Il PD per l’eliski in Piemonte

Il PD per l’eliski in Piemonte

Sul sito del Partito Democratico del Consiglio Regionale del Piemonte il 29 settembre 2015 è stata pubblicata una mozione di Silvana Accossato (prima firmataria) sulla disciplina della pratica dell’eliski in Piemonte (http://gruppopd.cr.piemonte.it/web/2015/09/29/eliski/).

Invito il lettore ad andare a leggere qui il breve ma intenso testo integrale della mozione. In assenza di questo sforzo, ecco alcune considerazioni in merito. L’obiettivo è di parlarne in modo critico e, se possibile, di stroncare in partenza questo subdolo tipo di spinta alla regolamentazione.

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Il documento, firmato da Silvana Accossato (prima firmataria), Allemano, Appiano, Baricco, Caputo, Ferrentino, Ottria e Ravetti, è lungo 47 righe: di queste, ben 44 sono dedicate ai vari premesso che, considerato che, constatato che e rilevato che e solo 3 all’impegno che la Giunta Regionale del Piemonte dovrebbe approvare.

Le premesse, considerazioni e constatazioni sono un buon elenco di quale sia la situazione in alcune regioni italiane e all’estero: elenco che, da solo, basterebbe a bocciare la proposta di regolamentazione e promuovere il divieto assoluto della pratica dell’eliski.

A dispetto di ciò, tra le contraddizioni e nonsenso più notevoli:

– Per espressa ammissione del documento stesso, in tutti gli altri Paesi alpini tale attività è stata vietata o comunque regolamentata in modo rigoroso. Lo stesso documento però dice che le società estere di elicotteri sono attratte dal territorio piemontese per il motivo che su questo non v’è normativa specifica (che strano, avrei detto che le società straniere, che non possono operare nei loro territori, sono attirate più che altro dal fatto che in Piemonte, previo accordo in sordina con un Comune, si può fare quello che si vuole…).

– Il documento cita il forte impatto in termini di inquinamento acustico, osserva il possibile distacco di valanghe causato dai rotori o dall’azione degli sciatori depositati su pendii in quota, prende atto che chi pratica eliski non ha la possibilità di testare le condizioni della neve durante la salita, è d’accordo sul disturbo della fauna alpina in un periodo dell’anno, quello invernale o di inizio primavera, in cui certe specie sono già messe a dura prova dai rigori del clima; ma, dopo tutte queste belle ammissioni, sancisce che l’elicottero risulta comunque essere il mezzo di trasporto più adatto all’ambiente alpino ed è insostituibile nel campo della sicurezza e della logistica delle strutture di accoglienza in quota (chi ha mai detto il contrario?) e infine “accoglie” quella fascia di utenza che si rivolge a questo mezzo per praticare lo sci alpino, specie in zone dove per raggiungere i pendii occorre compiere lunghi spostamenti orizzontali o ai margini di grandi comprensori sciabili (!!!).

E poi arriviamo alla contraddizione: l’attività dell’eliski è da considerare praticabile soltanto in alcuni, ben determinati ambienti e contesti, a condizione che non impatti con l’ambiente naturale, la conservazione della fauna, della flora e del loro habitat, nonché con le attività che si svolgono ordinariamente in montagna e che venga circoscritta a determinati periodi programmati con specifiche modalità definite da un’apposita commissione di esperti.

– Notiamo il vago accenno alle attività che si svolgono regolarmente in montagna. Cosa intende qui il documento? Si riferisce ai normali scialpinisti o a chi? Perché, se si riferisce a loro, non prende anche atto che molti di questi potrebbero non frequentare più quelle zone, con danno all’economia locale? Perché non si vede che un eventuale e striminzito vantaggio economico derivante da un flusso elituristico sarebbe ampiamente nullificato dalla diserzione del normale scialpinismo?

– Il documento a un certo punto deve stringere, deve cioè portare logicamente alla conclusione, quella di andare a discutere per una regolamentazione. Per dimostrarne la necessità, si punta sul fatto che tale fenomeno, se non adeguatamente normato, può portare ad un uso incontrollato e pericoloso del mezzo, o al proliferare di norme localistiche che hanno sia scarsa efficacia che ragione d’essere, stanti le caratteristiche dell’elicottero che in quanto mezzo aereo consente di valicare facilmente i confini amministrativi. Perché, dopo tutte le premesse, non si accetta semplicemente che l’eliski è pernicioso per tutti i motivi elencati? Perché non si accenna neppure a quanto esiguo potrebbe essere il cosiddetto vantaggio economico, anzi alla perdita che risulterebbe al confronto con le minori presenze scialpinistiche? Quali interessi non detti o non espressi muovono questa decisione di regolamentare che, agli occhi di qualunque benpensante, non è altro che l’anticamera della liberalizzazione?

– Alla fine la mozione, nell’impegno, spinge la Regione Piemonte ad avviare in tempi rapidi un’apposita iniziativa legislativa per la disciplina dell’eliski con gli obiettivi di contenere il fenomeno, ridurre l’impatto che ne deriva e definire adeguati standard di sicurezza. Un perfetto e sintetico elenco di tutte le contraddizioni sopra riferite.

– Ho lasciato per ultima la raccomandazione che tale attività vada svolta sempre con il coinvolgimento di guide alpine in grado di valutare la stabilità del manto nevoso e di garantire, di conseguenza, l’esercizio in sicurezza dell’attività sportiva. Il motivo di questo mio spostamento di posizione è semplice: la norma, se approvata, andrebbe contro qualunque pensiero e pratica di libertà. La guida alpina Michele Comi così si è espresso: “Le contraddizioni del documento sono imbarazzanti… ma le parole utilizzate nell’ultimo punto, dove si citano le guide quali “garanti” della sicurezza, sono completamente inappropriate e fuorvianti”.

Qui di seguito tre documenti, spediti alla Regione Piemonte, per indirizzare il consiglio regionale a una legislazione ben diversa da quella voluta dal PD:

DOCUMENTO CIPRA

DOCUMENTO MOUNTAIN WILDERNESS

DOCUMENTO PRO NATURA

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Il PD per l’eliski in Piemonte ultima modifica: 2015-11-20T05:37:38+01:00 da GognaBlog

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4 pensieri su “Il PD per l’eliski in Piemonte”

  1. La posizione del Partito Democratico è totalmente sbagliata.
    Noi che siamo contro l’eliski e conosciamo le passate vicende in Dolomiti, le carte ed i dettagli degli accordi locali, nell’Ampezzano (regolamentazione proposta da Guide Alpine, CAI, amministrazioni locali) sappiamo benissimo che ogni “regolamentazione” è un cavallo di troia; è il tentativo di far autorizzare legalmente, definitivamente, le attività di utilizzo degli elicotteri per usi turistici (non solo eliski!) in ambiente montano.
    In relazione alla vicenda Piemontese di cui parla l’articolo: quando uscì quel comunicato del PD, divulgato su facebook a fine Settembre da un simpatizzante del partito, se non ricordo male, feci subito notare alla persona, evidentemente in buona fede, che l’niziativa del partito era un madornale errore di visione (di politica ambientale) e giungemmo a conclusione ragionando insieme, che sì, non era la strada giusta su cui lottare, anche se l’interlocutore, meno convinto di prima, riteneva ancora che quello della regolamentazione fosse un passo interlocutorio.
    No! Proprio no!
    La strada giusta è quella che io chiamo il “modello Francese”.
    In Francia ci fù un bel pò di anni fà una petizione popolare (che fu portata avanti anche dal Club Alpine Francais) affinchè il governo legiferasse per il divieto. E così fu legiferato in Francia:
    DIVIETO ASSOLUTO DI ELISKI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.
    Poi ci fu qualche svarione legislativo e sotterfugio applicativo, dei fratelli oltralpe, ma son dettagli.
    P.S. Per chi è nuovo di questo blog: consiglio di andare a fare ricerca con parola chiave “eliski” e troverete moltissima documentazione, sulle vicende Francesi e nostrane soprattutto.

  2. Auguro di tutto cuore alla signora Silvana Accossato di trovarsi ad attraversare un ripido pendìo innevatato, con o senza sci, nel mentre un macchinone volante le scende addosso dal cielo con grande fracasso di pale rotanti e rombanti turbine e una decina di camosci sul filo della cresta superiore corre via spaventata. Così capirebbe l’intrinseca idiozia di tutto il suo contradditorio bavardage su una materia che evidentemente non conosce se non per sentito dire. Povero PD, non gli bastavano gli esempi insigni della Madia e compagne varie di merende ministeriali, adesso vengono anche quassù a fare guasti. Insensato.

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