Il 26 luglio 2016 sulla pagina facebook Comune di Baunei – Santa Maria Navarrese appariva la notizia che dal 1° agosto 2016 il sentiero di accesso alla famosa Cala Goloritzé sarebbe stato percorribile solo a pagamento.
Nella data indicata l’esperimento, come lo stesso Comune lo ha definito, ha avuto inizio.
Il 29 luglio c’è stata un’operazione congiunta fra uomini della Polizia Municipale di Baunei e del Corpo Forestale della BLON di Arbatax: all’alba, dieci persone, tutte di nazionalità straniera, sono state sorprese a bivaccare nell’arenile di Goloritzé. A tutti è stato contestato il mancato rispetto dell’Ordinanza Comunale sull’Uso turistico del territorio comunale e quindi a tutti è stata contestata la violazione amministrativa.
E’ curioso che ancora oggi (3 ottobre), sul sito ufficiale del Comune, non ci sia traccia della delibera 34 del 25 luglio 2016, giorno in cui la maggioranza del Consiglio comunale ha votato il Progetto sperimentale Goloritzé. Su facebook, il 2 agosto 2016, la chiede anche Gianluca Piras: “Dove posso trovare la delibera 34 del 25/07/2016? E non mi dite nel sito istituzionale, perché lì non si trova”.
Noi crediamo che, a prescindere dalle ragioni ambientali e dalle necessità di finanziamenti del Comune di Baunei, a distanza di un bel po’ di settimane si possa tentare di fare una ricapitolazione di quest’esperimento, in se stesso utile quanto pericoloso. Vi invitiamo a commentare, lo spazio apposito qui sotto è aperto a chiunque.
Il “la” di partenza lo diamo riportando per intero quanto apparso su facebook il 26 luglio.
Il ticket di Goloritzé
a cura di Comune di Baunei – Santa Maria Navarrese
26 luglio 2016
Nella seduta di Consiglio Comunale del 25 luglio 2016 la maggioranza ha votato compatta il Progetto sperimentale Goloritzé che, in virtù della maggioranza qualificata dei due terzi, è ora esecutivo.
Il gruppo di minoranza, che già aveva disertato la seduta della commissione usi civici convocata il 18 luglio scorso, nella quale l’unico assente risultava proprio il consigliere Antonello Murgia, ha votato contro.
La linea di indirizzo approvata è quella di concedere in gestione in via sperimentale, per un periodo di tre mesi, dal 01 agosto al 31 ottobre 2016, ai sensi dell’art. 67 del Regolamento Comunale per l’esercizio degli Usi Civici, il percorso trekking per la spiaggia denominata “Cala Goloritzé” all’associazione di scopo Club di Prodotto Supramonte di Baunei in modo da garantire:
– la vigilanza e il controllo tramite operatori all’ingresso del sentiero e in spiaggia;
– il parcheggio custodito all’ingresso del sentiero;
– i servizi igienici minimi alla partenza e al rientro dalla caletta;
– la pulizia del sentiero e della spiaggia inclusa la raccolta differenziata;
– la sistemazione di cartellonistica informativa e regolamentare.
Il sentiero sarà fruibile in ingresso dalle 7.30 fino alle 16.30 di ogni giorno.
In questa fase sperimentale è stato stabilito il pagamento di un ticket di ingresso per i servizi offerti di € 6,00 a persona adulta ed € 3,00 ridotto.
Non pagheranno il biglietto d’accesso i bambini da 0 a 6 anni, mentre i bambini da 6 a 10 anni pagheranno il biglietto ridotto.
Riduzioni previste anche per gruppi accompagnati da guide alpine e guide ambientali regolarmente iscritte nell’albo regionale delle Guide Ambientali e per i gruppi accompagnati dalle guide che aderiscono al Club di prodotto Supramonte di Baunei.
Non pagherà il ticket neanche chi, dopo una bella nuotata raggiungerà la spiaggia, una volta lasciata l’imbarcazione oltre le boe di delimitazione della cala, considerato che l’accesso alla spiaggia alle imbarcazioni è vietato. Tutto nel pieno rispetto dell’art. 1, comma 251 della Legge n. 296/2006 e della giurisprudenza in materia come di recente la sentenza del T.A.R. Sardegna, Sez. II, 12 giugno 2013, n. 205/2013.
Sarà possibile acquistare il biglietto negli infopoint, all’ingresso del sentiero ed eventualmente anche in spiaggia.
Nella stessa seduta è stato approvato lo schema di “Disciplinare per l’affidamento di servizi connessi alla fruizione ambientale e turistica del percorso trekking per la spiaggia denominata “Cala Goloritzé’”.
Ai fini di garantire l’applicazione di questo modello di gestione di un bene di altissimo pregio ambientale e naturalistico e per dare completezza all’attività sperimentale di gestione del sentiero, verrà emendata l’ordinanza sindacale n° 14 del 24.06.2016 – Uso Turistico del Territorio Comunale, affinché si preveda:
– divieto assoluto di ingresso alla cala Goloritzé via mare;
– possibilità di rientro via mare solo dopo le ore 16.30 esclusivamente per itinerari complessi facenti parte di pacchetti escursionistici di visita guidata del Supramonte;
– chiusura del traffico veicolare volto al raggiungimento della Cala Goloritzé e altre destinazioni limitrofe dalla strada denominata “Strada Comunale Ginnirco”, posizionando una sbarra di limitazione alla circolazione all’altezza del Coile Irbiddotzili, ad esclusione degli utilizzatori della strada per gli altri usi consentiti, compresi gli usi civici.
Con l’aumento delle presenze turistiche che si è avuto in questi anni, l’Amministrazione comunale di Baunei ha constatato che gli accessi alla spiaggia di Cala Goloritzé sono praticamente incontrollati e che causano persistenti problematiche derivanti da bivacchi ripetuti e non autorizzati, dall’abbandono di rifiuti, da danneggiamenti del sito, dal verificarsi di piccoli incendi, dalla situazione a volte critica (denunciata da diversi fruitori) sullo stato igienico sanitario, dalla circolazione di veicoli su vie sterrate minori utilizzate per raggiungere più velocemente la caletta con conseguente danneggiamento delle strade stesse a discapito delle persone che devono accedervi per attività legate ai diritti di uso civico.
Le suddette criticità contrastano con gli obiettivi di buona gestione del territorio e con i dettami normativi e regolamentari in materia, tra cui la tutela dei valori ambientali e paesaggistici, le norme igienico-sanitarie, il regolamento d’uso del demanio civico, nonché con l’economia locale mirata a uno sviluppo sostenibile per la tutela e la valorizzazione di detti beni.
Per questi motivi si ritiene ormai improcrastinabile regolamentare gli accessi al sistema sentiero-cala Goloritzé, garantirne il continuo controllo e vigilanza, nonché la manutenzione e il risanamento da rifiuti e danneggiamenti, in modo da garantire la massima qualità ai tanti visitatori che scelgono Cala Goloritzé come destinazione turistica.
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basta non andarci più, così con i biglietti stampati ci si potranno pulire il fondo schiena .
Non esiste che io debba pagare per camminare e per accedere al mare a piedi. Va bene parcheggio, bar, acqua, tutto ma non il sentiero. Tenere pulito il territorio è DOVERE del comune. Le tasse sulla spazzatura a cosa servono?
Il ticket è solo un metodo per rubare soldi.
Come già qui trattato a riguardo della Cap. Carrel al Cervino e del Rif. del Gouter al Monte Bianco, credo che anche a Cala Goloritzè e lungo il trekking Selvaggio Blu, basti non andarci.
La cieca (e bieca) ignoranza di chi impone balzelli si merita presenze ignoranti, con cui rapportarsi e comprendersi, parlando la stessa lingua.
ASSURDO far pagare il semplice accesso alla spiaggia di dominio pubblico, capisco e trovo giusto far pagare il parcheggio, eventuali servizi tipo ombrelloni, comunque un servizio dato, ma il semplice accesso alla spiaggia per legge non e’ possibile far pagare altrimenti facciamo pagare tutto accesso alle montagne, accesso hai laghi, l’anno scorso sono andato alle tremiti bellisimo mare le spiagge erano tutte gratis i servizi a pagamento come giusto che sia.
Io il ticket lo porterei a 60 Euro.
(Sono stato quest’anno a cala Golorize’ in 4 riprese, due in kayak e due a scalare. Ci passo da più di vent’anni girovagando la costa selvaggia, forse l’unica italiana di tali dimensioni, e ho sempre guardato all’Aguglia con ammirazione, sognando ad occhi aperti e immaginando i giorni gloriosi dei primi salitori. Ho messo questi numeri solo per dimostrare l’affetto che provo per questo sito speciale che mi sta molto a cuore. Detto ciò…).
Detesto che l’uomo ponga la natura a pagamento… poi diventa per me gioco di guardie e ladri e non è giusto. I servizi è giusto invece che ci siano, per accontentare però solo chi vuole usufruirne e non tutti. Non voglio che nessuno porti via i miei rifiuti cosa che mi riguarda in prima persona! Vorrei invece che nessuno delegasse ciò ad altri, soprattutto in natura tantomeno sentendosi eventualmente giustificato a lordare dal biglietto.
Ciò che invece credo sia giusto considerare è che la cala è molto piccola e l’affluenza, sia da terra che da mare, molto elevata nella stagione estiva. L’impatto è molto/troppo forte perciò, più che la richiesta di pecunia, credo forse sia giusto introdurre un limite numerico di accesso. Lo dico contro la mia natura che non vede le limitazioni di buon occhio ma il fatto del sovrannumero andrebbe considerato.
Aggiungo che coloro che compiono il trekking selvaggio blu, che transita da cala Golorize’, devono registrarsi sul sito locale ma l’impressione è che verrà sempre più sfavorito chi lo vuole compiere in autonomia. La registrazione, al momento gratuita, è per aumentare la sicurezza o l’anticamera per future richieste di pecunia?
Seguirò con attenzione gli sviluppi ringraziando Alessandro per lo spazio che lascia tutti.
Andrea
Paesaggio eccezionale percorso anche.Si potrebbero migliorare alcuni
passaggi del percorso dove ci sono molte pietre appuntite e quindi
pericolose specie per molti bambini che lo attraversano.Per i 6 eur
trovo che sia corretto,forse potrebbe accrescere il senso civico di
alcune persone non disposte al rispetto della natura.
Una volta c’erano i pirati in mare e i briganti in terra che taglieggiavano i viaggiatori. Ora ci sono i comuni che inventano le tasse e favoriscono le clientele locali. Per risolvere la crisi del lavoro trasformano i turisti in disabili che hanno bisogno di guide e accompagnatori per camminare o arrampicare.
Scrivo giusto per far capire quale è la situazione nel territorio di Baunei.
Sulle leggi già esistenti per tutelare il territorio e sulla limitazione alla libertà di frequentare la montagna avete già scritto.
Cala Goloritzè è una delle tante cale del Golfo di Orosei ricadenti nel territorio di Baunei.
Ogni giorno d’estate centinaia di persone, per non dire di più, affollano queste calette e la maggior parte vi arrivano via mare.
Il comune di Baunei cosa fa?
Invece di stabilire un numero chiuso o far pagare chi nelle cale arriva via mare inquinando fa pagare chi sceglie di andare a piedi e per giunta nell’unica cala chiusa al traffico via mare.
Follia, pura follia!!!!
Non è accettabile il divieto di accesso in luogo pubblico se non per gravi motivi di sicurezza o emergenze ambientali, ma in tal caso basterebbe un’ordinanza del Sindaco che dovrebbe essere comunque temporanea.
Qui siamo di fronte ad una delibera del Consiglio Comunale che di fatto istituisce una tassa di accesso ad un luogo e ne limita i tempi.
Il tutto è giustificato da una fornitura di servizi che vanno dal parcheggio custodito alla sistemazione della cartellonistica passando dalla sistemazione dei sevizi igenici minimi alla raccolta differenziata per finire con il controllo del sito stesso.
Il tutto viene affidato attraverso una convenzione, anche se in via sperimentale e temporanea, ad una associazione di scopo “Club di Prodotto Supramonte di Baunei” che guarda caso potrà insieme alle Guide Alpine, Guide Ambientali e Guide???? che aderiscono a tale Associazione, usufruire di sconti per i gruppi accompagnati. (forse mi sbaglio ma sembra che aderendo alla Associazione sia possibile diventare Guida Generica). Oltra a ciò qualunque visitatore del sito, in quanto pagante, si sentirà in diritto di lasciare i suoi rifiuti, ancorchè in maniera differenziata, lungo il percorso. Se si vuole creare una occasione di lavoro per i giovani del luogo si può aprire un campeggio in riva al mare dandolo in concessione all’associazione di scopo “Club di Prodotto Sottomonte di Baunei”.
cara Sonia, siamo o non siamo cittadini italiani?
Se lo siamo, credo che abbiamo il DIRITTO di circolare liberamente sul territorio italiano e a questo diritto si somma anche quello di poter godere liberamente delle bellezze del NOSTRO (nel senso di tutti noi) territorio.
Poi se ci sono una mandria di cittadini e non, incivili, come ci sono, è bene che gli si faccia il culo!
Quindi lo stato ha il DOVERE di preoccuparsi delal salvaguardia dell’ambiente naturale.
Ma come lo fa? facendo pagare i cittadini ?
Giusto far pagare i parcheggi o il transito in automobile ma il transito a piedi deve essere gratuito. Oltretutto, come giustamente dice Alberto Benassi, la salvaguardia ambientale è già un dovere della pubblica amministrazione. Non si capisce quindi da dove la necessità di un ulteriore gabello.
tutto vero e condivisibili i commenti sulla limitazione della libertà di fruire di luoghi naturalistici così belli ma se attualmente i turisti sono
centuplicati e x di più lasciano il luogo devastato come se dopo di loro non arrivasse nessun altro penso che il comune abbia preso la decisione giusta, naturalmente poi dovrà attuare quello che è prospettato nella circolare
del resto non sono già a pagamento alcuni accessi a passi dolomitici nei momenti di maggiore afflusso turistico o l’ingresso a chiese famose?
grazie sonia auzzi
Credo che l’accesso a pagamento alla ferrata del Monte Procinto in Apuane (prima ferrata d’Italia) sia molto antecedente.
All’epoca i guardiani del Procinto, la famiglia Gherardi, dietro pagamento , posizionavano una scala che permetteva di arrivare ai primi gradini, scavati nella roccia, della ferrata.
Anni fa in Emilia-Romagna fu istituito il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina. Una delle prime delibere fu di applicare un pedaggio per la salita alla guglia principale. Si tratta di un sentiero che si percorre in una ventina di minuti al massimo, a tratti scavato nella roccia. Forse la sua origine risale all’epoca in cui la guglia era utilizzata come stazione di vedetta delle guarnigioni bizantine verso il vicino confine con i Longobardi (VIII secolo).
I Sassi di Roccamalatina sono probabilmente la prima montagna d’Italia per la cui salita bisogna pagare una gabella. Di fatto una tangente pubblica. Dopo tredici secoli di storia.
non metto in dubbio che l’incivile comportamento delle persone (poi gli incivili sono gli zingari e gli estracomunitari), ha la sua responsabilità.
Ma qui, piano piano , ma inesorabilmente, si limita sempre di più la libertà delle persone.
In Abruzzo ti vogliono far pagare o comunque costringerti a ricorrere alla guida alpina, con la scusa (poco velata) della sicurezza. In Sardegna bisogna pagare per vedere le bellezze naturali, con la scusa della salvaguardia ambientale. Come se la salvaguardia del territorio non fosse già un DOVERE da far rispettare.
Di questo passo ci farete pagare anche l’aria che respiriamo?
Silvia, hai centrato il problema !!
Si continua verso la limitazione della libertà delle persone.
Molto triste vedere che per la scarsa educazione di pochi venga limitato l’accesso ad un bene comune… Non è per il costo del ticket in sé, piuttosto mi pare che sia negativo il creare un precedente che mina la libertà di fruizione dei beni naturali. Sono molto perplessa…
5 euro x il parcheggio e 1 contributo ambientale. Ho pagato 1 euro per accedere all’altipiano x il solo contributo ambientale. Non è certo una grossa cifra ma che fine fa? Spero sia x una buona causa
Da Facebook, 3 ottobre 2016, ore 15.29
Peccato che hanno messo il sentiero a pagamento. Anche se per 6 euro si puo anche fare.
Da Facebook, 3 ottobre 2016, ore 12.59
Mi sembra alta la tariffa rispetto ai “servizi”; farei pagare un offerta e fornirei una bustina per la mondezza a ognuno, e se non ritorna piena prende una multa per aver certamente lasciato qualcosa giù… non sapevo si pagasse, quindi per conto mio non ci vado visto che cammino da solo fin quanto posso .. credo che molti avran pagato come tanti saran andati via e si son mangiati loro i 6 euro, loro e i loro cani, non il comune di Baunei
Da Facebook 3 ottobre 2016, ore 0.52
Sono stato ieri a Goloritzé. Se le condizioni del sentiero (eccellenti), la disponibilità dei ragazzi agli info point (ineccepibili) e la puliza della spiaggia sono anche conseguenza dei 6€ ben volentieri
Meglio limitare l’accesso ad un bene e mantenerlo intatto nel tempo, piuttosto che un accesso incontrollato ora per ragione che non vedo.
Per gli orari sono scomodi fino ad un certo punto: è comunque possibile farlo in spiaggia
Il problema in realtà non sono i 6€ da pagare. Il prezzo di 2 birre mi sembra poca cosa. Il punto sono le regole che creano delle limitazioni.orari di discesa e di risalita. Però credo che vista la poca educazione che c è in giro sia una iniziativa giusta.
Capisco la perplessità di Gerry (che saluto!!), tuttavia c’è almeno un precedente – il P.N. delle Cinque Terre – dove il ticket d’ingresso ai sentieri sembra funzionare. Dopo tutto molti dei mali di questo Paese dipendono – in parte – anche dal mancato controllo e gestione del territorio. Se questo sistema riuscisse a migliorare la situazione ambientale della zona, perché no?
Penso che questo concetto sia già passato anche per la montagna, almeno per le Dolomiti, strade a pagamento, parcheggi a costi come le grandi città, il bisogno dei comuni di fare cassa.
Facebook 3 ottobre 2016, ore 8.35
Un po’ triste il sentiero a pagamento… ma forse la tutela e sorveglianza non ha altre modalità’, speriamo non sia un inizio di proliferazione di sentieri a pagamento! Rimango perplesso.
da Facebook 3 ottobre 2016, ore 6.30