglio….🤣🤣🤣🤣

  10. I centri commerciali la domenica sono troppo pieni, allora qualche sindacone ha pensato di sfoltirli spostando la gente lassù. Il “sentito dire funziona”. Anche qui in umbria sorgerà un ponte a picco sulla vallata,  tra due incantevoli paesini dell’appennino. Che dire: a che serve?, quanto costa? Chi paga? Alla fine ci guadagnerà il camioncino con la porchetta, l’affittacamere, e il gelataio. Naturalmente anche il sindaco: in voti!

  11. È come in mare. A forza di distruggere e pescare in modo indiscriminato, non ci sarà più niente e così finiranno di scassare i cambassisi. Volete i turistoni brambilloni? Allora fate ponti, cabinovie, orribili panchine giganti e tanto altro. Nella folla agglutinata forse c’è felicità. 

  12. Non date suggerimenti…per l  altaaltalena non saprei l impatto e la durata  ma per ascensori nei cuori delle montagne spero proprio non venga mai  in mente a qualche architetto stellato…

  13. Se si comincia a far la morale sull’andazzo del turismo in montagna si perde la strada di casa

  14. Purtroppo non succede solo in montagna. La degenerazione del turismo arriva pure in città. Qualche giorno fa il ministro della cultura ha inaugurato un ascensore dentro il Colosseo. Ecovandali! destinati a rimanere nella storia degli orrori con l’arroganza dei vecchi notabili, senza l’ingenuità dei giovani che imbrattano i monumenti per protestare contro il riscaldamento globale.

  15.  Botta Gillo Dorfles Maldonado..ma che ne sanno gli scribacchini della zupercazzola che si rare..fanno del blog..nota a parte bella la foto da circo Medrano apparso articoli fa tutona rossa caschetto azzurro…il senso del ridicolo?…assente tutto serio  qui al circo

  16. Si può essere studiati e fare cazzate, come un ponte tra due cime, gli scalini di vetro di calatrava su un ponte a venezia, come un ponte di legno per accedere al Muse a trento dove in inverno ghiaccia

  17. #10 sottoscrivo pienamente il suo pensiero. Quanto a “sto Botta”, Mario Botta è “solo” uno dei più importanti (e studiati) architetti viventi, anche sotto il profilo filosofico e spirituale che sta dietro ad un’opera di architettura, per cui certi commenti andrebbero davvero evitati.

  18. Secondo voi cosa direbbe Fantozzi….. prima dei 92 minuti di applausi…… 

  19. 10 Giuliano. Sottoscrivo. E direi di pensare prima all’Italia piuttosto che a quel che fanno oltre confine… Ne abbiamo già abbastanza di nostre, di brutture varie…

  20. . La passerella è stata ideata dall’architetto svizzero Mario Botta, che commenta «L’architettura è la continua lotta tra l’uomo e la natura, per dominarla e possederla».

    A me sembra l’affermazione di un pover’uomo senza spirito

  21. Non ho mai apprezzato le molte brutture edilizie di cui sono piene le Alpi, però … la zona in questione mi sembra sia già piuttosto “antropizzata” e non so quanti alpinisti si cimentavano, prima del ponte, su quella “mini cresta” così “ben servita” da una comoda funivia. Personalmente sarebbe uno degli ultimi posti in cui mi verrebbe voglia di fare una gita … questo per dire che il ponte in questione non mi sembra che crei poi tutto sto danno ambientale… credo valga la pena di spendere ogni sforzo per evitare che zone ancora incontaminate diventino … “contaminate”, ma in questo caso, onestamente, non me la sento di indignarmi più di tanto.

  22. Ho dato un’occhiata al curriculum di sto BOTTA , ha sempre fatto case private e monumenti funebri. Esattamente il simbolo di questo “ponte” privatizzato un luogo comune per ucciderlo …la sintesi di una carriera. Si dirà che non è il solo responsabile…..ma l’idea è stata sua 

  23. Per far capire ai “ progressisti” alla Alberto: se malauguratamente ci venisse sottratto il portafoglio tutti ci accorgeremmo di aver subito una perdita  e quantificarla;  per contro, quando un elemento od un’opera della natura (la nostra casa) viene distrutto o deturpato, in pochi si allarmano e si indignano non essendoci contezza dell’enormità del danno.
    Fintanto che la fatica fisica non verrà apprezzata come strumento per l’ accrescimento personale e come prezioso tramite per dare valore alle mete (non solo vette beninteso) da raggiungere, avranno buon gioco i cosiddetti “facilitatori”, gli avanguardisti del “progresso”; loro, con tutte le autorizzazioni in regola, dilapideranno il patrimonio collettivo e saremo così tutti molto più poveri.
       Dario Mura, onorato di viaggiare anche nell’ultimo vagone della  

  24. 4, Sign, Alberto, Le voglio togliere il dubbio espresso nelle Sue prime righe. Voglio uccidere il turismo per non uccidere l’ambiente. Mors tua, vita mea

  25. Non si tratta di decrescita, né felice né infelice. 
    Si tratta semplicemente di non devastare l’ambiente, però – beninteso – continuando a fare turismo e ascensioni.
     
    P.S. Alberto forse apprezzerebbe perfino una funivia fino in cima alla cupola di San Pietro.
    Che cosa c’entri qui «il buonismo da quattro soldi», lo sa solo lui. Alberto, puoi spiegarcelo, però senza slogan?

  26. Alberto saresti forse ridicolo se non fossi patetico nel tuo tentativo di rappresentarti come solo contro tutti a tutti i costi.

  27. Gognablog diventa sempre più l’ultima ridotta contro il progresso, lo sci e il turismo. Vogliono uccidere il turtismo montano per salvare non si sa cosa. Sono purtroppo una congrega di gente frustrata, che rifiuta il progresso e adora solo il buonismo da quattro soldi, l’ambientalismo più becero. Poveretti..il mondo per fortuna  ava avanti nonostante le vostre geremiadi. Vivete nelle illusioni di una decrescita infelice. Ma vivete bene e pensate meno, pensare vi fa male, visto i risultati
    Commento n. 3- Ridicolo pensate al criminale Putin

  28. Come in tempo di guerra bisogna raccogliere più testimonianze possibili delle violazioni ambientali perpetrate per togliere a chi le compie l’illusione dell’impunità, verrà un giorno, come per il processo di Norimberga, in cui i “criminali” che oggi sono del tutto liberi di devastare l’ambiente come meglio credono, in cui risponderanno delle loro scellerate attività..compreso Mario Botta…

  29. Tutto normale.
    L’adrenalina a buon mercato, ovvero con poca o nulla fatica e spendendo poco, è diventata la norma in ogni ricetta turistica che si rispetti. 
    Nel mio campo spopolano i parchi avventura e ultimamente il rappelling, ovvero il calarsi o farsi calare con una corda da pareti rocciose. Sono nati percorsi in piano o in discesa che prevedono questo e spopolano. Un po’ come il canyoning se vogliamo vederci bene. Attività che si addicono agli addii al celibato o nubilato, ovvero gruppi di persone più o meno giovani e dotate di quoziente intellettivo molto basso, che si formano per celebrare la noia di vivere.

  30. MARIO BOTTA ….un altro da ricordare nelle preghiere serali assieme ai 9 di Cervinia

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