Montagna e sentieri chiusi, che errore professor Conte!
di Stefano Ardito
(pubblicato su stefanoardito.it il 27 aprile 2020)
Alla fine il Presidente del Consiglio ha parlato. Sappiamo quando riprenderanno a lavorare operai e creativi della moda, custodi dei musei e baristi, calciatori professionisti e toelettatori di cani. Ma la libertà di camminare su un sentiero o di pedalare su una strada di campagna, fondamentale nelle abitudini e per la salute fisica e mentale di una grande fetta di italiani, non è solo stata rinviata. Non se ne parla proprio, non esiste.
Confesso che me lo aspettavo. Da più di trent’anni, da quando faccio questo mestiere, ho spiegato decine di volte a direttori di giornale, amministratori pubblici e funzionari RAI che in Italia centinaia di migliaia di persone frequentano vette, pareti e sentieri, e che se si include il vasto mondo della bici ci si avvicina probabilmente al milione.
Qualcuno mi ha capito e creduto, altrimenti avrei dovuto cambiare lavoro. La grande maggioranza di questi signori e signore mi ha lasciato educatamente parlare, e ha continuato a ignorare completamente quelle cifre.
Decine di leggi nazionali e regionali, a iniziare da quelle che contrappongono guide ambientali e accompagnatori di media montagna, dimostrano quanto il disinteresse per la montagna e chi la pratica sia diffuso tra chi ci governa, dalle Alpi fino all’Etna.
Nei giorni scorsi, quando la questione dell’apertura o meno dei rifugi è arrivata su Montagna.tv e poi su La Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa (in televisione no, lì si è parlato sempre e solo di spiagge) ci siamo illusi che il governo avrebbe fatto una scelta diversa. Invece no, ed è una pesantissima sconfitta per il CAI e per le altre associazioni che rappresentano il nostro mondo.
Certo, grazie all’appello di Paolo Cognetti alla Regione Valle d’Aosta (giusto ma corporativo, l’ho già scritto!), e alle scelte di buonsenso della Provincia di Bolzano, chi vive ai piedi delle montagne dal 4 maggio le potrà frequentare.
Il Trentino, la Valle d’Aosta e l’Alto Adige, giustamente, fanno l’interesse dei loro cittadini-albergatori, e si preoccupano di chi vive in città solo nella prospettiva dell’estate, che come sappiamo inizia tra due mesi. Le migliaia di escursionisti e ciclisti che vivono in città come Roma e Firenze, dove il COVID c’è sempre stato molto poco, devono restare rinchiusi.
Nelle scorse settimane il sindacato, Confindustria e Confcommercio, le associazioni professionali di ogni tipo hanno fatto il loro mestiere, e sono state (quale più, quale meno) ascoltate. Il mondo di chi pratica e vive l’aria aperta, di cui faccio parte, non è stato ascoltato, e per ora rimane dietro le sbarre. Credo ci sia bisogno di un appello nazionale, da diffondere attraverso i media specializzati e non, altrimenti le gabbie resteranno ben chiuse.
Mi aspettavo tutto questo, ripeto. In Germania, dove la politica sa quanto sia importante l’outdoor, i sentieri, le ciclabili e le falesie sono già state riaperte, con poche regole ispirate dal buonsenso.
Da quelle parti i cittadini sono considerati come adulti capaci di regolarsi, e non come studenti discoli da tenere sottochiave e bacchettare. In Italia, dopo gli inseguimenti con elicotteri (con troupe a bordo) e droni di runner e passeggiatori di cani, l’atteggiamento nei confronti dei cittadini è diverso, e le gabbie sembrano l’unica soluzione.
Il governo Conte, che finora ha gestito abbastanza bene la crisi, è formato da avvocati, professori, politici di mestiere e funzionari pubblici, e vede in molti ruoli-chiave persone nate in Regioni dove il libero sport all’aria aperta è molto meno diffuso che altrove. Nessuno pseudo-leghismo, sia chiaro, mia madre era nata a Napoli. Ma la realtà è questa.
Accanto all’ignoranza, pesa su escursionisti e simili la pessima figura fatta tra febbraio e marzo dal mondo dello sci di pista, l’unica pratica della montagna che la politica italiana sa immaginare. E’ giusto ricordare che, al contrario che nelle cabinovie e sulle spiagge, nella montagna primaverile ed estiva ci si sparpaglia, e mantenere le distanze di sicurezza è certamente più facile che in città.
Nell’estate di qualche anno fa ero a Chamonix, e due ministri del governo francese (credo fosse presidente Nicolas Sarkozy) hanno festeggiato il 14 luglio salendo l’Aiguille de la République, una difficile vetta rocciosa del Monte Bianco.
Decenni fa, per i politici che hanno ricostruito l’Italia, la montagna era un luogo e una meta importante, anche perché simbolo di modestia e di spirito di sacrificio.
Penso a Palmiro Togliatti, a Sandro Pertini, ad Alcide De Gasperi di cui pubblico accanto a queste righe la firma del 1947 sul primo libro di vetta del Gran Sasso. Più tardi sono venuti Bruno Trentin, Guido Rossa e perfino Gianni Alemanno.
Sarei felice di sbagliarmi, ma le abitudini e le attenzioni di chi ci governa in questi difficili mesi mi sembrano piuttosto in bilico tra le Maldive e i bagni Mariuccia. Con tutto il rispetto per la signora Mariuccia, che questa estate dovrà spendere un sacco di soldi per separare gli ombrelloni con il plexiglas.
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@ 99 Diogene leggi bene la frase e riportala con interezza:
“La maggior parte delle persone crede che una Guida Alpina sia un eroe o qualcosa di simile, ma non è così.” Non vi leggo alcuna mancanza di rispetto per i lettori.
Hai preso un abbaglio, hai riportato la frase tralasciando le parole ma non è così.
Anonimo Lusa, è la frase che ho riportato virgolettata che manca di rispetto verso i lettori. Eroi? Ma scherziamo? Gli unici eroi che mi vengono in mente in questo momento sono i medici negli ospedali.
Diogene, un po’ di rispetto per le Guide Alpine non guasterebbe, non credi?
Per la nausea se ti perdura potresti fare una bella flebo di Plasil in veranda.
Anonimo Marcello, ho visitato il tuo sito ma quando ho letto “La maggior parte delle persone crede che una Guida Alpina sia un eroe o qualcosa di simile” mi è venuta la nausea ed ho abbandonato, mi spiace. Meglio fumarsi una sigaretta in giardino.
Caro Paolo, insieme all’ampia interpretazione ci vedo anche un’ampia libertà, da parte del poliziotto, di farti la multa o meno, a seconda del suo umore, del suo stato di salire, della tua simpatia, della tua bellezza e del meteo.
Metto anche qui.
Questo Governo di Conte mi piace sempre di più: fa delle regole e poi responsabilizza gli stupidi dicendo loro che possono pensare ad applicarle come preferiscono.Praticamente dice: le regole sono queste, cazzi vostri se vi fate male.E deve essere vero, da come si vedono protestare tutti i “paraculati”, nel senso di quelli abituati a dare sempre agli altri la responsabilità di ciò che fanno.
Io invece ci tengo a far sapere per bene, con gradualità e a chi lo merita, chi sono, perchè si sappia senza equivoci come la penso, è il filtro più semplice, efficace e pulito per me per intraprendere o meno conoscenze.
Fabio, grazie! Anche a me piace perché significa “piccola pietra”. Non lo nascondo, ma è lungo da scrivere ogni volta.
*****Marcello, non avevo fatto caso alla possibilità di aggiungere il sito 🙂
Vista la sterilità di un dialogo con sconosciuti, io metto pure il mio sito così da far sapere all’interlocutore con chi sta dialogando. Non amo far sapere i fatti miei ma mi sembra semplicemente piacevole aggiungere caratteristiche personali al nome cui l’interlocutore si riferisce. Come si fa normalmente quando si parla, ci si conosce e cose così, insomma, normali.
Poi fate un po’ come volete.
Grazia Pitruzzella: è bello!
Perché lo nascondi?
Pardon: concetti non concerti! 🙂
Buongiorno Guido…ma insomma!! 🙂
Per quanto mi riguarda, conosco solo il volto di Stefano Michelazzi, Lorenzo Merlo e Alessandro Gogna. Il resto degli interlocutori fanno parte di un quadro astratto. Personalmente non metto il cognome perché Pitruzzella è lungo, e ognuno ha le sue ragioni per farlo o non farlo.
Ciò a cui faccio attenzione sono i concerti che vengono espressi.
Firmarsi o meno è un pallino di Cominetti, ma di sicuro non c’entra proprio nulla con l’onestà o la disonestà: pensarlo è stupido e sostenerlo, semmai, disonesto.
Essendo la disonestà “mancanza di onestà (cioè di probità nei rapporti con il prossimo o rettitudine morale)”, [Treccani] una firma falsa su un assegno lo é, non su un blog.
@ grazia 86. Buongiorno Grazia, quando ci si mette in mostra o in vendita, bisogna specificare per bene con quale parte del corpo lo si fa, se con la faccia o con il culo.
Marcello, mi riferivo agli insulti!
Perché disonesto?
Far notare che chi non si firma con nome e cognome è un disonesto, secondo me, non è mai fuori tema.
Stiamo andando fuori tema, o sbaglio? 😅
Mi raccomando: distinguete SEMPRE fra doxa ed espisteme (Conte dixit, in Parlamento)
Anonimo Diogene, chi è anonimo Marcello?
Se è quello che penso io, so che non ha mai fatto sforzi per cercare consensi né per rendersi simpatico.
Stammi bene.
Sul commento n.69:
Anonimo Marcello, non hai idea a quanta gente stai sul cazzo tu.
Sí, Enri, avevo inteso. Però Carlo è talmente bombardato (🎯🎯🎯) che mi sono detto: “Lasciamolo in pace almeno quando non c’entra”.
Carlo, ti fischiano le orecchie?
Fabio,
non hai capito, intendevo dire che piuttosto che batti e ribatti sul nulla preferisco le discussioni con Crovella e, per fare esempio, ne ricordavo una che tempo fa ha acceso gli animi.
Che cosa c’entrano Crovella e i “cannibali” (75)? In questa discussione lui non compare neppure.
Perché non si dice: “Preferisco discutere delle cretinate di Bertoncelli”?
Ragazzi, prima di criticare Carlo attendiamo almeno che lui abbia scritto qualcosa…
Anonimo Lusa, non copiare Castorp di La montagna Incantata. Togli i sigilli. La vita è la fuori.
Enri, me ne farò una ragione.
Buona mascherina.
Per Grazia, messaggio 56. Scusami ma quello che scrivi e’ offensivo, non hai capito, non hai letto quello che ho scritto. Ma va bene cosi, scusami non mi interessano i botta e risposta one to one, soprattutto se a parlare c’e’ qualcuno che non dice nulla ne’ di vero, verificabile e tantomeno interessante.
Preferisco perfino discutere con Crovella di Cannibali, almeno sappiamo di che’ parliamo….
Lascio che tutti se ne vadano in giro, che ciascuno si prenda le proprie responsabilità. Guardo loro dalla finestra (sigillata al silicone) e non mi mescolo alla folla scalpitante acefala. Guardo e penso a me stesso e ciò che è meglio per me stesso e passo alla larga da loro.
Critico, sono d’accordo con te.
———
Caro Paolo, allargheranno un po’ le maglie, produrranno un’altra valanga di numeri sconclusionati, la gente misteriosamente morirà solo e soltanto di covid19 (quindi se non ci ammaliamo, vivremo per sempre?!?), così diranno che hanno ragione e questo lock-down è buono e giusto. Poi faranno i vaccini e tracceranno tutti. Fin de l’histoire et début de la nouvelle vie en cage.
——
Stanno indagando? Sono certa che sarà difficile seguire il bandolo fino alla matassa e finirà a tarallucci e vino in pieno stile italiano, nonostante le vittime (questo è il termine appropriato).
Proprio adesso che stiamo scendendo bene e basterebbe ancora poco per andare sotto l’1% di aumento dei contagi, hanno deciso di aprire e tutti andranno in giro !
Non potevamo aspettare ancora ?
Che stupidità, spero che non riparta tutto troppo forte.
All’estero chi ha riaperto aggiorna poco i numeri 🙂 , vedremo.
Leggo che la regione Lombardia ha istituito una commissione con durata un anno per “fare luce” su ciò che è successo 🙂 🙂 🙂
Sarà diffusa nebbia fitta o oscurità totale ?
Spero nella magistratura, ma di solito è lentissima, faccio in tempo a morire, peccato non sapere: io lo so, ma voi non lo sapete e non lo posso dire, mi accuserebbero subito di diffamazione.
La mascherina, in certi casi è controproducente. Ove la rendono obbligatoria probabilmente lo fanno per poter dimostrare di aver fatto tutto il possibile.. Vanno oltre a quanto previsto per assecondare il popolino che viene soppoposto ad una martellante diluvio di notizie contraddittorie e sempre più allamistiche provenienti dai vari canali televisivi. Oltre al problema del virus ed ai problemi economici derivanti dal confinamento imposto più andiamo avanti e più l’equilibrio mentale delle persone incomincia a vacillare. Il sistema di gestione delle informazioni è delle notizie é stato completamente sbagliato.
La mascherina e l’attività fisica:
http://m.perugia24.net/news/guai-a-correre-e-fare-attivita-motoria-con-la-mascherina-rischiate-l-alcalosi-e-lo-svenimento-45110?fbclid=IwAR0EjRAe3r-mWyZxFL6_ZRtVIx1Yz2eo91kCTqqzsC3yH9Qy-tHGcIYbmfY
Non ho paura di contagiarmi, mi stanno solo sul cazzo i fumatori perché per un loro vizio costringono anche me a doverne sopportare la debolezza. Lo faccio, per carità, ma se mi chiedi se ne sono felice la risposta è no.
Marcello, allargati pure, ma forse sarebbero altre le direzioni migliori per farlo, anche nei riguardi della tua salute…
Di sicuro i tabaccai come le mascherine per strada (o sui sentieri) non hanno la minima rilevanza sulla tua probabilità di contagiarti.
In verità, anonimo Matteo, pensavo al bene mio. Scusa se mi sono allargato.
” Io lascerei che i fumatori si fottano per stavolta e lo farei per il loro (e il nostro di tutti) bene”
Cazzo, come non sopporto quelli che pretendono di farmi fare (o non farmi fare ) qualcosa per il mio bene!
Intare apprendere che mentre molti imprenditori italiani scalpitano per la riapertura, gli imprenditori cinesi del tessile a prato sostengano che è ancora popo prudente aprire dopo il 4 maggio (leggasi al proposito Il Fatto Quotidiano).
La saggezza cinese insegna (quei cinesi che si sono messi all’inizio della pandemia in autoquarantena in italia anticipando le disposizioni).
Caro Marcello, che ogni comune possa sfornare decreti come pane al mattino fa il paio con l’apertura necessaria delle tabaccherie.
Queste si uniscono alle infinite incongruenze di questo tempo storico, ma i più non se ne accorgono.
———-
Fabio, sinceramente potrebbero venirmi dubbi su ciò che dice il mio interlocutore se sollevasse un punto di vista nuovo, ma quello proposto da Enri non è altro che il cliché regalato dai media.
Se mi conoscessi, sapresti che ho messo mano alla mia vita svariate volte e sono sempre pronta a cambiare cammino, anche se non è ben battuto, ma fatico ad accettare luoghi comuni, etichette e paradigmi confezionati.
La Montagna, lei, per ora è qui, al di là di noi e dei traffici dei piccoli uomini.
Grazia, ci sono Comuni in cui la mascherina è obbligatoria anche se si cammina per strada. Recco in Liguria è uno di questi perché, mio malgrado, ci sono dovuto andare stamattina per un motivo di quelli concessi.
Dirò una banalità che sicuramente qualcuno ha già detto, ma considerare le tabaccherie (intese come rivendita di tabacchi) come genere di prima necessità al pari dei panifici, mi sembra un’assurdità micidiale. Il fumo provoca molti più decessi del Corona Virus e soprattutto più spese sanitarie per assistere tutti i malati di patologie indotte dal fumo, appunto. Io lascerei che i fumatori si fottano per stavolta e lo farei per il loro (e il nostro di tutti) bene. Eccheccazzo.
Grazia, di tanto in tanto una punzecchiata (“punzecchiatina”) fa bene, per rammentarci che potrebbe aver ragione il nostro interlocutore. Ciò vale pure per me.
… … …
Prima o poi andrò sull’Etna.
Perdonatemi se sono stata incalzante, ma è stancante sentire le stesse frasi da mesi, senza che siano accompagnate da argomentazioni.
Se fosse un problema solo mio le possibilità di incontrare un individuo infetto su un sentiero di montagna e di infettarmi in un giorno lavorativo (in cui ho preso ferie oppure sono in pensione) mentre da solo salgo in Grignetta per il sentiero normale sono talmente basse che io rischierei una volta alla settimana. Non vogliono che io, se si verifica quella possibilità bassa, una volta tornato a casa infetti qualcun altro. Se percorro lo stesso sentiero in un giorno festivo le probabilità di incontrare un asintomatico infetto che infetti me già salgono di molto. Ve li immaginate gli escursionisti dell’area di Milano che domenica prossima salgono in Grignetta? Forse che non ci sarebbero assembramento in cima e numerosi incontri lungo il sentiero? Però se il governo aspetta che i contagi siano a 0 saremo blindati fino al vaccino. E’ il momento che prenda decisioni di responsabilita’ che cerchino di mediare tra la ripresa economica e anche ludica e un numero di contagi sostenibile per il nostro sistema sanitario. E quindi secondo me dobbiamo farci sentire altrimenti si dimenticano di noi,
Buongiorno Fabio,
ripetere come automi gli slogan passati in televisione dimostra che non si è autonomi nel pensiero. Non è un giudizio, è un’osservazione.
A mio avviso questo è un effetto secondario molto più nocivo del virus in sé perché tende a metterci gli uni contro gli altri alla ricerca di un colpevole. E questo mi terrorizza perché lede la nostra dimensione sociale.
Buona giornata dalla Montagna.
Devo ammettere che il fatto di non poter fare, magari anche per sei mesi, quello che ho sempre fatto, mi stimola il cervello a conoscere altro, anche se le gambe si indeboliscono.
Sinceramente non mi dispiace, magari imparo altro e esco dalle mie fissazioni (frustrazioni-complessi-limitazioni-…)
Sì, cambiare fa bene, dato che non siamo mai capaci di cambiare nulla di noi e di solito piangiamo inneggiando alla libertà, senza accorgerci che quella libertà altro non è per noi che vera prigionia.
Insomma, mi pare di aver capito che Enri “non pensa con la sua testa” (56).
… … …
Regola generale:
1) Io penso sempre con la mia testa.
2) Tu, che mi contraddici, non pensi con la tua testa. E trasmetti pure astio.
Alé!
Enri,
mi pare più che evidente che hai assorbito appieno tutto ciò che è stato trasmesso dal mainstreem senza curarti minimamente di verificare e attingere notizie altrove, altrimenti sapresti che l’uso della mascherina dev’essere limitato agli individui affetti da patologie a carico delle vie respiratorie e non utilizzata in spazi aperti.
Senza contare tutti gli effetti secondari (nessuno, stranamente, menziona i suicidi) dovuti al confinamento.
Ti invito a leggere, perlomeno, la pagina del Ministero della Salute, così puoi trasmettere meno astio alle persone che si sono informate e che pensano con la loro testa. Oppure, se condividi appieno le notizie divulgate senza criterio al fine di creare puro terrorismo, ti prego di stare a casa dove potrai goderti la grande varietà di trasmissioni edificanti passate dalla televisione.
Buona giornata.
Articolo veramente pessimo che nuoce alla causa che vorrebbe difendere. È di stampo corporativo, non considera la situazione sanitaria ed economica complessiva e non tiene conto che tra i frequentatori della montagna l’inciviltà è diffusa come altrove. Spiace dirlo ma come popolo siamo ancora lontani dal possedere un diffuso senso civico. Il mio pensiero va a chi, in montagna, vive del turismo ma non possiamo risolvere il problema liberando orde di scalmanati per i pendii; dovranno essere tutelati con sussidi statali (non si sente più parlare di autonomia regionale adesso, chissà perchè…). Ma il peggio arriva alla fine con quel ridicolo paragone tra i politici amanti della montagna e quelli che preferiscono il mare: ma dai! Amici montanari, spero non vogliate seriamente mettere le vostre istanze in mano a costui: è uno che mentre gli altri indicano la luna lui guarda ar…dito.
@50
Da parte mia anche se il cosiddetto “sistema” non usasse estrema prudenza nella riapertura anzi fosse per una ampia riapertura, decideri io personalmente le precauzioni da adottare. Insomma sarei ancora più estremamente cauto e prudente, certamente raddoppierei la distanza sociale e il tempo di isolamento.
Si parlo di disciplina. Parola dimenticata e sconosciuta. Quella che ti fa mangiare insalata e non la torta, che ti fa allenare di notte, cosi fai l’8a. Quella che ti fa rispettate la natura, gli altri sul sentiero alle soste, quella che ti fa dire no grazie se ti propongono cose insensate anche se attraenti e poco faticose.
Quando scrivo disciplina intendo fermarsi per strada su un sentiero e ovunque e darsi reciprocamente la possibilita’ di stare distanti. Se invece anche su un sentiero uno mi risponde ” non mi fermo perche’ mi sto allenando e passo dove voglio” testuali parole, costui e’ un cretino e pericoloso. Questo intendo per disciplina. Pensare ai propri doveri, prima dei propri diritti.
Cavolo!! Per non dir di peggio. Ma ci vuol tanto?? A quel paese sti deficienti. Punto. Diciamolo chiaro. Senza se e senza ma.
mamme con tre figli in giro come se nulla fosse: ma una cacchio di mascherina e proteggere sti bambini no???
Enri, parli di disciplina come se fossimo in classe e il maestro dicesse impartire ordini.
Dall’altra parte della cattedra, però, non ci sono solo bambini, ci sono adulti che non sanno come arrivare a fine mese, se non sono già naufragati nella disperazione. Mi chiedo se il numero dei suicidi (che non viene sapientemente divulgato) va nel calderone del covid, insieme a tutte le infinite patologie che da due mesi hanno deciso di andare in vacanza.
Non siamo bambini che han fatto una marachella, siamo cittadini con una dignità e una dimensione sociale. E qui non si sta parlando di andare a farsi una corsetta (per quanto per me sia importante).
By the way, sappi che fare attività fisica con la mascherina non è per nulla salutare. Sul sito del ministero trovi chiari indicazioni sull’utilizzo di questo dispositivo.
Sono solidale con chi è uscito con i bimbi. Secondo te la mamma che doveva fare? Lasciare gli altri due a casa e fare i turni perché del virus è satura l’aria che respiriamo, persino per monti 🙂
Please, please, sii ragionevole!
Introduco un ulteriore elemento di serena riflessione sperando che sia una novità per il dibattito. Forse lo spartiacque concettuale fra chi comprende il valore del sacrificio individuale (in nome di una priorità superiore) e chi non lo comprende/condivide potrebbe dipendere dal fatto che uno abbia (o abbia avuto) oppure no delle responsabilità genitoriali e soprattutto se le senta o meno sul piano morale. Mi spiego: io ho gia’ messo in conto che la severissiva recessione economica comporterà un significativo ridimensionamento del mio fatturato nei restanti mesi 2020. Di conseguenza ho già preso la decisione che, salvo sorprese positive, rinuncero’ alle vacanze quest’estate al fine di non rischiare di essere a corto di soldi in autunno per le incombenze familiari. Rinuncio alle mie vacanze per non rischiare, per esempio, di non poter pagare le spese universitarie dei miei figli. I giuristi usano una locuzione dal sapore un po’ ottocentesco, ma molto azzeccata: “la diligenza del buon padre di famiglia” (che non è la diligenza del West, ma l’essere diligenti). Non crediate che non mi pesi rinunciare alle vacanze, ma le priorità mi sono chiare. Analogamente il “sacrificio” di non fare gite e’ ai miei occhi giustificato da priorità di livello superiore nell’ottica della collettività nazionale. Queste cose o si “sentono” o non si “sentono”. Non c’è dialettica per poter dimostrare la maggior fondatezza di una posizione rispetto all’altra. Se questo è lo spartiacque basilare delle nostre incomprensioni, temo che tali incomprensioni resteranno cosi’ per sempre. Però è legittimo che anche chi si schiera per una estrema prudenza nella riapertura non venga considerato un servo del sistema. Non è detto che, se ci si astiene dal far gite per il senso del dovere, questo significhi che non amiamo le montagne, anzi… forse le amiamo perfino di più!
Stasera ho fatto gitina dietro casa. In liguria si puo’. Io mi sono approcciato con mascherina e atteggiamento da chi pensa che la’ fuori avvicinarsi ad un essere umano sia piu’ rischioso che incontrare un feroce terrorista dell’Isis. Fatto un pezzo di semtiero in salita, trovato gruppetti di adulti e di ragazzi urlanti ( numerosi) molto vicini fra di loro…ma anche mamme con tre figli come se nulla fosse. io ho deviato per prati per tenere almeno 10 mt da costoro, scoprendomi uno slalomista degno di Tomba. Sempre con mascherina ( Sperando serva). Ho raggiunto un po’ di solitudine solo piu’ in alto. Ecco se non abbiamo imparato la disciplina non ce la faremo. E spero davvero che il caldo ci dia una mano indebolendonil virus. Altrimenti si aprono le gabbie ( scusate l’espressione, ma ci sta…) e allora non so dove finiamo…
un po’ disciplina, quella che ci insegnavano a scuola, non ci vuole molte, farebbe grande differenza.
si ma fino ad un certo punto. Anche perchè c’è chi di sacrifici ne fa più di altri.Non solo sta chiuso in casa a rompersi le scatole, si sta anche rovinando economicamente. Quindi è doppiamente solidale.Si fa presto ad essere solidali quanto la pagnotta ti arriva bella e pronta a casina.ma non funziona pe tutti così.
Questo è vero: chi ha la fortuna di ricevere regolarmente uno stipendio è probabilmente più aperto ai sacrifici di chi invece in questo momento ha difficoltà economiche
Il cambio di passo sarebbe, ad esempio, prima di fissare il prezzo di vendita di una mascherina, chiedersi quale sia il costo di produzione in Italia. Sarebbe non tenere chiuso un club di campi da tennis considerandolo come uno stadio di calcio. Sarebbe incaricare le finanziarie o i mediocrediti regionali a erogare i finanziamenti e fondo perduto alle aziende, trasferendo loro prima le risorse. Potrei andare avanti a lungo ma sarei noioso.
Il concetto è che il 3 marzo una decreto legge (col criterio del taglione) ci stava. Dopo 2 mesi e 300 commissioni d’esperti no.
Per il resto concordo totalmente con Heinz Grill.
Tramite il Cai Uget Torino, oggi ho potuto leggere il numero di maggio di Montagne 360. È free on line per tutti:
https://www.caiuget.it/cai/montagne360-maggio-2020-online/
L’ho trovato molto interessante, in particolare gli articoli di Paolo Cognetti e di Anna Torretta (guida) e poi un gustoso pezzo di Gobetti.
Ma tutto il numero e’ accattivante, a dimostrazione che la realtà è sempre multiforme: non è detto che ad amare le montagne siano esclusivamente quelli che scalpitano per tornarci a testa bassa. Lasciate legittimità anche a chi non condivide le vostre stesse idee. Buona serata a tutti!
Michele Cornioli, certo, la dignità include anche la solidarietà e il pensare agli altri. Per me pensare agli altri e solidarietà non esclude l’attività nelle montagne, neanche in questo momento.
si ma fino ad un certo punto. Anche perchè c’è chi di sacrifici ne fa più di altri.
Non solo sta chiuso in casa a rompersi le scatole, si sta anche rovinando economicamente. Quindi è doppiamente solidale.
Si fa presto ad essere solidali quanto la pagnotta ti arriva bella e pronta a casina.
ma non funziona pe tutti così.
A proposito di mascherine e compagnia cantante, vi invito a dare un’occhiata ai post del generale Antonio Pappalardo:
https://m.facebook.com/generaleantonio.pappalardo
Panzeri, su questioni scientifiche meglio informarsi su riviste scientifiche che pubblicano con controlli peer-review.
Heinz Grill, e chi li decide i valori assoluti? Per te il valore assoluto sarà la dignità, (sei in buona compagnia, W. Schauble ha detto più o meno la stessa cosa in un’intervista recente), per me invece è la solidarietà, per cui se necessario per il bene degli altri posso anche accettare di fare dei sacrifici.
Paolo Panzeri,
ho ascoltato una buona metà dell’intervista, come da te suggerito.
A parte il paradosso della Protezione civile che si appropria dei presidi di sicurezza che dovrebbero andare agli operatori sanitari (ma non mi stupisce), il dottore non dice cose nuove per me.
———
Sono d’accordo con Heinz e Alberto.
Giusto Heniz
“Guai a barattare la libertà in cambio della sicurezza”
Esiste solo una cosa assoluta, questa è la dignità del uomo. Se vendiamo in causa delle paure la nostra libertà e la nostra attività, con la speranza di salvare la salute, siamo arrivati nel abisso della più grande malattia. Dopo questa quarantena arriverano sicuramente le malattie più gravi, perchè non avremo aquisito una resistenza nel sistema imunitario. Senza movimento, senza contatti, non è possibile allenare il nostro sistema imunitario.
@36
Quale sarebbe il cambio di passo e quali soluzioni avrebbe per affrontare l’emergenza? Chi possiede la bacchetta magica?
Dibattito interessante…..
Cornioli, non è un post, è una intervista di 20 minuti al capo dei medici della bergamasca, non è un politico o un dirigente o un so tutto io, è uno che lavora nella sanità e rappresenta tante persone che lavorano.
Prova a sentirne una buona metà: apre gli occhi !
Non tenere gli occhi chiusi, rischi di non vedere 🙂
Io penso che attualmente il complesso delle norme relative al lockdown e all’emergenza sia ormai gestito in modo preoccupante e inadeguato; il simbolo ne è, ad esempio, il prezzo delle mascherine, inferiore al costo di produzione. Altrettanto preoccupante la risposta all’obiezione su questo tema ( come minimo sprezzante di Arcuri ). Ormai hanno perso il contatto con la realtà e il problema politico ( contrasto regioni nord/governo) ha fatto il resto. La mia impressione purtroppo è che la complessità del problema sia ormai più grande di questo governo, il quale arranca disperato. Dico questo non tanto ( ma anche) per il problema sanitario ma soprattutto per il problema economico. Crovella in questo ha ragione. Il governo ha messo in piedi una serie interminabile di micro interventi ( sulla carta) che non è in grado di attuare e nemmeno di finanziare. Non è in grado di attuare perchè la macchina burocratica era farraginosa e ingestibile prima immaginiamoci adesso. Non è in grado di finanziare perchè mancano le entrate e lo spread è elevato. Non sono in grado di prevedere cosa succederà ma non sono ottimista che quello slogan “andrà tutto bene” sarà seguito dai fatti. Ci sarebbe davvero bisogno di un cambio di passo significativo che non mi sembra di scorgere.
@ 33 come si evince nell’articolo, Jonas Schmidt-Chanasit dice che «l’unica cosa che può essere fatta» è una lenta strategia di eliminazione delle restrizioni per constatare gli effetti che produrranno. «Dovremo scoprirlo nel prossimo futuro e non ci resta che andare avanti».
Domanda lecita: siamo cavie da laboratorio? Si qui si naviga a vista…..
Sì certo, per capire quasi tutto sul virus vado a leggere un post facebook
Sulla Germania e la riesplosione dei contagi inviterei ad informarsi meglio:
https://www.ilpost.it/2020/04/29/germania-r0-contagi-aumento-restrizioni/
https://www.open.online/2020/04/29/coronavirus-in-germania-i-casi-di-contagio-salgono-dopo-lallentamento-del-lockdown-no-spieghiamo-perche/
Qua viene spiegato quasi tutto il problema virus molto bene
https://www.facebook.com/484438638314696/posts/2886165931475276/
È scientificamente provato quali “sono” i benefici del corpo e della mente per chi frequenta la montagna , ci sono un infinità di libri che ne parlano, vorrei cortesemente pregare chi non ne sa nulla da astenersi di fare critiche giusto per parlare , aggiungo che meglio morire facendo ciò che amiamo anziché farlo in un letto d’ospedale o rintanati in casa pieni di paura . Mi scuso con chi non è concorde con me lontano da voler inculcare le mie idee in proposito .
Vi auguro a tutti buona Vita .
@23 non è questione di arrendersi, ma stare sulla difensiva. Ciò che prospettano gli epidemiologi, virologi e studiosi della materia è un quadro alquanto desolante ed incerto.
Se si arrampica su una cascata di ghiaccio, pur vetrata che sia, si posseggono piccozze, ramponi e chiodi da ghiaccio, nel nostro caso non abbiamo nessun strumento per la progressione.
A mio avviso qui ci si “arrampica sugli specchi”.
Ieri Marco Travaglio (direttore del Fatto Quotidiano) ha detto “A me (Travaglio) piace giocare a tennis. Cosa c’è di più adeguato del tennis alle attuale situazione generale? Uno sta di qua e l’altro sta di là della rete, non c’è contatto, non c’è pericolo. Quindi, in teoria, è stupido vietare il tennis in questi giorni. Però è giusto vietarlo se lo si inquadra nello scenario complessivo. Infatti permettere ai tennisti di andare a giocare a tennis vuol dire autorizzare il movimento di gente, che è l’ipotesi che ora come ora non è suggerita da nessun esperto. Quindi io (Travaglio) capisco la situazione e accetto di rinunciare al tennis.”
Mutatis mutandis è il ragionamento applicabile alla montagna, con in più il già citato concetto che, di fronte ai gravissimi problemi che il governo deve ANCORA affrontare (cioè quelli delle ripercussioni economiche che emergeranno nelle prossime settimane), figuratevi se il governo prenderà anche solo in considerazione le istanze degli alpinisti/escursionisti…
Si Crovella, ci illudiamo.
Ho già scritto la mia posizione e sintetizzo al massimo: ma quale interesse può avere agli occhi del governo in carica l’esigenza “voluttuaria” (“andare in montagna) di un milione di italiani quando, oltre a 27000 decessi, fra poco il governo dovrà affrontare le ripercussioni socio-economiche della più grave recessione dei tempi moderni? Si calcola che ci saranno 10 milioni di nuovo poveri, cioè di poveri post Covid, letteralmente affamati. Con i pre-esistenti 5 milioni circa, fanno 15 milioni di persone cui , fra pochi giorni, dover procurare pane e companatico e probabilmente un tetto e ogni altra assistenza di ogni tipo. E coi vi illudete che le autorità, con queste cose così importanti, si preoccupino del desiderio di un “solo” milione di andare in montagna???
Buongiorno!
Critico, il CAI è perfettamente allineato con il sistema esattamente come in epoca fascista, nonostante numeri interi dedicati alla memoria, esprimendo il dispiacere di essere stato parte attiva di quell’epoca.
Da super sportiva, guida e amante della Natura, proprio non riesco a etichettare l’escursionismo come “pratica sportiva”, forse più come “attività ricreativa” nel senso stretto del termine, ovvero che favorisce la nuova vita, la ri-creazione.
Invito tutti a smettere di usare termini riferibili alla guerra, poiché così non si fa altro che alimentare il gioco.
P.S.: per l’altro Matteo (che mi babba il nome): “a nessuno serve andare in montagna ora”. Né mai.
E’ in assoluto una delle attività più inutili che si possano concepire.
Per questo è così importante e per questo è il momento giusto per parlarne.
Proprio ora.
Paradigmatico.
Luigi dice: “Siamo un popolo di gente che sa cos’è la libertà e ci sentiamo gente libera”
e subito dopo Lusa: “…”
E un po’ scoraggiante…
LUSA
ma come un combattente come te…si arrende???
Parlo da escursionista, i praticanti di questo sport, é vero, negli ultimi anni sono aumentati, ma non penso in maniera tale da creare problemi di sovraffollamento. Purtroppo non interessano politicamente, non trovano chi li tuteli. Il Cai è allineato con il governo e recita il mantra dello stare a casa. Pensare che sarebbe uno di quegli sport che per natura favorisce il distanziamento. Ho anche il timore che lo sport escursionistico in montagna venga volutamente penalizzato per tenere a vada tutti gli altri cittadini che erano avvezzi a stili di vita tendenti all’assembramento. Vedi frequentatori di stadi, centri commerciali, viaggi aerei e crociere, movide etc.
Quando scopriranno che tale stile di vita, per ora, non è più possibile sarà un problema. Molti di questi si sono trasformati, con il tacito benestare del sistema, in sceriffi da balcone, in sostenitori della caccia con il drone al runner solitario.
Sui giornali scorrono le notizie:La Germania allenta la stretta e il contagi da coronavirus, risalgono immediatamente.
Hanno fatto la scelta giusta? Eppure qualcuno li portava ad esempio.
Sono 2 mesi che siamo braccati dal coronavirus ed è certo che continuerà a braccarci con un grande vantaggio che disarma ogni previsione: è invisibile.
E’ difficile combattere un nemico invisibile che tiene in ostaggio l’intera comunità umana e l’unica arma a disposizione di difesa purtroppo per ora è il distanziamento umano.
Luigi, se mi conoscessi sapresti che sono una persona oltremodo rispettosa di qualunque essere vivente.
La libertà consiste anche nello scegliere una terapia piuttosto che un’altra, scegliere con chi passare gli ultimi giorni della mia vita invece di andarmene letteralmente in fumo senza alcuna dignità, scegliere di fare o meno un vaccino, scegliere di acquistare cibi genuini, di spostarmi in una seconda casa soprattutto se questa di trova al di fuori della zona di fuoco, scegliere di accudire i miei cari, scegliere come guadagnarmi la vita invece di dipendere dai doni e da 4 buoni spesa per un totale di 60 € in due mesi, scegliere di mantenermi in buona salute con tutti i mezzi che ho a disposizione, scegliere di cambiare paese se mi sveglio una mattina scoprendo di essere in una dittatura mascherata da democrazia. Tutto questo e altro per raggiungere quell’equilibrio psico-fisico che mi permette di non ammalarmi cadendo nel girone infernale dei medicinali che fingono di curare una cosa e ne ledono altre mille.
Tutto questo si chiama libertà, ma ce lo siamo dimenticati.
Cara Grazia, le risposte sono date da 2 Luigi…
Comunque ricordati che la tua liberta finisce dove comincia quella degli altri.
A quelli come Conte della montagna e dei suoi frequentatori importa nulla normalmente, figuriamoci in un momento come questo. Per questo dobbiamo farci sentire.
Luigi, mi permetta l’ardire, ma osservando l’asservimento cieco del popolo italiano, che continua a infrangere la legge seguendo decreti e regole illegittime che violano diversi diritti fondamentali della nostra amata costituzione, mi pare chiaro come una stella cadente che sono pochi quelli che sanno cosa sia la libertà.
Lo so, Stefano, è una dura realtà: l’ho scoperto anch’io in questi ultimi due mesi e sono davvero spaesata.
Perciò ho deciso che visto che morirò, me ne starò barricata a casa per il resto dei miei giorni, sfornando continuamente dolci, sbevacchiando un po’, magari mi metto pure a fumare e soprattutto compro la tele, perché altrimenti non potrò sapere quanto tempo mi manca e ho bisogno di organizzarmi bene, sai vanno via ore per fare la spesa o andare in posta. Io, invece, voglio proprio stare a casa. E quando esco, di corsa, a testa bassa, con le mani in tasca anche se porto guanti in lattice (mica che qualcuno vuole stringermi la mano!), con la mascherina che mi lascia fuori a mala pena gli occhi e con la giacca anche se ci sono venti gradi. Non parlo a nessuno, non saluto nessuno, sgrido quei disgraziati che non si mettono la mascherina e se ne vanno a correre, poi mi dedico a disinfettare tutto quello che ho comprato e aspetto i discorsi di Conte.
E chi ha il tempo per andare in montagna??
Grazia, mi scusi l’ardire ma andando per montagne ho imparato negli anni a capire cos’è la Libertà e sono sE icuro di non essere l’unico che lo ha fatto.
È una libera scelta esserlo .
MORIREMO TUTTI!
CAVOLI HO APPENA COMPRESO LEGGENDO ALCUNI INTERVENTI CHE DOVRO’ MORIRE…NOOOOOO….NON VOGLIOOOO!!!Ma che è sta storia che la gente muore?Non ci credo devono essere dei complottisti… sicuro!Il governo ha detto che se sto a casa non morirò ed io me ne sto qui per i prossimi duecento anni…ehehehe (dito medio!) col cavolo che mi avrete, rimango da bravo a casuccia e voi che scappate fuori morirete tutti! Non so quando ma morirete… è scontato! Tié!
A chi ha piena fiducia in chi orchestra e spera che quest’estate, se facciamo i bravi, torniamo in montagna, proprio come agognava al 4 maggio per ricominciare a vivere:
https://www.youtube.com/watch?v=1KnRHSQnt5U
Gli occhi son fatti per vedere, le orecchie per sentire, la testa per pensare.
Con tutto il rispetto per Stefano Ardito, che ringrazio per la condivisione delle sue riflessioni, ”(…) Il Governo Conte che finora ha gestito bene la crisi (…)”: da che punto di vista?
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Luigi, “Siamo un popolo di gente che sa cos’è la libertà e ci sentiamo gente libera”?
Ma ne sei sicuro?
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Volontariamente non leggo alcuni commenti che non favoriscono il libero scambio e preferisco ignorare quelli aggressivi e privi di ogni forma di cortesia.
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Per il resto, non credo vi sia dimenticanza alcuna da parte di chi ci governa, neppure nel caso di non tener conto delle montagne.
Mi sembra, invece, chiaro che anche questo decreto sia stato redatto in maniera volutamente interpretabile sotto certi aspetti, così chi ne avrà le forze e le giuste competenze potrà fare valere i propri diritti, mentre tutti gli altri si faranno dare multe illegittime e seguiteranno a far parte del gregge.
Mi sembra un articolo pieno di congetture… sul decreto non si dice di poter andare al bagno mariuccia. La questione è che se tu dai il via ad andare in montagna devi dare il via a tante cose. Inoltre si cita la Germania dove a seguito di una riapertura, giusto oggi i dati hanno ricominciato a impennarsi. Se volete uscire ora finiremo come i tedeschi e questa estate staremo tutti chiusi in casa.
Siete qui a disquisire su cose superflue come l’andare per monti. Ma l’energenza è reale.
Inoltre vi lamentate di essere uno sport minore Beh se non ve ne siete accorti, non hanno fatto il giro d’italia che ha sicuramente interessi maggiori, non fanno gare di F1 e probabilmente non finiranno il campionato di Calcio.
State a casa e magari se tutto andrà bene per questa estate riusciremo a tornare in montagna.
Intanto se avete tanto tempo libero perchè non andate in montagna, andare con il soccorso o altri gruppi di volontariato che si prodigano per chi è in difficolta in questo momento.
– Vedi Luigi, forse ne sei convinto, ma non sei l’unico a comprendere la gravità della situazione. Ciò non toglie che se un decreto governativo prevede di poter andare dalla propria barca, presso una seconda casa o presso il proprio orto, o presso il tabacchino più vicino per soddisfare la necessità primaria di acquistare le sigarette, non si possa pensare di esercitare un’attività sicuramente più innocua rispetto a quelle che ti ho citato, ovviamente con le precauzioni dovute. Devo rimarcare che per la famosa fase due si è concesso di fare jogging e a questo proposito vedi se riesci a recuperare le immagini odierne del lungomare di Napoli o del centro di Milano…
I commenti 5,6 e 8 sono di profonda ignoranza e superficialità.
Stefano Ardito ha saputo condensare (perché sarebbe molto più ampia) una situazione ristagnante da decenni che vede Roma come regno dei doppimenti da spiaggia che prendono decisioni anche su argomenti che ignorano.
Voi siete degli invasati…. vedete solo il vostro orticello… questa pandemia è una roba seria la gente muore sul serio da sola su un letto di ospedale senza nessun caro a fianco e viene sotterrata senza che nessuno gli faccia un funerale.
Voi siete qui a lamentarvi perchè vi hanno tolro il vostro giocattolo. Siete degli egoisti invasati.
Buonasera Stefano, mi unisco al commento di Maurizio, poiché ieri ho voluto scrivere al Prof. Brusaferro su un indirizzo email reperito sul suo curriculum, dove l’ho pregato, da perfetto sconosciuto, di usare tutta la sua qualificata influenza per il popolo dei frequentatori delle terre alte. Gli ho anch’io ricordato di quelle due occasioni in cui ha usato un riferimento “alpino”. Non penso che la mia mail se mai la leggerà, servirà a qualcosa ma se le email diventassero centinaia e migliaia…
Due mesi senza andare in montagna e gli “alpinisti” si sono trasformati in qualcosa di peggio dei fanatici di calcio, nessuno che riesce a guardare oltre al proprio orticello (no: a nessuno serve andare in montagna ora, e parlo da alpinista fanatico)
Evidentemente la montagna non vi ha insegnato proprio nulla, altro che spirito di sacrificio
Ma con tutti i problemi che ci sono adesso, proprio alle gite si deve pensare?ma vai a cagare pirla
Mi tormenta molto che tutta la cultura dell’alpinismo, l’arte e la ospitalità siano persi. Se qualcuno vuole salvare un valore come la salute, non può sacrificare tutta la cultura.
Una cifra non trascurabile che di per sè avvalora le restrizioni anti contagi e le limitazioni a frequentare la montagna.
Inutile appellarsi al buon senso dei frequentatori per una frequentazione responsabile in questa crisi pandemica. Il buonsenso è una parola astratta.
Siamo un popolo di gente che sa cos’è la libertà e ci sentiamo gente libera queste cose fanno paura a chi ci vuole imbrodare con le loro mere teorie
Stefano intanto ti saluto son diversi anni che non ci vediamo di persona. Ho seguito tutte le conferenze stampa delle 18 e come sai parla spesso il Prof. Brusaferro che ha un grosso peso sulle scelte del governo. Ebbene in due occasioni gli è sfuggito che è un amante della montagna. La prima volta, già a marzo, ha fatto un esempio con le cime di Lavaredo che mi ha fatto sospettare. Un mese dopo la conferma: non solo ha ricitato ancora le tre torri ma ha detto, più o meno: certo se uno scala le tre cime per una parete non può contagiare nessuno! Dicendo nuovamente che era appassionato di montagna. Ecco io penso che più che ai politici bisognerebbe scrivere a lui. 😉 Tu sicuramente puoi arrivarci! Un saluto 😉