L’incanto dei passi
Lettura: spessore-weight**, impegno-effort*, disimpegno-entertainment**
Nel luglio 2017, nella collana Orizzonti della casa editrice Alpine Studio, è stato pubblicato L’incanto dei passi. Le terre selvagge degli Appennini, di Alberto Sciamplicotti.
C’eravamo abituati, nel leggere questo autore, a un certo stile. Il suo brillante Quelli del Pordoi (uscito nel 2005) raccontava di come “essere invitati come ospiti al Col di Lana (l’albergo del Passo Pordoi, NdA) assumeva il significato di una laurea ad honorem in alpinismo, in un momento in cui il Pordoi era il centro delle Dolomiti e il “Col di Lana” il centro del Pordoi”.
Vita vissuta, racconti di prima mano, Alpinismo con la A maiuscola e ironia erano gli ingredienti di quel bellissimo e indimenticabile libro, a memoria di un preciso periodo storico con protagonisti fuori dal comune.
L’incanto dei passi è totalmente su un altro pianeta, il mondo interiore di Sciamplicotti riflesso dai colori, dai paesaggi e dalle emozioni del suo Appennino.
Attraversando i vari capitoli si viaggia nella natura selvaggia delle catene appenniniche, dalle Montagne della Duchessa ai Monti della Magnola, dal Monte Camicia ai Sabini, dalla Laga alla Maiella, dai Monti Sibillini ai Marsicani: senza certo dimenticare le rocce del Gran Sasso. Un viaggio senza tempo, tipico non solo dei luoghi ma dell’atteggiamento con il quale l’autore si avvicina e poi narra il suo andare, dimentico a tal punto d’essere sulle montagne vicino a casa da far vivere al lettore un tipo di montagna lontana, raggiungibile solo dai pochi che dimostrano altrettanta sensibilità, per “unirci in questo modo a quel mondo delle montagne con cui viviamo ogni giorno, fra i palazzi delle città, il dolore continuo della separazione”.
Avventura, certo, vista la solitudine di certi posti e situazioni. Ma soprattutto viaggio interiore, espresso in descrizione colma di sensazioni, dai colori allo stormire del vento. Sensazioni che diventano “geografia, rappresentazioni del mondo delle montagne che associano il vissuto della psiche alla visualizzazione topografica, in una cartografia dei luoghi dove questi aspetti, uno percepito l’altro reale, assurgono a uguale importanza”.
Non siamo tutti uguali. Il modo di sentire di Sciamplicotti a tratti destabilizza, perché con la leggera potenza della sua penna riesce a sradicare perfino la nostra stessa natura, quindi il “nostro” modo di vedere. Ci costringe al continuo raffronto con ciò che avremmo potuto “vedere” anche noi, magari con un po’ più di attenzione di quanta prestata finora nei nostri vagabondaggi in montagna. E senza fartelo mai pesare, neppure in conclusione quando ci confessa la sua passione senza confini:
“Il mio sguardo è invece di nuovo perso oltre il vetro, verso quelle montagne sempre più inghiottite dal buio della notte e quel cielo ancora più scuro in cui ora la luna è scomparsa oltre nuvole che annunciano nuove nevicate. Un anno è passato da quando ho iniziato a ragionare su questa strana fascinazione. Le stagioni si sono succedute come sempre, ma i battiti del cuore non hanno smesso di risuonare forti nel petto. Si rincorrono scatenati, provando a inseguire il flusso di pensieri che a briglia sciolta attraversa la mente. Una corrente che ancora una volta ha scelto come direzione quella che conduce verso quelle silhouette scure ormai quasi indistinguibili”.
Alberto Sciamplicotti
Fotografo, videomaker e scrittore. Sempre in cerca di avventura, ha attraversato Alpi, Pirenei, le montagne della Turchia, della Grecia, dell’Iran, del Canada, della Groenlandia, delle Isole Svalbard, dell’Armenia e del Karakorum, cercando di raccontare le emozioni vissute con la scrittura, le immagini e i suoi video. Invidioso delle tante avventure lette nei mille libri della sua vita, ha cercato in ogni modo di trovare la sua strada per vivere e poi raccontare a sua volta nuove emozioni ed esperienze. Con Alpine Studio ha pubblicato I Vagabondi delle nevi (2013) e una nuova edizione Rotti e stracciati. Aria di Roma sulle cime (2015) del suo best seller Quelli del Pordoi (Versante Sud, 2005); Misteri e Segreti dell’Appennino (con A.V. ed. Il Lupo, 2011) e La Seduzione dell’Avventura (Ediciclo, 2014) sono le altre sue pubblicazioni. L’incanto dei passi è il suo sesto libro. Vive a Frascati con sua moglie e due figli, e insieme sognano in ogni momento montagne, deserti, ghiacciai, mari lontani e luoghi sconosciuti.
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Fabio Bertocelli, poi fammi sapere. Un caro saluto e grazie della stima.
Vagando nel blog alla ricerca di pensieri sereni, mi sono fermato qui. E ho fatto bene.
Leggerò il libro.
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Di Alberto Sciamplicotti ho letto Quelli del Pordoi e Rotti e stracciati. Con L’incanto dei passi vado sul sicuro: l’ho capito dal titolo.
Difficile dire del piacere che ho provato leggendo questo libro sul mondo incantato dell’autore. Innanzitutto si é trattato di sensazioni molto simili a quelle trasmesse così bene da Alessandro Gogna nella sua presentazione del libro. In più, visto che Alberto é un amico con cui ho condiviso tanti indimenticabili viaggi con gli sci in paesi lontani, il piacere di viverne altri insieme a lui, attraverso la sua facile penna, nei suoi Appennini. E scoprire così che per Alberto l’entusiasmo che sente dentro è lo stesso per le montagne vicine a casa e per quelle lontane. Straordinaria infatti la sua capacità di accomunare nelle stesse pagine avventure himalayane e appenniniche. Ma c’è di più: egli non teme di mettersi a nudo parlando dei suoi affetti profondi, comunicandoci davvero tutto del suo mondo e facendoci trascinare dal suo sensibile entusiasmo. Facendoci sentire, magari solo per un attimo, migliori. Un libro scritto impetuosamente, senza filtrare nulla, ma al tempo stesso terribilmente ben scritto. Non posso non provare un po’ di invidia pensando che Alberto lo ha preparato in gran parte mentre aspettava suo figlio Matteo fuori dalla palestra dove lui si allenava a giocare a rugby. Si direbbe proprio che l’incanto dei passi permette di trovare ovunque la necessaria concentrazione per scriverne.
ho avuto l’onore di illustrare questo libro…..in tutta onestà lo avrei comprato lo stesso conoscendo la passione che ci mette Alberto……
Quest’anno so cosa regalare a Natale ai parenti, compresi quelli antipatici dai 😀
ps: per chi si è perso la presentazione, potra assistervi durante il festival romano di Montagne in Città la prossima settimana!
Buona Lettura e Buona Montagna!!!!
Grazie Alessandro per essere riuscito a entrare così bene fra le righe de L’Incanto dei Passi! E’ stato un onore e un piacere leggere quello che pensi del mio lavoro.