Lettera aperta a Sergio Chiamparino

Come in ogni stagione invernale-primaverile si registrano i tentativi più o meno astuti di aprire all’eliski intere zone di montagne finora rimaste indenni dal virus.

E’ evidente la necessità di una regolamentazione nazionale ma, nel frattempo, ciascun comune si esercita a fare a modo proprio. Proprio ieri siamo giunti a conoscenza di una nota della Regione Piemonte (16 gennaio 2015) in cui sostanzialmente si ordina ai gestori l’attivazione della procedura di Valutazione d’Incidenza, ravvisato che queste attività ludiche e motorizzate “potrebbero” insistere sui siti della Rete Natura 2000. Se ne potrebbe evincere che quindi, al momento, nessuna ordinanza comunale che permetta l’eliski possa essere valida ed effettiva. Qui potete accedere al testo della nota della Regione Piemonte: attenzione, ai primi destinatari (nota del 16 gennaio 2015) si è aggiunto un secondo elenco di destinatari con la nota suppletiva del 23 gennaio 2015.

Per maggiori dettagli sulla situazione in Piemonte, leggere l’articolo di Francesco Pastorelli su Dislivelli.eu.

Il 27 gennaio 2015 la seguente lettera aperta è stata recapitata a Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte. Forte di 209 co-firmatari, questa lettera è stata ideata e firmata dall’avvocato torinese Matteo Guadagnini. Per i contenuti altamente significativi relativi al problema “alpino” dell’eliski, abbiamo ritenuto opportuno riportarla integralmente, a mo’ di suggerimento per le altre realtà regionali italiane affette dalla piaga dell’eliski… sempre in attesa che, se non Roma, almeno le realtà regionali si pronuncino a tal proposito.

Torino, 27 gennaio 2015

Egr. Sig. Dott. Sergio Chiamparino
Presidente Regione Piemonte
Piazza Castello n. 165
10100 Torino

Egregio Presidente,
Le riporto di seguito il contenuto di un’iniziativa che ci auguriamo veda il Suo interessamento. Nel ringraziarLa per l’attenzione che vorrà riservarci, Le porgo i migliori saluti.
Matteo Guadagnini
matteo@skivolo.it

La notizia dell’apertura di servizi di eliski in Valle Varaita e Valle Stura mi costringe a qualche considerazione con amici e persone che vivono ed agiscono a Torino, in Piemonte e non solo. Perché il tema dell’eliski è tema della montagna ed il Piemonte è contornato dalle montagne per una buona parte.

La montagna, mi riferì un amico poco tempo fa, può essere lasciata lì, per quel che è, per consentire a chi lo desidera di essere contemplata, ammirata, vissuta, nel rispetto della sua natura; a beneficio di bisogni replicabili da chiunque e dai residenti.

Può essere, invece, utilizzata per edificare, per transitarvi, quando e per il tempo necessario a soddisfare bisogni individuali di imprenditore ovvero di turista; meno, di residente.

Nel primo caso non si cerca l’impatto sul territorio, nel secondo l’impatto è giustificato come necessario a quei bisogni individuali.

Un ben noto esempio del secondo: la pista di bob di Sansicario.
Costruita con un altissimo impatto ambientale non solo per il mutamento delle caratteristiche di una zona di particolare bellezza, ma per la sua necessaria manutenzione e l’inevitabile necessità di demolizione e di smaltimento è stata giustificata in funzione dell’evento Olimpico vantato a beneficio di investitori legati al medesimo ed a quelli prossimi all’edilizia ed alle costruzioni. Durata dell’intervento e dei benefici, cinque-sei anni; effetti dell’intervento: irreversibili almeno sino al ristabilimento pieno delle aree devastate.

Non credo che si possano affrontare ipotesi simili, se non chiedendosi, prima delle scelte, quale posizione si intenda assumere.

Sergio Chiamparino
Eliski-Chiamparino-26eco1-chiamparino

 

Tornando all’eliski occorre quindi partire dalla scelta di fondo del rispetto assoluto e totale della montagna per adottare comportamenti compatibili con tale rispetto, coscientemente orientando l’agire del privato e del pubblico.

Gli strumenti, anche giuridici, per muoversi in quella direzione esistono già: la Convenzione delle Alpi 7 novembre 1991 entrata in vigore nel 1995 riunendo i Paesi che delle Alpi condividono il territorio (Austria, Franca, Germania, Italia, Slovenia, Liechtenstein, Svizzera, cui poi si è aggiunto il Principato di Monaco) con la Comunità Europea, ha enunciato una serie di principi che dovrebbero ispirare gli Stati aderenti nella loro azione locale “per la conservazione e la protezione delle Alpi” (art. 2 del testo).

Esaminando tra i nove campi d’azione quelli che più sembrano avvicinarsi al tema eliski si trovano quello della Protezione della natura (lett. f. dell’art. 1, 2° comma), del Turismo (lett. i.) e dei Trasporti (lett. j.).

Vediamo il contenuto di tali campi, costituendosi obiettivi della Convenzione:

  • f.: Protezione della natura e tutela del paesaggio “al fine di proteggere, di tutelare e, se necessario, di ripristinare l’ambiente naturale e il paesaggio, in modo da garantire stabilmente l’efficienza degli ecosistemi, la conservazione della flora e della fauna, e dei loro habitat, la capacità rigenerativa e la continuità produttiva delle riserve naturali, nonché la diversità, l’unicità e la bellezza della natura e del paesaggio nel loro insieme”.
  • i.: Turismo e attività del tempo libero “al fine di armonizzare le attività turistiche e del tempo libero con le esigenze ecologiche e sociali, limitando le attività che danneggiano l’ambiente e stabilendo, in particolare, zone di rispetto”.
  • j.: Trasporti “al fine di ridurre gli effetti negativi e i rischi derivanti dal traffico interalpino e transalpino ad un livello che sia tollerabile per l’uomo, la fauna, la flora e il loro habitat, tra l’altro attuando un più consistente trasferimento su rotaia dei trasporti e in particolare, del trasporto merci, soprattutto mediante la creazione di infrastrutture adeguate e di incentivi congrui al mercato, senza discriminazione sulla base delle nazionalità”.

La Convenzione ha visto l’emanazione di Protocolli, aperti all’adesione dei singoli Stati, per l’attuazione della Convenzione stessa.

Tra questi Protocolli, e per quanto interessa i campi accennati, sono stati predisposti quello sulla Protezione della natura e la tutela del paesaggio (ratificato da tutti gli Stati tranne la Svizzera e la U.E.), quello sul Turismo (ratificato da tutti gli Stati tranne la Svizzera), quello sui Trasporti (ratificato da tutti gli Stati tranne la Svizzera ed il Principato di Monaco).

Il Protocollo relativo alla Protezione della natura e tutela del paesaggio enuncia una serie di obiettivi quali l’efficienza degli ecosistemi, la conservazione del paesaggio e delle sue specie animali e vegetali, la diversità, bellezza e peculiarità del paesaggio (art. 1) con l’adozione da parte degli Stati di misure per la protezione, la cura, il ripristino della natura e del paesaggio (art. 2).

Ogni intervento nel territorio deve evitare compromissioni alla natura ed al paesaggio e, se la compromissione è inevitabile, l’intervento deve essere negato di fronte al prevalere di esigenze di protezione della natura e di tutela del paesaggio (art. 9).

Il Protocollo riguardante il Turismo vede enunciata, tra le tante “premesse”, la presa di coscienza dei firmatari della “esigenza di incentivare i turisti a rispettare la natura, di portarli a capire meglio le popolazioni che abitano e lavorano nelle regioni frequentate e di creare le migliori condizioni per una effettiva scoperta della natura dell’area alpina in tutta la sua diversità.”

Dispone poi che gli Stati “tengano conto delle esigenze di protezione della natura e di salvaguardia del paesaggio” e “si impegnino a promuovere, nella misura del possibile, solamente progetti che rispettino i paesaggi e siano compatibili con l’ambiente” (art. 6).

Gli impianti di risalita devono vedere attuata una politica che risponda ad esigenze ecologiche e paesaggistiche e realizzata la rimozione degli impianti fuori esercizio con rinaturalizzazione dei luoghi (art. 12). I Trasporti devono vedere ridotto il traffico a motore e l’incentivazione del trasporto pubblico (art. 13).

Gli Stati “si impegnano a limitare al massimo e, ove sia il caso, a vietare, al di fuori degli aerodromi il deposito di aeromobili a fini sportivi.” (art. 16).

Il Protocollo Trasporti, infine, mira a ridurre gli effetti negativi del traffico intralpino e transalpino (art. 1).

Si stabilisce che gli Stati debbano impegnarsi “a ridurre per quanto possibile l’impatto ambientale e acustico prodotto dal traffico aereo” e “si adoperano affinché venga limitato e, all’occorrenza vietato, il lancio da aeromobili” limitando altresì il traffico aereo non autorizzato nel tempo libero (art. 12) mirando, altresì, alla creazione di zone a bassa intensità di traffico o vietate al traffico, e l’istituzione di località turistiche vietate al traffico favorendo l’accesso ed il soggiorno senza automobili (art. 13).

Riesce assai arduo ritenere che un servizio di eliski possa porsi nel solco degli obiettivi della Convenzione.

Eliski-Chiamparino-HeliItaly2014-2015
Credo si debba tornare a quella scelta di fondo: vogliamo conservare e valorizzare la montagna per quello che la natura ci offre, vogliamo salvaguardarla come bene collettivo destinato a soddisfare bisogni profondi, duraturi ed essenziali, vogliamo assumerci la responsabilità di detenere un bene prezioso e delicato e di consegnarlo alle generazioni future, vogliamo credere che anche verso la montagna abbiamo dei doveri e non dei diritti?

Oppure vogliamo soddisfare le richiesta per un’attività stagionale, saltuaria, legata al capriccio del fare comunque e non al desiderio del sentire la montagna, collegata alle possibilità economiche e non alla ricerca della sintonia con i luoghi, totalmente indifferenti a questi, oggi e domani?.

Le risposte mi paiono assolutamente ovvie: sì alle prime domande, no alle seconde. Dimostrando coraggio, lungimiranza, intelligente programmazione del futuro e dello sviluppo sul territorio.

Chi di noi ha la possibilità di influenza politica in Regione, si faccia parte diligente di provare a sensibilizzare chi di dovere.

Va tenuto conto che l’anno 2012 ha visto proposta una legge ragionale per consentire l’eliski su autorizzazione del Comune competente per territorio. Per fortuna l’iniziativa non ha avuto fortuna (si veda la notizia data da Dislivelli.eu il 3 ottobre 2012, Free eliski in Piemonte, fortemente critica).

Per parte mia ho proposto una raccolta di firme per l’introduzione di norme regionali specifiche che proibiscano una volta per tutte, come nella vicina Francia e come nel Trentino Alto Adige, l’eliski in tutta la Regione.

Alla luce del contenuto programmatico e dispositivo della Convenzione delle Alpi ed in particolare del fine in essa enunciato “di proteggere, di tutelare e, se necessario, di ripristinare l’ambiente naturale e il paesaggio in modo da garantire stabilmente l’efficienza degli ecosistemi, la conservazione della flora e della fauna e dei loro habitat, la capacità rigenerativa e la continuità produttiva delle risorse naturali; nonché la diversità, l’unicità e la bellezza della natura e del paesaggio nel loro insieme (art. 2, comma 2, lett. f.), i sottoscriventi formulano richiesta alla destinataria Regione Piemonte affinché introduca nella propria legislazione un divieto assoluto di utilizzo di elicotteri per impieghi ludici e del tempo libero nel territorio montano regionale, salvaguardandone gli impieghi a soli fini di soccorso, ricerca e lavori autorizzati.

Torino, 27 gennaio 2015

Segue l’elenco di alcuni soggetti che condividono questa iniziativa.

AICHINO SILVANA
ALA GIOVANNI
ANNESE MICHELE
ANNESE VALERIANO CARLA
ARDITO FRANCO
ARDITO ALDO
ARNALDI ROSA
ARUGA ALDO
ASTE PAOLO
ASTENGO PAOLO
BALDINI CESARE
BALMAMION TARCISIO
BANDINI SERGIO
BARBAVARA FRANCESCO
BARBIE’ LORENZO
BARBIN OSVALDA
BARELLA VITTORIO
BARIN LUCA
BASTIANELLI PAOLO
BAUSANO CARLA
BAUSANO CARLA
BELLINGERI ROBERTO
BERGA LIDIA
BERGAMASCO EMIDIO
BERGAMASCO SILVANA
BERGAMINI MAURO
BERTA MANUELA
BERTA LUCA
BERTA SARA
BERTOLOTTO STEFANO
BERTONE PIER FELICE
BERTOTTI SILVANA
BEVILACQUA GIOVANNI LUIGI
BIANCO ROBERTO
BOCCO MAURO
BOLLA GUIDO
BONGIOANNI CARLA
BOSSO LUCIANO
BROSIO SANDRO
BROSSO DANIELA
BRUNA GIOVANNI LUCA
BRUNELLO MARIA LUISA
BUONFICO PIETRO
BUONFICO PIETRO
CACCIA ELISABETTA
CAFASSO SILVIA
CAMERLO GIOVANNI
CANDELA DANIELE
CARNISIO ROSANNA
CARRERAS LUCIANA
CASALEGNO GIORGIO
CASSETTA GIUSEPPE
CAVALLO CRISTINA
CAVALLO ILARIA
CERUTTI CARLO
CHIOVINI MARCO
COMPAGNONI BIANCA
COPPOLA ENZO
COTTINO LIDIA
COUCOURDE CRISTINA
CRIVELLO ANNA
CROVELLA CARLO
CUCATTO ALBERTO
CUCCHIARO ROBERTA
CUFFINI SILVIA
D’ENTREVES PASSERIN JEAN CLAUDE
DAIDOLA GIORGIO
DAIDOLA FILIBERTO
DAMILANO STEFANIA
DEFILIPPI LUIGI FIORENZO
DEMARIA GIULIO
DEMARIA MICE’
DIBELLA ELENA
DONDONA CARLO ALBERTO
DUGONO DARIO
ELIA LUCIANO
FASANO VINCENZO
FERRAZZA NATALIA
FISSOLO STEFANO
FORNERIS ELISA
FRANCESCHINI CRISTINA
FRANZA LEANDRO
FUSTA PAOLO
GAROFALO GIORGIO
GAVAZZA GIUSEPPE
GERBELLINI EMILIO
GERMANO FILIPPO
GHERNER DANIELA
GHERNER MARIA LUISA
GIORCELLI ROBERTA
GIRARDI ANDREA
GOMBIA CLAUDIO
GONELLA ELENA
GONELLA DANIELA
GRAZZINI GIORGIO
GRIECO MARIA
GRISERI LEONE ANTONIETTA
GUADAGNINI ANGELA
GUADAGNINI EUSEBIO
GUAGLIARDO ANDREA
GUALA BRUNO
INGLESE PIERA
INGLESE MARIA
INNOCENZI EVELINA
LAMBIASE ROBERTO
LASIU ANNA
LIBOA’ VITTORIO
LO RUSSO GRAZIANO
LOVERA UBE
LUPO ANGELO
MAGGI ALDA
MANASSERO PIERA
MARANGON ADELINA
MARCARATO SILVIO
MARCHETTI FERDINANDO
MARCHISIO LODOVICO
MARTA TEODORO
MASALA LUIGI
MASERI CLAUDIO
MASUELLI EUGENIO
MATTEUCCI DANIELE
MAZZILLO GIULIANA
MELANO GIANCARLO
MEYNET SILVIO
MICHELETTI GIAN FRANCO
MILLEMAGGI ALFREDO
MONTANARI GIOVANNA
MONTRUCCHIO RENATO
MORINO ALBERTO
MOURGLIA DANILO
MUNEGATO ALDO
MURA PAOLA
NARDUCCI BRUNO
NARETTO WALTER
NEGRO GABRIELLA
NOVARINO SILVIO
OLIARO PAOLO
ORETTI PIERA
PALAZZINI ROBERTO
PASTORELLI STEFANO
PASTORELLO MARIA ANGELA
PELISSETTI GIUSEPPE
PESANDO FILIPPO
PESSA PIERO
PETITI RENATO
PEZZA SILVIA
PIATESI ADRIANA
PICCININ MARA
PICCOLO NICOLA
PINZI MARINO
PIZZI ALESSANDRA
PIZZI FRANCESCO
PONTE MICHELE
PRONO MASSIMO
PUPPO GIULIO MATTEO
RABINO GIANFRANCO
RASERO DANIELA
RESTANO FRANCESCA
REY GIOVANNI
RIBERO ROBY
RIVOIRA FRANCESCA
ROLFO CLAUDIO
ROMAGNOLO PATRIZIA
RONCHI DELLA ROCCA SIMONA
RONCO NAZARIO
ROSSETTI GIANNI
ROSSO MATTEO LINO
ROSSO MARIACARLA
SADA ERSILIA
SALADIN FABIO
SALVADORI NICCOLO’
SAVOLDI LIDIA
SCARNERA GUIDO
SCHLUEP VERENA
SELVAGGI ALBERTO
SERRA GIUSEPPE
SERRA LUTZU MARZIA
SESTA UGO
SIGNORE GIOVANNI
SINOPOLI ANNAROSA
STAZZONE LEONARDO
STIRPE NELLA
STUARDI FRANCO
SURRA ELIO ANTONIO
TENAGLIA ENRICO
TESSA SILVIA
TOJA MARIA ANGELA
TONINI LUCA
TONIZZO FRIDA
TOSCO ANNA
TOSETTO SILVIO
TURCO MARCO
TURINA MASSIMO
UGHETTO GIOVANNI
UMILIATA SANDRO
UMILIATA FRANCO
UMILIATA CARLO
UMILIATA ELEONORA
UMILIATA DAVIDE
VARETTO GIUSEPPE
VIADA ERALDO
VICENTINI TERESA
VIGO PAOLA
VITELLI GIOVANNA
VOTA FRANCA
ZAMARA CLAUDIO
ZEPPA VITTORIO
ZEPPEGNO FRANCA

 

Lettera aperta a Sergio Chiamparino ultima modifica: 2015-03-03T06:04:21+01:00 da GognaBlog

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5 pensieri su “Lettera aperta a Sergio Chiamparino”

  1. Hey, ma io sono d’accordo con vietare l’elisci sulle Alpi perché c’è già troppo casino ma mi meraviglia che sul sito di Alessandro Gogna (mio caro amico e persona che ho sempre stimato infinitamente) ci sia il link a Blade Runner (verso cui non ho nulla di male) che è un agenzia che vende heliski in nordamerica. Certo, l’Alaska non è nelle Alpi ma la cosa mi sembra un po’ stridente. Non vi pare?
    Gli scialpinisti odiano l’elicottero a priori in maniera spesso cieca e quindi non mi associo a loro pur essendo anche io uno scialpinista, ma all’80% li capisco.
    Su chi fa l’elisci, poi avevo espresso tempo fa un parere sul mio blog che ha avuto inaspettatamente migliaia di visiste. Forse cercavano su google una vacanza-heliski ed hanno trovato me.
    Comunque è questo post qui: http://marcellocominetti.blogspot.it/2013/02/abbiamo-fatto-heliski-in-canada-ma.html
    Ciao a tutti e buona neve!
    marcello

  2. Divieto assoluto per fini ludici, si solo per soccorso e manutenzione rifugi.

  3. mi associo per un appello al divieto assoluto dell’eliski sul territorio regionale (e già che ci siamo, vorrei non sentire, come il 2 novembre scorso a Bardonecchia) un elicottero che tutto il giorno porta in giro i turisti per divertimento (Bardonecchia con me ha chiuso)

  4. Buona causa, giusto spirito. Mi associo alla lettera. (che letta dalla parte del destinatario risulta un po’ disomogenea) giorgiobertone.genova

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