Gran Canaria sui pedali

Un articolo di ciclismo su strada può apparire fuori luogo in un blog di montagna.  In realtà anche i ciclisti su strada si impegnano in faticose salite: basti pensare ai tapponi dolomitici del Giro o alle imprese in giallo del Tour.

Tuttavia lo spunto qui è un po’ diverso. Si tratta di conoscere un fenomeno che si sta diffondendo fra gli appassionati: andare a pedalare alle Canarie in pieno inverno. Scambiare il freddo e l’umido delle nostre valli con belle salite in temperature miti. Impreziosite da qualche bagno in mare (Carlo Crovella).

Gran Canaria sui pedali
di Claudio Ghisalberti
(pubblicato su Sportweek n. 02/2020)

Mare, ottimo clima e possibilità di pedalare in pantaloncini e maglietta anche a gennaio e febbraio. Anche di fare il bagno. Già queste potrebbero essere motivazioni più che sufficienti per programmare una fuga invernale a Gran Canaria. Aggiungete che il viaggio aereo è solo di quattro ore, le strade tenute in buono stato, la cultura e i modi di vita sono quelli spagnoli. Insomma, un paradiso per il ciclismo. Uno dei migliori posti del nostro emisfero dove pedalare d’inverno. I numeri parlano chiaro: 600mila notti in hotel ogni anno sono dei ciclisti che spendono, mediamente, 175 euro al giorno e fanno un indotto da 105 milioni di euro annui.

Gli spettacolari tornanti di Pie de la Cuesta

Il “pioniere” è stato Guido Bontempi che a fine anni ‘80 si spingeva fin qui per preparare la stagione. Nel tempo sono passati un po’ tutti: Mario Cipollini, Gianni Bugno, Marco Pantani, Michele Bartoli, Ivan Basso, Alberto Contador, Fabian Cancellara, Peter Sagan, Elia Viviani. Davide Cassani ogni anno dal 1999 porta alcune decine di cicloamatori. Maurizio Fondriest ha guidato un gruppo che ha pedalato dal 3 al 10 febbraio. Daniele Bennati ne ha fatto il terreno d’allenamento dal 2006 ed è diventato persino il testimonial del miglior gruppo alberghiero dell’isola, l’Anfi.

In salita verso il Pico de las Nieves

E proprio qui, in passato quartier generale della Tinkoff, ci sono gli Ineos di Chris Froome ed Egan Bernal. Ma la vera anima ciclistica dell’isola, il propulsore di tutto il movimento è un ex musicista aragonese: Angel Bara, el Rubio. Arrivò sull’isola nel 1978 per suonare nei locali dei turisti e in breve si convertì alla bicicletta. Trentuno anni fa diede vita alla “Settimana cicloturistica”, poi la geniale idea della scalata al Pico de las Nieves subito definito, nei 23 km che salgono da Ingenio, “el pico mas duro de Europa“. Tremendo: ha rampe che toccano il 24% e un’escursione termica pazzesca. Alla partenza ci possono essere 30 gradi e in cima… il nome la dice lunga.

L’inizio della salita che porta a Soria, la più popolare tra i ciclisti.

Ora el Rubio è una guida insostituibile per chi vuole pedalare divertendosi e in sicurezza. Già, la sicurezza: la Guardia Civil Trafico è una presenza costante e rigorosa (anche con i ciclisti) sulle strade. Per il nostro obiettivo la zona migliore è quella sud, da San Agustin a Mogan (evitando la decadente Playa del Inglés) e che ha Maspalomas come centro di gravità. Lì il faro è attivo dal tardo ‘800 ma fino a poco più di 50 anni fa illuminava solo campi di pomodoro. Ora è un susseguirsi impressionante di mega hotel e bungalow. Guardi e pensi ai danni devastanti che ha fatto il turismo di massa, ma basta attraversare la GC-1 e puntare verso l’interno che si apre un mondo bellissimo.

Il percorso “classico” è quello in senso antiorario che va a Era del Cardon, Santa Lucia, San Bartolomé, Fataga e arrivo. Sono 75 km e 1.800 metri di dislivello. Però attenzione agli alisei, una costante dell’isola, che iniziano a soffiare dalle 10 con abbastanza forza dall’aeroporto, perciò in senso contrario nella prima parte della pedalata. In questo caso si può puntare al giro in senso orario. Il percorso preferito da Cassani è quello che sale da Mogan, Pie de la Cuesta, Ayacata, quindi San Bartolomé e Fataga: 95 km e 2.000 metri di dislivello. Però attenzione: la strada per Mogan è interrotta da tre anni causa frana. Patronato del Turismo e Cabildo non hanno ancora trovato una soluzione, non resta quindi che fare un tratto in traghetto (da Arguineguín o Puerto Rico a Puerto Mogan).

L’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità le Montagne Sacre di Gran Canaria. Foto: @hellocanaryislands

Pie de La Cuesta è la più bella salita dell’isola. Bjarne Riis la usava come test (Functional Threshold Power) per i suoi corridori. Pantani, nel 2000, la percorse quando era ancora sterrata. Marco quel giorno non aveva voglia di allenarsi. Dopo un tornante a sinistra si fermò e chiese una bibita a Giuseppe Martinelli. La bevve, digerì in modo fragoroso e, dopo essere risalito in sella, sparì in una nuvola di polvere. Il percorso preferito da Bennati è invece più impegnativo: Soria (bellissima e caldissima salita), Barranquillo de Andrés (durissimo), Pie de la Cuesta in discesa, di nuovo salita verso La Fuente de Los Azulejos, La Aldea, San Nicolás e lì iniziano una trentina di chilometri in salita e senza ritorno sulla GC-210. Si arriva ad Ayacata, quindi San Bartolomé e due varianti in discesa: Fataga ed Era del Cardon. Sono comunque 180 km e quasi 4mila di dislivello. Per chi cerca una pedalata in relax c’è Cercados de Espino.

Per chi invece la bici la vuole noleggiare (da corsa e non) o la deve riparare, ci sono due punti di riferimento. L’ex pro Leonardo Pinizzotto (Rent Bike Playa Meloneras, +34/637/107036) è una garanzia e ha il negozio in zona Meloneras. Free Motion (www.free-motion.com) è attrezzatissimo e ha ben sette punti sull’isola.

Uno scorcio di Fuentes de los Azulejos, lungo la salita che da Mojan porta a La Aldea de San Nicolás.

Per mangiare
Top
El Cenador
Cucina spagnola classica, servizio perfetto con Fermin, il padrone, amico dei ciclisti, da Pantani in giù. A Puerto Rico, tel. +34/928/726577.

Wow
Casa Antonio
A metà di uno dei percorsi più belli dell’isola. Specialità canarie lontano dalle rotte turistiche. A Santa Lucia de Tirajana, tel. +34/928/798063.

Pop
Balcon canario
Alcuni piatti che vengono proposti sono tipici della cucina di Gran Canaria. A Puerto Rico, tel. +34/629/265941.

Per dormire
Top
Anfi Tauro e Anfi del Mar
Il primo in uin campo da golf, il secondo sul mare con porto privato. Hotel usati prima dalla Tinkoff, ora da Ineos (www.anfi.com).

Wow
Parador de Cruz de Tejeda
Nel cuore dell’isola, in un paradiso naturale in mezzo ai monti, con spa e piscina idrotermale. A Tejeda, tel. +34/928/012500.

Pop
Tabaiba Princess
Ottimo rapporto qualità/prezzo, appena ristrutturato. Tariffe speciali per i ciclisti. A Maspalomas, tel. +34/928/14.00.30.

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Gran Canaria sui pedali ultima modifica: 2020-11-08T05:21:33+01:00 da GognaBlog

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2 pensieri su “Gran Canaria sui pedali”

  1. Senza andare chissà dove, il nostro sud in bici d’inverno è uno splendore. Ogni anno, prima dell’estate patagonica, faccio un giro in bici in Sardegna a inizio Dicembre. Il verde, gli scorci unici e il poco o nullo traffico di certe strade ne fanno un luogo magico.

  2. Bello spunto per un vecchietto come me, non sono uno che prende la mountain bike per i sentieri neppure elettrica, mi piace invece la bici da strada. Peccato sia difficile viaggiare in epoca covid.

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