Benessere ecologico a livello locale

Benessere ecologico a livello locale
Tesi di Dobbiaco 1995
a cura dell’Accademia dei Colloqui di Dobbiaco

Tesi 1
Giunti alla fine di questo secolo, ci troviamo ad affrontare delle sfide del tutto nuove. Ma il compito più affascinante che attende tutti noi è costruire una società in grado di riempire di valori nuovi il principio “meno velocità e quantità, più qualità e bellezza”, una società che spezzi la spirale dell’insaziabilità, abbandoni le illusioni di crescita e trovi il coraggio e la responsabilità di voler vivere bene. Alcune verità sono ormai inconfutabili: dobbiamo risparmiare le nostre risorse, porci dei limiti nei nostri rapporti con la natura, ridistribuire la ricchezza con i paesi poveri, e non pregiudicare le opportunità delle generazioni future. Queste verità sono un’occasione importante per ritrovare la giusta misura, per riscoprire il gusto della lentezza, i mercati locali, la produzione artigianale, la moderazione nei beni materiali e per ritrovare la gioia di dedicare più tempo e nuovo interesse a noi stessi, alle amicizie e alla politica.

Tesi 2
I Colloqui di Dobbiaco degli ultimi dieci anni hanno consolidato la convinzione che la svolta sociale ed ecologica non sia soltanto un problema tecnico ed economico, ma anche una sfida culturale e politica. Sulla via di questo progetto ci ostacola il divario profondo che divide le nostre conoscenze dalle nostre azioni reali, un divario scavato da fattori sociali e individuali che ci impediscono di percepire i problemi, valutarli adeguatamente e reagire secondo le nostre reali sensazioni e consapevolezze. Per colmare tale divario non basta l’informazione, ma occorre anche sensibilizzare e motivare al coinvolgimento e alla partecipazione attiva. Esistono già molti esempi riusciti e incoraggianti, e i Colloqui di Dobbiaco si vogliono adoperare per divulgarli.

Hans Glauber

Tesi 3
Chi vuole creare un benessere ecologico deve farsi avanti, ma lo può fare solo se ha un senso di appartenenza ai propri luoghi, si sente a “casa propria” e vuole impegnarsi per la propria terra. Il legame con la propria “terra” varia col tempo e con lo spazio, ha una dimensione interiore ed esteriore, ed è il luogo dell’equilibrio tra il cuore e la mente, tra lontananza e vicinanza. La nostra terra, quindi, è quella da cui veniamo, quella in cui viviamo e lavoriamo, e quella dove desidereremmo andare. In una società cosmopolita e integrata a livello mondiale, sentiamo anche il bisogno di un luogo e un territorio con cui identificarci per le sue caratteristiche linguistiche, culturali, storiche, paesaggistiche o naturali.
È nella “propria” terra che si costruisce il rapporto tra la persona e il territorio, e quest’ultimo diventa non solo una fonte di vita, ma anche l’obiettivo dei propri sforzi. Avere una propria terra è un diritto inalienabile, e al tempo stesso un’opportunità per tutti di avere una prospettiva di vita gratificante, da realizzare in uno spirito paritetico e responsabile, consapevoli di poter costruire, giorno per giorno, nuovi elementi di una terra da amare.

Tesi 4
La realtà locale è il livello di intervento più efficace, meglio gestibile e culturalmente predestinato per tutti coloro che vogliono creare un benessere ecologico a “casa nostra”. È a livello regionale, infatti, che si intersecano le tendenze locali e quelle globali, e l’impostazione locale rappresenta una valida alternativa agli interessi economici e alle strutture di potere mondiali, poiché contrappone alle scelte omologanti delle tendenze internazionali le risorse particolari e i punti di forza di ciascun territorio. Una gestione sostenibile dell’economia è possibile solo riducendo drasticamente l’attuale consumo di risorse naturali e chiudendo il più possibile i cicli.
Ma per questo occorre riavvicinare produttori e consumatori, erogatori e utilizzatori di energia e risorse. La dimensione locale consente di sperimentare soluzioni specifiche ed autonome, direttamente percepibili dai cittadini ed eventualmente trasferibili ad altre realtà regionali.

Dobbiaco

Tesi 5
Uno sviluppo ecologico del territorio non è pensabile senza il contributo delle capacità e della forza delle donne, sicché occorre smantellare il predominio maschile nella nostra società.
La capacità di generare e conservare la vita pone le donne in un rapporto intenso e completo nei confronti dell’umanità e dell’ambiente. Nel corso dei secoli, le donne hanno imparato a gestire le risorse in modo oculato e sostenibile, acquisendo inoltre notevoli competenze sociali e capacità comunicative. Dobbiamo creare i presupposti necessari affinché le donne possano mettere a frutto le proprie competenze e abilità, per contribuire in modo paritetico al rinnovamento della realtà regionale, per partecipare più attivamente alla vita economica e lavorativa, e per intervenire nei processi politici e sociali. Gli uomini, dal canto loro, debbono imparare ad apprezzare e a sostenere in prima persona una vita più vicina alla natura e alla famiglia.

Tesi 6
Le aree storiche dell’industrializzazione non possono più sottrarsi ad un compito per il loro futuro: la deindustrializzazione ed il rinnovamento ecologico e sociale come presupposto indispensabile per il loro sviluppo economico. Un esempio concreto è il piano di riconversione “IBA Emscherpark”.
Con un progetto che prevede circa 90 interventi da realizzare nel bacino dell’Emscher (Ruhr) col coinvolgimento di 17 città, si vogliono fornire impulsi esemplari e trasferibili di riconversione economica, ecologica e sociale di un’ex regione industriale. Ricongiungendo le aree verdi o dismesse, attualmente frammentate, sta nascendo un parco paesaggistico.
Si stanno costruendo o ristrutturando 6000 alloggi con criteri ecologici per creare condizioni abitative a misura d’uomo. Sui vecchi siti dell’industria estrattiva si stanno realizzando nuovi insediamenti produttivi, di servizi e di ricerca. I vecchi complessi minerari e siderurgici vengono destinati a scopi ricreativi e culturali, o per laboratori ecologici.
La conservazione e valorizzazione dei monumenti di archeologia industriale favorisce l’identificazione della popolazione locale col proprio territorio. In questo modo, si vuole ridare futuro al passato.

Jost Krippendorf

Tesi 7
Le zone rurali necessitano di uno sviluppo ecologico che salvaguardi il patrimonio naturale e assicuri un benessere ecologico. Lo dimostra l’esempio della Valle di Lesach, dove la popolazione vive di agricoltura e turismo, ma ha voluto opporsi ad un turismo invadente e pilotato dall’esterno, coi suoi impianti di risalita e le sue cattedrali alberghiere, puntando invece su uno sviluppo turistico morbido, basato sull’agriturismo e sulle escursioni come attività ricreativa principale.
Ai turisti si offrono soggiorni salutistici, pacchetti vacanze per famiglie e programmi culturali. Vengono stabiliti dei limiti allo sviluppo turistico: sono vietati gli impianti di risalita, gli alberghi con più di 7O posti letto, e il numero dei turisti non deve superare quello dei residenti. Una bottega di prodotti locali ha creato una nuova fonte di reddito e le aziende agricole riforniscono direttamente i ristoranti locali.
È un esempio che potrebbero seguire molte altre regioni alpine, ed è un modo per gli abitanti della Valle di Lesach di ricreare un tassello della loro terra.

Tesi 8
Le imprese, gli enti pubblici e i consumatori debbono definire insieme dei piani di sviluppo locali finalizzati ad un benessere ecologico, dando vita a forme nuove di politica e di collaborazione. Le istituzioni scientifiche, col loro bagaglio di conoscenze e competenze, debbono fornire un contributo maggiore che in passato alla gestione ecologica del territorio locale. Un esempio riuscito in tal senso è un’iniziativa sorta nel Bergisches Land, in Germania, cui aderiscono tre città e varie istituzioni scientifiche e che si rivolge principalmente alle piccole e medie imprese. Già dopo un anno di lavoro sono stati realizzati obiettivi importanti, come il progetto di un centro per l’energia e l’ambiente, una guida all’offerta regionale di prodotti e servizi ecologici per l’edilizia, prospettive alternative per l’indotto dell’industria automobilistica e nuove forme di cooperazione fra artigianato, amministrazione comunale e aziende municipalizzate per attuare un programma di abbattimento delle emissioni di C02. Queste collaborazioni schiudono nuove opportunità di intervento e miglioramento.

Tesi 9
I criteri ecologici stanno diventando imprescindibili anche nella gestione delle imprese e assicurano alle aziende nuove possibilità di sviluppo. I consumatori nella valutazione della qualità di un prodotto o di un servizio considerano sempre più spesso anche la sua qualità ambientale. Un esempio concreto è quello di un birrificio bavarese di medie dimensioni che ha varato un piano completo di gestione ecologica: utilizza materie prime prodotte da colture biologiche locali, fa un uso oculato e razionale dell’acqua, e adotta metodi di produzione tradizionali e naturali. In futuro l’approvvigionamento energetico e il trasporto prevedono l’impiego di fonti energetiche rinnovabili. In un’ottica di decentramento economico, il birrificio ha scelto di concentrarsi sulla distribuzione locale, ma ciò nonostante anche questa impresa si sta espandendo, solo che invece di vendere in altre regioni bottiglie di birra, preferisce vendere ad altri birrifici locali il proprio metodo di produzione ecologico. Dai vantaggi sociali ed ambientali scaturisce il successo economico dell’azienda.

Tesi 10
Uno sviluppo sostenibile richiede l’uso esclusivo di fonti energetiche rinnovabili, ovvero energia solare, eolica, idroelettrica e da biomassa. Un esempio innovativo è quello di un consorzio costituito a Friburgo (in Germania) che ha dato vita al più grande impianto fotovoltaico realizzato finora, e a predisporre la fornitura completa di energia rinnovabile dello stadio installando celle fotovoltaiche sul tetto delle tribune.
Per il territorio di Friburgo, inoltre, oltre al bilancio energetico è stato compilato anche un bilancio idrico e dei materiali, per poi definire un piano di sviluppo sostenibile. Un altro progetto energetico è stato realizzato nel “Nördliches Waldviertel” in Austria, dove ogni edificio ha beneficiato di una consulenza per il risparmio energetico. Il sistema di erogazione energetica è basato sull’uso di energia solare e idroelettrica, su centrali di teleriscaldamento a combustione di legno cippato e paglia, e su cogeneratori alimentati con olio di colza. Nel giro di soli tre anni si è ottenuta una riduzione del 23% nelle emissioni di CO2, e nel contempo si sono creati nuovi posti di lavoro. Un sistema energetico con uso di fonti locali e rinnovabili: un modello per molte altre regioni rurali.

Karl Ganser

Tesi 11
Un sistema di trasporti pubblici comodo, efficiente e conveniente e un elemento essenziale per lo sviluppo di una regione.
Un esempio riuscito è quello di una media cittadina e dei suoi comuni limitrofi: si è realizzato una centrale della mobilità che coordina i trasporti di persone e merci sul territorio.
I centri abitati con più di 500 abitanti sono serviti dal mezzo pubblico a frequenze cadenzate di 60 minuti, e quelli con più di 2000 abitanti a frequenze di 30 minuti. Le fermate di convergenza, dove i mezzi partono sempre agli stessi minuti di ogni ora, assicurano un collegamento tra le varie linee e la rete urbana e quella extraurbana. Una volta saliti, gli utenti si possono rilassare, leggere il giornale, chiacchierare, lavorare o pensare, certi di arrivare puntuali a destinazione.
Il successo del mezzo pubblico dipende in misura essenziale dalla qualità del servizio, dalla sua immagine e dal suo modo di presentarsi sul mercato. Nelle piccole città e nelle zone rurali più popolate, la presenza di trasporti pubblici efficienti e comodi rivitalizza i centri storici e favorisce l’urbanità. Questo tipo di mobilità è un caposaldo dello sviluppo ecologico di un territorio.

Tesi 12
Tutti questi esempi incoraggianti di riconversione ecologica sono altrettanti modi di costruire la «propria terra» e aiutano a riscoprire la storia, le peculiarità, i potenziali e le risorse di un territorio. La molteplicità delle scelte e delle soluzioni intraprese determina un panorama di culture ampio e variegato nel continente europeo. Una vera politica per l’Europa, quindi, deve puntare al benessere ecologico e rispondere alle esigenze locali, superando nel contempo nazionalismi e campanilismi. L’Europa è chiamata a porre in atto una politica responsabile di equità e di equilibrio, e ad evitare che lo sviluppo degli uni vada a scapito degli altri. L’obiettivo ideale di un’Europa delle regioni, quindi, deve essere uno scambio culturale tra regioni autonome, che percorrono ciascuna un cammino diverso a seconda delle loro tradizioni e dei loro contesti, ma che si sentono tutte protagoniste attive e creative del progetto comune di una riconversione ecologica della nostra civiltà. Per un’Europa delle regioni fatta di tante iniziative ambientali e di tante “terre” da amare.

Le relazioni
“IBA-Emscher Park”: la riconversione ecologica di una regione industriale, Karl Ganser;

Un ideale ecologico per la propria terra: meno velocità e quantità, più qualità e bellezzaTutti i relatori e i partecipanti;

Progetti locali lungimiranti nel settore energetico:

Il progetto “Solar Regio Freiburg”, Rolf Disch;

Il piano energetico integrato “Nördliches Waldviertel”, Waltraud Winkler-Rieder;

Terra di casa nostra: un paradiso o una gabbia? La questione dell’identità culturale, Eckart Frahm;

Chiudere i cicli: come gestire un’economia ecologica a livello locale, Rainer Lucas;

Come muoversi nel territorio: gli esempi incoraggianti di Berna e Lemgo, Willi Hüsler;

Un esempio di produzione ecologica a livello locale: il birrificio “Neumarkter Lammsbräu”, Steffen Leib;

La riscoperta della cucina regionale, Carla Barzanò;

Il progetto “Natura e vita” nel territorio del Bregenzer Wald: quando l’agricoltura collabora col turismo, Reinhard Lechner;

Lo sviluppo ecologico di un territorio rurale: la valle di Lesach, Maria Elisabeth Asamer e Hans Windbichler;

Una politica per l’Europa, una politica per casa nostra, Tavola rotonda con Hubert Frasnelli, Friedrich Wilhelm Graefe zu Baringdorf, Andreas Weissen, Fiorella Ghilardotti, Alessandra Zendron, Eckart Hildebrandt (moderatore);

Discussione comune delle Tesi di Dobbiaco 1995.

Dobbiaco

I relatori
Maria Elisabeth Asamer, agronoma, operatrice dell’istituto di consulenza ÖAR-Regionalberatung, Graz;

Carla Barzanò, dietologa, impegnata in progetti di educazione alimentare, Pavia e Berlino;

Rolf Disch, esperto di architettura solare, presidente dell’agenzia energetica solare “Regio Freiburg”, Friburgo in Bresgovia;

Eckart Frahm, umanista, coordinatore dei servizi radiofonici del DIFF (istituto di ricerca sui corsi università via etere) dell’Università di Tubinga, Tubinga;

Hubert Frasnelli, vicepresidente della Südtiroler Volkspartei, capogruppo del proprio partito nel Consiglio provinciale di Bolzano, Bolzano;

Karl Ganser, direttore del progetto di riconversione ecologica “IBA-Emscherpark”, Gelsenkirchen;

Fiorella Ghilardotti, Deputata al Parlamento Europeo, Milano;

Hans Glauber, consulente, presidente dell’Ökoinstitut Südtirol/ Alto Adige, ideatore dei Colloqui di Dobbiaco, Francoforte s. M. e Bolzano;

Friedrich Wilhelm Graefe zu Baringdorf, agricoltore della Vestfalia, vicepresidente del comitato per la politica agricola del Parlamento Europeo, Spenge (D);

Eckart Hildebrandt, ricercatore dei rapporti tra tecnologia, lavoro e ambiente, operatore dell’istituto di ricerca “Wissenschaftszentrum Berlin” (WZB), Berlino;
Willi Hüsler, esperto di viabilità e titolare dello studio di ingegneria BV, Zurigo;

Jost Krippendorf, titolare dello studio di consulenza ecologica e sociale “Büro Krippendorf”, Berna;

Reinhard Lechner, direttore del Consorzio prodotti naturali del Vorarlberg presso la Camera di commercio del Vorarlberg, Bregenz;

Steffen Leib, responsabile per l’ambiente e direttore marketing del birrificio ”Neumarkter Lammsbräu”, Neumarkt/Opf (D);

Rainer Lucas, economista, direttore della sede regionale della Renania d. Nord – Vestfalia dell’istituto di economia ecologica IÖW, Wuppertal;

Andreas Weissen, assessore comunale di Brig-Glis e presidente del comitato per il trasferimento su rotaia del traffico di transito “Alpeninitiative Schweiz”, Brig (CH);

Hans Windbichler, agricoltore, rappresentante locale del progetto Valle di Lesach, Liesing (A);

Waltraud Winkler-Rieder, direttrice del dipartimento energia dell’ente consulenza ÖAR, Lochen (A);

Alessandra Zendron, consigliera verde e vicepresidente del Consiglio provinciale di Bolzano.

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Benessere ecologico a livello locale ultima modifica: 2019-10-15T04:32:29+02:00 da Totem&Tabù

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