Valpelline: vantaggi del no-eliski

Valpelline: vantaggi del no-eliski
di Daniele Pieiller

Lettura: spessore-weight(2), impegno-effort(1), disimpegno-entertainment(2)

Da ormai 7 anni opera in Valpelline un’associazione, NaturaValp, che riunisce operatori turistici, agricoltori, artigiani, guide e abitanti in generale che lavorano per proporre, sviluppare e promuovere un turismo attento alle peculiarità del luogo e alle genti che lo abitano (turismo dolce, responsabile, naturalistico!)

C’è una domanda crescente di luoghi simili al nostro e di conseguenza la nostra offerta è in questo momento molto importante sul mercato turistico. Questo tipo di turismo vuole valorizzare l’agricoltura di montagna e i prodotti che da essa ne derivano. Lo stesso mette in evidenza quanto sia importante l’ambiente naturale in cui viviamo e lavoriamo che è anche la prima fonte di sostentamento della Valpelline. Vogliamo inoltre che le genti siano orgogliose del luogo in cui abitano e siano coinvolte a pieno nel processo turistico. La ricaduta economica del turismo deve essere il più possibile divisa equamente tra gli abitanti della Valpelline creando meno disagi possibili alla popolazione e all’ambiente circostante.

Valpelline

In questi anni abbiamo cercato di fare promozione (fiere, internet, ecc.) parlando dell’aspetto naturalistico, delle attività all’aria aperta, dell’agricoltura di qualità, in poche parole di una montagna autentica lontana dal turismo di massa.

Abbiamo iniziato ad avere dei risultati interessanti con un aumento importante delle presenze annuali sui tre comuni della Valpelline dove opera NaturaValp (Bionaz, Oyace e Valpelline, anche se Oyace non è conteggiato nelle presenze a causa di problemi tecnici), con un aumento nei primi anni da 30 mila a 44 mila presenze (dal 2012 al 2017, fonte Office du Tourisme VDA). Per calcolare un indice in grado di approssimare la capacità dei territori di attrarre flussi turistici, Unioncamere è ricorsa a rapportare il numero delle presenze per gli abitanti di ciascuna regione. Bionaz e Valpelline avrebbero un tasso altissimo pari a circa 55 presenze per abitante (più alto del Tirolo austriaco definita capitale del turismo montano!)

In particolare sul comune di Bionaz e in particolare nei mesi invernali c’è stata una crescita esponenziale che ha visto quasi decuplicare le presenze. In totale sull’anno Bionaz (150 abitanti…) è passata da 12.465 nel 2012 a quasi 21.000 presenze nel 2016.

L’eliski è un’attività impattante che può fare divertire solo poche persone, facendone guadagnare altrettanto poche (circa l’85% del fatturato dell’eliski va alla società elicotteristica, il 10% alle guide alpine che accompagnano e il restante 5% ai comuni che lo ospitano). Personalmente credo inoltre che possa portare un indotto importante nei comuni dove l’attività dello sci da discesa è affermato (Valtournenche, Monte Rosa, Monte Bianco) perché è un’offerta aggiunta per quei clienti che già frequentano tali località. L’indotto per quelle località limitrofe ma dove lo sci da discesa è poco importante (Valgrisenche e Ollomont per esempio) è veramente scarso poiché la maggioranza dei clienti dell’eliski arriva dalle località limitrofe più blasonate per lo sci da discesa. In particolare Ollomont ha visto in quest’ultimo decennio un indotto per il paese (pernottamenti e altro) molto scarso a fronte di un disagio notevole dovuto oltre che all’impiego dell’elicottero reale anche all’immagine negativa che tale attività reca in un luogo che al contrario potrebbe essere eletta località turistica naturalistica, meta ideale per escursionisti, alpinisti e scialpinisti. Prendo spesso come esempio Ollomont e Valgrisenche perché sono dei paradisi per lo scialpinismo e non solo, sono delle valli con delle potenzialità immense legate al turismo dolce di montagna.

Salendo alla Dent d’Hérens

Purtroppo sono invece obbligato a raccontare le esperienze delle valli simili alle nostre proprio per difenderci da quegli attacchi che continuano ad arrivarci dicendoci che queste altre valli hanno fatto la scelta giusta, che loro sì hanno un’economia importante che gira intorno all’eliski e noi facciamo solo piccoli numeri, quindi possiamo permetterci di giocare con gli scialpinisti e i ciaspolatori. Per questo motivo abbiamo analizzato i dati dei pernottamenti di Ollomont e della Valgrisenche. Volevamo capire se effettivamente avevano avuto questa esplosione di pernottamenti e questo famoso indotto fosse così forte.

I dati ci raccontano un’altra realtà. Una valle bella e affascinante come Valgrisenche è passata da 47.000 presenze (pernottamenti annui) nel 2007 a 14.000 nel 2014 per risalire di qualche migliaia in questi anni. Un’emorragia di pernottamenti preoccupante in un momento in cui un luogo come Valgrisenche potrebbe essere un fiore all’occhiello per il turismo “green” sempre più ricercato soprattutto al Nord Europa.

Ollomont purtroppo esprime la stessa crisi, con un calo in 4 anni (2012-2016) del 40% di presenze. Ollomont è una fantastica immensa terrazza naturale delle Alpi, dove chiunque viene in Valle d’Aosta dovrebbe andare a farsi un giro. Purtroppo questo non succede e dobbiamo fare delle riflessioni.

Noi abbiamo scelto di lavorare anche sull’immagine della Valpelline. Stiamo cercando non solo di favorire un turismo a contatto con la natura, che valorizzi l’agricoltura e tutte le attività ludiche all’aria aperta non impattanti, ma stiamo anche lavorando a promuovere con forza tale immagine: per farlo abbiamo dovuto fare alcune scelte che all’inizio soprattutto non erano così scontate per tanti di noi (operatori turistici con attività ricettive e commerciali in particolare). Con il dire di no a un’attività come l’eliski subito, a molti sembrava rinunciare ad una fonte certa di guadagno senza trarne grandi benefici in cambio. Solo adesso possiamo dire con certezza che quella scelta è stata una dei nostri punti forti soprattutto a livello di immagine (ma anche poi nella realtà!). Quella scelta ha aumentato l’immagine “green” della Valpelline nel mondo e tanti nostri ospiti la stanno scegliendo proprio per questo motivo.

Riserva di Montagnayes

Tutti noi di NaturaValp, 35 attività imprenditoriali tra Guide (alpine, della natura e turistiche), rifugi alpini, campeggi, aziende agricole, hotel, B&B, affittacamere, alloggi vacanze, ristoranti, negozi, ecc. e circa 50 sostenitori privati, siamo d’accordo e convinti che queste scelte siano quelle giuste.

Il nostro statuto è semplice e chiaro (www.naturavalp.it, statuto) ed esprime esattamente quello che vi ho raccontato fino ad ora.

Io sto mettendo la faccia ma con me c’è un gruppo di persone molto coeso su alcuni valori fondamentali legati al turismo responsabile. Questa è la mia forza, per questo motivo non ho problemi a raccontarvi le scelte coraggiose che abbiamo fatto anche se a volte capisco che possano disturbare alcune potenti lobby che vedono in noi un modello di sviluppo turistico troppo democratico, che non permette di concentrare ricchezza e potere in mano di poche persone che possano tenerci in scacco!

MANIFESTO PROGRAMMATICO #WildValpelline
I promotori dell’Associazione NaturaValp, gli amanti della Valpelline, gli ospiti presenti in occasione delle iniziative del 13,14 e 15 aprile 2018 organizzate per la promozione dell’ambiente montano quale ambito di vita, lavoro e divertimento della popolazione locale e dei frequentatori occasionali di questi luoghi: vogliono dar vita ad un momento di riflessione, di elaborazione e di confronto per offrire a tutti un’occasione di impegno e di partecipazione.
Noi abitanti, frequentatori, allevatori, agricoltori, artigiani e operatori turistici della Valpelline abbiamo deciso di aggregarci e collaborare per dare vita ad un progetto di largo respiro che ci renda protagonisti attivi nelle scelte di sviluppo della nostra comunità e soprattutto orgogliosi dei luoghi in cui siamo. Siamo convinti che la Valpelline debba trovare una strategia importante di sviluppo e promozione turistica perché possiede delle peculiarità straordinarie. Siamo consapevoli del fatto che ci distinguiamo dalla maggior parte delle vallate laterali valdostane per il fatto di essere sprovvisti di importanti impianti di risalita o grandi infrastrutture e lontani dal così detto turismo di massa. Il territorio montano che la caratterizza è tra i più selvaggi e incontaminati della Valle d’Aosta. Noi stiamo prendendo coscienza che questi aspetti non possono e non devono essere visti come carenze della nostra offerta turistica ma in questo momento devono essere vissuti come peculiarità importanti e ricercate da turisti consapevoli e alla ricerca di territori veramente diversi dai loro. Vogliamo recuperare la memoria storica spesso dimenticata e tutelare la nostra prima fonte di sostentamento: l’ambiente montano. Intendiamo valorizzare le usanze tradizionali che nell’ambito dell’agricoltura e del turismo spesso coincidono con le più moderne buone pratiche sostenibili. Ci impegniamo a contribuire alla riflessione inerente alcuni grandi temi:
– Promuovere la conoscenza del territorio della Valpelline attraverso iniziative di carattere economico, culturale, sociale, didattico, per la realizzazione di uno sviluppo responsabile del turismo;
– Lo sviluppo del turismo deve essere basato sul criterio della sostenibilità, ciò significa che deve essere ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, eticamente e socialmente equo nei riguardi delle comunità locali e deve escludere ogni forma di aggressione al territorio e alle coscienze;
– Non rientrano in particolare tra le forme di turismo compatibili con le finalità dell’associazione il diporto motoristico aereo e fuoristrada.

Valpelline: vantaggi del no-eliski ultima modifica: 2019-03-23T05:20:55+01:00 da GognaBlog

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7 pensieri su “Valpelline: vantaggi del no-eliski”

  1. Valgrisenche, avete detto?

    Bene, ora so dove NON andrò la prossima estate e NON andrò mai più.

    Grazie dell’informazione.

    Ci vedremo in Valpelline.

  2. È importante che casi come questo vengano fatti conoscere, che si crei sulle Alpi (e non solo) deturpate dagli impianti di risalita, dalle piste di discesa e dal rombo degli elicotteri, una rete di oasi virtuose. Valpelline e Val Maira come modelli per il turismo alpino del futuro: sognare non costa nulla e finché si sogna c’è la speranza che la storia e la cultura della montagna non vengano spazzate via dal turismo pilotato delle masse inconsapevoli.

  3. Appoggio in pieno la vostra iniziativa. Non snaturate una valle magnifica, di cui a distanza di molti anni porto con me ricordi bellissimi.

  4. L’alta Valpelline è un posto magico per chi ama veramente la montagna e i suoi abitanti, custodi di della sua Cultura e artefici del suo Paesaggio. La presenza della diga di Place Moulen ha , nel tempo e per fortuna , rallentato la diffusione del turismo scriteriato, avido e degenerato che ha compromesso altre valli. Io sto con la Montagna, io sto con la Valpelline

  5. tornato ieri dalla Valgrisenche… due giorni in cui il rombo dei frullini era pressochè continuo dalle ore 9.00 alle ore 14.

    Domenica erano tre gli elicotteri che ruotavano di continuo.

    Il nostro albergo era la base di partenza dell’heliski.. il costo mi pareva molto alto ma apparte questo non ho visto portare palate di soldi in questa piccola valle.

    Ho visto pochissimi scialpinisti che in questo periodo dovrebbero affollare questi bellissimi monti.

  6. Bellissima iniziativa che dimostra che si puo’ ipotizzate uno sviluppo turistico alternativo a quello commerial-consumistico. Bravi!

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