Le tre giornate di elicottero scatenato programmate nelle Alpi Orobie (a partire dal 28 giugno 2020) hanno come meta turistica i rifugi Baroni, Barbellino e Merelli. L’Eco di Bergamo, come al solito refrattario alle vere tematiche ambientali e di riqualificazione turistica, ne dà notizia in termini esclusivamente positivi.
In volo con l’elicottero sulle Orobie
di Enzo Valenti
(pubblicato su L’Eco di Bergamo del 15 giugno 2020)
«L’estate sta arrivando e abbiamo voglia di volare». Con questa frase la Turismo Valbondione intende dire volare in alto, immergersi nel contesto di una natura meravigliosa delle Orobie, lasciandosi alle spalle, almeno per una giornata, le preoccupazioni per il coronavirus che ha costretto le persone a rimanere in casa per oltre tre mesi.
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Per questo l’Associazione turistica ha organizzato, con l’Elitellina, voli in elicottero a tre rifugi che sono siti nel territorio comunale: base di partenza e ritorno il campo presso l’Ufficio turistico, ospitato nel palazzetto dello sport.
Il primo volo è stato programmato per il 28 giugno 2020 per il rifugio Baroni al Brunone, nell’alta valle di Fiumenero: posto a 2295 metri di quota offre la possibilità di salire al Passo della Scaletta, dove un tempo minatori seriani e valtellinesi estraevano minerale ferroso dalla viscere della montagna, o di raggiungere la Vedretta di Scais. O di fermarsi sul piazzale antistante il rifugio e ammirare un superbo panorama dell’alta valle Seriana e della mole piramidale del Pizzo del Diavolo di Tenda.
Il secondo volo, programmato per il 23 agosto 2020, ha come meta il rifugio Barbellino, posto 2129 metri sulle rive del Lago Naturale del Barbellino, nelle cui acque cristalline si specchiano il monte Torena, da cui nasce il Serio, e il Pizzo Strinato. Passeggiate possibili dal rifugio al Passo Grasso di Pila o al Passo di Caronella, nei pressi del quale si notano trincee e una casamatta della prima guerra mondiale.
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La conca dove sorge il rifugio è di una bellezza mozzafiato, invita alla contemplazione e a pensieri positivi. Il terzo volo, programmato per il 23 settembre, ha come meta il rifugio Merelli al Coca, posto a 1.892 metri di quota su uno sperone di roccia dal quale si domina l’alta valle del Serio. Passeggiata consigliata al Laghetto di Coca nelle cui acque, di un azzurro intenso, si specchiano i giganti delle Orobie: iI Pizzo Coca, il Pizzo Redorta e il Pizzo Scais. In silenzio, sostando sulle rive del laghetto si può sentire il loro «respiro».
Le prenotazioni si effettuano all’Ufficio Turistico, telefono 0346-44665, o cliccando su info@turismovalbondione.it o anche tramite email, social e whatsapp. Questi i costi per persona: andata e ritorno dalle mete sono fissate in 50 euro; solo andata 30 euro. La partenza è prevista verso le 9 del mattino e il ritorno nelle prime ore pomeridiane. Tutto comunque sarà specificato all’atto della prenotazione.
Considerazioni
(a cura della Redazione)
«Siamo nell’epoca del 2.0 – dice la sindaca di Valbondione Romina Riccardi – e di conseguenza i paradigmi su cui si è abituati a pensare il turismo in montagna sono radicalmente cambiati, così come è cambiato il turista e il suo modo di viaggiare. Proporre ai turisti di raggiungere i rifugi ed esplorare le nostre montagne con l’elicottero significa rispondere adeguatamente alla nuova domanda del turismo 2.0. Tale iniziativa allarga il paniere dei visitatori che altrimenti sceglierebbe mete più facilmente raggiungibili… Grazie all’elicottero si dà la possibilità a disabili e anziani di poter ammirare le nostre bellezze, e grazie a queste discoprire e innamorarsi di Valbondione. L’esperienza visiva e sensoriale di poter vedere il nostro territorio dall’alto è impressionante. Noi siamo i primi che vogliamo vedere il nostro ambiente tutelato e rispettato; lungi da noi pensare di organizzare voli ogni giorno, ma un volo al mese pensiamo possa essere un’opportunità».
Queste affermazioni sono sintomatiche di una mentalità che non riesce minimamente a travalicare gli ormai strettissimi confini mentali in cui si dibatte oggi il turismo di montagna. Credere e voler far credere che oggi l’elicottero sia la panacea alle casse che piangono di tanti imprenditori turistici è semplicistico, nell’ottusa convinzione che solo un maggior dispiegamento di mezzi, di tecnica e di propaganda possa essere la risposta a un diffuso bisogno di natura. Che ha solo bisogno d’essere incoraggiato e non distrutto da operazioni contrarie alla natura stessa. Penoso poi voler propinare ancora una volta un interesse per le necessità di anziani e disabili, che a nostro avviso sono ben altre. A costoro si dovrebbero iniziative che in altri paesi più civili sono ormai uso consolidato, altro che andare ancora a pescare nel loro portafogli.
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Anche Simone Moro, che di sorvoli del territorio si occupa professionalmente, è a sostegno dell’iniziativa. «Il sorvolo del territorio – spiega – è garantito e legalmente riconosciuto da quando esiste l’aviazione generale. Viene effettuato, ovviamente, rispettando le regole dell’aria, che prevedono che ci sia separazione tra elicottero che vola e terreno, in particolar modo dove ci sono siti di interesse comunitario. Capisco la posizione del CAI, ma tengo a precisare che l’attività che proporremo sarà legale, normata e replicabile. E lo stesso vale per il trasporto delle persone nei rifugi: un elicottero può atterrare ovunque, basta che ci sia l’assenso del proprietario del terreno o che non ci siano impedimenti ambientali. Comprendo che il CAI non possa schierarsi apertamente a favore e che auspichi una frequentazione della montagna diversa. Ma promuovere voli di questo tipo, una tantum, può essere anche una modalità diversa di valorizzare il territorio. Chiaramente parliamo di uso e non di abuso di elicotteri: possono essere usati non solo per salvare vite o rifornire i rifugi, ma anche per offrire servizi».
Con tutto il rispetto, ci permettiamo di dissentire. Che un’iniziativa sia legale, normata e replicabile non basta affatto a renderla valida. Che ci sia o meno il consenso all’atterraggio del proprietario del terreno è osservazione ininfluente. Che ci sia qualcuno disposto a farsi elitrasportare per diporto non significa che questa sia una strada da seguire, perché è soltanto un esempio di ciò che di più scontato ormai si può pensare in campo turistico. E non è per nulla consolatorio che l’iniziativa di Valbondione preveda solo tre giornate di elicottero.
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E’ al Rifugio Mario Merelli (o rifugio Coca), 1890 m, e non al Pizzo Coca, 3052 m.
Grazie a Dio con la droga il nome non ha mai avuto a che fare – almeno questo! -. Sembra – con beneficio di inventario … – che derivi da Cocca, che significa Vetta … Il vero problema del Coca (e di tutta la catena a ferro di cavallo che va al Dente di Coca, al passo di Coca, al Porola, allo Scais ed al Redorta) è che è composto da argilloscisti del Permico (formazione di Collio, ora mi sembra si chiami formazione del Pizzo del Diavolo – è la sola frazione sedimentaria, poi c’è il Collio vulcanico che è altra roba …) che non sono affatto il massimo in tema di solidità arrampicatoria ….. vedi proprio quello che è successo al Mario Merelli all’anticima dello Scais ….
Comunque il panorama dalla cima è molto bello, si vede a filo orizzonte anche la parte superiore della Est del Cervino sbucare sopra la cresta di Santa Caterina del Rosa ….
Pizzo Coca!? Che sia il nome che fa si che i bergamaschi siano sempre così eccitati?
http://www.ruralpini.it/Torna-eli-Luna-Park-Orobie.html
Leggere. Senza commenti.
Saluti.
MS
È davvero strano che un personaggio pubblico come Simone Moro si presti a tali bassezze. Apparentemente direi che non ne avrebbe bisogno ma evidentemente non è così. Inoltre mi domando come non abbia pensato alle ripercussioni negative che possono avere i suoi sponsor che, nel caso di The North Face, sono ditte di un certo calibro e immagine. Mah?!
…. vedrete che cercheranno di fare 3 giornate al Coca, che è fuori dalla ZPS … oppure si faranno redigere una Valutazione di Incidenza di comodo, per poter atterrare dove fa comodo a loro ….. salvo che qualcuno poi non entri nel merito e sollevi obiezioni (leggi: esposti alla Magistratura …).
Resta il fatto che Valbondione non mi vedrà mai più!
Saluti.
MS
E la reazione di SIMONE MORO? starà digrignando i denti?
Niente voli in elicottero verso il rifugio Brunone, a Valbondione. L’appuntamento previsto per domenica 28 giugno è stato annullato. A dar la notizia dell’inatteso cambio di programma è stato, su Facebook, il vicesindaco di Valbondione Walter Semperboni.
E’ di poco fa ….
https://myvalley.it/2020/06/in-elicottero-ai-rifugi-annullati-i-voli-al-brunone/
No comment ….
MS
post 32 – 34: Eh, “lo supponevo, lo suppo! ….” (Jacovitti docet …). Infatti il gentile vicesindaco stranamente non si è più fatto sentire ….
MS
caro Silvestri il Semperboni che onorava Priebke è attualmente il vicesindaco di Valbondione
quanto scrivere dietro ad una tastiera, questo alpinista di livello internazionale, credo non sia secondo a nessuno.
punto 3
Walter dell’amministrazione di Valbondione quello con la M di Mussolini tatuata sul collo .
Dopo il CAI è il turno di Legambiente. Nicola Cremaschi, presidente di Legambiente Bergamo, ha scritto a Comune di Valbondione e Parco delle Orobie per sottolineare la propria contrarietà ai tre voli turistici in elicottero programmati per i mesi estivi. «Non neghiamo che la notizia ci lascia perplessi – si legge nella lettera – prendiamo atto di quanto afferma il presidente del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche sul fatto che l’area Parco non sia soggetta a divieto di sorvolo, ma l’elicottero tange le aree “Natura 2000”, molto delicate dal punto di vista ecologico. Se quel Parco esiste, se sono istituite le aree “Natura 2000” è perché qualcosa bisogna proteggere, in particolare la fauna che vive in quegli habitat». Legambiente aggiunge di credere in un turismo di qualità, da sviluppare lungo il corso dell’intero anno, «con un progetto coordinato – continua – Non crediamo che il sorvolo delle Orobie sia “turismo 2.0”, tutt’altro. E non è per nulla consolatorio che l’iniziativa di Valbondione preveda “solo” tre giornate di elicottero: sia il Rifugio Curò che il Rifugio Baroni si trovano in Zona di protezione speciale, nella quale il sorvolo turistico e atterraggio turistici sono quanto meno incompatibili. Ci dispiacerebbe che perseguiste questo progetto. Ci troveremmo costretti a cancellare le uscite che abbiamo previsto per quest’estate nel vostro territorio e a sconsigliare ai nostri soci di frequentare dei rifugi e dei sentieri che amiamo molto. Auspichiamo, invece, che vengano annullate le tre giornate e attivato un tavolo con le realtà disponibili per progettare un futuro turistico sostenibile e di qualità». Una riflessione che a Valbondione pare sia già iniziata: «Ringrazio Cremaschi per la sua lettera e l’attenzione che rivolge al mio territorio – sottolinea la sindaca Romina Riccardi – Io e il presidente del CAI Paolo Valoti abbiamo iniziato a dialogare per chiarire le ragioni e gli obiettivi di questa iniziativa, che condivideremo dopo il direttivo del CAI di domani (oggi per chi legge, NdR)». «Non ci sono norme che vietano attività fuori da Sic e Zps – aggiunge Yvan Caccia, presidente del Parco delle Orobie – Se anche si fosse nelle loro vicinanze, tre giorni su un periodo estivo lungo non credo siano il problema delle Orobie».
Da L’Eco di Bergamo, 23 giugno 2020
Io personalmente in quelle date me ne andrò da tutt’altra parte. Sai che palle essere in zona e avere nelle orecchie il rumore dell’elicottero tutto il tempo?
Una domanda: se sapeste che ogni milione di lattine di una bibita otto sono avvelenate, la berreste tranquilli?
La media di incidenti degli elicotteri è, appunto, di 0,8 ogni 100.000. (*)
Ha senso usarlo per soccorso e per lavoro, se necessario, ma usarli per diporto non sembra saggio. Questo oltre al fatto che non sembra un modo corretto per portare le persone a sviluppare un rapporto corretto con la montagna e una sensibilità verso l’ambiente (l’elicottero ha consumi di carburante non proprio “verdi”).
———————
(*) Secondo la Helicopter Association International, si verificano in media (ultimi 10 anni) 8 incidenti per milione di ore di volo. https://www.rotor.org/Portals/0/Ops/06%20FY2020%20Mar.pdf?ver=2020-04-06-105508-020
ho sempre creduto che “escursionista” sia colui che cammina a piedi.
Certo Roberto, capisco bene, E taccio per educazione sull’iniziativa. Tuttavia non sottovaluterei la piccola postilla sul 2, 3, 9,34.0: è la spia di un sistema culturale che si sta imponendo e che perde di vista proprio gli aspetti essenziali dell’ambito cui vuole riferirsi, ben espressi, nella loro semplicità, da Marcello Cominetti.
Lavorare è normale ma l’operosità è una tossicodipendenza. L’operosità lombarda ha portato il più alto numero di contagi da Corona Virus e ora, vista la sua impossibilità a frenare, ci propina simili boiate anti relax. Ma sedetevi un po’ a guardarvi attorno che il mondo è bello anche se lo si guarda da fermi, ogni tanto.
Paolo, perdona loro perché non sanno quello che dicono. 2.0 ; 3.0…le formulette contano poco. Non so quale sia la formula corretta. Bisognerebbe sentire in esperto del settore. Certamente anche in questo campo ci sono fenomeni nuovi con l’avvento dei social, che ognuno di noi sperimenta quando organizza i suoi viaggi, ma non di questo si trattava nella inoppurtuna iniziativa orobica.
manco velatamente INTERESSATO…
noooo, macchè solo malignità.
Roberto se vogliamo provare a dare un senso ad un termine, 2.0, che personalmente ritengo una banale trovata che suoni trendy, usiamo i termini corretti. Oggi siamo passati al web 3.0 e 4.0, che hanno una modalità di funzionamento e di approccio dell’utente molto diversi dal vecchio 2.0. Se proprio volevano imbarcarsi in una nuova modalità di fruizione turistica, che scelgano consulenti aggiornati.
Senza offesa.
Per dovere di cronaca. A me sembra che l’assessore abbia sparato la formula 2.o senza sapere bene di cosa parlasse per motivare con una parola magica e moderna la loro iniziativa, cosa che spesso fanno i venditori di bassa qualità rivolgendosi ad un pubblico ingenuo. In realtà se si legge il link di Silvestri si comprende che la formula sta ad indicare il fenomeno nuovo del turismo autogestito, senza intermediazioni, attraverso l’uso dei social utilizzati sia dai fornitori che dai clienti per aggregarsi, creare opportunità e iniziative, risparmiare sui costi etc….la cosa può avere un senso come descrizione di una tendenza, ma non c’entra nulla con le elicotterate e altre cose del genere. Aggiungo anche che mi meraviglia molto che ciò accada nella bergamasca. Dopo quello che è successo forse ci si aspetterebbe una più attenta riflessione sulle conseguenze di mettere comunque il business al primo posto, con tutto il rispetto per la necessità di riprendersi dal disastro anche economico.
“Ma Simone Moro è un grande alpinista? E gli asini volano?”
Professore, certo che volano: c’è anche la foto di uno che pilota!
da noi si direbbe… “abboccano i lucci”
“Che cazzo è il turismo 2.0?” (commento 16).
La tua, caro Marcello, è una domanda retorica. Il “Turismo 2.0” è propaganda, di cui si servono i ciarlatani per abbindolare i gonzi.
Ma come! L’innovativo turismo 2.0! Cominetti, non sei una guida trendy! Manchi di style 😀
post 16: eh, gioia cara, bisognerebbe chiederlo alla Romina Riccardi, sindaco di Valbondione! Personalmente la dizione mi è completamente oscura … tanto che la chiamerei turismo -2.0 (con il meno davanti, per indicare che siamo sottozero ….). Ma poi – UDITE! UDITE! – internet mi / ci salva!
https://socialmediamarketing.it/turismo-2-0-la-nuova-frontiera-dei-social-networks/#:~:text=Iniziano%20quindi%20a%20nascere%20imprese,e%20sviluppare%20flussi%20comunicazionali%20spontanei.
Se qualcuno ha più coraggio che non fare un IX a vista e senza protezioni, si legga l’articolo! (e francamente io quel coraggio non l’ho …)
MS
Scusate l’ignoranza, ma che Cazzo è il turismo 2.0?
Post n° 14: che meraviglia!
Potremmo sempre rispondere, no? Magari mandandoli ad un appuntamento in Val Brembana piuttosto che a Valbondione ….. 🙁 !
Massimo Silvestri
Le sorprese non sono mai finite. Riceviamo infatti questa lettera firmata da qualcuno che evidentemente non ha letto bene il post:
Buongiorno, io e mia moglie vorremmo prenotarci per partecipare al volo in elicottero programmato per il giorno 23 settembre. È possibile? Rimango in attesa di una vostra risposta al mio indirizzo mail. Grazie. Buona giornata.
Il 17 giugno l’Eco pubblicava una dichiarazione di Valoti che il Cai Bergamo si dissociava apertamente dall’iniziativa. La cosa grave è che non si dissocia Yvan Caccia presidente del Parco Orobie che dice “Rispetto a questa iniziativa non ci sono criticità nel dettato normativo. Sono vietati infatti al di là delle operazioni di soccorso, voli all’interno delle SIC e delle Zps, i siti compresi nelle aree Natura 2000 e non è questo il caso.” Da quanto apparso non si capisce se siano solo voli in quota senza atterraggio o se sia presente atterraggio perché nel primo articolo si dava una tariffa per andata e ritorno o sola andata quindi significa che il mezzo si posa a terra.
Il crollo è sistemico.
Nel piccolo e nel grande, nel provato e nel pubblico, ciò che è legale è anche moralmente giusto.
Quando toccherà a noi, sapremo rinunciare all’interesse personale?
Commenteremo “tanto sarei una goccia nel mare”?
O terremo fede alla bellezza?
Incredibile ma vero! LE COSE SI RIPETONO, sfacciatamente, senza vergogna. Il presidente della sezione CAI di Bergamo, è d’accordo? Così pure il PRESIDENTE CAI DELLA REGIONE LOMBARDIA? Per MORO, non ci sono parole. Opportunista? Ognuno può farsi una propria idea.
Le valutazioni di Moro valgono quanto quelle dell’oste cui si chiede se ha buon vino. Per il resto il programma e’ la ripetizione di altre analoghe e banali iniziative con cui pubblici amministratori di scarse vedute pensano di promuovere i loro territori. Altro che risposta adeguata alla nuova domanda di turismo 2.0!
“il coronavirus che ha costretto le persone a rimanere in casa per oltre tre mesi”.
Ma come? Si poteva uscire a fare la spesa quanto si voleva e si poteva uscire e camminare nei pressi dell’abitazione quanto si voleva.
Ma Simone Moro è un grande alpinista? E gli asini volano?
Saluti.
Io quando intervengo ad un blog mi presento con nome e cognome, data di nascita ed indirizzo. Il sig. Walter, che a quanto pare parla a nome dell’Amministrazione comunale di Valbondione, no. Come mai?
Perché piuttosto non c’è una presa di posizione ufficiale del Sindaco?
Ciò premesso, quanto in programma sarà un boomerang bestiale per Valbondione. Quale escursionista andrà mai in zona sapendo che c’è qualcuno che farà disturbo con l’elicottero? Uno in montagna ci va per sentire il silenzio, al massimo il vento e i tuoni quando arriva il temporale! Non per ascoltare elicotteri che scorrazzano a portare in giro gente che potrebbe benissimo usare le proprie gambe (non voglio neppure commentare il discorso disabili perché è una bellissima foglia di fico – che dico! – di rosmarino! per raggiungere ben altri scopi ….). Questo a prescindere dagli aspetti autorizzativi sulla possibilità o meno di volare per scopi ludici in aree Natura 2000 e ZPS …. ricordo che tutta l’area è in Parco Orobie Bergamasche ed in particolare la zona del Barbellino è ZPS.
Mi auguro che gli escursionisti lombardi usino la testa e si comportino di conseguenza.
Saluti.
Massimo Silvestri
PS: spero solo che Lei non sia la stessa persona oggetto di questa notizia di cronaca di qualche anno fa:
https://www.bergamonews.it/2013/10/15/onore-a-priebkechieste-le-dimissionidi-walter-semperboni/180806/
Purtroppo si è arrivati ad usare anche la disabilità come scusante per fare della montagna ciò che fa più comodo. Esempi ne abbiamo visti in Val di Mello con il percorso per disabili, inutile e devastante per una sponda ancora integra. Dietro a questo oltre ad una ignoranza belluina di alcuni amministratori, che pensano di averne un ritorno in termini turistici ed elettorali c’è solo un altra cosa, l’avidità umana, che non si pone limiti. Che personaggi come Simone Moro si prestino a queste iniziative non mi stupisce, visto che ha una azienda di elicotteri, anche con quella sciocchezza messa in piedi per la TV aveva già dimostrato di che pasta è fatto tante belle parole e poi, prima i suoi interessi, mi stupisco che tanta gente lo consideri, un esempio, quando è da parecchio che porta in giro gente in elicottero nelle Orobie.
Non basta l’eliski, ora anche l’elisummer. Mi spiace ma dissento e non sono d’accordo con le affermazioni di Simone Moro. Sarebbe ora che tutti cercassero di mettersi in testa che l’ambiente naturale va protetto e tutelato. I segnali che la natura dà dei disastri provocati dall’antropizzazione e che porteranno alla fine della vita biologica se non si corre ai ripari SUBITO, sono molto chiari e inequivocabili (anche Covid-19 lo è). Tutte le giustificazioni che si vogliono attribuire a pseudo iniziative di carattere sociale, sono solo dettate da motivi di cassetta o al massimo da interessi politico-elettorali. Alla faccia dei problemi ambientali.
Ci ricaschiamo sempre. Mi riferisco a Simone Moro e soci. Molti di noi si fanno delle illusioni o proiettano i propri sogni sulle terre alte. Per altri, a volte anche persone che fanno cose importanti, la componente business pesa molto e quando entra in gioco questa molla saltano anche molte remore e freni. In questi giorni sono ingenuamente rimasto deluso dal comportamento degli organizzatori del TOR des Geants, che in pieno Covid hanno preteso il pagamento dei 700€ della quota e poi, dopo un lungo periodo di silenzio, hanno cancellato, come era ovvio, la gara e ne hanno trattenuto il 50% senza assicurare sconti per l’anno prossimo. Come tanti volontari appassionati (gratis) avevo fatto diverse proiezioni sul significato dell’evento e sul senso di comunità che si viene a creare durante quei giorni e quelle notti (ne abbiamo già discusso in precedenza) ma evidentemente per altri è business e quando il business chiama….Peccato, continuiamo comunque a fare sogni e a coltivare illusioni, perché senza di queste la vita non ha colore.
L’Amministrazione Comunale è ben felice di poter contribuire a far conoscere il proprio Territorio ed in rispetto delle leggi vigenti..
Detto ciò credo che un Alpinista di livello Internazionale,
sappia rispettare la Montagna meglio di chiunque altro,visto che l’ha vissuta molto più di chi scrive dietro ad una tastiera..
Abbiamo conosciuto Simone Moro e come Amministrazione siamo ben felici di collaborare con Lui
Mi spiace per questa idea.
Mi sembra l’ennesima dimostrazione e giustificazione delle proprie e altrui incapacità, senza nessuna volontà di imparare e con solo la volontà di dimenticarle, o peggio negarle, spendendo dei soldi.
E mi sembra che ci sarà gente che se ne approfitterà.
Promozione del consumismo con la solita scusa di un pseudo egualitarismo per permettere a tutti di godere di determinate cose. Ma queste attività sono in natura, dove bisognerebbe imparare il senso del limite, non in città dove i diritti di accesso e fruizione devono essere garantiti.
Secondo questa logica, mezzi tecnici permettendolo, chiunque potrebbe essere elitrasportato ovunque, purché in modo legale e normato.
Da parte dell’amministrazione la solita mancanza di sensibilità, del professionista citato un ulteriore riprova che la mediatizzazione non va d’accordo coi valori di rispetto dell’ambiente e di crescita di sensibilità culturale.