Appello contro il DDL Caccia

Caccia, 55 associazioni si appellano ai parlamentari: «Senato bloccato da un ddl dannoso per il Paese». Wwf, Legambiente, Greenpeace, Lipu, Lav e tante altre sigle ambientaliste e animaliste hanno scritto una lettera agli esponenti di maggioranza e opposizione: «Non rendetevi complici di questo scempio, non approvate un testo che calpesta la Costituzione, viola norme europee, danneggia gli agricoltori, tradisce gli interessi della collettività e mette a rischio l’ambiente, la salute e la sicurezza di tutti».

Appello contro il DDL Caccia
a cura della Redazione di Greenreport
(pubblicato su greenreport.it il 17 Settembre 2025)

«Mentre la biodiversità versa in una crisi senza precedenti e l’agricoltura italiana affronta sfide epocali dai cambiamenti climatici alla crisi dei mercati, dai dazi alle ripercussioni della situazione internazionale — il Senato della Repubblica viene paralizzato da sedute fiume imposte per accelerare l’approvazione del ddl Caccia, un provvedimento che non è né urgente né prioritario, anzi dannoso per il Paese». Si apre così una lettera inviata ai parlamentari di maggioranza e opposizione da 55 associazioni animaliste e ambientaliste. Dal Wwf a Legambiente, da Greenpeace a Lipu a Lav, la galassia che si batte per la tutela dell’ambiente e il benessere della fauna selvatica non depone le armi di fronte a un disegno di legge che, se approvato, provocherebbe parecchi danni.

Uno, intanto, è già evidente: «Il Presidente della Commissione Agricoltura, Senatore Luca De Carlo (FdI), ha costretto le commissioni competenti a riunioni massacranti, con due sedute giornaliere – si legge nella lettera firmata dalle 55 associazioni – una alle 8 del mattino e l’altra notturna, a partire dalle 19 senza limiti di orario. Una forzatura che ha il solo scopo di imporre a tappe forzate per approvare in tempo utile per gli appuntamenti elettorali un testo liberticida e irricevibile».

Le associazioni firmatarie sottolineano che il ddl caccia non risponde ad alcuna necessità reale. «Non tutela gli agricoltori, come falsamente sostenuto dalla propaganda governativa, ma al contrario li espone a nuove criticità. Non sostiene i territori, ma li trasforma in un’arena di caccia senza regole. Non garantisce, paradossalmente, nemmeno i cacciatori perché apre il Paese ad un numero indefinito e incontrollabile di cacciatori stranieri, favorisce bracconieri e abusi».

Tra l’altro, sottolineano le sigle ambientaliste a animaliste, gli emendamenti presentati da numerosi esponenti dei gruppi di maggioranza hanno reso la proposta ancora più estrema: «Via ogni riferimento alla protezione degli animali, anche nel titolo della legge, ampliamento delle specie cacciabili (inclusi stambecco, oca e piccione), apertura alla cattura degli uccelli da usare come richiami vivi, riduzione del livello di protezione del lupo e dello sciacallo dorato, la possibilità di cacciare in spiaggia, in barca, anche nei terreni ghiacciati e persino con l’uso di silenziatori, così da non lasciare scampo agli animali, rendendo impossibili i controlli e imponendo limiti alle attività delle guardie venatorie volontarie. Un attacco diretto alla biodiversità, alla sicurezza e alla legalità».

E ancora: «A fronte di emergenze concrete che richiederebbero l’impegno delle istituzioni — dalla siccità ai rincari energetici, dalla competitività delle imprese agricole italiane alla necessità di politiche alimentari sostenibili — il Parlamento è invece costretto a concentrare tempo ed energie su un provvedimento che soddisfa solo le pressioni di una parte del mondo venatorio, quella più estremista e aggressiva. È inaccettabile».

Così si chiude la lettera inviata ai parlamentari di maggioranza e opposizione: «Le 55 associazioni ambientaliste, animaliste, scientifiche, escursionistiche firmatarie si appellano ai parlamentari di ogni schieramento: non rendetevi complici di questo scempio, non approvate un testo che calpesta la Costituzione, viola norme europee, danneggia gli agricoltori, tradisce gli interessi della collettività e mette a rischio l’ambiente, la salute e la sicurezza di tutti. L’Italia merita una politica agricola e ambientale seria, capace di affrontare i veri problemi del presente e del futuro essendo capace di resistere alle pressioni di chi vuole fare affari saccheggiando le nostre ricchezze naturali e privando tutti, incluse le future generazioni, del diritto di godere di una natura sana e viva».

Ed ecco l’elenco completo delle associazioni firmatarie:

AFNI
ANIMAL LAW ITALIA
ALLEANZA ANTISPECISTA
ALTURA
AMICI DELLA TERRA
ANIMAL AID ITALIA
ANIMAL EQUALITY
ANIMALISTI ITALIANI
ASOIM ASSOCIAZIONE STUDI ORNITOLOGICI ITALIA MERIDIONALE
ASSOCIAZIONE CARETTA CARETTA
ASSOCIAZIONE IO NON HO PAURA DEL LUPO
ATTIVISTI GRUPPO RANDAGIO
CERM
CIRF
CISO
EARTH
EBN Italia
ENPA
ESSERE ANIMALI
ETICOSCIENZA
FEDER TREK
FEDERAZIONE PRO NATURA
FONDAZIONE CAPPELLINO
FONDAZIONE CAVE CANEM
FONDAZIONE MAREVIVO
GAIA ANIMALI&AMBIENTE
GAROL
GREEN IMPACT
GREENPEACE
GRIG Gruppo Intervento giuridico
GRUPPO INSUBRICO DI ORNITOLOGIA OdV
HUMANE WORLD FOR ANIMALS
ISDE
LAC
LAV
LEAL
LEGAMBIENTE
LEIDAA
LIMAV
LIPU
LNDC
MAN
MOUNTAIN WILDERNESS
NAHR
OASICOSTIERA ODV
OIPA
RETE DEI SANTUARI
REWILDING APPENINES
SALVIAMO L’ORSO
SOCIETÀ ORNITOLOGICA ITALIANA
SOS GAIA
SROPU
VAS
WALDRAPPTEAM
WWF

Appello contro il DDL Caccia ultima modifica: 2025-10-05T05:47:00+02:00 da GognaBlog

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10 pensieri su “Appello contro il DDL Caccia”

  1. Se si legge con attenzione il mio intervento si comprende a cosa mi riferisco. Il dibattito al g d’oggi verte sostanzialmente sulla caccia come “sport” o quanto meno come “passione”, non finalizzata alla sopravvivenza. Da questo punto di vista non solo regge ma è prioritario il parallelismo con la caccia in stile intellettualmente snob, che cmq ritengo abbia fatto il suo tempo e vada abolita del tutto.

  2. Luciano, non volevo insinuare nulla, chiarissimo. Mi sembrava infatti strano.
    Però io cercherei altri metodi quando c’è da ritrovare un equilibrio. 
    Mi fanno un pò ridire sentire quelli che affermano di amare la natura e gli animali e poi gli sparano per divertimento.

  3. Alberto, io cacciatore? Spero tu stia scherzando! Sto solo dicendo che non dobbiamo per forza demonizzare un certo tipo di caccia, che è quello di selezione. Voglia o no non esiste un equilibrio nelle complesse popolazioni faunistiche per cui possiamo lasciar fare a loro: se non interviene l’uomo alcune specie sono inevitabilmente destinate ad aumentare di numero a danno di altre e a danno del territorio. Poi che ci siano altri metodi al di fuori della caccia per raggiungere un equilibrio non lo so, ma ad oggi non ne vedo altri. Questo non significa che io appoggi né tantomeno apprezzi il tiro al bersaglio che piace tanto ad alcuni cacciatori, spero che il concetto sia chiaro. 

  4. Luciano, sono figlio di un cacciatore e da bimbetto sono andato a caccia con mio babbo tante volte. Quindi sarebbe stato naturale prendere il permesso di caccia. Sono passato anche attraverso la cattura e l’allevamento in gabbie e voliere che costruivo da me di volatili, mio padre aveva un gran numero di gabbie con uccelli da richiamo. Ma non ho mai preso il permesso di caccia e alla fine un giorno mi sono deciso e ho aperto tutte le gabbie e le voliere liberando tutti gli uccelli che avevo. LIBERTA’ anche a loro come io voglio essere libero!
    Ora io capisco il problema dei cinghiali che so benissimo che si riproducono molto e fanno danni. Però mi domando ma come si fa a sparare ad un uccello, che ne so, un tordo bottaccio , un sassello, un merlo, un passerotto, ma anche ad un fagiano che di solito sono d’allevamento e liberati,   per sport?? E’ per questo che nonostante mio padre cacciatore non ho mai preso il permesso. Come si fa ad uccidere un essere vivente per sport, per divertimento?
    Capisco, il bisogno di procurarsi il cibo, la necessità in caso di malattie di un pericolo, malattie, ect., ma il divertimento dov’è??
    Luciano te sei un cacciatore?

  5. Questo ddl dimostra ancora una volta come l’attuale governo sia succube del dover attingere più voti possibili da qualsiasi lobby di una certa consistenza dalla quale provengano le richieste.
    Ciò nonostante non sono d’accordo con quanti vorrebbero la soppressione della caccia. Porto solo un esempio: i cinghiali stanno devastando aree agricole e naturali come non era mai accaduto: non avendo predatori naturali (sì, il lupo, ma lo vogliamo ridurre, e in ogni caso caccia i cuccioli, non gli adulti) si riproduce in quantità non sopportabili dagli ambienti nei quali si insedia. Chi può limitare i numeri se non i cacciatori? 

  6. l’antica eleganza e raffinatezza ideologica e culturale…
     
    Crovela sei il solito banalotto inurbato “vorrei ma non posso”.
    La caccia, di cui non sono di certo un sostenitore, è sprima di tutto un modo per sopravvivere, altro che eleganza e cultura. Il fatto che sollazzasse dei ricchi britannici annoiati te la farà apparire come un’arte nobile, ma merda e sangue ne fanno semmai un’attività rude e sporca.
    Conosco cacciatori che praticano per sfamarsi e commerciare carni selvatiche. In questo caso ne apprezzo lo scopo e lo trovo più nobile dell’allevamento intensivo.
    Inoltre si tratta di persone che hanno rispetto della natura sicuramente più alto che la media del caiano soccorritore elicotterizzato .

  7. Ormai ogni anno,non posso fare a meno di pensare che a settembre/ottobre arriveranno  come un”amara certezza,quei terribili colpi di fucile ,che da lontano echeggeranno facendomi venire i brividi . Immagino già gli occhi languidi che mai più si chiuderanno e odio il pensiero di essere “umana”!basta…fermare questo questo ormai antico metodo di schifosissima tortura ci farebbe onore.
    Se abbiamo l”arroganza di dire che siamo superiori…(A chi poi non si sa..) Allora siamo davvero intelligenti e compassionevoli..viviamo finalmente in sintonia con i nostri amici e non più con questa primitiva e terrificante aspirazione…la caccia!! Mi fa schifo anche pronunciare questa parola….

  8. Non sono un cacciatore e non appartengo a una famiglia di cacciatori. Ciò nonostante, ne colgo l’antica eleganza e raffinatezza ideologica e culturale. Ma purtroppo è ormai un’attività completamente obsoleta perché appartiene a un mondo che non esiste più (e da mo’). La caccia è solo più dannosa sia per gli animali (quindi per l’ambiente) che per gli uomini (in Piemonte due vittime dal 1 settembre a oggi).

    Inutile quindi scervellarsi su questo o quel testo di legge per far tornare la caccia dentro a parametri compatibili con il mondo in cui viviamo. Va abolita e i cacciatori se ne devono fare una ragione. Non c’è nessun fumus persecutionis nei loro confronti: è un dato di fatto oggettivo.

    Purtroppo anche i cacciatori e, soprattutto, i produttori dei fucili e di altre attrezzature e abbigliamento specifico costituiscono un bacino elettorale e quindi mai nessuno né di destra né di sinistra, avrà il coraggio di abolire la caccia per legge, perché poi ne paga le conseguenze alle prossime elezioni. Questi cortocircuiti (che NON si limitano al tema caccia) sono purtroppo il prezzo che dobbiamo pagare se vogliamo vivere in un sistema democratico. La democrazia è il miglior sistema in cui vivere, ma non è esente né da vizi né da errori di fondo e questi cortocircuiti ne sono un esempio.

  9. Con il silenziatore …
    esattamente come i bracconieri, a questo stiamo arrivando. Francamente tutto questo interesse per l’argomento caccia da parte del centro destra non lo capisco. Il bacino di voti che drena non è più tanta roba, anzi rischia di essere controproducente. Sa tanto di “richiamo della foresta”, di vecchie battaglie che 40 anni fa muovevano dei bei voti, oggi proprio no, sembra che Meloni & CO non se ne siano accorti.
     Comunque sia mi fa sorridere l’apertura a cacciatori dall’estero: cosa si immaginano, di importare autobus di spara fucile per compensare la riduzione nazionale? Ma dove vivono? Che appeal hanno, per un ricco doppiettista tedesco, 4 fagiani spaesati liberati alla bisogna in mezzo a campi incastrati tra raccordi, tangenziali e capannoni. Un appello ai tanti elettori di centrodestra che con queste porcate non centrano niente: Up Up fatevi sentire che è anche la vostra terra, non esclusiva dei cacciatori.

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