Luca Gianotti è Guida Ambientale Escursionistica, coordinatore della Compagnia dei Cammini (associazione nazionale con 26 guide www.cammini.eu, ed è il creatore e il coordinatore del Cammino dei Briganti, che si svolge tra Abruzzo, dove vive, e Lazio.
Da un anno è impegnato in una battaglia importante, quella di salvare il Lago della Duchessa dalla morte certa. Siccome il lago è in Lazio, gli abruzzesi hanno bisogno di referenti laziali per supportare la campagna e per avviare certi passaggi come per esempio lettere formali di richiesta chiarimenti.

Il caso del Lago della Duchessa, che rischia di scomparire se non verranno attuati degli interventi di conservazione, rientra come altro tassello in una strategia di disprezzo o incuria nei confronti di ogni politica di tutela e valorizzazione ambientale in questi territori dove viviamo.

Una giornata di pace per il Lago della Duchessa. Partenza da Cartore a piedi, ritrovo su al Lago.
Al lago si può salire per due vie diverse, la Val di Fua e la Val di Cese. Ci divideremo sui due itinerari e le sue varianti. Anche per il rispetto delle norme anti Covid.
Salendo alle Caparnie portate un saluto e una parola di solidarietà al pastore Americo, che ci ha messo la faccia per primo e ha subito gravi ritorsioni. Al lago incontreremo anche alcuni allevatori, sarà l’occasione per scambiarsi parole di pace e chiedere loro di unirsi all’abbraccio.
Per dettagli, leggi qui.
Io sto con Americo e e con il Lago della Duchessa
di Luca Gianotti
(pubblicato su camminobriganti.wordpress.com)
prima parte, 2019
A giugno 2019 è successo un fatto grave. Un atto intimidatorio contro il pastore Americo: gli hanno avvelenato 8 cani. Qualcuno vuole cacciare Americo dalla montagna. Americo che è generoso, e preserva la tradizione pastorale come nessun altro […].

C’è un altro problema connesso con questo. Il Lago della Duchessa sta morendo. Avete visto i cavalli e le mucche starsene al fresco con le zampe nel lago? Decine di animali che passano mesi sui bordi del lago, deiezioni e urina, il lago sta morendo. Americo rispetta il lago, le sue pecore si avvicinano al lago, bevono e vengono subito riportate lontane dalle rive.
Abbiamo lanciato una campagna nazionale a sostegno di Americo, perché ha bisogno dell’aiuto di tutti noi, come anche il Lago della Duchessa […].
Americo Lanciotti ha sporto regolare denuncia contro ignoti per l’uccisione degli 8 cani con bocconi avvelenati. Ma serve alzare la voce tutti insieme per difenderlo da ulteriori pericoli.
Firmate la petizione!
Chiediamo rispetto per Americo e protezione per i suoi cani, e chiediamo che gli animali al pascolo non possano stazionare nel lago.

La campagna sostenuta da: Cammino dei Briganti, Compagnia dei Cammini, Mountain Wilderness Italia, Comitato Tutela Devero (eventuali associazioni interessate mandino la loro adesione, le inseriremo!)
Il Lago della Duchessa si trova nella Riserva della Duchessa, sotto il Monte Velino, in territorio laziale al confine con l’Abruzzo. La presenza dei bovini e degli equini nel sito determina una costante ed energica azione di calpestio che, abbinata all’intenso pascolamento e all’abbeveraggio, può compromettere la conservazione dell’habitat e delle specie presenti. L’incidenza del pascolo (sovrapascolamento) durante il periodo primaverile-estivo produce anche un sensibile aumento del carico organico per effetto delle deiezioni animali e un generale decadimento della qualità chimico-fisica delle acque, con evidenti effetti di eutrofizzazione.
Chi può volere il male di Americo? Ormai è chiaro. Americo difende il lago, sa che il lago è la salvezza di quel territorio, e che l’ammoniaca delle urine e degli escrementi lo rende inutilizzabile poi anche dallo stesso bestiame. E’ l’unico che ha il coraggio di denunciare il problema. Forse per questo dal 2011 gli hanno avvelenato 24 cani, di cui gli ultimi 8 pochi giorni fa, chiaro segno di una volontà intimidatoria.

seconda parte, 2020
E’ passato un anno da quel giugno 2019 quando uccisero 8 cani al pastore Americo e venne fuori cosa ci stava dietro: una intimidazione perché Americo combatteva per salvare il Lago della Duchessa. Lo diciamo subito: niente è cambiato. Sebbene abbiamo raccolto più di 86.500 (7 luglio 2020, ore 17.15), firme, sebbene i giornali e le Tv abbiano dedicato grande spazio all’argomento, il lago sta morendo.
Americo ai primi di giugno è tornato all’alpeggio delle Caparnie come ogni anno da una vita, con le sue 300 pecore. Quest’anno fortunatamente, non gli hanno ucciso i cani […]. Ma su al Lago la situazione è sempre uguale: mucche e cavalli stazionano dentro il lago, se ne stanno a mollo, urinano e defecano dentro l’acqua, l’acqua diminuisce e si riempie di ammoniaca, l’ecosistema lago muore.

Un allevatore di cavalli di Rosciolo su Facebook ha scritto sulla pagina del Cammino dei Briganti che lui ha il diritto di contribuire alla distruzione del lago della Duchessa perché paga l’affitto dei pascoli. Loro pagano, non sono come i camminatori, che vanno su gratis e pure hanno delle pretese. Vorremmo lasciare a lui e agli altri allevatori che stanno contribuendo alla morte del Lago della Duchessa questo famoso pensiero del capo indiano: “Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, l’ultimo animale libero ucciso, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro (Orso in Piedi, capo Sioux)”.
Nel caso specifico, quando il lago sarà ridotto a un putrido acquitrino di ammoniaca, i loro cavalli e mucche moriranno di sete…
Ci rivolgiamo direttamente agli allevatori: se oltre che allevatori interessati al denaro siete anche padri, e nonni, pensate ai vostri figli e nipoti. Volete lasciar loro una terra arida, morta? O volete lasciar loro monti bellissimi con un lago che è un gioiello, una perla azzurra incastonata nel bianco del calcare? Se le istituzioni non fanno niente, pensateci voi in prima persona, perché la responsabilità è individuale e la nostra coscienza non deve mai rimorderci in punto di morte. Fate un gesto per il futuro, togliete i cavalli e le mucche dal lago, organizzatevi tra voi per trovare una soluzione alternativa (di soluzioni alternative ce ne sono tante, vi possiamo aiutare a trovarne una). Sarete considerati uomini giusti, degni di questo nome, e vi verrà portato rispetto da tutti.

In ogni caso, grazie a tutti per aver amplificato il mio grido di aiuto. Mi sto rendendo conto che quei luoghi sono terra di nessuno, anzi, sono come un confine minato, assomigliano ai Balcani.
Tutti ne hanno un po’ paura. Due giorni fa Americo ha ricevuto minacce fisiche, dobbiamo davvero intervenire prima che ci scappi il morto (che può essere Americo o può essere il lago). Il lago così com’è muore di sicuro in pochissimi anni. Un ecosistema così prezioso, non abbiamo centinaia di laghi appenninici, sono così pochi… dovrebbero essere tutelati come gioielli.
Cosa chiediamo? Che mucche e cavalli siano portati ad abbeverare, e poi siano allontanati dal lago e riportati ai pascoli, come si faceva un tempo. Un tempo infatti era così. C’era un guardiano al lago.

Chiediamo anche aiuto a tutti i camminatori, agli amici della natura e del lago della Duchessa. Intanto per monitorare la situazione del Lago della Duchessa. Ogni giorno qualcuno di voi che sta percorrendo il Cammino dei Briganti salirà al lago, vi chiediamo di fare una foto se ci sono cavalli o mucche dentro l’acqua, e di mandarla via mail ai seguenti indirizzi, specificando “Lago della Duchessa: data e ora della foto”. Il primo passo è il monitoraggio, per salvare il lago. Grazie!
Contatti:
Cammino dei briganti: luca@camminoprofondo.it
Riserva della Duchessa: duchessariserva@yahoo.it
Ufficio Parchi Regione Lazio: direzioneambiente@regione.lazio.it
Sindaco di Borgorose e Presidente della Riserva: sindaco@comuneborgorose.ri.it
Le foto che riceviamo quotidianamente (abbiamo avviato un monitoraggio,
vedi pagina facebook https://www.facebook.com/CamminoBriganti/)
sono terribili, già a giugno c’erano alghe e acqua putrida…
Poi vi chiediamo di condividere la notizia, di portare tutta Italia a conoscenza del problema, usate l’hashtag #salviamoillagodelladuchessa
E vi annunciamo che domenica 2 agosto 2020 stiamo organizzando un grande evento su al Lago, più saremo più alto risuonerà il nostro canto d’amore per il lago e il grido per salvarlo. Vi informeremo a breve per i dettagli, intanto tenetevi liberi, una bella escursione vi aspetta quel giorno!
Per ora è tutto, ma vi aggiorneremo di nuovo. Continuate a firmare e a far firmare amici, perché insieme possiamo vincere. E come dice Americo: “Sono pronto a morire per il lago. Ho visto questo lago quando aveva l’acqua pulita che si poteva bere e vederlo ora ridotto a una pozza melmosa mi fa troppo male. Se riesco a salvarlo a favore delle prossime generazioni posso morire serenamente, altrimenti sarò un fallito”.
Ma soprattutto firmate e fate firmare la petizione su Change.

Questo è l’anno decisivo, o salviamo il lago o il lago rischia di morire.
Abbiamo in cantiere due strade: una giuridica, con uno studio di avvocati di Roma che ci sta preparando un percorso; l’altra movimentista, stiamo organizzando la grande manifestazione il 2 agosto 2020, con la quale vorremmo portare su al lago centinaia di persone per un gesto simbolico, oltre che trovare un momento di dialogo con chi non ci ha ascoltato finora (sindaco di Borgorose (che è anche presidente della Riserva della Duchessa e presidente della provincia di Rieti), Asbuc, Direttore Riserva, e responsabile ufficio parchi Lazio). Quel giorno vorremmo portare a tavola (cucina Americo nella sua casetta) le parti in causa: direttore riserva, sindaco Calisse, allevatori violenti, e qualche persona che faccia da facilitatore, mediatore e testimone oculare. Ovviamente i giornalisti.

L’appello è per tutti: salviamo ‘sto lago, dateci una mano! Sarà un grande orgoglio se ci riusciremo, un grosso fallimento se non riusciremo.
Gli interventi da fare sono quattro:
– Un guardiano che impedisca agli animali di stazionare a mollo nel lago, come si faceva 30 anni fa (porteremo anche la testimonianza di chi lo faceva);
– La realizzazione del promesso (e mai avviato) abbeveratoio di 11 metri di Grotta dell’Oro, per allontanare una parte degli animali dal lago;
– La realizzazione di una piccola diga per evitare che l’acqua finisca nell’inghiottitoio carsico, e quindi si alzi il livello del lago;
– La realizzazione in una seconda fase dell’invaso sopra Pietra Grossa, anche questo studiato in passato e mai realizzato.
Da Cartore al Lago della Duchessa
da iteredizioni.it
L’itinerario più classico dei monti della Duchessa raggiunge uno dei pochissimi laghi di montagna dell’Appennino centrale. Ecco l’itinerario tratto dalla guida Sentieri nel Parco Sirente-Velino di Stefano Ardito.

Il Lago della Duchessa, incorniciato da una bella cerchia di vette in cui spiccano il Murolungo e il Morrone, è circondato da pendii ghiaiosi e da pascoli utilizzati dalla primavera all’autunno dal bestiame. Oggi è una delle grandi mete di natura delle montagne del Lazio, ed è il cuore della Riserva Naturale che tutela queste montagne.
Il sentiero che lo raggiunge da Cartore è ripido e faticoso, e adatto a escursionisti allenati.
Dislivello 850 m
Tempo di salita 2.15 ore
Tempo di discesa 1.30 ore
Difficoltà E
Segnaletica bianco-rossa 2B
Periodo consigliato da maggio a ottobre
Accesso Dal casello di Valle del Salto della A24 si segue per circa 1 km la strada per Magliano de’ Marsi e Avezzano. Quando questa diventa parallela all’autostrada, si devia a sinistra per una strada, indicata da cartelli della Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa, che passa sotto alla A24 e continua verso i boschi della montagna. La strada entra nel bosco, passa accanto a due case (Casali Panei secondo un cartello, Casali di Collepizzuto sulle carte), si alza con due tornanti e prosegue a mezza costa, sul Vallone della Ruara, fino alle case di Cartore 944 m, 4 km dal bivio, in parte restaurate. Poco oltre è una torre medievale. Si può raggiungere l’inizio della strada per Cartore anche da Borgorose o da Magliano de’ Marsi.

Itinerario
Da un tabellone della Riserva si seguono i segnavia 2B, che si alzano per una carrareccia, e poi deviano a destra per un sentiero, entrando nella profonda e suggestiva Val Fua, che si risale tra fitto bosco e grandi massi. Dove il vallone diventa più ripido, il sentiero si alza a tornanti e poi si sposta sulla sinistra, superando dei passaggi in cui il tracciato è stato scavato nella roccia. Una bella cengia artificiale attrezzata con una catena porta all’inizio 1450 m circa, 1.15 ore, della faggeta della Valle del Cieco.
La si risale, sul sentiero che all’inizio è molto ripido e poi diventa più dolce. Usciti dal bosco, si arriva ai rifugi delle Caparnie 1718 m, 0.45 ore, raggiunti dalla strada sterrata che passa per la Val Cesa. Alcune di queste costruzioni vengono utilizzate in estate dai pastori, una è stata ristrutturata dal CAI di Avezzano e dedicata all’alpinista Gigi Panei.
Si prosegue per i pascoli delle Caparnie, si scavalca un’ampia sella erbosa 1802 m e si scende al Lago della Duchessa 1788 m, 0.15 ore, dominato a nord dai pendii sassosi ed erbosi del Monte Morrone e a sud dalle pareti di roccia del Muro Lungo. Il panorama e l’atmosfera serena delle rive del Lago consigliano una lunga sosta.
La discesa richiede 1.30 ore fino a Cartore.
La guida
I migliori itinerari sui Monti della Duchessa completi di descrizione, mappa e foto, scelti e descritti da Stefano Ardito, li trovi qui:

Scopri di più da GognaBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
La vita del pastore è una realtà quasi impossibile da accettare. Resti confinato, isolato per mesi, ma per la tua libera scelta. Arrangiarsi in una grotta, nessuna comodità, eremita tutta la giornata, confortato dai cani, dal gregge e se va bene, qualche mulo. Lavoro duro dalla mungitura alla realizzazione del formaggio e ricotta. Pochi pastori fortunati, danno il latte a qualche caseificio, che li raggiungono con mezzo motorizzato. Per mangiare il pastore si arrangia, prima il latte, poi il formaggio, qualche volta fa festa con carne alla brace, se qualche pecora è ferita. Ora, il pastore deve preoccuparsi principalmente dei mascalzoni, che producono danni al gregge. Però devo fare una riflessione. Il cibo avvelenato non viene lanciato dal cielo. Qualcuno deve arrivare allo stazzo e… seminarlo. I cani pastore non fanno avvicinare nessuno allo stazzo, quindi questo delinquente, lo seminerà quando il gregge è al pascolo? Io lascerei almeno due cani a far da guardia. Domenica 26 luglio, sono passato vicino ad uno stazzo senza il gregge, che era al pascolo. C’erano due cani pastori in libertà, che mi hanno abbaiato pur essendo abbastanza lontano. Il pastore del lago della duchessa ha problemi fondamentali. Purtroppo realizzare l’abbeveratoio, la piccola diga, un invaso ed altro, non si fanno con la BACCHETTA MAGICA. Mi è difficile immaginare che le 300 pecore bevono questa poca acqua melmosa e putrida. Perché questa riflessione? Le pecore sono abituate male! Bevono solo acqua pulita e sorgiva! Spesso vado a trovare una pastora, Alina, in Valle Giumentina – Parco Nazionale della Maiella, alla quale un manico a gennaio 2018, ha messo fuoco alle sue 150 pecore. Ora sta ripristinando il gregge. Circa due mesi fa, la fonte dove si abbeveravano, era ostruita, quindi l’acqua travasava sull’erba. Le pecore non si avvicinavano per bere, sia perché non camminano sull’acqua e sia perché era sporca. Quindi, secondo me, le pecore di AMERICO, non bevono questa acqua, ci deve per forza essere una fonte, un invaso nelle vicinanze dello stazzo. Purtroppo, con il cambiamento climatico, fra poco, le sorgenti non forniranno più acqua, un danno per tutto il genere umano.
Grande iniziativa, avete il mio sostegno, per quel che vale. Mi sono imbattuto nella storia di Americo e mi ha molto colpito. Incrociamo le dita!