L’11 settembre 2015 l’ANSA diramava questa notizia:
La nuova funivia Skyway del Monte Bianco sarà la location della puntata in onda il 15 ottobre di X-Factor, il talent show targato Sky. Prenderà il via invece il 16 novembre (diventato poi il 9 novembre, NdR) su Rai2 il programma Monte Bianco, in cui otto (in realtà sette, NdR) personaggi noti si sfideranno in prove di abilità nel cuore delle Alpi. Saranno accompagnati da guide alpine, “la cui professionalità sarà valorizzata e avvicinerà il mondo della montagna al grande pubblico”, ha detto l’assessore al Turismo Aurelio Marguerettaz.
Oggi la Giunta regionale ha approvato gli impegni di spesa per i due programmi di prima serata. Lo show di Sky (investimento di 34.000 euro) “attira l’attenzione dei più giovani e, fenomeno sempre più in crescita, sta diventando un programma che appassiona tutta la famiglia”, ha sottolineato Marguerettaz. Durante la puntata (un milione di spettatori in media, oltre due nella finale e 4% di share) saranno previsti “momenti di promozione di tutto il territorio valdostano”.
Stessa modalità per far conoscere l’offerta turistica regionale all’interno del programma Monte Bianco (spesa in base allo share, 125.000 euro al massimo), che “può rappresentare per la Valle d’Aosta un’opportunità di carattere strategico per promuovere il nostro turismo invernale e, al contempo, l’immagine in generale del territorio regionale”.
Venuto a conoscenza del generoso contributo regionale valdostano al reality, il 17 novembre 2015 il senatore Maurizio Rossi firma un’interrogazione sul reality Monte Bianco e sulle produzioni che si sono avvalse di contributi pubblici. Eccone il testo:
Gianluca Zambrotta e la guida alpina Giovanna Mongilardi, la cordata “rossa” che ha vinto il reality Monte Bianco
Interrogazione al Presidente e al Direttore Generale della Rai
di Maurizio Rossi (senatore)
Premesso che:
– a maggio 2016 scadrà la concessione per la gestione del servizio pubblico ad oggi affidato alla Rai;
– a giudizio dell’interrogante, la Rai dovrebbe, per il futuro, stabilire criteri nuovi per le produzioni dei propri programmi, specie nell’eventualità in cui la loro realizzazione sia affidata a società esterne;
– sulla seconda rete sta andando in onda un nuovo reality che si svolge sul Monte Bianco;
si chiede di sapere:
– se tale reality sia prodotto direttamente dalla Rai ovvero da un produttore esterno;
– qualora si tratti di una produzione diretta, se la Rai abbia richiesto contributi alla Regione Valle d’Aosta o ai Comuni interessati, in denaro oppure in service, ospitalità alberghiere o altra forma;
– ove, invece, il reality sia stato realizzato da un produttore esterno, se quest’ultimo abbia avanzato alla Regione Valle d’Aosta o ai Comuni interessati le richieste di cui al punto precedente, al fine di ambientare le proprie produzioni nei relativi territori di riferimento;
– se risulti ai vertici aziendali che la Rai tramite i suoi funzionari, ovvero i produttori esterni che collaborano con essa, rivolgano agli enti locali interessati altri tipi di richieste suscettibili di avere una valutazione economica;
– l’elenco di tutte le eventuali produzioni, e relativa valorizzazione, che abbiano usufruito di sponsorizzazioni e contributi pubblici (che è come fosse un ulteriore canone per i cittadini) da parte di enti nazionali, regionali, comunali e, più in generale, da qualsiasi soggetto a partecipazione pubblica, anche sotto forma di ospitalità alberghiere e servizi;
– se non si ritenga opportuno regolare con grande attenzione i contratti con i produttori esterni, inserendo specifiche clausole che regolamentino sia eventuali richieste di contributo ad enti, sia richieste di ospitalità o di pubblicità di prodotto che potrebbero apparire come subliminali.
La risposta della Rai è rapida ed emblematica. Chi volesse dilettarsi nella lettura la trova qui. Noi ci limitiamo a riportare l’ammissione degli accordi intercorsi con la regione Valle d’Aosta:
“E’ stata inoltre stipulata una convenzione tra Rai Com (società’ interamente controllata da Rai e mandataria esclusiva di quest’ultima per la conclusione di accordi e convenzioni con le Pubbliche Amministrazioni) e la Regione Valle d’Aosta, al fine di promuovere i flussi turistici, il territorio e l’immagine della Regione attraverso una serie di iniziative di comunicazione istituzionale da inserire nell’ambito del programma. A fronte di tale comunicazione la Regione Valle d’Aosta ha riconosciuto a Rai (per il tramite di Rai Com) un corrispettivo in denaro; tale valore viene inserito nell’Aggregato B del bilancio predisposto secondo gli schemi della contabilità separata”.
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Messner giustifica l’innevamento artificiale delle piste…, altrimenti, poveri operatori, ci saranno licenziamenti e il turismo sparirà. Ancora una volta è la lotta fra ambiente ed economia. Vincerà l’economia.
Mi scuso per essere andato fuori tema rispetto al post e apprezzo la tua rassicurazione anche se le tue posizioni sono ben note. Diverso è se la stessa rassicurazone fosse arrivata da Azzalea, sopratutto in virtù dell’uso disinvolto che, sempre più spesso, si fa dell’elicottero.
Nicola Pech se come Guide Alpine avessimo tanta voce in capitolo da decidere sul futuro turistico di una Regione… Invece non è così!
Che la figura della Guida venga tirata in ballo quando fa comodo non c’è dubbio, questo modo di fare segue gli stessi criteri dell’utilizzo di altre figure “invisibili” che vengono rese “autorevoli” pro tempore per poi cadere nuovamente nell’oblio quando non servono più.
Dico “invisibili”, perché aldilà della stretta cerchia di appassionati d’alpinismo (e spesso anche tra quelli), la nostra figura non è conosciuta oppure è conosciuta male.
Tutto è possibile a questo mondo, ma conoscendo bene la realtà del mondo delle Guide, credo proprio che nessuno dei partecipanti al reality abbia mai pensato neanche lontanamente ad un risvolto futuro dove l’elicottero permetta di raggiungere il Bianco senza l’utilizzo delle proprie energie fisiche. Credo piuttosto che abbiano visto in un richiamo mediatico la possibilità di promuovere la figura in maniera massiccia non valutando a priori le possibili conseguenze che, sono convinto, se fossero quelle non piacerebbero neanche a quei colleghi direttamente interessati. Tanta pubblicità con poco sforzo…ipotizzo sia stato il pensiero…
Una rivalutazione o meglio un utilizzo diverso della montagna in generale, da parte principalmente proprio dei residenti, sarebbe auspicabile ma attualmente la dottrina che viene seguita è quella di improntare nuove tecnologie che permettano di sfruttare ancora, tipi di utilizzo che stanno dimostrando ormai da tempo quanto siano deficitari in termini di economia a lungo termine (la maggior parte degli impianti da sci risulta in deficit a ogni fine anno) e dannosi per l’ambiente. In questo inverno fuori dagli schemi si sta vedendo perfettamente tutto ciò ma malgrado questo e malgrado diversi allarmi lanciati negli ultimi anni anche da istituzioni ufficiali, si continua a perseverare nell’utilizzo dei cannoni da neve e nell’ipotesi di nuovi impianti e nuove piste…
La montagna appare di questi tempi, come un giocattolino che sta sfuggendo di mano e come un toro impazzito che sbatte la testa contro il muro, c’è chi ancora tenta di dissanguare le ultime risorse disponibili in fatto di contributi (specie europei) che non tarderanno a saltare (diverse ipotesi sono già state portate in discussione in Europa, stimolate da organizzazioni ufficiali o meno leggendo i resoconti sul sito del CIPRA si possono scoprire diverse cose interessanti…), e le Guide che fan fatica a farsi ufficializzare anche dopo esserlo già state con l’unione internazionale (non specifico la situazione che è davvero lunga e complessa…), non hanno certo voce in capitolo.
Si può certo parlare di etica nel nostro caso, ma come detto, non è l’articolo giusto per farlo, in quanto andrebbe disperso il valore opinionale degli interventi.
È giusto quello che dice Michelazzi ma qui interviene un elemento nuovo. La regione vda pare abbia pagato direttamente la produzione del programma. E allora è legittimo chiederisi perché. Vogliono, d’accordo con le guide, far passare il messaggio che dall’ Italia, la salita al Bianco, è alla portata di tutti perche gran parte la si fa in elicottero?
Sul reality “Monte Bianco”, pro e contro, annessi e connessi, esiste già un post dedicato. In questo articolo si parla di spesa pubblica relativa e non di come sia stato girato e del messaggio che può aver fatto andare in onda. Appare piuttosto evidente!
Non possiendo la tv e quindi non ho notizia del Capodanno su RAI 1 ma sarei molto interessato (e credo interesserebbe a molti) sapere qual’è il tronco di cui parla Guido Azzalea visto che la politica italiana ci ha abituati all’urletto scandalizzato che copre spesso il vero scandalo…
Ciao a tutti , l’idea era buona di promuovere la montagna mostrare il lavoro delle guide ,cosa é l’alpinismo !
Poi il modo in cui si è fatto c’è da dire un po’ di cose non logiche
Non rappresento nessuno, sono semplicemente un Alpinista come tanti che aveva espresso molte perplessità su questo tipo di Programma che coinvolgeva l’Ambiente Montano e che avrebbe sicuramente mostrato, sempre secondo me, una visione “alterata” di cosa è l’Alpinismo e L’ambiente Alpino.
Sono stato criticato per aver detto che le Guide Alpine non si sarebbero dovute prestare per soldi a questo “Teatrino Mediatico”.. Alcuni dicevano che la professionalità delle Guide sarebbe stata valorizzata
e avrebbe avvicinato il grande pubblico al mondo della Montagna… (in questo modo meglio non si avvicini).
Chi vuole salire il Monte Bianco dal versante Italiano deve avere delle buone capacità tecniche e l’allenamento per farlo, io pensavo che al Gonnella nessuno dei concorrenti sarebbe mai arrivato e per ovviare a questo hanno pensato bene di “saltarlo” con l’uso dell’elicottero, adducendo problemi di condizioni dell’itinerario (certo era pericoloso portare gente inesperta sulle roccette che portano al Gonnella) ma così facendo credete che sia stata valorizzata la figura delle Guide Alpine, che non smetterò mai di dire che non si dovevano prestare a questa Pagliacciata, se lo hanno fatto per soldi allora dovrebbero cambiare Mestiere perché lo scopo di fare la Guida non è certamente questo. Cosa avrà mai insegnato alla gente un vincitore (termine che in montagna è già stato abusato fin troppo) che è stato portato con un elicottero non si sa bene dove di preciso, non si sa se è arrivato veramente in vetta al Bianco… o li vicino..
Questo programma è servito solo a creare ulteriore confusione sul mondo e sul modo di fare Alpinismo, quasi certamente ha distribuito denaro dei contribuenti che potrebbe essere speso in maniera più oculata.
I nostri cugini d’Oltralpe se la staranno ancora ridendo per come riusciamo ha rovinare tutto quello che di buono abbiamo e non bastano di certo le funivie faraoniche per fare del turismo a qualunque costo…
Eppure la domanda era così semplice, soprattutto per il presidente delle guide alpine valdostane.
Però i toni sono al limite della maleducazione, mollo il colpo.
Non ne vale la pena.
Nicola non so bene che cosa … Fatti na vita . Amen
C’entra come il capodanno su Rai 1…
Ma la domanda è semplice, come la risposta.
Si o no?
Scusa Nicola cosa c’entra ????
Le Guide, se non ci fossero impedimenti legali, sarebbero disposte ad accompagnare i clienti al Gonella in elicottero, come hanno fatto durante la trasmissione? E a farsi venire a prendere in vetta in elicottero? Mi rivolgo, ovviamente a Guido Azzalea.
La regione Vda, che dice?
Mi chiedo se il senatire Rossi conosce quanto la Vda ha pagato per tre puntate del Capodanno su Rai 1… Come sempre per togliersi un bruscolino da un occhio o perché un programma non piace ci dimentichiamo del tronco dove ci dà più’ fastidio…
Si poteva immaginare che la Valle d’Aosta avesse investito dei soldi in Monte Bianco ed è normale che le PA abbiano dei quattrini da spendere in pubblicità, anche se poi la chiamano “comunicazione istituzionale”. Quello su cui forse vale la pena ragionare è la strategia di comunicazione che c’è alla base di questo investimento. Cosa vuol diventare la Valle d’Aosta? Cosa vogliono farne del Monte Bianco?
Insomma alla fine della fiera e al netto di tutto i nostri discorsi sull’etica e in barba alla pompa mediatica delle guide, che in qualche caso definiva “alpinoide” chiunque esprimesse un educato dissenso è stato un unico immenso super-marchettone. Un ente (pubblico) che riceve soldi da una Regione per far salire in vetta al Bianco con il frullino un giornalista e un ex calciatore.
Se penso che per queste robe qui mi toccherà pure pagare 100 €uro in bolletta….Dai su….quattro gite in meno in Val d’Aosta all’anno e li recupero.