L’analisi di Caracciolo sulla guerra

L’analisi di Lucio Caracciolo, Direttore di Limes, rivista di geopolitica: “Kiev non può vincere se si intende il recupero della Crimea, Putin vuole trattare ma con pari dignità”.

L’analisi di Caracciolo sulla guerra
A cura della Redazione de ilriformista.it
(pubblicato su ilriformista.it il 17 ottobre 2022)

L’arrivo imminente dell’inverno potrebbe dare una svolta al conflitto in Ucraina, portando ad una tregua tra Kiev e il Cremlino, ma Zelensky e soci allo stato attuale non possono vincere nemmeno in un anno o due, se per vincere si intende il recupero della Crimea sottratta dai russi con il referendum farsa di annessione del 2014.

È l’analisi di Lucio Caracciolo, fondatore e direttore della rivista di geopolitica Limes, che in una intervista a Libero Quotidiano analizza l’andamento della guerra in corso dal 24 febbraio scorso. Una data chiave secondo Caracciolo, perché con l’inizio dell’offensiva militare russa Putin “sperava di prendere Kiev mettendo in sella un governo filorusso. Gli è andata male, non prevedeva una simile resistenza da parte ucraina”.

Zar del Cremlino che ora, con l’arretramento sul campo e la necessità di dover cambiare gli obiettivi militari, passati dal rovesciamento del governo di Volodymyr Zelensky all’annessione del Donbass e di alcune regioni del sud-est ucraino, per Caracciolo “è disponibile a trattare con l’America, e per conseguenza, con gli ucraini”. Il problema però è che “Mosca vuole ottenere da Washington una pari dignità che però gli Stati Uniti non le daranno”, mentre proprio a Washington si confrontano due posizioni diverse sul conflitto: “Una vorrebbe una sconfitta totale della Russia, l’altra punta solo a indebolirla. Negli ultimi tempi sta prendendo piede a Washington la seconda posizione”.

Anche perché l’Occidente non potrà spendere ancora a lungo miliardi e miliardi a sostegno di Kiev: “Non ha risorse infinite”, aggiunge Caracciolo, mentre non va dimenticato che l’Ucraina “si troverà in condizioni difficili anche nel dopoguerra, con un disastro economico. Se poi l’Ucraina dovesse essere sconfitta, non avrà più difficoltà perché non esisterà più”.

Quindi l’analisi del rischio di escalation nucleare del conflitto, un rischio che “esiste” secondo il direttore di Limes e “c’è enfasi da parte russa nel ricordarlo, per fare pressione sull’Occidente”. D’altra parte però pensare a uno scenario come quello della seconda guerra mondiale per Caracciolo è lontano dalla realtà. La Russia, spiega, “potrebbe impiegare un’arma nucleare tattica solo in casi disperati, per esempio se fosse sul punto di perdere la Crimea. Anche in quel caso, potrebbe non bastare a vincere una guerra, poiché parliamo di un uso tattico, ad esempio una testata che distrugga una divisione di carri armati, anziché di un impiego strategico, come l’incenerimento di intere città”, come nel caso di Hiroshima.

Anche perché la Nato, e in particolare americani, britannici e francesi, “sono preparati a una ritorsione di tipo strategico, non tattico. Perciò è stato detto che, a un impiego di atomiche russe in Ucraina, la Nato potrebbe rispondere con attacchi convenzionali che, ad esempio, potrebbero affondare la flotta russa del Mar Nero. Come deterrenza potrebbe funzionare. Ma non si sa come potrebbero reagire i russi a un’offensiva Nato”.

Eppure, almeno in questo momento, nonostante una situazione precipitata a livello militare ed economico Putin non teme di perdere la sua poltrona dorata al Cremlino. “Il rischio c’è, ma non in questo momento, con la guerra in atto, bensì dopo un cessate il fuoco, con un’eventuale successione guidata. Sempre che in Russia non si sviluppino proteste a livello di intere regioni, che disgregherebbero il paese”, è l’analisi di Caracciolo.

Quanto ai tempi del conflitto, le previsioni sono funeste. “Se si intende una forte tensione nell’area – aggiunge il direttore di Limes – può durare decenni. Non riesco a immaginare una convivenza pacifica fra russi e ucraini”. Diverso il caso della guerra ‘pura’, perché secondo Caracciolo “si può approfittare dell’inverno e del rallentamento dell’attività militare per arrivare a una tregua di compromesso. Un compromesso di fatto, anche se non di diritto”.

Quindi la questione della pace, di un accordo o quantomeno di una tregua tra le parti. In questi mesi il presidente turco Erdogan è emerso come mediatore tra Putin e Zelensky, eppure “il vero dialogo è sempre quello fra Russia e America – spiega Caracciolo – ed Erdogan vi si può inserire nel ruolo di facilitatore. Lo fa per interesse, per far acquisire alla Turchia un rango di grande potenza”. Quanto all’Europa, il giudizio è netto: “Non può avere nessun ruolo perché non è un unico soggetto geopolitico. È divisa fra posizioni diverse e inconciliabili. Da un lato ci sono i Paesi più antirussi, come la Polonia o le repubbliche baltiche, che vorrebbero vedere la Russia svanita dalle mappe. Dall’altro, paesi come Italia, Germania e Francia, più propensi a trattare con i russi”.

L’analisi di Caracciolo sulla guerra ultima modifica: 2022-10-27T04:42:00+02:00 da GognaBlog

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25 pensieri su “L’analisi di Caracciolo sulla guerra”

  1. Il direttore di Limes, nonché grande analista geopolitico… ieri ha avuto da analizzare anche i guai social-calcistici-economici della Juventus. Fosse un uomo serio e professionale avrebbe detto: “No, grazie, non è il mio campo”… Chjissà qual è, il “suo” campo…

  2. Caracciolo dimentica bellamente che la “grande offensiva” ucraina di settembre è finita nel nulla e da circa 15 giorni i russi, pian piano riacquisiscono terreno. Caracciolo non si fa la domanda davvero di memoria storica: “cui prodest?” la durata della guerra? Fate due letture: solo agli americani: prestiti, armamenti, gas liquefatto. Caracciolo non dice che la dottrina strategica russa non prevede l’uso delle armi atomiche se non nel caso siano necessarie a difendere la patria. La dottrina americana prevede l’uso preventivo.  Caracciolo, ovviamente, dimentica le provate infiltrazioni neonaziste e suprematiste nei ranghi dell’esercito ucraino (PS un covo in Italia con svastiche e badge del Battaglione Azov è neonazista, se quel badge è indossato in Ucraina, non lo è più). Caracciolo non accenna minimamente al tasso di corruzione ad alto livello in Ucraina, né alla sparizione di stock di armi occidentali inviate all’Ucraina e già ricomparse nel mercato nero (fonte Interpol). Caracciolo non accenna alla assoluta mancanza di democrazia in Ucraina né alle persecuzioni etniche ed ora anche religiose in quel paese “paladino della libertà”… Tutti analisti, ma poi scelgono ad hoc cosa analizzare… 

  3. Vi consiglio di leggere, meglio studiare , il saggio storico: storia e geopolitica della crisi Ucraina di Cella Giorgio
    puo’ aiutare a capire qualcosa (forse) provate almeno a capire da quanto lontano arriva buona fortuna 

  4. Sì, tutto quello che vuoi, ma non ti agitare.
    Fatti una birra.
    Birra OTAN, naturalmente 🙂

  5. Andate tutti a sciare. E leggete i giornali dell’Onu.
    Non è d’accordo con Mario.
    Imbecilli.
    Telegram | Effetti collaterali | Oggi | 08:10

  6. Quando la politica estera degli Usa sarà a suon di guerre?
    Quando te lo dirà l’Onu?
    Nascondersi.
     
    Vuoi te lo dica Caracciolo?
    Sottomesso.
     
    Non è d’accordo con Mario.
    Cieco.

  7. Mario. Ho sempre avuto la sensazione che il nero dello sfondo del blog non fosse casuale 😀 Neri per caso? A parte gli scherzi, mi consola vedere che le divisioni esistono anche all’interno del popolo della “destra”. Mi sembra infatti che Alberto sia un conservatore, solo di orientamento filo-americano e modernista, diciamo così per semplificare, come ce ne sono tanti, mentre altri sono attratti dal lato conservatore, anti-modernista e antiamericano del “dispotismo orientale”. Mal comune dunque…. Solo che in questa circostanza quei belinoni della mia curva hanno preferito azzuffarsi tra loro che mettersi insieme. Ipertrofia dell’io? Limiti personali? Tendenza innata a comportamenti scorpioneschi? Boh…non vedo neppure grandi segni di ravvedimento. Vedremo come andrà a finire. Certo la commedia italica è sempre vivace e ricca di novità, a volte paradossali come la prima donna PM conservatrice e con una famiglia non tradizionale e a quanto si percepisce piuttosto moderna nello stile di vita e nelle gestione dei ruoli. 

  8. @7
    Almeno Mario ha espresso la sua opinione (con la quale non concordo, ma questo è un altro discorso) su quanto Caracciolo ha detto.
    Non ha avuto la pretesa nè di fargli dire ciò che voleva, né di addurre pretestuose autocensure per giustificare ciò che non ha detto ma che evidentemente avrebbe dovuto dire.

  9. 8@ Lei Alberto avra’ orrore si, ma della verita’ oggettiva delle cose ,tanto da non sapere aprire gli occhi sul mondo reale. Gli Usa fondano  sulla guerra permanente buona parte  della loro economia , un fatto, non una opinione. E di certo Putin non mi e’ simpatico, un altro fatto.  E poi nella sua semplice mente non sa nemmeno leggere le persone, di sinistra a chi ?  Hahaha ridicolo, vada  a sciare e si diverta. 

  10. Post n. 6 Egr ig. Mario, putin è un criminale e gli Usa difendono l’Ukraina. Ho orrore per le persone che vedono negli Usa il male, sono quelle che adorano le dittature di sx e vedonno solo rosso.Putin è un criminale da abbattere

  11. Una analisi piatta cosi la so fare anch’io  senza essere il direttore di alcunche’.Vede bene Merlo.  Fatta per tenere i piedi nelle due scarpe una a stelle e striscie e l’altra  rosso russo.L’Ukraina c’entra poco. A favore di qualsivoglia tesi  Caracciolo tenda e’ chiaro che nei paesi europei di questa guerra si parla per lo piu’ per questioni di politica interna e di costi indotti. Che il male assoluto non sia l’orco  Putin ma il guerrafondaio Biden lo pensano in molti ma dirlo e’ ancora tabu’, un po’ come la storiella del re nudo.   
     

  12. Un conto è non sapere, un conto è non volere.
    Semplicemente, credo che privare il Mondo della mia opinione in merito non sia poi ‘sto gran problema.
    O, invece, lo è per te, Merlo ?
     
    Comunque, se qualcun altro vuol far dire qualcos’altro a Caracciolo, avanti, c’è posto 🙂

  13. Uno ci vede la conferma al proprio pregiudizio.
    L’altro non ce la vede, quindi quanto scritto è frutto di autocensura.
    Interessante.

  14. Un’analisi semplice, che fa capire la totale inutilità del protrarre nel tempo una guerra che, anche per un ignorante in materia come me, ha avuto come unico scopo la morte di molti innocenti ucraini. Il sostegno militare all’Ucraina di Europa e Usa non ha indebolito la Russia, ma ha fatto solo stragi di civili. Non occorrono “esperti” per capirlo.
    In tal senso posso solo vergognarmi di essere europeo. Non so voi.

  15. Mi sembra la superficie del suo pensiero. Non certo il cuore che evidentemente non si sente di esprimere per autocensura.
    Un esempio.
    “Quanto all’Europa, il giudizio è netto: “Non può avere nessun ruolo perché non è un unico soggetto geopolitico. È divisa fra posizioni diverse e inconciliabili.
    Non sono inconciliabili solo per il motivo che adduce. E non accenna al crescente malcontento di piazza sparso abbastanza da dover essre considerato. Ma evita.
    Pilatesco.

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