Wafaa Amer, i segreti della scalata a vista

Wafaa Amer, i segreti della scalata a vista
di Andrea Giorda
(pubblicato su scuolagervasutti.it il 31 ottobre 2019)

Quanto è bello arrampicare? I bambini si arrampicano ancor prima di imparare a camminare, è un gesto naturale. Forse è questo richiamo ancestrale, che viene dall’antico legame col mondo dei primati a rendere inspiegabile la nostra attrazione per la scalata.
La scalata a vista, in particolare, è armonia, velocità di decisione, controllo della forza e dello stato emotivo.
Quando poi lo scenario è grandioso, il vento sferza la montagna e la roccia rivela le sue forme e i suoi colori passo a passo, il momento diventa magico, immortale, da brividi.

Cateissard (Valle di Susa), Tempio del Vento, via Diretta Giorda- Battezzati, 7a. Wafaa Amer la scala a vista (2019).

Wafaa Amer, in questo video amatoriale e naturale, senza tagli o montaggi ci permette di osservare, quasi spiare non visti, come la leggerezza e l’armonia siano alla base della scalata a vista, ben di più della forza.
Si può arrivare con la mano sbagliata sulla presa, ma anche la gestione dell’errore è importante, lo si elabora da un punto di vista emotivo, lo si accetta e si riparte senza mollare con nuova determinazione.

La visione genera il comportamento e una visione positiva è determinante per liberare la forza e le qualità che non sappiamo di avere e che spesso sorprendono anche noi.
Le donne interpretano al meglio in arrampicata la sintesi tra equilibrio e armonia. Wafaa è una giovane ragazza egiziana, il vento che sferza le sue chiome imponenti che sembrano danzare, lo scenario, la roccia che va dal grigio al rosso e muta di forme sono un crescendo con la musica immortale di Beethoven, maestro di musica e di passioni per l’uomo e per la natura.
Tutta la scalata di Wafaa è stata seguita da una farfalla che i più attenti potranno notare a tratti nel video, il finale è sorprendente.

Wafaa Amer, i segreti della scalata a vista ultima modifica: 2021-08-13T05:57:00+02:00 da GognaBlog

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13 pensieri su “Wafaa Amer, i segreti della scalata a vista”

  1. Altro particolare da sottolineare è che la presenza di rinvii sul tiro è, in molti casi, controproducente alla realizzazione di una salita a vista. Alzi la mano chi, pur conscio che le protezioni vengono infisse ( dai bravi chiodatori naturalmente..) in modo da poter essere moschettonate dal punto più “comodo” , non si sia allungato come un lombrico per passare la corda nel rinvio tenendo appigli ridicoli e posizioni assurde per guadagnare qualche centimetro di pavida arrampicata “da secondo” in più….Sforzi che poi chiedono il conto ed inizia la sequela dei resting e della mungitura di rinvii per arrivare in sosta. Bella e brava Wafaa ma “rinvii” e “a vista” per me non vanno d’accordo…

  2. Uno a Ceuse in un giorno piovigginoso sale il ripido sentiero. Un amico lo segue. Così tanto per andare a vedere…
    Giunti alla base della grande falesia non piove e l’aria non è così umida, nonostante il cielo grigio e una brezza fresca investe i due scalatori che, poco decisi, pensano di scalare. Un tiro di riscaldamento a la cascade e poi c’è quel tiro là, famoso e troppo duro, ma non c’è nessuno.La corda più si sale e più pesa da mettere nel rinvio, ma l’aderenza è ideale e la situazione ha una magia di cui approfittare.Catena! Tutto a vista. Ci prova anche l’amico ma da secondo perché il tiro è decisamente sopra le sue capacità. Il classico “vado a togliere i rinvii”.
    Ma si sbaglia! Toglie anche la corda rinviata nel moschettone di sosta prima di appendersi per farsi calare. Cade e muore all’istante.
    Scalata onsight assoluta.
    Vivere è meglio.

  3. La differenza tra rinvii in posto o no è certo evidente ma si tratta di un concetto traslato dalle gare e, per come la vedo io, dalla giusta ricerca di sicurezza in un’arrampicata che ormai è diventata uno sport.
    Senza rinvii in posto la salita in libera e’ comunemente detta red point mentre con i rinvii in posto è detta pink point ma la libera per i moderni canoni e’ comunque valida (non lo era prima dell’avvento delle gare).
    Credo che Wafaa non abbia nessun problema a salire quella via con o senza rinvii, probabilmente erano già lì…
    Concordo pienamente con Marcello (che saluto🤗) sul fatto che nelle foto soprattutto i rinvii siano orribilmente antiestetici.

  4. È a vista (onsight o come vi pare) se i rinvii te li metti tu.
    Ognuno si fa le sue regole. Ma alcune valgono più di altre. 
    I rinvii già in posto, in foto o video, sono pure antiestetici.
    Ma gli odierni arrampicatori (mica tutti eh) hanno senso estetico?
     

  5. … senza nulla togliere alle qualità atletiche e arrampicatorie del protagonista, osservo che quello dei rinvii pre-posizionati è una costante dei video recenti che la vedono fra i protagonisti (Wafaa, ma perchè? 😉 ). Non una delle vie che vengono arrampicate nei documentari della recente serie “Petzl Legend Tour Italia” viene montata da chi la sta arrampicando nel video… un peccato, dal mio punto di vista (con tutto che, anche se le vedessimo montare i rinvii mentre salgono, nessuno saprebbe se si tratta della salita “a vista” o di un remake a favore della sceneggiatura). Purtroppo, quello dei rinvii pre-posizionati è solo l’ultimo dei dettagli negativi di questa serie (a mio modesto avviso, ovvio). Peace!

  6. In certe zone le rocce molto abrasive  causerebbero  strisciate  e strappi di brandelli di pelle al minimo contatto.. In zona falesie palestra Marta al passo Rolle, ci stavamo limitando in famiglia ad ammirare gruppo di climbers; ad un tratto uno non riusci’ a trattenersi e cadde ma in ultimo sforzo residuo di agganciare una tacca,  perse un’unghia in simultanea con caduta.Lo  calarono e furono.. sangue e …poco Beethoven di accompagnamento, piuttosto lamenti e bestemmie.  Almeno  alla base  un  accompagnatore  del gruppo aveva valigetta di pronto soccorso con acqua ossigenata,   tintura di iodio e pacchetti di garze e cerotto.  A nostro figlio piccolo venne in mente  Cipollino Massimo Boldi:” che dddolore, che dddolore pazzesco!”

  7. “La visione genera il comportamento e una visione positiva è determinante per liberare la forza e le qualità che non sappiamo di avere e che spesso sorprendono anche noi”.
    Dominio di realtà.

  8. Premetto che la protagonista del video e’ una brava arrampicatrice con ripetizione di alcune vie difficili nel finalese. Detto questo mi allineo agli altri commenti: video insulso,   perche’ proprio questa via per celebrare l’arrampicata a vista? Forse perche’ la presenza femminile aiuta la scenografia? Siamo seri via…. Io per celebrare l’arrampicata a vista e per rimanere in terra nostrana e piemontese, avrei preso qualche vecchia impresa di Alberto Gnerro che era in grado di passare interi pomeriggi su vie di grado 8 senza cadere e venendo infine a capo del tiro… per non parlare di alcuni giovani ( intendo maschi e femmine) d’oggi.
    ps
    si e’ a vista anche con i rinvii passati. Certo partire con i rinvii all’imbrago ha un altro sapore… 
    ps2
    per arrampicata a vista io ho sempre sostenuto che non si sarebbe dovuto conoscere nemmeno il grado..

  9. Se non si leggono relazioni precedenti,e si studia  facoltativamente con occhio e bincolo e telescopio  e’gia’un buon passo verso la scoperta personale, anche se la via e’ classica.Meglio anche non conoscere   nome e cognome  dei primi salitori, intitolazione ,date della prima , invernale, solitaria..ecc.  Informarsi  dopo.

  10. E poi sono d’accordo con Marcello, in un video di arrampicata Beethoven lo trovo poco appropriato

  11. Sbaglio o i rinvii erano già in loco? Si può parlare di “a vista” in questo caso?

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