La rockstar contro un mare di plastica

La rockstar contro un mare di plastica
di Donatella Percivale
(pubblicato su corriere.it il 17 aprile 2020)

Cinquanta miglia a nuoto, in diciotto giorni, per convincere i suoi coetanei a non utilizzare più sacchetti e oggetti di plastica. Questa la scommessa di Phakin Tono Khamwilaisak, popolare rockstar thailandese che il 19 marzo 2020, a Bangkok, ha annunciato che avrebbe nuotato da Surat Thani fino all’isola di Koh Samui, con l’intento di raccogliere fondi per la fauna marina e aumentare la consapevolezza sui rischi dell’inquinamento. La Thailandia, è il caso di dirlo, affoga davvero in un mare di plastica. Un rapporto di Ocean Conservancy, afferma che il 60 per cento delle plastiche che galleggiano nei mari del mondo è prodotto da cinque Paesi: Cina, Indonesia, Filippine, Thailandia e Vietnam. Secondo i dati del ministero dell’Ambiente thai, nel 2018 il Paese rappresentava la sesta fonte di inquinamento al mondo, generando 1,03 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno.

Phakin Tono Khamwilaisak: cinquanta miglia in mare in 18 giorni, nuotando tra i rifiuti plastici: un’impresa (in parte rinviata causa Covid-19) per convincere i suoi connazionali a riciclare i rifiuti e a ripulire strade e spiagge, perché l’ex Regno del Siam esca dalla top ten dei Paesi che più inquinano al mondo.

Lo scorso novembre 2019, dopo che il governo thailandese è corso ai ripari approvando un piano che renderà illegale la plastica monouso entro il 2021, e dopo che associazioni come Trash Hero hanno sviluppato azioni collettive di raccolta rifiuti sensibilizzando residenti e turisti, la situazione è un po’ migliorata e la Thailandia è scesa dal sesto al decimo posto nella classifica negativa.

«Dobbiamo fare il massimo per incoraggiare le persone ad abbandonare le cattive abitudini – incita Phakin dalla sua pagina Facebook – Abbiamo l’obbligo di prenderci cura dell’ambiente in cui viviamo, non vogliamo nuotare in un mare di plastica». E proprio al mare si ispira la campagna di sensibilizzazione ideata da questo attore trentaduenne, balzato alla fama come cantante pop dopo un reality televisivo di successo.

Phakin Tono Khamwilaisak durante una raccolta di rifiuti su una spiaggia thai.

Una campagna che potrebbe avere effettivo successo se si pensa che, soltanto su Instagram (il suo account è mootono29), è seguito da oltre 2 milioni di connazionali. Così, convinto della forza del suo impegno, esorta i thailandesi a non buttare la plastica ma a conferirla nella raccolta differenziata: «Voglio che nei prossimi tre anni il nostro Paese esca dalla top ten delle nazioni che inquinano di più», scrive. E per farlo, fino al lockdown per il coronavirus, Tono ha partecipato a decine di iniziative nelle strade della capitale come sulle spiagge, ha visitato centri di salvaguardia della fauna marina, ha girato videoclip con amici e colleghi del mondo della musica.

«Non vogliamo nuotare in un mare di plastica»

Abbracciata la causa ambientalista, Phakin ha scelto di chiamare la sua mission «One man and the Sea» coinvolgendo amici e volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport, tutti concordi con l’obiettivo di non dover più nuotare in un mare di plastica. Come quello del nuotatore Lewis Pugh, campione inglese di endurance e, da un paio di anni, testimonial della salute degli Oceani. Il 23 gennaio 2020, Pugh è tornato a tuffarsi per il clima nuotando per circa un chilometro in un lago subglaciale dell’Antartide, mentre due anni prima, nel 2018, aveva percorso 531 chilometri a nuoto lungo il Canale della Manica pur di attirare l’attenzione degli inglesi sui disastri del climate change.

Tono in una delle immagini di lancio della sua campagna ambientalista.

Un appuntamento rimandato dal virus

Tono mentre riporta a terra un sacco di rifiuti di plastica

Purtroppo, dal 19 marzo 2020, data del lancio della campagna, le cose sono andate diversamente. La pandemia che in queste settimane sta tenendo col fiato sospeso il mondo, ha colpito anche la Thailandia e il giovane Phakin, bloccato in casa da un lockdown senza precedenti, ha dovuto interrompere la sua sfida. Secondo quanto riporta il Bangkok Post, la rockstar thailandese che lotta contro i mari inquinati, dopo aver nuotato per 27 chilometri nei primi sei giorni, ha raccolto 2,5 milioni di baht (all’incirca 70 mila euro), soldi che saranno destinati al Dipartimento delle Coste per l’acquisto di attrezzature veterinarie e il trattamento della fauna marina. Una cifra molto inferiore rispetto all’obiettivo di 50 milioni di baht. Ma la sfida è solo rimandata.

https://video.corriere.it/sette/dal-palco-mare-rockstar-thai-che-nuota-combattere-l-inquinamento/3945bed4-807c-11ea-ac8a-0c2cb4ad9c17

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La rockstar contro un mare di plastica ultima modifica: 2020-05-10T04:50:44+02:00 da Totem&Tabù

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1 commento su “La rockstar contro un mare di plastica”

  1. Mi sembra importante che anche personaggi famosi, nei propri paesi, alzino l’attenzione su questi problemi.
    Bravo

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