Come diventare guida alpina?

Come diventare guida alpina?
di Fabrizio Vago
(già pubblicato il 24 febbraio 2015 su http://www.ilmountainrider.com/, per gentile concessione)

 

Se la montagna è il luogo dove vi sentite veramente al vostro posto e possedete ottime capacità tecniche in campo alpinistico e scialpinistico potreste coronare la vostra passione per la montagna diventando Guida Alpina.

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La Guida Alpina è l’unico professionista della montagna ai sensi della legge 6/1989 che ha la piena esclusività nell’accompagnamento a pagamento di persone in ascensioni su roccia, neve e ghiaccio e con gli sci fuori dalle piste battute. Alpinismo classico in alta montagna, arrampicata su roccia, cascate di ghiaccio, scialpinismo, freeride, ciaspolate e canyoning sono le attività principali svolte dalle guide alpine nell’esercizio della loro professione.

Tutte attività bellissime in grado di regalare enormi soddisfazioni al cliente e alla guida stessa ma che necessitano di una solida preparazione tecnica, fisica e morale affinché il rischio, mai del tutto eliminabile in montagna, sia gestito al meglio. A garanzia di tale preparazione è previsto un lungo e selettivo iter formativo per diventare di Guida Alpina. Anche dopo il conseguimento del brevetto sono previsti degli aggiornamenti obbligatori per garantire un alto livello di preparazione costante nel tempo.

Maurizio Venzo
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Per farvi entrare nel profondo di questa affascinante e difficile professione ho pensato di fare due parole con Maurizio Venzo, il Nane per gli amici più stretti. Per chi non lo conoscesse, oltre a esercitare la professione di GA da più di trent’anni, Maurizio è una delle 80 guide alpine istruttori presenti in Italia nonché un vero proprio punto di riferimento per molti giovani che ambiscono a far diventare la loro passione per la montagna il loro lavoro.

Intervista a Maurizio Venzo

Come si diventa Guida Alpina?
Innanzitutto si deve partire da una solida esperienza personale in alpinismo, scialpinismo, arrampicata su roccia, ghiaccio e misto. La polivalenza in queste attività è fondamentale per poter essere ammessi, dopo la presentazione di un ricco curriculum alpinistico, alla selezione che dà accesso al corso di formazione per Aspiranti Guida Alpina vero e proprio. Durante la selezione (durata 3 giorni) l’allievo dovrà dimostrare le proprie capacità tecniche su roccia, scialpinismo, ghiaccio e misto superando delle prove pratiche piuttosto selettive.

Superata la selezione, il percorso formativo per diventare Guida Alpina inizia con il corso per Aspirante Guida Alpina che prevede 95 giorni di formazione ed esami distribuiti in un anno e mezzo. Il corso può essere interregionale o regionale nel caso dei quattro collegi formativi di Trentino, Alto-Adige, Valle d’Aosta e Lombardia e viene organizzato ogni due anni.

Ultimato con esito positivo il corso di Aspirante Guida Alpina si conseguirà il brevetto di Aspirante Guida Alpina, titolo che consente di esercitare la professione di guida con alcune limitazioni.

Dopo un periodo di tirocinio non inferiore a due anni, l’Aspirante Guida Alpina ha la possibilità di iniziare il corso professionale per diventare Guida Alpina e maestro di alpinismo. Anche questo corso come quello di Aspirante Guida Alpina viene svolto generalmente ogni due anni ma ha una durata molto inferiore (normalmente 15 gg distribuiti nell’arco di sei mesi). Questa è la fase finale del lungo percorso per diventare guida alpina dove viene valutata a 360° la preparazione tecnica, didattica e teorica dell’allievo durante l’effettuazione di salite alpinistiche di particolare impegno.

Maurizio Venzo in Dolomiti
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Quanto costa diventare GA?
Circa 20.000 euro complessivi (costo del corso, spostamenti, skipass e pernottamenti in alberghi e rifugi).

Cosa consigli a chi volesse intraprendere il lungo percorso per diventare Guida Alpina?
Oltre alla passione per la montagna bisogna avere una grande determinazione e orientamento al raggiungimento degli obiettivi. La motivazione deve essere mantenuta sempre alta e se una cosa non riesce bene bisogna lavorare duramente per migliorare perché nessuno nasce imparato. Così facendo aumenteremo anche la fiducia in noi stessi.

Cosa vuol dire fare la guida alpina oggi e come si è evoluta questa professione rispetto ad un tempo?
Rispetto a un tempo la guida alpina di oggi se vuole veramente vivere di questo lavoro non può più limitarsi ad aspettare il cliente danaroso di turno che lo contatti per effettuare qualche bella salita ma deve adoperarsi con tutti gli strumenti a sua disposizione per promuovere le proprie attività. Web, social network, serate, partecipazione a eventi, organizzazione di corsi vari (cascate di ghiaccio, scialpinismo, arrampicata sportiva, ecc.), collaborazioni con tour operator sono i canali principali per conquistarsi il cliente oggi. C’è poi da dire che oggi il mondo delle guide non è più solo appannaggio dei valligiani. In questi ultimi anni sono sempre di più i cittadini che hanno scelto questa professione come coronamento della loro passione per la montagna. Da attività di élite (tra guida di valle e cliente di origini nobili) si è passati ad attività di massa (tra guida e cliente). Tuttavia penso che per chi ama veramente questo lavoro il suo fascino sia rimasto immutato nel tempo. Guidare una persona al raggiungimento dei propri obiettivi facendole vivere delle esperienze forti è qualcosa di stupendo e sempre emozionante per me.

Quali sono i rischi di questa professione?
E’ sicuramente un’attività con dei rischi notevoli in quanto le guide sono esposte sia ai propri errori che a quelli dei clienti. Aggiungiamoci poi i pericoli oggettivi della montagna e il gioco è fatto. La bravura sta nel gestire al meglio questi rischi senza avere la presunzione di riuscire a eliminarli del tutto.

Che differenza c’è fra una guida alpina e un istruttore di alpinismo del CAI? In che rapporti siete voi Guide Alpine con gli istruttori del CAI?
L’istruttore del CAI svolge la propria attività nell’ambito dell’associazione (CAI) come volontario, mentre la professione di guida è un vero e proprio lavoro retribuito. In merito ai rapporti che intrattengo con gli istruttori del CAI posso dire che ricalcano quelli con le persone in generale. Ho amici e nemici…

Maurizio Venzo al lavoro sul Monte Rosa
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Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Stare a contatto con la gente e vedere gli occhi del cliente che brillano per l’emozione di salire in alto!

Iscritte al collegio Guide Alpine, in alcune regioni, ci sono anche gli Accompagnatori di Media Montagna, figure specializzate nell’escursionismo. Quali sono le tue speranze per il futuro data la tua posizione di direttore del 1° corso AMM regione Veneto che hai fortemente voluto?
In qualità di direttore del 1° corso di accompagnatori media montagna regione Veneto auspico una futura collaborazione tra le GA e AMM al fine di rispondere in modo efficace alla domanda di un turismo sempre più esigente. Entrambe le figure, peraltro iscritte presso lo stesso collegio dovrebbero cooperare tra loro invece di sentirsi in concorrenza. Gli accompagnatori di media montagna nel rispetto dei loro limiti di azione forniranno un’adeguata base escursionistica agli eventuali futuri alpinisti. Insomma c’è spazio per tutti, ma è importante distinguersi dalle altre figure non iscritte al collegio delle guide alpine per la nostra professionalità e bravura.

E per finire completa questa frase: Per me la montagna è…
La montagna per me è vita: semplicemente un posto in cui sto veramente bene e che non vorrei lasciare mai.

 

Ringraziando Maurizio per le preziose informazioni, chiudo riportando una romantica abitudine tra cliente e guida, oggi purtroppo in disuso: fino a metà degli anni ‘80 esisteva il libretto di guida alpina dove i clienti potevano commentare le loro salite e dare un giudizio scritto sulla guida che li aveva accompagnati. Una specie di antenato del sistema dei feedback tanto in voga oggi nei più svariati siti.
Questo libretto, tra l’altro, ha costituito una preziosa fonte utile a rintracciare alcune significative imprese alpinistiche effettuate in passato dai clienti con le loro guide consegnando al lettore di oggi importanti capitoli di storia dell’alpinismo.

L’UIAGM è l’unione internazionale che raggruppa le associazioni nazionali delle Guide Alpine e le rappresenta in tutto il mondo
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Come diventare guida alpina? ultima modifica: 2016-03-21T05:42:39+01:00 da GognaBlog

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4 pensieri su “Come diventare guida alpina?”

  1. Certo il corso degli AMM in veneto è stato indubbiamente voluto, direi preteso con la scusa della sicurezza in montagna. Ma davvero pensate che saranno in grado di fare accompagnamento in territorio dolomitico (siamo in Veneto)? Non parlo ovviamente di questioni tecniche ma della necessaria predisposizione alla comunicazione, non di ciò che piace all’accompagnatore ma di ciò che interessa all’accompagnato. Non credo che un corso dove il tempo (e le risorse economiche) dedicato all’insegnamento delle materie ambientali e naturalistiche (geologia, botanica, zoologia, ecc) è quasi pari a quello impiegato per il Nordic Walking possa essere di grande utilità per l’accompagnatore in ambiente dolomitico, sicuramente per gli amici della Scuola Italiana, sicuramente può dare impulso all’attività sportiva. Certo bisogna trovare uno scopo all’investimento economico (vedere stanziamenti della Regione Veneto) ma… Penso che ambiente e sport seguano due strade che si separeranno sempre più. Eliski, gare in quota e, per ultima, in ordine di tempo, la Carta di Cortina dimostrino come la gestione e difesa dell’ambiente montano richieda altro. A partire dai motivi e dal contenuto della comunicazione.

  2. Caro Stefano
    Ti ringrazio molto del prezioso consiglio e ne faccio tesoro. Soprattutto per quanto riguarda il fattore “esperienza” riconosco di essere solo agli inizi e di dover consolidare ulteriormente i miei obiettivi acquisiti. Un saluto nella speranza di incontrarci sulle nostre montagne!
    Marco

  3. Marco Benedetto
    cerca qui e troverai le tue risposte:
    http://www.guidealpine.lombardia.it/

    Spassionatamente… magari finisci l’università, prepara nel frattempo un buon curriculum che trasudi un po’ d’esperienza e poi ripensaci… ventuno anni sono un età in cui l’esperienza comincia a formarsi per noi stessi e se domani devi avere nelle tue mani la vita di altre persone magari è il caso di maturare ancora un pochino almeno… 🙂 fare la Guida Alpina non è solo una questione di capacità tecniche, quelle sono soltanto una parte…
    Senza voler per questo smontare la tua passione anzi…!

  4. Caro Alessandro
    Volevo in primo luogo ringraziarti per il tuo impegno continuo e costante nel proporre la tua idea di montagna come qualcosa di più alto che non sia solo un semplice svago leggero o valvola di sfogo per noi giovani inurbati asfissiati dalla cementificazione sociale. Oltre a volerti ringraziare per le “chicche” di cui hai seminato generosamente le nostre più belle montagne, sono un instancabile innamorato, e ripetitore delle tue linee più ardite. Volevo chiederti se fosse possibile ricevere maggiori informazioni, più precise, riguardo l’argomento qui proposto in quanto l’idea di affrontare questo percorso ha iniziato a solleticarmi fin dagli inizi e ora dopo che le prime esperienze Alpine vanno consolidandosi in progetti più consistenti mi sento pronto a lanciarmi nella sfida. Come ho già accennato sono un giovane appena ventunenne milanese, studente della statale, e sono stato travolto dal fuoco sacro della passione alpinistica. Volevo quindi domandare infine una valutazione esperta sulla possibilità di intraprendere due cammini paralleli di formazione alpinistica e universitaria. Ma la cosa che più mi preme riguarda le modalità di accesso a selezioni corsi ecc e magari qualche contatto più preciso per far si che questo sogno possa prendere forma il prima possibile.
    Ti ringrazio molto e rinnovo la mia ammirazione per il tuo impegno.

    Marco

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