Non lasciarmi mai solo

Non lasciarmi mai solo
di Cristian Cinghio Candiotto

È fine giugno 2024. Ho raggiunto da poco la mia famiglia per passare qualche giorno di vacanza con loro, ma nella mia testa c’è anche un altro obiettivo…

Con Pietro a marzo scorso si era deciso di cogliere questa occasione per prenderci qualche giorno e concludere la via sul pilastro nord-ovest a Capo Figari.

La data di arrivo di Pietro è il 23 sera. Un paio di giorni prima decido di fare un giro sotto il pilastro, vedere se tutto è come lo avevamo lasciato e magari trasportare, risalendo le fisse, tutto il materiale necessario per procedere alla sosta del quarto tiro, cioè l’ultimo da noi salito ad ottobre 2023.

Come si sa, le cose non vanno mai come devono andare… ed è così che nelle nostre comunicazioni telefoniche ci aggiorniamo sul nostro stato di salute… e qui viene da ridere per non piangere…

Il ginocchio di Pietro post operazione non è funzionale al 100% ed io nel frattempo mi ero lesionato il tendine mediale del braccio destro, cosa che mi ha bloccato la possibilità di allenarmi e quindi di essere in forza piena per l’obiettivo.

Insomma, i dubbi son tanti, sappiamo cosa ci aspetta e sappiamo che dobbiamo essere in forma… ma la motivazione è troppo forte!

Noi vogliamo concludere la via, vogliamo arrivare in cima, vogliamo portare a termine il nostro progetto. E non siamo disposti ad attendere ancora, perché alla fine tutto questo non è proprio fuori dall’uscio di casa.

Cinghio su Non lasciarmi mai solo

E’ così che in una delle ultime telefonate Pietro mi dice “Cinghio, se tu te la senti, io ci sono… scalerò da secondo… ma tu portami in cima!”.

Tra me e Pietro ci sono 20 anni di differenza, e ahimè sono io il vecchio… ma l’amicizia, il rispetto e la fiducia che ho in lui è veramente tanta.

Non ci conosciamo da una vita, ma negli ultimi quattro anni abbiamo passato diverse giornate insieme e questa cosa ha creato veramente un bel legame semplice e sincero. Tutti e due sappiamo cosa l’altro pensa e farebbe: questo in una cordata diventa un ingrediente esplosivo, l’arma vincente.

Così la decisione è presa, il 24 si attacca la via. La notte del 23 un forte temporale decide di beccare Golfo Aranci, ovviamente non previsto..

Sono le 4 del mattino, guardo fuori: diluvia. Penso alle corde, al saccone, alla parete… e crescono i dubbi… che fare? La sveglia è tra 2 ore…

Torno a letto, ma non riesco a prender sonno. L’idea di posticipare anche solo di un giorno sconvolge i miei programmi e non sono disposto ad accettarlo.

La sveglia suona e siamo fuori dopo qualche tentennamento… partiamo.

Il tempo non è a posto, continua a tuonare, si copre e si apre, pioviggina… insomma, ce la sta mettendo tutta per farci indietreggiare… ma ormai si è deciso, andiamo all’attacco, poi vedremo.

Su Non lasciarmi mai solo

All’arrivo, non serve parlare: basta uno sguardo e in tempo zero stiamo risalendo le corde. Sono le 9 del mattino… da qui in poi ci vorranno 10 ore di arrampicata entusiasmante e impegnativa, nonché di quel lavoro di pulizia ed attenzione che solo la scalata di esplorazione ed apertura riserva agli arrampicatori.

Il nostro stile è quello di mantenere un obbligato mantenendo una progressione etica, usando chiodi, friend, nut e posizionando i fix alle soste e solo dove servono lungo i tiri. Per far questo bisogna stare concentrati e cercare di fare del nostro meglio.

La salita è fantastica: procediamo lungo questo fantastico diedro un passo dopo l’altro… e un po’ alla volta vediamo spuntare il sole… ci stiamo avvicinando alla vetta.

Abbiamo scalato due lunghezze, belle e intense anche per il lavoro di pulizia che ci hanno richiesto. Ora vediamo l’uscita… manca solo l’ultimo tiro che con un camino più appoggiato ci porterà fuori.

Guardo Pietro e gli dico “Dai Pietro, ti lascio l’uscita… vai deciso e goditi la vetta”.

Pietro è emozionato e timoroso, ma prende e inizia a salire. Di lì a poco ci congiungeremo in cima. Il Pilastro è nostro!

Siamo felici, emozionati, abbiamo lottato contro gli eventi che comunque la vita ogni giorno ci riserva… ma la nostra determinazione alla fine ha avuto la meglio.

Non lasciarmi mai solo oggi c’è. Esiste e con lei chiudiamo un cassetto e mettiamo via tutte le emozioni che ci ha dato.

Non lasciarmi mai solo!… sono queste le ultime parole che ho sussurrato a mia madre in una stanza di ospedale prima che morisse.  Sono passati quattro anni da quel giorno e sono successe talmente tante cose, nel frattempo, che neanche potevo immaginare. Momenti belli e momenti duri, gioie e fatiche, dolori e risate. Un gran bel casino di vita! Come per tutti, del resto. Sta di fatto che quel momento di quattro anni fa non me lo riesco a togliere dalla testa. Lo ricordo quasi con nostalgia e ogni volta che ho avuto momenti difficili mi son sempre ricordato di quella promessa che le avevo chiesto: non lasciarmi mai solo, mamma! Questa via è in memoria di mamma Anna Brigatti. Grazie, Cinghio,  per esser stato amico e compagno di cordata! (Pietro Bonaiti Pedroni)”.

Pietro Bonaiti Pedroni su Non lasciarmi mai solo
Cinghio su Non lasciarmi mai solo

Non lasciarmi mai solo
Pilastro nord di Capo Figari
(Golfo Aranci, Sardegna)
Cristian Cinghio Candiotto e Pietro Bonaiti
10 e 11 ottobre 2023, con conclusione 24 giugno 2024
200 m
VIII+ (max VII obbligato)

Accesso generale: il sentiero è tracciato con ometti, ma bisogna stare attenti perché la vegetazione è sarda e quindi fitta.
Partendo dalla località I Mandorli, che è dopo il sottopasso ferroviario appena oltrepassato il comune di Golfo Aranci, si prende il sentiero per Rocca Ruja e non per Cala Moresca. Arrivati al passo scendere verso sinistra per seguire il Sentiero dei Carbonai. Ad un certo punto questo si biforca: a destra si scende a Cala Moresca. Prendere diritto. Subito dopo c’è un’altra deviazione verso sinistra, in salita. Prendere questo sentiero: è un po’ chiuso dalla vegetazione, ma si passa e lo si segue puntando al pilastro. Ci sono vari sali scendi e traversi, tutti segnalati con ometti.
Arrivati sotto il pilastro una clessidra con cordino indica l’attacco della via.

Discesa: con 4 calate si è nuovamente alla base (da S7, S6, S4 e S2).

Materiale: martello e scelta di chiodi, serie di friend e microfriend, corde da 60 m.

Relazione:
1L. Diedro, VI, 30 m, 2 fix; S1 su 2 fix.
2L. Lama/Diedro, VII, 30 m, 5 fix, 3 chiodi, 1 clessidra; S2 a fix con anello di calata.
3L. Fessura VIII-, 30 m, 6 fix, 1 chiodo; S3 su 2 fix.
4L. Fessura VII+, 20 m, 4 fix, 1 clessidra; S4 su 2 fix con anello di calata.
5L. Fessura-diedro, VIII+, 35 m, 8 fix, 2 chiodi.
6L. Diedro, VII, 25 m, 7 fix.
7L. Camino, V, 30 m, 2fix.

Uno sguardo sul Golfo
Parete ovest della Rocca Ruja
(chiamato anche Monte Ruju) (Golfo Aranci, Sardegna)
Cristian Cinghio Candiotto in solitaria, 22 giugno 2024
Attrezzata con Pietro Bonaiti Pedroni, 26 giugno 2024
La via si svolge immediatamente a destra della via Tartaruga zoppa (di Roberto Bonelli e Monica Mazzucchi, 18 aprile 1981, vedi Mezzogiorno di Pietra, pag. 20), individuabile tramite l’evidente fessura-diedro che solca sulla destra la parete nord, a sinistra di un evidente spigolo sud-ovest. Uno sguardo sul Golfo è dunque tra lo spigolo sud-ovest e la via Tartaruga zoppa.

80 m
IV

Accesso generale: partendo dalla località I Mandorli, che è dopo il sottopasso ferroviario appena oltrepassato il comune di Golfo Aranci, si prende il sentiero per Rocca Ruja e non per Cala Moresca. Arrivati al passo prendere l’indicazione per Monte Rujo. Arrivati alla base della falesia seguire gli ometti in direzione ovest, poi sud fino ad arrivare alla base della via (ometto). 1 ora.

Relazione:
1L. Placca grigia, 4 fix, S1 su 2 fix.
2L. 3 fix, S2 su un fix e ginepro collegato.

Discesa: dalla cima prendere la traccia sul versante opposto della salita ed in breve si è al sentiero di accesso.

Cinghio attrezza Uno sguardo sul Golfo
Pietro Bonaiti Pedroni su Uno sguardo sul Golfo
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Non lasciarmi mai solo ultima modifica: 2024-07-09T05:22:00+02:00 da GognaBlog

3 pensieri su “Non lasciarmi mai solo”

  1. Complimenti, a te che hai detto tutto, hai aperto il tuo animo completamente, l’amicizia, l affetto, i desideri e gli obiettivi, tutto vissuto pienamente, Grazie infinite 

  2. Complimenti… è sempre bello vedere vie che nascono in questo modo… non vedo l’ora di poterla ripetere e senza alcun dubbio non mancherò di complimentarmi di nuovo.  

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