La frase infelice del Papa

«Alcuni anni fa, all’udienza del mercoledì, io andavo a salutare le persone e una signora apre la borsa e mi dice: “Me lo benedice il mio bambino? (parla del suo cane, ndr). Io non ho avuto pazienza e l’ho sgridata dicendole che tanti bambini hanno fame». Così Papa Francesco si è espresso sull’episodio della benedizione di un cane agli Stati Generali della Natalità a Roma, il 12 maggio 2023. La frase del Papa sul suo rifiuto a benedire un cane ha scatenato molte critiche.

La frase infelice del Papa
di Vincenzo Minuto
(pubblicato su ariannaeditrice.it il 14 maggio 2023)

Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.

Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”?
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino, un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani, nella speranza di un miracolo.
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazione degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza, ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli? Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un’anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare full time in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo. L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo. Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla. Una occasione persa.

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La frase infelice del Papa ultima modifica: 2023-06-04T04:27:00+02:00 da GognaBlog

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31 pensieri su “La frase infelice del Papa”

  1. E mi stanco ancor di piú quando i commenti offensivi, maleducati, insolenti sono scritti da chi si nasconde nell’anonimato.

  2. Non sono una “guardia civile” (ma che stai a di’?).
     
    Sono una persona che si è stancata di offese, maleducazione, insolenza,  “supercazzola”, “evacuare a tapioca”.
     

  3. Hey guardia civile bertoncelli riguardati i commenti e poi …..fai la stesso il supercazzola

  4. “Caro” Albertperth,
    se non riesci a esprimerti in modo civile, dai retta a me: TACI.

  5. Bello..e il direttore supercazzola non vi censura o è anche lui a evacuare a tapioca

  6. Se tutti fossero come me e tanti altri ( in testa Margherita Hack, ) non ci sarebbe alcuna polemica, i preti andrebbero a lavorare e il Papà non avrebbe da benedire ne umani né animali 

  7. Mah, non sono totalmente d’accordo…lassativo, forse!

    Infatti avete una funzione sociale: fate cagare.. senz’offesa per l’escremento, generatore di nuova vita..

  8. @ 21
    Matteo, hai ragione!
    Forse per la prima volta concordiamo: incredibile ma vero. 😂😂😂
     
    P.S. Speriamo di trovarci d’accordo in futuro anche su altre questioni…

  9. Francamente Lorenzo la mia view era quella che c era in pieno boom economico e sociale.. Ma nn importa. 

  10. “Qui siamo alla frutta. Anzi, al digestivo.”
     
    Mah, non sono totalmente d’accordo…lassativo, forse!

  11. va a rotili perchè è la natura umana. Lo sviluppo dell’uomo procede a cicli, cicli di crescita seguono cicli di decrescita che spazzano via il vecchio sistema per partire poi con uno nuovo
    Ho parlato di NATURA E UMANA… E’ la natura fatta così
    Ci fu chi cerco’ di andare contro natura e infatti fallì…comunismo

  12. Il mondo va avanti dalla notte dei tempi grazie ad una famiglia e all’eterosessualita’… direi che è difficile etichettare il tutto come banale normalita’, convenzione sociale etc… è la NATURA

    un altro buonuomo!
    non capisco come mai il mondo degli uomini vada a rotoli nonostante tutte queste brave persone, tutti questi devoti!!

  13. a famiglia, l’eterosessualità
     
    Il mondo va avanti dalla notte dei tempi grazie ad una famiglia e all’eterosessualita’… direi che è difficile etichettare il tutto come banale normalita’, convenzione sociale etc… è la NATURA

  14. Pertanto non mi sento in obbligo di andare al di là di quello che tu chiami “comune, ovvio, normale” 

    Buon pro le faccia! Lei è un vero cittadino modello, uno con cui il governo si può divertire…

  15. Lorenzo: “[…] cos’è normale, la famiglia, l’eterosessualità, l’ordine, il sentiero, il senso comune? Si è mai chiesto se queste non siano convenzioni atte a gestire gli uomini e a catalogarli. Andare aldilà di queste costrizioni è obbligo dell’essere umano, proprio per non cadere nel comune, nell’ovvio, nel normale. La superficialità è normale e mediocre”. 
     
    Per quanto mi riguarda, non penso affatto che la famiglia e l’eterosessualità siano una convenzione, una costrizione, una superficialità, una mediocrità.
    Pertanto non mi sento in obbligo di andare al di là di quello che tu chiami “comune, ovvio, normale” e che io invece considero una meravigliosa storia d’amore e di vita.
     
    Comunque ognuno sceglie per sé: il mondo è bello perché è vario. 😉😉😉

  16. Fabio Bertoncelli, cos’è normale, la famiglia, l’eterosessualità, l’ordine, il sentiero, il senso comune? Si è mai chiesto se queste non siano convenzioni atte a gestire gli uomini e a catalogarli. Andare aldilà di queste costrizioni è obbligo dell’essere umano, proprio per non cadere nel comune, nell’ovvio, nel normale. 
    La superficialità è normale e mediocre. 

  17. La versione della “signora con cagnolino” è un po’ diversa da quella raccontata da Bergoglio, la riporto qui per fare salire l’audience, per il resto l’argomento è quasi da Novella 3000.
    https://www.ilmessaggero.it/vaticano/cane_benedizione_papa_francesco_docente_simona_rosati-7405074.html
    Più interessante la reazione del gatto sottoposto allo stesso test della benedizione:
    https://www.lercio.it/donna-chiede-a-papa-francesco-di-benedire-il-suo-gatto-ma-il-gatto-la-rimprovera/

  18. Non spiegherebbe a sufficenza il rapporto. Il mio cane va bene per un cacciatore, un pastore, un soccorritore. Ma quello che lega un anziano solo è oltre. Mangiano pane e latte per risparmiare se il loro cane è malato …anche se ha 20 e un tumore. Molti non sopravvivono alla loro perdita. 

  19. @ 9
    Dire “il mio cagnolino”?
     
    Carlo, io ho un gatto, a cui sono molto affezionato. Però ho anche – e soprattutto! – una moglie e una figlia.
    Tengo distinti gli esseri umani dagli animali, e mia figlia da un gatto. Applicherei questa distinzione in ogni caso.
    E in ogni caso un gatto non può essere mio figlio.
     
     

  20. Come potrebbe far capire il legame tra una zitella sessantenne, e il suo cagnolino se non usando la parola *figlio*???
    Immagino Lei non abbia animali

  21. In ogni caso – benedizione o no – parlare del proprio cane come del “mio bambino” non è normale.

  22. Quando avevo 9 anni (1945), qualche prete mi diceva che “Gli animali non hanno l’anima” (!). In seguito, nessuno di “loro” mi ha mai saputo dire se “aveva l’anima” (!) la nostra cara bisnonna Lucy, una femmina di Australopiteco vissuta 3 milioni di anni fa: aveva la stazione eretta e sapeva accendere il fuoco…  E, molti secoli dopo, il Neanderthal? Una percentuale significativa dei suoi geni è ancora dentro di noi. La Vita è Unica, non ci sono discontinuità. Evviva i gatti, i cani, e tutti gli altri esseri senzienti!
    Da un articolo di Anacleto Verrecchia: “…Ho conversato a lungo, su questi argomenti, con Konrad Lorenz, padre dell’etologia moderna. Alla domanda se anche gli animali siano consapevoli, con il tono passionale e affascinante che lo distingue, risponde: “Nessuna persona seria dovrebbe dubitare di questo. Sono pienamente convinto, dico pienamente, che gli animali hanno una coscienza. L’uomo non è il solo ad avere una vita interiore soggettiva”. E aggiunge che l’uomo è troppo presuntuoso, troppo preso di sé.  …..
                Lorenz mi ha parlato anche dell’infallibilità con cui gli animali conoscono subito le intenzioni di chi sta loro di fronte. Ma non c’è bisogno di scomodare tanta autorità, per commentare l’episodio del gorilla in questione. Solo una mente rozza o malata di dogmatismi, potrebbe dubitare delle buone intenzioni dell’animale. E i cani di Vienna, compresi quelli di Lorenz, non sono mai minacciosi per istinto o perché capiscono che la gente li ama e non farebbe loro mai del male?
                In fondo l’etologia va confermando quello che Giordano Bruno aveva intuito con il suo genio filosofico, e cioè che tutti gli esseri viventi sono fenomeni diversi di un’unica sostanza universale. Traggono dalla stessa radice metafisica e la loro differenza è quantitativa non qualitativa o, per usare il linguaggio di Kant, fenomenica non noumenica. L’intelletto, che serve a intuire la relazione delle cose tra di loro, è comune a tutti gli esseri viventi. …
                Sarebbe pura cecità considerare l’uomo come qualche cosa di completamente avulso dal resto del regno animale. La scoperta che gli animali mentono – per esempio i gracchi alpini e corallini, ma Lorenz mi ha parlato anche di altri animali – e quindi sono capaci di astrazione ha fatto cadere perfino il dogma che solo l’uomo avesse la facoltà di riflettere in abstracto.
                La filosofia occidentale è troppo impregnata di teologia. Lo riconosceva perfino Nietzsche, che pure parlava e predicava come un prete capovolto. Il male è già all’inizio: “Crescete e moltiplicatevi, e popolate la terra, ed assoggettatevela, e signoreggiate i pesci del mare e i volatili del cielo, e tutti gli animali che si muovono sulla terra.”  Signoreggiate, cioè opprimete, tormentate e uccidete tutti gli altri esseri viventi: parla così, un Dio? E non poteva anche risparmiarsi queste parole, dopo aver creato un essere malvagio come l’uomo? Lorenz, sia pure dopo una disamina di carattere storico, definisce “satanico” un simile comandamento.
                Quale penoso contrasto con le sublimi parole che Buddha rivolse al suo cavallo quando lo lasciò libero: “Và! Anche tu, un giorno, sei destinato al nirvana”.
                Questo episodio faceva tremare di commozione Schopenhauer e Wagner, ma non impressiona minimamente la corteccia cerebrale dei nostri filosofi-teologi. A loro è più congeniale Cartesio, che considerava gli animali delle semplici macchine.
                Vicino a Lorenz si respira meglio sia scientificamente che moralmente. Proprio perché ha scandagliato come nessun altro la vita interiore degli animali, sa anche quale responsabilità morale questo comporti….(Anacleto Verrecchia – Lorenz: anche gli animali hanno un’anima  La Stampa, 8 settembre 1986).
     Anche la Chiesa dovrebbe “aggiornarsi”, e quantomeno staccarsi dall’Antico Testamento, che non è un “libro sacro”, ma solo l’epopea del popolo di Israele, più o meno come l’Iliade e l’Odissea per i Greci.

  23. Ebbi anche io la s-fortuna di accudire un gatto del tutto autonomo, maschio che mi metteva sul tappeto lucertole, topini e uccellini. Poi venne aggredito da un branco di cani da caccia sguinzagliati per la caccia alla volpe. Da allora, dopo lunghe e costose cure, si è “perso”, mette sul tappeto foglie e bastoncino, non riescono più le “grandi cacce” e credo se ne renda conto di non essere più lui, prima si nascondeva a vedere la mia reazione alle sue “malefatte” ora attende una carezza con uno sguardo smarrito. Io lo definisco *diversamente abile*….ma sembra sia sbagliato!!

  24. Pensieri condivisibili, a parte il gatto “diversamente abile”.

     

    Io, però, onestamente non perderei tempo ed energia per rivolgermi al papa (volutamente scritto in minuscolo).

  25. paragonare un animale, ad una persona umana, mah, penso che sia stata una provocazione da parte della donna. 

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