Cosa aspettiamo?

Cosa aspettiamo?
di Guido Dalla Casa
(maggio 2023)

I cambiamenti climatici si fanno sempre più evidenti e più veloci, con effetti poco piacevoli per tutti gli esseri senzienti. Sono ormai pochi quelli che cercano di minimizzare tutto dicendo che “ci sono sempre stati” oppure “ci adatteremo” e simili amenità.

Ecco l’andamento delle percentuali di CO2 in atmosfera a partire dall’anno zero:

 

Possiamo anche estrapolare il grafico all’indietro per un milione di anni, sempre con un andamento quasi-costante, dato che disponiamo dei dati ricavati dalle bolle di atmosfera antica intrappolate sotto i ghiacci dell’Antartide e della Groenlandia da tempi lunghissimi.

Qualcuno vorrebbe farci credere che una variazione simile nella concentrazione di un gas-serra così importante non ha alcuna influenza sulla circolazione dell’aria, sull’andamento dei venti, sugli scambi interni dell’Ecosfera, sulla temperatura, sulle precipitazioni, e così via: in definitiva, sul clima di tutte le aree della Terra.

Procuriamoci ancora alcuni grafici. L’asse orizzontale di ognuno di essi rappresenta il tempo. Per l’asse verticale: la popolazione mondiale, lo sfruttamento degli Oceani,  la distruzione delle foreste, lo sbiancamento delle barriere coralline, il numero di autoveicoli, l’utilizzo dell’acqua dolce, il tasso di estinzione di specie, il consumo di territorio, i rifiuti in circolazione, il prodotto interno lordo dell’intera economia umana, le depressioni e le malattie psichiche, e qualunque altro grafico rappresenti qualche processo proprio della nostra civiltà attuale.
Sebbene tutti illustrino grandezze molto diverse, hanno una forma praticamente uguale. Una linea inizia sulla sinistra della pagina, salendo lentamente man mano che si sposta verso destra, oppure restando quasi-costante, con piccole oscillazioni. Poi, circa all’inizio dell’Ottocento, balza bruscamente verso l’alto, come il pilota di un aereo che vede improvvisamente una montagna spuntare davanti a sé.
La causa principale della grande somiglianza tra questi grafici è la stessa per tutti: il sorgere della civiltà industriale, il modello culturale che ora sta invadendo tutto il mondo. Queste tendenze continuano rapidamente a peggiorare, senza che qualcosa segnali un prossimo cambiamento.

Tuttavia pochi di noi sono disposti a considerare davvero cosa ci stanno dicendo questi dati: la nostra civiltà attuale sta correndo verso la sua fine, ed è troppo tardi per fermarla completamente. Forse, se cambiamo qualcosa drasticamente e subito, si potranno attenuare gli effetti più traumatici. Moltissimi umani, fra cui anche quelli dei movimenti ambientalisti “di superficie”, sono ancora legati a una visione del futuro ottenuta estrapolando il presente: credono ancora nel “progresso”, come viene oggi definito in Occidente. Pensano che riusciremo ad andare avanti con uno “sviluppo sostenibile”; non solo, ma anche ad estenderlo agli altri 4-5 miliardi di esseri umani che sono lì ad aspettare. Sembra proprio che ogni modello culturale umano sia incapace di concepire la propria fine.

Come intermezzo episodico:
Nel 1965, Frank Ikard, presidente dell’American Petroleum Institute, aveva spiegato in un documento ufficiale che l’anidride carbonica, “aggiunta all’atmosfera terrestre in seguito alla combustione di carbone, petrolio e gas naturale”, avrebbe finito col causare, a cavallo fra il 20° e il 21° secolo, “marcati mutamenti climatici, la risoluzione dei quali sarebbe stata nettamente al di là di ogni possibilità di controllo”.  (affermazioni di un petroliere 58 anni fa!!)

Ma anche chi pensa che sia possibile alimentare con energia elettrica il miliardo di auto attualmente circolanti nel mondo o riuscire a trasportare verso i luoghi di consumo quantità di energia allucinanti prodotte nel Sahara (o in qualunque altro posto) con pannelli fotovoltaici o simili sarebbe da presentare come comico in qualche spettacolo. I danni agli ecosistemi, e quindi alla Vita, sarebbero spaventosi e ingestibili. Comunque è impossibile.

La conclusione mi sembra più che evidente: La civiltà industriale-tecnologica, nata due secoli fa nel modello culturale occidentale, è fallita perché è incompatibile con il funzionamento (o la Vita) dell’Ecosfera, o, se preferite, della Terra.

Cosa aspettiamo a dichiararlo pubblicamente?

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Cosa aspettiamo? ultima modifica: 2023-06-03T05:30:00+02:00 da GognaBlog

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120 pensieri su “Cosa aspettiamo?”

  1. Meno male che non tutti gli alpinisti sono rintronati vaxinati gretini farlocco-ambientalisti… Quasi, ma non tutti…

  2. Alla fine, per il Blog, l’impostazione che persiste, cioè quella Gogna, è la migliore possibile. Magari ha dei difetti, ma i difetti delle altre ipotesi (compresa la mia) sono molto superiori. Non c’è da stupirsi. Non per il valore alpinistico del personaggio, cosa che con l’ottimizzazione delle scelte redazionali può anche non c’entrare nulla, ma perché Sandro è una vita che “bazzica” nell’editoria della montagna. “A l’e’  ‘l so pan” diciamo a Torino. Quindi sul perché cancella questo commento e non quello, sul perché pubblica quell’articolo e non quell’altro, non ci dobbiamo avanzare richieste di sue giustificazioni, ma arrivare a capire perché è opportuno fare come ha fatto. Collaboro, direi strettamente, con lui dal 2015 e ogni giorno imparo qualcosa da lui, a maggior ragione quando non pubblica pedissequamente i miei scritti.

  3. Carlo Crovella (115), sono abbastanza d’accordo col tuo commento, anche se – vorrai ammettere – tu al tuo spazio non rinunci, nel senso che ti viene data comunque, dal proprietario del blog, l’opportunità di postare e segnalare ed esprimerti, in qualità di co-autore. Ora, il fatto che a te sia concesso questo spazio è secondo me comprensibile e giusto, nel senso che il tuo contributo al successo di questo blog va ben oltre la mera condivisione di opinioni: i tuoi articoli che hanno per tema lo scialpinismo sono sempre molto interessanti e di sostanza, e posso anche dire che ho in parte cominciato ad apprezzare l’ambientalismo senza compromessi di certi tuoi interventi, o per meglio dire riesco a rispettare molto di più la tua opinione, da quando hai diradato i commenti e li hai resi più incisivi.
     
    Non sono neanche contro la pubblicazione di articoli senza commenti, ma magari non tutti, perché senza commenti il blog verrebbe veramente molto snaturato (e aggiungo, senza i commenti di gente come Cominetti, Matteo, Balsamo, Penotti, te, Battimelli, Pasini… il gognablog perderebbe anche molto di interesse). Come ho detto in precedenza, forse basterebbe solo rallentare la frequenza delle pubblicazioni, a vantaggio di una moderazione più attenta e puntuale.
     
    Per concludere, mi piace ogni tanto approfittare della possibilità di dire la mia, anche se sono un mediocre e totalmente privo di autorevolezza, anche solo per mettermi alla prova. Quindi un gognablog senza la possibilità di commentare mi piacerebbe molto meno, credo. 
     
    Spero di essermi spiegato e di avere anche chiarito, a questo punto, perché ho usato l’espressione “posto strano”, che non voleva in alcun modo essere offensiva nei confronti di nessuno.

  4. Io mi dono interessato al gognablog perché trovavo intetessantissimo poter interagire con il redattore dell’articolo, una specie di lettere al direttore con risposta a stretto giro di posta. Raramente mi è riuscito, molto più spesso ho trovato modi violenti e volgari e spessissimo saccenti. Per il poco che resta continuo a leggerlo con la speranza che resti libero, gratuito e che i molti interventi redazionali, che trovo sempre pacati e corretti, alla lunga  * educhino* i commentatori tutti. Insomma, se resta così non mi spiace

  5. Non voglio accentuare l’esser già andati molto fuori tema rispetto al contenuto dell’articolo, ma penso che vada chiarito un punto che è  poi la conclusione di queste mie riflessioni.
     
    Vi sono diverse interpretazioni su “come” dovrebbe essere il Blog. Per esempio io, dopo innumerevoli “tentativi di far ragionare” gli interlocutori (questo era lo spirito con il quale dibattevo nell’area commenti), sono giunto alla conclusione che ai cosiddetti “commentatori” non interessa granché confrontarsi. Nell’area commenti, ognuno scarica i propri motivi di irritazione/frustrazione/infelicità (oppure si aspetta quelli che sono i “suoi” desiderata) e alla fine, dopo un protratto dialogo fra sordi, ciascuno resta della propria idea.
     
    Preciso che io ho una mentalità formatasi nei tempi in cui esistevano solo le riviste cartacee (dove quindi non esistenza l’interazione – se non nella minima parte costituita delle “lettere al direttore”, che uscivano magari mesi dopo e con la sola risposta del direttore….).
     
    Ciò premesso io vedrei meglio un’impostazione in cui gli articoli quotidiani non avessero fisicamente lo spazio sottostante per i commenti. Sono articoli da leggere, punto. Come in una rivista. Se il tema del giorno non incuriosisce, si salta. Finita lì.
     
    Conosco tantissimi lettori strutturali del GognaBlog che seguono questo approccio da sempre (ecco perché non risultano nelle statistiche e agli occhi dei commentatori seriali). Anche io sono tornato a questa preferenza: leggo praticamente tutti i giorni gli articoli, ma centellino i commenti (li ho ridotti quasi a zero), proprio per aver constatato l’inutilità dell’interazione. Gli “spazi di espressione” li cerco all’interno degli articoli che redigo in prima persona o che segnalo a Gogna. Sono convinto che si tratti di una modalità più pregnante e, infatti, è molto poco diffusa: redigere tesi in stile da articolo o selezionare articoli letti in giro (commentandoli) è molto più faticoso e coinvolgente che scrivere quello che ti passa in mente, magari con il fiele nel cervello.
     
    Per questi motivi, rispetto all’attuale impostazione, vedrei bene, in una partizione indipendente dagli articoli quotidiani, un qualcosa tipo un forum, una chat, un generico contenitore dove chi desidera lascia i suoi pensieri, ma senza necessariamente esser collegati all’articolo della giornata. Una specie di Colosseo dove, volendo, ci si può anche scannare.
     
    Chi è interessato ai soli articoli non va neppure a sbirciare in questo “forum” e chi invece vuole solo scrivere nel forum, non deve neppure fare la fatica di leggersi l’articolo del giorno per inventare un qualcosa da scrivere (spesso, per non dire sempre, i commentatori seriali danno l’impressione che non sono interessati agli articoli: a loro interessa avere a disposizione uno spazio dove sfogarsi e basta).
     
    Conclusione: sulla composizione del Blog tutte le preferenze sono legittime, ma a prevalere è solo quella di Gogna, per il semplice motivo che è il “padrone di casa”.  Lo spazio esiste da quasi dieci anni, il che non  è per caso. Probabilmente quella seguita è la scelta migliore. Alla fine la realtà conduce a questa valutazione.

  6. Ricordate che, se non ci fosse il GognaBlog, non avremmo l’opportunità di imparare molti fatti di cronaca (e pure di storia dell’alpinismo!) né quella di scambiarci opinioni.
    Tenetelo bene in mente. 

  7. Grazie Alessandro Gogna per la risposta (n. 111). Grazie anche per tenere in piedi questo “posto strano”, leggo quasi tutto e con molto interesse: il fatto è che considero i commenti come parte integrante degli stessi articoli pubblicati, per cui certe lenzuolate, che spesso sono solo provocazioni, molto spesso fuori tema, mi risultano poco digeribili. Capisco che moderare questa massa di parole sia praticamente impossibile, ma magari potrebbe essere ridotta la frequenza di pubblicazione degli articoli? Per quello che riesco a leggere io, anche un paio di articoli ben fatti a settimana, con corredo di discussione a seguito, ma moderata con severità, basterebbe e avanzerebbe. Solo un’opinione e comunque ancora grazie.

  8. @111: Eh, si! Hai ragione! E soprattutto andrebbero cassati tutti i commenti fuori tema! Cosa c’entrano Covid e Vaccini con il tema proposto? Cassare senza pietà!
    Saluti.
    MS

  9. #110 Claudio Genoria. Sì, Claudio. Questo blog è probabilmente un posto strano… Comunque, i criteri per cui un commento può essere cancellato sono:

    1) presenza di insulti senza neppure ombra di travestimento ironico;

    2) tendenza al chiacchericcio da conversazione tipo facebook, dove prevale l’interesse di due interlocutori a parlare beccandosi esclusivamente tra di loro (sia pur cercando l’approvazione degli altri);

    3) incomprensibilità del testo;

    4) Alcuni commenti sono cancellati perché, pur essendo validi, fanno riferimento a commenti appena cancellati; in questi casi, talvolta, viene cancellata solo la parte relativa al commento soppresso, mentre viene lasciata la parte significativa.

    Faccio notare che, non avendo personalmente il tempo materiale per leggere TUTTI i commenti, né avendo risorse umane in grado o in dovere di farlo, può succedere che qualche commento, pur meritando di scomparire, in realtà rimanga: semplicemente perché è sfuggito.

    Sì, lo so, la perfezione è un’altra cosa ma pochi ti aiutano a raggiungerla…

  10. Quale è il criterio per cui certi commenti spariscono? Questo blog è un posto strano.

  11. I Profeti non sono contenubili. Soprattutto i Profeti di Disgrazia. Sta scritto nelle sceneggiature, da sempre. E sono spesso oggetto di dileggio. Poi qui abbiamo un Profeta che si ispira a Pareto, quando il pubblico del blog al massimo ha frequentato la di lui consorte, la signora Parete. Con un certo divertimento bisogna ammettere, ma niente a che vedere col marito. Ale’….

  12. Non vi sembra che rispetto al tema dell’articolo siamo andati UN POCHINO, SOLO UN POCHINO, MA PROPRIO UN POCHINO, fuori tema?
    Così, tanto per avere un minimo di coerenza ….. !!
    Saluti.
    MS

  13. Uuuuu ma pensa io nn lo conosco e vivo lo stesso bene… Disgraziata apparizione… Mi sembra veramente eccessivo. Vedi che anche con Migheli la conversazione spigolosa ora è più calma e fluida… Resti te a combattere contro i mulini… Curati ne hai gran bisogno 

  14. Crovella è stato ammonito una volta da me (in realta’ ho ammonito lui e tutti voi) e poi ha diradato i suoi scritti. E’ stato bravo. Voi invece no, attaccate lui, poi se non c’è lui ci sono io, poi tra di voi… L’altro giorno abbiamo discusso io e Crovella e cosa è successo … un po’ di ping pong, poi ho chiuso e lui è stato al suo posto. Vi ho apportato elementi nuovi come dice Fabio, rifletteteci, no niente subito a dire Stefano sei un cretino, e allora lo do a voi e vi faccio pesare tutto. Siete peggio delle comari guarda Matteo… una petola… appena arrivo parlo, ops spunta lui e via subito un insulto mentre negli altri giorni non lo si vede niente”
    Crovella è stato ammonito da me…lui è stato bravo…e stato al suo posto…vi ho apportato elementi nuovi…
    Solo leggerissimi sintomi di egomania autoreferenziale, direi
     
    Quanto a me, scrivo su ‘sto blog da ben prima della tua disgraziata apparizione, conosco personalmente e frequento il Capo da più di quarant’anni e so perfettamente che le tue minacce di far cancellare i miei interventi sono puro delirio…continua pure a collezionare gli screen shot dei miei interventi: mi pare un’attività rivelatrice della tua personalità.

  15. Oggi è la giornata mondiale dell’ambiente. E allora … dico la mia. Ritengo assolutamente inattuabile qualsiasi regressione a fini ambientalistici che ci porti a dover rinunciare a diritti fondamentali ed acquisiti come, ad esempio, la libertà di movimento sul territorio. Non mi risulta che nella storia si sia mai verificata una situazione in cui l’essere umano rinuncia consapevolmente ad un vantaggio acquisito in nome di un probabile beneficio futuro. Infatti, per rimanare all’esempio “automotive”, si parla di sostituire i motori endotermici con quelli elettrici, non certo di rinunciare agli spostamenti individuali. E ho forti dubbi che la normativa recentemente votata al Parlamento Europeo che vieta la vendita di veicoli diesel e benzina a partire dal 2038, rimarrebbe indenne da importanti modifiche, se la maggioranza di centro-sinistra che attualmente comanda in area EU venisse sostituita da una di area centro-destra (o … “destra – centro” …) nelle elezioni europee del prossimo anno. La soluzione che salva “la capra” dell’ambiente con “i cavoli” delle comodità a cui tutti siamo abituati (es. quella di girare un interruttore e … vedere la luce accendersi …) si chiama “fusione nucleare”. Energia illimitata, con pochissime scorie, non legata alla disponibilità di materiali particolari (come la “cugina fissione nucleare”). L’energia del sole, portata sulla terra. Ancora qualche anno e ci siamo. Teniamo duro …
     

  16. Ahhhhh benissimo Migheli. Vede ora inizio a stimarla. Ci vuole sempre il confronto.
    Sulla personalita’ non so, non ho mai fatto un test. Posso agire con circospezione, a volte sono un po’ diffidente ma a sfociare in una personalita’ come ha detto non credo. Se ho dubbi su una persona ma poi mi porta fatti o mi rassicura e la vedo sincera dopo non ho piu’ dubbi (il paranoico invece li mantiene per esempio). 
    Ho letto la definizione in Manuale Msd e su tanti punti non corrisponde (es. le morose le prendo serie e non ho dubbi che mi tradiscano… se poi l’hanno fatto amen… sono state delle brave attrici 🙂 ).
    Mi sottovaluta nella capacita’ di cambiare opinione. Sono da 10 anni su blog forum social e non ho mai visto ammettere i propri errori o cambiare opinione. Mi è accaduto su tematiche economiche e quella che ricordo era “l’Italia ha determinato la crescita del debito entrando nell’euro oppure prima”: il risultato è negli anni 70 fu l’unico paese che ebbe uno squilibrio tra entrate e uscite del 10% del pil (vado a memoria). Fino a che un utente non mi fece vedere una statistica ufficiale (FMI) pensavo fosse il contrario.
    Cmq non si preoccupi minimamente del tempo che impiega la motivazione e completamente comprensibile.
    Vedo nei prox gg forse gia’ domani di strutturare il tutto in maniera che la lettura sia agile.
    Mi fa molto piacere questa sua iniziativa di oggi. Grazie e buona serata.
    Stefano

  17. @102
    In profondità’. Quindi si possono usare tutte le dita tranne, assolutamente vietato, il pollice.
    Quella da 1 cm rimane la Tacca per antonomasia ma per un lavoro di volume può’ portare a spaccare la pelle. 

  18. @ Enri al 100. La tacca da 1,5 cm è da intendersi in larghezza o in profondità, o in entrambi i sensi? Grazie.

  19. #98 sig. Stefano, lei ha evidenti tratti paranoidei di personalità (NB è una constatazione, non un insulto: tutti gli esseri umani hanno tratti di personalità che li caratterizzano), ma proprio per questo alla fine mi è pure simpatico e pertanto desidero soddisfare la sua smania di conoscenza. Proverò a rispondere a tutte le sue domande, con il sospetto di non spostarla di una virgola dalle sue convinzioni; ma nonostante quello che lei ha scritto di me mi piace il dialogo e il confronto; e dunque ci provo. Solo la pregherei di elencare le sue domande o affermazioni in modo succinto, e senza far uso di tripli punti interrogativi o esclamativi né di maiuscole. Attendo l’elenco, e porti pazienza se non risponderò immediatamente; lavoro e mi piace anche arrampicare.

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