Il giusto prezzo di Ultima Generazione
di Giovanna Pierini
I blocchi stradali e gli imbrattamenti per richiamare l’attenzione sull’emergenza climatica hanno regalato agli attivisti di Ultima Generazione, movimento di disobbedienza civile non violenta nato all’inizio del decennio sulla scia dei Fridays for future, epiteti rabbiosi e sprezzanti: ecovandali e gretini i più gettonati.
Ma qualcosa sta cambiando e la percezione che tutto questo rumore non sia per nulla cresce.
Il post su Instagram del sindaco di Firenze Dario Nardella, che celebrava i due anni dall’atletico placcaggio sull’attivista che stava imbrattando Palazzo Vecchio, non ha raccolto lo stesso entusiasmo del 2023.
Allora era stato tutto un: “Sei un grande, attivisti del cazz, sindaco 1000 applausi, Nobel!”. Adesso il plauso dei sostenitori si è ridotto, lasciando spazio a commenti più riflessivi: “Bisognerebbe ascoltare più chi fa gesti tanto eclatanti, è in gioco il futuro del pianeta/ iniziamo a dare ascolto agli attivisti/ la Toscana è in allerta meteo e tu credi di avere fatto qualcosa per il mondo?”.
Insomma, forse danno ancora un po’ fastidio, ma non dicono cose così sbagliate.
E il disturbo continua ad essere un catalizzatore importante, anche perché mentre sono a spalare fango in Emilia Romagna, a distribuire cibarie gratis o durante uno sciopero della fame, non fanno notizia.

Così gli attivisti di UG si reinventano. E spiazzano.
Nel primo pomeriggio del 19 marzo 2025 hanno organizzato un sit-in in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, davanti al ristorante Cracco, con striscioni de Il giusto prezzo, la nuova campagna per promuovere la transizione a un nuovo sistema agricolo che riduca l’impatto climatico, superando il cortocircuito tra crisi climatica, collasso dell’agro alimentare e aumento dei prezzi.
Da Cracco alla protesta per la mostruosa sperequazione sociale si è aggiunta la richiesta di un “pasto sospeso”:
“Chiediamo a Carlo Cracco di offrire un pasto sospeso a settimana per chi non può permetterselo. Chiediamo che una persona di una certa classe sociale aiuti chi più ne ha bisogno. Chi ha di più deve dare a chi ha di meno”.
Un gesto di solidarietà e sensibilità da parte di un simbolo del lusso.
L’azione ha scatenato diverse reazioni mediatiche. Tra le più eclatanti quella del virologo Roberto Burioni che ha tuonato: “Se non hanno i soldi per andare da Cracco, che vadano da McDonald’s“.
E così gli attivisti di UG hanno accolto il suggerimento del professore e, qualche giorno dopo (24 marzo, ore 13.30), hanno raggiunto con striscioni e volantini i clienti del McDonald’s Varese Stadio in via Giuseppe Bolchini a Varese. Simbolo non più di lusso ma esempio reale delle filiere di allevamento, produzione e distribuzione responsabili degli impatti ambientali da mitigare. I volantini presentavano la campagna “Giusto Prezzo” e denunciavano “i danni ecologici e di salute che causa il sistema alimentare e di sfruttamento del lavoro promosso da McDonald`s e da Inalca (l’azienda italiana di produzione di carne che collabora con la multinazionale statunitense)”.
Con questo “teaser” gli attivisti hanno acceso i riflettori sulla prossima campagna.
Infine sono tornati da Cracco, questa volta dopo aver prenotato un tavolo: al momento della dimostrazione lo chef in persona ha strappato il telefono dalle mani della ragazza che stava documentando l’azione e l’ha requisito.
Cacciati dal ristorante, senza telefono, gli attivisti hanno denunciato Cracco per furto e hanno replicato la dimostrazione con una fiction, avvalendosi di un cartonato con l’immagine del cuoco.
Sono agguerriti, ma sono anche parecchio spiritosi. Soprattutto non si scoraggiano.
La forza del movimento è nell’ostinazione, nella versatilità, nel coraggio, nella collera per l’angoscia sul futuro, ma anche nella fiducia.
Sì, nella fiducia, perché non si abbandona una vita strutturata, non si affrontano denunce e processi, non ci si espone al dileggio e all’insulto senza essere convinti di poter fare la differenza.
Intanto nelle sale è possibile vedere il documentario Come se non ci fosse un domani (https://mescalitofilm.com/distribuzione/come-se-non-ci-fosse-un-domani/). Presentato lo scorso ottobre 2024 alla Festa del cinema di Roma, il film racconta il 2023 di quattro attivisti. Sono novanta minuti densi ed emozionanti, ma già oggi descrivono un gruppo che in soli due anni non è più quello di prima.
Il movimento è cresciuto, si è aperto a nuovi collegamenti oltre ai gruppi fratelli in Europa e UK, tra cui Amnesty International o le organizzazioni di agricoltori.
Stanno raccogliendo il consenso di un numero crescente di simpatizzanti, sostenitori e nuovi attivisti.
La lista dei loro contatti farebbe gola alle società di profilazione.
Nel frattempo il questore di Milano ha disposto l’avviso di undici fogli di via (due già attivati) e dodici Dacur, i daspo urbani che impediscono l’accesso ai locali in centro.
Gli attivisti sono preparati, sanno a quali misure possono essere soggette le loro azioni e sanno anche per esperienza che spesso sono esagerate.
Nei diversi processi affrontati questo è emerso chiaramente con un numero di assoluzioni che fa capire quanto i provvedimenti siano usati più come misura deterrente che sanzionatoria.
Per non parlare della norma ad hoc del decreto sicurezza (la legge anti Gandhi) che converte il blocco stradale pacifico da reato amministrativo in penale.
Bell’ossimoro, l’anti Gandhi.
E che dire del bando cittadino (per i non milanesi) e dal centro (per i residenti) per chi ha osato disturbare i ricchi clienti del ristorante stellato?
Eh sì, perché i soldi fan tenerezza, a Milano poi!
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Notizia di oggi: pare che le nostre foreste assorbano molta più CO2 di quanto si stimava, addirittura il triplo di tonnellate rispetto ai dati precedenti.
https://www.rivistasherwood.it/t/novita-e-notizie/dati-ispra-assorbimento-carbonio-foreste.html
La stazione sciistica della Doganaccia si trova sull’Appennino toscano, esposta in pieno sole e ad appena 1500-1600 metri di quota. La neve vi si ferma per appena cinque o sei settimane, ma solo in inverni molto nevosi! La società amministratrice è naturalmente in agonia.
Ciò nonostante, oltre alla funivia con lo Scaffaiolo, si vorrebbe costruire persino quella verso il Passo della Croce Arcana, demolita venti anni fa.
Un idiota non riuscirebbe a escogitare simili disastri. Beninteso, un idiota in buona fede. Ma quelli non sono idioti; sono in malafede: “clientele con metodi mafiosi”.
Ah, dimenticavo: paga Pantalone.
Ma chi??????
Protettori di che????
“Il sistema di gestione è di tipo clientelare, tipico delle mafie.”
E diciamolo una buona volta: una mafia ‘progressista’ e ‘democratica’, in Toscana.
Ma non sono loro a essersi proclamati ‘antropologicamente superiori’ rispetto a chi la pensa in modo differente? Non sono loro i ‘protettori della natura’ ?
Parliamo anche della funivia Doganaccia-Scaffaiolo, in progetto all’interno di un Parco Regionale. Pure questa è protezione della natura? o è distruzione della natura?
Ratman ti stai un po’ arrampicando sugli specchi pateticamente…..il tema dell’ambiente qui in apuane è gravemente ignorato… …..distruzione qui significa portare alcuni rilievi a 0 slm…..penso che se non hai mai visto una roba del genere non ci crederesti ….
Il sistema di gestione e di tipo clientelare, tipico delle mafie
E comunque qualunque forma di protesta è inutile…..
sistema legale…lasciamo perdere che è meglio.
Provocatore
Detto da uno che si nikka “ilfetido” è ridicolo.
Avrebbe potuto essere ironico, ma l’ironia denota una certa intelligenza, cosa che qui latita. Insomma uno ridicolo che confonde sicumera con sagacia.
Benassi. Da te ci sta, sei un uomo appassionato, molto coinvolto in qualcosa di cui non riesci a farti una ragione: la distruzione delle Apuane.
Il problema è che questi distruttori, che perseguono il loro interesse privatistico, lo fanno nell’ambito di un sistema legale, sistema xhe della tua legittima indignazione se ne frega.
Carlo ho fatto un esempio per rispondere alle cazzate del menga che scrive uno che si diverte a provocare
Ratman sei solo un provocatore, vai a cagare. Vieni a vedere prima di dire stronzate
Purtroppo Ratman ti sbagli di grosso…..e sei anche un po’ come dire fastidiosamente provocatore ….
Benassi buonasera.
L’espressione”distruzione delle Alpi Apuane” è una iperbole che attira l’attenzione sullo aspetto emotivo di coloro che vivono più un disagio psicoemotivo che un problema reale: in realtà nessuno può distruggere una catena montuosa.
Che ci azzecca la devastazione ambientale locale con il riscaldamento globale di cui trattano Ultima Generazione….mi sfugge.
Distogliere un faro faticosamente acceso su un’altra questione, non altrettanto grave ma risolvibile in breve tempo, non aiuta al cambiamento epocale, lungo e faticoso, che le generazioni a venire dovranno/potranno/ vorranno fare
40) Ratman, e con chi dovrebbero dialogare?
Ad esempio, secondo te mister RATMAN, si può dialogare con chi sta distruggendo le Apuane?
Pensi veramente che sia possibile?
Sveglia Ratman esci dal torpore, dall’apatia!!
@27
Quindi una via potrebbe essere quella di uscire dal ridicolo.
Invero secondo me sono più patetici che ridicoli; normalmente tutte le manifestazioni di un certo ecologismo, poiché si esprimono sempre in termini apocalittici, danno voce ad un sentimento, sono una richiesta di ascolto, mai una proposta di dialogo.
Non mi dilungo sul concetto che credo aver sufficentemente espresso a chi vuol intendere.
Posso rispondere che io sto parlando di non emettere co2 per andare a stimarli.
Di non andare in himalaya a portare a casa le bombole.
Di non andare in corriera a far gite cai.
….
@ Carlo, non mi risulta che l’Italia attualmente sia un deserto e che vadano piantati alberi per assorbire CO2. Una stima, non so quanto verosimile, ma solo per avere un ordine di confronto, parla di 12 miliardi di alberi esistenti in Italia. Quindi di cosa stiamo parlando?
Ah beh certo chesellhadettolatelevisione…te si che sei propio uno informato!
Non vedo perché dare del lei a chi mi da del tu, sopratutto se è una grossa quaglia maschio!
https://youtube.com/shorts/GyG1eTIkttg?si=LZ6hSeIaPUptM7xI
Maleducato, dammi del Lei…..mona
Wikipedia:
“Un faggio di 100 anni assorbe nel corso di un’ora 2,5 kg di CO2 e libera 1,7 kg di ossigeno nell’aria. Un solo albero assorbe quasi 10 kg di anidride carbonica all’anno nei suoi primi dieci anni di vita.”
Xclimate:
“Secondo la ricerca dell’Istituto di Biometereologia (IBIMET) del CNR di Bologna, gli alberi che assorbono più CO2 sono i seguenti:
Acero riccio con 190 kg per albero ogni anno;
Betulla verrucosa con 155 kg;
Cerro con 155 kg;
Bagolaro con 140 kg;
Carpino Bianco con 140 kg;
Frassino comune con 140 kg.”
Carlo #22:
“Un albero maturo e sano assorbe in 1 anno 2.5 kg di Co2”
Carlo #28, rivolto a me:
“Ovviamente io sono ignorante a confronto della sua conoscenza numerica. Ma leggo e mi informo, faccia altrettanto”
Basta oppure serve anche un disegnino?
@32 io non capisco te ! E francamente….
@29
Prendi semplicemente la foto. Per il futuro preferisco dare il voto a chi vien trascinato via piuttosto che continuare a darlo a chi trascina.
Se l’ambiente potesse votare lo farebbe in favore di chi imbratta i quadri con la salsa di pomodoro piuttosto che a favore di chi ci costruisce attorno un museo con una coda di visitatori da tutto al mondo .
Non credi?
@Carlo #28: io mi informo, e magari anche un po’ meglio di te. O semplicemente tu non capisci i numeri (che io ho pure sottostimato):
‘https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_forestale (paragrafo “Importanza contro l’effetto serra”)
‘https://www.xclimate.net/blog/quanta-co2-assorbe-un-albero/
Per 200mila anni l’uomo si è governato con politiche tribali e direi fosse in perfetta armonia col clima visto che non lo ha cambiato.
Poi sono arrivate le caste religiose e nobiliari, allora via a conquistare il mondo per sfruttar ricchezze dando la stura ai viaggi e sviluppando appetiti.
Poi sono arrivate dittature….ma il clima ha continuato a cambiare.
Poi le democrazie partecipative….ma il clima ha continuato a scaldarsi.
Da un po’ abbiamo il capitalismo e il libero mercato…e la temperatura sale.
Mi chiedo: come mai il mondo non sia governato da maggioranze ambientaliste….la risposta verrà dopo che ultima generazione sarà nelle poltrone che contano.
Intanto piantiamo alberi, andiamo al lavoro in bicicletta e stimo a casa nel tempo libero
Certo che faccio altrettanto, Carlo, e forse anche un po’ meglio, magari evitando siti come http://www.noipuffisiamcosì.cz:
https://climate.selectra.com/it/attualita/albero-assorbe-co2
https://www.xclimate.net/blog/quanta-co2-assorbe-un-albero/
https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_forestale
Non votare queste classi politiche che fondano su profitto e sviluppo farebbe di più che piantare 1 miliardo di miliardi di alberi
E quindi cosa bisogna fare ? Voi cosa fate ?
@23
La sua fretta nello scrivere che le fa fare errori di battitura e il dotto uso di termini spesso obsoleti mi rende impossibile con lei dialogare
@26
Ovviamente io sono ignorante a confronto della sua conoscenza numerica. Ma leggo e mi informo, faccia altrettanto e scoprirà che:
UN ALBERO IN SALUTE DI MEDIA GRANDEZZA IN ITALIA ASSORBE CIRCA 2.5 KG DI CO2 ALL’ANNO
non dovrò certo spiegarle io in che zona climatica si trovi l’Italia e quando grande sia un albero di media grandezza
Si Matteo concordo….comunque per tornare all’argomento dell’articolo a me questi di ultima generazione mi sembrano ridicoli. E si Ratman…quindi?
In effetti Carlo non sei molto bravo con i numeri: un albero assorbe alle nostre latitudini da 20 a 50 kg di CO2 all’anno. Oltre 100 kg in ambiente tropicale.
Non che questo cambi il valore delle tue considerazioni, comunque, che restano valide. Anche se prima del turismo (molto, molto prima) occorrerebbe puntare l’attenzione sui sistemi, sul tipo e quantità di produzione e dell’abitare.
@24
Ma dici a me?Ma dici a me? … Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me?
Ok e quindi?
@20
La sua argomentazione è fallace.
L’idea di responsabilità soggettiva, per avere una efficacia etica – e non essere solo un blando ammonimento di una generica estetica ecologista -implica un sistema di regole condivise che può darsi solo una comunità.
Ora, l’umanità è una generica astrazione ideale; l’insieme degli esseri umani si è evoluto grazie alla divisione. Un ordine unico del mondo è una visione didtopica e sarebbe l’esito di una disumanizzazione: infatti la deiumanizzazione è l’ideale di ogni ecologista animalista.
1 litro di gasolio bruciato produce oltre 2 kg di Co2
Un albero maturo e sano assorbe in 1 anno 2.5 kg di Co2
Quanti alberi vanno piantati per pareggiare una uscita fuoriporta??
Non sono bravo in matematica ma è evidente che il turismo, per quanto, ecologico, responsabile consapevole, attento è comunque insostenibile.
Carlo io sono d’accordissimo sul tema ecologia ed ambiente….non sto qui ad annoiarvi roccantandovi le mie scelte di vita, ad ogni modo, non rompo i coglioni a nessuno…a me sembrano qualunquisti quelli di ultima generazione
Siamo tutti responsabili. L’ambiente è 1.
L’umanità è 1.
In uno scontro diretto anche se vinciamo e lo annentiamo….abbiamo comunque perso noi.
E il qualunquismo diffuso anche qui non aiuta ma deprime
Comunque, il problema, non sono Nuova Generazione, ma chi avvelena questo mondo.
Propongo per Ultima Generazione un coraggioso suicidio riparatore, di massa.
Cosí facendo inquineranno di meno e… sai che pubblicità per la loro causa!
14
Era riferito al precedente intervento che cerca di distogliere l’attenzione tra il più importante dei temi:
Credo che lo scopo di ultima generazione non sia intervenire nelle emergenze ma prevenirle. Per farlo bisogna innanzitutto parlare e qualsiasi modo susciti un dibattito va bene.
Spalare fango è encomiabile, ma per il sistema ambiente recarsi a farli è un danno ambientale….persino se ci vai a piedi con le scarpe (che hanno inquinato per costruirle e non si sa come smaltirle una volta distrutte da giorni di encomiabile e prezioso aiuto
Ho spalato fango in ogni alluvione in Romagna. Ho visto gli Alpini, il CAI e perfino gli Ultras di varie squadre. Quelli di Ultima Generazione non li ho mai visti.
13. Carlo spiegati meglio.please
Per quanto ancora se questo è l’atteggiamento.
Ma lo sapete che, oltre a Milano, in Italia (e non parliamo nel mondo, poi…) ci sono un sacco di altre città dove succedono cose anche molto interessanti?
Mah Sono molto scettico su tutto, più che altro disilluso. Ug ma? Mi sembrano ridicoli radical chic……Cracco ? Mah….triste…..burioni ? Non era un ospite per serate a tema COVID ? cone diceva FB le barricate in piazze le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso…..
A me spaventan di più i ragazzini che, sempre più rigidi fisicamente e lontani anni luce dalla realtà del quotidiano, passano il tempo attaccati al cellulare o davanti al pc.
Preferisco quelli di Ultima Generazione, che almeno mostrano di avere messaggi da trasmettere!
Se volete sapere se ospitano gente a casa o fanno carità, magari potete chiederglielo (non sempre queste opere vengono rese note da chi le realizza, soprattutto se sono fatte con spontaneità).
Mi dispiace solo che sia loro che la giornalista abbiano dato peso a burioni (volutamente minuscolo), che sta dimostrando da anni la propria vacuità.
D’accordissimo con #8. Qualcosa mi sfugge infatti… ad esempio, mi sfugge come impedire ad altre persone di condurre la loro vita (ad esempio andare a lavorare) con i blocchi stradali, o danneggiare il patrimonio culturale di tutti con la vernice siano atti “non violenti”. Non producono dolore fisico a persone, ma la violenza non è solo dolore fisico: è limitare la libertà altrui (poi sono anche reati, ma quando si tratta dei “nostri” in questo Paese non conta evidentemente).
Tra l’altro Cracco è uno di quegli chef che continua a ricercare le eccellenze tra i piccoli agricoltori e produttori italiani. Direi una nota di merito. Poi chi va da Cracco sa benissimo cosa spende. Questi ragazzi cercano facile pubblicità per le logo sacrosante denunce, ma poco altro . E per farsi pubblicità (gratis) fanno pagare il conto a gente come Cracco, agli enti che devono ripulire monumenti e opere d’arte e infine ai lavoratori che subiscono i loro blocchi stradali non violenti ( come se impedire di raggiungere il posto di lavoro o un cliente non sia di per sé un atto violento)
@5 te lo dico in emiliano:”ma per piaser!!”
C’è chi dice che sono sovvenzionati per fare quello che fanno, e secondo me non è lontano dalla verità
Sicuro che sono militanti di Ultima Generazione quelli che spalavano fango in Emilia-Romagna?
Due domande:
1) Quegli invasati hanno già rinunciato ai loro cellulari, vero? 2) Almeno una volta alla settimana ospitano un povero a pranzo a casa loro, vero?
La scelta dadaista del nome “ultima generazione ” – per un movimento ecologista, quindi in qualche modo favorevole alla vita – ne fa emergere più l’aspetto estetico che quello etico. Insomma carnevale senza senso che più che svegliare coscienze eccitano claque arrapate di protagonismo sterile.
Si protesta o si sciopera dove più si rompe o si fa parlare. Lo scopo delle proteste non è mai stato contro qualcuno o il maggior responsabile, lo scopo delle proteste è sollevare le coscienze che spesso sopiamo girando pagina o cambiando canale.
Ho chiesto per giorni la ragione per cui abbiano scelto Cracco in Galleria per le loro performance. Ho chiesto perché non si siano organizzati per , invece, protestare alla Buvette del Senato, oppure in uno dei ristoranti stellati a due passi dal Parlamento italiano, meta di politici – che sono coloro a cui il messaggio deve arrivare, e che hanno la capacitá di cambiare le cose. Nessuna risposta.
Ho chiesto anche perché non Da Vittorio, dopotutto i Cerea hanno costruito un elipad per i loro ospiti, e sicuramente sono piú frequentati dagli imprenditori italiani che Cracco in Galleria, meta forse piú di turisti e stranieri. Anche qui, nessuna risposta.
Il comunicato sul McDonalds, poi, é un programma. Gli ultra-processati ci sono ben oltre ifast food, eppure non li vedo andare contro il BonRoll Aia. Oppure contro la fondazione Novo Nordisk che sta, silenziosament, riscrivendo le regole su cosa siano gli UPF, che ancora “spaventano i consumatori”, cercando nuove definizioni per farli consumare di piú.
Manca la politica, intesa come arte, studio, conoscenza. Basta fare una triennale in scienze politiche per capire che sono proteste fini a far parlare di se stessi, senza impatti sistemici.