Primo workshop alpino per imparare a studiare in montagna
La mattina i ragazzi si dedicheranno all’arrampicata e ad altre attività, poi all’apprendimento di un metodo.
Il problema:
Molti studenti, in particolare tra gli 11 e i 14 anni, dimostrano difficoltà di selezione e memorizzazione.
Potrebbe sembrare strano, ma a volte ci sono competenze che vanno imparate. I giovani fra gli 11 e i 14 anni, ben abituati peraltro all’utilizzo di dispositivi più o meno tecnologici che richiedono abilità e velocità, hanno a volte difficoltà a concentrarsi, focalizzare e ottimizzare le proprie energie intellettuali e psicofisiche.
Gli studenti che cominciano le scuole medie sarebbero facilitati nell’apprendimento se possedessero tecniche di base come il memorizzare sequenze o ripetere concetti con un filo logico, in una parola se avessere un metodo di studio. «Avevo studiato tutto il giorno prima per la verifica scritta di storia e poi… ho preso appena la sufficienza». «Ieri sapevo perfettamente la lezione, oggi prima mi sono impappinato e poi, come non bastasse, la prof mi ha chiesto cose che sul libro non ci sono». Sono due delle frasi che si ascoltano più spesso, i primi ad esserne costernati sono proprio loro.
Bene, per questi studenti, due insegnanti e una guida alpina hanno messo a punto «Wam Studio», il primo workshop alpino sul metodo di studio.
Tre giorni in montagna a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, dal 26 al 28 agosto 2014, al rifugio Croz dell’Altissimo, sulle Dolomiti di Brenta.
– Le attività in montagna isolano dal proprio contesto ordinario – spiega Francesca Noceti, docente di matematica e scienze all’istituto comprensivo Valle dei Laghi, che insieme alla collega Norma Borgogno, professoressa di italiano e geografia e alla guida alpina Gianfranco Menotti ha dato vita al progetto – inoltre, le competenze richieste per destreggiarsi in ambiente montano sono le stesse necessarie per saper studiare: attenzione, un po’ di logica, buonsenso, qualche conoscenza fondamentale delle tecniche di base, una manciata di autostima e consapevolezza, autodisciplina e allenamento.
Su questa filosofia di base e tramite l’associazione Dolomiti avventura, i tre hanno ideato un campo estivo che si differenzia da ogni altra attività ludico-ricreativa. I tre giorni sono dedicati al metodo di studio, basato sull’elemento in comune che unisce le competenze formative dell’insegnante, della guida alpina, dell’ambiente di montagna e del ritiro didattico.
– Alle radici del progetto c’è la considerazione che un risultato scolastico carente è spesso dovuto a un metodo di studio macchinoso e poco efficace – aggiunge Noceti – metodo di studio che i ragazzi devono inventarsi da sé, oppure che viene demandato alla buona volontà dei genitori perché la scuola, principalmente per mancanza di tempo, non riesce a colmare questo vuoto formativo.
Secondo il programma i ragazzi (studenti iscritti al secondo o al terzo anno della scuola media o al primo della scuola superiore, i posti disponibili sono dieci) la mattina faranno attività con la guida alpina: arrampicate su roccia, escursioni, attività di soccorso e avventura, osservazione dell’ambiente alpino. Al pomeriggio invece, tra le mura del rifugio, le docenti li addestreranno, ad esempio, a leggere con attenzione un testo e individuarne i concetti essenziali, poi raccontarlo senza perdere il filo del discorso. Il focus è sulla capacità di riassunto e sullo sviluppo delle tecniche di memoria.
Presentazione di WAM Studio e programma
postato il 4 agosto 2014
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C’è, c’è, quando avrò un po’ di tempo lo svelerò (tranquilli comunque, si vede che aveTe passione).
Grazie Marco. E grazie a chi ha lasciato un commento positivo. E… il trucco non c’è.
Bellissima iniziativa spero in un bel successo un abbraccio
Il trucco c’è ma non si vede.
Complimenti davvero una bella iniziativa in questo “deserto” tecnologico, i giovani si sentono a proprio agio solo quando pensano e interagiscono con lo Smartphone e il PC. Non conoscono più l’ambiente inteso come Wilderness, azione, conoscenza, rispetto, riflessione. Fare Alpinismo, scalare è risaputo che sono capaci di tirar fuori il meglio di noi stessi, o anche il peggio l’importante è diventarne consapevoli e affrontare i problemi. Dover fare delle scelte aiuta ha diventare Adulti (non in senso anagrafico). Vi auguro che l’iniziativa sia positiva e che diventi una consuetudine farne altre… Namaste’
Beh, dai, qui non vanno su e giù con l’elicottero o il trapano, ci può stare.
Il contagio continua.