Alcune frasi celebri ad alta quota
Un viaggio tra sfida personale e conoscenza di sé
guest post di FrasiCelebri.it
Lettura: spessore-weight(2), impegno-effort(1), disimpegno-entertainment(3)
“I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi”
Johann Wolfgang von Goethe
Le montagne, con le loro cime innevate e i fianchi ricoperti di boschi e rocce, sono sempre state metafora di obiettivi da raggiungere con sforzo, determinazione, costanza e sacrificio. I monti si lasciano camminare, attraversare, scalare, senza mai per questo lamentarsi o sentirsi offesi. Le montagne, con rispetto, restano mute al nostro passaggio, ma col loro silenzio insegnano ad aguzzare la vista, a tendere l’orecchio ai suoni del vento, a sentire il ritmo del respiro ad ogni passo e alle varie altitudini, a guardarsi dentro e a riconoscere i propri limiti e le proprie possibilità.

“In verità si può dire che l’esterno di una montagna è cosa buona per l’interno di un uomo”
George Wherry
Spesso si dice che la montagna fortifichi lo spirito di chi con lei ha a che fare da vicino. La fatica è un tratto che viene spesso citato in relazione alla scalata, all’affrontare le pareti e le ferrate, alla conquista della cima. La fatica, però, è un’esperienza del tutto personale. Ognuno ha il suo modo di viverla, di raccontarla, di arricchirla di significati che ci raccontano la vita, i sogni, le certezze e le incertezze di ciascuno.
“La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte”
Guido Rey

Allo stesso modo della fatica, non tutte le montagne sono uguali, né la stessa montagna regala le stesse sfide alle stesse persone in tempi diversi. Anche i monti sembrano cambiare, seguendo il ritmo dei nostri cambiamenti personali. Forse è anche per questo che le cime che conquistiamo sono un po’ anche nostre, rimangono nella nostra mente, nel nostro cuore, nella nostra pelle come ricordo indelebile di un momento particolare, in cui una montagna ha avuto per noi un significato particolare.
“Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri, ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre”
Walter Bonatti, dal libro Montagne di una vita
Fare esperienza della montagna significa toccarne con mano le rocce, sentire il sapore dell’aria che sfiora la pelle, lasciarsi scaldare da un raggio di sole che penetra le folte chiome del bosco e respirare i profumi portati dal vento. Conquistare una cima diventa uno tra i tanti modi possibili di riappropriarsi del mondo e di sé, lasciando che il proprio corpo diventi estensione della propria anima.
“Per me alpinismo è viaggio di superficie, scambio tra due epidermidi, la roccia e le falangi delle dita. Alpinismo è per me aria aperta”
Erri De Luca
Una volta tornato a valle, per lo scalatore può essere importante fermarsi un attimo e riflettere sul proprio percorso. Ripercorrere le tappe del viaggio, i passi più difficili, i punti più incerti implica anche chiedersi quali fossero le ragioni che ci hanno mosso a raggiungere quella cima e quello che di questa spedizione possiamo portare con noi una volta tornati alla vita quotidiana. Tornare a valle significa anche fare i conti con la persona che siamo diventati, una volta saliti sulla vetta, e chiedersi che cosa abbiamo imparato, non solo sulla montagna ma anche su noi stessi.

“Arrampicare vuol dire muoversi nello spazio aperto, essere liberi di osare qualcosa al di fuori delle regole, sperimentare, raggiungere una conoscenza più profonda della natura umana. Da questo processo emerge evidente che per ogni domanda c’è sempre più di una sola risposta, più di una storia in relazione a un’esperienza”
Reinhold Messner, dal libro La mia vita al limite
Attraverso questo viaggio, accompagnati dalle parole di illustri alpinisti e scrittori amanti delle cime, una cosa l’abbiamo capita: per chi vive la montagna non soltanto come una sfida personale ma anche come una dimensione dove potersi riscoprire, il trucco per vivere la montagna al massimo consiste in un giusto equilibrio tra sfida e onestà verso i propri limiti, imparando a riconoscere in ogni passo l’insegnamento muto dei monti.
“Qualcosa è nascosto. Vai a cercarlo.
Vai e guarda dietro ai monti.
Qualcosa è perso dietro ai monti. È perso e aspetta te.
Vai!”
Rudyard Kipling, dalla poesia L’esploratore – The Explorer
La Montagna è là e io sono quasi sempre qua, ma ogni passo che faccio per raggiungerla è un passo verso la conoscenza di me stesso.
Belle frasi, compresa quella di E. De Luca, che trovo altrimenti indigeribile.
Aggiungerei l’immortale citazione dell’alpinista americano Ed Viesturs:
Getting to the top is optional, getting down is mandatory (arrivare in cima è facoltativo, tornate giù è obbligatorio).
La prima frase di Goethe sembra perfetta risposta ai vari circhi Barbum( concerti,olimpiadi etc) che vanno in scena sulle ns Alpi!!! Meditate gente…..
Meraviglioso!!!Un post da inserire in tutti i manuali di alpinismo.