La maxi riqualificazione di Montecreto

La Redazione ha una certa perplessità a pubblicare, in questi giorni così strani di prigionia, riflessione, tristezza e pessimismo, le notizie vecchie di qualche settimana che sembrano non essere più di alcun interesse. In realtà ciascuno di noi, e naturalmente ciascuno a suo modo, ricorda la situazione di gennaio e vi si confronta. Come di fronte a un peccato: c’è che coglie lo spunto per pentirsi e promettersi un comportamento diverso e c’è chi semplicemente non vede l’ora di poter ricominciare a peccare.

La Provincia di Modena aveva annunciato una nuova seggiovia che voleva collegare l’area adiacente il rifugio Cervarola con la seggiovia Esperia del passo del Lupo. Ma questa gente aveva idea di cosa stava progettando? E la redazione del Resto del Carlino, che non ha preso minimamente posizione, sapeva cosa stava comunicando? E soprattutto: quanti lettori sarebbero stati felici di questa “riqualificazione”?

La maxi riqualificazione di Montecreto
(a cura della Redazione de ilrestodelcarlino.it, pubblicato il 30 gennaio 2020)

Montecreto diventerà una stazione sciistica adatta soprattutto alle famiglie con un nuovo impianto di risalita, una nuova pista alla portata anche dei principianti, collegata al resto del comprensorio, e servizi per bambini. Questo grazie agli interventi previsti a partire dalla primavera che si concluderanno in vista della prossima stagione sciistica.

Il progetto avrà un costo complessivo pari a quasi due milioni di euro di cui un milione e 400 mila euro finanziati grazie all’accordo tra Stato e Regione Emilia-Romagna, 500 mila stanziati dal Comune, oltre a risorse pari a 100 mila euro per l’innevamento artificiale; l’appalto dei lavori sarà pubblicato nei prossimi giorni dall’Unione del Frignano.

Sarà un’autentica rivoluzione – sottolinea Leandro Bonucchi , sindaco di Montecreto – per la nostra stazione sciistica che diventerà un punto di riferimento anche per sciatori meno esperti che non potevano utilizzare lo skilift Cervarola per la sua difficoltà di risalita, impedendo di fatto a sciatori principianti di frequentare la stazione sci di Montecreto“.

Questo impianto, ora dismesso a causa della sua fine vita tecnica, sarà sostituito da una nuova seggiovia; prevista anche la modifica della pista Stellaro che da rossa diventerà blu, allo scopo di intercettare una fascia di sciatori più ampia, costituita da bambini e famiglie, e sarà dotata di impianto di innevamento, garantendo l’apertura della stazione in qualsiasi condizione di neve.
La nuova seggiovia avrà una lunghezza di circa 900 metri e collegherà l’area adiacente il rifugio Cervarola con la seggiovia esistente Esperia del passo del Lupo Questo progetto, chiarisce Jacopo Castelli, consigliere comunale con delega allo Sport e turismo, “migliorerà anche la gestione della stazione perché, oltre alla difficoltà di fruizione, lo skilift attuale richiede una costante manutenzione del tratto in salita e l’innevamento in aggiunta a quello della pista, poiché il tratto sottostante lo skilift non è accessibile con i gatti delle nevi per la battitura“.

Il nuovo impianto permetterà di superare tutte queste problematiche e rendere la stazione ideale per gli sciatori principianti e famiglie, grazie alle modifiche della pista che tramite la seggiovia Esperia è collegata a Passo del Lupo.
E sempre nell’ottica di ospitare un maggior numero di bambini, saranno realizzati un baby park davanti al rifugio Cervarola ed un campo scuola di fronte l’arrivo della nuova seggiovia. Montecreto, il centro abitato più vicino al cuore del comprensorio monte Cimone, consente di utilizzare un rapido e sicuro impianto a fune che porta dal paese direttamente alle piste da rifugio Cervarola e da qui a quelle del passo del Lupo. In pratica la stazione è l’unica, tra le quattro del Cimone, a permettere di raggiungere le piste senza salire in quota con le auto ed è anche quella che offre maggiori possibilità di facile collegamento diretto tramite la seggiovia Stellaro. E il progetto di riqualificazione consentirà una ulteriore ricaduta positiva sull’impatto ambientale con la diminuzione dell’afflusso di automobili in quota.

Attualmente la stima delle auto che, durante la stagione invernale, accedono alle località del Cimone è di circa 180 mila vetture; gli sciatori, partendo dai centri abitati per andare a sciare, percorrono mediamente dieci chilometri di strada montana, a volte con condizioni meteo sfavorevoli. Nell’ambito del progetto di riqualificazione, inoltre, sono previsti un nuovo percorso ciaspole, un tracciato per sci alpinismo e un nuovo baby park nell’’area del rifugio Cervarola. I lavori sulla stazione di Montecreto fanno parte del programma sugli impianti sciistici dell’Emilia Romagna finanziato dallo Stato con risorse pari a dieci milioni di euro più altri tre milioni stanziati dalla Regione, grazie all’accordo tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana e il Governo nel 2018. Tra i progetti finanziati figurano anche una nuova funivia tra Lizzano in Belvedere nel bolognese, la Doganaccia e il Corno alle Scale fino al lago Scaffaiolo a Fanano e la sostituzione delle seggiovie del Lamaccione a Sestola, oltre al potenziamento dei sistemi d’innevamento del Cimone, nuovi baby park, revisioni di impianti di risalita, adeguamenti di piste esistenti e la nuova pista di fondo a Frassinoro; previste risorse anche per migliorare la sicurezza, la segnaletica e nuovi servizi igienici.

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La maxi riqualificazione di Montecreto ultima modifica: 2020-03-23T05:15:53+01:00 da GognaBlog

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14 pensieri su “La maxi riqualificazione di Montecreto”

  1. Vogliamo parlare di Apuane ?

    qui in Apuane persino i sindacati sono d’accordo con tutti i partiti per la distruzione.

  2. Nel 1990 lavoravo come consulente esterno per quella che allora era l’azienda n°1 al.mondo nelle calzature da sci e ci fu una stagione in cui la neve latitò assai e ricordo il direttore vendite che urlava ai rappresentanti disperati perché  erano lontanissimi da budget impostogli: “il fatto che ci sia o no la neve è trascurabile, il budget va raggiunto!” 

  3. Fabio, non sto dicendo che in Emilia-Romagna (di cui pure io son figlio ed abitante) non vi sia ipocrisia (politica/ambientale).
    Sto dicendo che l’ipocrisia (politica/ambientale) c’è dappertutto.
    Vogliamo parlare di Dolomiti patrimonio UNESCO ? Del collegamento Pusteria-Comelico ?
    Vogliamo parlare di Apuane ?
    Come dici ? Altra regione c.d. “rossa” ? 
    Fabio, queste cose non hanno nè colore e nè confini.
    Attribuire l’ipocrisia a una sola parte o stilarne presunte classifiche per me è propaganda. Inutile. Più consona, come hai scritto, a una “bacheca di Partito”.
    Io direi che “Topo Gigio” regna dappertutto. E se lo fa, la colpa è nostra.

  4. Ecco, ci voleva proprio.
    E’ il genere di notizie che mi fa pensare che in fondo, in fondo, ‘sto virus…

  5. Meglio non fare altri impianti, a maggior ragione se a basse quote  dove forse non scendera’ più la neve

  6. Qui comanda il “Partito di lotta e di governo” (ti ricordi?), il Partito della caccia e del verde, il Partito dei parchi e dello sci.

    il PD …va bene dai lasciamo perdere.

  7. Giuseppe, io sono nato e vivo in Emilia-Romagna. So bene ciò di cui parlo. 
    Le devastazioni ambientali esistono in tutta Italia, purtroppo. Ma l’ipocrisia della mia Regione è ai vertici. Qui comanda il “Partito di lotta e di governo” (ti ricordi?), il Partito della caccia e del verde, il Partito dei parchi e dello sci. 
    … … …
    I confini del Parco Regionale del Corno alle Scale sono stati tracciati, metro per metro, sulla base della posizione degli impianti sciistici e delle relative piste da sci. Allontanandosi di due passi dalle piste si entra nel Parco. Se questa non è ipocrisia, che altro è? Come la vuoi chiamare? La vuoi chiamare “Topo Gigio”?
    E allora diremo che in Regione Emilia-Romagna regna sovrano Topo Gigio. Va bene cosí? 
    … … …
    In quanto alla “bacheca di Partito”, ti faccio notare che il mio commento, qui, rientra ampiamente nel tema in discussione.
     
     

  8. In altre regioni, invece, l’ipocrisia non sanno nemmeno cos’è, vero ?
    Non certo per giustificare questo progetto scellerato, che va a braccetto con quello del collegamento Doganaccia-Scaffaiolo e ha come illustre predecessore la “riqualificazione” della pista del Cupolino di qualche anno fa (non ricordo esattamente quando), con annesso sbancamento a suon di ruspe delle pendici del Cupolino nonostante ci passasse un sentiero CAI.
    Risultato: impianto visto funzionare 1 (leggasi: una) volta in almeno 10 anni. E dire che al Corno alle Scale ci vado spesso.
    Ma per dire che questo modo di valorizzare non ha colore e va stigmatizzato e osteggiato sempre, comunque e dovunque.
    Quindi:
    Bertoncelli, controllati. Per la propaganda c’è la bacheca al Partito [cit. Bertoncelli]
    🙂

  9. ——  APPELLO  AL  GRANDE  CAPO  ———
    Grande Capo, tu, in questi giorni difficili, hai una grave responsabilità: consolare gli afflitti e asciugarne le lacrime.
    Come Mosè, ti devi assumere l’improbo compito di guidare il tuo popolo nella traversata del deserto. Altrimenti vagheremo per selve oscure.
    P. S. Come poi possano trovarsi selve nel deserto è una cosa che solo a Bertoncelli poteva venire in mente…
    … … …
    N. B. Caro Alessandro, anche se il tono è scherzoso, l’argomento è serissimo. E cosí pure il mio invito affinché tu pubblichi cose che possano distrarci un po’ e farci sopportare meglio questi giorni. Grazie. 😊😊😊
     

  10. speriamo che questo essere infinitesimale che ci sta infestando serva a far desistere queste personcine avide dai loro sporchi e inutili interessi e ridare il giusto valore alle cose.

  11. Tutto bello, tutto grandioso, tutto in stile anni Settanta. Con un solo particolare “trascurabile”:  manca la neve.
    Naturalmente, tutto devastante. 
    … … …
    Vergogna per l’Emilia-Romagna, la Regione che si vanta della propria politica ambientale “ma anche no”, dato che, in quanto a sperperi demenziali e vandalismi, fa concorrenza a tante altre regioni d’Italia. In quanto a ipocrisia, invece, si piazza ai primi posti.
     

  12. Nel comprensorio del Cimone, dove ogni tanto vado a sciare, mi è capitato spesso di vedere gli impianti della fascia più bassa chiusi per mancanza di neve… 
    Quindi credo che questo intervento sia assolutamente fuori luogo.

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