Comunicare una “nuova” cultura della montagna

Comunicare una “nuova” cultura della montagna
tra carta stampata, comunità digitali e social media
con il significativo contributo di Mountcity.it

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Tra carta stampata, comunità digitali e social media
Stiamo assistendo da qualche tempo a una lotta, silenziosa quanto dura, tra chi vuole informare sulle questioni di montagna. Sinteticamente, ci sono due fazioni: coloro che privilegiano l’attualità della notizia in tempo reale e coloro che invece preferiscono un’informazione più meditata, magari più approfondita. Le due fazioni hanno anche punte più radicali, secondo le quali la comunicazione deve essere “libera” oppure espressa con la somministrazione smorzata e più consona alle tradizionali vie ufficiali. Le due parti “radicali” spesso si dipingono, reciprocamente, come il fuoco che tutto divora e distrugge e come l’acqua che tutto spegne e annega.

In questo sentiero di guerra si è organizzato al Palamonti di Bergamo, il 14 maggio 2016, un convegno a carattere nazionale dal titolo Comunicare una “nuova” cultura della montagna, tra carta stampata, comunità digitali e social media.

Ci fa piacere osservare quel “nuova” tra virgolette: probabilmente sta davvero a significare che se ne avverte l’esigenza a tutti i livelli. Però, mancano nel titolo sia una descrizione concisa di cosa gli organizzatori ritengano “vecchio”, sia un accenno a cosa si ritenga “nuovo”.

L’accenno mancante nel titolo era stato fatto qualche settimana fa da Paolo Valoti (vedi https://gognablog.sherpa-gate.com/torti-vs-valoti/), attuale candidato alla Presidenza generale del CAI (in competizione con Vincenzo Torti):
Oggi purtroppo etica e informazione non sempre camminano di pari passo, e lo dimostrano i titoli sensazionali di alcuni quotidiani e servizi televisivi, ma anche social media, che non rispettano i diritti dei minori, della privacy istituzionale o personale, o i doveri di correttezza, fedeltà e riservatezza, alla ricerca di presunti scoop…
È un problema che non riguarda più solo l’informazione giornalistica in senso stretto, ma interessa e coinvolge in modo pervasivo l’intera società e tutti i suoi attori principali, compreso il Club Alpino Italiano in tutta la sua ricca e complessa articolazione nazionale, regionale e territoriale.
Oggi sono richieste nuove responsabilità e sensibilità per ogni giornalista o addetto alla cultura e comunicazione, che deve essere figura aperta e flessibile, in grado di unire conoscenze e competenze, imparzialità e rigore”.

Tutto ciò sembra ampiamente condivisibile. Ma attenzione: è giusto rispettare la privacy istituzionale quando si tratta di un ente pubblico? E’ giusto tacere? E se parliamo della privacy personale: è giusto tacere, quando l’argomento di cui stiamo scrivendo è stato ampiamente già reso pubblico (per legge) dall’Albo pretorio? E’ giusto che certe questioni possano essere tranquillamente accantonate (insabbiate?) confidando che dopo un certo numero preciso di giorni gli atti resi noti nell’Albo pretorio possono essere rimossi? Possibile che ogni volta che si dà notizia di qualcosa che non appare nelle memorie istituzionali si sgridi la presunta “ricerca dello scoop”?

Valoti continua: “Niente da eccepire riguardo alla legittimità degli strumenti e ai modi di ciascuno per comunicare e condividere propri pensieri e immagini con il mondo intero, sono però perplesso circa un uso intensivo o eccessivo dei social media che rischiano di trasformare la comunicazione in una sorta di piazza degli insulti o dettata dal click impulsivo sopra una tastiera”.

Quest’affermazione sembrerebbe una condanna senza molto appello ai nuovi canali d’informazione, quelli che tanta più presa hanno sulla gente quanto diventa ogni giorno più difficile vendere carta stampata. Ma l’affermazione è per fortuna disdetta dallo stesso autore quando subito dopo dice: “Vorrei dire che oggi possiamo e dobbiamo strutturarci e aggiornare i canali informativi e comunicativi, cogliendo quello che la multimedialità e tecnologia ci offre: a fianco della classica carta stampata e i siti internet, dovremo migliorare e potenziare sempre di più strumenti come facebook, twitter e instagram, affinché siano sempre più fonte di notizie utili, di buona divulgazione e di formazione, e anche di sana critica costruttiva.


Il web per una “nuova” cultura della montagna

Tra queste affermazioni, al lettore rimane qualche dubbio: è il CAI favorevole o no al potenziamento dei social? E se sì, è il CAI favorevole anche all’iniziativa privata in questo campo o desidera invece gestire in proprio tutta l’informazione di montagna?

Si sa che, parlando di controllo, questo è indubbiamente più facile con giornali e riviste. I blog e le conversazioni su facebook sfuggono più facilmente ai rituali del controllo, anzi a volte ne sono del tutto esenti.

Ha fatto molta strada negli ultimi tempi la montagna sul web: diversi siti sono eroicamente nati, altri mostrano segni di abbandono o sono addirittura scomparsi. Mentre avanza la banda larga, la montagna è oggi frequentata sul web anche attraverso la fitta rete dei social network. I blog in questione sono in larghissima parte autofinanziati, e perciò indipendenti, immuni da censure esterne. Rappresentano nella loro complessità elementi trainanti ormai ineludibili per la cultura e l’economia delle nostre montagne.

Sarebbe stato dunque giusto che si fossero riuniti attorno a un tavolo (per la prima volta?) rappresentanti dei principali blog di montagna, ma anche dei portali d’informazione ad essa relativi, per scambiarsi opinioni ed esperienze con i rappresentanti della carta stampata e per individuare all’occorrenza obiettivi comuni da raggiungere. Per questo motivo si è guardato con interesse ma anche con perplessità all’iniziativa del Palamonti di Bergamo che annunciava un convegno a carattere nazionale con quel titolo: Comunicare una “nuova” cultura della montagna, tra carta stampata, comunità digitali e social media. Un impegno notevole da parte del CAI se per “nuova cultura” si intende quell’ansia di rinnovamento che Elio Vittorini nel 1945 auspicava nelle pagine del Politecnico. In realtà il compito del CAI dovrebbe andare ben oltre, dovendosi occupare – compito ingrato – di “alfabetizzare” gli italiani perlopiù ignari dell’esistenza delle montagne sul loro territorio decisamente montano.

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Il convegno al Palamonti
E veniamo dunque al convegno nazionale appena terminato. Ha realmente informato e discusso sul tema in agenda, quel “tra carta stampata, comunità digitali e social media” che figura nel sottotitolo?

Qualche perplessità su come è stato impostato il dibattito al Palamonti ci sia concessa. Anche l’osservatore meno attento ha notato che dei 18 relatori, tutti stimati professionisti o comunque noti addetti ai lavori, solo uno (Michele Di Cesare) era etichettato come “coordinatore editoriale di un sito web (www.allrunning.it)”. In più, se si digita in questi giorni l’indirizzo di questo sito appare la scritta “under construction”.

Ma allora che dialogo poteva esserci tra i diciassette esperti della carta stampata e l’uno? Quale completezza d’informazione può essersi ottenuta?

Secondo la maggior parte di coloro che sono intervenuti, un primo obiettivo il convegno lo ha ottenuto. L’aver messo dietro a un tavolo tutti quegli operatori che in questo momento gestiscono la comunicazione ufficiale del CAI (e soprattutto delle sue Sezioni) è stato certamente positivo, tanto da augurarsi che l’esperienza venga ripetuta ogni anno. Che i responsabili dei vari bollettini sezionali abbiano potuto esprimere la loro passione e naturalmente anche le loro difficoltà, altrettanto. Come pure il fatto che siano stati espressi i più differenti punti di vista sul digitale e sul social. Ma, sempre secondo gli stessi relatori, l’assenza di una regia, la sovrabbondanza di interventi, l’impossibilità (per via di tempi sforati) di qualunque dialogo e l’assenza dei grandi protagonisti del digitale ne ha fatto anche un’occasione mancata.

Nella prima sezione del convegno, dove si è parlato degli strumenti che abbiamo a disposizione per la comunicazione, molto apprezzato è stato l’intervento di Paolo Pardini, direttore del TGR Lombardia, che lamentando bonariamente che dal titolo fosse stata esclusa la televisione, ha comunque insistito perché la montagna venga il più possibile “raccontata”, se non si vuole che i media s’interessino a lei solo in caso di tragedie. Più dotto e mirante alla cultura in generale è stato il presidente regionale dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta. La relazione di Michele Di Cesare è stata invece incentrata sulla potenza che ha oggi il mezzo digitale, fornendo con chiarezza numeri e potenzialità impressionanti. Purtroppo era assente Laura Guardini del Corriere della Sera.

Nella seconda sezione, mirata a ciò che la comunicazione del CAI sta facendo e a ciò che potrebbe fare, è emersa la netta opinione che solo con la carta stampata si può ottenere il livello culturale che il CAI può e deve fornire. Quindi solo dopo il filtro degli approfondimenti e rinunciando all’attualità in tempo reale. Non si può correre il rischio della deriva della rapidità, inaccettabile per le inevitabili distorsioni della verità. Di questa opinione si sono dichiarati quasi tutti i relatori, Iglis Baldi de Il Cusna (CAI Reggio Emilia), Mirco Gasparetto di Le Alpi VeneteFulvio Marko Mosetti di Alpinismo goriziano. Più radicale l’intervento di Maria Carla Failo, del Bollettino della SAT (Trento), che ha rifiutato ogni possibile compromesso con il mondo del digitale. Secondo Giuliana Tonut invece (Alpinismo triestino, XXX Ottobre Trieste) i media tradizionali e i nuovi – social e web in generale – possono e debbono integrarsi nella comunicazione tout court e anche in quella del CAI.
Più in particolare, Nanni Villani di Alpidoc, illustrando l’attività doppia che la sua rivista sta conducendo, ha sostenuto la necessità che i mezzi di comunicazione digitale debbano essere affidati a giovani, che per definizione posseggono la struttura mentale dei tempi odierni. Questo affidamento dev’essere fatto promuovendolo e sostenendolo, quindi credendoci fino in fondo e avendo e dando fiducia che solo così si possa riconquistare l’interesse perduto delle generazioni più lontane dagli anni “anta”. Anche Marco Decaroli, della Rivista della Sezione Ligure, si è dichiarato favorevole all’interazione con i social e con il digitale, a patto che non si ceda al cosiddetto “potere dell’algoritmo” in base al quale le scelte editoriali non sono più conseguenti al libero arbitrio della redazione ma seguono il pericolosissimo sentiero della ricerca del maggior numero di clic.

Una particolare lode va ai due rappresentanti del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Alessio Fabbricatore e Walter Milan. Quest’ultimo ha in particolare presentato l’apertura del CNSAS a una comunicazione “social” e con un rapporto diretto con il cittadino. Hanno rifatto il sito internet e aperto una pagina pubblica su facebook, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, e stanno lavorando perché i contenuti della loro rivista cartacea siano disponibili sul web e possano essere letti e condivisi online. Insomma, vogliono portare sotto gli occhi della gente quello che il soccorso fa sulle montagne e nelle viscere della terra.


Panorama web
Il panorama del web nel settore montagna è ben ricco e variegato. Lo dimostra la selezione che qui pubblichiamo (limitata alla lingua italiana e a quei siti che vadano oltre l’informazione aziendale), effettuata sulla base di una ricerca di www.mountcity.it: nell’insieme una serie di voci importanti e qualificate con le quali chi voleva ipotizzare una “nuova” cultura della montagna non poteva che cercare di dialogare. A questi vanno aggiunti i siti del CAI (http://www.cai.it, http://www.caimateriali.org/homepage.html, http://www.cnsasa.it/home/home.asp, http://www.cnsas.it/) e delle sue Sezioni, come pure quelli dedicati al meteo in montagna, alle webcam e all’attrezzatura per alpinismo.

ALPINIA NET
http://www.alpinia.net/
Il portale viene considerato il punto di riferimento web dell’editoria di montagna in Italia, con più di 1.850 libri di montagna recensiti e oltre 350 editori di montagna che collaborano. Ogni mese viene nominato “Il libro imperdibile del mese” e, tra questi, ogni anno “Il libro imperdibile dell’anno”. Viene rilasciata una Newsletter mensile con circa 14.000 iscritti.

ALTITUDINI
http://altitudini.it
Nel vasto spazio virtuale dedicato alle terre alte, questo sito si è affacciato nel 2013 come “un luogo d’incontro, scambio di opinioni e punti di vista, crocevia di persone che in quota vivono quotidianamente o passano parte del loro tempo”. Nato come blog della rivista Le Dolomiti Bellunesi (primo passo editoriale verso internet e ponte fra la montagna “di carta” e la montagna “social”), si è trasformato sotto la guida di Teddy Soppelsa in un blog-magazine dedicato alle attività outdoor, alla vita e alla cultura in montagna, “dove le Dolomiti sono le coordinate centrali di un arco alpino che si estende oltre i confini geografici, per potersi confrontare anche con le vette di altri continenti”. In questi anni di attività “Altitudini” ha anche organizzato tre concorsi nazionali di scrittura su web denominati “Blogger Contest” con la partecipazione di decine di concorrenti molto qualificati.

ARCOWALL
http://www.arcowall.com/
Le falesie di Arco e della Valle del Sarca.

ARRAMPICATA-ARCO
http://www.arrampicata-arco.com/
Sito di eccezionale interesse sull’arrampicata in Valle del Sarca e non solo. Attualmente chiuso per via di alcuni problemi, non si dispera di farlo riaprire al più presto.

BANFFITALIA
http://www.banff.it
Sito dell’edizione italiana del Banff Film Festival World Tour, con molte sezioni dedicate all’informazione.

CAMOSCI BIANCHI
https://camoscibianchi.wordpress.com/about/
E’ un blog di discussione sulla montagna, escursionismo, cultura e tradizioni alpine. Con la speranza (e l’augurio!) che possa divenire un luogo d’incontro virtuale in cui scambiarsi idee, consigli e affrontare argomenti utilizzando le tecnologie moderne a sostegno della cultura e della tradizione. L’utilizzo del materiale è libero con le…dovute maniere.

DISLIVELLI
http://www.dislivelli.eu/blog/
E’ il sito ufficiale dell’Associazione Dislivelli nata nella primavera 2009 a Torino, dall’incontro di ricercatori universitari e giornalisti specializzati nel campo delle Alpi e della montagna, allo scopo di favorire l’incontro e la collaborazione di competenze multidisciplinari diverse nell’attività di studio, documentazione e ricerca, ma anche di formazione e informazione sulle terre alte. Al sito è collegato “Torino e le Alpi” (http://www.torinoelealpi.it/) un programma della Compagnia di San Paolo declinato in maniera interdisciplinare e applicato alle montagne piemontesi, valdostane e liguri con l’identificazione di interventi e obiettivi concreti. Un bando ad hoc mira a raccogliere ricerche e studi di fattibilità su modelli operativi innovativi, buone pratiche di gestione e pianificazione territoriale.

DISCOVERY ALPS
http://www.discoveryalps.it
E’ definito “il portale delle Alpi” e vanta una lunga presenza sul web che risale al 2011. Aggiornato quotidianamente con un’esauriente newsletter, è stato fondato ed è esemplarmente coordinato e implementato da Luca Lorenzini, classe 1973, direttore responsabile, insieme con diversi validi collaboratori tra i quali l’ex campionessa Beba Schranz e Oriana Pecchio, medico di montagna, alpinista e valorosa giornalista. Il sito può considerarsi specchio delle passioni di Lorenzini, che vive in Valtellina: tratta fotografia, neve, montagne, ciaspole, trekking, cultura delle Alpi, …e sapori! E’ stato recentemente rinnovato con una grafica aggressiva e originale.

FALESIA
https://www.falesia.it/
Arrampicata sportiva in tutta Italia.

FONDAZIONE MONTAGNA SICURA
http://www.fondazionemontagnasicura.org/
La Fondazione ha come missione il consolidamento e lo sviluppo di una cultura della sicurezza in montagna, congrua con le specificità del territorio della montagna in generale e dell’arco alpino in particolare e attenta alle esigenze delle popolazioni, dei turisti che frequentano questi territori, degli specialisti, delle amministrazioni locali e di enti e organismi diversi.

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GOGNA BLOG
https://gognablog.sherpa-gate.com/
Nato nel dicembre 2013, è gestito dall’alpinista e scrittore Alessandro Gogna, garante di Mountain Wilderness di cui è tra i fondatori, il sito offre quotidianamente importanti ed esclusivi contributi sull’alpinismo e l’ambiente. Di quando in quando fa capolino il Gogna giovane delle prime esperienze attraverso una rilettura dei suoi diari, altre volte Alessandro ci offre godibilissimi sprazzi della sua vita avventurosa.

GULLIVER
http://www.gulliver.it/home/
Sito che propone un aggiornatissimo database sulle salite di escursionismo, alpinismo e arrampicata dell’area nord-occidentale dell’Italia, con interessanti commenti da parte dei ripetitori.

INTRAIGIARUN
http://www.intraigiarun.it/
La redazione ha il compito di occuparsi della scelta dei “racconti di alpinismo e non solo da pubblicare”, della ricerca delle notizie, delle “spigolature”, delle “curiosità” e della preparazione dei profili autore. La redazione cura anche l’aspetto estetico del sito, ovvero l’impaginazione dei racconti, la scelta dei colori, dei font e delle immagini. Il materiale preparato, di norma una volta alla settimana, viene fornito ai webmaster per la pubblicazione sul sito. Il lavoro principale e continuativo di redazione viene svolto da Gabriele Villa. Se desiderate contattare la redazione per inviare un racconto, un commento o qualsiasi altro suggerimento riguardo al sito potete inviare una e-mail all’indirizzo: redazione@intraigiarun.it

MILANO IN VETTA
http://www.milanoinvetta.it
In questo portale “di chi ama la montagna” l’elemento forse più utile e stimolante è l’esauriente calendario degli eventi in Lombardia. Corsi di alpinismo ed escursionismo, mostre, incontri, rassegne sono elencati con i relativi link alle fonti: tra queste il Cai, Trekking Italia, Sentierando e altre organizzazioni che fanno di Milano una…mountcity in piena regola. Accuratamente descritti sono i fotoitinerari, interessante l’iniziativa “Hai un racconto nel cassetto?”, una rubrica aperta ai contributi di chi ha descritto un’escursione, una gita, un viaggio, un’impresa in montagna. Inviare il proprio racconto (da una a tre pagine di testo) a: info@milanoinvetta.it

MONTAGNA TV
http://www.montagna.tv/cms/
Numerose e di prima mano sono le “notizie della montagna in tempo reale” anche accompagnate da filmati originali, con particolare riguardo per exploit nell’aria sottile degli ottomila. La redazione raccoglie e pubblica notizie da varie fonti, anche di agenzia, e brillanti inchieste giornalistiche La testata vive sotto l’egida dell’associazione “Ev-K2-CNR”, ente privato autonomo senza scopo di lucro, ed è registrata anche presso il Tribunale di Milano vantando una lunga tradizione nella comunicazione attraverso il web. Recentemente la rivista “Meridiani Montagne” si è ritagliata uno spazio per la promozione dei suoi fascicoli.

MOUNTAIN BLOG
http://www.mountainblog.it
“The outdoor lifestile journal” viene definito questo sito che ha mosso i primi passi attraverso una partnership editoriale con la sede centrale del Club Alpino Italiano. Oggi viene definito un blog magazine indipendente che ha come obiettivo la comunicazione integrale della montagna. “Comunicazione integrale perché coinvolge un pubblico di utenti il più ampio possibile, dagli esperti appassionati delle discipline più estreme, ai semplici amanti delle camminate nella natura e di uno stile di vita outdoor”.

MOUNTAIN WILDERNESS
http://www.mountainwilderness.it/
Pubblica le ultime news di Mountain Wilderness Italia, movimento ambientalista nato nel 1987 per rispondere con efficacia e tempestività alla pressante domanda di aiuto che le montagne sembrano rivolgere a tutti coloro che le amano davvero. Periodicamente MW pubblica anche un esauriente notiziario diretto da Luigi Casanova.

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MOUNTCITY
www.mountcity.it
Nato nel 2013, il sito si propone di contribuire a costruire in città un’immagine delle Alpi che superi lo stereotipo della montagna parco-giochi. Dialoga volentieri con le commissioni culturali della Sezione di Milano del Cai e della Società Escursionisti Milanesi. Come da progetto, il principale bacino d’utenza riguarda la “capitale morale” seguita da Torino e Roma. La newsletter è supportata da Focus Himalaya Travel. Mostrando una particolare vocazione al sociale, MountCity è partner del Premio Meroni della SEM e del progetto pilota “Quartieri in quota” inserito nel più grande progetto dei “Quartieri tranquilli” coordinato da Lina Sotis. E’ anche partner del Brescia Winter Film (BWF). Recentemente ha fatto pate della cordata che ha organizzato la settimana “Mountcity. Montagne a Milano”. La tutela dell’ambiente è il tema più frequentato. Recentemente ha inserito l’area “Quassù”, incontri nelle terre alte a cura di Laura Guardini.

MOUNT LIVE
http://www.mountlive.com
E’ considerato un “quotidiano telematico” registrato al Registro Stampa del Tribunale con un direttore (Fabio Zampetti), una redazione e un editore. Viene aggiornato quotidianamente e l’idea di base è realizzare un prodotto che giunga a tutti coloro che vivono di montagna, quindi “non ad uso esclusivo del mondo sportivo”. Ciò lo si può evincere dalle tante categorie di news presenti sul portale. Frequenti le interviste e interessanti le rubriche gestite da appassionati ed esperti di settore.

ON-ICE
http://on-ice.it
Portale italiano molto carino, con numerose relazioni e proposte.

OROBIE
http://www.orobie.it
Va di pari passo con la bella rivista mensile diretta da Pino Capellini, offrendo un ventaglio importante di aggiornamenti e di rubriche che ne fanno una realtà autonoma, anche con denunce di emergenze ambientali nelle valli bergamasche. Offre la possibilità di caricare le proprie foto.

ORSU
http://www.orsu.it/
Si presenta come un portale di proposte escursionistiche nelle montagne di Lombardia con dettagliate schede tecniche. Si possono trovare spunti per escursioni di uno o più giorni o anche per trekking, idee per l’estate ma anche per divertenti ciaspolate. Sono presenti più di 50 itinerari escursionistici, cui sono associate fotografie per un totale di più di 1800 scatti a cura di Giorgio Orsucci, eccellente fotografo oltre che blogger di classe.

OUTDOOR MAGAZINE
http://www.outdoormag.it
Nato nel 2006, il periodico mensile viene inviato in abbonamento postale gratuito a più di 7.000 operatori del mercato: aziende, distributori, agenti rappresentanti, rivenditori specializzati e non, catene, scuole, guide alpine, atleti e associazioni. Nel sito si legge che “dà voce a tutti i protagonisti ma senza rinunciare a fare informazione in modo incisivo, incalzante e diretto, attraverso inchieste, approfondimenti, interviste, analisi e argomentazioni d’interesse per operatori della rivendita, della distribuzione e dell’industria”. A quanto inoltre si apprende, dal 2009 Outdoor Magazine “presidia” anche il mercato americano, dove attraverso DNF Media è presente con la pubblicazione Outdoor Magazine USA (www.odrmag.com).

PLANET MOUNTAIN
http://www.planetmountain.com/home.html
E’ il più completo dei siti dedicati principalmente all’alpinismo e all’arrampicata. “The Mountain on line since 1996” viene orgogliosamente annunciato nella home page che impone subito la scelta tra la versione italiana e quella in inglese. Nel 2016 si annuncia quindi il ventennale del sito. Di particolare interesse la rassegna di prodotti, sempre aggiornata, e quella riservata ai video.

PLAYALPINISMO
www.playalpinismo.com
La Gazzetta dello Sport ha opportunamente varato di recente questo nuovo canale video on demand. Agli appassionati, è stato proposto per iniziare un cartellone di 140 film “che verrà continuamente arricchito con i migliori titoli italiani e internazionali”. Il tutto alla cifra lancio di 9,90 € al mese.

QUARTOGRADO
http://www.quartogrado.com/
Il sito quartogrado.com si presenta come un portale d’accesso a relazioni, foto e altro materiale per gli appassionati di scalata in montagna – ormai integrato in una “rete” con i siti gemelli (vedi sotto), ed allo stesso tempo anche come vera e propria integrazione e supporto alla ormai “collana” di guide che sono state pubblicate dalla casa editrice Idea Montagna.

RAMPEGONI
http://www.rampegoni.it/falesie.htm
Raccolta di falesie nel Triveneto.

RIFUGI E BIVACCHI
http://www.rifugi-bivacchi.com/
Il progetto è nato agli inizi del nuovo millennio da un’idea di Giuseppe Popi Miotti. Nel tempo, e grazie anche al conseguimento di due finanziamenti Interreg Italia-Svizzera, il sito è cresciuto e ha migliorato le sue caratteristiche. Attualmente, oltre a Miotti, il team di gestione del sito è composto, da: Ivano Gianoli, presente fin dalle origini del progetto nella veste di grafico; Gianluca Ioli, progettazione e programmazione portale (webmaster); Valentina d’Angella e Silvia Miotti, pubblicità e marketing. Con i suoi 2.943 Rifugi e Bivacchi censiti oggi è il sito internet che contiene il più completo database dei rifugi e dei bivacchi delle Alpi italiane, francesi, svizzere, austriache, slovene a cui si sono aggiunti ora gli Appennini e le Isole. Le circa 400 schede schede delle Alpi centrali sono già ora consultabili in 4 lingue: italiano, inglese, francese e tedesco.

RURALPINI
http://www.ruralpini.it/
Si propone di rilanciare l’alpeggio facendo coincidere gli obiettivi dell’allevamento di montagna e del turismo. Curatore è Michele Corti (michelecrt@gmail.com), ideatore del Festival del pastoralismo, milanese con secolari radici nel mondo degli allevatori/casari e degli agricoltori. Corti è docente presso l’Università degli Studi di Milano dove insegna Zootecnia di montagna.

SALI IN VETTA
www.saliinvetta.com
Il portale è nato dalla passione di due amici per la montagna il 28 marzo 2011 con lo scopo “di aiutare le persone a praticare e conoscere gli sport alpini: sci, mtb, trekking, telemark, ecc”. Particolarmente accurate le informazioni per organizzare al meglio una vacanza in montagna e gli aggiornamenti sulle condizioni della neve. Nella sezione “Dormi qua, mangi là” vengono recensiti hotel e i ristoranti. Numerose le webcam in ogni versante delle Alpi per fornire in tempo reale un’idea della situazione meteorologica e delle condizioni meteo.

SASS BALOSS
http://www.sassbaloss.com/
Dalla loro presentazione: “I Sass Balòss sono in realtà quattro persone normali che un bel giorno hanno deciso di riconoscersi in un gruppo per due passioni che li accomunano quotidianamente: la passione per la montagna e quella per Davide Van De Sfroos. Nelle pagine seguenti potrete scoprire chi sono e cosa fanno, con la certezza che non ritornerete su questa pagina perché sconvolti dalla lettura. Ma non importa… a questo punto potreste risultare contagiati e inguaribili”.

SCIVOLARE
http://www.scivolare.it/
Lo sci al di là delle piste.

SCOOP NEVE & VALANGHE
http://www.scoop.it/t/nevevalanghe
Offre quotidianamente “notizie e novità dal mondo della neve e della montagna”. E’ un “suddito” della prestigiosa testata “Neve&Valanghe” dell’Associazione Italiana Neve e Valanghe (Aineva) e ha la prerogativa (e il pregio) di rilanciare le notizie più interessanti catturate, dopo una corretta autorizzazione, nei siti di montagna più importanti e anche nelle pagine web dei quotidiani locali. Un tripudio di link, ma organizzato in modo intelligente.

SKIALPER
http://www.skialper.it/
La testata cartacea è diffusa in edicola. Esce cinque volte nella stagione invernale, da novembre ad aprile. Collaboratori sono Filippo Barazzuol, Leonardo Bizzaro, Francesco Brollo, Renato Cresta, Giorgio Daidola, Marco De Gasperi, Danilo Noro, Omar Oprandi, Luca Parisse, Alessandro Pilloni, Emilio Previtali, Alo Belluscio, Damiano Levati, Luca Parisse, Federico Ravassard. La commissione tecnica è formata da Sergio Benzio, Alessandro Da Ponte, Nicola Giovanelli, Eros Grazioli, Massimo Massarini, Denis Trento, Massimo Tresoldi. Direttore responsabile è Davide Marta (davide.marta@mulatero.it), vicedirettore Claudio Primavesi (claudio.primavesi@mulatero.it), segretaria di redazione Elena Volpe (elena.volpe@mulatero.it). Per chi volesse acquistare la rivista è scaricabile la app per smartphone o tablet.

SWEET MOUNTAINS
www.sweetmountains.it
www.facebook.com/sweetmountains
Il progetto di “Dislivelli” riguarda una selezione di località alpine del settore occidentale “non griffate” dove trascorrere vacanze in pace con se stessi e l’ambiente. Nel 2015 è stata raddoppiata la rete dei luoghi coprendo quasi completamente le Alpi piemontesi e valdostane. Il sito è stato rinnovato in profondità e si merita una visita.

TORINO E LE ALPI
http://www.torinoelealpi.it
E’ un sito che “conosce, racconta e vive la montagna”, vetrina d’iniziative legate al territorio. Bandi per progetti culturali, norme per accedere ai fondi UE e quant’altro fanno di questo portale patrocinato dalla Compagnia San Paolo un utile strumento anche per chi opera in montagna e per la montagna.

TREKKING ITALIA
http://www.trekkingitalia.org
Numerose le proposte di questa associazione senza scopo di lucro iscritta nel Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale. Dal 1985 si impegna per avvicinare, conoscere, rispettare e difendere la natura, rivalutando quelle capacità  di percezione e di relazione dell’uomo che le abitudini di vita moderne hanno assopito. Digitando la parola chiave è possibile scoprire la destinazione per la prossima avventura…

TREKKING & OUTDOOR
http://www.trekking.it
“Vivere, scoprire, viaggiare” è l’invito di questo sito collegato al mensile cartaceo che vanta un’esemplare anzianità di servizio offrendo itinerari, reportage, news di prima qualità insieme con una particolare attenzione per le risorse ambientali e culturali in Italia e altrove nel mondo.

VIE FERRATE
http://www.vieferrate.it/
Il sito più aggiornato sulle vie ferrate e sulle novità attinenti.

VIE NORMALI
www.vienormali.it/
Vuole essere un portale di riferimento per gli appassionati di montagna, escursionismo e alpinismo, in cui trovare informazioni dettagliate sulle vie normali di salita alle cime italiane ed estere dell’arco alpino, degli Appennini e delle isole. Si possono trovare schede tecniche e relazioni di salita a centinaia di cime italiane e dell’arco alpino. In ogni scheda sono riportati i dati relativi alla salita: quota, versante, dislivello di salita e totale, ore di salita e totali, grado di difficoltà, attrezzatura necessaria, descrizione dettagliata del percorso di salita, immagini ed altre notizie utili.

VIE STORICHE
www.viestoriche.net
Oggi più che mai occorre coltivare la memoria e condividere i saperi. Ne sono convinti Rosalba Franchi e Dario Monti, marito e moglie, che da diversi anni si prendono cura del sito, nato all’inizio per documentare gli antichi percorsi di pellegrinaggio medioevali. “Siamo partiti da Santiago de Compostela”, raccontano Rosalba e Dario, “per approfondire i diversi percorsi francesi e la Francigena in Italia. Ci siamo quindi occupati di vie storiche e passi attraverso le Alpi. Intanto è cresciuto anche l’interesse per i Sacri Monti e alcuni racconti di viaggio. Ora, in particolare, ci stiamo dedicando alle vie d’acqua e a Expo che, concludendo il suo ciclo, è entrata nella storia con il suo storico Decumano”. Il sito è facile da consultare, il flusso delle informazioni scorre piacevolmente senza indulgere in ricercatezze accademiche. Un bel colpo d’occhio su queste vie storiche di ieri, oggi e domani.

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Comunicare una “nuova” cultura della montagna ultima modifica: 2016-05-17T05:33:57+02:00 da GognaBlog

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20 pensieri su “Comunicare una “nuova” cultura della montagna”

  1. Ecco ben confermato tutto!
    Partecipare, visibilità, comunicare, condividere, discutere, trovarsi, coinvolgere……..
    Peccato che il tutto questo sia fine a se stesso e irregimentato per fini commerciali.
    Peccato che tutte queste enormi risorse giovanili non trovino espressione e non cerchino di andare oltre l’apparire.
    Consiglio ai giovani di leggere per l’analisi introspettiva e la ricerca di una propria realizzazione “La pietra infuocata” di Francek Knez. Dice anche: …..la questione sta tutta nell’essere consapevoli delle proprie capacità o incapacità……il tratto più caratteristico dell’essere umano è il saper fallire (e aggiungo io non suicidarsi come i falliti)….. e alla fine del proprio tempo potersi dire: E’ stato un cammino audace!

  2. Buongiorno, sono l’addetto stampa (detesto questa definizione) del CAI di Rieti e purtroppo non sono potuta venire a Bergamo, ci tenevo moltissimo a confrontarmi con voi, sono un’indomabile curiosa culturale…
    il mio intervento è stato registrato via skype il giorno prima ma sabato è stato talmente una girandola di interventi che gli organizzatori hanno giustamente tralasciato il mio apporto. E dico giustamente! Dopo quella maratona di parole sarebbe diventato, il mio, uno spot inutile e ridondante sulla comunicazione. Il claim che desideravo trasmettere era: CAI SONO ANCH’IO. Lo metto in pratica sempre, tutte le volte che posso, non essendo “addetto stampa” ma responsabile Comunicazione|Cultura del CAI di Rieti. Avevo anche preparato delle slides, spero che qualcuna col mio testo (che ho spedito) precipiti negli Atti del Convegno. In sostanza ponevo l’accento consapevole su alcuni punti sulla base della mia piccola esperienza. Nel laboratorio della mia sezione CAI, mi considero un’artigiana laboriosa e appassionata:
    1) non c’è comunicazione se non c’è emozione o riflessione critica profonda. Con questa convinzione, invio comunicati stampa che in realtà sono articoli abbastanza costruiti; cerco di inserire nella notizia una sorpresa poetica, o accendo associazioni e metafore impreviste con il lettore; il lettore va coinvolto, altrimenti si annoia
    2) cerco immagini “parlanti”, fotografie belle che sappiano comunicare e rapire l’attenzione (la fotografia sul web diventa anche più significativa della parola)
    3) comunico su più canali contemporaneamente: tv, stampa cartacea, stampa online, gruppi social, sul gruppo fb del CAI di Rieti e sul mio profilo, spesso condividendo gli avvenimenti più importanti e rendendoli virali (si stabilisce una sorta di fidelizzazione e di tribù); su fb racconto di impressioni fugaci di un particolare di panorama montano (ciò che vedo) e lo raddoppio con la soggettività interiore (ciò che sento); porto con me il navigatore distratto e compulsivo del web a vivere quel momento, la montagna attrattiva è raccontata in tre righe
    4) creo eventi di cultura di montagna nella mia città, altrimenti non vedo perché il lettore si debba interessare al CAI, alle montagne e alle nostre attività sociali della domenica; siamo trasmettitori e influenzatori di un rinnovato desiderio di montagne
    5) evito il passatismo, allontana i giovani
    6) la “nuova” cultura nella montagna può esistere se abbiamo occhi nuovi per vedere; la montagna è là, ma noi siamo di nuova generazione. Il punto di vista nel leggere le cose cambia, non sempre in meglio si dirà
    7) per “nuova” cultura della montagna nel CAI, sceglierei degli ingredienti che in termini oggettivi stanno dando i loro frutti in alcuni aspetti della comunicazione CAI in Centro Italia (siamo riconoscibili): un po’ di gioiosa coerenza, un po’ di giovane coraggio (anche nello sbagliare ma non possiamo restare bidimensionali), un po’ di francescana etica.
    Rifacciamo quindi un altro convegno, grazie Paolo Valoti! Questo di Bergamo è il primo seme e i tempi sono pronti. Ci siamo tutti accorti che la montagna è imperante e persuasiva nelle location della pubblicità, mai ha goduto di così ottima salute come immagine del desiderio…ma il CAI è pronto? Se il CAI sono anch’io, sì.
    Grazie davvero di cuore, leggerò tutti i commenti e le relazioni del Convegno quando verranno inviate via web.

  3. Si sa che dare spazio alle urla del popolo è il modo più semplice per fare carriera politica.
    Vale per tutte le rappresentanze delle associazioni pubbliche, proprio tutte!
    Si chiama anche populismo, qualcuno lo chiama “cavalcare l’onda”, ma fa parte della democrazia proporzionale pura e un tempo quando i media erano pochi tutto era più lento e disperso, forse più piccolo, ma difficile.
    Non ci si deve meravigliare o seccare, né tantomeno demoralizzare.
    Un bel sorriso o una bella risata e se si è capaci via lontani da questi popolani.

  4. Ciascuno di noi spesso e volentieri si esprime senza pensare, dando spazio più alle emozioni del momento che alla ragione. Con questo non voglio dire che la ragione debba prevalere sempre e comunque sulle emozioni, perchè senza di queste saremmo morti, ma che comunque dovrebbe esserci un giusto equilibrio.
    Nei social si scrive molto spesso come si parla e considerando che c’è chi parla come mangia ne consegue che spesso e volentieri si scrive come si mangia (e raramente si mangia secondo le regole del galateo).
    Pertanto ciascuno di noi, se si lascia prendere dalle emozioni, può comportarsi da imbecille e scrivere delle minchiate.
    Soluzioni:
    – cercare di coinvolgere pacatamente nella discussione chi scrive senza pensare (se proprio non è un troll è assai probabile che si riesca a farlo ragionare), facendogli capire che, pur non essendo d’accordo con le sue esternazioni, lo si sta’ rispettando come persona;
    – ignorare coloro che scrivono col palese scopo di creare zizzania;
    – intervenendo (ma questo è compito del gestore del blog) laddove si sfoci nell’eccessiva aggressività verbale con offese anche pesanti al limite della diffamazione (e comunque sarei dell’idea di limitare questi interventi di censura ai minimi termini).
    E ricordiamoci sempre che perfino un pensiero posto malamente può contenere degli spunti di riflessione meritevoli d’attenzione.

  5. Tra Hitler e le urla triviali degli imbecilli esiste una via di mezzo.

  6. “…gli strumenti della guerra contribuiscono a preservare la pace.”
    Quando un premio Nobel per la pace arriva a dare queste definizioni preferisco stare ad ascoltare i “rincoglioniti” all’osteria e Umberto Eco (pace all’anima sua) mi appare ancor più arrogante ed egocentrico di quello che mi appariva in tutte le sue uscite da “unico vero pensatore”…
    Rispettare il prossimo dovrebbe essere la base della convivenza serena, partire da preconcetti come quello di Eco fa accapponare la pelle, anche Hitler pensava che il suo fosse il pensiero unico…!

  7. La vedo dura ignorare le castronierie che si scrivono sui social visto che girano, con facilità e velocità, per tutto il mondo.

  8. Sono molto d’accordo con Stefano Michelazzi. L’auto-referenzialità è un male che affligge molti ambiti, compreso il mio campo lavorativo, quello giornalistico. Quello che non capisco è però la chiusura di molti sull’uso dei social media come veicolo di comunicazione. Demonizzarli a cosa serve? A ben poco, credo. Mi rendo conto che la gestione dei social possa essere un problema per molte sezioni del CAI, per esempio, ma mi ripeto: perché ignorare che esistano? E ancora: io sono assai d’accordo con la citazione di Eco, ma essa si applica a qualunque ambito professionale. La demonizzazione dei social media, secondo me, è fuori luogo proprio perché essendo reti sociali non fanno altro che riflettere la società in cui operano. È vero che potenzialmente tutti possono dire la loro sui social media, e la viralizzazione di contenuti anche fallaci può essere significativa, ma è o non è la stessa cosa che avveniva nei tanti baretti tempo fa? E cosa si diceva a chi palesemente diceva castronerie? Lo si ignorava. O no? 😉

  9. Concordo con il commento di Umberto Eco. Tuttavia anche gli imbecilli hanno diritto di parola: è uno dei pilastri della democrazia.
    E quindi? Se non dobbiamo censurarli (a meno che non scadano nell’insulto e nella volgarità), possiamo però ignorarli. Sarà sufficiente per risolvere il problema dell’imbecille che urla? Purtroppo no…

  10. Il panorama del web nel settore montagna, è ben ricco e variegato. Sono stati selezionati 48 siti. Io aggiungerei anche http://www.webcamappennino.it/blog-dell-appennino. Lo Ritengo molto utile sia per le circa 200 webcam posizionate in tutto l’Appennino, ma anche per le cartine sulla sentieristica. C’è anche un interessantissimo blog. Cosa dire di questo convegno! In quattro ore e mezza, (270 minuti), si sono avvicendati 25 relatori, anche se qualcuno ha fatto solo la presenza! Il tempo per esprimersi è stato di dieci minuti ognuno, cosa si può comunicare in questo breve tempo stitico? Sarebbe interessante capire la scelta dei due presidenti del CAI (Palermo e Popoli) e degli addetti stampa… del CAI di Rieti e Nuoro. Non è invidia, ci mancherebbe! Con tutti questi relatori affannati, ci sarà l’impegno a comunicare una “NUOVA” cultura della montagna? Speriamo che si è manifestata una idea!

  11. Umberto Eco ha evidenziato il lato peggiore però bisogna ammettere che su questo blog il livello è decisamente alto. Perfino gli interventi peggiori, rispetto ad altri blog, sembrano scritti da luminari.

  12. Si Stefano la mia è una provocazione . Non posso che essere felice e riconoscente che Alessandro mi da la possibilità di dire la mia . E Alessandro sta facendo un gran bel lavoro.

    Però questo pensiero di Eco un pò fa riflettere.

  13. Alberto spero la tua sia una provocazione… anche questo è un social media…
    Non sarei così drastico come Fabrizio Goria sul futuro dei frequentatori della montagna… Cassin alla domanda “Dove andrà l’alpinismo?”, rispose: “In montagna!”
    Cambiano le mode, cambia il modo di fare comunicazione, cambiano orizzonti e obiettivi… ciò che non cambia almeno da noi è quell’auto-incensante, auto-celebrativo, modo di comunicare dall’alto dei cieli di: “Chi sa…!”. Coloro i quali detengono la verità, dispensano chicche ai poveri comuni mortali dal comodo cuscino del divano auto-proclamandosi : ESPERTI… termine che sta subendo un’inflazione stratosferica…
    Che dire???
    Dalle mie parti si dice: “Mejo diese lire de mona in scarsela!” in questo caso traducibile col dantesco “Non ti curar di lor ma guarda e passa!”
    Cassin docet!

  14. «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».

    Umberto eco.

  15. Copio e incollo il mio commento inviato a Mount City.

    Premetto che sono un giornalista e il social media manager della Scuola Graffer, che da luglio scorso è sui tre social più significativi in termini di utenza, cioè Facebook, Twitter e Instagram. Proprio in qualità di giornalista trovo che sia incredibile che nel 2016 si debbano organizzare convegni e conferenze sull’uso dei social media.

    Trovo sconcertante che si possa rifiutare !ogni possibile compromesso con il mondo del digitale”. Quando si capirà che *il digitale* è fondamentale per crescere ed effettuare un onesto ricambio generazionale? Mi par di leggere le stesse cose che si leggono ancora adesso nei comunicati sindacali dei giornali… tipo quei colleghi giornalisti che dicono “no, io le foto non le metto nel pezzo perché non è un mio compito” oppure “ma a cosa serve Facebook? Io sono un giornalista del cartaceo!”

    I social media sono un mero strumento. Non sono altro che quello. Averne paura non ha molto senso, perché altrimenti avremmo dovuto aver timore anche del telefono, del computer, del televisore. Ogni epoca ha le sue evoluzione tecnologiche. Tutti abbiamo in mano uno smartphone ogni giorno, più volte al giorno. E se non abbiamo quello, abbiamo accesso a un computer. Molto spesso arrivano messaggi sulla pagina FB della Scuola di persone un po’ in là con gli anni che si informano sulla montagna e sull’alpinismo grazie alla Graffer. Oppure, che ricordano i tempi andati, di quando visitavano quello o quell’altro rifugio. Fanno piacere, perché si vede che ci tengono, che hanno una passione significativa per la montagna. Quindi, perché negar loro la possibilità di essere in contatto – ogni giorno – con la loro passione?

    Quello che è certo è che non ci si può improvvisare social media manager. Bisogna saper pianificare una comunicazione, bisogna moderare i commenti, creare engagement, stimolare la discussione (non vietarla o chiudersi in una torre d’avorio) e lavorare secondo la deontologia e l’etica. Credere che non esistano i social media, o che siano inutili, non farà altro che allontanare le persone dalla montagna. Ogni secolo ha la sua comunicazione, e i suoi linguaggi comunicativi. Ignorarlo non solo è sciocco, ma anche dannoso.

  16. Lusa, bisogna dare spazio a tutti, anche a quelli che non hanno nulla a che fare con la materia, è un diritto!
    Per quanto riguarda il passato, le competenze, le conoscenze…….. sono “robe” poco importanti, che creano solo obblighi e lacci da rispettare, quindi sono da evitare.
    Comunque con questa cultura l’uomo litiga solo a parole e raramente con violenza fisica, la esprime di solito solo allo stadio e in luoghi circoscrivibili o quasi.
    Peccato che manchino spesso dei fatti rilevanti.
    L’importante è discutere, ragionare, condividere, comunicare e manifestare con eventi spettacolari.
    Per il fare c’è sempre tempo, anzi è meglio lasciare ad altri il fare.
    Non sono pessimista perché le cose cambiano sempre, ma ora il livello di deresponsabilizzazione mi sembra molto alto.
    Però devo dire che certe cose mi fanno ragionare.

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