Bomba demografica e politiche contraccettive

Il convegno Bomba demografica e politiche contraccettive nei paesi a limitate risorse. Aiutiamoli a casa loro? Dall’evidenza scientifica alla proposta politica si terrà venerdì 5 ottobre 2018 alle ore 16.45 presso l’aula 201 dell’Università Statale di Milano con un’introduzione di Emma Bonino.

Il convegno, organizzato dal Gruppo consiliare +Europa con Emma Bonino in Lombardia e dall’Associazione Luca Coscioni, sarà l’occasione per riflettere con relatori di primo livello su un tema che, attraverso le ricadute sulla cooperazione internazionale e del governo dei flussi migratori, investe direttamente la politica regionale, nazionale ed europea.

A questo link potrete prendere visione del programma completo.

Spessore 3 Impegno 2 Disimpegno 1

Bomba demografica e politiche contraccettive
(Sovrappopolazione e pianificazione familiare volontaria: una strategia vincente per ridurre la mortalità materno neonatale nei paesi ad alta fertilità e limitate risorse)

Oggi gli abitanti del globo sono 7,5 miliardi, ma stime ONU calcolano che nel 2025 si raggiungeranno gli 8 mld e nel 2100 addirittura gli 11 mld.
Nel 1968 usciva nelle librerie americane “the population bomb”, un volume scritto dal professore di Stanford Paul Erlich, il quale sosteneva che negli anni a venire si sarebbe verificata una crescita esplosiva della popolazione con una coincidente scarsità di risorse per sostenerne il fabbisogno.
Oggi possiamo dargliene atto, poiché il tema del controllo della popolazione è divenuto più che mai attuale, considerando la crescita esponenziale della popolazione in concomitanza con i disastri ambientali dovuti al climate change che si stanno verificando in tutto il mondo.
A trainare la crescita della popolazione è soprattutto il continente africano che, in meno di 100 anni vedrà quadruplicare la popolazione attuale che passare da 1 a 4,2 miliardi. Al contrario, in Europa, si assisterà invece a un lento declino della popolazione, previsto anche per la Cina che, dopo aver raggiunto 1,5 miliardi di abitanti nel 2030, scenderà a 1,1 nel 2100.

A cosa può essere imputata questa crescita asimmetrica della popolazione mondiale?
Molti studi la intestano alle diverse condizioni di vita. Ad esempio il fatto che in Europa e nei paesi industrializzati – diversamente dai PVS (Paesi in via di sviluppo) – il ruolo della donna sia fortemente cambiato, sia dal punto di vista sociale che lavorativo, cosa che ha contribuito ad uno spostamento dell’età della maternità verso la fase più adulta della vita della donna; a ciò contribuisce anche un complessivo miglioramento dello stile di vita dei cittadini dei paesi sviluppati, che predilige un numero di figli ridotto cui garantire più opportunità. Di contro nei paesi in via di sviluppo vige ancora un contesto di basso livello d’istruzione e permane la predominanza del lavoro agricolo, motivo per cui la prole ha un ruolo determinante nel fabbisogno della famiglia; oltretutto l’istruzione femminile è poco diffusa, come anche la conoscenza e la disponibilità di metodi di contraccezione e di interruzione di gravidanza.
Lancet Neonatal Survival series 2014 (1) evidenza insieme a numerose altre pubblicazioni scientifiche che i paesi con alti tassi di fertilità (TFR) mostrano un calo più lento nella riduzione della mortalità materna (MMR) e neonatale (NMR), sottolineando l’importanza dei programmi di pianificazione familiare governativi.

OMS stima che annualmente 214 milioni di donne vogliono evitare la gravidanza ma non usino alcun metodo contraccettivo (2), in particolare adolescenti, migranti, abitanti delle baraccopoli, rifugiati e donne nel periodo postpartum.

La revisione delle Best practise dei dipartimenti Materno infantili dei governi africani mostra come gli investimenti in pianificazione familiare contribuiscano in maniera significativa a ridurre MMR e NMR.

Secondo l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale, i 3 programmi di maggiore successo, Etiopia, Ruanda e Malawi, condividono una strategia comune e replicabile (3).

Il tasso di prevalenza contraccettiva è aumentato costantemente dal 2000 al 2011: Etiopia dal 6,3 al 27,3%; Ruanda dal 5,7al 45% e Malawi dal 26,1 al 42,2%.

Alcune strategie comuni emergono nelle storie di successo dei tre paesi, in particolare: drastica riduzione del costo di tutti contraccettivi moderni; task shifting e training per garantire una maggiore vicinanza tra servizi contraccettivi e popolazione. L’erogazione di contraccettivi a lunga durata è trasferiti da medici (in ospedale) agli infermieri (centro di salute),  mentre la erogazione di preservativo e le pillole passa dalle infermiere (centro di salute) ai volontari sanitari di villaggio.

Investimenti per la pianificazione familiare contribuiscono al rispetto dei diritti umani (4, 5), riducono la mortalità materno-neonatale (6, 7), sono una risposta cruciale a lungo termine per preservare il nostro ambiente dalla sovrappopolazione (8).

Le risposte a questi problemi, sono numerose e racchiudono immense variabili da analizzare per contenere la cosiddetta “bomba demografica”, la quale, combinata con le difficili condizioni ambientali delle aree più popolate, è una delle principali cause di spostamenti ingenti di persone in fuga da continenti preda di desertificazioni o da Stati vessati da continue catastrofi naturali. E sarà al centro delle tensioni politiche e belliche tra Stati nel prossimo futuro.
Nel tentativo di fare più chiarezza sul tema e valutare insieme gli scenari, abbiamo organizzato insieme al Gruppo regionale di +Europa con Emma Bonino in Lombardia, una conferenza tematica che si terrà il 5 ottobre 2018 a Milano. Per maggiori informazioni monitora la pagina con il programma del XV Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, in costante aggiornamento: https://www.associazionelucacoscioni.it/congressi/xv-congresso/.

Note
1) www.thelancet.com Published online May 20, 2014 http://dx.doi.org/10.1016/S0140-6736(14)60458-X
2) www.who.int/reproductivehealth/topics/family_planning/contraceptive-access-women-and-girls/en/. 8 February 2018
3) www.fhi360.org/sites/default/files/media/documents/africa-bureau-case-study-report.pdf
4) Adding it up: investing in contraception and maternal and newborn health, 2017. 2017 Guttmacher Institute: New York, USA
5) Ensuring human rights in the provision of contraceptive information and services: guidance and recommendations11.World Health Organization. ISBN 978 92 4 150674 8 (NLM classification: WP 630)
6) www.familyplanning2020.org/ rightsprinciples
7) www.who.int/en/news-room/fact-sheets/detail/family-planning-contraception
8) www.who.int/reproductivehealth/topics/family_planning/contraceptive-access-women-and-girls/en/. 8 February 2018

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Bomba demografica e politiche contraccettive ultima modifica: 2018-10-01T04:14:14+02:00 da GognaBlog

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