Elisoccorso, ma quanto ci costi?
di Eleonora Falci
(dal notiziario online abruzzese ilcapoluogo.it, 5 ottobre 2016)
Risposta: 26 milioni, in cinque anni, pagati a un privato.
E‘ questa la cifra minima che la regione Abruzzo pagherà alla ditta Inaer Aviation Italia spa di Milano, aggiudicataria dell’appalto per il servizio di Elisoccorso in regione. Diciamo cifra minima, perché nel capitolato si parla di euro 31.275.000 al netto, appunto, di ogni ribasso eventuale. Ma la cifra “completa” di tutte le eventuali opzioni che potrebbero essere applicate al contratto stipulato con la ditta in questione è di 77 milioni: opzioni, è bene sottolinearlo, che vengono indicate dalla stazione appaltante – la Regione, appunto – nel contratto da subito, in caso da poterle attivare subito se necessario.
Ma perché affidare a un privato un servizio che potrebbe essere reso dai Vigili del Fuoco, un ente pubblico che per conto dello Stato si occupa ordinariamente di sicurezza e soccorso, a un terzo del costo? Se lo chiede il sindacato Conapo (Sindacato autonomo Vigili del Fuoco) che in una nota ribadisce che la cifra stanziata dalla Regione “per questo tipo di servizio sono uno sproposito”.
Affidandolo ai Vigili del fuoco costerebbe meno di un terzo. “Con 26 milioni di euro, se solo si affidasse il servizio ai Vigili del fuoco analogamente a quanto è stato già fatto in altre Regioni, si potrebbe stipulare una convenzione ventennale” dicono Daniele Sbarassa ed Elio D’Annibale, rispettivamente componente della segreteria nazionale del Conapo e segretario provinciale dell’Aquila.
La collaborazione tra Regioni e Vigili del Fuoco non è una novità, anzi. Già la Sardegna e la Liguria operano il servizio di Elisoccorso affidandosi ai Vigili del Fuoco: le condizioni in molti casi sono diverse e non consentono di fare un confronto pienamente obiettivo sui costi. In Sardegna (vedi documento in pdf) si pagano 7 milioni ma c’è una sola base e un solo elicottero per tutta la regione, cosa improponibile per l’Abruzzo che può contare su due basi, una all’Aquila e una a Pescara, due elicotteri più uno in stand by. La Liguria ha invece stretto un accordo con la Lombardia: un aereo di ultima generazione è stato affidato proprio ai Vigili del Fuoco, a testimonianza dell’inesattezza delle tesi che vogliono i Vigili del Fuoco impreparati dal punto di vista del trasporto aereo. “Il Corpo dei Vigili del fuoco collabora regolarmente con ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e adegua i propri velivoli anche alle normative internazionali. Basti pensare che i nostri elicotteri volano sempre con due piloti mentre quelli civili con uno solo. Non esiste, in definitiva, alcun problema relativo all’ENAC, diversamente non voleremmo” sottolineano dal Conapo.
Però è pur vero che in altre regioni in cui il servizio viene garantito da privati il prezzo è notevolmente più basso. In Toscana le basi sono tre, con tre elicotteri, e per il 2016 sono stati stanziati 17 milioni. In Lombardia le basi sono cinque con altrettanti elicotteri e il costo non supera i 22 milioni.
Il confronto sui costi ha incuriosito anche il consigliere 5 Stelle Riccardo Mercante che ha presentato oggi una Interpellanza in Regione proprio su questo tema. “È ovvio che se si decide di affidare l’elisoccorso a ditte private, che necessariamente perseguono fini di lucro, il costo del servizio sarà sempre più elevato rispetto a una gestione da parte di una pubblica amministrazione”. A rispondere di quella che viene additata come una scelta esclusivamente politica dovrà essere l’Assessore Silvio Paolucci in uno dei prossimi consigli regionali.
All’Emiciclo si tornerà comunque a parlare di montagna ed Elisoccorso il 18 ottobre (oggi, NdR) quando, all’esame dell’Aula e dopo un lungo percorso di concertazione e audizione delle parti in causa, arriverà sui banchi del Governo la legge REASTA, sul soccorso alpino a pagamento. E forse è proprio il percorso partecipato di questa legge – con l’audizione di molti fra Guide Alpine, 118, rappresentanti del CAI, maestri di sci, squadre di soccorso alpino della Guardia di Finanza, Forestale e della Polizia fortemente voluta dai Presidenti di Commissione competenti Pierpaolo Pietrucci e Luciano Monticelli – che potrebbe essere da esempio per ripensare ai criteri di assegnazione dell’appalto dell’Elisoccorso da parte della Regione Abruzzo in tempi di tagli e sforbiciate a servizi pubblici.
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Domanda abbastanza fresca.
C’è la polemica sugli spagnoli “incasinati” sulla Cassin alla Cima Ovest e recuperati su insistenza della madre.
Come mai nessuno parla della forte guida con cliente che, senza aver avuto incidenti, alle 8 di sera, finita la via delle Guide al Crozzon, ha chiamato l’elicottero del soccorso alpino per tornare a valle comodamente ?
Il bivacco in cima c’è, la discesa verso la Tosa ora è ben chiodata (anche spit), le doppie qua e là ormai son ben sistemate…… non capisco e nemmeno leggendo i giornali locali capisco.
Le guide possono fare così senza pagare o anche loro devono pagare il ticket ?
Si sta complicando l’iter nel Consiglio Regionale della legge REASTA che oltre a prevedere il censimento dei sentieri, forre siti speleologici e di arrampicata, prevede anche il pagamento dei soccorsi impropri in montagna:
Il Consigliere Regionale Pierpaolo Pietrucci, giovane rampante del PD (sponsor politico del finanziamento per gli impianti in progetto sui Piani di Pezza) sta lanciando una sfida ai plenipotenziari dello stesso partito che rappresentano l’area della costa abruzzese. L’11 ottobre 2016 ha presentato in Consiglio la legge REASTA sperando in una rapida approvazione e invece si è trovato di fronte l’ira di Bartolomeo Donato Di Matteo, Assessore ai Lavori Pubblici riferiti ai territori comunali; Urbanistica; Parchi, Riserve e Montagna; Abruzzesi, Emigranti e Tradizioni Locali; Progetti Speciali Territoriali, il quale ha stigmatizzato il fatto che lui non sapesse nulla di questo disegno di legge che riguarda la sua area di competenza e che quindi è stato rinviato in commissione.
Questo è il litigio ufficiale, ma alcune notizie che sono giunte de diverse fonti fanno pensare che i veri motivi del litigio riguardino la divisione all’interno del partito delle percentuali tangentizie legate ai finanziamenti degli impianti di sci.
Quanto accaduto ieri 25 ottobre 2016 in consiglio regionale abruzzese – con il rinvio in Commissione della legge REASTA sul soccorso alpino in montagna a causa di una mancata concertazione dei contenuti del progetto tra i promotori, capitanati da Pierpaolo Pietrucci e Luciano Monticelli, e l’Assessore con delega alla montagna Donato Di Matteo – ha sancito uno stop del tutto inaspettato: certo, non si parla di contenuti ma di questioni politiche che stanno tutte all’interno di una maggioranza che scricchiola sempre più.
Il risultato, però, è che un progetto di legge estremamente partecipato e costruito pezzo per pezzo grazie alla collaborazione di decine di professionisti resta fermo al palo e, per giunta, rischia di non poter essere approvato prima dell’arrivo della stagione invernale in cui sarebbe stato pienamente mezzo in pratica.
Si sono moltiplicate nel corso delle ore le reazioni, fra addetti ai lavori ed amanti della montagna, a quanto successo a Palazzo dell’Emiciclo. Fra i primi ad intervenire sulla vicenda Gustav Thoeni, il campionissimo che nella scorsa primavera era venuto proprio in Abruzzo per fare da testimonial a questa legge: “Dispiace per quello che è accaduto in Consiglio Regionale in Abruzzo, soprattutto per l’impegno che avete messo per preparare la Legge Reasta” ha detto il pluricampione italiano a Paolo De Luca, uno degli esperti interpellati proprio dalla Regione per questa legge.
E delusione la esprimono anche i Collegi Abruzzo Maestri di Sci e Guide Alpine, che in una nota congiunta a firma di Luigi Faccia e Agostino Cittadini si dicono basiti. “Probabilmente ci aspettavamo, dall’esperto e navigato assessore Di Matteo, una maggiore comprensione ed un plauso al lavoro svolto dai consiglieri, per un progetto di legge importante per i contenuti, condiviso dalle istituzioni di riferimento, dalle forze politiche e dai professionisti della montagna.
Dopo un lungo percorso di condivisione, fatto di numerose riunioni ed appropriati approfondimenti forniti da tutte le parti in causa, ha trovato luce un provvedimento importantissimo per le attività svolte in montagna, con il quale si crea il catasto della sentieristica regionale che mette in rete tutto l’esistente, catalogandolo ed uniformandolo su tutto il territorio e creando i presupposti per una nuova normativa per il soccorso in ambiente montano.
Adesso invece ci si ritrova con un pugno di mosche in mano per una stupida questione di lesa maestà che sa tanto di vecchia politica, lasciando l’intero settore delle professioni montane, senza un importante provvedimento che andava, nell’immediatezza, verso una regolamentazione ed una più sicura fruizione del patrimonio sentieristico abruzzese.”
La speranza è che il percorso in Commissione della legge non subisca ulteriori stop, in maniera tale da poterla licenziare al più presto possibile e di poter dotare l’Abruzzo di una legge al passo dei tempi.
Ma la sensazione è che non saranno, ancora una volta, i contenuti di questa legge decisivi nella risoluzione del problema, quanto gli equilibri precari ed una crisi di Governo guidata dal trio Gerosolimo – Olivieri – Di Matteo che pare non voler affatto rientrare. Sono ore, queste, di telefonate e verifiche di maggioranza per capire se e come poter andare avanti, con i venti di crisi che continuano a spirare molto forti sull’Emiciclo.
“Il tutto è come una visita di stato “strombazzata come strategica” da uno che fra 2 o 3 mesi non ci sarà più……con aereo bello grande! Una bella girata e mangiata, dove magari si guadagna qualcosa.”
Paolo… ma qiell’UNO… mangiato biologico. l
Le verdurine autoprodotte nell’orto della Casa Bianca.
Marco, meglio se non dico più niente e mi pento con tutto il cuore delle mie affermazioni che possono offendere la serietà e l’onestà di tre diverse delegazioni del soccorso, ma non dei volontari, con i capi delegazioni che potrebbero così litigare a lungo sulle loro competenze, sui territori a loro riconosciuti e sulle risorse che riescono ad ottenere dal sistema politico, che in questo modo gestisce a suo piacimento e interesse un servizio sociale.
La bella bufala, che penso di aver “inventato” bene, si è svolta su una grande parete dolomitica, a me piacciono le Dolomiti, la ambienterei sulla Civetta, perché ho amici da quelle parti.
Ma ti ripeto che la mia fantasia è così grande che spesso mi sembra diventi reale 🙂
Il tutto è come una visita di stato “strombazzata come strategica” da uno che fra 2 o 3 mesi non ci sarà più……con aereo bello grande! Una bella girata e mangiata, dove magari si guadagna qualcosa.
Paolo tranquillo ch io x lo meno non ho da censurare nessuno visto che non faccio parte ne del CNSAS, ne dei corpi in divisa ne sono dipendente Inaer, e tantomeno ho a che fare con la politica 🙂
PS scusa la curiosità ma adesso mi hai imputtanito :p
Ma dive cavolo erano incastrati sti due???
Marco, dato che vuoi sapere racconto tutto, per “noi” intendevo il mio socio ed io, che nulla abbiamo più a che fare col soccorso.
Tutti gli altri (quasi 30 persone) il giorno dopo sono stati evacuati dalla montagna con l’elicottero in vari viaggi, insieme ai due non infortunati e noi siamo scesi da soli, come eravamo saliti.
Mannaggia, nemmeno quella volta son salito su un elicottero 🙂 Dovrò telefonare alla prima storta 🙂
Tutti vestiti bene e con una quantità di materiale incredibile, ma c’erano anche due corde, che abbiamo usato invece delle nostre.
Dato che il recupero l’abbiamo fatto noi due e altri due “svegli” dei soccorritori, e non era nessuno dei tre professionisti presenti, permettete che io abbia profondi dubbi sul soccorso alpino e non.
Gli elicotteri, uno con baricentrico pronto e bello lungo, son saliti e poi scesi per l’arrivo, presunto, delle nuvole in quota.
Comunque di sicuro sbaglio, invecchiando mi sarò sognato tutto, benedetta arterios.
Però se do fastidio invento una scusa e ritratto tutto, così vivo senza essere continuamente censurato dai capi 🙂
Paolo scusa quando dici “noi” a che corpo ti riferisci? Forse mi son perso qualche passaggio…
Per quanto riguarda gli elicotteri, in certi periodi son pure pochi, per le squadre a terra invece potrei essere d’ accordo con te, estendendo il discorso anche alla Protezione Civile, che secondo me ha gli stessi pregi e gli stessi difetti del CNSAS…
Se fosse possibile, penso che sarebbe molto interessante poter vedere i dati di impiego di squadre e mezzi terrestri ed improntare una discussione più ampia partendo proprio da la
Il Faggio dice: “L’assistenza sanitaria è ancora un’eccellenza”.
Ma dove vive quest’uomo? Nei boschi?
Paolo, forse non sai, come dicevo prima, che l’elisoccorso non è sinonimo di soccorso in montagna o in scenari alpinistici/impervi, ma è impiegato su tanti altri scenari. Mi piacerebbe poi sfatare un mito dei costi, non perchè essi siano bassi (tutt’altro) ma perchè ci sono studi scientifici di università e istituti di ricerca di tutto il mondo che documentano quanto un intervento ed un’ospedalizzazione rapida non solo offrano standard più elevati di cura al paziente, ma abbiano anche ricadute sull’assistenza post acuto, la riabilitazione ecc. che hanno costi enormi in termini di terpia e assistenza, al pari di parecchie ore di volo di un elicottero. Quindi elicotteri per un brufolo o una vescica ai piedi? certo che no!!! ma il livello di civiltà di una nazione si vede anche dalla tutela della salute che lo stato offre ai suoi cittadini… e in italia tra i mille difetti e tutti i magna-magna che abbiamo l’assistenza sanitaria è ancora un’eccellenza. tornando al discorso di elisoccorso in montagna, anche secondo me, che sono un soccorritore alpino (non te, un semplice “fante”), potrebbe essere un corpo in divisa a fare elisoccorso, ma non su dei catorci del 1970 allestiti in una qualche maniera, con barelle appoggiate al pianale modello evacuazione da un combattimento in vietnam, con soccorritori totalmente digiuni di montagna con qualche retrain all’anno e medici che soffrono di vertigini (parlo perchè ho visto coi miei occhi). o si usano mezzi moderni e aggiornati, dedicati, con personale preparato, con standard elevati di qualità e quantità, oppure inutile parlare di prevenzione ecc. perchè se io mi faccio male, scusa ma voglio il miglior servizio possibile, non uno economico ma mediocre.
Capito, ma, se ci pensiamo bene, non è necessaria la capillarità del servizio di soccorso con elicottero.
E non è nemmeno necessaria l’attuale quantità di gente che partecipa più o meno volontariamente al servizio di soccorso alpino.
Sarebbe sufficiente meno di un terzo del personale, purché capace e competente, e qualche elicottero ogni regione per i servizi ospedalieri urgenti; di macchine, ambulanze, fuoristrada, barelle e altra attrezzatura, comprese le divise e la roba di sicurezza, ne hanno acquistata o fatto contratti in abbondanza per tutti belli e brutti e per almeno un secolo di utilizzo.
La soglia di intervento dovrebbe salire gradualmente dal pelo incarnito a eventi sempre più gravi e le persone che “rischiano” dovrebbero essere responsabilizzate in modo maggiore educandole, senza sproloqui sulla sicurezza..
Penso che ai nostri dirigenti però convenga allargare il livello di servizio fino al brufolo giovanile scoppiato….. alla peggio se non riescono a reperire risorse sufficienti per la bella “torta”, essendo legislatori, possono sempre emettere una legge che fa pagare il soccorso 🙂
Una volta ho assistito all’arrivo di ben 3 squadre di soccorso più 2 elicotteri per recuperare due non infortunati, ma non sono stati capaci, non sapevano dove andare e siamo andati noi.
Comunque bravi tutti i volontari, ma non si dovrebbero gestire in modo volontaristico-politico le cose.
Paolo ti rispondo al volo:
È necessario un qualcosa/qualcuno che faccia soccorso alpino? SI
Sono sufficienti gli uomini ed i mezzi dei “corpi in divisa”? NO
Dunque o ci si affida ad una organizzazione come CNSAS piu appalto del servizio eliambulanza, o si comprano nuovi elicotteri e si arruola nuovo personale per i “corpi in divisa”
Sempre a ragionare di spartizioni e di attribuzioni.
Basterebbe farsi due domande: è sufficiente? è necessario?
Si scarterebbe quasi tutto ciò che la nostra società propone.
E gli uomini vivrebbero più sicuri e felici.
Scusa Marcello, io non voglio far polemica, quindi ti ringrazierei se collaborassi buttando giú idee e discutendo problemi, invece di fare sterili sparate ad effetto come ieri…
Il soccorso non è il primo compito dei militari, che giustamente fanno (dovrebbero fare) i militari…
La GdF ha il SAGF, ma mi pare un po’ sottodimensionato per coprire la quantità di interventi che vengono fatti ogni estate…
in agosto prendevo casa vicino all’ ospedale di Pieve, e l’ elicottero era sempre avanti e indietro: i militari avrebbero personale e mezzi per far fronte a tutte queste emergenze? Magari ne sai piú di me e mi puoi rispondere…
Come ho già detto, nel solo Veneto ce ne sono 4, di cui 2 in estate volano a tempo pieno e spesso devono chiamare in supporto le macchine di Trento o Bolzano.
Se tu sei stato scottato/schifato/quellochevuoi da una istituzione/corpo/associazione, cerchiamo di riformarlo, di migliorarlo, non di eliminarlo perche a Cominetti sta in culo il CNSAS ed i Militari invece di andare in Libano, Iraq ed Afghanistan devono fare le crocerossine dei monti
Caro Faggio, se ti riferisci alle guide alpine, non so risponderti, ma se ti riferisci a me ti sbagli di grosso.
Sono da sempre convinto che il soccorso in montagna lo debbano fare i militari e non il cai. Ne ho fatto parte per un po’ di anni e mi é bastato.
Ai tecnici manco ribatto. Non giocavo ai soldatini neppure da piccolo.
marcello, mi viene il dubbio che chi vuol vedere smantellato il cnsas (per carità, pensiero più che legittimo), abbia qualche interesse nel prenderne il posto…così eh, solo mie idee… ciao.
@Tecnico Qualunque – a me dei pentastellati non me ne frega nulla, come non me ne frega nulla degli altri.
Come dice Paolo Panzeri, per me può collassare tutto. Forse sarebbe l’unico rimedio per fare una bella pulizia.
Sono anche loro dei parassiti?? Può darsi.
Ma non si può certo dire che la corruzione negli apparati dello stato l’hanno portata loro. Visto che sono arrivati adesso.
In seguito vedremo.
@Paolo Panzeri: il sistema è corrotto e costoso quando al rinnovo e messa in regola del parco elicotteri dei vvf si è preferito la solita strada dei concorsoni statali, vera arena di caccia del clientelismo politico regionale e sindacale. Meglio qualche migliaio di posti statali da spartire che pochi tecnici preparati e con mezzi adeguati. Tienilo presente.
@Alberto Benassi: per stare lì a spararle grosse senza nessun costrutto e soprattutto senza nessuna base concreta, sono dei parassiti uguali agli altri. Per stare in tema, dagli antagonisti di un sistema hems come hanno le regioni italiane più evolute non ho ancora visto produrre nessuna argomentazione che non sia ideologica e velleitaria. Penso che in questo giochi molto l’ignoranza di come funziona il sistema e, peggip, anche della mancanza di volontà di capirci qualcosa di più.
Benetton, semplice risponderti, il sistema è dappertutto molto corrotto e costoso.
Bisognerebbe sempre contestarlo, opponendosi a tutte le sue proposte e dichiarazioni.
Bisognerebbe sempre opporsi a quello che dice qualsiasi maggioranza certificata.
Purtroppo bisognerebbe smantellare quasi tutto.
Per me una manifestazione di opposizione potrebbe essere la non partecipazione.
Bisognerebbe lasciare, come si sta facendo in Venezuela e da altre parti, che il sistema collassi per assenza di gente capace e competente in ogni attività.
Tu che lo difendi, sei proprio sicuro della sua giusta funzionalità?
Sei capace di darti una risposta onesta al perché si alza un volo anche solo per una slogatura o un mal di testa?
Quindi fai altri paragoni.
Non CRITICARE chi ancora non ha mangiato, non ha portato il paese nella situazione in cui è.
In fondo in parlamento se c’è qualcuno che fa una VERA opposizione penso siano solo loro.
Dai tempo al tempo. Poi potrai anche accusare.
Bene, quindi?
Facile criticare, son capaci tutti…
I pentastellati non avranno proposte CONCRETE ma per adesso non li possiamo certo accusare di avere mangiato.
Quelli che invece fino ad oggi hanno agito CONCRETAMENTE alla grande se si sono ingrassati.
Aggiungo, chiudiamo il CNSAS, ok resta aperta la questione elisoccorso visto che è di competenza regionale. In Veneto ci sono 4 eliambulanze: Pieve, Verona, Padova, Treviso: i corpi “in divisa” hanno altrettanti elicotteri da mettere a disposizione, di cui almeno 2 in esclusiva per far soccorso alpino tra luglio e settembre?
Non consideriamo Esercito ed Aeronautica che hanno altro da fare
Cominetti oltre alle sparate dal sapore pentastellato, hai qualche proposta alternativa CONCRETA?
Non ho dogmi o preconcetti di sorta, sono aperto alla discussione su qualsiasi idea
Questo blog mette in evidenza dei problemi e questo lo è eccome!
Altro che tiro al piccione, i piccioni semmai sono quelli che sono stufi di vivere in un paese di furbetti, va là.
Benetton for President! (di una bocciofila russa dedicata al grande Juri Gagarin).
Smantellare il CNSAS, perché i contribuenti onesti non ne possono più.
Come prima cosa inizierei a domandarmi come mai il contratto abruzzese sia molto piú costoso di quello lombardo, considerando che la società in appalto è in entrambi i casi Inaer (la stessa che opera gli idrovolanti dei Vigili del Fuoco).
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Per quanto riguarda le macchine dei corpi dello stato, non dimentichiamo un piccolo particolare: dovrebbero comunque assumere personale extra e comprare macchine extra (coi relativi allestimenti specifici): siamo sicuri che si risparmierebbe?
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Per quanto riguarda poi le “macchine nuove mandate in Iraq a fare da scendiletto agli americani”, bhe fanno ció per cui sono state progettate ed acquisite, un NH-90 o ancor peggio un AW-101 non ce li vedo benissimo a far certe manovre a ridosso delle pareti come invece fanno i piccoli EC-145…
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Faggio sto avendo la tua stessa impressione…
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Paolo Panzeri, per rispondere alla tua domanda sulla necessità della capillarità dell’ elisoccorso, ti invito a guardarti la pagina del CNSAS Dolomiti Bellunesi un qualsiasi giorno tra luglio e settembre, certi giorni vedi pure che devono chiamare l’ elicottero di Ortisei o quello di Bressanone o quello di Trento, perché quello di Pieve da solo non ce la fa!
effettivamente fare elisoccorso come in liguria costa meno allo stato perchè la manutenzione degli elicotteri la paga la regione. ma alla fine ai contribuenti che sia stato centrale o regione poco cambia. anche perchè inevitabilmente le macchine statali molto spesso sono vecchie come l’arca di noè (le nuove le mandano in iraq a fare gli scendiletto agli americani) e qui ci sono dei 412 della guerra del vietnam. se non altro i privati max ogni 5-6 anni cambiano velivolo aggiornandolo. che poi nello stato non ci siano sprechi inutili e inefficienze… forse in svizzera…. forse. (p.s. non sono coinvolto in prima persona da nessun interesse elicotteristico, solamente vado in montagna e vedo cose succedere)
L’Abruzzo va in Lombardia che è andata …… su decisione di ….. con un rapporto di durata …… con elicotteri forniti da …. con basi e sistemi di …. con strutture di personale decise da ….
Penso che chi ci ha governato e chi ci governa sia molto abile a convincerci dei nostri bisogni, penso che governino sempre in perfetto accordo per il bene “sociale” loro e anche nostro.
Con la metà di quei soldi il servizio di soccorso potrebbe essere fantastico e gratuito, ma costa il doppio e bisogna farlo pagare perché funzioni.
Basta prendere ad esempio i costi delle compagnie private.
Comunque io di sicuro sbaglio!
Certo che se è vero quello che riporta l’articolo si comprende perchè si faccia o si voglia far pagare il soccorso agli alpinisti/escursionisti/turisti. Sarà un modo banale di fare due più due però il sospetto viene.
vorrei far presente che elisoccorso è un concetto che va oltre il soccorso in montagna
Il numero di persone salvate dal soccorso alpino non è aumentato con l’uso dell’elicottero e si è abbassato il livello tecnico dei componenti “appiedati”.
Con i costi che richiede l’elisoccorso, siamo sicuri che serva proprio in maniera così diffusa e capillare?
Magari è solo una interessante comodità, direi sotto vari aspetti?
gira che ti rigira, ma questo blog ormai è diventato un tiro al piccione nei confronti del soccorso alpino…vabbè
La speranza è che nella riunione di oggi 18 ottobre nella sede della regione Abruzzo all’Aquila, si possa trovare l’accordo e la soluzione a non spendere questi soldi per destinarli ad altre urgenze. L’elisoccorso dovrebbe essere assicurato non dai volontari e nemmeno dai professionisti, ma dagli uomini in divisa, per esempio la forestale, i vigili del fuoco, la guardia di finanza. Queste persone possono operare con professionalità al soccorso delle persone, sia in montagna che altrove e sono provvisti di elicottero.
Spendere 5 milioni di euro l’anno (10 miliardi delle vecchie lire, 15 mila euro al giorno, 600 euro l’ora provenienti dalle tasse dei cittadini), dovrebbe far ragionare. In verità, se la cifra “completa” di tutte le eventuali opzioni che potrebbero essere applicate al contratto stipulato con la ditta in questione è di 77 milioni, i costi vengono triplicati (1800 euro l’ora). Le opzioni si possono leggere nel capitolato di 105 pagine… Oltre questi soldi, lo Stato potrebbe risparmiare altri 10 milioni di euro assegnati ai volontari del CNSAS del CAI.
vedo che spesso su queste pagine si attacca il servizio di elisoccorso, senza considerare che in regioni come lombardia toscana emilia romagna ecc. fanno un lavoro altamente professionale e di elevata qualità. quindi ok a stare attenti agli sprechi, ma attenti anche al qualunquismo (e ai finti risparmi)