Vandali vs turchi
(deturpata e danneggiata la via Mamma li Turchi in Val d’Adige)
di Manuel Leorato
(pubblicato su verticalage.blogspot.com il12 novembre 2024)
Un atto di vandalismo senza precedenti ha colpito la storica via d’arrampicata Mamma li Turchi a Canale, frazione di Rivoli Veronese, in Val d’Adige. La via fu tracciata nel dicembre 2016 da Christian Confente, Simone Gianesini e Manuel Leorato. Questo celebre tracciato sportivo ma dal sapore alpinistico, conosciuto e amato dai frequentatori della Valle, è stato reso inutilizzabile a causa di un’azione deliberata di danneggiamento: ogni piastrina è stata rimossa, i tasselli sono stati ribattuti nei propri fori, e le soste sono state private dei fix anche qui ribattuti, lasciando la parete impraticabile. A fare da sfondo a questo atto, una scritta nera recitante un messaggio forte e inequivocabile: “Climbers go home.”
L’accaduto, segnalato inizialmente su bergsteigen.com e diffuso rapidamente sui social media e sulle testate italiane Il Dolomiti e L’Arena di Verona, ha scosso la comunità di arrampicatori. In molti si sono interrogati non solo sul significato del gesto, ma anche sull’identità dei responsabili, che con tutta probabilità conoscevano bene l’area e le sue vie di arrampicata, muovendosi con disinvoltura probabilmente dall’alto in corda doppia.
La scritta “Climbers go home” riporta immediatamente alla mente un altro episodio avvenuto quest’estate sulle iconiche Tre Cime di Lavaredo. In quell’occasione, il messaggio nato nella penisola iberica “Tourists go home”, riportato in parte a Canale con una calligrafia simile e con lo stesso tratto di indelebile nero, aveva preso di mira i turisti. Questo slogan, con il suo invito a “lasciare l’area”, assume però sfumature diverse quando viene rivolto agli arrampicatori. Non è più un generico “stai lontano” rivolto a chi visita la zona, ma un messaggio specifico: “Sei venuto fin qui? Gira i tacchi e torna a casa perché qui non scali”.
L’arrampicata è uno degli sport più rispettosi della natura, dove ogni scalatore si sente (o dovrebbe) parte del territorio che attraversa e si impegna a preservarlo: è sconvolgente pensare che qualcuno possa arrivare a deturpare una via storica con un simile gesto di rifiuto.
Cause e significato del vandalismo: siamo davvero a rischio “Over Climbing”?
Dopo il fenomeno dell’Over Tourism tanto discusso nell’estate 2024 stiamo assistendo ora ai risultati di un ‘“Over climbing”? Questo termine potrebbe indicare la concomitanza di saturazione di vie d’arrampicata e il sovraffollamento sui percorsi e gli accessi, compresi i parcheggi, argomento sempre più spesso discusso nel mondo dell’arrampicata. Alcuni lo vedono come un inevitabile segno dei tempi, in cui l’arrampicata si è diffusa da dopo la pandemia a tutte le palestre cittadine, contando centinaia di migliaia di iscritti e più sovrapposizioni di corsi nei fazzoletti di roccia che sono sempre gli stessi, creando disagio negli stessi ripetitori, ma non ultimi nei coltivatori e residenti locali; altri invece lo vedono come un’opportunità. Ma questo basta a giustificare una reazione così estrema?
Scrive Davide Melchiori (local, climber, Istruttore di Alpinismo, della famiglia proprietaria della Parete di Santa Barbara dove si trova la via Mamma li Turchi) riferendosi ai danni provocati alla falesia Tes-story: “Un paio in giro li ho sistemati io… Si sono fregati anche un moschettone di sosta in falesia, ho sistemato anche quello… Ormai giro con la chiave sull’imbrago…”.
Esplorando le origini e il possibile significato di questo gesto, sembra che i motivi vadano oltre il semplice affollamento. Mamma li Turchi è molto più di una via di arrampicata: è un punto di riferimento per chi si approccia all’arrampicata a più tiri in Valle senza troppi stress, essendo ben spittata e non del tutto alpinistica. Con più di un centinaio di ripetizioni nel solo primo anno dalla chiodatura, ha visto di recente anche esercitazioni dei volontari del soccorso alpino; inoltre l’ex cava di “Nero de Canal”, da dove iniziano i primi tiri, è di proprietà di una famiglia amica degli apritori. Colpire una via con queste caratteristiche, dunque, potrebbe significare un atto di protesta non solo verso l’affollamento, ma forse anche verso gli apritori stessi e la gestione delle aree di arrampicata in Valle, che alcuni potrebbero percepire come inquinanti o invasive.
Vandalismo e dissenso in Val d’Adige: un fenomeno già visto?
Non è la prima volta che in Val d’Adige appaiono scritte controverse. Già in passato, nel 2021, sui tracciati di Profumo di V e nella Falesia degli Amici, sono apparse frasi provocatorie come “I vaccini uccidono,” sempre in rosso e cancellate rapidamente dai chiodatori. La stessa vernice rossa e lo stesso stile e vernice utilizzata per i nomi delle vie. Una coincidenza? Successivamente tocca alla via Pace senza Confini, la cui scritta è stata cancellata nel 2023. Sempre nella primavera 2023, il Camino di Mefisto e la via Nonna Gigia, sulle placconate sopra Forte Ceraino: spit rimossi, ma almeno qui il tassello l’hanno lasciato (qui l’articolo di Orizzonti Dolomitici). Preludio a quello che succederà nel 2024? Più recentemente ad anticipare quello che è stato: furti di soste alla Falesia Undulna e sulla via Per Elisa: qui schiodato solo il primo tiro, ma che tuttavia si può salire in trad.
La reazione della Comunità: risanare, ripristinare, resistere
L’indignazione è palpabile tra gli appassionati di arrampicata, che si sono immediatamente mobilitati sui social per esprimere il loro disappunto e offrire supporto per ripristinare la via. La comunità non si è fermata alla condanna, ma sta già organizzando iniziative per finanziare il ripristino dei tasselli e delle piastrine, con la speranza di restituire Mamma li Turchi agli arrampicatori nel più breve tempo possibile.
Questo episodio di vandalismo è una sconfitta temporanea della comunità arrampicatoria, ma anche un invito a riflettere sulla nostra responsabilità condivisa di proteggere il nostro territorio, le comunità locali e non per ultimo le nostre vie che attirano sempre molti arrampicatori da tutto il nord Italia. La simbologia di un attacco ad una via come Mamma li Turchi è importante: essendo una delle prime del team di apritori che ha contribuito alla rinascita e alla coltivazione del Fenomeno Tessari, e non essendoci problematiche di nessun tipo con i cittadini di Canale, è un attacco codardo e deliberato; ci si augura in questa sede, l’ultimo!
“Chi deturpa una via, forse ha dimenticato cosa significa arrampicare”.
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ahahaha non l’avevi già citata questa Matteo? l’avevo già letta da qualche altra parte sempre da te se non ricordom male. Comunque tranqui, da boomer a boomer vedo che hai capito che tip* siamo, ne sono felice: siamo tradizionalisti, ma anche il culo ci piace molto 😛
Riassumendo, che gelido il giorno dell’ira divina se voi non avete la forza…
Per rispetto alle vostre origini dovrei mandarvi in mona, ma preferisco usare il mio, citando mia nonna, confidando che riusciate ad apprezzare le mi intenzioni:
ve mandi minga a dà vi ‘l cu perché ve foò un piaseè
Ho letto in qualche commento che ECV vorrebbe fondare il Nucleo Abitanti Spittatori o una cosa del genere: Enry, un gruppo così esiste già e tu ne sei socio, solo che dovreste eliminare l’accezione “abitanti” e introdurre il concetto di “ferramenta-giardinaggio”, il che renderebbe veramente onore al vostro spessore associativo. Ne uscirebbe un gran acronimo: “Nucleo Ferramenta-Giardinaggio Spittante Arroccato nella solita-nota Palestra dalla quale esce solo per Spittare”, sigla NFGS-APS. A proposito: ma che succede ai tuoi amici, vedo commenti di EP (mister inox) e FCF (mister “tuttociòdicuihaibisogno”), un tempo tutti etica e distintivo, ora a favore delle vie tessariane e del sovraffollamento turistico? che delusione, meglio quando inneggiavano al Manolo (velando una forma di adulazione al limite dell’attrazione omosessuale, per la quale non abbiamo nulla contro, anzi 😉 ). Almanco ti, resta in gamba mi raccomando! ciao vecio 🙂
Per favore qualcuno spieghi a expo di quanto detto dalla nostra apoca, noi non abbiamo la forza…tutto quello che dici è giusto e ne siamo consapevoli
Allora secondo me avete sbagliato obbiettivo, Apoca.Anziché Mamma li Turchi e il Leone di Nemea, avreste dovuto fare un blitz e portar via tutti gli spit dal Trapezio, che in un giorno solo conta più cordate che le altre due in un mese (a occhio eh, ma non penso di essere troppo lontano dal vero!)-Apoca , ma pensi veramente di fermare l’overtourism in area Garda svitando le piastrine dalle vie in Valdadige ?.Io ho una casetta in zona ed ho una visione molto più pessimista della tua : il problema per me non è il “rumego” o le attività sportive , il problema è un consumo di suolo folle e senza freni , di fronte al quale molte considerazioni sugli spit e sul 5a impallidiscono….A Marciaga e Virle sono partite lottizzazioni massicce , ad Albisano c’è un ecomostro fatto da un operatore tedesco , al Chierego lamentavano le notti discotecare , ogni mezz’ora Apt Verona con il servizio Bus & Bike scodella decine di ciclisti ed e-bikers a Prada , e lungo ogni strada di salita al Baldo fioriscono nuovi chioschi.-Della bella Valle dei Mulini a Garda pare che qualcuno abbia già comprato la pelle ed il traffico è intenso a tutte le ore. .Addirittura a Ferrara e Novezzina , che mi sembravano luoghi decadenti di un turismo “quieto”se la giocano bene..Male o bene che sia questo “overtourism” il “Leone” o “Mammaliturchi” cosa c’entrano con il disturbo alla quiete di Tessari ?-Basta un divieto di sosta alla statale , e un sacco di gente molla prima di avere percorso zaino in spalla il km che separa Tessari dal posteggio del cimitero….Ma il resto ?E non parlo dei ciclisti e degli escursionisti , parlo delle vagonate di persone in auto , dei superposteggi , delle ondate di persone taccate e fuori contesto che la Funivia di Malcesine scarica a Tratto Spino , o dei posteggi in quota in ogni da Novezzina alla Bocca di Navene.
Matteo, come qualche altro compagno diceva poco sotto, ogni cosa a suo tempo, siamo giovani (i più) e sempregiovani (molti altri), ma tutti (molto) forti 😉 (perdonami l’ironia, si fa per ridere).
faccio un’ulteriore considerazione: andate a vedere il tenore dei commenti sul post condiviso dal nostro sodale qui sul Gogna, tanto per fare un nome un certo DDP che spara merda a destra e sinistra rifiutando il dialogo, lo stesso DDP di cui gira un video mentre si caga addosso in arrivo a una sosta di una via tranquillissima dove non riesce nemmeno a mettersi in sicura, bestemmia e chiede aiuto nella maniera più volgare che ci sia. Questi sono gli amici dei Dalponi, queste le persone con cui sodalizzano, ma fintanto che nessuno si oppone a tali dinamiche si sentiranno in diritto di insultare chiunque non la vede come loro. DDP dice che i veronesi non sanno aprire vie, andasse a ripetere alcune vie a castel presina, a brentino o nelle profonde gole del baldo non ancora pubblicizzate: lì, oltre a pisciarsi addosso come nel video che ho visto, andrebbe oltre cagando durante l’avvicinamento (in auto, quello a piedi con la panza che si ritrova manco sarebbe in grado di farlo). Vi invito ad andare a notare l’arroganza con cui lui e gente come lui commenta sul gruppo Arrampicata in Valdadige.
Allora secondo me avete sbagliato obbiettivo, Apoca.
Anziché Mamma li Turchi e il Leone di Nemea, avreste dovuto fare un blitz e portar via tutti gli spit dal Trapezio, che in un giorno solo conta più cordate che le altre due in un mese (a occhio eh, ma non penso di essere troppo lontano dal vero!)
ah e perdonami, ci tengo a precisare: non siamo ecologisti, ma ci teniamo a preservare la vita e i ritmi delle piccole comunità, non volgiamo essere costretti a trasferirci dal caprinese rivolese o dove che sia mettendo in affitto la nostra casa perché fra 15-20 anni la mentalità turistico-lacustre sarà arrivata anche da noi. Quindi non siamo ecologisti, stiamo solo lottando per i nostri diritti contro chi, come i Valdalponi, se n’è sempre fregato del dialogo prendendoci per il culo e facendosi forti dei numeri dei loro seguaci, la stessa dinamica che sta portando avanti APS Verona, che guarda caso si è legata con loro (sebbene a molti dei suoi membri i Leoretti siano invisi, ma la legge del consenso impone questo e pertanto si sono mangiati l’ennesima merda). Spero di essere stata abbastanza chiara, ti ringrazio per la domanda che mi ha dato modo di chiarire aiutando i miei compagni
ciao e grazie del commento, nel gruppo non siamo tutti uguali e ognuno si esprime come può, ma ti assicuro che il 65% degli anonimi è una persona diversa dall’altra. Su ciò che chiedi penso di averti già risposto: noi facciamo la nostra battaglia, che come obiettivo ha una battaglia più grande, sebbene la nostra competenza sia limitata alle vie d’arrampicata o al mondo montagna più in generale, e lì ci muoviamo. Siamo infatti in molti, ma non così tanti da riuscire a occuparci dei grandi problemi, cose però già dette e ridette nei commenti precedenti, siamo stati chiari. Quindi il reale motivo del contendere è la visione miope di un futuro per le comunità valligiane che stanno vedendo la longa manus della non gestione del territorio, ben nota sul garda e su certa montagna, avvicinarsi anche dalle loro parti. Questo mi pare chiarissimo. I toni impiegati e i nomi sono intenzionalmente provocatori, ce la ridiamo insomma consapevoli della miriade di commenti sui NAR e sugli anni di piombo. Ci siamo dichiarati apolitici e questo siamo, ma il nome ci piaceva. Punto. Cosa non è chiaro? sinceramente fatico a capirlo…
Ciao Apoca, in effetti tu ti esprimi in maniera ben differente dalla serie di troll fin qui intervenuta…o almeno da alcuni di questi (nota che per almeno 3 sono certo che siano la stessa persona)
Detto questo, ti confesso (di malavoglia) che non sono certo nato e cresciuto nell’era dell’individualismo sconsiderato, ma sono decisamente un boomer, cioé semmai un’era di classi, lotte e ideali (più o meno malriposti).
Non era assolutamente mia intenzione definire cazzate le lotte in generale e quelle ecologiste in particolare e anzi una qualche parte l’ho fatta anch’io.
Ma invocare l’ecologia o la salvaguardia dell’ambiente per Tessari e la bassa Valdadige riguardo all’impatto di Mamma li Turchi o del Leone di Nemea, francamente, mi pare una cazzata.
Così come paragonare i rifugi in quota con la Valdadige, realtà incomparabili e sulle quali l’impatto della frequentazione e le fonti di inquinamento e degrado sono incomparabilmente diverse.
Ripeto, finora nessuno ha chiarito il reale motivo del contendere e per questo che l’ipotesi della beghe tra i galletti del pollaio appare piuttosto credibile.
Se sbaglio mi correggimi ne sarò felice. Ma usa argomenti adeguati per essere convincente.
Ciao Teo, non siamo troll, siamo in tanti o comunque molti di più di quelli che pensate – credi che certe cose si riescano a fare facilmente da soli? – e il nostro obiettivo è proprio prevenire una Valdadige-Monte Baldo in pasto agli interessi politici ed economici di molti attori che non proprio lentamente stanno cercando di inserirsi forti dei numeri alle loro spalle (non c’è solo il caso Tessari ovviamente, basta guardare a certi rifugi in quota o alla promozione turistica che si sta tentando di fare, o ancora alle guide alpine che lentamente si ergono a cultori e custodi del luogo, alle neonate associazioni “cheesistonodasempreesiamonoianonessercenemaiaccorti”). Se sapessi leggere l’avresti capito dal manifesto, e non sono cazzate ecologiste come pensi tu. Solo che noi ci vediamo lungo, come altri prima di noi ci avevano visto lungo anni fa e sono rimasti inascoltati. Ma finché ci sono quelli come te che ritengono tutto una cazzata e una scusa per nascondere beghe tra chiodatori non andiamo avanti. D’altronde sei nato e cresciuto nell’era dell’individualismo sconsiderato, non puoi certo capire se qualcuno è in grado di agire senza un tornaconto personale…
@Massimo Fioravanti: quello che avevo da dire l’ho già detto tempo fa ma nessuno di voialtri trollini ha mai nemmeno provato a rispondere.
La vicenda non la conosco e certo non capisco la miriade di allusioni e sottointesi da mafiosetti in sedicesimo che contraddistingue i vostri interventi.
Sarei felice se tu o chiunque altro dei fantasiosi trollini che infestano ‘sto tread mi volesse spiegare il motivo del contendere.
Evitando però tutte le cazzate evidentemente false sentite finora su ecologia, le problematiche di Tessari, lo stress da sovraffollamento turistico degli abitanti, l’etica alpinistica, ecc,
@Expo la differenza è che voi vivete qui, noi viviamo per l’azione sociale. I veri troll siete voi che continuate a blaterare su questioni che non conoscete.
Hanno ragione Placido e matteo : do not feed this ( lonely ) troll.
@Stronzo ha suscitato molto più clamore di quello che ci si aspettava: come saprai il silenzio fa più rumore delle parole, e la puzza del terrore si annusa a centinaia di chilometri di distanza. In ogni caso l’obiettivo non rimane il clamore – cosa che interessa più i tessariani pronti a postare la loro ennesima avvenutra e ad aggredire chi la pensa in maniera diversa da loro – bensì la vita e il futuro delle piccole comunità.
@Max matteo è il tipico boomer che farebbe meglio a visitare cantieri anziché intervenire qui mettendosi sullo stesso piano dei nostri beniamini. Ai miei tempi si diceva “prima fai e poi parla”, questi altro che il “Leone”, non sarebbero capaci di schiodare manco una scala a pioli. Pensionati col dito caldo, tanto tempo e poche idee…
Matteo ma perché dici squallida? facci capire? hai qualcosa da dire in merito (di sensato intendo)? conosci bene la vicenda? hai idea di chi ci possa essere dietro? sai a cosa si riferiscono la miriade di allusioni e sottintesi del testo? conosci le problematiche di Tessari? dai facci capire, sei solo bravo a rompere i coglioni a quanto vedo qui e altrove, non entri mai nel merito e quando lo fai fai letteralmente cagare…
La sua ultima “impresa” non ha suscitato il clamore che si aspettava, quindi si precipita a pubblicizzarla in prima persona.
Detto questo, basta leggere le prime due righe e mezzo di questo nuovo “comunicato” per capire chi l’ha scritto.
Sempre più triste e squallida questa rissa livello portineria tra caioti e illuminati, veronesi e pseudo-residenti della Valdadige…
https://www.facebook.com/photo/?fbid=122137174634387294&set=gm.28085661694411957&idorvanity=954599507944876
Tu non sei nuova, coniglietta, e sei pure usata male.
Ma per chi lo conosce personalmente: Matteo ha sempre avuto questi problemi di gestione della rabbia? Io conosco solo suoi colleghi che mi confermano la sua mediocrità in fatto di doti cognitive, oltre a questi attacchi d’ira (stanno tutti fremendo per la sua pensione), ma chiedo anche a voi che da anni avete a che fare con lui/lei sul blog. Io sono nuova 🙂
“Che i NAR abbiano ciapa’ la vaca per i ball ?”
No, ma và
Comunque Eugenia Sitasta è dotata di tanta intelligenza quanto di coraggio, quindi insufficiente a distinguere un toro da una vacca.
Purtroppo a farne le spese è il povero toro!
@Expo, dici bene: ogni cosa a suo tempo…
Posso sbagliarmi, ma credo che l’affollamento ai Tessari derivi piu’ dalle vie al Trapezio e alla Roda del Canal , che non da quelle alle bastonate.
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Che i NAR abbiano ciapa’ la vaca per i ball ?
Che rottura di quaglioni questo coniglio che schioda via, pretende di essere giudice e norma di democrazia per gli altri, li accusa di non rifiutare il confronto e poi tutto quello che sa fare è di inventarsi nomi stani dietro cui nascondersi…
Ma un giorno salterà fuori chi è, perché alla fine va sempre così
@Pasini com’era già stato detto in precedenti commenti, questo è il tempo (lungo) dell’azione. @Expo quell’articolo fa riferimento alla richiodatura di MamaLeeTurky, ma nel frattempo è stato completamente schiodato il “Leone di Nemea” (300m, 6b – grado reale 4a+) ai Tessari, ma i Leoretti e Confetti non vogliono che si sappia a quanto pare, mentre l’altra volta si sono affrettati a scrivere l’articolo-piagnisteo qui sul Gogna…
Adesso lo spazio sui media è assicurato, chissa’ se si arriverà a una sintesi intelligente ?
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https://www.ildolomiti.it/altra-montagna/attualit%C3%A0/2025/la-via-darrampicata-era-stata-schiodata-per-protesta-tolti-spit-e-soste-un-gruppo-di-climbers-ha-deciso-di-ripristinarla-storia-chiusa
I Valdaponi…. Bello anche questo. Ho in mente chi potrebbe essere il cantore adattato per la questa saga Est Europea grazie anche alla sua competenza sulle lingue indigene. Glielo proporrò. Vediamo le prossime puntate. Mettersi intorno ad un tavolo no eh….magari contando sul valore affratellante dell’alcol.
ahahah beh sarebbe un’idea! Perlomeno sarebbe meno noiosa di molte altre tesi! Comunque, tornando seri: si vocifera che sia apparso un altro messaggio di rivendicazione e denuncia che sta già circolando su innumerevoli chat di ‘rampicatori, ma come ti dicevo un adottivo dei Valdalponi – “vera parte lesa” (cit.), credo nel senso di “parte cerebrolesa” – si è arrogato il diritto di escludere la comunità arrampicatoria veronese dal contenuto del messaggio. Mi sembra un atteggiamento da regime, totalmente antidemocratico!
Cantami o diva…la tribù dei tessariani contro …..come si chiamano le atre ??? Sa di antico e di futuro, tra Tristi Tropici e Guerre Stellari: avvincente. Antropologia arrampicatoria allo stato puro. Ci faranno sopra tesi di dottorato a Ca’ Foscari o magari una serie televisiva con Raul Bova.
@Pasini la saga continua: il “Leone” è appena caduto mentre i tessariani tentano di nascondere la polvere sotto al tappeto 😉
La saga continuerà? Se lo domandano anche all’Altra Montagna
https://www.facebook.com/share/1DKorNiysD/?mibextid=wwXIfr
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=28063348099976650&id=954599507944876
Qua si confondono fischi con fiaschi. Queste bambinate con i primi spit tolti son cose da dilettanti che non hanno le idee chiare, o pochi soldi per le piastrine…
https://m.facebook.com/groups/954599507944876/
30/11/20214: bel raduno, carina la nuova sala boulder del KR, interessante rivedere certe facce e scambiare due chiacchiere con chi non mi sospetta minimamente. Il mio lavoro nell’ombra per servire la luce continuerà. Alla prossima schiodatura 🙂
Ecco il nostro banalizzatore preferito 😀 Ottima sintesi, bravo! @Matteo, immagino i poveretti che hanno a che fare con te per questioni lavorative (non queste cagate)…Beh: non li invidio!
Oooh, finalmente vengono a galla i motivi alla base di tanta insofferenza: vi stanno sul culo quelli là, altro che overtourism, ecologia e il benessere dei n°17 abitanti di tessari.
Un messaggio per APRock Verona: noto con immenso piacere che mi leggete e, soprattutto, che vi rode tantissimo il culo per quello che scrivo (https://www.arrampicataverona.it/2024/11/27/leggere-una-falesia-di-carta/). Noto con altrettantissimo piacere che non avete minimamente idea di chi io sia, MOLTO bene 😉 Prendo nota che siete contro lo studio, che a quanto afferma il Tosi non favorirebbe l’introspezione e il sogno. Non perdo neanche tempo a rispondere su questo punto, e lo dico da uno che purtroppo ha potuto studiare troppo poco nella vita. Dai vi lascio, ci vediamo al raduno boulder di fine mese (o meglio, io vedrò voi, voi non vedrete me). Gelido 3.0: Uno, Nessuno, Centomila!
Avete perfettamente ragione. Ma allora come fate a ragionare con chi non ha gli strumenti? andate oltre? Le mazzate non voglio contemplarle anche se talvolta mi paiono l’unica soluzione…
@ Placido.Giusto : l’insulto non è un argomento che serve a risolvere qualcosa , e a volte non è neanche giustificato.
C’è ancora qualcuno che deve intervenire per insultare inutilmente, o avete finito?
@Jerzy: beh, se lo dice un “noto scalatore italiano”, allora deve essere vero per forza, non si scappa!
Comunque è vero che i parcheggi ai Tessari nel fine settimana sono quasi sempre sovraffollati.
Hanno fatto bene a schiodare? Non so… io sarei curioso di sapere se gli abitanti di Tessari/Canale erano a conoscenza dell’ “operazione”, oppure se gli schiodatori (che sono senza dubbio arrampicatori) hanno agito di loro iniziativa, senza coinvolgerli (alla faccia di quanto auspicato nel “manifesto”).
Poi, se effettivamente si tratta di un modo per attirare l’attenzione dell’amministrazione comunale, allora non era più efficace fare una lettera formale firmata dagli abitanti?
Grandeeeee @Tardusss, senza di te non so stare! Vorrei troppo conoscerti per vedere la faccia che hai 😀
“Stamattina stavo leggendo i commenti sotto un post di noto scalatore”
Io invece stavo leggendo il post di un noto alpinista che diceva che i c…retini sono molto più di due e i commenti erano addirittura entusiasti.
Stamattina stavo leggendo i commenti sotto un post di noto scalatore italiano che commentava l’accaduto sostenendo di fatto che hanno fatto bene a schiodare e che a Tessari la frequentazione è ormai diventata insostenibile, e che non vede solo chi non vuole vedere. Interessante notare come gli oltre 40 commenti fossero tutti pienamente d’accordo, mentre da altre parti gli stessi si scagliano contro facendo congetture da quattro soldi tipo quelle del nostro caro @Tardtteo. Che gli arrampicatori, da santoni dei monti si siano trasformati in un popolo di ignoranti e ignavi? chiedo per un amico ciclista…
Ariecccccolooo il nostro Matteo “tardo” anonimus. Ci mancavi <3
“A quanto ho capito io, NESSUNO di loro è arrampicatore…ricordiamoci che stiamo parlando di vie “da gobba” …non serve essere arrampicatori per calarsi, e la tardiva/strana rivendicazione dovrebbe farvi riflettere…”
Beh Claudio, prima di incitare gli altri a farlo dovresti provare a riflettere tu: mi fai vedere come si fa a schiodare sei tiri di via comprese le soste, se non arrampicando dal basso?
Per questo “le strane/tardive rivendicazioni” appaiono fumo propagandistico, fondate quanto l’incidente del golfo del Tonchino o l’attacco alla stazione radio di Gleiwitz e sempre più evidente che il problema è qualcosa d’altro.
E la domanda è sempre quella: c’è un abitante di Tessari che si lamenta o che è stato danneggiato?
Per non parlare dell’isteria da piastrine mancanti: manco si sa distinguere un’azione completa e sistematica da quattro piastrine tolte a casaccio da chissà chi…complimenti davvero a tutti i tessariani…
A quanto ho capito io, NESSUNO di loro è arrampicatore. Qui e su altri gruppi ovviamente si è subito corso alla banalizzazione (anche giustificata, per carità): SCHIODATURA= arrampicatori; ma ricordiamoci che stiamo parlando di vie “da gobba” (ovvero, che ti viene la gobba a farle a forza di star a gattoni sulla roccia), non serve essere arrampicatori per calarsi, e la tardiva/strana rivendicazione dovrebbe farvi riflettere…
Tornando sul tema, pare che la prima impressione fosse quella giusta.
Quindi rewind.
Reitero la domando che avevo già fatto qui: quali falesie/vie sarebbero state “omologate” a seguito di richiodature?
Poi, sempre per curiosità o “cultura personale”, mi associo alla domanda di Matteo al #21 (in questa pagina): fra gli schiodatori ce n’è qualcuno che NON sia un arrampicatore e abiti a Tessari/Canale?
Riccardo Soriano #44
Non è vero.
Io mi ricordo bene, e basta ad esempio andare a rileggersi i commenti qui (ammesso di averne tempo/voglia).
Chiaro che, allora come ora, la scelta della sigla (in ogni caso infelice) era passata in secondo piano rispetto agli obiettivi del gruppo.
Allora però c’era stato un Peruffo che aveva spiegato l’origine della scelta.
Oggi?
Dai @Gio tranqui, alla fine te sì un brao butel…
Boh io che centro? Mi pare di aver nominato entrambi i gruppi come esempi negativi
Va beh grazie, adesso so di essere anche una zecca da salotto
No, veramente non sarebbe la traduzione: ma comunque ci siamo capiti. Ricordo a tutti che qua ci si scandalizza per una sigla che comunque è stata cambiata nella sostanza, mentre in giro c’è pieno di monotiri e vie lunghe che inneggiano alle BR (solo nel veronese e vicino trentino ve ne potrei citare decine), ma quelli invece vanno bene: si sa che gli arrampicatori sono da sempre un popolo di sinistroidi, col van da 40k, ma sinistroidi. Quando il gruppo T.T.T. si era richiamato al NAP nessuno aveva avuto da ridire, se non che gli stessi alpinisti firmatari erano in realtà un gruppo di figli di papà che nulla sapevano del vero proletariato. Eppure mi pare che il terrorismo di sinistra non sia stata una cosa così leggera…ma vabbè, si sa che ci sono sempre i metri e le misure da applicare all’occorrenza
Da saloto è radicalchic in italiano, giusto? Si ci sta dai, preferisco zecca radicalchic pero anche da salotto non è male
🙂
@Gio meno male, non vogliamo zecche da salotto a Verona. Manco ghe n’è e mejo stemo…
Riccardo, non sono veronese, con verona ci confino…
Purtroppo lo dubito anche io. Però si può sempre cercare di fare opere di sensibilizzazione.
@ 37
.
Io dubito che la sensibilita’ o l’intelligenza si possano insegnare o imparare.
oltre alla loro anima originaria, diventanto una delle tante vetrine fotocopia.
https://www.sherpa-gate.com/altrispazi/limmaginazione-e-piu-importante-della-conoscenza-anche-in-montagna/
credo che questo articolo possa essere usato a chiusura di tutti i 235 commenti
@Gio ma ti, sito veronese?
Infatti proprio per quello che dici tu, Gio, secondo me non sono climbers. Il nome e le rivendicazioni fanno pensare a tutt’altro. Purtroppo le riflessioni sia qui e, ancora peggio, sul GAV sono emozionali e impulsive, mai ragionate. Pensa che ora qualsiasi piastrina mancante è attribuita a questo gruppo, ma a me la schiodatura di parte (anche qui non si capisce: tutta o parte?) con la scritta climbers go home fa pensare a una cosa, il cartello a un altra: non è che sono due gruppi diversi, gli schiodatori e qualcuno che ne ha approfittato scrivendo il manifesto? boh la butto lì eh…
Cioè come ti può venire in mente di chiamare un fantomatico gruppo di schiodatori con la tristemente famosa sigla del gruppo di fioravanti – mambro; ci vuole veramente cattivo gusto, soprattutto a verona, famosa in altri ambiti per quello che conosciamo. Potevano impegnarsi un po di piu e inventarsi qualcosa di meglio con un po di fantasia. Fantasia che ha sempre trovato terreno fertile nei climber, basta pensare a tantissimi nomi di tiri in giro per l’italia.
Ma ovvio che non penso che a verona siano tutti butei nazifascisti e forse questi schiodatori manco sanno chi erano i NAR, le BR e tutte le altre sigle, siglette siglettine di tutti i gruppi, groppuscoli del tempo. Magari pensavano pure fosse il contrario; rimane il fatto che se si parla di verona, di una certa verona…a volte la realtà supera l’immaginazione.
Comunque che clima assurdo a verona.
Anche se credo che vivere in zona sia un inferno, fra turisti sportivi (non solo climber), turisti enogastronomici, turisti del lago, turisti tedeschi olandesi inglesi, turisti del weekend, turisti da centri commerciali…gli abitanti della zona sono sempre assediati da orde di sbarbari che portano soldi (climber a parte che viaggiano furgonati con anche la birra al seguito e lasciano solo la cacca nei boschi) ma anche rotture di palle non indifferenti
Gio. E’ ben noto a chi ha una certa conoscenza degli anni bui della storia italiana quel lato di una parte (minoritaria) della città, però mi sembra che tu stia buttando la palla su un terreno ben più insidioso e pericoloso che non il tema di come gestire l’affollamento sostenibile delle falesie di prossimità conseguente ad un intervento massiccio di apertura di vie plaisir di media difficoltà. E’ un terreno su cui francamente faccio molta fatica a seguirti perché le implicazioni sarebbero di altro tipo, ben più impegnative e pesanti sotto diversi profili. Come penso altri, voglio sperare con tutto il cuore che le tue siano solo riferimenti fondati su aspetti superficiali frutto di un certo gusto provocatorio, magari un po’ fuori luogo, ma sostanzialmente innocuo se paragonato a ciò che abbiamo visto purtroppo con i nostri occhi.
@29
a verona cosa vi aspettate?
Pasini:
Assolutamente d’accordo.
L’ho già scritto anch’io, ma colgo l’occasione per ribadirlo.
Simonini:
Ma infatti non contesto che possa essere stata una scelta di strategia, però mi chiedo: ammesso che lo fosse, ha dato i risultati sperati (da capire quali), o invece ha solo contribuito ad aumentare la confusione e i commenti a cazzo?
Detto questo, il nocciolo del problema è altro.
@24 & @25. Così non andate proprio da nessuna parte se volete costruire consenso. Forum non adatto a quel tipo di comunicazione. E senza consenso dopo un po’ l’acqua dell’acquario si prosciuga e i pesciolini…..Ve lo dico da amico, direbbe il Crozza/Razzi. Sincerly.
Si nota subito l’intelligenza e la voglia di confronto almeno di una parte…
Hey Roy! How u’ doin’???
Saranno le prossime, il fatto è che si ha l’imbarazzo della scelta…
Io avrei cominciato a schiodare dalle vie-incrocio di Rivadoxxi
Il problema sottostante è maledettamente serio e attuale. Le azioni dimostrative possono avere un loro valore ma poi bisogna avere una strategia e capacità gestionali e comunicative per andare oltre. Penso sarebbe di grande utilità per le persone orientate al trovare soluzioni sostenibili e concrete condividere esperienze reali in merito, sia di successo che di insuccesso. A proposito di comunicazione. Il riferimento ai NAR se se’ uno scherzo e’ di cattivo gusto, se è reale fa venire i brividi a chi quelle storie non le ha lette ma vissute. Evitare per favore. Non porta da nessuna parte. Anzi. Roba brutta e anche quella maledettamente seria e tragica, non una goliardata. Chi è più giovane creda ai nonni, almeno su questo non parlano a vanvera.
@Placido
Riguardo al “poco comprensibili“, mi riferivo al fatto che la causa prima di questo genere di problemi è il numero elevato dei praticanti e la non-gestione (o non auto-gestione) del fenomeno.
Sia che si parli di arrampicare a Tessari (o qualunque altra falesia, per così dire, popolare), che di girare in eMTB intorno al Garda (o in generale di overtourism – brutta parola).
E sia che si parli di disagio dei residenti o di praticanti della zona che vedono il loro giardinetto invaso (magari a scrocco) da c.d. foresti.
Se a Tessari (o altrove) c’è un problema (di troppa frequentazione), c’è modo di risolverlo o è necessario tirare giù tutto ?
Le beghe fra gruppi d’arrampicata, che comunque ci sono certamente state a Tessari (e forse ci sono ancora – non saprei, altri sono di certo più aggiornati di me), per quanto possibile spiegazione, mi sembrano in questo caso parecchio sullo sfondo.
P.S. Giusto per essere precisi: la mia è una proporzione, che è un caso particolare di equazione. Non un argomento eccitante su cui litigare, comunque 🙂
Dimenticavo, milanese, borghese e senza contadini in famiglia da almeno 5 generazioni (purtroppo).
Diciamo che se fosse possibile avresti sbagliato al 101 per 100…
Provate però a rispondere alle questioni che ho posto e in particolare, tra tutti gli avversi ai veronesi/valdalponi/portatori di interesse, anonimi, cognomati, Polemici, Moralizzatori e Provocatori che siano, ve n’è uno che non arrampichi e che abiti a Tessari?
Eugenia, tesoro, continua a battere le stelle e lascia perdere il sarcasmo, sopratutto basato su definizioni matematiche: è un’equazione, vero, che esprime una proporzione.
Rinfrescati la memoria qui, è un sito di algebra per le scuole medie:
https://www.youmath.it/lezioni/algebra-elementare/lezioni-di-algebra-e-aritmetica-per-scuole-medie/529-come-si-usano-le-proporzioni.html
Per inciso ingegnere al Politecnico di Milano.
@Placido concordo, ma i ritmi della comunicazione li dettano gli autori, mica noi spettatori. La riflessione che facevo sulla fame di commento dei social si riferiva proprio a questo: gente che non sa un cazzo della Valdadige e della sua storia che si mette a teorizzare prima ancora di capirci qualcosa (alcuni proprio non ci possono capire nulla perché non conoscono la zona, eppure…). Sì è gridato alle beghe, poi salta fuori un comunicato contro il sovraffollamento e allora si rimettono le cose in prospettiva: chi ti dice che anche questa non fosse una strategia comunicativa? alzare un polverone e poi mettere tutti a cuccia…Anche queste sono teorie ovviamente, ma almeno ragionate.
Balsamo:
Scusate se mi ripeto, ma a quanto mi risulta la prima segnalazione della schiodatura è stata fatta l’8 Novembre sulla pagina FB del sito bergsteigen.com.
Il “manifesto” di rivendicazione è diventato di pubblico dominio non prima del 19 Novembre, quando è stato postato sul gruppo FB “Arrampicata in Valdadige”.
Chi può correggere questa cronologia è il benvenuto.
Quindi, in mancanza di informazioni e viste le pregresse beghe fra clan di chiodatori/arrampicatori e i precedenti episodi di schiodatura, di cui abbiamo avuto ampia prova anche nei commenti qui sul GB, mi sembra evidente che inizialmente tutti si pensasse ad un dispetto o una ripicca fra arrampicatori.
Il graffito ecumenico “CLIMBERS GO HOME”, esplicito per chi l’ha lasciato, è stato interpretato da chi l’ha letto, con le premesse di cui sopra, come un ulteriore sfregio.
Io sicuramente sono duro di comprendonio, ma mi sembra di essere in buona compagnia, quindi FORSE qualcosa nella comunicazione non ha funzionato. Amen, andiamo avanti.
Sempre Balsamo:
Leggendo un paio di commenti qui sul GB, la mia sensazione è quella di una chiusura totale.
Spero di sbagliarmi.
Non mi straccerei le vesti, ma neanche me ne laverei le mani.
Ecco il ritardello che si rimanifesta 😀 Matteo, eto fato le elementari almeno? è un’equazione, non proporzione… Che forte che te si, guarda così a naso mi sai da uno che nella vita si è fatto da solo sul lavoro, tipica borghesia contadina veneta…sbaglio? Da come scrivi e ragioni 99/100 ci ho imbroccato…
“Riassumendo:
Beghe fra gruppi d’arrampicata : Dito = Disagio dei residenti : Luna”
Non credo che la tua proporzione sia corretta Balsamo e non mi pare che il “Disagio dei residenti” sia la “luna” ma solo un pretesto peraltro indimostrato.
Voglio dire che finora hanno evidentemente parlato (e agito: https://www.ildolomiti.it/altra-montagna/alpinismo/2024/arrampicata-in-val-dadige-rimossi-altri-spit-dalle-pareti-questa-volta-compare-un-messaggio-non-vogliamo-che-i-nostri-paesi-vengano-invasi-ogni-fine-settimana) solo arrampicatori di una certa confraternita contro un’altra, ma non c’è traccia di residenti e della loro opposizione.
Opposizione che di solito si concreta e si evidenzia con ben altre azioni, già viste molte volte, quali urlacci contro i foresti (e al limite danni alle loro auto), recinzioni e pietre per impedire l’accesso e i parcheggi, sbarre e cartelli sui sentieri (chiodi nel caso di MTB o moto).
Azioni di cui non si è vista proprio traccia.
Equazione perfetta @Balsamo, sarebbe opportuno che i vari isterici della rete (prendete il post su Arrampicata in Valdadige e ne troverete a decine) stessero un attimo tranquilli prima di emettere sentenze e minacce. Praticamente, salvo pochi illuminati, nessuno ci aveva capito un cazzo ma subito si sono messi a sparare a zero…bah dinamiche della modernità social
Riassumendo:
Beghe fra gruppi d’arrampicata : Dito = Disagio dei residenti : Luna
Su questo spazio ho visto più volte esecrare attività come la MTB o, peggio, la (quasi innominabile 🙂 ) eMTB.
Con i dovuti distinguo, quando il numero di praticanti supera abbondantemente il tollerabile (vuoi dai residenti, vuoi dall’ambiente, ecc.) e la problematica non viene gestita (o auto-gestita), cosa c’è di diverso o di poco comprensibile nel caso di specie ?
Forse che si guarda all’arrampicata con occhi diversi (più tolleranti) perché la si pratica di persona ?
Mi auguro che al fianco della provocazione (immagino mirata a costruire consapevolezza) vi sia anche qualche idea sul come potrebbe essere gestito il problema.
Oltre a quello di tirare via tutto, naturalmente (cosa che, da – ormai ex -frequentatore dei Tessari, devo dire che non mi farebbe stracciare le vesti).
Non è che non ce la facciamo Gio, è che non vogliamo.
Comunquebsono NAR potevano chiamarsi a verona, anche se ci provano non ce la fanno a schiodarsi da quell’area di pensiero
Dopo gli interventi di Preuss e Dulfer, chi sà cosa diranno Piaz, e Dibona…?
Eugenia Battistella e Stefano Sloveni, non dovreste preoccuparvi troppo dei miei problemi visti i vostri.
Comunque mi conoscono in tanti e alcuni anche che scrivono qui, ma perché chiedi? Se non ti da fastidio l’anonimato di chi ti appoggia, spesso insultando, perché ti preoccupi del mio?
La quantità di commenti e’ un segno che il caso va ben oltre la questione locale e mi permetto di dire anche oltre l’arrampicata. Ci sono problemi analoghi anche con i cammini e i percorsi di MTB che si moltiplicano e si moltiplica pure la relativa segnaletica creando a volte pasticci e confusione non solo estetica e provocando reazioni ostili dei locali che in alcuni casi rimuovono esasperati paline e segnaletica o ancora peggio li mettono in direzione sbagliata creando situazioni di pericolo. Nella mia esperienza diretta ho visto che le situazioni con meno problemi sono quelle dove un gruppo locale ha avuto leadership prestigio e credibilità adeguate per coinvolgere i comuni e altre istituzioni sul territorio facendo comprendere con onestà i vantaggi ma anche i prezzi da pagare. In generale i comuni piccoli hanno un legame diretto con gli abitanti e possono svolgere un ruolo importante di creazione del consenso. Certo bisogna anche saper rinunciare a qualcosa e avere un atteggiamento disponibile e non superbo e arrogante, soprattutto da parte di chi si fa carico dell’iniziativa e della necessaria mediazione. Rimane sempre qualcuno che non ne vuole sapere ma si può gestire: una volta il nostro furgoncino con cui avevamo portato i decespugliatori e le motoseghe per riaprire un percorso fu riempito di merda di mucca. Va beh non fu gradevole ma poi andammo a parlare con il sindaco che sapeva benissimo come gestire il soggetto che ci aveva omaggiato. Abbiamo poi trovato un protocollo di attenzioni: coinvolgiamo sempre qualcuno del luogo, parcheggiamo distante, mettiamo dei segni di riconoscimento, facciamo riferimento a chi ha autorizzato il lavoro, indichiamo l’orario di fine lavori, accettiamo e stimoliamo prima di agire suggerimenti dai locali….Non so li’ come si possa uscire dalla spirale conflittuale ma sicuramente l’idea di coinvolgere i comuni mi pare una buona strada. Qualcuno però deve farsi carico dell’iniziativa. Credo che sia auspicio di tutti gli appassionati a prescindere dal loro livello di prestazione che la situazione possa trovare uno sbocco, lasciarla andare oltre creerebbe un precedente negativo anche per altri luoghi che potrebbero infilarsi in un percorso non facile da rimettere in carreggiata. Quindi coraggio donne e uomini di buona volontà e prendete l’iniziativa. Da fuori facciamo il tifo per voi. Se ci scanniamo tra noi con che credibilità possiamo poi agire nei confronti delle istituzioni per la difesa di quei valori minimi di difesa e rispetto del territorio che accomunano la maggioranza di noi, a prescindere dall’età, dalle esperienze e dagli orientamenti politici?
mi sto rivoltando nella tomba. quando a 23 anni ero in trincea al fronte occidentale, per evadere dalla realtà pensavo alle scalate sul Totenkirchl e sulla Fleischbank. io qualche chiodo l’ho piantato a differenza del caro Paul, ma solo per forzare qualche passaggio estremamente difficile. fino a li, pedule, corde di canapa, coraggio e voglia di mettersi in gioco. poi a 23 anni son morto colpito da una scheggia, avevo la vita da vanti, tante scalate programmate da tentare…mentre voi, con le vostre possibilità moderne, vi indignate se hanno tirato via il ferro messo su una parete sulla quale più di 100 anni fa io sarei salito e sceso slegato. dove andrete a finire? hanno fatto bene. povero alpinismo.
A me il messaggio “CGH” era sembrato chiaro fin da subito…Però hai ragione ci può stare l’incomprensione. Ma invece: qualcuno conosce questo Matteo? mi dispiace per lui, sembra davvero leso…
@4
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Cara Eugenia , se fosse come dici tu io sono d’accordo e sfondi una porta aperta.
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La discussione e’ stata spuria e potrei avere frainteso le rivendicazioni.
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Immaginiamo di tirare una riga su tutte le rivalita’ arrampicatorie fra Valdalponi , LAAC e King Rock , la questione rimane quella dell’Overtourism che “consuma” quello che i nostri luoghi hanno di piu’ bello , e abbassa la qualita’ di vita dei residenti.
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Sarebbe bello che qualcuno di competente , realista , ed amante del suo territorio si muovesse con i comuni di Rivoli e di Brentino , perche’ almeno potrebbero essere “immaginati” degli obiettivi da raggiungere ed “ipotizzate e progettate” delle soluzioni realistiche.
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Non mi illudo che sia semplice: 10 anni fa con un mio amico albergatore rivano , parlavamo di “mordi e fuggi” e di “numero chiuso” , ma nel frattempo la strada fra Riva e Torbole continua ad essere una colonna perenne.
Sloveni:
Beh, ti trovi una via schiodata senza sapere da chi e perché… al loro posto forse l’avrei presa sul personale anch’io!
Senza contare che tra i commenti qui sul GB ce n’erano diversi molto critici (eufemismo) verso Leorato e soci.
Matteo, tu hai dei problemi seri, te lo garantisco, cioè proprio non ce la fai. Prendi esempio da altri che hanno rettificato posizioni e aggiustato il tiro, ti conviene. Meno male che non metti il cognome sennò saresti sputtanato. A sentirti parlare di intelligenza mi vengono i brividi…
“Ti dico quello che ho capito io: la rivendicazione riguarda un appello alla gestione del territorio da parte delle amministrazioni comunali”
Quale rivendicazione? La schiodatura?
“Ma perché sei ancora lì che parli di S9889897 e robe etico-alpinoidi inutili che mai nessuno ha tirato i ballo?”
Secondo me non hai letto molto bene i primi interventi a sostegno della schiodatura…
“ciò che conta è la gestione del fenomeno, la progettualità, le misure di tutela per chi in futuro vuole continuare a vivere a Tessari, a Caprino, a Rivoli”
Cioé il tutto è una questione di parcheggi?!
Ah beh allora è chiaro perché fino a un attimo fa avete tirato in ballo i portatori di interessi, le guide alpine, i Valdalponi, la mancanza di discussione circa le aperture, l’ambiente.
Mancavano giusto Topolino e Pippo e la VI flotta degli Stati Uniti.
Eugenia Battistella, riguardo fa come ti pare, ma non insultare la nostra intelligenza.
@Placido capisco, boh magari questa rivendicazione era stata messa fin da subito e trovata solo qualche giorno dopo, oppure è una strategia. I ragazzi del GRV se la sono presa sul personale ma secondo me sbagliano, qua si sta parlando d’altro. Sarebbe bello che in seguito a questo evento il comune di Rivoli prendesse in mano la situazione, e gli altri limitrofi iniziassero a interessarsi maggiormente di queste problematiche, cercando di prevenire i problemi anziché sbatterci contro. Opinione personale
@Expo, mi dispiace davvero molto, mi rendo conto che ci sono delle grosse difficoltà da parte tua e di alcuni altri. Ti dico quello che ho capito io: la rivendicazione riguarda un appello alla gestione del territorio da parte delle amministrazioni comunali: è un invito, una provocazione. Ma perché sei ancora lì che parli di S9889897 e robe etico-alpinoidi inutili che mai nessuno ha tirato i ballo? Secondo me se potessimo interloquire con gli schiodatori/abitanti/rivoluzionari, ci direbbero che lo stile di apertura è ininfluente, non è un attacco elitista contro gli scarsi, ciò che conta è la gestione del fenomeno, la progettualità, le misure di tutela per chi in futuro vuole continuare a vivere a Tessari, a Caprino, a Rivoli, ovunque ci possono essere le condizioni per la creazione di fenomeni di sovraffollamento turistico. Forse non siamo al loro livello, dobbiamo farcene una ragione…