Il progetto Meister ad Auronzo è la vecchia storia del principe dal grasso portafoglio che arriva e decide per tutti. I giovani ci stanno chiedendo altro e stanno lottando e manifestando per questo. Non rimarranno in valle per fare i camerieri dei ricchi. Perché non riusciamo a immaginare un futuro diverso?
Torniamo con i piedi per terra
di Paolo Pileri
(pubblicato su salto.bz il 30 maggio 2023)
Partiamo dal titolo della serata del 6 maggio 2023 ad Auronzo: Con i piedi per terra. È un titolo molto sfidante, ancor più alla luce del cambiamento di paradigma ambientale ed ecologico nel quale ci troviamo. Siamo partiti dalla terra perché è la terra la prima risorsa che viene sacrificata dai nostri progetti di sviluppo. Una terra di cui non conosciamo segreti e fragilità. Possiamo pensare un futuro di valle senza domandarci come trattare il suo suolo? Senza pensare gli impatti dei progetti che ci propinano? No, non è possibile. Parole come attrattività, crescita, turismo, sviluppo sono ormai vecchie di fronte al cambiamento climatico. Il Veneto è la seconda regione italiana per consumo di suolo. E lo è perfino nelle delicate aree alpine. Siamo qui a piangere un presente figlio di un passato che ha imposto alla natura di adeguarsi ai nostri modelli di crescita.
Ci piace l’idea che una valle si pieghi al capitale che arriva, compra, disfa e impone il proprio modello turistico mentre tutti stanno a guardare?
Abbiamo sfruttato la montagna con modelli turistici e di impresa altamente estrattivi che hanno spolpato le risorse naturali consegnando molta ricchezza a pochi e poco benessere agli altri. Possiamo andare avanti così? Possiamo solo correggere le forme, ma non la sostanza? È il caso del villaggio turistico Meister: cambia la forma, ma non la sostanza. Prima erano lo sci di massa, poi le seconde case e i grandi hotel a dettare l’agenda dello sviluppo delle valli. In nome del danaro e dell’attrattività tantissimo suolo alpino prezioso è stato cementificato e molte regioni alpine trasfigurate in peggio. Possiamo ancora lasciare spazio a turismi così dissipativi? Sempre pronti a violare la natura per farne specchietto per attrarre portafogli? Ci piace l’idea che una valle si pieghi al capitale che arriva, compra, disfa e impone il proprio modello turistico mentre tutti stanno a guardare? Così è stato per decenni e il risultato è sotto gli occhi di tutti: comuni vicini al dissesto finanziario con spese pubbliche enormi; giovani che scappano perché quella montagna non è più riconoscibile; grandi eventi che atterrano nelle valli promettendo fortune che poco dopo diventano spese e debiti sotto forma di interessi finanziari, cemento e rifiuti; strade sempre più colossali che aumentano il traffico già insostenibile e necessitano di più fondi per manutenerle.
In questa cornice, il villaggio Meister non è nulla di nuovo, né una buona notizia per me. È la vecchia storia del principe dal grasso portafoglio che arriva e decide lui per tutti. In montagna è il turismo stravagante, in pianura la logistica del consumo on-line: entrambi mettono in crisi le comunità locali ricattandole con il lavoro. Ma quale lavoro? Quale futuro? Quale sostenibilità? Chi assicura che quelle proposte siano giuste per quelle aree e quelle società così fragili? In fondo le case sugli alberi non sono certo una tradizione di valle e sembrano più una proposta allogena per soddisfare i pruriti di un ceto sociale super ricco ma perennemente insoddisfatto, convinto di curarsi a colpi di adrenalina, soldi ed eccentricità. Davanti a quella roba la comunità si blocca, non riesce ad argomentare e opporsi, perde la parola rischiando di accettare. Cade anche l’argine secolare a tutela della terra di tutti. Quel che nessuno prima si sarebbe sognato di chiedere per pudore e rispetto, le terre della Magnifica Comunità, ora rischia di non resistere al canto delle sirene. E invece la comunità deve resistere come fece Ulisse legandosi al palo delle regole sfuggendo al canto predatorio delle sirene. Occorre tenere il sangue freddo e domandarsi se è questo che la valle vuole e se è quella una proposta sensata per il futuro dei giovani. Quali sono le garanzie per la natura? Fra dieci anni tutto sarà abbandonato? Quell’intervento risolve davvero i problemi di valle o ne genera di nuovi? Interventi come quelli sono inclusivi o esclusivi? Fa bene alle Alpi? È coerente con la strategia europea sulla biodiversità che chiede ampliamento delle aree tutelate e cambiamenti radicali (a cui questo non assomiglia per niente)?
Possibile che non si sia capaci di immaginare un turismo che sia diverso da queste invasioni?
La proposta Meister non vuole solo posizionare una trentina di capanne in un’area di grandissimo pregio ecologico e paesaggistico (e già questo è un problema), ma finisce per cambiare i connotati di quell’area rendendola irriconoscibile: nuove strade, un lago artificiale, impianti, tubature per acqua, fogna ed energia, pali, movimenti terra, etc. Non sono interventi leggeri come potrebbero essere delle capanne a terra in legno con dietro una proposta di esperienza nella natura alla Thoreau (magari fosse questo! Magari fossero capanne a terra TWIN gestite dai giovani). Ma sono vere e proprie invasioni che distruggeranno una millenaria torbiera alpina, raro scrigno di biodiversità floristica e animale. Quei suoli sono suoli indisturbati da millenni, il solo muoverli equivale a distruggere habitat, specie ed equilibri. Possibile che non si sia capaci di immaginare un turismo che sia diverso da queste invasioni? Che metta in cima all’agenda quei valori ecologici e umani che abbiamo sempre messo in fondo ritrovandoci oggi in una situazione climatica e sociale disperata e disperante? Non è più il tempo dei villaggi turistici, anche se sugli alberi. Oggi è solo il tempo della biodiversità e del recupero di tutto ciò che di costruito già esiste e non è utilizzato.
Non vorrei che qualcuno stia pensando a comprare interi pezzi di montagna per farne rifugi freschi per ricchi, serviti e riveriti da abitanti-sudditi locali. Vorrei dire alle comunità locali di aprire gli occhi e fare come Ulisse davanti alle sirene: legatevi alle vostre migliori tradizioni e regole, quelle sagge dei vostri avi, e resistete da un lato e dall’altro fate degli stati generali (con i giovani) per chiedervi cosa fare della montagna vostra e di tutti, non vostra e di pochi ricchi. Le istituzioni centenarie quali sono le regole e le magnifiche comunità stanno pensando come essere alfieri della biodiversità? Quale ruolo vogliono avere nel cambiamento climatico? Che laboratorio di sostenibilità vogliono essere? Come vogliono insegnare al Paese l’importanza della biodiversità, dell’acqua e del suolo? Non posso credere che rimangano ferme e inermi davanti a queste sfide, né voglio credere che il primo ricco finanziere che passa di là riesca a destabilizzare una istituzione secolare, da sempre garanzia di vita per la montagna, svilendo il loro ruolo e finendo per farle chiudere.
Dove è finito l’insegnamento di Dino Buzzati, bellunese, e del suo bosco vecchio? Triturato dalle macine di un modello di sviluppo che torna a mordere le Alpi? Tornate a mettervi in ascolto della biodiversità dei boschi che custodite e che non riconoscete più. Io credo che si possano trovare soluzioni ben migliori e molto più per dare risposta a questo tempo fragile che ci chiede ben altro che un villaggio turistico per una manciata di ricchi. I giovani ci stanno chiedendo altro e stanno lottando e manifestando per questo. Non rimarranno in valle per fare i camerieri dei ricchi. Interrogateli, coinvolgeteli, chiedete cosa ne pensano, aiutiamoli a crescere nel solco del rispetto della natura e dei suoli. Torniamo a tenere i piedi per terra, saldamente a terra.
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Paolo Pileri insegna Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano. L’inclusione del tema del suolo e delle questioni ambientali, ecologiche e paesaggistiche nella pianificazione territoriale e urbanistica è da sempre il suo àmbito di ricerca. È consulente per progetti nazionali e internazionali ed è ideatore e responsabile scientifico del progetto di ciclovia VENTO. Sul mensile Altreconomia cura la rubrica “Piano terra”. Ha scritto centinaia di articoli e numerosi libri sul suolo. È autore, tra gli altri, di Che cosa c’è sotto, 100 parole per salvare il suolo, Il suolo sopra tutto, con Matilde Casa (tutti per Altreconomia) e di Progettare la lentezza”(People).
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Parli bene Balsamo di Darwin… da gen 2021 a marzo 2022 è stato molto attuale… per il 90% della popolazione…
Ma si Balsamo, anche Thoreau, Manicardi, Vascorossi, Orwell e molti altri.
Ma Lavoisier, secondo me c’entra più di tutti.
Per ritornare in argomento, una notizia che calza a pennello:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/30/nature-restoration-law-perche-ci-serve-una-legge-sul-ripristino-della-natura/7209479/
ma “il nostro Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si è pronunciato contro”
E noi chi abbiamo come Ministro dell’ambiente? Un individuo di area Forza Italia che nel suo CV ha solo avuto incarichi inerenti allo sviluppo economico e alle politiche industriali! E lo metti ministro dell’ambiente! Non ci vuole molto per immaginare che il suo attuale ruolo sia verosimilmente quello di contrastare il più possibile qualasiasi politica di conservazione dell’ambiente naturale.
Cominetti, la legge di Lavoisier e il detto “nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma“, con quello che succede(rà) al pianeta non c’entrano nulla.
Sarebbe molto più appropriato Darwin.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/30/transizione-verde-addio-i-big-del-petrolio-non-fanno-piu-neanche-finta-di-tutelare-lambiente-da-exxon-a-eni-strategie-cambiate-si-torna-ai-combustibili-fossili/7208473/?gaa_at=la&gaa_n=AXv4zM1LTS-uBnegaxBmvw5FI1oXbS_clEWviFpfjB1UN7jbNggnCP9qcY0q3S5kBrs%3D&utm_source=newsshowcase&utm_medium=discover&utm_campaign=CCwQzZOh2eSS-7uVARi5xbSY4LmO3LYBKikIMBDAkZHF2_7Q11kYw_Dy-dLt35OTASoQCAAqBwgKMJzhoQkw_oqXAg&utm_content=bullets&gaa_ts=649f3587&gaa_sig=q7-oIVyt2jGHE8kNMz2jj5jyVqOO_ig7OgaKObaPfD6W9lsEijqXKMLDgq8l6NkysCdFwyucixpf92is21nnYg%3D%3D
Sta finendo la follia green???
Comminetti hai solo ragione
Punto.
La storia insegna per altro che nelle epoche calde i commerci e l economia cresce, anche la popolazione… Nelle epoche fredde con mini glaciazione c’è poca popolazione l’economia è asfittica. .. Siamo diretti al collasso economico e al freddo..
Io sono per limitare al massimo i consumi, usare meno plastica possibile, usare più la bicicletta (non la e-bike, eh) dell’auto, produrre pochi rifiuti, rispettare la natura, ecc… tutte cose che faccio da sempre, ok?
Ma chi mi spiega come mai all’aumento vertiginoso di produzione di CO2 corrisponde una molto maggiore aspettativa di vita?
Questo significa, quando ho tirato fuori la legge di Lavoisier (che qualche rompicazzo -io le parolacce le dico chiare e le ho insegnate anche ai miei figli fin da piccoli- ha voluto precisare aggiungendovi un “quasi” che poi era trascurabile…bontà sua, ma vabbè) , perché se nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma, non è che significhi pure che noi e il pianeta tutto ci adattiamo trasformandoci automaticamente o volontariamente?
Che la capacità nostra e dell’astro che ci ospita di adattarsi sia dannatamente grande?
Certo che dobbiamo fare tutto il possibile per non esagerare ma vedete, io vivo praticamente in un bosco, la natura la vedo e vivo costantemente, ne conosco certi segnali e li assecondi sempre. Non teorizzo da casa vivendo in un trade center che tutto soppesa attraverso il business e poi detta leggi e modi di vita che ALTRI, cioè noi, dovremo adottare, pena l’essere puniti da virus, guerre, penurie di consumi (voglio vedere se a certi viene tolto quello che gli è stato dato anche se trattasi sovente di carota con l’asino, vedi auto a rate fuori dalle proprie capacità economiche e altre apparenze necessarie) e similia.
Mi sembra che la maggior parte di noi (io no!) viva in celle stagne e guardandosi attorno vede sempre con l’occhio di qualcun altro.
Matteo sei alla frutta per non dire al caffe’ ma il caffe’ non puo’ svegliarti. Che tu creda che una persona laureata con il massimo dei voti, che guida le aziende dal punto di vista finanziario, fiscale, gestionale non sappia cosa sia la Nato e cosa sia la Nasa, veramente abbiamo raggiungo il fondo.
Gia’ scrivo papiri, speravo si intuisse che con internazionale intendevo dire che hanno una visibilita’ internazionale, ovvero che tutti conoscono Nasa e Nato e si sa che la loro influenza non è locale o limitata alla nazione o nazioni di origine.
Invece no, come i pupi dell’asilo.
E voi sareste i paladini del Greeeeeen…. apposto siamo
@74
Parmeggiani, la norma europea di recente approvazione non “impone la vendita delle auto elettriche“, ma vieta la vendita di auto e furgoni (veicoli leggeri) nuovi e non a emissioni zero (di CO2) dal 2035.
Lì non si parla di trasporti pubblici né degli altri veicoli pesanti, vero, tuttavia l’argomento è in corso di discussione.
Vedi: ansa.it/canale_motori/notizie/istituzioni/2023/02/14/ue-bus-a-emissioni-zero-in-2030-per-camion-90-al-2040_0c8c66b8-a53a-49b2-a8ba-047d13585915.html
Queste scelte sono politiche, e sono risultato di mediazioni e pressioni (non sempre cristalline e disinteressate, anzi, disinteressate quasi mai 🙂 ).
Sarebbe un utile esercizio, credo, (cercare di) comprenderne le motivazioni (ti dò una traccia: compara l’investimento richiesto per l’acquisto di un’auto per trasporto passeggeri con quello di un mezzo per il trasporto pesante).
Riguardo ai “TIR sgasanti in autostrada“, dobbiamo ringraziare (in coro con gli azionisti della FIAT – che ora non c’è più) la lungimiranza dei nostri amministratori passati (mi riferisco a quelli degli anni ’60-’70) che preferirono incentivare il trasporto merci su gomma anziché quello su rotaia.
@73
I comportamenti virtuosi meritano sempre un elogio. Immagina cosa potrebbe dire un abitante di uno dei Paesi c.d. poveri.
Ma la domanda non era sul tuo stile di vita (per quanto di per sé interessante), ma su quale fosse il punto nell’inserire il jet privato di Zuckerberg nella discussione.
P.S.
Occhio alla carne.
Anche a me piace, ma, CO2 a parte, non fa benissimo alla salute. Soprattutto quella rossa (e il porco). Consumo moderato e consapevole, mi raccomando 😉
Stefano, le tue affermazioni sono tutte così strettamente collegate ai fatti ed emettono un luce così potente sulla realtà così che quasi non si riesce a tenere gli occhi aperti…sarà per questo che non riusciamo a capire
Per esempio la seguente affermazione:
“Nasa e Nato …sono sempre organismi internazionali”
è palese dimostrazione della tua totale avulsione dalla realtà.
@70 Giuseppe
Mi sbaglierò, ma nelle norme che imporrebbero la vendita delle auto elettriche a partire dal 2035, non si parla di:
– Trasporti pubblici
– Trasporti merci
Hai presente la fila di TIR sgasanti in autostrada tutti i giorni? O i bus che mi passano davanti in città – quasi tutti diesel? E poi le ordinanze comunali vietano le grigliate?
@68 Giuseppe
Io da parte mia:
– Differenzio i rifiuti, cerco di produrne il meno possibile. Avendo un figlio celiaco purtroppo i prodotti che acquisto per lui hanno una quantità di imballaggi eccessiva, e non capisco perchè, ma non posso farne a meno.- Ho una famiglia di 5 persone, i ragazzi mangiano come se non ci fosse un domani, e per quanto possibile cercare di educarli alla dieta mediterranea, mangiano solo del porco. Io adoro la carne, e non smetterò certo di mangiarla perchè studi dicono che le mucche producono più CO2
– Ho una macchina a benzina, che se trattata bene (come faccio di solito) fa i 18 con un litro… forse a breve passerò ad una ibrida, ma non ci penso nemmeno ad una completamente elettrica. Ma faccio 15.000 km all’anno, quindi non credo di avere un impatto cosi’ alto.
– Quando posso non uso l’auto, o faccio smart working
Io da comune cittadino mi sento con la coscienza assolutamente a posto.
68. Balsamo, un individuo che non riesce a formulare uno straccio di argomentazione preferendo l’offesa personale
Questo è falso e puoi vergognarti. Ho fin dall’inizio evidenziato le implicazioni economiche, sociologiche, storiche delle mie affermazioni.
Sulla questione missile di Elon, non è IL MISSILE DI ELON, ma dei cinesi, dei francesi, della Nasa, dei missili di guerra in Ukraina.. se Balsamo afferma che uno non essere confrontato con le singole emissioni delle auto che sommate fanno un gran volume, beh anche in fatto di missili se sommiamo quelli citati, quelli di Kim, della Corea del Sud, etc beh vien fuori sicuramente un volume impressionante di emissioni.
BAlsamo concettualmente ha fatto un’affermazione interessante poi come ho risposto sopra emerge la fallacia del suo ragionamento. Confrontare milioni di piccole emissioni con una singola non ha senso, il confronto va fatto tra milioni di veicoli e i centinaia o migliaia di missili che ogni anno solcano i cieli.
Neanche con la logica ci arrivate.
, che evita accuratamente di rispondere alle domande (in questo mi ricorda qualcun altro…)
falso come le lacrime delle statue delle madonne. Ho sempre risposto, argomentando con argomenti scientifici che si studiano all’universita’ (ignorante di uno nemmeno ci arrivi che Pareto si studia all’Universita’ e se io sono complottista allora lo è anche l’Universita’ italiana, e rivergognati di nuovo… i tuoi sono insulti alla professionalita’ altrui e se non la mia dei professori che mi hanno insegnato).
e che nei suoi post deliranti mescola tutto come in un minestrone,
certo per un ignorante come te è un minestrone, per chi sa padroneggiare certi argomenti sono creare interconnessioni. Direi un eccellente lavoro.
dove oltretutto inserisce link che affermano il contrario di ciò che lui va predicando (nell’ultimo ad esempio parlano chiaramente dei cambiamenti climatici in accelerazione rispetto alle previsioni),
anche qui ti dimostri poco avveduto. Stai tranquillo che partendo da un presupposto errato (il cambiamento climatico antropico devastante) e usando un metodo non adeguatamente testato l’esito sara’ quello che ti ho detto ancora mesi fa. … la Terra tempo una decina di anni o poco piu’ si RAFFREDDERA’. Faccio solo presente che nei periodi in cui la Terra ha avuto temperature piu’ alte andavano bene l’economia e i commerci, viceversa quando si raffreddava, nemmeno questo sai e ti spacci poi per uno erudito.
va solo ignorato in un blog come questo (in altri contesti meriterebbe altro trattamento).
Da ignorare sei solo te. D’altronde se vuoi che non scriva chiedi al titolare di bannarmi. Dai abbi il coraggio, dimostrati uomo.
68. Balsamo, un individuo che non riesce a formulare uno straccio di argomentazione preferendo l’offesa personale, che evita accuratamente di rispondere alle domande (in questo mi ricorda qualcun altro…) e che nei suoi post deliranti mescola tutto come in un minestrone, dove oltretutto inserisce link che affermano il contrario di ciò che lui va predicando (nell’ultimo ad esempio parlano chiaramente dei cambiamenti climatici in accelerazione rispetto alle previsioni), va solo ignorato in un blog come questo (in altri contesti meriterebbe altro trattamento).
Stefano, se devi prestare primo soccorso a un ferito con un taglio in un dito (dolorosissimo!) e uno squarcio zampillante a una gamba, cosa fai ?
Gli applichi un cerotto al dito e gli dici “alzati e cammina” o ti occupi dello zampillo ?
Chiaro che non escono “margherite di montagna“.
Ma, rispetto al totale di gas serra che annualmente rilasciamo in atmosfera per i motivi più diversi, quelli emessi dai “missili di Elon” che quota parte rappresentano ?
Ripeto la domanda (perdona un anziano ottusangolo 🙂 ): hai qualche dato ?
i missili di Elon, non saprei: hai qualche dato ?
Hai qualche dato???? ma mi prendi per i fondelli? se vogliono vietare un auto con un tubo di scappamento dove vengono emesse sostanze di scarto della combustione, cosa credi che esca da un razzo quando parte? margherite di montagna???
Ma nemmeno all’asilo nido, Balsamo.. eh!!. Ricerca questo atteggiamento altrove, grazie.
Prego, c’è gia’ in te.
Il pippone sulla NATO e su GAVI mi è incomprensibile almeno quanto la citazione di Lavoisier di Cominetti.
Te credo, ti chiameremo da oggi l’Ottusangolo.
Sempre piu’ in basso Balsamo, mi raccomando…
@60
Qualche precisazione.
a) “se voi ignorate questo”
Ma voi chi ? Ma chi ha mai detto che quanto da te citato venga da “noi” (!?) ignorato ?
Il trasporto aereo (pubblico e privato) e la Cina sono parte del problema (i missili di Elon, non saprei: hai qualche dato ?).
E quindi ?
Continuiamo così perché Zuckerberg scorrazza sul suo jet privato come se niente fosse ? (La domanda è estesa anche a Parmeggiani).
b) “portate la Nasa come fonte di verita’ suprema e divina”
Nessuna pretesa che alcunché sia fonte di verita’ suprema e divina.
Ricerca questo atteggiamento altrove, grazie.
Tanto più che esistono studi (in parte) contrari a quello da me citato (ma non metto il link: cercatelo da solo, così fai un pò di esercizio 🙂 ).
Il pippone sulla NATO e su GAVI mi è incomprensibile almeno quanto la citazione di Lavoisier di Cominetti.
Sono combattuto tra la curiosità di chiedertene il senso e il timore di una ulteriore conferma di quanto affermato da Regattin @44 🙂
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO il complottismo che diventa realta’!!
https://it.euronews.com/my-europe/2023/06/28/geoingegneria-modificare-il-meteo-per-combattere-il-cambiamento-climatico
Ps.: ridi ridi Matteo, tra qualche anno il sorriso si trasformera’ in pianto (e non te lo auguro nemmeno).
Piove.
– Sei meteorologo tu?
– No ma si vede a occhio nudo.
– L’hai trovato su Google?
– Ma scusa, basta guardare la pioggia che cade a terra.
– C’è uno studio approvato che sostiente la tua teoria?
– Ma quale teoria? Ho tutti i vestiti inzuppati.
– Ok ma non significa per forza che piove, su quali fonti ti basi?
– Ma quale fonti?
– Io ho un amico che lavora al Servizio Meteorologico dell’Aeronautica e ha detto che oggi non avrebbe piovuto.
– Beh, si sarà sbagliato
– Si certo vuoi saperne più sulla pioggia che lui che ha studiato per 10 anni gli eventi atmosferici. Parli così perché sei un No-Meteo
– Ma che dici? Ma lo vedi il cielo grigio e l’acqua che sta scendendo ora?
– Sì, vabbé, complottista!
Comunque la Scuola Elettra la fanno solo le guide alpine.
Grazie a Umberto e ai suoi post sempre interessanti e ricchi di spunti per un ignorante in materia come me, che deve sempre implementare la lettura con ricerche in rete altrimenti non ne salta fuori. Impressionante invece la capacità di Stefano di spaziare in tutte le materie dello scibile umano con grande competenza e inarrivabile conoscenza. Spero altresì che mi dica qualcosa in merito ai 25.8 metri di ghiaccio fuso in 3 anni e 3 mesi come da video postato da me ieri, dato che in questo caso non deve nemmeno fare la fatica di leggere uno studio scientifico.
I Dati che amate tanto…
https://twitter.com/maurorizzi_mr/status/1674337912060518401
poi c’è il climate change e i terreni sono aridi…ma va la’ manica di cialtroni
Per poter dire che uno è alto di statura, ne serve uno che è basso di statura. Per poter dire che uno è ricco, ne serve almeno uno che è povero. Senza di me Zuckerberg non esisterebbe.
60
OHHHHHHHHHHHH LLLLLLLAAAAAAAAAAAAAA’!.
Finalmente qualcuno capisce.
Voi potete mettere tutti i link di questo mondo, parlare di complottismo con tono da provar pena con l’interlocutore, ma ci sono dati di fatto.
a) i link di Parmeggiani sul capo di Meta, i missili di Elon, le centrali a carbone della Cina… se voi ignorate questo potete avere anche il nobel della climatologia ma siete FESSI intrinsecativamente e di fatto
b) Mi portate la Nasa come fonte di verita’ suprema e divina. Es. la Nato. Chi c’è a capo della Nato? uno che era a capo della GAVI (che tratta di vaccini non si capisce poi cosa centra un’associazione che tratta dei vaccini con quella a scopo militare, ma tant’è questo norvegese le guida o le ha guidate). GAVI chi l’ha elaborata? vi lascio indovinare. Bene è possibile che la persona che presiede la Nato sia INDIPENDENTE? No. Tra Nasa e Nato vi è una certa differenza, chiaro, ma sono sempre organismi internazionali. E’ possibile garantire dall’influenza privata o di certi personaggi queste istituzioni? NO.
Poi basta un’opera che voi per definizione prendete come oro colato, fonte divina della divinita’ scienza, ma poi conoscente i rapporti “privati” e “lavorativi” di queste persone? le influenze che hanno? voi vivete di link, fonte, report scientifico etc.
Sapete anche che data un’opera di un luminare poi essa verra’ citata 1000000 i volte, poco importa se tale opera è una truffa, i dati manipolati, etc..
E NESSUNO PUO’ GARANTIRE DALL’INFLUENZA DI TALUNI SOGGETTI. E siccome questi soggetti hanno un gran potere e guarda a caso hanno persone ai vertici di associazioni, aziende, etc. detengono il pacchetto di controllo (vedasi Black Rock che detiene in pratica T U T T O etc. a cascata anche l’opera che credete di divinita’ scientifica non lo è.
Certo in mezzo a tutto questo vi sono opere, lavori di pregio e che denotano il VERO, pero’ che voi crediate di aver chiuso la bocca alla critica è molto fanciullesco.
Andate avanti che tanto tra 10 anni avrete le pezze al KUL.
Caro Andrea, hai mai sentito quel vecchio detto: “Fate come dico, ma non fate come faccio”?
Con la “transizione verde” che ci vogliono imporre sarà esattamente cosí. In altre parole, “noi siamo noi e voi nun siete un ca**o”.
Tutto bello, tutto bellissimo, spiegazione perfetta… Provatelo a spiegare anche a Zuckerberg e compagnia bella
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/27/cresce-ancora-luso-dei-jet-privati-tra-i-manager-usa-zuckerberg-fa-voli-anche-di-3-minuti-emissioni-di-co2-alle-stelle/7209583/#:~:text=I%20voli%20privati%20avevano%20subito,per%20i%20jet%20del%2040%25.
Su con la vita, Giuseppe!
Ti chiameremo san Giuseppe Secondo. ???
@56, 55
Alla mia età, più che il soggetto di una agiografia rischio di esserlo di una angiografia! 🙂
Piuttosto, mi associo ai ringraziamenti a Umberto per il suo scritto, in particolare per aver evocato l’attrattore di Lorenz e le sue equazioni differenziali, che mi hanno rinfrescato ricordi allo stesso tempo terribili e bellissimi.
Grazie a te Umberto, spiegone magnifico, le due pallette sono fantastiche e i complimenti gratificanti…oggi ho fatto giornata!
Anche se temo che difficilmente verrà letto e capito più di un decimo di detto spiegone…
“Grazie, Giuseppe, Luciano e Matteo, che esistete e resistete.”
Bada di non esagerare con le lodi sperticate, altrimenti sconfini nell’agiografia. Sí, l’agiografia climatica.
La natura dell’interazione tra radiazione elettromagnetica con gas e aerosol è quanto mai complessa, dal momento che gli effetti di tale interazione hanno implicazioni spaziotemporali contrastanti tra di loro (i noti feedback negativi e positivi) sui quali si discute animatamente tra modellisti del clima. A tal riguardo l’eruzione del Pinatubo negli anni 90 è ben rappresentativa a riguardo.
Ma gli effetti di interazione tra aerosol, gas e radiazione, oltre ad essere una delle parti più affascinanti di tutta la fisica, in approssimazione classica sono noti con grande solidità avendo applicazioni tecnologiche molto numerose. Quindi è sufficiente guardare uno spettro di assorbimento della CO2, ad esempio, per avere già chiaro cosa può fare questo gas.
La CO2 pur nella sua fama mondiale non rappresenta la gran parte del problema radiativo. Anzi. Vi sono altri gas che possiedono un GWP (global warming potential) ben superiore a quello della CO2, di cui uno, l’SF6 (esafluoruro di zolfo) completamente esogeno (esiste anche l’ipotesi aliena che, certamente, come tutte le tesi alternative, rappresenta uno stimolo alla riflessione) e che possiede un GWP pari a 23.500. L’esafluoruro di zolfo, partendo da concentrazione=0 (poichè non esiste in natura), è attualmente a circa 12 ppt (parti per trilione) ed aumenta di circa 0.35 ppt per anno. Assieme all’SF6 vi sono classi di gas totalmente esogeni che stanno crescendo, come la famiglia dei PFC-14, e che hanno GWP superiori a 6000.
Anche se qualcuno si era assai risentito per la metafora ardita che avevo proposto qualche tempo fa relativamente alla complessità del sistema meteorologico della nostra atmosfera (può un solo tappo infilato nel culo di un uomo avere conseguenze così nefaste per l’uomo stesso?), direi che nulla cambia a tal riguardo per quello climatologico, visto che climatologia e meteorologia basano i loro sforzi sullo stesso sistema, in maniera complementare.
Ne propongo un’altra, di metafora, che in genere suscita meno indignazione sulle anime falsamente moraliste. L’esperimento che la specie umana sta conducendo da molti anni nei confronti della nostra povera troposfera, ovvero usandola come una pattumiera e conferendole cose che provengono “da due fabbrichette di fine 800” è simile all’esperimento di quel tale che, trovatosi in giardino un grosso animale sconosciuto e dormiente, gli tira in testa un sol colpo di mazza da 10kg per vedere se si sveglia o no.
I sistemi complessi reagiscono in maniera completamente inaspettata a forzanti che a noi possono sembrare ridicole. La modellistica meteorologica cerca di farci capire quanto queste reazioni siano inaspettate. Certo, in maniera approssimativa e grossolana, ma direi che un po’ ci riescono. In genere, dal punto di vista didattico, propongo a tal proposito la visione del breve filmato visionabile su youtube cercando semplicemente con google “The Lorenz Attractor Animation”. Dura pochi minuti, molto gradevole. Le 2 pallette partono dalla stessa posizione ma con condizioni iniziali impercettibilmente diverse. E le loro traiettorie saranno radicalmente diverse in istanti che non potremmo mai immaginare; più o meno la base del caos classico, che governa completamente la nostra atmosfera, dal momento che le equazioni della dinamica atmosferica hanno come primo punto sensibile l’inizializzazione, ovvero la comprensione di quello che è l’istante t=0. La fisica, qualsiasi fisica, ha verso il “piccolo e trascurabile” un atteggiamento estremamente protettivo, anche se, come vuole una certa moda attuale, è solamente “meccanicismo”. L’esistenza del caos classico, tra l’altro, permette un approccio probabilistico in seno al “meccanicismo” stesso, e dunque ortodosso, che, se fosse ulteriormente necessario, è conferma della poca sensatezza del termine “meccanicismo” riferito alla scienza tutta. E tra l’altro è proprio l’approccio probabilistico che permette la costruzione degli scenari climatologici odierni e che continuano a rimanere tali, ovvero scenari, ma proprio perchè tali, possono fornire statistiche che a volte sono molto ben comprensibili.
Ma immagino che queste cose poco interessino l’uomo che annusa l’aria e poi decide che tempo farà, in simbiosi con i camosci.
Grazie, Giuseppe, Luciano e Matteo, che esistete e resistete.
45. Stefano, e chi ha parlato di global warming? Balsamo ti ha già messo il link, invece di fare figure di m. era sufficiente che facessi come si fa di solito in questi casi: ci si informa, io ci avevo messo pochi secondi per trovare un altro link dove riportava la stessa notizia di Balsamo in italiano.
46. Cominetti mi stupisce davvero come tu riesca a scrivere a volte testi interessantissimi, per passare, quando si parla di scienze, dalla parte dei complottisti più agguerriti. Certo una cosa non esclude l’altra, ma almeno informarsi prima di intervenire è alla portata di tutti.
Rettifico, era riferito a Balsamo al 48.
46. Hai perfettamente ragione sull’uso del termine corretto, purtroppo noto che tutti o quasi utilizzano “scioglimento” il cui significato effettivamente è altro, anche siti che dovrebbero evitare questi errori.
(Ad esempio: https://www.focus.it/temi/scioglimento-dei-ghiacci)
Temo che ci sia un gran numero di glaciologhi morti 🙂
…così come muore un meteorologo ogni volta che si dice “previsione azzeccata”.
Evabbé, continuiamo così, facciamoci del male. [cit.]
Ogni volta che si scrive “scioglimento” un glaciologo muore
Ossignùr, sono scoppiato a ridere in ufficio e mi hanno guardato male!! 🙂 🙂 🙂
@46
Interessante la citazione di Lavoisier.
E’ proprio la sua legge che ci frega: ah, se fosse possibile eliminare per magia il maledetto carbonio dall’equazione dell’ossidazione dei combustibili fossili!
Avremmo risolto tutti i problemi di CO2 🙂
Ma, innomediddio, che c’entra con gli asini che volano ?
P.S.
In realtà Lavoisier aveva (ha) torto, perchè la formulazione originale della sua legge della conservazione della massa non tiene conto dell’energia scambiata durante la reazione secondo la ben nota equazione e=mc2.
Ma, essendo c molto grande e quindi le energie in gioco nelle reazioni chimiche molto basse e impossibili da misurare per l’epoca, possiamo perdonarlo 🙂
@43
“ci sono scienziati che non sono per nulla d’accordo”
In generale, è normale che vi sia dibattito scientifico su un tema, anche senza tirare in ballo trame oscure. Sarebbe strano il contrario.
Purché avvenga tra pari e su basi fattuali.
Nel caso specifico del cambiamento climatico, la posizione della comunità scientifica è piuttosto netta. Che non vuole dire necessariamente che sia corretta, ma comunque è un buon indicatore della elevata probabilità che lo sia.
Forse, oltre al significato di effetto Dunning-Kruger, Stefano, sarebbe il caso di dare un’occhiata anche a quello del false balance.
“Nel 1800 hanno iniziato a sciogliersi, direi che non vi era troppo “antropismo””
Pare che ve ne fosse già a sufficienza per innescare il fenomeno, anche se con meccanismi diversi da quelli odierni.
Vedi: jpl.nasa.gov/news/nasa-study-eyes-soots-role-in-1800s-glacier-retreat
“Londra era di gran lunga piu’ inquinata nel secolo scorso”
Ovvero proprio quell’inquinamento, causato dalla combustione di grandi quantità di carbone (anche per semplice riscaldamento), che sarebbe alla base del ritiro sopra citato.
Il calo citato è dovuto all’abbandono di questa pratica.
@44
“discutere con te di questo argomento è tempo inutilmente gettato via”
Probabilmente vero, ma potrebbe essere utile a qualcun altro.
P.S. Per favore, quando parlate di ritiro dei ghiacciai, usate il termine “fusione”. Ogni volta che si scrive “scioglimento” un glaciologo muore 🙂
Luciano, ma come non lo sai? ” ci sono scienziati che non sono per nulla d’accordo” sono quelli che apportano i dati, mica li analizzano, li apportano dove vogliono loro per fare quello che sanno essere giusto.
Sono gli scienziati sociologici, mica gente che studiano, misurano e analizzano.
Sono gente degna di fede, Economisti, sociologi, teologi, loro, mica gente che ha fatto la scuola Elettra!
Regattin 44, siamo a livello di asini che volano.
La legge di Lavoisier: questa (evidentemente) sconosciuta.
Spero che tu stia scherzando Luciano… va bene tutto ma parlarmi di due fabbrichette che creano il global warming è semplicemente ridicolo.
Passi ora con la Cina che pompa a pieno regime, ma nel 1800??????
43. Lo scioglimento dei ghiacciai nel 1800 è proprio in conseguenza all’inizio dell’industrializzazione. Per quello attuale guardati questo video (tutto, possibilmente): https://m.youtube.com/watch?v=WPMzK8uK0Gk. Non aggiungo altro perché discutere con te di questo argomento è tempo inutilmente gettato via.
“Che la scienza sociologica studi il comportamento di chi misura e analizza i dati (apporta?) non c’entra nulla con i dati stessi e di certo non li modifica in alcun modo.”
E mo’ è proprio qua che ti sbagli. Ma lasciamo perdere.
“Che questo aumento di temperatura sia un problema per la società umana attuale pare abbastanza evidente.”
Che problema crea? alluvioni ce ne sono sempre state. Lo scioglimento dei ghiacci occorre indagare se è dovuto alle temperature per causa antropica. Nel 1800 hanno iniziato a sciogliersi, direi che non vi era troppo “antropismo”.
In realta’ Londra era di gran lunga piu’ inquinata nel secolo scorso, altro che “il combustibile fossile brutto e cattivo..” esso ha permesso prosperita’, accesso alla mobilita’ a tutti.
E poi usi “abbastanza” … abbastanza de che? da effetti gravi si o no, è certezza o tende?
E’ indiscutibile? beh ci sono scienziati che non sono per nulla d’accordo.
Ah ma quelli non sono scienza… sono truffatori, ingnoranti.. certo.. quelli che dicono quello che pensi sono luminari, gli altri hanno preso il dottorato a scuola radio elettra… certo.
Sul twitt di Milloy era per dare un flash, una informazione non articolata perchè i papiri hanno meno effetto di uno slogan. Certo non era un twitt particolarmente scientifico anzi per nulla, ma volevo una comunicazione rapida e che facesse sorgere per lo meno il dubbio.
sugli insulti oramai siamo agli insulti paterni. Va bene, d’altronde se ti dico asino è la stessa cosa di quello che ho detto ieri in fatto della tua totale ignoranza.
Ma non preoccuparti. Tra 20 anni ci sara’ meno co2, ma il 99% della popolazione con le pezze al kul!.
saluti
e la scienza sociologica studi il comportamento di chi misura e analizza i dati (apporta?) non c’entra nulla con i dati stessi e di certo non li modifica in alcun modo.
Che Lei, nella Sua autorevole posizione di Guida Alpina , divulghi fesserie come quella che i grandi predatori (così vengono definiti lupi ed orsi) siano stati introdotti è cosa ben più grave. Per il bene di orsi, lupi e guide alpine, si istruisca meglio se vuol restare al passo coi tempi…..e dia prova di educazione quando dissente. Grazie per l’attenzione
Che la scienza sociologica studi il comportamento di chi misura e analizza i dati (apporta?) non c’entra nulla con i dati stessi e di certo non li modifica in alcun modo.
Può anche essere che in alcuni campi, la scienza “dura” (non è una mia definizione, cmq) non possa dare certezze ma solo probabilità, ma di certo una scienza sociologica non può e non deve dire nulla circa l’esistenza, la gravità, le cause e tantomeno l’evoluzione futura dei medesimi problemi, ma al massimo valutare l’impatto sull’uomo e la società delle possibili soluzioni.
Detto in altre parole, che ci sia un aumento del contenuto della CO2 nell’aria e sia in atto un aumento della temperatura media di Gea sono fatti perfettamente misurabili (anche se in molti come te hanno cercato e cercano di minimizzare chiamandolo “cambiamento climatico” o dicendo che nel Vadavialculocene la CO2 era molta di più)
Che questo aumento di temperatura sia un problema per la società umana attuale pare abbastanza evidente.
Che l’aumento di temperatura sia dovuto solo all’aumento di CO2 o vi siano altri fenomeni fisici che agiscono è motivo di dibattito, più o meno fondato o in buonafede, ma che le due cose siano comunque strettamente correlate è indiscutibile.
Che la causa dell’aumento della CO2 sia di origine antropica è talmente probabile da poterlo definire certo.
E quindi che la soluzione o al minimo la mitigazione del problema del riscaldamento passi per la riduzione delle emissioni antropiche pare egualmente certo.
La tua scienza sociologica è titolato solo e unicamente a valutare gli effetti sociali (appunto) delle azioni prospettabili ed eventualmente a renderle accettabili/accettate alla società.
Interventi come i tuoi, esemplare il twitt di Milloy che hai linkato, denotano solo crassa ignoranza, stupidità sesquipedale o malafede.
P.S.: siccome fai una certa fatica a comprendere, specifico che quelli sopra non sono e non vogliono essere insulti, ma sono giudizi a ragion veduta!
Di primo acchito Matteo porti una considerazione sensata, salvo non capire che in quanto la scienza sociologica studia il comportamento umano studia anche il comportamento di chi apporta i dati che tu definisci “duri”. La sociologia sta “sopra” le altre scienze, insomma (poi non fate i maliziosi eh! :-)).
Buona giornata
Ps. i dati possono anche essere duri e giusti, poi pero’ occorre determinare.. se i problemi sussistono (cambiamento climatico antropologico) quanto è grave tale problema? è risolvibile? ecco qui la scienza “dura” da una direzione ma certezze non ne puo’ dare (come correttamente afferma Balsamo).
Il solito Carlo al commento 36.
La visione umana confermi essere antropocentrica. E fin qui, nulla di nuovo.
Ma quella coglionocentrica mancava e ora c’è.
Condoglianze.
“quello che apporto è SCIENZA… è scienza SOCIOLOGICA.”
Bello!
Vorrei farti notare però che quando una scienza sociologica si mettere in contrasto con i fatti e le deduzioni di una scienza “dura” (nel tuo caso cambiamento climatico, riscaldamento globale e sue origini)8 entra di diritto in una categoria ben precisa delle scienze sociologiche: quella della religione comparata e/o della teologia.
Con tutta la credibilità che questa sottende.
Pellegrini, Matteo, Balsamo, un elogio all’ignoranza: ignoranza perchè quello che apporto è SCIENZA… è scienza SOCIOLOGICA. Che ovviamente a voi è totalmente aliena come agli altri.
Quindi qui c’è gia’ un grave errore di Matteo che potra’ pure essere un luminare della scienza ambientale ma non capisce nulla in fatto di comportamento umano.
E stesse considerazioni dicasi per Pellegrini e Balsamo che fanno a gara a chi mi svilisce.. .
Ma continuate non c’è problema, i problemi, e grossi li avrete nel giro di 7 e 10 anni allora lì si capirete che sono uccelli amarissimi.
La VDL in una conferenza ha chiaramente detto.. tra 10 anni la societa’ sara’ irriconoscibile e ci aspetta il piu’ grande cambiamento forse della storia.
Idem Draghi che tuona insieme a lei che ci aspettano ancora continue pandemie (poi chissa’ come fanno a saperlo ma non voglio approfondire).
Poi passiamo a Balsamo che va ad indagare “il modo con cui mi esprimo”. Beh di certo uno che riceve insulti a dx e manca e continuo svilire delle proprie conoscenze e della propria professionalita’.
Matteo che non ha capito nulla perchè mi accosta agli economisti. Certo sono esperto di economia ma non certo dell’economia di fuffologia (dove prendevo tutti 30 e 30 e lode) fatta di modellini matematici utili alla masturbazione mentale ma che con la realta’ avevano poi ben poco a fare oppure si addattavano a quel contesto specifico.
L’economia quella seria è l’indagine ciclica, storica che si dimostra molto affidabile nel tempo e nei vari secoli (per esempio Ray Dalio, uno dei piu’ grandi gestori di fondi al mondo).
Cmq come detto (purtroppo) il tempo sara’ molto galantuomo e avrete modo nel vostro intimo di capire dove sta il vero.
Fa male al cuore leggere questa ignoranza anche da parte di professionisti della montagna. A meno che non sia allineamento al main stream per mantenere status Quo.
Il lupo si è ri-appropriato di spazi che l’uomo aveva abbandonato. All’orso è stato impedito di estinguersi in spazi che l’uomo aveva destinato alla presentazione della natura.
@29
“Si anche a te Balsamo calza a pennello quell’effetto”
Che io abbia dei bias cognitivi è praticamente una certezza.
Ma, Stefano, da quello che scrivi e da come lo scrivi, mi sembra che tu non abbia capito molto bene in cosa consiste l’effetto Dunning-Kruger.
Eventualità che, peraltro, rientra agilmente nel medesimo 🙂
Marcello, quelle citate sono le estinzioni provocate dall’uomo in periodi nei quali viveva “nella natura”: adesso può fare molto, molto meglio…è l’equilibrio che cerchi?
Quanto al lupo non lo ha reintrodotto proprio nessuno, ha fatto tutto da solo.
Riguardo all’orso, siccome non vado a correre nei boschi al crepuscolo e anzi semmai sbanfo e scarpuscio data la mia forma fisica, io non ci sto male per nulla!
Matteo, concordo. Le estinzioni fanno parte dell’equilibrio a cui mi riferivo quando dicevo che il pianeta si autoregola da solo.
Lo squilibrio è reintrodurre il lupo o l’orso dopo che si erano estinti da decenni durante i quali l’uomo ne ha occupato gli spazi col risultato di starci tutti male.
Caro Giuseppe, hai proprio ragione: “Stefano, mi sembra che tu stia facendo un pò di confusione.”
ci aggiungerei che siccome non ha idea di cosa significhi la parola “scienza” e quindi, giustamente, non può fidarsi delle parole di una “scienziato“.
Preferisce perciò fidarsi acriticamente delle parole che riesce a comprendere (più o meno) e di non-mi-ricordo-più-chi ma però me-lo-ha-detto-ammiocuggino…
D’altra parte lui e qualcuno nel campo dell’Economia e conosce fior fiore di Economisti, che come tutti sanno sono puri come angeli, hanno sempre ragione e sono scevri da conflitti d’interesse.
E anche se non riescono mai a mettersi d’accordo sulle cause di eventi già accaduti (e figurarsi prevedere gli effetti futuri di qualunque azione), sono di certo degni della massima fiducia!
Ci sta una vergogna negativa, che è quella cappa che ti viene cucita addosso dal giudizio collettivo e che ti fa stare in silenzio rispetto alle tue emozioni. Ma ci sta pure una vergogna positiva, che è il calmiere della mitomania. Quella che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire, se non stai solo dando spazio al tuo ego ipertrofico. Ecco, quella vergogna mi pare la grande assente di questo secolo. [zerocalcare]
https://twitter.com/SpaceX/status/1673509777819967488
LA CO2 DELLA TUA AUTO!! DELLA TUA CASA!! DELLA RISONANZA MAGNETICA !!!
Perfetto Balsamo, basta così. Hai gia’ detto tutto te ed è quello dove volevo arrivare.
“non tutte le variabili hanno lo stesso impatto….NE SI PRETENDE CHE I MODELLI SIANO VERITA'”
Ma ci vuole tanto per ammetterlo??…
Qui, come in TV, etc tutti a definire scienza=perfezione e verita’.
No non lo è e se tu guardassi anche ai conflitti di interesse che ci sono oggi (anche per te in questo campo val bene l’effetto Dunning-Kruger) capiresti che i risultati della scienza sono da prendere con le pinze.
L’economia, la societa’ è diventata una gigantesca massa di conflitti di interesse e di cricche super potenti: se non lo sapete iniziate per esempio dai pacchetti azionari delle big corporation. Questo lato privato. Poi andate sulla legge ferrea dell’oligarchia di Michels per il lato pubblico.
Si anche a te Balsamo calza a pennello quell’effetto.
Buona giornata
“I modelli, nessun modello, anche se lo vedo con i miei occhi possono misurare l’impatto di uno sterminio di variabili”
Stefano, mi sembra che tu stia facendo un pò di confusione.
Non è compito dei modelli misurare alcunché.
Scopo di un modello (matematico) è quello di rappresentare un sistema (fisico) in modo da fornire previsioni (approssimate) sulla sua evoluzione partendo da una condizione iniziale.
Più accurato il modello, tanto migliori le previsioni che potrà dare. Ovvero tanto minore sarà la differenza fra lo stato previsto dal modello e la sua misura sperimentale sul sistema reale (approssimazione).
Chiaro che il sistema climatico terreste prevede uno “sterminio di variabili” (e pure processi non-lineari, aggiungerei), e quindi ?
Non tutte le variabili hanno lo stesso impatto quantitativo né si pretende che i modelli siano la verità, ma si è lavorato e si lavora per migliorarli e ridurre le approssimazioni.
“sottraendo acqua dalle falde abbiamo alterato l’asse di rotazione della Terra”
Non è un istituto italiano ma koreano (Korea Institute of Marine Science & Technology) e l’affermazione (peraltro non nuova, cfr. science.org/doi/10.1126/sciadv.1501693) va riportata nel giusto contesto.
Ovvero quello di un contributo di 80cm in 20 anni a fronte di variazioni annuali di diversi metri e che risulta spiegabile con una redistribuzione massiva di acque di falda.
Ma, al solito, il titolo allarmistico paga in letture e visualizzazioni, mentre il dettaglio scientifico (anche se divulgativo) risulta noioso ai più.
P.S.
La teoria che modella il movimento dell’asse di rotazione terrestre è relativamente complessa e tiene conto del fatto che il pianeta non è una massa solida.
Ma, in ossequio all’effetto Dunning-Kruger, non sorprende chi, dal piedistallo della sua incompetenza percepita come superiorità, la bolla, tout-court, come “manualistica di qui, quo e qua“. Magari senza nemmeno conoscerla.
https://twitter.com/durezzadelviver/status/1673345386059112448
un esempio contro questa follia green
Ma va la’ Balsamo… i fatti misurabili de che. I modelli, nessun modello, anche se lo vedo con i miei occhi possono misurare l’impatto di uno sterminio di variabili sulla Terra. Figurati se possono prendere correttamente in considerazione l’impatto delle forze quali il sole, etc.
Se non stimi bene questo poi corri il rischio di dare la colpa all’uomo perchè sono lì si convinto che si riesce a stimare meglio.
Per dire come esempio. L’istituto non ricordo piu’ il nome ma italiano e roba seria ha detto che sottraendo acqua dalle falde abbiamo alterato l’asse di rotazione della Terra (semmai sara’ variato per elementi ESTERNI ALLA TERRA). Questa non è scienza è manualistica di qui, quo e qua.
Sono dei cretini possono crederci.
Siamo orientati ad andare verso la tecnocrazia. Sulla tecnica nulla si puo’ dire poichè è palese che ha permesso uno sviluppo umano, ma è altresì vero che a) nulla garantisce che non sia in conflitto di interessi, b) nulla vieta che le analisi difettino della tecnologia stessa (quante volte la scienza ha detto x che poi era y dopo che è stata fatta una scoperta tecnologica capace di analizzare meglio il fenomeno).
La tecnica (e la scienza) vengono invece usate come simbolismo: lo scienziato è esperto quindi è inattaccabile, gli altri non capiscono niente e lui puo’ dire quello che vuole…che la mela sale dal terreno verso l’albero…eh!!! l’ha detto l’esperto!.
Nel giro di 10 massimo 15 anni capirete i danni di questa nuova dittatura… e sara’ troppo tardi per voi.
Poi su Crovella, non rispondo a lui ma all’uditorio (tanto con lui è fiato sprecato).
Forse è veramente in buona fede, di certo ha capito un po’ come il futuro si articolera’. Non ha ancora capito che saranno proprio le direttive green, l’ideologia green ha fare un grande solco tra i pochi ricchi (che si ingrassano con essa o che hanno i mezzi per seguire le varie leggi folli che stanno venendo fuori) e il resto della popolazione (dove la classe media sara’ un timido ricordo).
Purtroppo non credo che capisca ed è un gran peccato perchè sono convinto che ci sia tanta gente che lo segue anche essi in buona fede. Il risultato sara’ un brusco risveglio sia per lui che per i suoi fan :-).
Caro Marcello, qui sbagli proprio:
“Se nella natura ci vivi e operi 24 al giorno non devi pianificare, fare progetti e tutte quelle cose da inurbati cronici. È sufficiente guardarti attorno e agire in sintonia con le forze che ti circondano “
L’uomo, vivendo e operando nella natura può non capirla affatto e ha già operato un discreta serie di disastri ecologici, dall’estinzione di massa nel continente americano, alla desertificazione della mezzaluna fertile, qualche volta estinguendosi lui stesso, come i pueblo (?) o gli abitanti dell’isola di Pasqua.
Adesso lo stimo facendo (anche tu) in maniera molto più scientifica ed efficiente.
Chi non lo vede o lo nega, non so se tra dieci anni avrà le pezze al culo, ma di certo le ha nel cervello…sempre che sia possibile notare la differenza.
Hai ragione, va corretto. Trattasi di refuso causa “fretta scribendi“, anche se in realtà mi è scappata una “e”, non una “a”.
La frase corretta è: “gutta cavat lapidem”
Anzi la frase completa è: “gutta cavat lapidem, non vi sed saepe cadendo” (cioè “la goccia scava la pietra, non con la forza, ma col cadere spesso”). Tin, tin, tin, tin, tin, tin……
Nei discorsi colloquiali, al giorno d’oggi normalmente si omette e la seconda parte.
(Pssst, Carlo, ti è scappata una “a”…scritto così vuol dire che la goccia avvisa la pietra!) 🙂
Mentre scrivevo il mio commento, poi registrato dal sistema come 21, Balsamo ha pubblicato il 20. Per evitare fraintendimenti, preciso che il 21 è riferito a posizioni di cui il 18 e il 19 (seppur con differenze fra loro) sono una delle tantissime espressioni. Buona giornata a tutti!
Miiì, che camurria! Ancora con ‘ste favole da bimbi dell’asilo. Non perdo certo il mio preziosissimo tempo per dimostrarvi la scelleratezza di tali convinzioni. Credeteci pure, se vi fa felici.
Anzi, già che ci siete, fate che lastricare l’intero suolo nazionale di villaggi per ricchi (come da articolo), che così sarà felice il ministro Santaché, in giorni in cui è un po’ nervosetta per i suoi guai. Poi aggiungeteci una decina di Ponti sullo Stretto (perché limitarsi a uno? crepi l’avarizia!), costruite inoltre qualche migliaio di funivie che portano in quota mandrie di turisti in ciabatte e terminate il tutto sventrando il Vallone delle Cime Bianche. Se volete guadagnarvi un’ulteriore medaglia al merito, piazzate un bel ristorante girevole sulla vetta del Monveso di Forzo. Otterrete l’applauso di tutta la platea. Come dite? Non sapete cosa sia il Monveso di Forzo? Beh, date un’occhiata alla partizione “Montagna Sacra”, la trovate da qualche parte in Sherpa-gate…
“Questo è terrorismo psicologico che non è supportato dai fatti”
I fatti (misurabili) ci dicono che, negli ultimi decenni, le temperature medie sono aumentate rapidamente, che i ghiacciai fondono altrettanto rapidamente (se non anche più in fretta), che le concentrazioni di gas serra (non solo CO2) esibiscono il medesimo andamento, che bruciamo combustibili fossili (generando gas serra) come se non ci fosse un domani (o come se ne avessimo a disposizione una quantità infinita).
Trovo curioso constatare come, a chi vede correlazioni dappertutto, queste invece sfuggano.
Poi si può anche fare l’atto di fede di non credere che “del cambio climatico sia così responsabile l’uomo“, ci mancherebbe: tanto la vera causa del cambiamento climatico è nelle leggi fisiche/chimiche, e a queste (come al Pianeta) poco importa delle nostre opinioni.
Adattarsi o estinguersi è alla base della legge evolutiva fin da quando è nata la vita sulla Terra, e nemmeno l’uomo può sottrarsi.
Ma forzare la situazione continuando come se niente fosse a cagare nel piatto in cui mangiamo (scusate l’eufemismo – un piatto piuttosto piccolo, fra l’altro), non mi sembra un comportamento molto da c.d. sapiens.
Lo associo piuttosto a una colonia di batteri su una piastra di Petri.
Bell’intervento Marcello.
Proprio così. Poi non si puo’ sentire gente che dice “non abbiamo piu’ tempo” “tutto è perduto se non ci diamo una mossa”. Questo è terrorismo psicologico che non è supportato dai fatti.
Che dobbiamo gestire le cose in modo migliore puo’ starci. Che dobbiamo usare tecnologie piu’ pulite (ma accessibili a tutti) anche. Perchè non fare un piccolo sforzo per preservare meglio il creato.
Pero’ che mi si dica che noi mandiamo a gambe all’aria la Terra questa è una favoletta da manuale delle giovani marmotte.
La Terra la mandano all’aria i grandi ricchi che si sono arricchiti negli ultimi 100 anni inquinando a tutto spiano. Tocca a loro rimediare e metterci i dindini visto che sono loro che hanno tratto vantaggio da tutto questo (indirettamente anche la gente in generale ma marginalmente).
Perchè solo ora si parla di inquinamento, green, etc. Perchè loro han ben capito che con i debiti che ci sono in giro non possono piu’ mandare avanti il vecchio sistema e ingrassarsi.
E ne stanno preparando un altro dove ovviamente LORO i grandi ricchi trarranno ancora piu’ vantaggi di ora.
E’ il popolo che deve scegliere. O schiavi o liberi. Nel 2023 sarebbe triste con l’istruzione che la gente ha ricevuto che si ritorni ad essere schiavi
Il pianeta in realtà si auto regola benissimo da solo. Siamo noi umani che vorremmo che tutto andasse come meglio ci comoda. Fa caldo? Il livello del mare si alza? Alla natura poco importa, all’uomo cambia la vita. Come il pianeta si adatta, ci dobbiamo adattare anche noi.
Io non credo che del cambio climatico sia così responsabile l’uomo e non mi faccio tutte quelle seghe sulla sostenibilità, l’auto elettrica e compagnia cantando. Ho sempre vissuto consumando poco in tutti i sensi e quando sento le “norme” per una corretta vita ecosostenibile mi viene un po’ da sorridere perché sono la solita visione da salotto di chi fino ad allora ha consumato 1000 volte più di me e improvvisamente ha scoperto che si può vivere con meno. Si, si, ci sono tutti gli studi scientifici dietro s sostenere questo e quello ma in definitiva le cose vanno provate sulla pelle per poterle comprendere. E poi questa visione cittadinocentrica sulla natura che viene imposta costantemente a chi nella natura ci vive e lavora mi ha un po’ rotto i coglioni. Soprattutto perché è male accetta e sovente manca di senso pratico. Quando sento i classici “bisognerebbe” o “si dovrebbe”… scopro che ero avanti di 50 anni rispetto a chi me li dice, quindi basta. Almeno per me.
Se nella natura ci vivi e operi 24 al giorno non devi pianificare, fare progetti e tutte quelle cose da inurbati cronici. È sufficiente guardarti attorno e agire in sintonia con le forze che ti circondano per non esserne sopraffatto e restarci dentro con la massima armonia-equilibrio possibili.
In fin dei conti l’alpinismo stesso (non so quanti qui dentro capiscano realmente cosa significhi) è l’attività che più di tutte insegna quello che ho appena detto.
Tanti discorsi non servono, serve agire concretamente. Dalla nascita.
https://twitter.com/JunkScience/status/1672812048135192576 un esempio
ma basta ricordare il tam tam mediatico, sui social, della comunita’ scientifica, sulla siccita’…
Subito anche luminari a portare foto, dati, “signori non ci sara’ acqua!!”, e poi?
poi ha piovuto e le riserve si sono ricreate. I livelli dei laghi sono ritornati a norma.
Ma occupatevi di altro che la Terra e il meteo fanno il loro dovere come l’hanno sempre fatto da miliardi di anni anche senza di voi che siete una nullita’ rispetto a tutto questo.
— catastrofe sempre più evidente—-
I mari si alzano di 3 metri, la temperatura di 5 gradi, poichè attingiamo dalle falde acquifere la Terra sta cambiando asse di rotazione…
ma ci rendiamo conto della marea di bestialita’ che girano? e andiamo pure a pontificare? dopo aver vissuto nell’agio, per altro?
ma l’essere umano un minimo di vergogna non ce l’ha a fare queste affermazioni?
Invece che preoccuparsi di falsi pericoli, preoccupatevi di uno concreto e imminente che mesi orsono vi avevo indicato: l’espandersi della guerra in Europa (fatta per far crollare l’Europa, dell’Ukraina non frega niente a nessuno, ne agli Usa, ne alla Russia). Perchè se accade, volano atomiche sopra le vostre teste.
@7 Il meccanismo che ci sta condannando (nelle sue molteplici risvolti, compresi i “villaggi per ricchi”) è basato proprio su una mentalità, completamente “sbagliata”, come quella espressa in alcuni recenti interventi. Tecnicamente tale meccanismo si può ancora cambiare, ma solo se, in tempi brevi, l’umanità cambia radicalmente modo di ragionare ed archivia completamente gli standard come quelli esposti. Sennò siamo panati, non c’è possibilità di salvarsi. io non mi ci metto più a cercare di far ragionare individui del genere, è solo tempo perso. La speranza è che l’umanità nel suo complesso, di fronte alla catastrofe sempre più evidente, si fagociti posizioni del genere, le metabolizzi e sappia andare oltre.
Fabio chiaro il tema, pero’ quando ho fatto l’intervento ho ripreso una frase di un commentatore (Crovella). Quindi il primo fuori tema è lui se mi dici che l’ho fatto io.
Per quanto riguarda il testo gia’ leggere sostenibilita’, cambiamento climatico non ci siamo proprio.
E’ il linguaggio proprio dei ricchi del WEF. Sostenibilita’, economia circolare, decrescita felice (ma figurati se si è felici ad avere le pezze al c…).
Questi ti ammantano di “per il tuo bene”, “per il bene della natura” poi tra 10 anni ci troveremo tutti con le pezze al culo e loro che si non si faranno mancare nulla, tra cui anche tutto quello citato nell’articolo.. Prima cosa: smetterla definitivamente di parlare di sostenibilita’, cambiamento climatico, ESG di Black Rock (ok!! sto parlando di BLACK ROCK…DI FINK!, cioè questo signore che vuole mettere la moneta digitale per controllarvi l’uso della co2 è quello che deve far passare il concetto di RISPETTO DELLA NATURA??ma quello vuole solo togliere la democrazia, i diritti acquisiti grazie ai nostri avi e smantellare l’economia per ricostruirla come vuole LUI (ovvero un’economia capitalista oligopolista di multinazionali), e a LUI della natura non gliene frega nulla salvo usare la scusante della natura per indurre VOI (scusate ma suonava bene voi) a fare i comportamenti che LUI VUOLE e dove lui si ingrassera’ perché le quote azionarie che ha nelle multinazionali fanno si che guadagni ancora di piu’ visto che in oligopolio i prezzi sono piu’ alti
La soluzione è (anche per la gestione ambientale):Democrazia diretta o vincolo di mandato per i politici, di severe leggi antitrust, di reset di tutta o quasi la classe dirigenziale nazionale (politici, ma anche negli altri campi) perchè oramai troppo collusi con i poteri finanziari internazionali. Questo articolo è emblematico…emana disprezzo verso l’uso indiscriminato della montagna da parte dei ricchi-ricchissimi, ma poi usa lo stesso schema concettuale dei super ricchi, quelli del WEF. Gia’ da qui è da squalificare l’articolo.
Questa gente qui (WEF, Black Rock, etc) stanno alla perfezione implementando non solo i concetti dell’istinto delle combinazioni economiche di Pareto, ma pure Michels.
Essi han ben capito che le economie occidentali sono sature e con pazienza certosina vi stanno togliendo tutto. Perchè Fitoussì, ma anche Pareto chiaramente lo dicono. Quando l’economia cresce crescono tutti, quando non cresce il ricco cresce sempre ma se nel complesso siamo fermi vuol dire che se il ricco cresce vi ha portato via qsa a tutti… ok? Queste sono le basi del funzionamento economico e sociale.
Le soluzioni le ho gia’ dette (e per altro questi concetti è lo Stato che me li ha insegnati)
Stefano, qui il tema è il villaggio per ricchi turisti ad Auronzo; piú in generale, la riduzione delle montagne al livello di parco-giochi, di Gardaland, di Riccione.
Null’altro.
A te sta bene?
…il punto di non ritorno….
Ma de che? del mare che si alza di 3 metri quando i piu’ ricchi al mondo hanno le ville fronte mare?
Ma stiamo ancora a credere a queste favole? Con la Cina che sta costruendo centrali a carbone a tutto spiano? con i missili che esplodono nelle guerre nel mondo, con gli incendi appiccati per dolo, altro che autocombustione (roba da manuale di qui quo qua credere che il caldo faccia generare tutti quegli incendi).
Sono infortunato e oggi ho fatto un giro da pensionati come dico sovente.. un po’ di corde fisse. Intanto che scendevo alla velocita’ di un bradipo venivano su dalle corde fisse una guida alpina (credo, dava l’impressione) poi legati madre anziana, figlio e padre anziano.
Sono rimasto stupito e gioioso al tempo stesso vedere questi due vecchietti andare sulla cima e fare passaggi mica banali, terreno scivoloso, corde fisse si ma se le mettono vuol dire che possono servire…parete verticale anche se presenti appigli e tratto non lungo.
Bene questi signori davano proprio l’idea di essere gente per bene, educata etc.
Hanno tutti i diritti di andare in montagna e la nostra societa’ DEVE se è una societa’ veramente inclusiva, progredita, etc. DEVE permettere questi signori di poter godere delle bellezze della natura.
Basta con le cazzate green, che rendono le persone schiave facendole perdere i diritti, avvantaggiano pochi e dietro c’è una magnaria da far spavento
“Un esprit sain dans un corps sain”,
les pieds sur terre, mais c’est le pot de terre contre le pot de fer,
avec tous ces fous de pouvoir et d’argent qui nous entourent !
Mais, il ne faut pas se décourager, et surtout montrer l’exemple de la sagesse.
@ Crovella all’8. “. . . Nel momento in cui si estinguerà la domanda di turismo a 7 stelle in alta valle, anche l’offerta si adeguerà.”
“Nei primi quattro mesi del 2023, sono stati individuati 1.936 evasori totali, . . . e 9.495 lavoratori in “nero” o irregolari, di cui 1.621 oggetto di somministrazione abusiva di manodopera.” Fonte il SOLE 24 ORE del 09.05.2023. E ogni anno , da decenni ormai, è sempre la stessa solfa.
Brrrrrrrrrr . . . che paura gli fanno i governanti italiani!
Ah, non c’è altro mezzo che… “gutta caveat lapidem” (la goccia scava la pietra). Gli antichi la sapevano lunga. La differenza è che le tempistiche, che avevano a disposizioni loro, erano “lunghe”, potevano permettersi di aspettare il lentissimo effetto del gocciolio. Nell’attuale situazione, invece, non abbiamo queste ampie tempistiche a disposizione, anzi. Se non cambiamo le cose nel breve, oltrepasseremo il punto di non ritorno. E allora… buonanotte ai suonatori.
Cmq, non c’è altro da fare che puntare a cambiare il modo di pensare e, quindi, di vivere. Nel momento in cui si estinguerà la domanda di turismo a 7 stelle in alta valle, anche l’offerta si adeguerà.
E’ cosa facile a dirsi e complicatissima a realizzarsi. La bramosia degli sghei è male trasversale a tutti (vedasi, a puro titolo di esempio, i finanziamenti che, nella rossissima Emilia, giungono agli impianti dell’Appennino, ormai troppo bassi per la quota neve dei nostri tempi), anzi è addirittura transnazionale. Li abbiamo tutti contro. Da Dubai a Mosca passando per Pechino, Londra e New York. Buon weekend a tutti.
“Bisogna rompere quel meccanismo.”
E come si rompe il meccanismo? Non lo so.
Però ciascuno di noi può intanto incominciare a farlo per se stesso, evitando alberghi di lusso, rifugi e itinerari sovraffollati, impianti di risalita e, se possibile, montagna “mordi e fuggi”. Non servirà certo a salvare le Dolomiti, ma almeno le nostre esperienze riusciranno piú gradevoli.
@6 Finché nominiamo Ministro del Turismo individui che hanno una visione “reddituale” dell’ambiente (e lo dico da elettore storico dell’attuale maggioranza, ma non certo sostenitore del suo risvolto “affaristico”), non possiamo stupirci che proliferi indisturbato questa andazzo. Sia da parte di eventuali imprenditori (che sono tutt’altro che “illuminati”, ma avidi di sghei), sia da parte dei giovani valligiani (che effettivamente ragionano come ha ben descritto Cominetti). Per ottenere dei cambiamenti effettivi, occorre lavorare “a monte”, cioè educare ad una cultura diversa della montagna, tanto i cittadini, che oggi vi accedono esigendo di trovarvi le “cose” da turismo raffinato (hotel 7 stelle, apericena, jacuzzi a filo sul prato con tramonto sullo sfondo… ecc ecc ecc), quanto i residenti, che la concepiscono solo come una gallina dalla uova d’oro. Per spremere i turisti, bisogna offrire loro quello che cercano (il turismo 7 stelle, ecc) e da lì nasce tutto…Bisogna rompere quel meccanismo.
Belle parole, ma io vedo che sono moltissimi i giovani che ambiscono ad avere in casa turisti spendaccioni e a far loro da camerieri (magari assumendo qualche rumeno o sardo durante l’inverno). Gli esempi in Gardena, Badia e Fassa non mancano di certo. E sono lo valli più ricche.
Si sgobba duro per 100 gg d’estate e altrettanti d’inverno e se ne hanno 165 liberi per andare a Dubai (succede spesso così) o per ampliare l’hotel. A me sembra, pur non condividendolo, che l’aspirazione dei giovani locali sia questa.
Le belle parole di Pileri mi ricordano un po le varie cognettate, ovvero la visione meneghina di valli lontane, ma la realtà è un’altra. Spero di sbagliarmi.
Grazie per questo articolo, che rispecchia il mio modo di pensare. Purtroppo io sono piuttosto pessimista riguardo al futuro, anche quello prossimo. Giustamente si punta il dito contro l’inefficienza della politica, contro l’avidità dell’imprenditoria, ma tutti noi facciamo la nostra parte per “andare contro natura”, se ci fa comodo. Ordiniamo merce online, contribuendo al traffico assurdo di mezzi di trasporto; raggiungiamo paesi lontani in aereo, anche per soli pochi giorni di ferie. La pratica dello sci è aumentata alla “n” e ricordo che quando ero ragazzino io, sciava praticamente solo chi abitava in regioni montane; ora sono quasi tutti turisti dalle grandi città. Questi vogliono divertirsi con tante piste da sci ben innevate (ovviamente artificialmente), vogliono apres ski, e vogliono alberghi super confortevoli, per poi farsi i selfie da postare sui social. Ormai la nostra società è questa! …e non si torna indietro.
Carissimo paolo pileri, grazie per le sue ottime riflessioni: tutte con i piedi per terra.
mi permetto di aggiungere un chiaro appello ai giovani: alzate la voce, fatevi sentire! fatelo in un modo più determinato di come lo avevamo fatto noi, che con il nostro insufficiente impegno abbiamo purtroppo lasciato via libera al disastro al quale stiamo andando incontro. mi dispiace e mi scuso con voi per non essere stato in grado di fare meglio; allora bisognava affrontare un muro dei “grandi” molto/troppo compatto. ma i tempi sono cambiati. fatevi sentire, difendete il vostri diritti, il vostro futuro! non vi lasceremo da soli!
Bellissima riflessione anche se personalmente ne contesto alcune considerazioni. I giovani “scappano” semplicemente perché vengono a conoscenza del mondo, e per loro natura lo vogliono vedere. E’ innaturale vivere una vita intera senza viaggiare. Mia mamma, 50 anni fa insegnava in Val Casies e i bambini quelle poche volte che venivano a Bolzano Bozen si sentivano in una metropoli. Mangiare una banana era una festa e avveniva solo in certe occasioni. Si scriveva con la penna stilografica e le cartucce d’inverno si gelavano perché si scendeva a scuola con la slitta. Praliamo di 50 anni fa e chissà cosa sarà fra 50 anni, ma davvero avete nostalgia di quei tempi? Probabilemente sì ma solo perché eravate giovani. Oggi chi vive in montagna ha i medesimi servizi di chi vive in città. E aggiungo che portare i servizi alle “magnifiche comunità” ha un costo, un costo maggiore rispetto a chi vive in valle.
Non contesto il giudizio qui espresso su questo progetto, e penso che nemmeno io mi potrò permettere un soggiorno in tali case (per i politici che ci governano invece non ci sono problemi). Di certo non appartiene alla natura, ma così come i tanti musei costruiti su per i monti e le tante infrastrutture. Quello che contesto invece è il confine tra natura e non natura. Perché personalmente pure le “magnigiche comunità” hanno poco di naturale, tanto che oggi vorrebbero sterminare lupi e orsi (che invece li considero facenti parte della natura).
Quello che obbietto è dove sia il confine tra una strada asfaltata con tanto di pali per la luce che porta a un maso e una casa in palafitte per ricchi. Dov’è il confine?
Concludo affermando che non posso sapere cosa ci riserverà il futuro ma di certo il clima sta cambiando molto velocemente, si aggiunga eventi geopolitici mondiale, e quindi penso che assisteremo a cambiamenti più grandi di noi sotto molti punti di vista. E volenti o noletni dovremo abituarci.
@Paolo Pileri. Tanto di capello. Parole “sacro-sante” spero che i giovani (e non solo) lottino/si ribellino e diano voce ai propri pensieri e non seguano le idee assurde di pochi (autodefinitisi “visionari”). Situazione analoga in Val Gardena – collegamento Cunfin e Cabinovia Sassolungo.