La teoria di Cipolla – Gli stupidi sono quelli che fanno un danno agli altri senza ottenere un vantaggio per se stessi. Per questo, la loro presenza in qualsiasi organizzazione è sempre molto rischiosa.
Le leggi fondamentali della stupidità umana
(presentazione del libro di Carlo Cipolla)
di Alberto Felice De Toni
(pubblicato su Il Friuli Business, gennaio 2014)
Carlo Cipolla (1922–2000) è stato un professore italiano specializzato in storia economica. Si divertì ad approfondire il tema della stupidità umana, formulando una famosa teoria, enunciata nel suo arguto libello intitolato The Basic Laws of Human Stupidity, stampato per la prima volta nel 1976 e poi pubblicato nel 1988 come Allegro ma non troppo. Cipolla individuò 5 leggi fondamentali della stupidità umana.
Prima legge fondamentale
Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. La prima legge impedisce di attribuire un valore numerico alla frazione di persone stupide rispetto al totale della popolazione: qualsiasi stima numerica risulterebbe una sottostima. Perciò, nel seguito si denoterà la quota di persone stupide all’interno di una popolazione con il simbolo σ.
Seconda legge fondamentale
La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona. Ad esempio, quando si analizzarono i bidelli si trovò che una frazione σ di loro era stupida.
Dato che il valore di σ era più alto di quanto ci si aspettasse (prima legge), si pensò dapprima che ciò fosse dovuto alla povertà delle famiglie da cui in genere i bidelli provengono e alla loro scarsa istruzione, ma analizzando i gruppi più elevati si trovò che la stessa percentuale prevaleva anche fra gli impiegati e fra gli studenti. Ancora più impressionanti furono i risultati ottenuti fra il corpo docente. Sia che si considerasse una grande università o una piccola, un istituto famoso o uno oscuro, si trovò che la stessa frazione σ di professori era composta da stupidi.
Terza legge fondamentale
Una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra o a un gruppo di persone senza, nel contempo, realizzare alcun vantaggio per sé o, addirittura, subendo una perdita.
Da qualsiasi azione, o non azione, ognuno di noi trae un guadagno o una perdita e, allo stesso tempo, determina un guadagno o una perdita a qualcun altro.
La terza legge presuppone che gli esseri umani rientrino in una di 4 categorie fondamentali: sprovveduti, intelligenti, banditi e stupidi. Come è implicito, nella terza legge una creatura stupida vi perseguiterà senza ragione, senza un piano preciso, nei tempi e nei luoghi più improbabili e più impensabili.
Non vi è alcun modo razionale per prevedere se, quando, come e perché, una creatura stupida porterà avanti il suo attacco. Di fronte a un individuo stupido, si è completamente alla sua mercé.
Quarta legge fondamentale
Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. Nei secoli dei secoli, nella vita pubblica e privata, innumerevoli persone non hanno tenuto conto della quarta legge e ciò ha causato incalcolabili perdite all’umanità.
Quinta legge fondamentale
La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. Il corollario della legge è che lo stupido è più pericoloso del bandito. La formulazione della legge e del suo corollario è ancora del tipo ‘micro’. Tuttavia, la legge e il suo corollario hanno profonde implicazioni di natura ‘macro’. Il risultato dell’azione di un bandito rappresenta puramente e semplicemente un trasferimento di ricchezza o di benessere. Per la società, nel suo insieme, la situazione non è migliorata né peggiorata. Ma quando gli stupidi si mettono all’opera, la musica cambia completamente.
Le persone stupide causano perdite ad altre persone senza realizzare dei vantaggi per se stessi. Ne consegue che la società intera si impoverisce.
Morale: in tutte le organizzazioni attenti agli stupidi!
Chi vuole leggere l’intera opera, ripubblicata da Il Mulino, può scaricarla da qui.
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Cari Giuseppe e Fabio, sono certa che se oggi foste saliti a osservare le trasformazioni avvenute al Cratere Centrale dopo gli ultimi eventi eruttivi dei giorni scorsi, non stareste lì a rimbeccarvi per questioni di lana caprina. 🙂
D’accordo anch’io che la tv (tutta, mica solo le reti private) hanno come scopo principe di inebetire.
D’accordo pure che la scuola pubblica (generalizzando e con le dovute eccezioni) non ha migliorato i propri metodi di insegnamento e, per lo più, rispetto ai decenni passati, sforna adolescenti poco attivi, sia fisicamente che mentalmente.
Vi aspetto sull’Etna, così possiamo parlarne davanti a una gustosa granita o mentre camminiamo tra lave e boschi.
E’ vero o non è vero, è giusto o è sbagliato, è buono o è cattivo, è bello o è brutto, è bianco o è nero, noi o loro…
Se fosse così semplice, Bertoncelli, gli effetti teorizzati da Cipolla sarebbero assai più blandi (o non ci sarebbero affatto).
Vedi, entrambi ci siamo laureati qualche decennio fa all’Università di Bologna.
In base alla tua affermazione, è molto probabile che almeno uno di noi due (o tutti e due) faccia parte di quella massa sterminata di “ebeti e di ignoranti” da te esecrata.
Dato che io non mi sento affatto così, tu che cosa ne deduci ? 🙂
Comunque, visto che adesso “al governo si trova chi è stato scelto dal popolo” (mentre quelli prima erano stati presi a caso mentre passavano per la strada 🙂 ), se la scuola è davvero messa come dici tu, vi verrà posto sicuramente rimedio.
I testicoli del Bertoncelli risultano gravati del peso del Balsamo.
Lo si evince dai numerosi interventi contrastanti.
1) È vero o non è vero che la TELEVISIONE, specialmente quella privata, ISTUPIDISCE?
2) È vero o non è vero che la SCUOLA non educa gli studenti a una MENTE APERTA?
3) È vero o non è vero che la SCUOLA, da decenni, promuove innumerevoli studenti IGNORANTI e sforna innumerevoli diplomati MEDIOCRI?
E dunque, a che scopo la tua polemica?
Beh, Bertoncelli, dopo che hai scritto cose del tipo “Da molti decenni la scuola (!) e la televisione stanno plasmando – con grande efficacia – masse sterminate di ebeti e di ignoranti” (che sono sempre gli altri, naturalmente – oddio, sulla televisione ci potremmo anche ragionare… 🙂 ) e che il tuo “programma politico sarebbe “MORTE AGLI IMBECILLI”” (naturalmente, sempre a partire dagli altri, eh), vieni a parlare a me di arroganza ?
Eddai, su, che le leggi di Cipolla sono divertenti…
Il nostro Balsamo insulta in un modo che lui crede raffinato, ma che, in sostanza, è quello tipico dell’arroganza.
“Ma ti dirò di più: oltre a questo, altrettanto spesso reputano tutti gli altri una massa sterminata di stupidi.”
Tu che godi nel controllare i puntini sulle “i” dei tuoi interlocutori, impara a capire ciò che leggi: io NON ho scritto che TUTTI GLI ALTRI sono stupidi.
Pertanto, dimmi: a chi ti rivolgi? È una confessione?
“Gli imbecilli non sanno di esserlo; anzi, spesso si reputano intelligenti”
E’ proprio così, Bertoncelli.
Ma ti dirò di più: oltre a questo, altrettanto spesso reputano tutti gli altri una massa sterminata di stupidi.
Questo e altri temi sono affrontati nel magnifico film “Palazzina LAF” di Davide Riondino basandosi sui fatti dall’acciaieria ILVA.
Da molti decenni la scuola (!) e la televisione stanno plasmando – con grande efficacia – masse sterminate di ebeti e di ignoranti.
… … …
Se decidessi di candidarmi alla guida del Paese, il mio programma politico sarebbe: “MORTE AGLI IMBECILLI”.
Vasto programma, come disse un giorno il generale De Gaulle.
P.S. Domanda: come posso sapere che non faccio parte anch’io della categoria? Gli imbecilli non sanno di esserlo; anzi, spesso si reputano intelligenti.
Risposta: è il DUBBIO che contraddistingue gli uni dagli altri. Però anche qui cum grano salis, perché altrimenti si scade nella teoria del “gombloddo”, oggi assai di moda.
Eh, ragazzi! L’imbecillità è un problema difficile, forse tra i piú ostici fra quelli che affliggono noi esseri umani.
In effetti, l’abbondante insieme statistico degli “stupidi” (definiti come da prof. Cipolla) raggiunge numeri che sono impressionanti. Gestirli è praticamente impossibile. Purtroppo è il risvolto più fastidioso dell’esistenza. Soprattutto per chi, pur non essendo stupido, non appartiene neppure ai “banditi”. I “banditi” traggono vantaggio dalla stupidità altrui, perché facilita il loro agire “banditesco”. Invece chi, pur “non stupido”, non è di natura un “bandito”, della stupidità altrui subisce solo le conseguenze negative. Questo meccanismo, moltiplicato per gli strabordanti numeri umani degli “stupidi”, rende il problema ingestibile.