Nell’uggioso pomeriggio di domenica 17 aprile 2016, a casa di Marco Furlani a Pietramurata (Dro), ci siamo incontrati con Heinz Grill, Sigrid Königseder e Barbara Holzer. L’obiettivo era uno scambio d’idee sulle motivazioni della chiusura del sito www.arrampicata-arco.com voluta dallo stesso Grill e sull’opportunità di stendere un comunicato che potesse funzionare da attestato di stima nei suoi confronti.
Qui di seguito riportiamo in primo luogo l’attestato e, subito dopo, la conversazione che c’è stata tra di noi.
Attestato di stima ad Heinz Grill
Il presente testo è l’espressione del pensiero di tutti i presenti ma anche di tanti altri arrampicatori, i nomi di solo alcuni dei quali potete leggere più sotto. E’ il testo di base, quello che spiega in breve la situazione che si è venuta a creare in queste ultime settimane e che ribadisce la nobiltà di un intento sperimentato per anni, quello di coniugare nella valle del Sarca due culture così differenti come quella italiana e quella tedesca.
Il sito www.arrampicata-arco.com è stato chiuso perché l’attuale cattivo stato delle vie aperte da Heinz Grill e dal suo gruppo di amici consiglia di non insistere a presentare vie che non rispondono più a criteri di bellezza e di accettabile sicurezza.
Una causa per la troppa terra sulle vie è certamente data dagli eventi della natura, con troppa umidità (e troppo poca pioggia) che incolla la terra alle pareti invece di pulirle. L’altra causa può essere più soggettiva o più filosoficamente psicologica.
Nessuno di voi ha responsabilità per la chiusura del sito. E’ vero invece che negli ultimi tre anni tante calunnie e maldicenze sul suo conto hanno spinto il nostro stimato amico Heinz Grill a pensare di andarsene dall’Italia. Le calunnie vengono da persone fuori della cerchia degli arrampicatori, ma le vie diventano sporche perché “rispecchiano” la situazione.
Heinz Grill ha ideato e sviluppato le vie, spessissimo primo di cordata, ha lottato con la friabilità e la vegetazione. Il meraviglioso risultato è sotto gli occhi di tutti, le più di cento vie sono attrezzate sufficientemente, alcune sono più sportive, altre più alpinistiche.
Heinz Grill, con la sua presenza in Valle del Sarca, non ha solo creato itinerari che attraggono arrampicatori da tutto il mondo: ha anche combattuto per una causa culturale di altissimo livello, cioè la promozione di una nuova cultura, una sintesi tra riflessività tedesca e creatività artistica italiana. E lo ha fatto in molte maniere diverse, utilizzando idee nuove in architettura, in medicina, in alimentazione e meditazione.
Per noi non è possibile che Heinz Grill diventi una vittima di calunnie e di offese che, ribadiamo, non derivano tanto dagli arrampicatori, bensì da persone che vivono in uno stato morboso di invidia e gelosia. Non vogliamo che Heinz Grill sia separato dalle sue vie, dalle sue opere e dalla grandiosità della sua visione qui in Valle del Sarca.
Come lui, tutti noi desideriamo che ci sia un’atmosfera che rafforzi la gioia di arrampicare e di vivere in questa fortunata Valle della Luce. Contro la sporcizia sulle vie indotta dalle calunnie difendiamo Heinz Grill, che ha creato un’arte particolare di arrampicare e uno stile ben riconoscibile di vita.
Giuliano Bressan, Christian Della Maria, Andrea Farneti, Diego Filippi, Marco Furlani, Roly Galvagni, Maurizio Giordani, Alessandro Gogna, Franz Heiß, Florian Kluckner, Sergio Martini, Stefano Michelazzi, Giuliano Stenghel. E questi solo per INCOMINCIARE. Chiunque può farci pervenire la sua solidarietà o dare eco a questo attestato.
Dopo il bellissimo convegno nella casa di Tenno (17 aprile 2010, argomento: La via è un’opera d’arte), il 6 ottobre 2012 Grill e Kluckner replicano con l’organizzazione a Dro di Libertà in alpinismo sulla base dei valori durevoli. Questo è l’intervento di Grill:
La momentanea vulnerabilità di Heinz Grill
Marco Furlani. Non abbiamo capito cosa è successo, ma non ci sembra giusto che tu e il tuo gruppo dobbiate essere attaccati. Vogliamo dunque sapere il perché e riteniamo che avete fatto bene a chiudere il sito, così la gente si sveglia.
Heinz Grill. E’ stata una reazione imprevista la nostra. Quest’anno abbiamo pulito per tre mesi le vie e le vie diventano sempre più sporche. Non possiamo più offrire le vie in questo stato, ci siamo detti con Florian e Franz.
Pietramurata, 17 aprile 2016, casa di Marco Furlani. Da sinistra, Heinz Grill, Sigrid Königseder, Barbara Holzer e Alessandro Gogna. Foto: Marco Furlani
Alessandro Gogna. Però non capisco perché nel 2012 (per esempio) ritenevate che le vie fossero pulite e invece oggi ritenete che siano sporche.
H.G. Questa è una questione, come dire, filosofica. In 35 anni la mia figura è sempre stata al centro di una lotta contro l’integralismo in ogni campo.
Questo attacco non viene dagli arrampicatori, viene da un altro lato. Viene da gruppi che mi sono sempre stati contro, fondamentalisti e vegani. E’ un anno che non metto piede in alcun negozio di Arco, dove so che girano giudizi sulla mia persona: ecco l’assassino, ecco lo sfruttatore. Voci che si nascondono, ma che non cessano di attaccarmi a tradimento. Voci che stanno incominciando a penetrare subdole anche tra gli arrampicatori.
Anne-Michele Humby, Marco Furlani e Heinz Grill, qualche anno fa
M.F. Le persone che fanno e che costruiscono saranno sempre bombardate da quelli che non fanno nulla. Questo avviene specialmente in Italia, un paese che si regge su equilibri per i quali sarebbe quasi da vergognarsi di essere italiani. In Italia chi vale viene messo da parte e ai posti di potere ci sono dei burattini.
Io capisco che vi sentiate attaccati… ma è la solitudine dei numeri uno, che devono sempre combattere con quelli che sono indietro.
In più io credo che tu ti stia preoccupando di cose che in realtà non esistono. Le vie non sono pulite? E chi se ne frega se le vie non sono pulite! Non è vero che tu debba accollarti con i tuoi compagni una pulizia globale delle vie. Le vie le abbiamo aperte tutti ma sono rimaste là così. Chi vuole le ripete, chi non vuole non le ripete!
H.G. Quando noi offriamo una via, vorremmo fosse piena di bellezza, non sporca e insicura.
Sigrid Königseder. Sono stata anche io a pulire. Ultimamente abbiamo passato ore e ore a pulire, ed era incredibile. Certi tiri sono più sporchi che nella prima salita! Non si possono offrire vie così, perché si perde la gioia di arrampicare. Io mi sono spaventata.
A.G. Ma da cosa dipende il fatto che siano più sporche di prima?
S.K. Quando ci sono persone che offendono e calunniano un autore, l’atmosfera è così negativa da influenzare anche l’autore stesso, che così vede le proprie creazioni in modo diverso; ma quest’atmosfera è in grado di cambiare anche la materia. Le calunnie attirano lo sporco su una via, e questa è una realtà. Sotto il fango della calunnia, l’autore si ammala, e con lui si ammalano le sue vie. La materia si deteriora. Quando l’atmosfera invece è serena, le vie si “rilassano”.
H.G. Osserviamo queste cose da anni…
S.K. Per esempio quando arrampico con Heinz e siamo in totale accordo, tutto fila liscio. Quando c’è qualche questione, ecco che la corda s’incastra e succedono tanti piccoli fatti che interrompono il flusso regolare. L’assommarsi di dicerie e cattiverie crea una sfera negativa e oscura, può essere anche solo in una stanza. Magari l’avete osservato anche voi. Non siamo fatti di sola materia, queste sono cose sottili ma che esistono, e chi è allenato a vederle le vede.
10 ottobre 2013. Conferenza di Heinz Grill, I valori dell’alpinismo. Merano, Centro per la cultura
H.G. Abbiamo già avuto questo scambio d’idee con Sergio Martini. Cosa è più all’Inizio, la Natura o lo spirito dell’Uomo? E’ la Natura ad aver creato l’Uomo, o è l’Uomo con il suo spirito che ha creato la Natura?
M.F. L’uovo o la gallina? Sì, queste sono cose di filosofia che un ignorante come me non capisce. Io so che se l’uomo riuscisse ad avere un equilibrio perfetto con la Natura avrebbe solo da guadagnarci. Ma so anche che la negatività di un ambiente umano che ci circonda non può essere un’energia che sporca anche le vie. Questo non posso crederlo. Sono un pragmatico e credo a quello che vedo. Le vie secondo me potrebbero essere sporche perché è un lungo periodo che piove poco e non le lava a sufficienza. E ciò che capisco bene è che tu non sei sereno, che non stai bene: e questo ci turba, ci dispiace e ci dà fastidio. Che tu e il tuo gruppo non siate sereni ci turba e ci preoccupa, perché vi vogliamo bene.
A.G. Io posso anche credere che le vie nel 2016 siano più sporche che nel 2012 per i motivi che dite voi. Ciò che circonda la Natura può influenzarla. Il nostro comportamento può influenzarla e cambiarla, le nostre storture, le nostre passioni, negative, positive, anche le discussioni, le invidie. E’ un’ipotesi che posso considerare. Non ci credo più di tanto, ma so che è un’ipotesi che voi avete studiato e verificato: bene, io la rispetto.
M.F. Anzi, è un peccato che noi non riusciamo a capire…!
A.G. Ma rimane il nocciolo: non sono per nulla contento che delle persone che sono venute tanti anni fa in questa Valle e hanno realizzato cose bellissime, siano costrette da non so bene chi, comunque da qualcuno, a non essere sereni, a sentirsi attaccati, bistrattati, traditi. Questo mi dà un fastidio tremendo, ed è per questo motivo che questa mattina vi ho chiamati per parlarne. Saprete di certo che siete l’argomento del giorno…
M.F. Tanti abbiamo incontrato che ci hanno detto: ma voi che lo conoscete, cosa è successo? Noi rispondevamo che le cause della chiusura del sito possono essere tante e presenti da tanto tempo: e alla fine hanno fatto saltare il coperchio della pentola.
H.G. Conosco abbastanza te e Alessandro da pensare che, anche se siamo abituati a trattare in modo diverso gli eventi, di base siamo tutti convinti che, nella discussione tra Natura e Uomo e per ciò che riguarda le vie aperte, nulla prima esisteva perché non c’era l’Idea. Dopo qualcuno vede la linea, ha l’Idea e la realizza. Lascia la sua impronta sulla parete con la sua Idea. Dunque tutto inizia con lo Spirito. Molti pensano che prima ci sia la materia, perché senza materia noi non ci siamo.
A.G. Attenzione, sono due fasi distinte: uno può discutere se è nata prima la materia o prima lo Spirito. Questo si può discutere e l’uomo lo fa da secoli. Ma dire che la materia subisce cambiamenti fisici e strutturali perché è cambiato lo Spirito, questo fa parte di una conoscenza che certamente è su un altro piano.
Di ritorno dalla via nuova sullo Spiz di Lagunaz: Heinz Grill, Franz Heiß, Ettore De Biasio, Florian Kluckner e Martin Heiß. Foto: Ivo Rabanser.
S.K. Possiamo pensare a un architetto che disegna una costruzione: dipende da lui e dalla sua Idea cosa sarà la realizzazione, bella o brutta, rilassante o invasiva.
A.G. Io non posso accettare così semplicemente, come fate voi, che una costruzione bella diventi improvvisamente brutta solo perché qualcuno attacca e ferisce l’architetto. E che la lotta tra queste forze la si possa vedere fisicamente in cambiamenti che riguardano la costruzione. Questo è un gradino oltre! La gente non è a questo livello di conoscenza e non è obbligata a esserlo!
Heinz Grill, Ivo Rabanser e Stefan Comploi davanti all’Arco del Bersanel
H.G. E’ un problema che conosciamo bene. Con voi possiamo parlarne, con altri dobbiamo stare più attenti… E’ successo anche con l’argomento “libertà”, sappiamo che la libertà è la conseguenza del nostro agire, non è cosa naturale. Ma c’è anche un altro argomento, quello della cultura. In questa zona abbiamo una cultura poliedrica, dalla coltivazione degli olivi all’apertura di una via. Per me è importante che ci siano diverse possibilità. Qui è il punto d’incontro tra mondo tedesco e italiano. I tedeschi pensano molto, sono tendenzialmente riflessivi; mentre gli italiani hanno il vantaggio del sentimento…
M.F. … che è un’arma a doppio taglio! Può essere pericolosa! Perché è vero che i romani sono stati a capo del mondo per tanti secoli, è vero che abbiamo avuto il Rinascimento, ma è anche vero che non rispettiamo la legge, anzi non capisco perché ci siano zone in Italia dove la legge è rispettata e altre dove se ne fanno beffe. Ma questo è un altro discorso. Dentro ogni italiano c’è un piccolo genio, ma è un’arma a doppio taglio. Io personalmente preferisco maggiore ordine.
A.G. Ma attenzione, non andiamo fuori tema. Heinz è stato attaccato non solo da italiani, ma anche da tedeschi. Quando era in Austria ha praticamente dovuto andarsene, perché il suo comportamento veniva giudicato senza regola.
H.G. E’ vero, l’attacco di questo periodo non è una novità, è una costante della mia vita. Tra noi c’è stima, questa è la cosa in comune. In un convegno sull’alimentazione e sulla salute ho detto che il mio amico Marco Furlani quando mangia può apprezzare le cose, mentre altri mangiano ma non apprezzano. Questa è una questione d’anima, e la relazione è alla base. Ci sono le componenti chimiche dell’alimentazione, ma nella relazione troviamo la stima per l’altro e dunque anche per il cibo. Ciò che vorrei dire è che qui, in questa valle, io vorrei trovare una buona cultura, fatta dalle componenti più diverse (tedesche e italiane), non troppo caos ma neppure troppo poco.
Quando proposi a Dario Cabas di modificare qualche sua via era perché in questa valle la roccia è preziosa: e le sue vie erano sottoposte a critica perché Dario non le modificava dopo il suo primo passaggio. Quindi non troppo caos, ma anche la libertà, questo era l’esperimento in corso prima della sua morte per malattia.
Nella casa di Tenno, la tavola della sala da pranzo è stata realizzata a forma di sfera. I suoi ripiani sono in interconnessione matematica con la circonferenza della sfera
S.K. Qui in Italia siete in grado di apprezzare la bellezza, avete un senso estetico fuori del comune. Questo è importante ed è su questo che stavamo lavorando.
M.F. Sì, ma voi avete fatto tutte vie belle!
S.K. Sarà vero, ma queste vie stanno diventando brutte!
A.G. Abbiamo già detto che rispettiamo questa teoria ma che non la facciamo nostra. Noi vogliamo solo attivarci perché chi fa maldicenza sia alla fine zittito da una maggioranza che invece è con voi. Perché è così!
M.F. Ci hanno detto in tanti: ditegli che siamo contenti e che gli vogliamo bene. Volete dei nomi? Cristian Della Maria, Sergio Martini, Maurizio Giordani, Giuliano Stenghel, Diego Filippi e chi più ne ha ne metta! Tu, Heinz, voli un bel po’ al di sopra delle bassezze umane.
H.G. Ho scritto libri su altri argomenti anche molto provocatori. Alcuni, in Germania, hanno suscitato clamore, ma la discussione è rimasta su un piano di scambio d’idee. Qui ad Arco si è trasceso: assassino, sfruttatore…
A.G. Ma perché assassino, sfruttatore, parassita? Chi dice questo? E perché? Io voglio capire, altrimenti non mi alzo da qui…
H.G. Qui ad Arco c’è un gruppo alternativo, vegano. Già da subito era contro di me. Io ho fatto varie conferenze, su temi vari, medicina, pedagogia, nutrizione, architettura. Voi sapete che ho ristrutturato una bella casa antica di Tenno: dicevano che io l’ho fatto perché volevo essere un guru, perché volevo essere il direttore di una mia scuola di pensiero, cosa mai vera in nessun campo dove ho operato e opero, dalla medicina allo yoga, fino all’arrampicata. Da quella casa me ne sono andato tre anni fa, era una preoccupazione troppo grande per me, manutenzione, gestione, soldi. Per loro era il simbolo di una mia ipotetica voglia di essere guru, ma io non ho mai voluto “fondare” assolutamente nulla, né un nuovo gruppo né una nuova religione. Perché ho scritto due libri sui Sacramenti e sui riti, la Chiesa cattolica mi ha scomunicato, Ratzinger in persona ha pensato che ero pericoloso. Conosco questa mia situazione da così tanto tempo che avevo avvisato gli altri di non prendere le mie parti e soprattutto di non voler sfidare nessuno. Conoscevate Monica, la proprietaria della casa di Tenno? Lei lottava. Qualche volta l’ho difesa, qualche volta l’ho criticata. C’è stato chi, dopo che ho perso un amico di montagna, caduto nel gruppo di Sella, a Pranzo ha festeggiato questa tragedia. Poi c’è stato il suicidio di Monica, e anche questo mi è stato attribuito come colpa: perché per loro io volevo la casa, volevo che Monica scomparisse! Invece io ho perso tutto, certo non ero nel testamento, ho perso i 500.000 euro che avevo speso per la ristrutturazione. Dunque, che interesse potevo avere perché lei se ne andasse in quel modo?
A.G. Perché Monica l’ha fatto?
H.G: C’era un problema con i genitori e uno con il marito. Ma c’era un problema anche con me, perché a un certo punto Monica si è affidata a un’altra insegnante spirituale, di Monaco di Baviera. Decisamente si è trovata alle prese con una visione troppo esoterica, troppo per lei. In contrasto evidente con il suo mondo. Quest’insegnante le suggeriva che solo quando si è morti si è veramente liberi. Io dicevo l’opposto, per me è molto chiaro che tutte le forze creative si bloccano con la morte. E di questa lotta è stata Monica a essere la vittima. A Monaco ci sono stati quindici casi di suicidio per via degli insegnamenti di questa signora e io ho delle cause in tribunale proprio perché l’ho denunciata. Un’irresponsabile, una psicopatica pericolosa.
A.G. E perché, per le persone che ti accusano, sei tu il responsabile? Io non capisco…
H.G. Non si può capire, loro cercano degli argomenti, un colpevole. Io dico che erano loro a tramare per impadronirsi della casa di Monica.
A.G. Ma chi sono e dove vivono queste persone?
S.K. Si tratta soprattutto di una donna, una che ha molte conoscenze, molti contatti e vive a Pranzo. Lei e il suo gruppo.
M.F. Ma tu che voli più in alto… non riesci a staccarti, non riesci a non dare peso a queste cose?
H.G. In questo momento è un po’ difficile. In più la zona è piccola… Sento che ora i nemici sono più forti. Io ho aperto delle vie su roccia, delle vie di architettura, qui. E loro cercano argomenti per distruggermi. Dicono che io ho distrutto la Natura. Possiamo, è vero, discutere se sia giusto lasciare tutto selvaggio oppure plasmare e coltivare un po’ il terreno d’arrampicata. Forse abbiamo già aperto molte vie, forse abbiamo alterato troppo: ma quando queste vie mancano, allora manca qualcosa ad Arco. Vuole essere anche una provocazione.
M.F. Ma uno come te non può perdersi in queste dicerie negative!
H.G. Io non voglio entrare in un negozio di Arco per sentir dire sottovoce “è quello… eccolo… lo sfruttatore”.
M.F. Non è vero, non è così. Per uno che pensa e dice questo ci sono decine e decine di altri che la pensano diversamente. Per un albero che cade nella foresta e fa rumore ce ne sono migliaia che crescono in silenzio. Pensi che io sia simpatico a tutti? Figurati, potrei raccontartene…
Barbara Holzer. Quando sono così tanti i serpenti, e così ben nascosti, diventa difficile. Manca la fiducia!
M.F. Però, come voi sentite questa negatività, allora dovete essere in grado di percepire anche la positività… e vi assicuro che questa è tanta! Sono tanti quelli che mi hanno telefonato perché vogliono dirti che ti vogliono bene!
H.G. Questo mi fa piacere, ma in questo momento sono un po’ vulnerabile…
M.F. Stai cedendo al lato oscuro della Forza! Tu non devi cedere, tu sei uno Jedi!
H.G. Giusto, non dobbiamo cedere. Voi volete fare questo attestato di stima nei miei e nei nostri confronti. Noi abbiamo intenzione di aprire un altro sito, non di arrampicata, che abbia come scopo la correzione di questa situazione, in modo assolutamente non polemico. Per due o tre mesi ho pensato che non fosse possibile opporsi, ma ora lo credo possibile, anche grazie a voi. La mia auto-consapevolezza sta aumentando, so che alla fine vincerò. Ma queste calunnie sono troppo sotterranee, è un campo di lotta cui sono abituato ma ogni tanto m’indebolisce. Accetto la critica, ma patisco il tentativo di annientarmi. Nelle mie controversie con la chiesa hanno perfino detto che io abuso dei bambini! Queste sono cose che fanno loro, non certo io che non ho mai avuto alcun bambino iscritto ai miei corsi!
Anche Franz Heiß e Florian Kluckner sono soggetti a questi attacchi. Franz è l’uomo buio che distrugge queste zone… incredibile!
Franz Heiß
Florian Kluckner
A.G. Cerco ancora di trovare un nocciolo. Mi ha colpito che tu abbia detto almeno due volte, oggi, che non vai più in alcun negozio di Arco. Ma tu devi andare a testa alta in quei negozi! La roba dovrebbero regalartela, ad Arco. Questo ti diciamo noi. Tu devi andare in giro per Arco a testa alta. Sapendo che ci sono serpenti in giro, ma che alla fine questi serpenti rimangono sottoterra. Se tu ti nascondi emergono un po’, si vivificano con la tua debolezza, come i cani che mordono solo chi ha paura di essere morsicato.
H.G. Questo è vero, certo. Ma la mia natura un po’ ascetica in queste quattro ultime settimane mi ha fatto ritirare, retrocedere. Non mi volete? E allora io mi ritiro nella mia ascesi. Però adesso sto capendo che questo tempo è finito, devo tornare al fronte.
Per due settimane mi sono ritirato a casa mia, a Lundo, perché non volevo litigare…
M.F. Tu non devi litigare con nessuno… tu devi solo andare a testa alta, diritto come sai fare, con il tuo sguardo luminoso. I serpenti ci sono ovunque ma non ti toccano.
H.G. In risposta a una polemica scoppiata su planetmountain, con Ivo Rabanser siamo andati a fare la via nuova sullo Spiz di Lagunaz, nelle Pale di San Lucano… è stata una bella risposta!
M.F. Sì, ma tu devi fare le vie che ti senti di fare, non in risposta a quattro ignoranti. Devi fare quello che ti piace non per polemica. Questi sono vermi, non serpenti. I serpenti hanno la loro dignità (tutti ridono, NdR). I vermi non devono fare paura a un uomo della Luce come te, se no, dove arriviamo?
Allora, vediamo cosa possiamo fare. Alessandro e io vorremmo scrivere un documento, un attestato di stima nei tuoi e vostri confronti, naturalmente se ci dai il permesso. Nel frattempo tu devi attivare la tua sensibilità per recepire tutto ciò che è positivo nei tuoi confronti, non solo la negatività di pochi vermi.
Oggi abbiamo parlato con arrampicatori che vogliono addirittura fare un meeting per dimostrarti il loro affetto, stima e simpatia. I vermi staranno sempre più sottoterra. Dal momento in cui non lo guardiamo e non lo ascoltiamo, il verme è già morto.
H.G. Questo mi aiuta molto, è vero che dopo un po’ di tempo perdiamo la forza di lottare. L’attestato sarebbe un grosso passo avanti. Sarebbe un grande sostegno anche alla mia lotta per unire, in questa valle, le idee alpinistiche con quelle sportive.
Marco, sei veramente la mia avanguardia! Tu sei stato nello Yosemite, poi ci sono andato io e ho fatto le stesse cose tue (ridono tutti, NdR)!
M.F. Spero che questo pomeriggio con queste chiacchiere ti abbiamo aiutato. C’è tanta gente solidale con te… e gente competente, gente come Maurizio Giordani, per dirne uno!
H.G. Mi hai parlato come un padre, oggi!
M.F. Ma attenzione, non dobbiamo guardare solo i qualificati… la platea è molto ampia. La cordata di ragazzi con la quale abbiamo salito oggi la via Linda ci diceva che devi continuare…
A.G. Attenzione, non continuare necessariamente a fare vie o pulire… devi continuare a esserci!
M.F. Intanto che tu rimanga qui con noi…
Giuliano Stenghel e Heinz Grill, trattoria della Lanterna, Arco
A.G. Poi se vorrai andartene ovviamente lo farai… ma non perché ti abbiano costretto i vermi!
H.G. Due anni che sono a Lundo, pur avendo un appartamento ad Arco dove non metto piede da due anni. Mi sono ritirato, ma ora ho una visione più ampia. Non dobbiamo più difenderci. Qui noi siamo stranieri, necessariamente siamo un po’ prudenti: non conosciamo con esattezza i meccanismi di ciò che ci circonda. Ma è tempo di auto-consapevolezza, ora.
A.G. Torniamo al discorso dell’attestato di stima… voglio fare per un momento l’avvocato del diavolo…
H.G. Deve essere un aiuto non solo per noi o per le vie. Perché, abbiamo davvero un bel tema, la promozione di una cultura condivisa tra tedeschi e italiani. Voi avete grande spirito estetico, sapete cosa è la bellezza e la vivete. Centinaia e centinaia di tedeschi sono venuti in Italia per trovare quell’elemento che manca in Germania, l’elemento artistico. E qui, in Trentino, è il punto d’incontro: qui dobbiamo operare.
Per una cultura poliedrica, che si apra a nuovi orizzonti.
A.G. Direi che su questo siamo tutti d’accordo. Ma dicevo prima dell’eventuale punto debole dell’attestato di stima. Se noi “chiediamo” che la gente e le istituzioni come CAAI e Guide Alpine firmi e sottoscriva questo documento, io ho paura che gente e istituzioni si chiedano: perché ci chiedono di firmare questo attestato? Perché lo hanno scritto? E possono rispondersi da soli: “perché deve essere proprio successo qualcosa di grave”. Dunque, io non lo farei… Ci sto ripensando…
B.H. L’attestato è utile perché promuove quelle idee di cultura che sono proprio quelle odiate dai “vermi”, quelle che in modo assai razzista i vermi vogliono spazzare via.
M.F. Attenzione: se noi facciamo silenzio, i vermi prosperano e si agitano…
A.G. Come silenzio, se facciamo l’attestato che silenzio è?
M.F. Ma hai appena detto che ci stai ripensando…
A.G. Ma no, sto ripensando al fatto se sia opportuno o meno CHIEDERE una firma di sottoscrizione! Non deve diventare un referendum, devono essere considerazioni di stima che girano da sole! Ho paura di una RICHIESTA.
M.F. Bello, mi piace! Degno di Alessandro Gogna…
A.G. Nel momento in cui, alla fine del comunicato, noi chiedessimo “volete essere d’accordo con quanto avete appena letto?”, vorrebbe dire che ne abbiamo bisogno. Noi NON ne abbiamo bisogno.
M.F. Giusto! Chi vuole firma, o condivide, passa lo scritto ad altri. Ma senza che glielo chiediamo. Ci vuole solo un pool iniziale di firme.
A.G. Sostanzialmente dev’essere un attestato di solidarietà con chi per anni ha sperimentato in questa valle la coesistenza culturale, ha creato vie, ha promosso convegni in questo senso. Il gruppo vegano e i vermi vari sono stati la miccia, ma non devono diventare un incendio, non dobbiamo dar loro quell’importanza che non hanno. Conosco bene l’aggressività dei vegani, ma noi non abbiamo bisogno di essere convertiti alla loro religione, siamo stufi di gente che vuole convertire, missionaria di improbabili nuove religioni. Uno vuole essere vegano? Lo sia, ma rispetti gli altri!
H.G. Autostima e auto-consapevolezza devono aumentare in generale. Personalmente ho problemi fisici in questo momento, con la mia spalla. Ma non devo mollare…
A.G. Attenzione, Heinz… perché in questo momento il miglior alleato dei vermi puoi essere proprio tu stesso. Nel momento in cui tu dici “le vie sono sporche perché nella loro fisicità possono assumere la negatività di ciò che ci sta circondando ora”, io posso ribatterti la palla e aggiungere: tutto vero, ma allora è anche vero nel momento in cui tu ti senti più debole fisicamente e hai male qui e qui e qui. Il male fa parte della natura umana e non ci possiamo fare nulla. Anche il miglior maestro yoga comincerà ad avere qualche dolore, prima o poi. Quindi, il problema dei dolori che ti affliggono da un paio d’anni non deve toccare quella che è la tua auto-consapevolezza. Non voglio insegnarti nulla, ma posso dire d’esserci passato. Per sei anni ho dovuto assumere una pillola di cortisone al giorno a causa di dolori che nessuno ha ancora adesso capito cosa fossero, ma che un omeopatico mi ha guarito. Mi ha fatto pensare. Cosa è successo in quegli anni? Il più grosso pericolo che correvo era quello di vedere me stesso diminuire la mia auto-stima. La vedevo scendere giorno per giorno: non sono più capace di arrampicare, di scrivere, di amare… scivolavo verso la depressione. Il cortisone toglieva il dolore ma creava tutta una serie d’altri problemi. Io ho avuto la fortuna di non avere “vermi” attorno a me, ma posso pensare che loro davvero spiino ogni tuo momento di debolezza, come i cani che normalmente sono aggressivi solo con chi ne ha paura.
H.G. Lo capisco molto bene… mi sento esattamente in questa situazione… ho i dolori e mi sono sentito debole. Ciò che hai appena detto lo so bene… ma ora in trappola ci sono io!
M.F. Ecco il perché del nome “via della Trappola” (risata generale, NdR)!
H.G. Dunque c’è una nuova malattia, a proposito di vie sporche: la “psicopulizia”!
B.H. Forse dobbiamo trovare un’altra parola… forse “sporco” non è corretto!
M.F. Heinz, potresti portare con te il soffiatore… ma io ti consiglio di non pulire più nulla, magari solo verificare lo stato dei cordini in luogo. Tu hai un po’ viziato gli arrampicatori! E’ tutto perfetto!
A.G. Sai cosa diciamo sotto alle falesie in Piemonte, o Lombardia, o altrove? Ah certo, qui si vede che non è passata la squadra di Heinz Grill! E’ diventato un modo di dire!
M.F. Non devi diventare integralista della pulizia!
H.G. Forse sono un po’ troppo perfezionista… Come Ivo Rabanser è perfezionista sul chiodare, io lo sono sulla linea e sulla pulizia.
B.H. Pensavamo: se la via è in ordine, la stima è assicurata; se la via non è in ordine c’è la calunnia e la maldicenza. Sentirsi come maiali è un attimo! Ma ora forse pensiamo che la stima non dipende solo da quello…
H.G. Io sono tedesco, dunque perfezionista… Per me la qualità di una via deve essere ottima, sia sul piano della bellezza e pulizia che della sicurezza. In altre zone, più selvagge, abbiamo altri criteri. Ho fatto alcune vie davvero raccapriccianti, ma non è solo questione di fare vie difficili. A parte che non avrei più l’età per certe sfide, credo che qui ad Arco la parola d’ordine sia fare vie belle.
Penso che questa conversazione sia stata un grande aiuto. Grazie.
Dro, 6 ottobre 2012, Libertà in alpinismo sulla base dei valori durevoli. Questo è l’intervento di Marco Furlani:
Dro, 6 ottobre 2012, Libertà in alpinismo sulla base dei valori durevoli. Questo è l’intervento di Raimondo Daldosso:
Dro, 6 ottobre 2012, Libertà in alpinismo sulla base dei valori durevoli. Questo è l’intervento di Alessandro Gogna:
Dro, 6 ottobre 2012, Libertà in alpinismo sulla base dei valori durevoli. Questo è l’intervento di Roberto Jacopelli:
Dro, 6 ottobre 2012, Libertà in alpinismo sulla base dei valori durevoli. Questo è l’intervento di Ivo Rabanser:
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un sincero grazie ad heinz grill e ai suoi amici per ciò che hanno fatto e per lo spirito con cui lavorano e si divertono. carlo
sabato mattina 7 maggio, con Alessandro, siamo partiti dalla Toscana che era ancora notte e alle 10,30 eravamo all’attaco della via delle FESSURA al Pian della Paia.
Veramente una gran bella via. Complimenti agli apritori per lo stile adottato che lascia spazio di azione ai ripetitori. Una delle vie di maggior soddisfazione che abbiamo ripetuto sulle pareti della valle del Sarca.
Sarebbe stato bello poter venire al convegno ma dovevamo rientrare in Toscana e il viaggio è lungo.
Cari amici, cari arrampicatori
Sono molto commosso della vostra simpatia e stima per il nostro lavoro nella Valle di Sarca. Non mi ero accorto di quale importanza avesse il nostro sito per voi tutti.
Il 7 maggio abbiamo avuto un incontro presso la SAT di Arco. Erano presenti tanti rocciatori, Fabrizio Miori, Ivo Rabanser, Alessandro Gogna, Diego Mabboni, Gianpaolo Calzà, Marco Furlani, Giuliano Stenghel, Angelo Seneci, Giuseppe Ballico e tanti altri. Alla fine della conferenza ho concluso la serata con queste parole: “La mia vita è stata sempre un andamento tra abissi e stima. Questa serata e tutte le voci, soprattutto quelle di Alessandro Gogna e Ivo Rabanser, ma anche dei numerosi altri mi hanno aiutato molto per trovare di nuovo il valore del lavoro. Durante la serata è nata l’idea della collaborazione: l’attenzione da parte dei partecipanti e ripetitori alle vie d’arrampicata è una vera forza. Questa forza non avrà effetto solo su di noi ma sarà presente anche nelle vie, le quali sono diventate al momento vittime di troppa terra e crescita“.
Vorrei mostrare con queste righe la mia riconoscenza a tutti, scusandomi per non aver risposto personalmente a ogni mail.
Buona arrampicata e arrivederci, o a un’altra conferenza o nella Valle del Sarca o anche nelle Dolomiti.
Ciao a tutti, Heinz Grill
PS: Florian e Franz lavorano sul nuovo sito. Nei prossimi giorni possiamo aprirlo di nuovo.
Sono solo uno dei tanti piccoli alpinisti che si accontentano di salire facili linee, cercando di mantenere una certa pulizia nel gesto, nel rispetto della montagna e della roccia. Molte delle vie dalla valle sono fuori dalla mia portata ma grazie anche e soprattutto ad Heinz posso sempre trovare la serenità che cerco: la giusta protezione, la linea pulita, le indicazioni chiare. Essenzialità è una virtù che amo e che ho ritrovato nelle vie di Heinz. Grazie per quello che fai tu e la tua squadra. Spero tu possa ritrovare la serenità e decidere di rimanere ancora tra le rocce della nostra e tua valle.
Don’t give up!
“IGNORANCE IS ALWAYS AFRAID OF CHANGE”. Jawaharlal Nehru (indian leader, 1889-1964)
Grazie ad Heinz, Florian e Franz per tutto quello che hanno fatto… noi siamo pronti per aiutarvi nelle future operazioni di manutenzione…
da facebook, 9 maggio 2016
Grandissimi tutti voi chiodatori… da me un encomio per quello che fate e mi permettete di fare. Grazie
da facebook, 8 maggio 2016
Come montagna.tv vede la questione
http://montagna.tv/cms/94056/heinz-grill-il-custode-del-regno-di-arco/
Un alpinista che sicuramente ha una sua particolarità,ma è grande, ha una sua etica, ha fatto un lavoro non indifferente nella Valle del Sarca.Ha dato la possibilità a tanti alpinisti di divertirsi su vie che penso pochi avrebbero aperto. Mi dispiace che abbia preso la decisione di mollare tutto.
Da facebook, 8 maggio 2016 ore 0.04
Ho ripetuto tantissime delle vie aperte da Heinz Grill e il suo gruppo di amici .Mi associo a tutti i commenti positivi che ho avuto il piacere di leggere,il sito web ha rappresentato un punto di riferimento per tanti appassionati ,l’attività svolta in valle ha contribuito allo sviluppo della arrampicata in Valle del Sarca,del turismo e anche delle attività commerciali.
Un grande sostegno in questo momento particolare e un grandissimo ringraziamento per tutte le giornate di divertimento trascorse grazie ai vostri itinerari.
Ho sempre apprezzato la vie di Grill per l’estetica. La pagina web altrettanto essenziale e pulita mi ha aiutato molto nei primi passi.
Per questo mi dispiace questa polemica di cui non mi curerei troppo. Altrettanto per la pulizia delle vie, non è essenziale, conta l’estetica.
Caro Heinz,
per prima cosa un grande Grazie per le vie e l’immenso lavoro tuo e del tuo gruppo.
Hai tutta la mia amicizia e il mio sostegno.
L’invidia e la gelosia fanno purtroppo parte di quell’ “essere” chiamato “uomo”.
Lascia perdere queste meschinità e vai avanti per la tua/vostra strada con la creatività che
ti/vi ha sempre caratterizzato.
Secondo punto: tu e il tuo gruppo avete ideato, creato e attrezzato le vie.
Fatto questo Il vostro compito è terminato……. e ancora un Grazie !!!
Non avete nessun obbligo a mantenere pulite e attrezzate le vostre creazioni !!!
Chi arrampica, indipendentemente dal grado di difficoltà, deve essere autonomo e
saper valutare le condizioni della via e della parete che sta salendo.
E’ sufficiente avere sempre con se qualche cordino o spezzone di corda
per sostituire o integrare l’eventuale ancoraggio e ripulire con molta attenzione
l’itinerario percorso da eventuali sassi, arbusti, ecc.
Per l’altro “sporco” che nasce dalla “bestia umana” penso che non ci sia ne ci sarà
mai rimedio. Non cadere nella trappola degli invidiosi!
Hai e avete la gratitudine e il riconoscimento dei tantissimi frequentatori di questa
meravigliosa Valle.
Una persona come Grill non si dovrebbe “trattare” in questo modo. E’ una vergogna insultarlo e dagli colpe “non sue”. Come residenti e conoscenti della Valle del Sarca, è un vero peccato perdere “un mito” come lui… ma non solo. Una vera e propria “vergogna” .
Da residente in Valle Mi dissocio completamente.
A Grill dovrebbe essere dedicato un monumento !!!
Questa vicenda mi lascia davvero esterrefatta! Negli ultimi anni, dopo l’arrivo dei miei bimbi, non ho più avuto modo di tornare a scalare vie a più tiri ma ero fiduciosa e confidavo nell’estate in arrivo! Volevo proprio tornare e piazzarmi su una delle meravigliose vie del Grill dove mi son sempre sentita rilassata, in sicurezza e dove mi son sempre divertita!
Non mi è molto chiara questa storia della pulizia perché ho ricordi vivi di roccia talmente pulita da chiedermi se Grill e il suo team passasse con la paglietta di alluminio (e ne sono ancora convinta!!)
Sostengo quindi Heinz e la sua compagnia per l’immenso lavoro e la grande ricchezza che hanno portato in Valle.
Vi ringrazio personalmente di cuore anche per tutte le splendide emozioni che mi avete permesso di provare arrampicando sulle vostre linee!
Fatevi scivolare addosso le cattiverie e le malelingue…
Complimenti Heinz. Voglio esprimere la mia stima e solidarietà a Heinz e la mia gratitudine per aver aperto le vie ad arco. Non sentirti in colpa, non hai rovinato l’ambiente anzi lo hai valorizzato permettendo a tanti arrampicatori di vivere momenti di libertà e belle emozioni immersi nella natura. Rimani positivo e solare. Non permettere alla negatività di abbatterti. Rimani positivo. Ti auguro di ritrovare presto la gioia in tutto ciò che fai.
Condivido tutto! Nella valle della luce vedo e sento solo good vibrations.
Grazie a Grill per le belle vie che ha fatto, con un grande lavoro di chiodatura e ancora piu’ grande di pulizia!!
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà all'”amico” Heinz Grill e a tutto il suo entourage. C’é veramente poco da aggiungere: condivido in pieno tutti i messaggi di gratificazione, stima e affetto che precedono questo mio commento. D’altra parte, spero davvero in un ripensamento di Grill, la cui figura, checché se ne dica, rimarrà per sempre nella storia dell’arrampicata arcense, che ha contribuito a sviluppare in questi ultimi anni. In qualunque modo si concludi questa vicenda, ad Heinz va il mio più sincero augurio per le sue prossime avventure.
Il grande Marco Furlani mi chiede di condividere la lettera aperta di sostegno e vicinanza ad Heinz Grill che lui ed altri grandi arrampicatori (tra cui Alessandro Gogna, Sergio Martini, Maurizio Giordani, Giuliano Stenghel) hanno sottoscritto.
Lo faccio volentieri, perché penso che Grill ed i suoi amici ci abbiano donato molte belle vie che altrimenti nessun avrebbe mai aperto, visto il lavoro che hanno richiesto.
Penso inoltre che, pur nel rispetto delle convinzioni di ognuno, gli attacchi e le azioni rivolte contro Heinz Grill siano indegne. Mi conforta l’aver sentito (spero sia vero) che tali eccessi non provengono dall’ambiente alpinistico.
Ad Heinz Grill ed ai suoi amici va il mio grazie.
Nella vita c’e’ chi parla. E c’e’ chi fa’. Ho sempre più stimato quelli che fanno, le parole vanno e vengono. Purtroppo ce’ sempre troppa invidia e falsità. La mia esperienza personale in tutti i gruppi, del c.a.i. o gruppi alpinistici, prima o poi si verificano spaccature. E tu devi decidere se sostenere quelli o gli altri. Anche i grandi ci sono passati: bonatti, messner, maestri.
Di parlare sono capaci tutti è il fare che non è da tutti ,il Signore in questione dovrebbe solo essere lodato per quello che ha fatto ,ma non mi stupisco perché viviamo nella Repubblica delle banane , sto cercando info sulle richiodature delle falesie qulcuno sa dirmi a che punto sono del progetto? Grazie.
Solidale!!
Secondo me è solo una questione personale dettata dall’invidia di qualcuno contro Grill…..
Leggere queste notizie x me è una vera tristezza x alpinismo se può definirlo così…!! Fare le su vie di certe difficoltà facile o difficile è stato un puro divertimento cercando di capire quello che ha fatto e han fatto… spendere e sprecare del tempo x pulire le pareti non è da tutti giorni… ma forse come scritto di chiudere il sito farebbe bene a certe persone che hanno criticato le sue vie… ma non solo… xk se andiamo a scalare altre vie anche quelle sono sporche… allora bisognerebbe chiudere le vie… e ognuno di noi prendere la scopa al posto del magnesio e pulire la via… ma non è questo il modo di andare in montagna… certe vie che ho scalato spesso trovavo dietro di me gente incapace… e dicevano che via dura e impegnativa… peccato che qualche tratto è bosco… una volta mi sono girato e gli ho detto allora xk scali su queste vie se non sei capace di apprezzare quello che hanno fatto… fai la doppia e stai a casa… oppure vai in falesia che li di sicuro trovi pulita…!! A me queste persone mi fanno incazzare… non hanno rispetto x la natura, x le persone che hanno fatto la via…. invce che dire a però che via bella interessante con vari itinerari x tutti… basta scegliere la via … in base alle tue capacità… e divertirsi senza farsi tante domande…!!
Ringrazio Grill perché senza le sue vie, perfettamente chiodate e pulite, non avrei mai potuto avvicinarmi all’arrampicata in valle del Sarca. E lo ringrazio anche come persona, per la sua gentilezza ed umiltà, sempre pronto ad un saluto e ad un sorriso nei confronti di tutti. Spero di rivederlo ancora per tanto tempo nella valle del Sarca e spero di avere occasione di scalare ancora su vie nuove aperte da lui
Non conosco Grill di persona, ma invece ho arrampicato sulle sue vie che ho trovate belle, curate (sporche per quello che e’ quando si e’ nella natura) ed ingegnose nella tracciatura. Non capisco questi attacchi a Grill e mi dispiace che abbia chiuso il sito ed in qualche modo si sia ritiriato. Lo ringrazio di cuore e spero cmq che le cose si rimettano!!
Pur considerandomi una novizia non mi ci è voluto molto a capire che è sostanzialmente grazie a Grill ed alla sua squadra che l’arrampicata in Valle è arrivata ad essere alla portata di molti, e credo che se tutti coloro che salgono ed apprezzano le sue vie gli rendessero omaggio, o semplicemente spendessero qualche parola in suo favore questo sconforto sarebbe già svanito..
Grill ha creato un momento straordinario per la valle del sarca; è riuscito ad aprire a molti uno scrigno p rima accessibile a pochi. È una figura importante che sarà per sempre associata a questa valle senza nulla togliere ad altri che hanno fatto prima e fanno ora. La sua etica è armoniosa come lo sono le sue vie. Io sono tra coloro che amano le sue vie e non riesco a capire come in un ambito come quello dell’ arrampicata e dell ‘ alpinismo il cui principio ispiratore è la ricerca della libertà ci debba sempre essere polemica. Non piacciono le vie di grill? Basta non farle. ..la valle è piena di vie di tutti i tipi e per tutti i gusti …c ‘ è spazio per tutti….molti non capiscono la sua etica e filosofia? Forse non hanno semplicemente gli strumenti per farlo. C ‘è spazio per tutti. Non ci deve essere spazio invecevper i calunniatori e gli intolleranti. Isoliamoli ! È un vero atto di inciviltà quello che hanno fatto ad heinz grill. Costringere una persona ad andarsene per il vuoto che le si è fatto attorno….sa di medioevo. …heinz non dargliela vinta non far vincere la sottocultura e l ‘ intolleranza…siamo in tanti ad apprezzati e ad esserti riconoscenti
Io in quanto chiodatore in erba, sono convinto che tracciare delle via sia un’ pò come dipingere un quadro, e come l’ arte anche qui ci sono le varie correnti artistiche, non a tutti piace Picasso o Clint, nell’ arrampicata è l’ identica cosa, poi soprattutto in Valle del Sarca c’ è ogni tipo di via, dall’ artificiale, alle vie ingaggiantid el Larcher, e in mezzo ci sono tutte le altre, basta saper scegliere. E magari provate a chiodare prima di criticare, così capirete quanto lavoro c’ è dietro una via!!!
Sono nato alpinisticamente nella splendida valle del Sarca, e negli anni ho avuto la fortuna di salire numerose vie sparse sulle varie pareti della valle, e mi ritengo un privilegiato ad abitare in questo splendido posto, che tutto il mondo ci invidia. Ho percorso vie aperte da quelli che io ritengo grandi alpinisti, noti e meno noti, che negli anni hanno lasciato le loro firme, le loro opere sulle immense pareti della valle e in questi anni ho avuto modo di apprezzare le vie aperte da Heinz Grill ed il suo gruppo; credo che anche grazie ad Heinz, l’arrampicata in valle del Sarca sia in continua evoluzione, sicuramente tutto è perfettibile e tutto è migliorabile ma ritengo giusto in questo momento ringraziare Heinz e company per il lavoro fatto e dare il mio attestato di stima per le loro opere, senza le quali la valle del Sarca non sarebbe quella che è, e spero che anche il mio piccolo contributo, serva a far cambiare idea ad Heinz. Grazie Heinz e grazie anche a tutti coloro che si stanno impegnando per questo ed in primis all’amico Marco Furlani.
Sono Trentina, amo l’arrampicata, le vie lunghe, arrivare in cima alla vetta e sentirmi libera immersa nella roccia. Io penso che Hainz abbia creato in Sarca un paradiso per noi ararmpicatori.. donandoci vie di tutti i generi, da alpinistiche a sportive, da strapiombi a placca. Io penso che il suo contibuto al turismo trentino sia stato immenso e per quel poco che ho potuto parlargli lo reputo una persona sopra le righe, una persona umile, che ha la sensibilità di trattare le persone, anche insignificanti come me, da alpinisti. Le sue parole gentili, la sua tranquillità e la sua capacità di creare poesie (io le considero tali le sue vie ritmiche con linee logiche) sulle pareti del Sarca sono qualcosa che andrebbe valorizzato e riconosciuto. Non so esattamente quello che sia avvenuto e la ragione vera per la quale abbia pensato di andarsene, ma se così fosse reputo che il Trentino perderà una risorsa ed una grande persona. Grazie Grill per tutto quello che hai fatto, per quello che sei e spero che rimarrai sempre tale, che le cattiverie non ti facciano cambiare e che chi ti ha fatto sgarbi abbia la decenza di domandare scusa. Grazie infinite
Ho fatto diverse vie di grill le ho trovate entusiasmanti spero gli torni la voglia di proseguire per dare a noi il gusto di arrampicare sulle sue vie. Purtroppo il pianeta degli arrampicatori e pieno di imbestialire invidiosi, hanno ragione coloro che dicono che mollare farebbe loro solo piacere perché il loro narcisismo li porterebbe dire “ho ragione” quando in realtà hanno solo torto marcio!!!!
Cari amici
Su questo argomento ormai si è detto di tutto e di più. E forse anche troppo.
Non dico “climb more, speak less”, ma certamente “est modus in rebus”.
Esprimere il proprio plauso per le belle vie plaisir preparate da Grill e dal suo gruppo è lecito e forse fin anche scontato.
Esprimere le proprie perplessità o la propria avversione per quello che è stato fatto negli ultimi anni in Valle del Sarca (e sicuramente non solo ad opera di Grill & C) è altrettanto lecito e anche questo forse un po’ scontato.
Ma sentite bene.
Quando venne inventata la ruota, chi fabbricava le slitte certamente fu contrario all’idea. Quando qualcuno cominciò a dire che forse era la terra che girava attorno al sole, venne bruciato dalla santa inquisizione.
Questo banalmente per dire che ogniqualvolta uno o un gruppo o un movimento propone o fa qualcosa di diverso e di significativo sicuramente scontenta qualcuno. Anzi, a ben vedere, se nessuno fosse mai stato scontentato la storia sarebbe forse ferma all’età della pietra.
Naturalmente non tutte le cose nuove e fuori dal coro sono positive e la storia si è incaricata di mostrane nel tempo il valore, il disvalore o l’indifferenza.
Fatta questa premessa, ognuno dovrebbe fare un esame di coscienza e cercare di capire le motivazioni che stanno alla base del proprio giudizio.
Al di là del generale riconoscimento delle capacità alpinistiche, dell’intuito e della sagacia degli apritori/pulitori/sistematori,
capisco chi plaude perché trova le vie preparate e adatte alle proprie capacità, capisco chi semplicemente plaude alla logica e alla bellezza della roccia ripulita, capisco chi si rallegra del sensibile incremento di attrattive turistiche della Valle, capisco….
Capisco chi lamenta l’alterazione visibile delle pareti e le scie che rimangono per anni a segnare i percorsi, capisco chi lamenta qualche appiglio “migliorato”, capisco chi non approva l’apertura seriale, capisco chi lamenta un certo disvalore educativo del prodotto troppo perfetto e fuori dalla realtà della montagna, capisco…
Capisco tutte queste motivazioni e intuisco le ragioni le più svariate che ne stanno alla base.
Ma una volta fatto il censimento dei favorevoli e dei contrari, che cosa abbiamo risolto?
Le considerazioni da fare sono forse altre.
A partire dall’idea, che dovrebbe ormai essere chiara, che l’alpinismo è una cosa e l’arrampicata un’altra.
Anzi, a voler essere più precisi, l’alpinismo è una cosa, l’arrampicata di livello è un’altra cosa e l’arrampicata di massa un’altra cosa ancora. Sono tre categorie che in comune hanno corde e rinvii, qualche nozione di movimento e qualche manovra e null’altro.
E quando si trovano ad operare in spazi ristretti e limitati non è difficile che nasca il conflitto. Perché ognuno rivendica il primato della propria pratica o della propria visione.
Gli alpinisti duri e puri, gli ultimi cavalieri gedi, aborriscono all’idea di pareti crocifisse da linee di spit seriali (vicini o lontani poco cambia, è il concetto che non piace) e da “creazioni” artificiose, i prestazionali aborriscono all’idea che l’obbligatorio sia basso e proliferi l’inflazione di vie belle ma senz’anima sportiva, la massa dei domenicali aborrisce all’idea che un appiglio si muova o che un passo di 6° non abbia il chiodo/spit/cordone a portata di mano, non si sa mai.
E allora, come la mettiamo?
Ritengo che nel nostro caso giudicare seguendo una delle tre categorie citate sia fuorviante. Ed anche inutile, perché la realtà nella quale si è sviluppato il fenomeno “Grill” è unica e probabilmente irripetibile e non esportabile. Perché del tutto singolare è la realtà naturale di questa Valle, con pareti di roccia bellissima ed itinerari classici di pregio e volendo anche di impegno, pareti con itinerari tradizionalmente “sportivi”, magari a volte un po’ forzati, ma come ce ne sono tanti e infine pareti che nessuno avrebbe salito neanche a pagarlo e proprio su queste ha operato il “gruppo Grill”, confezionando vie sicuramente bellissime e apprezzate dalla grande massa degli arrampicatori della domenica. Ma dove si può serenamente divertire anche l’alpinista duro e puro nei momenti di relax. E chi non apprezza può anche serenamente continuare a non frequentare queste pareti arborate, così come ha fatto fino all’avvento di Grill.
Se parlassimo di pareti dolomitiche o comunque di montagna e di alpinismo le mie considerazioni sarebbero evidentemente diverse, perché diverso è un patrimonio di roccia, di pareti, di vette, di monti da conservare e diverso è un ambiente di rupi cespugliose di bassa quota trasformate come per incanto in un parco giochi.
Ciao Heinz, Florian e Franz,
Grazie mille per tutto ciò che avete creato nella Valle del Sarca.
Grazie a voi ho trascorso giornate stupende e ripetuto bellissime vie.
Come tutti coloro che frequentano la Valle del Sarca e consultavano il sito creato da Grill e dai suoi amici sono rimasto sorpreso e basito quando ho saputo della sua chiusura.
La chiusura in se non mi preoccupa. Noi alpinisti sapremo trovare alternative ma ciò che realmente mi preoccupa sono le motivazioni che hanno portato a questa grave decisione e ciò che emerge dal lungo report permette di fare un po’ di chiarezza ma alcontempo mi lascia anche una grande amarezza.
Heiz Grill è un uomo mite e buono cerca di creare i suoi quadri rimanendo in armonia con se stesso e l’ambiente e questa laida e assurda vicenda proprio non se la meritava.
Si possono comprendere le critiche ma non i danneggiamenti a cose e persone e nemmeno le offese più o meno velate.
Questa è una vicenda “sporca” per dirla come Heiz e lui questo comportamento subdolo, “sporco” e ignobile, decisamente inqualificabile non se lo merita.
La Valle del Sarca fa parte della mia storia di arrampicatore e quindi penso che anche questa triste vicenda mi riguardi e per questo ho decisio di scrivere e di far sentire il mio appoggio a Heinz e ai suoi amici.
Ora mi auguro che i numerosi attestati di stima e il sostegno ricevuti e che sicuramente riceverà convincano Heiz a restare, a non abbandonare la Valle, a ritrovare il suo carma, la sua empatia con quella Valle che ora, a causa di queste cattiverie, gli sta diventando indigesta.
Caro Heiz il sole sorge splendido ogni giorno non vale la pena di scoraggiarsi per poche “sporche” persone
Un abbraccio
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE.
NOSTANTE RISIEDA A PIU’ DI 300 KM DA ARCO HO PERCORSO TANTISSIME VIE DI HEINZ IN VALLE DEL SARCA, TROVANDOLE TUTTE BELLISSIME E, SOPRATUTTO, OMOGENEE.
QUANDO LA SUA ATTIVITA’ IN VALLE E’ DIMINUITA HO PENSATO AD UN ESAURIMENTO DELLA “MATERIA PRIMA”, CIOE’ DELLE PARITI, MAI AVREI CREDUTO CHE UNA PERSONA DI QUESTO LIVELLO POTESSE INCONTRARE INIMICIZIE, INVIDIE ED ALTRI SENTIMENTI NEGATIVI.
TUTTO IL PAESE DI ARCO E SOPRATUTTO I NEGOZIANTI DOVREBBERO FARGLI PONTI D’ORO.
SPERO IN UN RIPENSAMENTO.
Da arrampicatore della domenica (anzi di poche domeniche) ci terrei a ringraziare Heinz Grill per aver realizzato tante vie, che permettono anche a chi non ha grandi mezzi tecnici di trascorrere belle giornate sulla roccia, senza troppi stress. Non conosco i retroscena che possono aver portato a certe decisioni, che in ogni caso vanno rispettate: credo sia comunque giusto far sapere a Grill e al suo gruppo che ci sono tante persone che apprezzano il suo lavoro e il suo impegno di tutti questi anni.
Voglio sottoscrivere tale attestato. Grazie
Mi piace molto questa grande stima per Heinz e la sua situazione attuale con le tanti offese e calunnie contra di Heinz. Non voglio tollerarla per niente. Conosco Heinz più di 35 anni e siamo scalato insieme moltissimi vie. Non conosco qualcuno che cosi attento e avveduto e chi pensa agli altri come Heinz. Mi ricordo bene di un giorno 25 anni fa circa. Dopo una scalata pensava: Perchè arrampico? Non è una cosa egoistica? C’è un senso arrampicare solo per lo stesso? Non ho trovato una risposta per queste domande e per qualche anni sono arrampicato solo poco. Poi mi ho interessato per le idee di Heinz e queste idee mi hanno dato nuove prospettive e ancora una gioia per l’arrmpicata. Grazie Alessandro e Marco per la pubblicazione.
Marco Furlani mi chiede di esprimere la mia opinione su questa vicenda, ed eccomi quindi qua a scrivere. Pur non amando partecipare a battaglie e discussioni attraverso blog e forum vari, sono però un grande amante della Valle del Sarca, in tutti i suoi aspetti, e me ne sento decisamente parte, quindi, anche questo ultimo accadimento, in fondo mi riguarda. La persona di Heinz mi riguarda, l’alpinista forte e intelligente quale è, l’uomo gentile, educato, generoso, che mi accoglie ad ogni nostro incontro con una sincera stretta di mano ed un sorriso premuroso. Questo posso dire dell’amico Heinz, ancor prima di ricordare le moltissime sue vie percorse, dove centinaia di persone a weekend hanno la possibilità di vivere un’esperienza alpinistica, attraverso salite di ogni genere, potendo scegliere quale per loro stessi è la migliore, e che li legherà a questa meravigliosa Valle del Sarca che impareranno ad amare. Del resto non so nulla, personalmente non conosco i fatti relativi alle vicende che ultimamente hanno portato tante critiche e relativi dispiaceri ad Heinz. Ciò che so, è che lui per la Valle è stato importante, lo è stato per tutti noi che in questa valle siamo cresciuti, per tutti quelli che prima di lui ne hanno segnato la storia e il suo sviluppo, per tutte quelle centinaia di persone che, come detto prima, ogni fine settimana riempiono questo posto meraviglioso che è la Valle della luce, dei colori, dei profumi. Amo la Valle del Sarca, e la amo anche con Heinz, Florian, Franz, Sigrid, Barbara, e tutti gli altri suoi amici.
Caro Hinz, spero proprio di stringerti ancora la mano per tanto tempo, fuori da una via, o seduti a un tavolo alla Lanterna.
Luca Pilati
Purtroppo quello che è successo a Hainz, si ripete tutti i giorni in qualsiasi ambiente, lavorativo e sportivo.
Il più delle volte, vi sono persone che senza aver mai fatto nulla, senza aver mai piantato un chiodo, senza neanche aver mai fatto una pulizia, non della via o del tiro, ma del prato o del bosco che circondano le pareti o le falesie non fanno altro che criticare,solo per il gusto di farlo.
Purtroppo il mondo è pieno di gente meschina ed invidiosa.
Personalmente chiedo ad Hainz di continuare la sua opera di valorizzazione delle pareti del Sarca, perché le sue vie sono tutte meravigliose.
Grazie di cuore per averci regalato centinaia di tiri indimenticabili.
Terray affermava che la gratuità del gesto,era un grande valore che l’alpinismo sapeva esprimere.E tu caro Heinz & compagni,questo valore,lo avete sempre coltivato.Ciclicamente dobbiamo chiamarci a raccolta per difenderci da chi non la pensa cosi,ma è solo un momento passeggero.Questa gente annoiata troverà presto altri obbiettivi su cui sfogare la propria “creatività”.
Alles Gute Heinz.
Bis bald.
Trovo incredibile e vergognoso il trattamento riservato ad Heinz Grill! Grande alpinista ma anche grande persona che non ha mai chiesto niente per le sue realizzazioni. Ho percorso, assieme ai miei compagni, quasi tutte le sue vie nella valle del Sarca, ed anche alcune delle sue ultime in Dolomiti, ricavandone gioia e soddisfazione; a conferma, purtroppo che anche nell’alpinismo, come in altre attività, la gratitudine e il riconoscimento del proprio valore non è proporzionale a quanto compiuto.
Grazie ancora , Heinz, per le belle ore che abbiamo trascorso ( e trascorreremo) sulle tue vie!
Mi associo ai miei amici nel riconoscere il merito l’intuito la capacità di vedere e leggere sulla roccia la via ideale e logica per salirla con una arrampicata spontanea e di sentimento. Questo è Heinz Grill e compagni. La valle della luce sta vivendo un momento di gloria in quanto aperta all’arrampicata di tutte le difficolta, appartiene a tutti, abitatori di questa valle e ospiti.
Heinz Grill ha realizzato con il suo gruppo di amici una grande opportunità per tutti gli appassionati e amanti dell’arrampicata. Avendo io salito diverse vie di Heinz mi è stato chiesto: che voto dai al merito? ho risposto dieci e lode
Vie sporche? Non mi sembra proprio! Ma se anche fosse, anch’io penso come Alberto Benassi che le vie non si aprono per gli altri, ma per sé stessi. Una bella linea o una piacevole arrampicata non necessariamente devono essere perfette.
Comunque l’era Grill lascia in Valle del Sarca un patrimonio di assoluto rilievo di vie belle e ben attrezzate. L’aver saputo prima vedere e successivamente realizzare vie logiche e piacevoli e prepararle per il pubblico dei ripetitori è stato il merito di Heinz Grill. Una classe non comune di apritore e preparatore.
Non conosco personalmente Heinz, anche se qualche volta l’ho incrociato sotto le pareti o alla Trattoria La Lanterna, sotto la Parete di S. Paolo. Apprezzo molto la linea estetica delle sue vie, oltre ad avere grande stima di lui come alpinista. Non riesco ad immaginare che qualcuno possa dargli del traditore o dell’assassino! Evidentemente quando qualcuno si eleva ben al di sopra del gruppo, peggio se prende posizioni fuori dal coro, desta reazioni opposte; se la gran parte delle persone oneste e competenti riconosce il merito e si leva il cappello, non manca mai chi cerca di denigrare, additando il “diverso”. Spera così di sminuire il merito, mentre in realtà lo accresce…
Nella mia rozzezza fatico a credere che la malevolenza altrui sporchi le vie; ma se Heinz dice di sentirlo, gli devo credere.Trovo che Heinz abbia svolto un ruolo di grande rilievo ad Arco. Non se la prendano i trentini se dico che tutta la Valle del Sarca è diventata quello che è anche grazie al grande lavoro di Heinz e del suo gruppo. C’è un solo modo per mettere le cose a posto e compensare il male fatto da questi sedicenti Vegani, sedicenti perché ben diversi dai civili Vegani che ho incontrato! Il Comune di Arco dovrebbe dargli la cittadinanza onoraria, per il grande lavoro fatto a beneficio degli arrampicatori che qui accorrono a frotte, anche grazie a lui.
Non mollare Heinz, non dargliela vinta: fallo per tutti quelli che ti stimano, ben più numerosi di chi ti denigra.
Vorrei anch’io aggiungermi ai tanti che hanno espresso solidarietà e stima ad H.Gril e amici. Dico solo che l’enorme lavoro di tracciatura e pulizia delle oltre 100 scalate realizzate in Valle sono testimonianza della Passione che ha animato questo per me “bizzarro” ed eclettico personaggio! Heinz, resta in Valle, è un bel posto e c’è tanto spazio per tutti! Auguri per tutto. Sinceramente Nazario.
Innanzitutto condivido l’Attestato di stima ad Heinz Grill e vorrei aggiungere la mia firma accanto a quelle dei promotori del documento.
Ho conosciuto Heinz grazie a Marco Furlani ed assieme a lui abbiamo ripetuto una sua via appena aperta. Ho avuto l’occasione di apprezzare sia la persona che la sua opera di apritore di vie per tutti.
Ci sono persone che hanno la fortuna di possedere, per natura, una grande sensibilità d’animo e ritengo Heinz una di queste. Tale sensibilità espone però l’individuo ed essere vulnerabile, ed a soffrire molto di più di fronte a critiche malevole ed ingiustificate.
Leggendo le parole di Heinz nel confronto avvenuto a casa Furlani, mi sono tornati in mente i discorsi di tanti anni fa con un grande amico che oggi non c’è più: Gian Piero Motti. In Heinz mi sembra di ritrovare la stessa sensibilità che vedevo in Gian Piero e con essa la stessa vulnerabilità di fronte alla malevolenza. Io non ho mai posseduto tale sensibilità ed ho sempre operato per tenere sopita, almeno verso l’esterno, quella quota presente comunque nel mio DNA. Proprio Motti aveva associato al mio nome l’appellativo di Pan e Pera per prendermi bonariamente in giro ed evidenziare la mia apparente insensibilità nei confronti di tutto quello che esulava dalla scalata. Nel tempo mi sono adeguato al personaggio, non ho mai risposto a critiche malevole e mi sono sempre fregato alla grande dell’opinione negativa nei miei confronti quando è successo che venisse espressa.
Ad Heinz, oltre che ad esortarlo di continuare nella sua opera, vorrei dare un consiglio che so benissimo essere difficile da seguire per lui: “Non ti curar di lor ma guarda e passa”. O molto più prosaicamente ricordare che: “I ragli degli asini non raggiungono il cielo”
Informato da amici dell’esistenza di una pagina di sostegno a Grill e con l’intento di chiarire la mia grande stima per lui, volentieri rendo pubblica una mail che gli avevo scritto nell’occasione della chiusura del suo sito online.
Non amo i social forum e le chiacchiere da facciabucari, e nemmeno quelli che pubblicano per vantarsi della loro attività o solo per dimostrare di esistere attraverso le loro opinioni, ma Grill e i suoi amici hanno dato a tutti la possibilità di trascorrere stupende giornate di arrampicata, creando alcuni autentici capolavori quasi sempre nel rispetto di quell’approccio all’arrampicata come “viaggio nella parete” che per me rimane fondamentale a prescindere dalle considerazioni sulle difficoltà o la “bellezza”. Senza trascurare l’aver dato a molti la possibilità di divertirsi e, perché no, di imparare qualcosa.
“Ciao caro Heinz
ho saputo che hai chiuso il tuo sito con le tue relazioni.
Immagino che ci fossero delle valide ragioni per farlo dato che, se ho ben capito, hai ricevuto insulti da qualche imbecille maleducato.
Si potrebbe dire che non vale la pena di dare le perle ai porci…
Purtroppo molti (tra i quali io stesso!) avranno un danno non potendo più conoscere le tue vie molte delle quali, a mio parere, sono decisamente bellissime (e ti parlo da arrampicatore tradizionale e assolutamente classico e col gusto dell’avventura), ma se hai ritenuto di agire così condivido la tua scelta.
Un saluto affettuoso a te e a tutti i tuoi e complimenti e grazie per tutto quello che avete fatto
e, ovviamente, buone scalate!“.
Grazie Heinz!!
Amico e compagno di cordata!!
Grazie per le tue vie, dove mi sono sempre divertito moltissimo.
Grazie per la tua amicizia.
Anch’io voglio farti sentire la
mia amicizia e il mio sostegno.
Poco da aggiungere a quanto sottolineato da parecchi ben più titolati amici.
Alessandro ha fatto il lavoro perfetto del “presentare la questione” mettendo in evidenza quel che c’è da sottolineare.
Mi allineo al pensiero espresso da Marco Lanzavecchia, da Rocco Amato e dagli altri.
Non serve essere a favore o contro la visione di Grill. Non occorre amare o odiare le sue vie.
Basta solo saper rispettare e trovare il meglio in ciò che viene proposto da chi si prende la briga di fare.
Non credo di essere d’accordo con parecchie delle “visioni” di Heinz Grill o dei suoi sodali, ma vorrei tanto poter continuare a leggere e discutere della loro attività, non del fatto che se ne sono dovuti andare per piccolezze davvero di infimo rango.
Mi associo, quindi, alla solidarietà espressa da Alessandro, Stefano ed altri, augurandomi di poter tornare a “criticare” come prima e più di prima nuovei vie, nuove idee, nuoveinvenzioni e nuovi scritti del Grill
Siamo alle solite, se fai sbagli, se non fai sbagli due volte, se fai bene e per gli altri, come ringraziamento ricevi fango.
Non riesco più a stupirmi di questo stupido mondo dove contano solo gli interessi e le gelosie.
Vorrei esprimere stima e solidarietà per Heinz Grill, non lo conosco ma toccherò il suo lavoro e capirò la sua passione che sarà di sicuro contagiosa.
Quando cercando una relazione di una via , ho visto che il sito era stato chiuso, ho pensato subito ad una specie di protesta, ed ero dispiaciuto, ora che ho letto, sono anche amareggiato dalla gelosia o chissà che cosa delle persone, comunque io sento di dire grazie al gruppo per le innumerevoli vie fatte da voi, tutto il lavoro svolto è a dir poco imponente e meraviglioso. Piena solidarietà a delle persone che si danno da fare sopratutti per gli altri, bello che si sia gente così. Io comunque spero che il sito riapra, spero che che Florian e co. non si lascino influenzare da persone negative e vadano avanti con la loro passione.
Questo è’ quello che penso
Se grill ed i suoi amici non avessero tracciato tutti quegli itinerari la valle sarebbe turisticamente in regressione .Uno dei problemi in Trentino sono le invidie e le chiacchiere che si amplificano da bocca a bocca.Penso che lo stile utilizzato su questi itinerari, visti coloro che hanno preceduto H G
Sono sicuramente più puliti.
Un problema che arriva di riflesso alle invidie e chiacchiere e’ che l’ambiente alpinistico trentino non è mai diventato una grande famiglia . Non si è mai pensato di lavorare assieme tra guide Climber ed istruttori Cai sat per mantenere il ben di dio che ci è stato donato solo perché di qui siamo nativi.
Se l’ambiente fosse stato famiglia avrei potuto conoscere HG e la condivisione avrebbe potuto cambiare il corso della storia
della valle.
Le guide alpine possono solo ringraziare H G
Tutta la mia simpatia, solidarietà e stima ad Heinz e alla sua squadra. Ad Arco hanno fatto un lavoro incredibile e sono sicuro che le loro vie saranno sempre bellissime anche se un po’ sporche. Ad Arco dovrebbero dargli la cittadinanza onoraria. Se fossimo in un paese in cui nelle località di turismo arrampicatorio si capisse qualcosa ci sarebbe una gara per ospitare Heinz.
Heinz non scoraggiarti, continua in un altro posto, non in Germania, ma in Sardegna o in Sicilia: al sole del Mediterraneo.
Alberto Paleari.
MI PRESENTO MA SPARIRO’ VELOCEMENTE SENZA LASCIARE TRACCIA :
SONO UN ALPINISTA SEMPLICE E UMILE
NON E’ IMPORTANTE IL MIO NOME , LE MIE AMBIZIONI ,LE MIE DOTI, L’ ARCHITETTURA DELLA MIA ABITAZIONE NEMMENO LA MIA CULTURA..
RISPETTO ME STESSO E DI CONSEGUENZA LA NATURA,RISPETTO LE PERSONE ,IL LORO PENSIERO E LA LORO ANIMA.
NON MI SENTO SUPERIORE A NESSUNO .
…AMO LA MONTAGNA , AMO L’ ARIA FRESCA, IL SOLE CHE RISCALDA IL MIO CORPO , AMO IL SENTIERO CHE TRACCIO SULLA PARETE ROCCIOSA.AMO .:LA MIA VIA.
.E’ COME UN DISEGNO …IL MIO DISEGNO!.
E’ UNA RICERCA DEL MOVIMENTO E DELLA BELLEZZA .
DESIDERO INFINITAMENTE TRACCIARE UNA VIA PER SAZIARE LA MIA CONOSCENZA !
POTREBBE ACCADERE CHE QUALCUNO LA RIPETA ..BENE NE SONO FELICE !
MA NON RITENGO INDISPENSABILE CHE UN ALTRO UOMO VOGLIA SEGUIRE IL MIO STESSO PERCORSO .
NON “DISEGNO “PER FAMA .NON ” DISEGNO” ..,PER ESSERE OSANNATO NON” DISEGNO,”PER ESSERE IDEALIZZATO.
SONO PURO !
RITENGO CHE IL VERO ARTISTA DIPINGA PER SE STESSO.
LA RICERCA DELL’ OPERA E’ SILENZIOSA E UMILE.
IL VERO ARTISTA NON RICERCA DENARO E POSIZIONE SOCIALE.
MA ALCUNI ALPINISTI ” ASSAI BUFFI …. IO LI DEFISCO: ” ALPINISTI DI CARTA” DISEGNANO SULLA PARETE..UNA DUE TRE O PIU’ VOLTE .
. LO FANNO PER INSICUREZZA ..PER ARRIVISMO..PER GUADAGNO…???
SI PONGONO A IDOLO E POI IMMAGINANO DI ESSERE IMMOLATI PER ESSERE NUOVAMENTE IDOLATRATI.
VI PREGO …..SIAMO SOLO UOMINI…PERFETTI NELLA NOSTRA IMPERFEZIONE’.
NON GIOCHIAMO CON L’INTELLIGENZA UMANA …E’ UN OFFESA .!
spero che la passione per la natura e l’alpinismo che ci accomuna vinca contro questo spirito fatto di maldicenze e malignità, bravo Grill ! continua la tua arte con la certezza dell’appoggio di tanti appassionati alpinisti!
Ho ripetuto tante vie in Valle del Sarca, e tra queste molte di H. Grill. Non posso che fare i complimenti a questa persona, a questo alpinista, e atutti gli amici che lo aiutano nel creare vie per tutti, dai poco esperti a quelli che vogliono l’ingaggio. E poi l’abilità di Heinz è fuori discussione, basta sentire con che stile apre le sue creazioni, con una manciata di chiodi e tanta abilità ed esperienza.
Non c’è bisogno di pulire le vie, ogni alpinista deve sapersi muovere in autonomia e valutare le condizioni che trova. Certo che se si tratta di sporco di un altro tipo, gettato da persone cariche di invidia ( e non capisco perchè), allora il discorso si fa pesante. Ma Heinz, ha tutto l’appoggio di centinaia di arrampicatori! Purtroppo chi è sopra gli altri si carica di problemi che non vorrebbe affrontare…
Spero che Heinz rimanga in Italia, ha portato molto alla Valle del Sarca e merita l’appoggio di tutti.
Grazie Heinz.
Walter Polidori
Da mero “quartogradista” vorrei esprimere tutta la mia riconoscenza al Sig. Grill e ai suoi compagni per l’incredibile lavoro fatto in questi anni e per le tante piacevoli domeniche che sono riusciti a regalarmi.
Pur consapevole della delusione che deve provare di fronte a critiche e calunnie tanto malevoli gli chiederei quindi di ripensare i suoi propositi tenendo presente che l’ingenerosità di pochissimi non è nulla di fronte al riconoscimento e alla gratitudine di moltissimi.
Mi permetto inoltre di aggiungere che un impegno così duraturo e appassionato come quello del Sig. Grill meriterebbe di essere riconosciuto con il conferimento della cittadinanza onoraria di Arco.
Se è possibile, vi chiederei quindi di aggiungere senz’altro il mio nome in calce all’attestato di stima per questo alpinista così meritevole.
Nonostante nel dialogo riportato ci siano ripetute richieste di chiarimenti di AG, risulta difficile capire, non conoscendo i fatti, chi siano questi vegani e di cosa accusino Heinz Grill.
Alla terza riga MF (Suppongo Marco Furlani) aveva già detto tutto: “Le persone che fanno e che costruiscono saranno sempre bombardate da quelli che non fanno nulla.” Non c’è molto da aggiungere. Chi fa può sbagliare, è ovvio. A volte sarebbe meglio fare meno. Ma a chi fa si deve rispetto. Io sono una brutta persona a cui piace sfottere tutto e tutti. E a volte, cazzeggiando con gli amici, di sicuro avrò sfottuto anche Grill e le sue “grillate” (che poi sono più o meno le cose su cui l’età e la panza mi concedono ancora di divertirmi)… Quell’aspetto da spilungone magrissimo (keinvidia!) e i capelli alla Sor Pampurio… certi atteggiamenti “new age”… magari la battuta te la tirano ma… Questo signore ha fatto molto per Arco, è stato una piccola azienda che ha creato valore, ha trasformato delle pareti spesso rumegose in cose belle e divertenti di cui hanno goduto in molti. Io ricordo Angelo e Arcangelo come delle arrampicate tra le più belle e interessanti degli ultimi anni. Maddai Heinz! La capisco l’incazzatura… ma una bella sfanculata e tira dritto…
Salve.sulle vie di Grill penso che i commenti debbano per forza essere positivi.basta guardare la moltitudine di cordate che le ripetono.io nel mio piccolo né ho fatte alcune .mi sono divertito e lo ringrazio.ho il suo libto e mi diverto a leggerlo.però se posso permetermi di dargli un consiglio direi che se ci sono persone che lo calunniano e mi sembra da quello che Grill ha detto in maniera così grave,lui dovrebbe denunciarli.saluti a tutti Giovanni.
Non ti curar di loro ma guarda e passa…
Da assiduo frequentatore da molti anni della magnifica Valle , mi dispiace moltissimo per questa brutta storia che mescola fatti privati conditi da maldicenze, con una meritoria attività pubblica di Alpinismo. Rispetto la decisione (anche se spero in un ripensamento) e quindi posso solo ringraziare Heinz Grill e tutte le persone che hanno collaborato con lui per le tante belle vie che hanno scoperto e per la “riscoperta” di alcune belle “classiche” della valle.
Voglio esprimere la solidarietà mia e di mia moglie, a una persona e a un gruppo, che con l’apertura di tante belle, ben attrezzate e divertenti vie, (in una valle che ormai non aveva molto da offrire ad un arrampicatore medio) che hanno reso divertenti e pieni di emozioni i nostri momenti liberi. Per questo vorremmo di nuovo incontravi e salutarvi per le vie di Arco.
Francesco e Luciana
Grazie a Marco Furlani e a Alessandro Gogna per questa iniziativa!
Danke Heinz&Freunde für die schönen Routen die ihr geschaffen habt. Wir haben schon sehr viele eurer Touren wiederholt, und es ist zum geflügelten Wort geworden, “grillen” zu gehen. “Grillen” heißt bei uns das Gesamtpaket aus Klettern, Gardasee, Kaffeetrinken, Eisessen, usw. Dieses positive Lebensgefühl habt ihr mit euren Touren wesentlich verstärkt.
Lasst euch nicht von einigen wenigen Kleingeistern unterkriegen. Sehr, sehr viele Menschen wissen eure Arbeit zu schätzen!
Danke
Mi ritengo un privilegiato perché ho conosciuto personalmente Heinz , come arrampicatore e come uomo e pensare che una così umile e altruista persona possa lasciare il nostro territorio per cause che probabilmente non dipendono da chi come me ha avuto la fortuna di poterlo apprezzare a tutto tondo mi rammarica profondamente. Mi auguro che queste mie poche parole unite a quelle dei molti frequentatori della Valle del Sarca possano fargli cambiare idea.
Ho letto con molto interesse l’articolo sulla faccenda della chiusura del sito http://www.arrampicare-arco.com e della ipotetica “fuga” di Heinz Grill da Arco; già quando era uscita la notizia sull’Adige ero rimasto basito di fronte a questa cosa e non capivo come una persona così laboriosa e che ha contribuito a rendere Arco un paradiso di arrampicata potesse essere attaccata.
Nelle prime righe dell’articolo ho letto che c’è la possibilità di farle pervenire i nostri messaggi di solidarietà verso Grill e le scrivo proprio per questo.
Sono un ragazzo di 26 anni che ha cominciato solo 3-4 anni fa a scalare con un amico tramite i corsi offerti dalle guide alpine di Arco per gli studenti universitari di Trento, da lì la nostra passione è esplosa e, una volta che ci sentivamo sicuri abbastanza, siamo passati dalla falesia alle vie sulla parete San Paolo. Ci hanno regalato soddisfazioni enormi ed aiutato ad imparare come muoverci in una situazione più “alpinistica” rispetto alla falesia, sarà scontato ma ormai le vie di Grill le riconosciamo ad occhio anche se non abbiamo una relazione sottomano, spiccano la cura nei punti di assicurazione (cordoni in clessidra a più non posso) e la bellezza delle linee, che ci sono sempre risultate belle e naturali!
In poche parole, se non fosse stato per le sue vie forse la nostra “carriera alpinistica” non sarebbe cominciata così bene; vorrei solo offrire tutta la mia solidarietà al signor Grill, perchè ha fatto un gran bel lavoro, e senza di lui non credo che Arco sarebbe la stessa.
Non mi dilungo oltre e non mi esprimo sulle persone che lo attaccano se non dicendo che meritano solo di essere ignorate e lasciate crogiolare nella loro invidia e gelosia.
Con la speranza che il signor Grill tragga forza dalla solidarietà di noi tutti.
Volevo comunicare la mia stima per l’opera svolta finora. Pur non conoscendo la persona, ho apprezzato le vie, sulle quali è cominciata la mia avventura su roccia. Per quanto ho ricevuto io -e molti altri- in termini di belle e bellissime vie di arrampicata, lo considero un benefattore, altro che parassita!
Se lo ritenete, mi piacerebbe sottoscrivere il Vostro attestato (pur non essendo certo il mio un nome noto, in quanto semplice scalatore della domenica).
Un cordiale saluto,
Giacomo Raffa
Massimo Saran
20 aprile alle ore 8:53, da facebook
Se può servire da un piccolo arrampicatore della domenica che però ha percorso più di 50 itinerari di H.G….mi è dispiaciuto molto vedere che siamo riusciti a tarpare le ali ad un personaggio con un tale slancio creativo. Le sue vie per la maggior parte sono creazioni splendide, soprattutto quelle che volutamente ha lasciato libera da protezione per un tipo di arrampicata davvero Free.Io spero che ritorni sulla sua decisione e che ci faccia ancora dono della sua magnifica voglia di vivere.Con immensa stima.
è difficile commentare tutto questo. da triestino ho una gran capacità di fregarmene di quello che pensano e dicono gli altri. ma avendo avuto la fortuna di conoscere heinz anche di persona e di averlo sentito parlare del suo modo di vedere e vivere le sue vie non posso non capire il suo sentimento e la sua visione. ed accettarla. ho ripetuto tante vie del grill, soprattutto all’inizio del suo percorso in valle, quando ero là spessissimo. ha aperto un nuovo mondo col suo lavoro, e quello dei suoi collaboratori. gente in fondo che ha lavorato, gratis, per noi che arrampichiamo e per chi sul business turismo ci guadagna. arco, il sarca per esser giustamente precisi, ha conosciuto una nuova vita, ri attirando frotte di persone arrampicanti che per andar in falesia avevano, e hanno posti molto + belli e interessanti. purtroppo il cammino di queste vie è stato spesso oggetto di critiche e di risolini da parte di molti “puristi” perchè erano troppo facili attrezzate ecc ecc. da cui la via della polemica… ora heinz è attaccato e criticato anche da altri per altri motivi. in effetti abbastanza per rompersi le palle e voler cambiare aria. heinz ha tutta la mia stima sotto ogni punto di vista. come alpinista, come apritore, come personaggio. se deciderà di traslocare ne sarà sicuramente dispiaciuto ma lo capirò. e spero di trovarlo da qualche altra parte del mondo. se c’è da fare una lista di solidarietà mettete pure il mio nome.
Sempre: no; ma sta di fatto che spesso accade che io mi ritrovi molto in quel che scrive ( e, quindi, pensa) Stefano Michelazzi. Questa è una di quelle volte!!!
Ho sempre pensato che le vie si aprono per se stessi e non per gli altri. Gli apritori non si devono sentire responsabli nei confronti dei ripetitori, se non ne solo fatto di redigere una relazione sincera. Per il resto sono i ripetitori che ci dovranno mettere del suo.
Detto questo non condanno chi la pensa diversamente e apre vie cercando di mettere nelle migliori condizioni chi poi le andrà a ripetere. Infatti in valle del Sarca ho ripetuto tante vie aperte da Grill e i suoi amici, divertendomi e trovandone tante di belle.
L’ultima 2 settimane fa al Pian della Paia le varianti Grill alla Charlie Brown.
Per questo non posso che essere riconoscente a Grill e ai suoi amici per avere fatto tutto questo enorme lavoro di apertura, pulizia e attrezzatura delle vie.
Di lavoro di pulizia ne è stato fatto veramente tanto.
Di altri problemi non so quindi mi limito a dire che diffamare, mettere in giro maldicenze e spargere fango su qualcuno, è spesso e volentieri uno dei migliori sistemi per liberarsi di una persona scomoda.
Anch’io penso che quanto è stato scritto, l’intera vostra discussione, abbia in se un grande potenziale, un potere grande ed estremamente positivo. Vorrei far arrivare ad Heinz Grill e a tutti i suoi amici, Florian, Franz & compagni, il mio attestato di stima nei loro confronti. Grazie Alessandro e Marco.
Ho già scritto ad Heinz sul suo sito personale per testimoniargli la mia gratitudine per le sue vie (e il mio disappunto per la chiusura del suo sito) e per dirgli che secondo me un apritore non deve necessariamente ritenersi responsabile della manutenzione delle sue creazioni.
Lo conosco solo superficialmente, m tante cose mi differenziano da Heinz:
– Sono un determinista, non penso che una via si deteriori se non per cause fisiche.
-La mia parte ascetica si esaurisce quando (una volta al mese la massimo) trattengo un bestemmione in luogo pubblico
– Bevo vino e appena posso apprezzo l’ottimo salame del Furly.
– E, last but not least, lui sa arrampicare e io sono una pippa!
Però credo che Heinz abbia regalato alla valle una nuova vita e facendolo ha regalato a me un sacco di bellissime giornate: dovrebbero davvero regalargli le cose ad Arco!
L’unico consiglio che mi sento di dare ad Heinz è “non ti curar di loro, ma guarda e passa”
Per cui per favore, mettetemi in lista per la firma all’attestato di stima (ma in fondo neh, che sono assolutamente indegno di apparire di fianco ai nomi citati!)
Tutta la mia solidarietà ad Heinz Grill e al suo gruppo.
Io sento di dovergli qualcosa per tutta la gioia ed il divertimento provati scalando le sue vie.
Sono convinto che Arco deve qualcosa a questo uomo e a questo gruppo.
Grazie a tutti voi quindi.
Simone Tosi
Giro ad Arco dal 1989!
Negli ultimi 15 anni ho vissuto tra Trento e Tenno e quindi oltre che da visitatore ho vissuto quei posti da local…
In Sarca quindi ho vissuto quei tempi che scaturivano dalle prime gare di arrampicata sportiva, ho scalato e scalo vie in “fuori-stagione” per prepararmi alle salite alpine, per puro piacere di arrampicare ed anche per motivi professionali, visto che in Sarca (sarebbe ingiusto parlare solo di Arco anche se tendenzialmente si usa dire così…) esiste una buona richiesta di Guide Alpine.
Ho avuto anche la soddisfazione di metterci del mio ed aprire qualche itinerario e per diverse parti dei corsi di abilitazione ad Aspirante Guida Alpina prima e Guida Alpina poi, ho scalato tra corsi ed esami sia su vie storiche sia moderne, tra le quali anche realizzazioni di Heinz Grill. Posso dire senza tema che conosco molto bene la zona e che ne ho respirato tutti i suoi periodi, dalla nascita, al declino della fine anni ’90, alla rinascita degli ultimi dieci anni.
Si può apprezzare o meno una via, può piacere, può non piacere, ma non è detto che il nostro gusto sia seguito anche dagli altri quindi criticare per il puro gusto di farlo sentendosi “migliori” è un atteggiamento puerile e stupido, malgrado spesso, purtroppo, sia in uso tra chi scala… e non è atteggiamento solo italiano…
E’ senz’altro vero che c’è stato chi in questi ultimi dieci anni ha saputo prendere in mano una situazione (quella dell’arrampicata) e sviluppare un’offerta turistica sulla quale (assieme alle bikes) è la grande risorsa della zona, ma è altrettanto vero che se non ci fosse stato Heinz Grill ad aprire nuovi itinerari a scoprire pareti dimenticate e snobbate (San Paolo per eccellenza!) e portare la sua personale filosofia tutto questo la “Busa” (nome locale per definire la zona) se lo dimenticava oppure doveva pagare (Heinz non ha mai chiesto un soldo!) com’è accaduto per altre situazioni che ora non tocco per non scatenare altre inutili polemiche…
Di critiche ce ne sono già state scatenate da chi alla fine se si fa un po’ il conto ha sfruttato a livello personale ciò che era sfruttabile ma non ha mai e dico MAI fatto nulla di concreto per lo sviluppo del luogo (qualcuno magari ha cercato di farlo… O MEGLIO DI FARCI I SOLDI… !)
Ora che si sia arrivati anche alla SETTA, la quale getta fango per invidia o interesse mi sembra veramente che si sia toccato il fondo!
Personalmente ho grande stima di Heinz per ciò che ha saputo fare così come ho stima di Florian e di Franz col quale poi ogni tanto capita di collaborare anche per motivi professionali (Florian e Franz sono Guide Alpine).
Quella ricerca di un connubio tra due scuole di pensiero (italiana e tedesca) è un modo di unire i popoli non di spaccarli ed è estremamente apprezzabile!
Continua ad andare avanti Heinz, diventa un po’ italiano e fregatene del fango (da noi ci siamo abituati, non siamo solo e comunque artistici come ci vedono i tedeschi purtroppo…!)!!!
figata! ci sono alcune cose molto potenti nella conversazione. grazie ancora 🙂