«Turisti andate a casa»

L’episodio è disgustoso e va stigmatizzato severamente. Tuttavia, deve far riflettere sul fatto che i risvolti non piacevoli dell’overtourism colpiscono duramente e potrebbero degenerare, se non ci saranno risposte politiche e amministrative finalizzate a calmierare il suddetto fenomeno (Carlo Crovella).

«Turisti andate a casa»
(sfregio sulle Tre Cime di Lavaredo)
a cura della Redazione di ladige.it
(pubblicato su ladige.it il 2 ottobre 2024)

Una scritta “Tourists go home”, turisti tornatevene a casa, è stata scoperta sul grande masso di dolomia nel quale erano state scoperte due impronte di dinosauro, sul versante meridionale delle Tre Cime di Lavaredo.

Così è stata sfregiata da un writer una delle rocce più famose ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, un masso di dolomia con impresse le tracce di un dinosauro del Triassico. Due impronte tridattili accanto alle quali compare ora una scritta a pennarello nero, indelebile.

Una forma di protesta contro il turismo di massa che invade anche le alte quote, messa in atto nel modo peggiore: danneggiando, forse irreparabilmente, uno dei simboli della storia di milioni di anni di queste montagne, tutelate dall’Unesco: 220 milioni di anni fa qui c’era un mare primordiale, Teti, sulle cui spiagge vagavano colossi come l’Eubrontes, il carnivoro al quale apparterrebbero le due orme tridattili fossili, lunghe 30 centimetri. Sono state scoperte nel 1992 su un masso posizionato verticalmente lungo il sentiero che dal rifugio Auronzo porta al rifugio Lavaredo, vicino alla chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice.

Non l’unico è l’unico sito di interesse paleontologico delle Dolomiti Bellunesi: sul Pelmo – ma qui il percorso per arrivarvi è impegnativo – furono individuate negli anni ’70 da Vittorino Cazzetta, un ricercatore locale, le orme di tre distinte piste di dinosauri del periodo del Triassico.

Il video

Ad accorgersi dell’oltraggio sul masso lungo il sentiero delle Tre Cime è stato Moreno Pesce, alpinista e atleta paralimpico di origine veneziana. Pesce ha scoperto la scritta durante una camminata di allenamento e ha diffuso un video nel quale sottolinea che “per le Tre Cime è un risveglio non bello”.

Il primo che dovrebbe rimanere a casa è l’autore di un simile gesto, se confonde la libertà di pensiero con quella di vivere la montagna sfregiando le cime più belle del mondo. Ci troviamo di fronte a un atto assolutamente censurabile“, ha subito commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Segnali di insofferenza verso il turismo ‘mordi e fuggi’ in montagna non sono tuttavia nuovi.

La scorsa estate alcune scritte di protesta contro l’invasione delle alte quote – raggiungibili ormai comodamente in auto o seggiovie – erano comparse sulla cartellonistica e sulle rocce di diversi sentieri dell’Alto Adige. Gli operatori turistici, considerata l’importanza del settore a livello economico, difendono invece la presenza di vacanzieri sul territorio.

Quanto alle Tre Cime di Lavaredo, durano da anni le critiche degli amanti della montagna per la strada a pedaggio, che permette a fiumi di turisti di arrivare in macchina fino al parcheggio sotto il rifugio Auronzo.

Contro l’antropizzazione delle Dolomiti si è scagliata Mountain Wilderness, che non ha risparmiato rimproveri alla stessa Fondazione Dolomiti Unesco, accusata di non aver rispettato promesse come quelle della “chiusura del transito delle auto private sulla strada delle Tre Cime di Lavaredo, e la regolamentazione del traffico sui passi”.

«Turisti andate a casa» ultima modifica: 2024-10-18T05:56:00+02:00 da GognaBlog

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44 pensieri su “«Turisti andate a casa»”

  1. Spazzola di ferro e olio di gomito per cancellare la scritta “Tourists go home”, turisti tornatevene a casa, lasciata dai vandali sul masso con le impronte fossili di dinosauro ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Simone Corte Pause, guida alpina e  giovane gestore del rifugio Lavaredo ad Auronzo di Cadore assieme a Lorenzo Quinz, ai primi di ottobre 2024 ha ripulito il masso dalla scritta scoperta nei giorni precedenti dall’alpinista e atleta paralimpico Moreno Pesce durante una uscita con la storica guida alpina Lio De Nes e la guida siciliana Antonio Rizzo. Pesce, scoperto il vandalismo, aveva postato sui social un video indignato per denunciare l’accaduto. E Simone Corte Pause, durante la pulizia, ha a sua volta utilizzato un video sulle sue storie di Instagram per rassicurare Pesce: la scritta contro i turisti è stata cancellata

  2. Studiate quello che é stato fatto per il Parco di Yellowstone e per gli altri parchi all’ estero

    Io non sono mai stato a Yellowstone, però sono stato a Yosemite,  e li non è che con lo sfruttamento ci siano andati leggeri.

  3. Bravo Manuel
    Nemmeno io ci vado più e temo il modello si stia propagando. Nel parco delle marittime al rifugio Questa capannine per ammirar le stelle e bollicine venete a 28 euro a bottiglia.
    Per noi ( io e Manuel) sarà sempre  più difficile uscire di casa!!

  4. Vedo con dispiacere che ognuno la pensa in modo differente, poi c’è  chi offende il pensiero dell’ altro, con il bel finale di Cominetti! Ma dove pensate di andare con questi argomenti. Questa è l’ era dell’ individualismo, tutti contro tutti e poi lasciate stare i miei soldi! Ognuno pensa ai suoi interessi, che non sono quelli della Terra. Studiate quello che é stato fatto per il Parco di Yellowstone e per gli altri parchi all’ estero! Non si può sfruttare le Alpi in questo modo, prima o poi pagheremo lo scotto. Le Dolomiti sono diventate la miniera d’oro dei ricconi che vivono lì dove ti fanno pagare anche l’ Acqua delle Dolomiti, e vanno in giro in Porsche. E poi Ve la prendete con chi arrampica  per una targhetta. Siete Ridicoli con le vs lamentele! Avete intascato ora pagate le conseguenze. Io intanto non ci metto più piede!

  5. Non abbiamo più scampo. SIAMO TUTTI COLPEVOLI DELL’ECOCIDIO DEL PIANETA. IL VIL DENARO… ALLE ORE 13 MUSICA A VOLUME ALTISSIMO. CHI CONTROLLA? CHI RISPETTA LA FAUNA SELVATICA? PROPORREI DI ANDARE A ROMPERE LE SCATOLE AGLI ORGANIZZATORI DI QUESTA IDEA IDIOTA LA NOTTE, MENTRE DORMONO, CON TROMBE, SCHIAMAZZI, ECC. VORREI VEDERE COME REAGISCONO.

  6. Si Garimberti, hai pienamente ragione:
    infatti Manzoni ( Piero e non Alessandro) vendeva le sue opere a centinaia di migliaia di euri, però nella realtà erano sempre scatole di merda! 

  7. fate quel cazzo che volete, io vado da un’altra parte. la bellezza è di chi la sa vedere non dell’oggetto guardato.

  8. A scanso di equivoci ci tengo a fare una precisazione importante. NON sto affermando che TUTTI gli operatori turistici della montagna (in particolare i gestori dei rifugi) siano indiscutibilmente degli squali affamati di profitto che non guardano in faccia a nessuno e devastano l’ambiente pur di arricchirsi come nababbi. Conosco un sacco di gestori di rifugio che hanno saputo trovare il giusto compromesso fra le nuove “richieste” e la “vecchia maniera”.  Il che passa spesso attraverso il saper dire dei NO ai clienti. Di gestori così ne conosco un sacco. Quindi non tutto il settore è marcio. Ciò nonostante il modello di indiscriminato accesso alle montagne da parte di chiunque e di attrazione di quanti più clienti possibile con feticci consumistici (apericena, musica a palla, cucina stellata…) permette a quei particolari gestori di stampo “consumistico” di poter agire in modo pressoché indisturbato. Per contenere/eliminare i “feticci” consumistici (che determinano danni ambientali o diretti o indiretti – es: musica a palla che rompe il sacro silenzio delle montagne…) non vedo altra ipotesi che selezionare gli accessi antropici alle montagne, il che inevitabilmente comporterà una riduzione del fatturato del settore (meno individui per le montagne = meno clienti per gli operatori nel loro insieme). Però, come ho già detto, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

  9. Si raccolgono candidature per il progetto della prossima primavera:
    “TOURISTS GO HOME sulla Grande di Lavaredo.”
    In rosso su parete bianca.
    Il progetto ha il patrocinio di:
    – Cambodia Alpine Club
    – Scuba Climbing s.a.
    – Ass. Int. Cacciatori da roccolo
    – Faer Oer MTB Adventure
    Il progetto è interamente finanziato da:
    – BLACK ROCK investiments
    – LEONARDO settore bicicottero
    – FERRAGNI panettoni e pandori
    – HA STATO PUTIN pornoshop
    In concomitanza all’evento per :
    ” 2025, anno internazionale del Ponte Tibetano”, verrà allestito il ponte tibetano + lungo, + alto, + precario del mondo. Non si sa ancora bene dove, ma verrà fatto!!! 
    Se interessati mandare curriculum in sede. 
    Io porto il trabattello con le ruote e faccio la parte bassa. 

  10. “Nell’arte non esiste alcuna esagerazione.
    La salvezza è solo negli estremi.” Paul Gauguin

  11. Era più giusto se si esprimeva nella lingua locale piuttosto che quella internazionale. Avrebbe avuto più senso.
    #9 quoto appieno. anche perché accaduto realmente e non solo in zona Antorno.

  12. ovviamente quanbdo si andrà nel pragmatico si definiranno anche i rievolti operativi, tipo “chi applicherà le restrizioni”. altrettanto ovvio che si tratta, al memento almeno di ipotesi ancora teoriche avanzate nell’mabito di un dibattito. altrettanto ovvio che la popolazione NON è interessata (allo stato attuale) a modificare il modello che puntando al business non bada alla tutela dell’ambiente. cosa fare per far cambiare questi due elementi? una continua estenuante campagna ideologica affinché la comunità degli alpinisti da una parte e la componente illuminata (inrteressati alla tutela dell’ambiente, anche a scapito del guadagno da lavoro) dei residenti dall’altra convergano verso nuovi paradigmi di ragionamento. faccio un esempio esemplificativo: fino a 20-30 anni fa, tutti fumavano, anche in faccia ai terzi e senza neppure chiedere “scusi do fastidio?”. Perché dominava un certa mentalità, quella del fumo incondizionato e se protestavi ti ridevano dietro. poi hanno iniziato a fare le carrozze ferroviarie no fumo, poi tutti i treni sono diventati non  fumo, poi tutti i locali pubblici, poi tutti gli uffici, sia pubblici che privati. nessuno si sogna, oggi, di accendersi provocatoriamente una sigaretta in un locale pubblico: è radicalmente cambiata la mentalità. Addirittura a Torino dal maggio scorso c’è una norma comunale per cui, anche all’aperto, non si può fumare a meno di 5 metri da estranei, specie se non consenzienti. la norma vale anche per chi cammina sui macriapeidi e, a oggi, fa un po’ ridere, ma non è totalmente “da ridere”: perché in funzione di tale norma, è praticamente vietato fumare nei dehors dei bar (dove i tavolini raramente sono distanziati di oltre 5 metri uno dall’latro). Se tanto mi dà tanto, i ragionamenti (sulla scrematura di chi accede alle montagne) che oggi appaiono “scandalosi” a molti di voi, potrebbero essere pane quotidiano per la mentalità futura, chissà…

  13. Se i dati pubblicati sull introito dei due parcheggi di proprietà del comune di Auronzo sono veri ,2.700.000€, e il n. Dei passaggi al Rif.Auronzo pure, 5000 al giorno nei tre mesi centrali estivi, come pensate di poter bloccarne l accesso?
    Io sarei più che a favore, ma è chiaro che non è possibile, non di fronte a questi numeri

  14. “Ci sono diverse ipotesi opertative”

    Si am chi le applica? Se come sostieni un giorno si e l’altro pure la gente che abita la montagna vuole sempre più turisti è la stessa che vota i politici, patentino o montagna spartana hanno la stessa probabilità di sentire qualcosa di sensato da Salvini.

    Come ipotesi operative mi paiono al massimo la lista dei desideri di chi considera la costrizione l’unico modo di ottenere qualcosa.

  15. Accidente spiego le cose milioni di volte e non le capite lo stesso. Dovete fare attenzione a quello che scrivo, sennò fate figure ridicole a continuare a rinfacciarmi che non spiego le cose (?!?). Ci sono diverse ipotesi opertative. Il patentino: non va “dato” a chi arriva, ma al termine di corsi specifici. Quindi il problema dei turisti mordi e fuggi NON esiste, nel senso che essi NON prendono il patentino e, durante la loro vacanza, potranno passeggiare esclusivamente in percorsi ben definiti e a loro dedicati. 2) Far tornare la montagna spartana. Per far capire il concetto, faccio un esempio al contrario, cioè di una montagna per turisti sciabattoni: se costruisci una funivia fin in vetta al Piccolo Cervino, tale che puoi fare la traversata Cervinia-Zermatt-Cervinia tutta in funivia, chiaro che ti troverai orde di turisti sciabattoni che si aspettano di avere punti di ristorno “consumnistici” lungo tutta la tratta. Se, per assurdo, chiudi tutti gli impianti a Cervina (e dall’altra parte a Zermatt), allora in zona Palteau Rosa incontrerai principalmente alpinisti sobri e spartani… e i rifugi torneranno a essere “rifugi” di una volta. Queste ed altre soluzioni (chissà quante ce ne sono) hanno un minimo comun denominatore: la riduzione dei turisti in giro per le montagne e quindi la contrazione di fatturato del settore. E’ inevitabile: non esistono soluzioni che salvino capra e cavoli. Se non siamo disposti a far lavorare di meno, e quindi guadagnare di meno, gli operatori turistici della montagna, non c’è soluzione che tenga. Vogliamo tutelare il fatturato del settore? Inutile allora strillare come oche isteriche se costruiscono quell’obbrobrio del rifugio del colle Santner o se al rifugio Auronzo fanno feste con musica a palla! Sono inevitabili conseguenze di un modello di business che piace molto a chi lavora nel settore, specie in area dolomitica (non solo), e che (in caso di revisione verso un turismo più spartano) vedrebbe notevolmente ridimensionati i profitti e le opportunità di lavoro. Però noi dobbiamo scegliere da che parte stare. Non si può stare con un piede di qua e uno di là.

  16. comunque ribadisco quello che è già stato detto qui, quante impronte di  dinosauro avrà cancellato il parcheggio dell’Auronzo? Magari il governatore Zaia che si scandalizza per il sasso deturpato, lo sa…

  17. 22 ) sicuramente faranno così, perchè tutta questa gente in fondo sono dei malati di  noia, hanno bisogno di novità. 

  18. danneggiando, forse irreparabilmente,

    Un po’ avventata come ipotesi, tempo 3/4 anni e senza fare nulla la scritta scomparirà (più o meno è la durata dei nomi delle vie in falesia fatta con lo stesso metodo).
    Per il resto, ormai il tema dell’overtourism tiene banco un po’ dappertutto, ma non si intravvede alcuna ipotesi di presa in carico del problema da parte di chi di dovere, anzi si continua a buttare benzina sul fuoco. 
    E infine sto ancora attendendo (da anni ormai) quale sarebbe il metodo di selezione proposto da Crovella.
    Sì ok, il patentino.
    Quindi (tanto x fare un esempio su 10000 altri che si potrebbero fare) al milione e 579mila turisti stranieri arrivati in provincia di Belluno l’anno scorso (fonte Corriere delle Alpi) , chi glielo fa il patentino, Crovella?
    Rispondi però una buona volta, non come fai sempre.

  19. L’anno prossimo i turisti arriveranno a far la foto alla scritta e tralasceranno le orme delle zampe del dinosauro. 

  20. le scritte non sono solo nelle falesie di monotiri. Ad esempo se vai a Brentino ci sono i nomi con le targhette metalliche fissate alla roccia con i rivetti. A me non pare  bello.

  21. @17 Flavio
    Secondo me no.
    .
    .
    Noi possiamo “sfruttare” un territorio bello e culturalmente interessante con il turismo , ma con l’overtourism abbiamo dato la stura ad un turismo cafone ed autoreferenziale , che il territorio e l’arte non li preserva , ma li consuma , li rovina…
    .
    .
    E dopo avere distrutto irreversibilmente l’ambiente alpino che cosa ci faremo con il mark-up delle coca cole e degli spritz ?

  22. E come le trovi le vie ?
    In montagna bene o male hai una descrizione sul “dove” , un chiodo piantato , ma in falesia serve un rabdomante

  23. 16 ) vogliamo parlare delle targhette fissate con  rivetti e tasselli??? ma Dai….!!!

  24. Chi si accanisce contro i turisti, unici colpevoli dell’ overtourism che colpisce quasi tutta l’Europa, guarda il dito anziché la Luna. Il turista desidera passare una bella vacanza e si affida alle offerte disponibili. Il punto e’ che l’economia produttiva, alpeggi ma anche industrie, perde progressivamente importanza e ciò non crea solo un grave problema economico (gli stipendi nel turismo sono tendenzialmente bassi) ma pure di sicurezza nazionale. Il problema e’ nel tipo di sviluppo che vogliamo per le nostre nazioni, non sono dei poveracci che vogliono solo riposare.
     

  25. la scritta alla base di una via serve a qualcosa 

    scrivere i nomi delle vie sulla roccia, ANCHE NO!!

  26. @ 13Cambia poco , ma secondo me la scritta alla base di una via serve a qualcosa ( l’identificazione di una via e non di un’altra” ) , la scritta “Tourist go home” esprime un parere legittimo , ma è espressione di maleducazione : potrebbe essere qualsiasi cosa che l’ego ipertrofico del vandalo desidera che sia vista : “Gigi ama Betty” , “1958 Ultras Segozzate di sotto” , o “Como merda” , tutte cose di cui posso fare a meno.. .
    .I rifugi ed i contesti naturali trasformati in discoteche li ho già visti in zona Monte Baldo e in zona Tarvisiano.Secondo me la fetta di colpa  maggiore è dei gestori del rifugio ( una volta alle 10 si staccava la luce ) , ma non sarà anche un po’ colpa della frequentazione odierna dei rifugi ?Chi salta con uno spritz in mano al ritmo di :”Unz..unz..” davanti al rifugio Lavaredo , somiglia tanto ai “cannibali” descritti dal Crovella.

  27. La scritta sulla roccia fatta col pennarello (come i nomi delle vie nelle falesie, anche in Dolomiti), per quanto possa essere condannabile, esprime un pensiero dotato di reale fondamento: i turisti sono troppi.
    La festa con la musica, la strada, il parcheggio e lo stesso “rifugio” Auronzo del Cai (!) esprimono soltanto l’avidità e la mancanza di rispetto per una natura sempre più svenduta al soldo, senza porsi nessuno scrupolo.
     
    Il video di quel Signore che condanna il gesto poteva anche risparmiarselo. A mio parere, non ci fa una gran bella figura.

  28. A Misurina e Comune di Auronzo , non c’è nessuno che desideri che i turisti tornino a casa , visti i notevoli ritorni economici del turismo di massa.L’economia di montagna si è trasformata e i valligiani non usano più i muli per spostarsi ma i cavalli (dai 350 ai 500) compressi nel motore di un pickup.La tutela dell’ambiente è solo un argomento da salotto (Cortina 2026 docet)

  29. domenica scorsa alle ore 13 dal  vicino rifugio Lavaredo c’era una specie di festa con musica a volume altissimo che rimbombava sulle montagna. Altro che scritta sulle rocce questo e uno scempio vero e proprio fatto non da uno scrittore scemo ma dai responsabili di un rifugio che dovrebbero avere a cuore la dignità della montagna!

  30. Io sono contrario alla “Catena di montaggio” sotto al Rif. Auronzo , ma penso che chi ha scritto :”Tourists go home” potrebbe essere uno di noi , ovvero una esigua minoranza.
    .
    .
    Secondo me se facessimo un referendum contro questo tipo di fruizione della montagna la nostra fazione perderebbe brutalmente , tanto più brutalmente in zona Cortina , Auronzo e Misurina , dove le ricadute economiche del turismo alpino fanno volare i bilanci.
    .
    .
    Se domani qualcuno proponesse un :”numero chiuso” in zona , i prezzi salirebbero ancora , e , ammesso e non concesso che i saldi economici rimangano gli stessi , la questione diventerebbe se è etico sfoltire l'”Overtourism” facendo leva sul prezzo e segando le alternative a basso costo come campeggi , “mordi e fuggi giornaliero” e pensioncine.

  31. Chissà quanti sassi con impronte di dinosauro c’erano sul tracciato della strada per il rifugio Auronzo, ora “temporaneamente” coperte dall’asfalto.

  32. #5 condivido pienamente, gli sfregi della montagna sono ben altri. Comunque va stigmatizzata l’attivita’ di chi scrve qualsiasi cosa sulle rocce.

  33. CONCLUSIONE: Politici ed elettori sono legati da un patto faustiano (=entrambi vendono l’anima al diavolo): gli elettori esigono spazi di business e “questo” chiedono ai candidati. Se un candidato viene eletto, “quello” dovrà dare ai suoi elettori, altrimenti all’elezione successiva, essi voteranno per un altro. Ma se cambia in profondità l’esigenza dei residenti, allora saranno le future “domande” degli elettori a far modificare l’agire dei politici eletti
     
    Precisazione al mio commento precedente: “aberrazioni del genere” va riferita al rifugio Santner, di cui al recente articolo.

  34. L’articolo dimostra che, pur con modalità esecrabili, sta cambiando qualche cosa anche fra i residenti in montagna. Sono infatti i residenti che potrebbero cambiare la tipologia di “turista” che accede alle loro montagne. Se continuiamo a permetter a “cani e porci” di poter accedere alle montagne, in montagna troveremo, in stragrande maggioranza, cani e proci. Cioè saranno sempre di più i turisti e gli alpinisti, magari fortissimi, ma che hanno una mentalità consumistica. Quindi sarà sempre più consistente la domanda di servizi consumistici e gli imprenditori non si faranno scappare le occasioni per fare business. Per cui assisteremo al dilagare a macchio d’olio di aberrazioni del genere, sotto forma di rifugi con una aumentata capienza e dalle forme in contrasto con l’ambiente, ma anche sotto forma di nuovi impianti, nuove strade, nuovi bivacchi, sbancamenti di terreno e/o ghiaccia ecc ecc ecc. L’unico modo per bloccare questo trend, e addirittura imboccarne uno contrario, è fare selezione all’origine sui fruitori della montagna, lasciando che le montagne siano frequentate solo da persone interessate a standard spartani e sobri. A tal fine se cambia la mentalità dei residenti (che passano dalla ricerca di business/lavoro) a quella di stare tranquilli a casa loro…) allora si modificherà anche la domanda che i residenti-elettori porranno ai politici da loro eletti. Se pensate che basti stimolare i politici ora in carica a fare da censori, siete davvero dei gran ingenui.
     

  35. Indignarsi per gli “sfregi” alle Dolomiti è giusto, ma bisognerebbe farlo ogni giorno davanti ai veri “sfregi”, vedi strada a pedaggio e parcheggio del rifugio Auronzo… altro che scritta sul masso… 

  36. A parte qualche esigua minoranza, il progresso ha trasformato in baristi e camerieri quei pastori e contadini che nei secoli del passato salirono in montagna per sopravvivere alla fame. Oggi possono tornare a casa anche loro: siamo tutti indigeni!

  37. “Gli operatori turistici, considerata l’importanza del settore a livello economico, difendono invece la presenza di vacanzieri sul territorio.
     
    Diciamo che in questa frase c’è il nocciolo del problema…

  38. Il commento del governatore Luca Zaia mi fa solo sorridere, a vedere tutti gli sfregi legali che sono stati fatti, e vengono fatti, alle Dolomiti

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