Dove porta la cancellazione del conflitto

Il conflitto è un fondamento della democrazia che rende vivo il pluralismo, portando con sé mobilitazione e attivismo sconfigge l’indifferenza e favorisce la partecipazione. Il disegno di legge Piantedosi mira a negare il conflitto e si situa nello spazio della guerra contro il dissenso, i poveri, i migranti.

Dove porta la cancellazione del conflitto
(disegno di legge Piantedosi)
di Alessandra Algostino
(pubblicato  su centroriformastato.it il 19 settembre 2024

Il disegno di legge Piantedosi è l’ennesimo provvedimento in materia di sicurezza, espressione della fascinazione per il populismo penale e la criminalizzazione di dissenzienti, poveri e migranti, che ha attratto nel corso degli anni in modo multipartisan le forze politiche.

È un canto delle sirene irresistibile per gli amanti delle soluzioni autoritarie come per i patrocinatori delle agende neoliberiste: consente di archiviare le politiche sociali, delegittimando, espellendo e punendo la marginalità sociale come la contestazione politica. Un connubio perfetto per il neoliberismo, la cui aggressività e competitività contempla la normalizzazione della guerra, per una società dominata dal «Tina» e da logiche identitarie dicotomiche, e una destra (in)culturalmente intollerante a limiti e critiche. La divergenza politica e sociale, gli eccedenti, sono i nemici; tanti gli effetti collaterali utili: il conflitto sociale non esiste e non ha titolo di esistere; le radici delle diseguaglianze sociali e della devastazione ambientale sono oggetto di un transfert che le addossa a chi le subisce e a chi le contesta; si crea uno stato di permanente emergenza e distrazione.

Il nuovo provvedimento è emblematico in tal senso. Due esempi: le difficoltà abitative sono «risolte» con l’inasprimento delle pene per le occupazioni, indicando i movimenti per il diritto all’abitare come i colpevoli della situazione; le condizioni disumane in carcere e nei Cpr scompaiono perché rese invisibili dall’impossibilità di mettere in atto qualsiasi tentativo di chi vi è rinchiuso di farsi sentire.

È un modus operandi, che, ancor prima degli specifici profili di incostituzionalità delle singole misure, è contro il progetto della Costituzione, che si propone, muovendo dalla consapevolezza dell’esistenza delle diseguaglianze esistenti, di rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’emancipazione personale e sociale, mentre la sostituzione dello Stato sociale con lo Stato penale occulta, trasfigura e strumentalizza gli ostacoli.

Su queste pagine il disegno di legge è stato analizzato e criticato nella sua ratio e nelle sue disposizioni, vorrei ancora insistere su un punto. Il fil noir che lo attraversa è la negazione del conflitto, represso e surrogato con la figura del nemico; non è inutile allora ricordare qual è il senso del riconoscimento del conflitto.

Il conflitto consente l’espressione dei subalterni, degli oppressi, delle vite di scarto (Zygmunt Bauman), dei dannati della terra (Frantz Fanon), ne riconosce l’esistenza e la legittimazione a lottare per la propria dignità e autodeterminazione. Il conflitto, dunque, produce riconoscimento, inclusione ed emancipazione. È emancipazione in sé e veicola emancipazione.

Il conflitto è il motore che anima la dialettica della storia. La storia è «storia di lotta di classi», «di oppressori e oppressi», che «sono sempre stati in contrasto fra di loro, hanno sostenuto una lotta ininterrotta, a volte nascosta, a volte palese» (Karl Marx); «sono in ogni repubblica due umori diversi, quello del popolo e quello de’ grandi», «tutte le leggi che si fanno in favore della libertà, nascano dalla disunione loro» (Niccolò Machiavelli). Il conflitto è un elemento dinamico, che veicola trasformazione. Chi avversa il conflitto tende a mantenere lo status quo, le relazioni di dominio e di diseguaglianza esistenti.

È attraverso i conflitti che nascono i diritti, si esercitano e si preservano.
Il conflitto è il fondamento della democrazia; insieme a una visione all’insegna della complessità, rende vivo il pluralismo; con la mobilitazione e l’attivismo che reca con sé, sconfigge l’apatia, l’indifferenza, la passività, favorendo la partecipazione, che della democrazia è il cuore.

Preciso: il conflitto si pone in antitesi alla guerra. Si situa nell’orizzonte della complessità e della differenza, del riconoscimento reciproco, della discussione e della convivenza, mentre la guerra tende alla semplificazione identitaria, ad una artificiale e coartata omogeneità, alla delegittimazione del nemico, e, in definitiva, alla sua eliminazione.

Il disegno di legge Piantedosi mira a negare il conflitto e si situa nello spazio della guerra contro il dissenso, i poveri, i migranti. L’orizzonte della trasformazione è sostituito dalla repressione; l’immaginazione e la pratica del cambiamento soffocati a colpi di reati; la democrazia diviene un mero simulacro che copre una gestione autoritaria e blinda un modello economico-sociale strutturalmente diseguale.

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Dove porta la cancellazione del conflitto ultima modifica: 2024-11-28T04:47:00+01:00 da GognaBlog

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45 pensieri su “Dove porta la cancellazione del conflitto”

  1. Come al solito capisci sempre roma per toma. Mi capita di parlare di afro-islamici, perché i principali flussi che arrivano in italia sono composti da individui con tali caratteristiche (e mi pare che quelli che danno “fastidio” siano in gra parte di quel sottoinsieme), ma sono contrario all’immigrazione irregolare anche di individui caucasici, finnici e albini. La variabile chiave è l’irregolarità. Tra l’altro per gente dell’est europa, gran parte sono cittadini dell’EU (romeni, bulgari ecc). I NON EU sono relativamente pochi: russi, ucraini, moldavi ecc. Ma cmq se essi sono irregolari, sono contrario anche a costoro. C’è da dire che, a parità di situazione IRREGOLARE, gli afro-islamici sono più problematici perché hanno un paradigma di vita (=insieme di valori e consuetudini) molto diverso da quello europeo e, inoltre, NON vogliono cambiarlo, quindi NON vogliono europeizzarsi. Ucraini, moldavi ecc, pur IRREGOLARI (e questo non sana la loro irregolarità) sono più vicini ai valori e allo stile di vita occidentale. Non tutti ovviamente: i bosniaci, se mussulmani e non intenzionati a occidentalizzarsi, sono problematici. tuttavia stiamo andando in sottoinsiemi marginali dell’immigrazione irregolare. Il grosso vien dall’africa (sopra o sotto il Sahara) e dell’Asia (pakistani, indiani, afghani). concludo dicendo che da parte mia il colore della pelle non c’entra un fico secco: se un africano arriva (con l’immigrazione regolare) si occidentalizza, si integra, lavora secondo i ns canoni, a me non fa una piega, neppure se va in moschea, cosa che resta un tassello marginale. Il problema, invece, è che la feccia umana non agisce così: arriva, pretende di essere accolta a ogni costo, si piazza a bivaccare nelle stazioni oppure occupa case in quartieri periferici tipo il Corvetto, fa allacci abusivi per acqua, luce e gas, vive di spaccio/furti/rapine e se li cerchi di mettere a posto si incazzano pure  emettono a ferro e fuoco le nostre città. Il problema è in queste ultime righe, non nel colore della pelle. sta di fatto che il 99% degli irregolari che alimentano il problema sono afro-islamici, ma non è quello il punto. Cmq, finalmente lo hanno capito in Europa e vedrete che l’esperimento dei centri in Albania non solo andrà avanti (perché, batti e ribatti, il Governo troverà la soluzione per aggirare i giudici), ma prolifererà e sarà utilizzato anche dagli altri stati europei.

  2. “Che rilevanza ha se l’immigrazione irregolare arriva da sud, da est, da ovest”
    Nessuna ovviamente.
    Per le persone normali ed equilibrate.
    Per te e per quelli come te la differenza è che con “immigrati illegali” pensate, parlate, scrivete, sottointendete e pretendete provvedimenti sempre e solo pre negri e islamici.
    Per la miriade di badanti, donne ed uomini di servizio e prostitute non si è mai sentita volare una mosca

  3. Quanto al resto siete ancora più ingenui di quanto avessi finora stimato, pur nella negatività del giudizio che ho elaborato su di voi. Se ipotizzare di ottenere qualcosa dall’opposizione in stile sinistra radicale, amici miei, fareste meglio a fare le valigie e andarvene in Cina o in India. La cosiddetta sinistra, che neppure voi considerate sinistra, ha qualche piccola chance di tornare al governo nel 2027 se organizza una coalizione che, capeggiata dal Pd, va da Renzi a AVS. Ma il peso di AVS lì dentro è una goccia nel mare e tale coalizione è “moderata”, non radicale. Io sono convinto che neppure così l’attuale opposizione risulterà superiori a livello di risultati elettorali, per la famosa “destrizzazione” dell’intera Europa, ma l’alternativa di una sinistra radicale fate che scordarvela. Non esiste proprio alcuna probabilità che arrivi al governo, Se dovesse raddoppiare i recenti consensi (dal 7% al 15%) sarebbe già un “successo” elettorale: dopo di che, con il 15% dove andate?

  4. Ecco un’altra bella capra degna delle esternazioni di Sgarbi. Che rilevanza ha se l’immigrazione irregolare arriva da sud, da est, da ovest o da un mix fra queste tre cose? Nessuna: sempre irregolari sono. A livello di immigrazione irregolare non c’è distinzione fra pakistani-afghani (che arrivano da est) o nigeriani-ciadiani ecc (che arrivano da sud). Sempre irregolari sono, per cui non sono codificati, non sono verificati a monte, non arrivano in base ai piani di richiesta del ns sistema produttivo., ma arrivabn o a ondate senza controllo e scorrazzano liberi nel ns territorio, sostanzialmente alimentando degrado e criminalità. diverso è il meccanismo dell’immigrazione REGOLARE, che a sua volta può giungere da ogni dove, ma che consente di amntere in mano il controllo. Si parte dai piani numerici delle richieste del sistema produttivo, si preleva dagli elenchi presso le ns ambasciate (elenchoi dove gli interessati si sono preventivamente iscritti: ovviamente tutti i controlli sono stati effettuati a casa loro, sappiamo quindi come si chiamano, se hanno precedenti o meno, “che mestiere” sanno già fare ecc ecc ecc): Questi interessati, numericamente ben definiti e i cui gruppi vengono spostati in Italia in base alle necessità del sistema produttivo, viaggiano in aereo a spese dell’Italia (quini: NO traversata del deserto, NO permamnenza nei lager libici, NO traversata del mare…) e, quando arrivano trovano una casa (prevista per ciascuno, addirittura con la sua famiglia, intesa come famiglia ristretta-moglie e figli, e NON nonne, zie, cugini fino all’ottavo grado ecc), e soprattutto trovano un lavoro già assegnato. altro che gente che bivacca alla Stazione Centrale! gente che viene per farsi il culo e che trova (a spese dell’Italia) il contesto logistico in cui inserirsi (casa, lavoro, scuole per i figli ecc ecc ecc): Questa la l’immigrazione REGOLARE e questa è armonica con la serenità degli italiani.

  5. Qui il prototipo di cranio da capra, che ripete costantemente la medesima tiritera con inutile e sgrammaticata verbosità sei proprio tu. Purtroppo non sei l’unico ma di certo ci fai una gran figura…
     
    In ogni caso, le esigue speranze di opposizione sono nel fare l’opposizione, quindi allo stato attuale di certo non il PD. 
    Anche se alcuni nel PD sembrano iniziare a provare un certo senso di disagio nel continuare a votare come Meloni, dall’Ucraina a Israele passando per Fitto e la finanziaria.
     
    Riguardo all’immigrazione poi ti già detto altre volte di smetterla di continuare a dire palle: l’immigrazione irregolare per circa l’80% viene dalla rotta balcanica o con il visto turistico dal  America.
    Tutta l’acrimonia e l’allarmismo sull’invasione e la sostituzione etnica è dovuta a puro e semplice razzismo: tuo e dei minus habens come te, preda della propaganda che fa leva sulle loro paure.
     

  6. E’ oggettivamente complicati (e faticoso!) rapportarsi con chi non riesce a capire (per oggettivi limiti mentali) o non vuole capire (perché in malafede).
    1) se considerate di sinistra solo ed esclusivamente la sinistra radicale (AVS, i centri sociali ecc), farete ben poca strada, in termini elettorali. Le esigue speranze, alm,eno allo stato attuale, che l’opposizione possa competere elettoralmente con la maggiorabnza di centro-destra sono legate esclòusivamente all’ipotesi di una coalizione unita, che vada da Renzi ad AVS. In tale coalizione, fra Pd, cespugli di centro, una fetta dei 5S (quelli non di sinistr radicale…), è evidente che l’ago della bilancia pende3rà a favore di una sinistra moderata, che pare non piacervi. Bene un ipotetico futuro governo imperniato sulla sinistra moderata avrà dentro Renzi, Calenda, il Pd radical chic ecc e sarà più intessuto di “job act” che di “case sfitte requisite ai legittimi proprietari e assegnate ai clandestini”. Quindi dal vs punto di vista – lo dite chiaramente – la cosiddetta sinistra moderata non vi poiace. impossibile pensare che la coalizione nella sua interezza sia incentrata su AVS. piuttosto è realistico pensare che andrete alle elezioni spaccati in due (da ul lato i moderati, dall’altro AVS e un pezzettino di 5s, quelli radicali), regalando la vittoria alla destra senza discussione.
    2) Ho già detto che è comprensibile che il sistema produttivo abbia bisogno di manodopera operativa per compiti che gli italiani non hanno più voglia di fare. Quindi è necessario turarsi il naso e accettare dei flussi migratorio. Tuttavia a tal fine serve l’immigrazione REGOLARE, cioè quella codificata e controllata a priori nei numeri e nella qualità delle persone accolte. I problemi che invece vediamo nelle cronache di questi anni derivano dall’immigrazione IRREGOLARE, a sua volta figlia dalla politica dell’ “accogliamoli tutti”. SARA’ LA TRECENTESIMA VOLTA CHE SPIEGO QUESTO CONCETTO (peraltro di una facilità di comprensione a prova di capra) che continuare a citare fonti, che segnalano la necessità di manodopera, significa avere un “cranio” inferiore a a quello di una capra. Fossi in voi, eviterei di ufficializzarlo pubblicamente: non ci fate una gran figura.
     

  7. A me sembra che la manodopera non qualificata serva solo per pochissimi lavori e non tutti con inquadramento regolare , principalmente: glovo , autisti , costruzioni , fonderia , camerieri , raccolta pomodori.
    Andiamo verso un mondo in cui le macchine eroderanno moltissimi posti di lavoro non qualificati.

  8. @28. Scusa Crovella, non sapevo che Confindustria si occupasse dei pomodori della Campania:
    “La sfida di Confindustria al governo: «Servono 120mila immigrati in più all’anno, o si blocca l’Italia»
    I calcoli sul fabbisogno di forza lavoro nell’ultimo rapporto di Viale Astronomia: «Anche se cresce il tasso di occupazione dovremo aumentare gli ingressi»
    L’Italia e il suo mercato del lavoro hanno bisogno di lavoratori stranieri. A ribadirlo è il nuovo rapporto di Confindustria «I nodi della competitività. La crescita dell’Italia fra tensioni globali, tassi e Pnrr». Secondo l’organizzazione, l’introduzione di un numero sempre maggiore di lavoratori extracomunitari è l’unica cosa che potrà «evitare la limitazione della crescita». Un problema che per il prossimo quinquennio si configura come un problema sempre più pressante visto il disallineamento tra domanda e offerta di posti di lavoro.
    Secondo il rapporto, nella prima metà del 2024 quasi il 70% delle aziende italiane riscontrava difficoltà nel reperire nuovo personale. Un dato che, rispetto agli anni pre-pandemici, è in continua crescita. Le motivazioni puntualizzate dalla stessa Confindustria sono molteplici. A partire da quelle economiche: scarsa mobilità interna, fuga di cervelli, carenza di lavoratori extra-Ue. E arrivando a comprendere macro-tendenze demografiche, come il continuo calo della popolazione, in concomitanza con il suo invecchiamento. Da qui deriva il «mismatch quantitativo in aumento.”
    Il resto lo trovate su Open.online, articolo del 22 Ottobre 2024.
     

  9. La Stampa è di sinistra… infatti scende in piazza unita con i lavoratori. Nuovo organo del partito comunista.

    Perfino il Pd ormai condanna sistematicamente questi episodi.

    Perchè il PD è di sinistra?
    Oddio non me ne ero accorto.

  10. Si, certo, se consideriamo di sinistra La Stampa, Il Solo 24Ore, Il Messaggero e la contabilità liberale, certamente Ricolfi è di sinistra.
    Certo Prodi così diventerebbe un gruppettaro extraparlamentare e Landini un rivoluzionario terrorista.
     
    Non so bene chi siano per te gli antagonisti, i centri sociali e gli anarco-insurrezionalisti, ma a me sembrano proprio invenzioni semantiche che fanno presa sui poveretti perseguitati da manie di persecuzione e paure irrazionali artatamente instillate.

  11. Da sempre Ricolfi è un intellettuale schierato a sinistra, ma siccome in questi tempi non dice quello che vi piace allora lo ripudiate. Dovreste in realtà analizzare a fondo i suoi libri e i suoi articoli, perché le sue analisi sono molto lucide e spietate. Certo, in questo frangente Ricolfi fa il contropelo alla sinistra, sia moderata (Pd) che radicale, perché le ombre e le contraddizioni dell’attuale sinistra sono davvero imcomprensibili.
     
    Cmq, le manifestazioni dei questi tempi sono rovinate da gruppi numericamente minoritari, che attaccano la polizia, mandando a puttane l’ipotetico valore politico delle manifestazioni stesse. Venerdì a Torino hanno sfilato, con contesto dello sciopero generale, da 10 a 15.000 persone e poi 500 imbecilli (dei cosiddetti antagonisti-centri sociali) hanno fatto casino alla fine. E cosa resta nell’immagine pubblica di quella giornata di mobilitazione? Il casino fatto dai 500 imbecilli, che hanno sporcato la manifestazione. se non ci pensate voi, di sinistra, a ripulire le vs manifestazioni dai chi ve le sputtana, e che… devo pensarci io?
     
    Perfino il Pd ormai condanna sistematicamente questi episodi. Il discorso è sempre il solito che ho già fatto migliaia di volte. Gli antagonisti sono i soliti infelici che non trovano una propria sistemazione nel sistema e protestano per partito preso contro il modello istituzionale, perché se ne sentono esclusi. per esprimere le loro frutrazioni, utilizzano pretestuosamente gli elementi dell’attualità. Quattro anni fa erano NON VAX, poi NON green Pass, ora sono Pro Pal e NON DDL Sicurezza. ma i temi a loro (come a voi) non interessano veramente. a loro e a voi interesse sputare fiele contro un sistema da cui vi sentite esclusi. Peccato che vi sentivate esclusi dal sistema istituzionale anche quando c’erano governi diversi dall’attuale, addirittura di sinistra (Conte 2: Pd-M5S). Quindi si tratta di proteste del menga, nel contenuti. Ma finchè tali proteste del menga, per quanto del menga, rimangono entro le regole comportamentali, nulla questio sul diritto di manifestare. Quando invece, nelle manifestazioni, NON si rispettano le regole comportamentali (peraltro in vigore da tanto tempo e quindi precedenti alle decisioni di questo governo), allora scattano le regole di ingaggio delle forze dell’ordine. A loro volta le regole di ingaggio sono state stabilite tempo fa, prima di questo governo. Per cui strillare come oche isteriche perché le manganellate hanno colpito i manifestanti che stavano attaccando le forse dell’ordine significa non capire nulla del sistema in cui viviamo. Addirittura accusare questo governo per le manganellate, indicandole come conferma dell’approccio repressivo di questo governo, significa esser proprio bacati in testa.

  12. Ho partecipato in gioventù a un fottio di manifestazioni, ovviamente nella schiera a voi contrapposta

    Crovella quando era un  giovane e vigoroso virgulto. Adesso…en bainiii

  13. Definire Luca Ricolfi di sinistra ha la stessa attinenza con la realtà del parlare delle innumerevoli manifestazioni di destra quando eri giovane…

  14. Ho partecipato in gioventù a un fottio di manifestazioni, ovviamente nella schiera a voi contrapposta (ma essendo più esigui di numero, le cose si imparano prima, perché agisce di meno l’effetto gregge dei grandi numeri), e so benissimo cosa succede e come ci si comporta quando si è in piazza. TG/giornali (tra l’altro anche di sinistra) sono mezzi di informazione come lo sono il web e i social. In entrambi i settori non fanno testo glki articoli (che potrebbero esser manipolati); ma ormai si trovano direttamente i filmati che parlano chiaro, denunciando le dinamiche degli eventi. Quindi NON c’è condizionamento imbecille da parte dei TG: se il gironalista tende a manipolare, il filmato lo sbuguiarda, basta guardare quest’ultimo e si vede cosa sia davvero successo e se ne traggono le conclusioni. D’altra parte i 13 indagati per i fatti di Pisa (gli indagati fra i manifestanti, non fra le fila della polizia) lo sono al seguito di un’inchiesta condotta della procura, cioè della Magistratura che non è ne manipolata dal Governo né imbeccata dai TG.
    Quikndi nessuna manipolazione, si tratta di fatti oggettivi. La sensazione invece è che chi strilla alla propaganda (attribuendomene un ruolo quanto meno passivo – cioè che mi bevo quanto passano i TG – se non addirittura di compartecipazione attiva – cioè collaboro anch’io alla gran cassa che imbonisce la gente) è invece vittima di una propaganda di segno opposto, quella del “Piove, governo ladro”. Cari amici, i veri paraocchi li avete voi, woke, e lo dimostra il fatto che perfino diversi esponenti di sinistra, caratterizzati – a differenza vostra – da assoluta lucidità di analisi e integerrima onestà intellettuale (Luca Ricolfi per citare il primo che mi viene in mente, ma anche Massimo Cacciari e mille altri) delegittimano sistematicamente le posizioni in cui vi inserite voi, sui vari argomenti che sono i vs cavalli di battaglia (dalla finanziaria “schiava dei poteri forti” al governo repressivo sulle piazze al persistente patriarcato nella società occidentale ecc ecc ecc), dicendovi in faccia pane al pane e vino al vino. nel vs interesse vi invito a evitare ulteriori figure ridicole: errare humanun est, perseverare autem diabolicum.

  15. Carlo, sai come si chiama “l’uso improprio ma ormai consolidato” delle parole?
    Si chiama propaganda oppure semplicemente falsità, non è mai neutra e porta auna visione distorta della realtà e quindi ha un impatto sociale e politico.
    E’ per questo che va combattuta, ribadendo alle balle che vengono propalate.
    Propaganda è’ quello che fai tu, anche se un po’ miseramente, assieme al tuo sodale Espo.
    Non credo che lo facciate scientemente, ma semplicemente perché avete il cervello (vabbé…) riempito dal talco mentolato dei media a cui vi abbeverate, tanto da far scrivere a qualcuno:
    “I commenti su Milano mi sembrano scritti da qualcuno che, evidentemente, non conosce la città”
    esattamente come non la conosce affatto quel giornalista di Feltri

  16. Caro Carlo, il fatto che continui a citare giornali e telegiornali, come fossero l’unica fonte da cui trarre informazioni, mi fa pensare che tu non abbia mai partecipato a una manifestazione e che non abbia idee tue in merito ai compiti degli organi di polizia, dunque mi sembra poco sensato il nostro dialogo.
     
    Spero ardentemente che si cominci seriamente a fare a meno di tv e giornali.

  17. PS: la manodopera che serve e che dovrebbe arrivare esclusivamente attraverso l’immigrazione regolare, NON serve (se non per casi del tutto eccezionali) alle fabbriche, come erroneamente scritto, perché l’Europa e l’Italia in particolare stanno vivendo e vivranno un processo de de-industrializzazione sempre più accentuato. Le industrie o chiudono o vengono delocalizzate, in alcuni caso addirittura in paesi africani (es certe auto FIAT sono prodotte in Marocco) per cui siamo al paradosso che gli africani che vogliono fare gli operai in fabbrica dovrebbero rimanere in Africa, altro che venire in Europa. La manodopera che serve in Europa è di tipo stagionale nel settore del turismo oppure nell’agricoltura oppure ancora in ruoli da artigiano (idraulico, falegname, muratore) che i giovani italiani, viziati, non vogliono più fare.

  18. Alcuni commentatori, che danno del ridicolo ad altri, fanno la figura del bue che da del cornuto all’asino, perché non sanno nemmeno leggere. Forse siamo addirittura a livelli in cui questi “fenomeni” non sanno leggere neppure nel senso stretto del termine, cioè non sanno distinguere la “a” dalla “b” dalla “c”, ma di sicuro essi non sanno leggere, nel senso di comprendere i contenuti. Non cogliendo bene i contenuti, costoro scrivono scemenze. Sul tema immigrazione la mia posizione è netta (peraltro da tempo immemore) e ben descritta anche in questo Blog pochi giorni fa. La sintetizzo al massimo: in linea di principio sono contrario a ogni forma di immigrazione proveniente dal mondo afro-islamico, perché si tratta di individui che, anche quando arrivano con le migliori intenzioni (=lavorare con serietà ecc), non hanno una vera voglia di europeizzarsi, ma intendono mantenere il loro paradigma afro-islamico, per cui anche l’immigrazione regolare comporterà, nel lungo termine, una diminuzione del carattere europeo dell’Europa e invece una sua afro-islamizzazione.
    Tuttavia, pragmaticamente, mi rendo conto che, purtroppo, ci sono ruoli produttivi che i giovani italiani non hanno più voglia di fare e quindi il sistema produttivo necessità di manodopera. Quest’ultima, da coinvolgere con tutti i crismi n(quindi NO lavoro nero, NO schiavismo, NO sfruttamenti vari), non può che arrivare da flussi migratori regolari, cioè controllati all’origine nei numeri e nella qualità delle persone. I programmi, come quello citato dei 250 ghanesi, si inseriscono in un modello di immigrazione regolare, che anche io accetto perché comprendo che sia necessaria (e dico queste cose non da oggi). La mia famosa definizione di “feccia umana” non si collega a individui arrivati da noi grazie a programmi di immigrazione regolare, bensì a quell’universo di soggetti giunti con l’immigrazione irregolare e che stazionano da noi senza nessun controllo, del tutto clandestini e che vivono nella più assoluta violazione delle nostre leggi. Ebbene questi ultimi, frutto dell’immigrazione irregolare, vanno spostati dal suolo italiano (il che significa o rispediti a casa loro o indirizzati in centri stile Albania, a prescindere dal loro paese di provenienza, “sicuro” o “non sicuro”).

  19. Da odierno Pisa TodayL’attività investigativa, secondo quanto riferisce la Questura, “ha consentito di individuare 5 manifestanti ritenuti responsabili di aver promosso una pubblica manifestazione non ritualmente preavvisata all’Autorità di Pubblica Sicurezza, negando all’atto di inizio della stessa ogni tipo di indicazione sulle modalità di svolgimento, nonché rifiutando le disposizioni di Pubblica Sicurezza impartite dal responsabile del servizio di ordine pubblico. I cinque, unitamente ad altri 8 manifestanti, sono stati indagati anche per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, per essersi opposti agli operatori, della Polizia di Stato, spingendoli e colpendoli nel tentativo di forzare il dispositivo di sicurezza, nonché per aver offeso, in più momenti, l’onore ed il decoro degli operatori in servizio di ordine pubblico, pronunciando nei loro confronti frasi offensive e sputando addosso agli stessi
     
    Approfitto per chiudere la bocca ad altri saputelli in merito all’uso, impreciso ma ormai consolidato, della locuzione “manifestazione non autorizzata”. La stessa notizia viene diffusa anche dalla testata Oper con il sottostante titolo, da cui si evince che la manifestazione (correttamente descritta da Pisa Today come “non ritualmente preavvisata”) viene però abitualmente definita come “manifestazione non autorizzata”.
    Pisa, i 14 ragazzi manganellati dalla polizia ora rischiano denunce per manifestazione non autorizzata

  20. Tema manganellate: certo che c’è “bisogno” dei reparti schierati, che peraltro vengono schierati per norma di ordine pubblico, in ogni manifestazione a giudizio delle autorità competenti. L’obiettivo dei reparti schierati NON è reprimere il dissenso, cioè quello che dicono i manifestanti, ma impedire violazioni comportamentali sia dei manifestanti stessi sia di altri soggetti che potrebbero attaccare i manifestanti (vedi recenti fatti di Bologna, dove i soliti dei centri sociali sono arrivati alle mani con la polizia perché volevano attaccare i manifestanti di un evento di Casa Pound). La prova che se sono scattate le manganellate, sia sempre stato al seguito di attacchi verso la polizia, arriva da una notizi freschissima che vi copio in un altro commento per esigenze di spazio.

  21. “Per quanto riguarda i 250 giovani da Ghaba, direi che e’ un programma c rientra in un contesto di immigrazione regolare, correlata a esigenze produttive, e ho gia’ spiegato fino alla noia che è fattispecie molto diversa dall’immigrazione irregolare. PS: certo che dare dell’ignorante quando si scrive “un’ignorante” la dice lunga sul livello intellettivo…”
    Crovella, fai ridere. Mai ti sei mai riletto per vedere quante decine di errori ci sono nei tuoi vaneggiamenti? Dopodiché l’hai scritto tu che sei contro l’immigrazione regolare, non io. Ignorare che senza l’immigrazione le fabbriche chiudono domani significa vivere fuori dal mondo. E non da ieri. Le tue inutili invettive erano vecchie già trent’anni fa. Ma probabilmente nei salotti di Torino non ve ne siete accorti.

  22. Con tutto il rispetto, Carlo, sembra di ascoltare un telegiornale: i  “giovinetti”, come li chiami tu, possono aver tentato di “sfondare” un reparto schierato?
    C’è davvero sempre bisogno di reparti schierati? Ne siete sicuri?
     
    Qualche anno fa partecipai ad una manifestazione che non voleva la presenza di un politico in provincia di Acireale: eravamo meno di 40 e abbiamo contato un centinaio di caschi blu e non è mancato un elicottero in sorvolo. Forse che il denaro pubblico può esser speso altrimenti?

  23. Rispondo in ordine sparso. Per autorizzazione alle manifestazioni Si intende comunicazione di luogo data e tragitto del corteo. I blocchi stradali improvvisati, proprio perché improvvisati, non sono preceduti da PEC, ergo danno fastidio ai cittadini, ergo la loro codificazione come reati serve per poterli disperdere e per perseguire i loro autori. Gli ignoranti sono quelli che si incaponiscono a non capire cosa si intende, nel linguaggio quotidiano (anche a livello giornalistico) per manifestazioni autorizzate. So intende quelle precedute da PEC. Sarà una convenzione impropria ma sempre così si dice. L’avevo già chiarito e il balengo non L”ha ancora capito.
     
    Le manganellate, a cominciare da quelle di Pisa,  sono sempre avvenente all’interno di azioni di alleggerimento da parte della polizia che è stata attaccata dai facinorosi, in genere antagonisti dei centri sociali. Mai si è verificato un attacco finalizzatoa reprimere il dissenso. Sono i facinorosi che attaccano le forze dell’ordine e queste rispondono, segiendo e regole di ingaggio. Quando i cortei, pur scandendo slogan demenziali, si svolgono senza attacchi alla polizia, non arrivano le manganellate. A Pisa i giovinetti cercarono di sfondare un reparto schierato perché volevano uscire dal tragitto comunicato a suo tempo per il corteo. Inevitabile la resistenza della polizia e la conseguente carica di alleggerimento. Queste regole di ingaggio esito da tempo, non sono state Introdotte di recente. Farcisopra polemiche è solo strumentale perca sulle balle questo governo.
     
    Per quanto riguarda i 250 giovani da Ghaba, direi che e’ un programma c rientra in un contesto di immigrazione regolare, correlata a esigenze produttive, e ho gia’ spiegato fino alla noia che è fattispecie molto diversa dall’immigrazione irregolare. PS: certo che dare dell’ignorante quando si scrive “un’ignorante” la dice lunga sul livello intellettivo…

  24. I commenti su Milano mi sembrano scritti da qualcuno che, evidentemente, non conosce la città: i campi nomadi all’interno (stile baraccopoli brasiliana, ma nel mondo civilizzato) non esistono da un pezzo all’interno della città e sempre da un bel pezzo, Milano – così come tutti i centri visitati da moltitudini – sono militarizzate con la scusa degli attacchi terroristici.
    I militari vanno nelle scuole, si offrono volontari nelle manifestazioni sportive dove fanno pure propaganda: è evidente che si vuole abituare il popolo alla presenza di forze armate, e non certo per placare chi va in manifestazione, anche se qualcuno arrabbiato che porta avanti le proprie richieste con fervore si troverà sempre, visti i tempi magri che corrono.
    Evviva la democrazia!
     
    Andatevi a vedere il film su Berlinguer “La grande ambizione”, così ripassate qualche fatto recente, visto che mi par lo abbiate dimenticato.

  25. Beh,  i poliziotti  il questore pero’ i 500 li ha richiesti , se no andavano in qualche altra citta..
    .
    Poi qualcuno dovra’ anche fare i conti con il peoprio cervello , perche’ se Milano e’ diventata un grande campo nomadi ed il sindaco un giorno nega l’evidenza dicendo che e’ tutto ok  e che non biaogna militarizzare la citta’ e il successivo ( quando succede a un prevedibile casino ) , dice che e’ colpa del governo che non gli da abbastanza poliziotti , c’e’ qualcosa che non va’….

  26. Comunque secondo il tuo Giornale il questore non ha chiesto proprio nulla, qualcuno propala false informazioni per propaganda e allarmismo e come al solito ci caschi e ti fai parte diligente:
    “In serata è stato il pragmatismo del questore di Milano Bruno Megale, deciso a stigmatizzare chi in questi giorni non ha esitato ad accomunare le periferie milanesi con le peggiori banlieue europee, a parlare in una intervista al Tg1 dell’arrivo di oltre 500 poliziotti a Milano per il presidio del territorio.
    Un aumento strutturale (e di cui Megale non ha fornito specifiche tempistiche) che nulla ha a che vedere ne con i disordini degli ultimi giorni al Corvetto ne con i rinforzi consueti” [27-11-2024]

  27. @ matteo
     
    .
    Hai ragione , che scioccone che sono !
    .
    Il questore non li ha chiesti per 10 anni , e adesso li vuole per gestire il traffico , il fatto che Milano sia diventata un campo nomadi senza legge e che Sala abbia la merda alle ascelle sul tema della sicurezza e’ solo una coincidenza fortuita !

  28. Expo, l’ingenuità della tua domanda è commovente…
    Hai mai sentito di un caporeparto che non chieda più operai, un caposezione più impiegati, un manager più investimenti o un generale più soldati?
    E usando qualunque scusa?

  29. Crovella, un’ignorante come te si trova raramente.
    Si stima che entro il 2025 saranno 250 i giovani che arriveranno dal Ghana per rispondere alla mancanza di manodopera delle nostre imprese.
    https://www.google.com/amp/s/www.rainews.it/amp/tgr/fvg/articoli/2024/09/i-primi-tecnici-dal-ghana-monfalcone-fincantieri-73eefe92-ead7-4cdd-8e4f-c4d5946e30de.html
    Ma chi pensi che costruisca le grandi navi da crociera nei cantieri italiani? 
    La maggior parte della manodopera arriva da immigrati del Bangladesh 

  30. @ matteo
    .
    E chissa’ perche’ il questore di Milano ha appena chiesto al Min. dell’Interno Piantedosi altri 500 poliziotti per contenere le violenze dei manifestanti dei centri sociali..

  31. Che mi dici, Carlo, dei ragazzini caricati a suon di manganello durante diverse manifestazioni che si sono svolte quest’anno? In virtù di quale regola un’unità delle forze pubbliche, il cui salario è pagato dai cittadini per mantenere l’ordine pubblico – che può esser egli stesso padre, figlio, fratello – munito di casco, scudo e manganello – come se stesse andando in guerra – picchia un ragazzino?

     

    Mi sa che, come al solito, le regole possono valere per qualcuno e non per altri.

     

    Davvero ridicolo biasimare chi arriva qui in modo clandestino da paesi che costantemente saccheggiamo, il cui viaggio è veicolato dai governi con accordi tra i paesi.

     

    Fanno bene a impacchettarci poiché, sempre più accecati dalla benda che ci siamo messi sugli occhi, ormai non possiamo che cadere nel baratro.

  32. “I giovani di Ultima generazione possono seguire le “solite” regole: mandano una PEC alla prefettura/questura di competenza, chiedono autorizzazione per l’occupazione temporanea di una piazza e/o per lo svolgimento di un corteo dal percorso concordato, e possono continuare a fare le loro manifestazioni SENZA che nessuno li reprima. Se sgarrano da queste regole comportamentali, arrecano danni e fastidi agli altri e allora occorre poter intervenire per sgomberare l’assembramento non autorizzato”
     
    Sono stufo della tua ignoranza o peggio della tua falsità arrogante (scegli tu la fattispecie che preferisci)
     
    Le manifestazioni in Italia non necessitano di alcuna autorizzazione ma solo di una comunicazione circa tempi e luoghi.
    Possono però essere vietati alcuni e ben specifici luoghi o tempi da parte del Questore, ma solo esplicitando chiaramente le motivazioni  del provvedimento (contro cui si può ricorrere) e fornendo una alternativa fruibile ed adeguata.
     
    Tutto il resto del tuo argomentare è quasi altrettanto falsamente fondato e stupidamente propagandistico.

  33. 2) Il problema dell’immigrazione è quella irregolare. Personalmente, a livello di principio, sono contrario anche a quella regolare, perché gli immigrati tutti si portano dietro il loro paradigma di vita, cioè l’insieme di valori e di consuetudini. Poiché la stragrandissima maggioranza di immigrati arriva dal modo afro-islamico, essi hanno un paradigma di vita conflittuale con quello europeo. Anche chi arriva con le più serie intenzioni mantiene una forma mentis che non è quella europea e, soprattutto, NON vuole europeizzarsi. Chi continua a paragonare gli attuali flussi migratori, provenienti dal mondo afro-islamico, con i flussi i passati dall’Italia non capisce una mazza sul piano storico e mescola pere con patate. Gli italiani che sono andati in America (sia nord che sud), oltre a doversi iscrivere preventivamente in appositi registri, arrivavano in paesi dall’architettura costituzione di stampo europea (impostata da britannici e francesi oppure da spagnoli e portoghesi). Idem per i flussi degli italiani diretti verso il Belgio (per lavorare nelle miniere) e così via. Inoltre in quei tempi c’erano ampi spazi (sia fisici che sociali) per i nuovi arrivati, cosa che oggi non è più. Però il sistema produttivo necessità di mano d’opera per lavori che i giovani italiani non hanno più voglia di fare. La soluzione è una controllatissima migrazione regolare. Non siamo noi europei che dobbiamo plasmarci sulle loro esigenze, ma sono loro che, se davvero vogliono integrarsi, devono europeizzarsi.
     

  34. il tema dell’articolo NON è direttamente incentrato sull’immigrazione, però è innegabile che alla fin fine vada ad abbracciare anche quel risovlto, stante l’irregolarità dei moltissimi immigrati clandestini che gironzolano sul ns territorio. occorre però dividere le riflessioni in due campi diversi, contigui ma diversi.1)  Il DDL sicurezza NON vuole REPRIMERE il dissenso né revocare il diritto di manifestare la propria opinione. vuole che i manifestanti rimangano indiscutibilmente nel solco delle “regole” comportamentali. I nuovi REATI, come quello di blocco stradale, sono rari introdotti sul piano legislativo perché in precedenza non erano presenti a quel livello, in quanto eventuali episodi del passatoi erano così rari da non creare espliciti problemi ai cittadini. Di recente le  fattispecie come quella si sono propagate a macchia d’olio, provocando disagi e rotture di palle ai cittadini e allora è necessario eradicarle. I giovani di Ultima generazione possono seguire le “solite” regole: mandano una PEC alla prefettura/questura di competenza, chiedono autorizzazione per l’occupazione temporanea di una piazza e/o per lo svolgimento di un corteo dal percorso concordato, e possono continuare a fare le loro manifestazioni SENZA che nessuno li reprima. Se sgarrano da queste regole comportamentali, arrecano danni e fastidi agli altri e allora occorre poter intervenire per sgomberare l’assembramento non autorizzato (a quesrto serve il DDL Sicurezza). Idem conb le case occupate abusivamente: c’è una graduatoria da rispettare nell’assegnazione e gli abusivi arrecano danni ai bisognosi in attesa di casa popolare. 

  35. Ah, scopro ora che solo in Italia arrivano forestieri!

    Noi italiani, da clandestini, per esempio, non siamo mai andati e non andiamo da nessuna parte?

    Ogni occasione è buona per esprimere discriminazione, per di più sotto uno pseudonimo! Evviva la trasparenza che chiediamo agli altri, ma che non è nostra prerogativa!

  36. I reati cominciano con l’immigrazione clandestina ; avere una massa di persone che come primo atto sul suolo italiano commettono un reato e’ un pessimo segnale , e come ho scritto sopra , molti coglioni non lo capiscono.

  37. “quelli che avete fatto entrare per anni senza distinzioni , che ci hanno trasformato in un immenso campo nomadi dove chiedere un biglietto giustifica il prendersi una coltellata”
    “E molti altri coglioni stanno gia’ facendo il possibile per mettere i bastoni fra le ruote ad ogni possibile rimpatrio..”
     
    Si, in effetti hai sempre avuto un approccio equanime e non discriminatorio…
    ovviamente però se i crimini sono bianchi si vedono un po’ meno e se poi sono evasione o malversazione ecchè sarà mai
    “quelli che hanno sempre sabotato qualsiasi tentativo di applicare una legge che punisce ed espelle i delinquenti”
     

  38. Non ho paraocchi : lo stronzo puo’ essere nostrano o di importazione.
    Io pero’ non  proteggo con salvacondotti politici ne gli uni ne gli altri..

  39. Ottimo, che bella notizia.
    Tutti immigrati clandestini, come anche i baby-stupratori, vero?
     
    P.S.: chi è che butta la palla in tribuna ogni volta?

  40. [2]
    La democrazia, uno dei tanti modi in cui si è organizzata la società umana, è fondata invece sul confronto tra diverse opinioni/aspettative/interessi per risolvere i conflitti e sul rispetto degli altri, ovvero sull’uguaglianza del diritto di ognuno di esistere ed esprimersi.
     
    La repressione del conflitto è un altro modo storicamente usato per risolverlo e normalmente è fondato sulla pretesa che ci siano opinioni o interessi che hanno più diritti rispetto ad altri. Il più delle volte la repressione conduce inevitabilmente all’esplosione della violenza, agita da chi gode di diritti minori (peraltro non necessariamente e non sempre con il risultato di un cambio di paradigma della società, anzi)
     
    Ovviamente in qualunque società c’è bisogno di un certo grado di repressione  del conflitto, ma dovrebbe essere considerato un male necessario ma da mantenere al livello minimo.
     
    Cosa ben differente è la repressione del dissenso, questa si che è posizione antistorica, fondamentalmente antidemocratica e sul lungo periodo fallimentare e pericolosa.
    Spesso è posizione di destra, perché è di destra l’idea che dovrebbero governare i migliori (o il migliore) e quindi l’errore che dunque i migliori sono quelli che governano.
    La repressione del dissenso è pericolosa quasi come repressione del conflitto di cui in realtà è figlia, per i medesimi motivi.
     
    NOTA: comunque la repressione del dissenso non è necessariamente di destra: il comunismo reale o la comune di Parigi non brillavano certo per la tolleranza del dissenso. 
     

  41. Non sono d’accordo con l’introduzione, che in qualche modo può falsare la lettura dell’articolo, con cui concordo.
    In particolare non è vera la frase:
    “Il conflitto è un fondamento della democrazia che rende vivo il pluralismo”
     
    Il conflitto è insito nella società umana, ovvero l’organizzarsi degli uomini per condividere spazio e tempo perché così è più facile (e soddisfacente) vivere, ma che essendo differenti tra loro non hanno tutti e sempre le medesime opinioni/aspettative/interessi.
    Non si può in alcun modo “negare” il conflitto, è semplicemente stupido.
    [1]

  42. Un “conflitto” per esempio fra chi ha una casa perchè l’ha pagata e chi la occupa illegalmente decidendo che è sua…

  43. Non mi sorprende che la destra ricorra alla repressione del dissenso come è suo costume, mi preoccupa piuttosto l’inclinazione della stessa sinistra per l’inasprimento delle pene che accontenta un po’ tutti, sia i ciclisti per esempio sia le donne.  

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