Nel Tirolo austriaco si è dato inizio ai lavori nell’ambito di un mega progetto, con le ruspe che stanno distruggendo il ghiacciaio e l’alto paesaggio alpino per creare una nuova area sciistica in favore del turismo di massa. Diventa sempre più forte e motivato il sospetto che la civile Austria, assieme alla Svizzera, abbiano solo di facciata un turismo ecosostenibile.
Grazie ad Albino Bertuletti abbiamo avuto questa segnalazione, cui lui stesso ha aggiunto un commento (che facciamo anche nostro): «Questi distruttori non finiranno mai di stupirci con i loro progetti di sviluppo e sostegno al turismo invernale di massa. Certo, non ci sarebbe bisogno di andare in Austria… esempi di “sviluppo sostenibile” di questa portata ce ne sono anche qui da noi!
E’ disarmante: ma quali sono le “azioni” che potrebbero/dovrebbero interrompere/porre fine a questi scempi? Forse le lotte contro il comprensorio sciistico ValSeriana/Val di Scalve/Val Sedornia sono state un esempio positivo e vincente!».
Ruspe e ghiacciai
di Beatrice Raso
(pubblicato su meteoweb.eu, 18 settembre 2019)
Foto: Archivio WWF
Distruggere un’area di 64 ettari (pari a circa 90 campi da calcio) sull’aspro paesaggio di un ghiacciaio per creare piste da sci: a questo assurdo progetto si stanno opponendo l’Associazione alpina austriaca, il WWF e in più in generale, tutti gli amanti della natura, che stanno chiedendo l’interruzione immediata dello sviluppo del ghiacciaio della Pitztal, in Austria. In una conferenza stampa a Innsbruck le due associazioni hanno criticato l’imprevidenza ecologica del progetto, sottolineando che il paesaggio di montagna autentico e incontaminato soffrirebbe danni irreparabili.
Per la costruzione di nuovi edifici, devono essere rimossi 1,6 ettari (due campi da calcio) di ghiaccio. Il mega progetto è già iniziato, con le ruspe che già stanno distruggendo il ghiacciaio e l’alto paesaggio alpino per creare una nuova area sciistica in favore del turismo di massa. Le ruspe stanno già scavando nel ghiaccio, come mostrano queste foto, in modo che i battipista possano distribuire la neve per creare le piste per la stagione invernale.
“Nelle vicine aree sciistiche si può già vedere cosa minaccia la montagna incontaminata del ghiacciaio: un grande sito di costruzione, dove il turismo lavora contro la natura, invece che con essa. Oltre ad una politica climatica e ambientale coraggiosa, abbiamo bisogno di un’efficace protezione dei ghiacciai, che venga attuata senza eccezioni”, ha detto Josef Schrank, esperto del WWF.
Solo il 7% del territorio austriaco oggi è naturale e non oggetto di sviluppo. Ma l’uso e lo sviluppo di questi spazi aperti alpini, di grandissimo valore, sono più grandi che mai. Per prestigiosi progetti turistici, come quello sul ghiacciaio della Pitztal, si distruggono per sempre preziosi paesaggi. Il dragaggio e la pavimentazione di una riserva, la costruzione di edifici, funivie, percorsi e piste significherà inevitabilmente la totale perdita degli importanti habitat alpini proprio di questo luogo. Per la costruzione della stazione sarà rimossa persino una cresta. Gli scarichi idrici per innevamento tecnico, valichi e condutture minacciano di peggiorare le condizioni delle acque naturali.
Senza complete misure di protezione climatica e con l’aumento del riscaldamento globale, tutti i ghiacciai delle Alpi potrebbero essere ampiamente spariti entro il 2100. Quindi, scrivono le associazioni, invece di nuove infrastrutture turistiche, quello di cui abbiamo bisogno è una maggiore protezione delle regioni alpine. “È incomprensibile perché venga accettata una tale distruzione. I ghiacciai si sciolgono sotto i nostri piedi. Allo stesso tempo, i corsi d’acqua incontaminati vengono utilizzati per innevare le aree sciistiche dei ghiacciai e sono stati costruiti dei bacini idrici”, dice Robert Renzler, segretario generale dell’Austrian Alpin Club.
Con quasi 3.000 funivie e impianti di risalita, l’Austria è seconda solo alla Francia per infrastrutture sciistiche e davanti agli USA. Per la sola stagione 2019-2020, si prevede che in Austria entrino in funzione 27 nuovi progetti.
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La salita è difficile
Giuliano
(http://dialoghiconpietroautier2.blogspot.com/2019/10/il-libro-della-natura-ovvero-una.html)
Per evitare che vengano realizzate certe cose bisogna fare e non solo parlare o scrivere o manifestare la propria indignazione e contrarietà.
E magari come tutti loro usare la forza e la violenza, anche solo facendo dei bei danni.
Ma bisogna avere coraggio e assumersi tante responsabilità per modificare le scelte politico-economiche di chi gestisce il potere in democrazia.
Il guaio ancor più grosso è che questi sono ricchi e ben organizzati. Come anche il famoso caporale austriaco fece a suo tempo, un’operazione la si porta a termine! Si chiamava Soluzione Finale. Va impedita!
Se mi dicessero che in Argentina volessero distruggere il ghiacciaio Perito Moreno per farci un ristorante, non mi preoccuperei più di tanto perché laggiù sono i re della disorganizzazione ma questi appena al di là del Brennero mica scherzano…
Non è una pagliazza perchè da questo passeranno ad un’altro e un’altro ancora.
Ecoterrorismo s. m. [comp. di eco- e terrorismo]. – L’insieme delle azioni terroristiche compiute contro società o imprese ritenute responsabili di causare gravi danni ambientali.
Una buona definizione potrebbe essere questa:
L’insieme delle azioni terroristiche compiute DA società o imprese
ritenuteresponsabili di causare gravi danni ambientali.Mia moglie spera sempre in un nuovo diluvio universale.
Io tento di rincuorarla: «Lucia, forse stai esagerando… L’umanità ha attraversato secoli e millenni di orrori; ora forse le cose stanno andando un po’ meglio. Un tempo si viveva quasi tutti nella miseria, nelle malattie, nell’ignoranza. Da piú di settanta anni non siamo in guerra: almeno questo lo devi riconoscere».
Ma lei, spietata, ribatte: «Il mio giudizio deriva da tutto: passato e presente».
… … …
Il povero ghiacciaio austriaco è una pagliuzza nel disastro ambientale; il disastro ambientale è una pagliuzza nel disastro umano. È davvero cosí? Forse sí o forse no.
Tra qualche millennio forse le cose andranno un po’ meglio. Campa cavallo…
ma ci rendiamo conto di quello che stanno facendo …distruggono un ghiacciaio !!
Oramai non c’è più limite all’ingordigia umana.
C’è solo da sperare in un nuovo diluvio universale che faccia piazza pulita.
Mettono in sicurezza un ghiacciaio, così anche i più gonzi possono sciare e spendere denaro per il proprio piacere, che io chiamo del nulla perché costruito da altri, senza imparare nulla.
Forse se durante tutta la propria vita si spostasse l’attenzione dalla ricerca del Piacere alla ricerca della Conoscenza qualcosa si potrebbe realizzare, ma bisognerebbe iniziare dalle scuole e dai mezzi di comunicazione di massa.
Ora tutti sono concentrati nel proprio Piacere: chi scia, chi fa politica, chi fa una professione, che è di un gruppo, chi manifesta le proprie ansietà o frustrazioni, o ambizioni….(faccebocco insegna bene)…. basterebbe far capire che la cosa più bella nella vita è Conoscere.
Ma è faticoso e non ci sono facili scappatoie.
Da un lato viene da dire tutto il mondo è paese. Di certo una cultura ormai dedita solo alla sua dimensione economica, nonostante una imperante retorica della sostenibilità, non può che produrre questo genere di approcci al mondo naturale. Le cronache sono meno attente a quel che accade ad esempio alle aree umide.
Non credo ci sarà rimedio se non si cambia radicalmente il modo di fare educazione ambientale. Se si guarda attentamente ci si impegna solo a creare cittadini disciplinati a nuovi comportamenti e forme di consumo.
Non certo uomini e donne del domani che conoscano ed amino la natura, oltre a comportarsi in modo sostenibile.
E di questo termine ci sarebbe da scrivere molto…