L’esperimento della vaccinazione anti-CoViD-19

“Sarà un vero e proprio esperimento”.

L’esperimento della vaccinazione anti-CoViD-19
Valentina Bennati intervista Paolo Bellavite
(pubblicato su valentinabennati.it il 9 dicembre 2020)

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato in Parlamento il piano per la vaccinazione contro il coronavirus Sars-CoV-2 elencando le quote opzionate dall’Italia per casa farmaceutica e tipologia di vaccino a partire dal primo trimestre 2021 e con completamento nel quarto trimestre: AstraZeneca: 40,38 milioni di dosi; Johnson & Johnson: 53,84 milioni di dosi; Sanofi: 40,38 milioni di dosi; Pfizer-Biontec: 26,92 milioni di dosi; CureVac: 30,285 milioni di dosi; Moderna: 10,768 milioni di dosi.

Secondo le previsioni del Ministero i primi vaccini saranno pronti da gennaio, ma il cuore della campagna vaccinale sarà tra la prossima primavera e l’estate: l’intenzione è di vaccinare prima di tutto gli operatori sanitari e socio sanitari, poi i residenti e gli operatori delle Rsa, a seguire le persone della terza età, il personale scolastico, le forze dell’ordine e il personale delle carceri. Il ministro ha poi specificato che, se si sviluppassero focolai in specifiche aree del Paese, saranno distribuiti vaccini anche in quei luoghi. Competenza della logistica per la distribuzione e vaccinazione sarà del commissario straordinario con l’Esercito che interverrà per la parte pratica. 

Paolo Bellavite

Parlando in Senato il ministro ha definito il vaccino anti-covid “un bene comune, che va assicurato a tutte le persone”. “Per questo” – ha aggiunto – “l’Italia ha opzionato 202 milioni e 573mila dosi di vaccino, rappresenterebbero una dotazione sufficientemente ampia per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte di sicurezza, abbiamo sottoscritto tutti i contratti che l’Ue ha formalizzato, non vogliamo correre il rischio di non poter disporre di un vaccino”. “L’obiettivo fondamentale” – ha inoltre detto Speranza – “è predisporre una sorveglianza, monitorando gli eventi avversi ai vaccini e individuando eventuali problematiche. L’Aifa predisporrà un comitato scientifico che, per tutto il periodo della campagna vaccinale, avrà il compito di analizzare i dati raccolti”. 

Dunque è stato già messo in conto che ci saranno eventi avversi, rischio che magari si sarebbe potuto evitare con un periodo molto più lungo di trial. Cosa che, di norma, dovrebbe accadere sempre prima di immettere nel commercio un nuovo farmaco. Ma così non è stato questa volta e, ad essere malpensanti, si potrebbe arrivare a dire che le ‘vere cavie’ saranno gli Italiani: prima quelli appartenenti alle categorie considerate più a rischio, poi gradualmente il resto della popolazione. 

Al di là degli annunci, però, bisognerà poi vedere cosa accadrà veramente nei prossimi mesi. Al momento, tra l’altro, nessun vaccino ha ricevuto l’approvazione, né dell’Agenzia Europea per i Farmaci, né della Food and Drug Administration statunitense, i profili di sicurezza ed efficacia continuano ad essere sconosciuti e scarseggiano i dati necessari per consentire ai cittadini di prendere una decisione informata. Cosa ben diversa, questa, dall’essere aprioristicamente contrari ai vaccini. Infatti si sono, giustamente, già levate alcune voci all’interno dello stesso mondo medico-scientifico (pure l’autorevole British Medical Journal ha preso posizione) per raffreddare i facili entusiasmi di quella parte della politica e della scienza che pretende di zittire chi osa esprimere dubbi e paventa l’ipotesi dell’obbligatorietà

Mala tempora currunt. 
Ed è in questo preciso momento storico che i medici sono chiamati a fare una scelta: la scelta tra il rispetto del giuramento di Ippocrate oppure no. 
C’è chi si trova d’accordo con la narrazione ufficiale, chi si pone delle domande e ha il coraggio di manifestare le proprie perplessità e chi, per vari motivi, preferisce voltarsi dall’altra parte non sentendo l’obbligo deontologico di parlare. 
Hanno un grande potere i medici adesso e lo avranno ancor di più nei mesi che verranno. 
Ma un grande potere si associa sempre a una grande responsabilità. 
E la prima responsabilità dovrebbe essere quella di essere Medici Onesti.
Grazie a coloro che stanno dimostrando di esserlo. 

E grazie al Prof. Paolo Bellavite per aver accettato di fare questa intervista nonostante i numerosi impegni di questi giorni. Già professore di Patologia Generale presso l’Università di Verona, Bellavite è anche ematologo e si è perfezionato in Statistica Sanitaria e Epidemiologia. È autore di 157 pubblicazioni scientifiche recensite su PubMed e di diversi libri. Fa parte dei Top Italian Scientists con H-index (Google Scholar) di 48. Dal 2017 è in pensione, ma continua a svolgere una brillante attività di ricerca. 

Professor Bellavite, come funziona normalmente quando un farmaco deve entrare sul mercato? Ci sono dei tempi ben precisi da rispettare e dei lavori da pubblicare e sottoporre alla revisione del mondo scientifico? Tale procedura è stata tenuta in considerazione per i vaccini in arrivo?

“In Italia qualsiasi farmaco deve essere autorizzato da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e in Europa da EMA (European Medicines Agency) che esaminano il dossier presentato dal produttore, che deve comprendere prove precliniche di laboratorio e prove cliniche su esseri umani, di fase 1 (prove di sicurezza e tollerabilità di varie dosi su volontari sani), fase 2 e 3 (prove su gruppi di volontari in cui si confronta efficacia e effetti avversi in gruppi trattati o col farmaco o col placebo). 

Per i farmaci normali sono richieste anche prove di farmacocinetica, vale a dire dimostrazioni di dove si accumulano nel corpo e di quanto tempo vi rimangono prima di essere eliminati; i vaccini invece sono esentati dalla presentazione di queste prove, per cui non si conosce il destino del vaccino nel corpo in cui è stato iniettato. 

Le fasi 2 e 3 di solito sono separate perché la fase 3 è fatta con numero più grande di volontari. Con i vaccini, i gruppi che sperimentano la fase 2 e soprattutto 3 devono essere abbastanza numerosi da consentire di vedere una differenza nel rischio di contrarre la malattia. Inoltre, studi sulla sicurezza in piccoli numeri non sono predittivi di eventi rari, che possono essere rilevati solo in ampi studi di fase IV condotti dopo l’immissione in commercio di un vaccino. Si dovrebbe quindi continuare a monitorare attentamente i risultati e una migliore farmacovigilanza dovrebbe far parte dello sviluppo di qualsiasi vaccino. I tempi di esecuzione degli studi dipendono dalla velocità e dall’accuratezza con cui li si porta avanti, ovviamente. 

Nel caso dei vaccini anticovid, tutti gli esperti sostengono che i tempi sono stati straordinariamente accorciati rispetto alle normali fasi di studio di un vaccino, che normalmente richiedono da 5 a 10 anni. La pubblicazione su una rivista scientifica di un lavoro di ricerca sottoposto a revisione ‘tra pari’ (peer-review) non sarebbe strettamente necessaria per l’autorizzazione, ma è ovviamente fondamentale in casi come quello di cui stiamo parlando per la sua rilevanza su tutta la popolazione mondiale e per permettere un confronto aperto e trasparente dei vari prodotti in competizione. Sinceramente, dubito che la procedura aperta e trasparente sia tenuta in considerazione per i vaccini in arrivo, ma ci sono molti esperti più illustri di me che hanno la medesima preoccupazione. Finora si conoscono alcuni risultati di fase 1, pochi di fase 2 e nessuno di fase 3 se non alcuni risultati parziali di uno fatto in Brasile. E per quanto riguarda le reazioni avverse ai vaccini, conosciamo solo quelle rilevate in piccoli gruppi e insorgenti nel breve periodo, in genere entro una settimana dall’inoculo”.

Stiamo parlando di più vaccini (c’è quello cinese, quello russo e poi quelli europei e americani) che peculiarità hanno e in cosa si differenziano? Che caratteristiche hanno quelli che riguarderanno l’Italia e perché si dice che sono diversi da quelli usati fino a oggi? 

“Confermo che ci sono molti tipi diversi di vaccini, in fasi diverse di studio e sperimentazione. Per l’Italia, in particolare, sono previsti vari vaccini, di diverse tipologie che sono raggruppabili in tre tipi:

A) Vaccino AstraZeneca/Università di Oxford (ChAdOx1nCov-19 coltivato in linea cellulare HEK293 da aborto) e Johnson§Johnson (Ad26, coltivato in linea cellulare Per.C6 da aborto), fatti con Adenovirus non replicanti, che portano una sequenza RNA della proteina ‘spike’ del virus SARS-CoV-2. Anche quello russo ‘Sputnik’ (fatto con due diversi adenovirus Ad5 e Ad26) e il nuovo ‘Italiano’ (GrAd-Cov2) sono di questa concezione. Il virus “vettore” entra nelle cellule (non si sa quali) e le induce a produrre quel pezzo di proteina spike che va a innescare la risposta immunitaria. 

Il problema qui è che la prima risposta immunitaria attesa è verso le stesse cellule che producono la proteina virale con possibili conseguenze auto-immunitarie. 

Inoltre c’è il problema etico dell’uso di cellule ottenute da un aborto volontario che sono usate per coltivare gli Adenovirus di tutti questi vaccini. Secondo la Chiesa, un vaccino fatto provocando deliberatamente un aborto potrebbe (forse) essere accettabile da un credente solo se non esistessero valide alternative. Da questo punto di vista, sarebbe importante che non si stabilisse un monopolio come avviene per i vaccini a virus vivi iniettati nei bambini, tra i quali non esiste possibilità di scelta, né di obiezione di coscienza, da parte dei genitori o dei medici. Oltre alle questioni di coscienza, c’è un ulteriore problema tecnico per il fatto che le cellule HEK293 derivate dall’aborto sono di tipo nervoso e quindi piccole quantità di contaminanti di proteine o acidi nucleici umani (inevitabili in questi vaccini) vengono iniettate nel corpo assieme al virus vettore, con conseguenze ancora da valutare.

B) Pfizer-Biontech, Moderna e CureVac fatti con un RNA messaggero, prodotto ‘in vitro’ inserito in speciali nanoparticelle fatte di lipidi (grassi) capaci, una volta iniettate, di trasportare un RNA messaggero nella cellula umana, inducendola a produrre la proteina spike codificata dal messaggero. 

Qui si evita il problema etico, ma gli altri sostanzialmente sono simili a quelli del punto sopra menzionato. Tanto è vero che gli studi di fase 1 hanno evidenziato effetti avversi, piuttosto frequenti, più o meno dello stesso tipo e nelle stesse proporzioni del vaccino adenovirale, con risultati leggermente peggiori per CureVac. Probabilmente tra i diversi competitori prevarrà sul mercato quello che avrà il minor prezzo e la maggiore facilità nel trasporto e stoccaggio. Speriamo che alla fin fine le scelte saranno indirizzate verso i vaccini che mostreranno il migliore profilo benefici/rischi nel medio-lungo periodo e non secondo altri ‘criteri’.

C) Sanofi-GSK fatto con una proteina spike ‘ricombinante’, cioè prodotta dai batteri e poi purificata e coniugata con un ‘adiuvante’ (AS03) fatto di sostanze come lo squalene (una sostanza organica ricavata dal fegato di squalo) capaci di stimolare fortemente il sistema immunitario nel momento in cui si introduce l’antigene. Il vaccino è un po’ in ritardo rispetto agli altri, ma non è detto che non possa recuperare il tempo perduto, perché dietro c’è una grande ‘potenza’ industriale. 
Questo vaccino vanta maggiore esperienza nell’uso dell’adiuvante nella vita reale, fatta con l’antinfluenzale. In teoria, un vaccino di questo tipo potrebbe avere meno effetti avversi, perché non inserisce alcun RNA nelle nostre cellule e quindi non si dovrebbe presentare il problema del rischio di autoimmunità menzionato per gli altri due. Il problema non è, però, assente perché la proteina spike del virus ha molte omologie strutturali e sequenze di aminoacidi comuni a proteine umane e quindi la risposta immunitaria potrebbe dirigersi verso sostanze del corpo umano diverse dal virus, particolarmente in soggetti che abbiano una predisposizione genetica, come avviene per altri vaccini. Va precisato che anche nell’infezione da virus ‘selvaggio’ sono stati segnalati meccanismi patogeni che implicano autoimmunità.

Ci sono tanti altri vaccini in varie fasi di sperimentazione, ma qui ricordo solo una cosa alquanto curiosa. Esistono dei vaccini già ampiamente utilizzati in Cina e Brasile nonché in vendita in Internet. Questi sono stati fabbricati con i virus SARS-COV-2 ‘veri e propri’, inattivati e legati all’adiuvante alluminio idrossido. Vaccini della vecchia generazione, diciamo. La cosa curiosa è che questi vaccini sono fatti solo in Cina e per produrli c’è stato bisogno di coltivare quantità enormi dello stesso virus che ha provocato la pandemia. In altre parole, i cinesi sono stati i primi a diffondere il virus (lasciamo perdere come sia successo, che non è ancora chiaro), gli unici a coltivarlo su scala industriale e i primi a vendere il vaccino fatto con lo stesso virus. Altrettanto curioso è il fatto che siano coloro che hanno sofferto meno per la pandemia”. 

Al di là delle dichiarazioni dei produttori, al momento ci sono prove di efficacia e di sicurezza per i vaccini di cui si sta parlando? Le apprensioni concernenti il possibile inserimento del RNA virale nel genoma umano possono essere smentite? Ci sono studi sugli effetti avversi o si tratta di farmaci dalla tecnologia totalmente nuova e la cui somministrazione alla popolazione sarà un esperimento vero e proprio?

“Le prove di sicurezza di fase 1 ci sono per i vaccini dei tipi a e b sopra menzionati e sono piuttosto preoccupanti, anche se non sono riportati ufficialmente casi letali che siano attribuiti ai vaccini. 

Le apprensioni per la sicurezza dell’inserimento del RNA virale nelle cellule e del suo funzionamento come messaggero le ho menzionate sopra. Personalmente, non credo che esista un grosso rischio di inserimento “nel genoma umano” perché l’RNA messaggero dovrebbe funzionare solo nel citoplasma, senza trascriversi in DNA. Che poi ciò possa ugualmente avvenire per meccanismi che non conosciamo bene (es. intervento di qualche ‘trascrittasi inversa’ data da altri virus) non mi sentirei di escluderlo in linea di principio. Inoltre, per passare nella linea germinativa dovrebbe succedere proprio nei gameti, il che sarebbe ancora più raro e inconcepibile. Trattandosi di un’eventualità disastrosa, ovviamente va tenuta presente come ‘worst scenario’ e non va sottovalutata. 

Non c’è dubbio che la somministrazione alla popolazione di un nuovo vaccino sarà un vero e proprio esperimento (precisamente saremmo nella fase 4 della sperimentazione). 

Voglio essere chiaro: non c’è niente di male nel fare un esperimento sulla popolazione! La medicina è anche una scienza sperimentale ed è sempre avanzata mediante le sperimentazioni, con solo tre vincoli: che siano tecnicamente ben fatte, che siano aperte ad accogliere risultati negativi e che siano etiche. La eticità, che dovrebbe essere certificata da un comitato indipendente, ha come PRIMO presupposto che la partecipazione sia volontaria. Anche per questo, la vaccinazione anticovid deve essere fatta solo ed esclusivamente a volontari e non deve essere introdotta alcuna forma di forzatura o penalizzazione per chi non intendesse partecipare all’esperimento. 

Aggiungo che la proposta di vaccinazione deve essere corretta, nel senso di non far credere a chi intende vaccinarsi che il beneficio sia sicuro. Solo dopo la fase IV si potrà dire, con una certa probabilità, QUANTO sia sicuro. La scienza farmacologica è statistica e quantitativa. Mi pare quasi assurdo doverlo ricordare, se non fosse che sui canali pubblici si sentono ogni giorno proclami di segno diverso da parte di politici o opinionisti.”

Possiamo chiarire la questione dell’immunità? Stiamo sentendo dire che è necessario raggiungere un’adeguata immunità di comunità, cosiddetta di ‘gregge’, per evitare l’obbligatorietà del vaccino. Qual è la soglia che la definisce? Dopo una malattia come la COVID-19 restano anticorpi, tant’è che vi sono anche i donatori di plasma, ma per quanto tempo durano? Cosa si sa invece della durata degli anticorpi indotti dalla vaccinazione? 

“Finché non ci sono i dati non possiamo sapere molto. Sull’immunità di gregge c’è un’enorme confusione che ho posto in luce anche nel caso dei vaccini dell’infanzia. Essa consiste nella protezione dei non vaccinati quando una sufficiente quantità di persone è immunizzata per via naturale o per vaccinazione, in modo tale che l’immunità della popolazione interrompe la diffusione del virus. 

Però essa presuppone vari aspetti tecnici importanti tra cui: 

1) essa scatta solo oltre una certa SOGLIA di immunità, cioè oltre una percentuale di popolazione che ha raggiunto l’immunità: al di sotto di questa soglia (es. 95% per il morbillo e molto meno per la maggior parte delle altre malattie) non si può parlare di immunità di gruppo; 

2) se il vaccino è efficace, l’immunità di gregge non protegge i vaccinati, i quali sono protetti dal loro vaccino: pertanto chi intende vaccinarsi non deve obbligare un altro a vaccinarsi con l’argomento che l’altrui vaccinazione serve a se stesso (qui c’è solo il problema degli immunodepressi che comunque è affrontabile tecnicamente in vario modo e si pone solo coi vaccini a virus vivi attenuati, si può leggere a riguardo il lavoro mio e di Alberto Donzelli); 

3) se il vaccino non è abbastanza efficace o non interrompe i contagi, l’immunità di gregge non si raggiunge mai, pertanto è inutile parlarne e certo non può essere invocato questo argomento per convincere o costringere qualcuno a vaccinarsi”.

Se tutti i virus mutano per adattarsi alla nostra specie e difendersi dal nostro sistema immunitario, anche se il vaccino fosse efficace, non rischia di non esserlo più dopo 6 mesi/un anno? Ci dovremo allora vaccinare tutta la vita?

“Certo sono possibili diversi scenari, dal più favorevole in cui va tutto bene, al peggior fallimento di tutta la campagna, Dio non voglia per l’insorgenza di problemi di sicurezza inaspettati. 

Personalmente ritengo che nessun vaccino darà una protezione a lungo termine, sia per le probabilissime mutazioni del virus che una vaccinazione di massa non farebbe che incentivare per la pressione evolutiva, sia perché non si è mai visto un vaccino con virus inattivati o con pezzi di virus o batteri dare protezioni per tutta la vita. 

L’immunità potrebbe forse mantenersi nel caso in cui il soggetto vaccinato subisse dei nuovi ‘incontri’ con un virus circolante perché in tal modo riceverebbe un involontario richiamo. Ma se il virus subisse delle mutazioni, anche per la pressione esercitata dalla vaccinazione sistematica della popolazione, ecco che ci troveremmo di fronte allo scenario di proposte vaccinali ripetute negli anni, con tutto ciò che ne consegue in termine di rischi.

Ricordo che l’unico vaccino che ha probabilmente consentito di eradicare (o quasi) una malattia è stato quello vivo attenuato della polio (OPV), il quale però aveva una caratteristica che nessun vaccino ha mai avuto; si diffonde per via orofecale e ‘infetta’ le persone non vaccinate. Questo vaccino ha però il difetto di subire mutazioni che fanno tornare il virus in una forma patogena. I bambini africani ancora colpiti da paralisi flaccida dopo il vaccino ne sanno qualcosa, come le persone italiane che hanno subito il danno da vaccino nei decenni dal 1960 al 1980 circa, prima che l’OPV fosse sostituito dall’attuale vaccino con virus inattivato. Il vaiolo è stato definitivamente eliminato con l’isolamento degli infetti e la vaccinazione ad anello negli ultimi focolai”.

Nel mese di novembre sul New York Post è stata pubblicata un’intervista al Chief Medical Officer di Moderna che ha avvisato che “non è stato provato che il vaccino possa prevenire la diffusione del virus”. Sempre nel mese di novembre anche la rivista Lancet ha pubblicato uno studio che esprime dubbi sui vaccini in arrivo. Quali sarebbero allora, allo stato delle conoscenze attuali, i benefici che si vogliono, e si possono REALMENTE ottenere, con questi farmaci? 

“Quella dello studioso di Moderna è una ammissione onesta e corretta. Parlando col dottor Alberto Donzelli egli mi ha ricordato che proprio questo è un argomento ‘forte’ di prudenza e di ricerca scientifica. Come avviene per altri vaccini tra cui notoriamente quello della pertosse, come dimostrato in un lavoro scritto da me, Alberto Donzelli e Vittorio Demicheli è possibile che il microbo continui a albergare nelle vie respiratorie del vaccinato, il quale ha solo meno sintomi del ‘vero’ malato; in tal caso, mentre il malato sta a casa in isolamento, il soggetto vaccinato può inavvertitamente diffondere il contagio fra i suoi contatti. Per questo con la pertosse l’immunità di gregge non è possibile e il vaccino riduce i sintomi della malattia per l’individuo vaccinato. Anche altri esperti, come il prof. Antonio Cassone già direttore del dipartimento di malattie infettive dell’ISS, hanno sostenuto questo concetto.

Nel caso del COVID-19, questo grave problema potrà essere risolto solo ed esclusivamente dall’osservazione del comportamento del vaccino ‘sul campo’, se saranno fatte apposite e accurate ricerche. Un motivo in più perché i responsabili della sanità pubblica considerino il periodo dopo l’immissione in commercio dei vaccini come un periodo di stretta sperimentazione di fase IV e non, come si sente ribadire in continuazione sia da politici che da opinionisti televisivi, la salvezza dell’umanità”. 

Dunque, allo stato delle conoscenze attuali, possiamo affermare che il vaccino anti-covid sia “un bene comune” – come sostiene il Ministro Speranza – in grado di portare benefici certi, oppure bisognerà considerare l’osservazione del comportamento dello stesso “sul campo”, le reazioni che provocherà nel breve, medio e lungo periodo? Quali saranno, invece, i costi per i bilanci della sanità e quindi anche per le nostre tasche? 

“Che sia un bene comune si vedrà. Come ho accennato sopra la fase attuale è ancora di sperimentazione sull’uomo (confronto tra vaccino e placebo in grandi gruppi) e non conosciamo bene né l’efficacia né i rischi, come evidenziato da vari autori su riviste scientifiche autorevoli. A solo titolo di esempio cito un punto dei risultati parziali del vaccino Pfizer appena emanati dalla FDA americana. Mentre una certa efficacia generica del vaccino pare probabile, le valutazioni cambiano se si guarda ai casi più gravi di malattia. Su 18.198 vaccinati si è verificato finora un caso di covid-19 grave, mentre su 18.325 soggetti del gruppo placebo si sono verificati tre casi. In pratica la vaccinazione avrebbe consentito di avere un caso in meno di malattia grave ogni 9.000 vaccinati. L’efficacia che viene riportata sarebbe del 66% ma non è statisticamente significativa. Inoltre non sono forniti dati sull’eventuale effetto del vaccino nella trasmissione interumana del virus. 

Per quanto riguarda i costi sono certamente altissimi, anche se in parte sono stati già pagati in anticipo per accaparrarsi il diritto alle forniture e le priorità. Non conosco cifre precise, ma non credo di essere molto lontano dal vero dicendo che il costo di una dose potrebbe essere piuttosto elevato, cui si deve aggiungere tutto ciò che serve e il personale per la distribuzione e somministrazione. 

Ovviamente, se questo servisse veramente ad un gran numero di persone, il costo sarebbe un argomento secondario, pur considerando che le risorse comunque limitate vengono già deviate da altri interventi verso i vaccini”.

I rischi vaccinali si misurano con la vaccino-vigilanza. Il ministro Speranza ha annunciato che l’Aifa predisporrà un comitato scientifico che, per tutto il periodo della campagna vaccinale, avrà il compito di analizzare i dati raccolti. Finora questo sistema di vaccino-vigilanza è stato efficiente in Italia e negli altri paesi?

“Quello della vaccino-vigilanza è un argomento determinante per la fase IV di cui ho parlato. Purtroppo qui devo toccare un punto dolente. La vaccino-vigilanza è fatta con metodi antiquati, perché si basa fondamentalmente sulla segnalazione ‘spontanea’ delle reazioni avverse. Inoltre, per gli eventi avversi gravi dopo la vaccinazione si procede ad una analisi del ‘nesso di causalità’ che dovrebbe accertare se la causa della patologia riscontrata è proprio il vaccino o sono state altre cause. Questo argomento è molto delicato e spesso succede che una reazione avversa venga attribuita a cause diverse, come ho dimostrato in un recente lavoro pubblicato su rivista peer-reviewed che si può leggere online e scaricare gratuitamente. 

Ad aggravare la situazione sta il fatto che il tipo di vigilanza ‘spontanea’ funziona malissimo e rileva una minima frazione di quanto avviene nella realtà. Chi avesse dei dubbi su questa affermazione potrebbe leggersi attentamente i rapporti AIFA degli ultimi anni e un recente testo scritto da me e dal dr. Donzelli sulla vigilanza delle reazioni avverse al vaccino del morbillo-parotite-rosolia-varicella. Nel lavoro citato abbiamo scritto che sono assolutamente necessari programmi di sorveglianza attiva in campioni rappresentativi di popolazione, con risultati presentati separatamente da quelli di segnalazione spontanea, e la valutazione della causalità deve essere eseguita con attenzione e utilizzando una tecnica corretta per eventi gravi che si presentassero come malattie complesse e multifattoriali, come quelle autoimmunitarie e con gravi disturbi neurologici. 

Mi fa piacere che il ministro abbia annunciato che l’AIFA predisporrà un comitato scientifico e mi farebbe altrettanto piacere sapere cosa pensa l’Agenzia a riguardo dei problemi posti dai difetti della farmacovigilanza, cui ho fatto cenno. In passato inviai le mie preoccupazioni all’Agenzia senza avere riscontro e resto comunque disponibile a offrire la mia consulenza, gratis, se ci fossero dei casi particolari in cui servisse il parere di un patologo generale”.

Nonostante gli entusiasmi delle case farmaceutiche e i proclami politici, un numero sempre maggiore di esponenti della comunità medica e scientifica sta manifestando dubbi e lanciando l’allarme sui possibili rischi. Anche la principale rivista medica inglese, il British Medical Journal, si espressa in merito attraverso il commento di Peter Doshi, Associated Editor. Qual è la Sua posizione Professor Bellavite? Lei si vaccinerà? 

“Credo proprio che non mi vaccinerò, sia perché ho paura degli effetti avversi conoscendo il mio sistema immunitario, sia perché credo in altri metodi di prevenzione. Però sia chiaro che questa è una mia scelta personale e non intendo sconsigliare alcuno/a di sottoporsi all’immunizzazione artificiale; chiedo solo, da scienziato, che la ‘fase post-marketing’ sia eseguita coi criteri di prudenza e scientificità cui ho sopra accennato. 

Mentre qui dei politici in vista chiedono il silenziamento di coloro che osano sollevare dubbi sui vaccini, Peter Doshi commenta i risultati ‘annunciati’ da Pfizer e Moderna. 

In estrema sintesi i risultati dei vaccini Pfizer e Moderna – in base alle dichiarazioni dei produttori – segnalano un’efficacia dei loro vaccini come riduzione del rischio relativo (cioè la differenza tra vaccinati e non vaccinati), NON una riduzione del rischio assoluto (cioè la riduzione del rischio di ammalarsi veramente per una singola persona che si vaccina), che sembra essere una riduzione del rischio individuale inferiore all’1%. In secondo luogo, i risultati annunciati si riferiscono al covid-19 di qualsiasi gravità e non alla capacità del vaccino di salvare vite umane, né alla capacità di prevenire l’infezione, né all’efficacia in sottogruppi importanti (ad es. anziani fragili). Terzo, questi risultati riflettono un punto temporale relativamente precoce dopo la vaccinazione e non sappiamo nulla delle prestazioni dei vaccini a 3, 6 o 12 mesi. Doshi dice che gli studi stanno mirando all’obiettivo sbagliato, e sottolinea l’urgente necessità di correggere il corso delle sperimentazioni, studiando obiettivi più importanti come la prevenzione delle malattie gravi e la trasmissione tra persone ad alto rischio. 

Mentre la discussione si sposta già sulla distribuzione del vaccino, non dobbiamo perdere di vista la necessità di avere le PROVE, con un controllo indipendente dei dati sottostanti. 

Il recente incidente di ‘mezza dose’ nello studio del vaccino covid-19 di Oxford è stato apparentemente notato solo a causa di effetti collaterali più lievi del previsto. Nello studio col vaccino Pfizer, più della metà dei vaccinati ha sperimentato mal di testa, dolori muscolari o brividi, segno di reazioni piuttosto violente, ma con ampi margini di errore intorno ai dati. Il comunicato stampa di Moderna afferma che il 9% ha sperimentato dolori muscolari sistemici di GRADO ‘3’ e il 10% affaticamento di grado 3. La dichiarazione di Pfizer ha riportato che il 3,8% ha sperimentato stanchezza di grado 3 e il 2% mal di testa di grado 3. Gli eventi avversi di grado 3 sono considerati GRAVI, definiti come effetti che impediscono di svolgere l’attività quotidiana”. 

È chiaro a molti che la situazione richiede una valutazione più accorta del rapporto rischi-benefici eppure i miliardi in gioco spingono alla fretta di inoculare i vaccini anti-covid e il terrore diffuso indurrà parecchie persone a farseli iniettare. Già si paventa la possibile obbligatorietà, nel caso non sia raggiunto un numero sufficiente di vaccinati, e si parla di ‘passaporto vaccinale’. Addirittura qualcuno è arrivato a negare le cure per chi non si vaccinerà, si sta creando un clima sociale pericoloso, quasi si sta inculcando l’odio verso chi prova a vederci chiaro e a farsi domande, peraltro del tutto razionali. 

Il copione e gli attori sono gli stessi dei tempi della legge Lorenzin del 2017 e le vergognose radiazioni dei medici cui abbiamo assistito sono state, forse, solo un piccolo assaggio di cosa potrebbe presto succedere ancora. Non trova sconcertante che un cittadino o un medico, in Italia, non possano avanzare delle perplessità? Come fermare questo clima isterico? 

“Le preoccupazioni sono legittime. Il caso che lei ricorda della legge ‘Lorenzin’ 119/2027 è emblematico: si trattò di una operazione iniziata nel 2014 sotto pressioni internazionali (sta scritto nella presentazione della legge e nei documenti AIFA), comprendente la nomina a capo della prevenzione del Ministero di un membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Smith-Kline legata alla multinazionale Glaxo, incaricato di organizzare i calendari vaccinali in vista della stretta sull’obbligo. Nel 2016, la Federazione dei Medici emanò un documento sui vaccini prospettando sanzioni disciplinari per i medici ‘non allineati’. Nella primavera del 2017 partì una massiccia campagna mediatica per una epidemia di morbillo attribuita al presunto calo di vaccinazioni, mentre si trattava di un aumento di casi ricorrente in questa malattia, indipendente dalla coperture vaccinali come ho dimostrato in una relazione che deposi alla commissione Igiene e Sanità del Senato. La ministra dichiarò due volte in televisione che in Inghilterra c’era stata una epidemia di morbillo con duecento morti, dato non vero. Ai primi di giugno fu emesso un DPR senza reali motivi di necessità e urgenza, per finire all’approvazione dell’obbligo vaccinale a fine luglio 2017. 

Va notato, inoltre, che nella legge sta scritto che l’obbligo sarebbe stato rivisto dopo tre anni, cioè nel 2020, ma non è stato fatto nulla. Ho sentito alte autorità europee dichiarare esplicitamente che ci vuole un ‘grande reset’ della società e dell’economia e che i vaccini sarebbero uno dei capisaldi per questo nuovo ordine mondiale. Il che sinceramente mi preoccupa più della paura di qualche effetto avverso di vaccini OGM. Per fermare queste tendenze e rasserenare il clima sociale ci vorrebbe un intervento di qualche alta autorità morale o religiosa”.

Valentina Bennati

In questi mesi si è sentito parlare solo di vaccino come ‘unico modo per tornare alla normalità’. Non si è dato peso alle cure possibili, non si è mai menzionata né tuttora si ragiona di prevenzione: non si parla dell’importanza della qualità del cibo, dell’aria, dell’acqua che invece sono le prime naturali barriere verso qualsiasi malattia. Non si fa cenno alcuno agli stili di vita salutari, non si insegna a rafforzare il sistema immunitario. Ci sono invece molte sostanze che possono essere d’aiuto per ottimizzare anche la resistenza alle infezioni respiratorie e studi scientifici che lo dimostrano. Nel concludere questa intervista può dare ai lettori qualche indicazione in merito?

“Ci sarebbero tante cose da dire, anche sull’attività fisica regolare, le tecniche di relax e massaggi, i ricambi d’aria, le igienizzazioni delle superfici, ma mi soffermo solo su un punto che riguarda la dieta: un’alimentazione sobria, sana ed equilibrata è ricca di principi attivi che possono sostenere il sistema immunitario, comprese le giuste dosi di vitamine (A,E,C e D), zinco e flavonoidi, la cui utilità è stata riportata dalla letteratura medica in tante condizioni di stress del sistema immunitario, comprese le malattie virali. 

Per quanto riguarda eventuali integratori tra le sostanze più promettenti cito, ad esempio, l’acetilcisteina, che ha dimostrato di essere efficace nella prevenzione dell’influenza e che molti autori ritengono possa giocare un ruolo anche nella prevenzione del COVID-19, se solo venisse meglio studiata e sperimentata. Ma nelle recenti linee-guida del Ministero si legge che gli integratori non sarebbero raccomandabili perché a loro dire non vi sarebbero ‘evidenze solide’, concetto ovvio, ma anche discutibile nel caso di una malattia nuova. 

Per richiamare l’attenzione su questo problema, col dr. Donzelli abbiamo scritto un articolo su una rivista internazionale di alto livello ‘Antioxidants in cui abbiamo descritto le salutari proprietà dell’esperidina e della vitamina C presenti negli agrumi, che sono oltretutto dei frutti della nostra dieta mediterranea. 

Anche se non c’è la ‘prova’ di efficacia di sostanze nutraceutiche nel COVID-19 – anche perché il grosso delle sperimentazioni, per non dire tutte, salvo pochissime eccezioni, sono fatte da case farmaceutiche sui loro farmaci – è indubbiamente triste che la popolazione sia stata lasciata per tanto tempo priva di indicazioni proprio su questo argomento che, invece, avrebbe potuto costituire uno dei capisaldi della prevenzione”. 

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L’esperimento della vaccinazione anti-CoViD-19 ultima modifica: 2021-01-03T04:03:25+01:00 da GognaBlog

47 pensieri su “L’esperimento della vaccinazione anti-CoViD-19”

  1. Merlo. Ti sei perso il meglio del sito che hai postato: sudefenza. È una miniera fantastica, come tutti quelli che citi e per questo te ne sono grato.

  2. Bisogna ammettere che Merlo ha un fiuto pazzesco. Li scova tutti questi siti. Appena ho un po’ di tempo io non me ne perdo uno. Quest’ultimo, www. sadefenza è fantastico. Consiglio la lettura di due pezzi recenti. Uno sull’insurrection act di Trump e la battaglia per la repubblica e la libertà. Ma soprattutto “Cobra:aggiornamento situazione cronologica e meditazioni” Riporto una citazione: “Nei primi giorni di dicembre, le forze della luce sono riuscite a cancellare tutta la flotta Chimera dall’orbita vicina alla terra: questo è un passo importante verso la liberazione del pianeta…” Forse non ve ne siete accorti di cosa è successo in dicembre “ Useremo l’energia di Saturno e Giove che entrano in Acquario per meditare e visualizzare il raggiungimento della massa critica di oltre 144.000 persone o più che partecipano alla nostra meditazione principale per l’attivazione  dell’era dell’Acquario il 21 dicembre” Seguono tabellina con gli orari della meditazione per fuso orario e 8 regole dettagliate per come fare la meditazione. Importante la regola 8 che prevede la visualizzazione della Luce che attiva i chakra stellari dell’Anima di milioni e milioni di persone. Formidabile.  Cosa vi siete persi magari mangiando il panettone e andando in montagna inconsapevoli di cosa stava succedendo su piani ben più elevati.

  3. Game over. Intervengo solo per educazione nei confronti di Govi che mi ha cortesemente tirato in ballo. Giacomo, ti ringrazio della segnalazione. Le conclusioni dell’articolo coincidono con una ricerca fatta due settimane fa sul personale di un grande gruppo ospedaliero milanese (circa 5000 soggetti) che ho avuto modo di vedere. Non posso allegarla per ragioni di riservatezza. Le variabili predittive della contrarietà alla vaccinazione sono molto simili a quelle individuate dalla ricerca UK. L’orientamento alla vaccinazione immediata è espresso dal 71% dei rispondenti. Sale al 94% considerando anche coloro che vogliono aspettare qualche settimana o mese. Le percentuali più elevate sono quelle del personale medico (84%) e le più basse quelle del personale ausiliario ( 56%), come peraltro riportano a livello di cronaca i giornali italiani a proposito del personale delle Rsa. Questi risultati non collimano con quanto sostenuto dal libro di Grignolio che ho citato altrove “Chi ha paura dei vaccini”. Le sue considerazione, tuttavia, sono più aneddottiche che quantitative e si riferiscono forse più al ruolo di leadership di alcune aree della borghesia cittadina che all’orientamento generale della popolazione. In ogni caso, avere un’idea delle grandezze e delle variabili in gioco è sempre importante. Stammi bene.

  4. Pasini. Per te, che stai “nell’occhio del ciclone”, e direttamente da una delle cattedrali del Male:
    https://www.thelancet.com/journals/lanepe/article/PIIS2666-7762(20)30012-0/fulltext#%20
    Vale per UK, dove il problema, che e’ ben individuato come tale, ha un origine più’ sociale che culturale. Ma alcuni risultati, per altro abbastanza intuitivi, sono evidentemente riportabili ad altri ambiti, italia inclusa, blog incluso.
     
    Io aggiungo che più’ ci alziamo nel livello di “istruzione” affetto dal problema, e più’ diventa ostico sradicarlo da parte delle Autorità’ del Male. Sarebbe interessante avere i numeri dei vari paesi europei.

  5. Di Natale, hai equivocato. Mi spiace, non mi riferivo a te, ma ad una serie di materiali tossici che vengono veicolati qui. Una cosa sono i dubbi corretti e assolutamenti legittimi su vaccini & alia, altra cosa il minestrone propagandisco, reazionario e complottista, dove si mette insieme tutto e il contrario di tutto in una gran confusione di orientamenti e di idee che qualcuno ha chiamato i rosso/bruni. Comunque con questo dovuto chiarimento a te, mi tiro fuori, non perché sono turbato o troppo coinvolto, ma perché mi sono stufato e ti confesso anche un po’ deluso.Mi ero fatto delle aspettative sbagliate. Errore mio. Ciao

  6. Ora siamo arrivati all’odore di fascio. Se è “anche” a me che ti riferisci non ci hai capito proprio niente…anzi sei lontano anni luce. Sono casomai dal lato opposto….molto lontano anche dai figli dei fiori…. più per predisposizione naturale che per giudizi morali.
    Opero giornalmente in un campo decisamente tecnico-scientifico ma nonostante questo non ho assoluta certezza nei vaccini e nelle scelte fatte per affrontare il Covid e resto perplesso nei confronti di chi sposa a spada tratta una posizione netta perchè non capisco su che basi fondi la propria certezza.
    Resto dell’opinione che anche tu sia troppo nell’occhio del ciclone per giudicare serenamente e che ti barrichi e difenda dietro  i tuoi numi tutelari.
    Tutto qua. Molto serenamente.

  7. Mi spiace. Niente di personale. Puoi metterci sopra tutti i cappelli e i richiami per allodole che vuoi, ma Fascio è Fascio. Figli e nipoti hanno perdonato, ma non dimenticano. “We keep fighting ‘till the End”. Fine della trasmissione. 

  8. In tre righe hai spiegato la ragione dell’articolo di Arianna, ovvero dello stato delle cose.

  9. Appunto. Arianna editrice e relativo sito. Sono un vecchio animale dei boschi ossolani. Ho imparato da piccolo, prima di venire in città, a sentire l’odore di Fascio da lontano, anche se coperto da aromi e profumi esotici e/o esoterici. 

  10. Caro Di Natale, siamo tutti uomini di mondo, anche se non tutti abbiamo fatto il militare a Cuneo. Parliamoci dunque in modo educato, ma diretto e chiaro. Senza giri di parole. Più volte, negli ultimi tempi, ho avuto la tentazione di saltare questa parte del blog e di limitarmi a leggere le storielle di montagna, partecipando attivamente alle conseguenti baruffe chiozzotte tra vecchie beline, cosa che faccio spesso con grande impegno, piacere e divertimento. Ma non ce la faccio. Spacciata per pensiero eretico e libero, tutta questa propaganda reazionaria, antimodernista, anti
    -democrazia parlamentare, anti competenza, anti-scienza, crea un terreno fertile da cui spuntamo poi gli Angeli con le corna e gli odiatori che minacciano persino il vaccinando Bassetti. È un film già visto, sotto bandiere rosse e nere, e non mi riferisco al Milan. Non voglio rivederlo nella parte finale della mia vita. Nel mio piccolo, sento dunque il dovere (senza esagerare) di esercitare quella resistenza auspicata nella stessa mission di Totem e Tabu, al terzo bullet point. Resistenza, non sospetto, perché il delirio paranoico non è la mia patologia principale. Stammi bene.

  11. Di Natale. Il fanatico non può comprendere ne’ usare l’ironia, soprattutto l’autoironia. È una minaccia troppo forte alla granitica certezza delle sue convinzioni, con le quali cerca, inutilmente di contenere le sue fragilità. Purtroppo a volte poi qualcuno prende  le parole sul serio e diventano azioni. A ciascuno le sue responsabilità. 

  12. Pasini c’ è chi gioca con i numeri e chi con le parole…ognuno si aggrappa alle sue misere armi e magre certezze….di solito per paura di rimanere disarmato

  13. Balsamo. Giuseppe, Giuseppe come ti viene in mente di parlare di calcoli attuariali sulle speranze di vita. Oh anima ingenua e perduta ! Vai oltre le apparenze: giù, giù, sempre più a fondo. Nonostante i numerosi articoli pubblicati su questa rubrica,  non hai ancora capito che si tratta di un’azione delle forze oscure,  finalizzata al controllo del popolo attraverso la paura e appoggiata dagli pseudoscienziati positivisti al soldo delle sanguisughe farmaceutiche che ora, attraverso l’imposizione del vaccino,  vogliono fiaccare una volta per tutte il sistema immunitario degli oppressi per renderli dipendenti dalle droghe che spacciano per medicine?  Getta il pallotoliere con cui ti diletti e togli dal tuo tavolo il Malleus Maleficarum a cui ti ispiri, come gli antichi e crudeli inquisitori del vero sapere. Ascolta con animo aperto e senza pregiudizi la parola di Jack Angeli (nomen omen), il nostro compatriota sciamano emigrato, irriso in modo infame dalla stampa di regime per le sue corna (condizione umana peraltro molto diffusa) e accostato per questo al truce Borghezio. Redite in te ipsum, amico mio, prima di finire nel girone dei complici che non sanno di esserlo (like me per esempio).

  14. Bello Antonio e anche Giuseppe.  Le ideologie, anche dissipate e nascoste tanto che è strano chiamarle cosî, tolgono il sacro all’uomo. Resta cosî carne, misura, quantità, alienazione da sè. 

  15. Totalmente d’accordo, Arioti.
    Numeri e statistica non sono che strumenti, validi esclusivamente nel loro (ristretto) ambito (se li si usa correttamente). Inutili sui piani emozionali e delle realtà dei singoli.
    Era solo per dire che anche qualcosa di (numerico) apparentemente semplice può nascondere qualche trabocchetto.
    E per sconsigliare Matteo di buttarsi nel campo delle assicurazioni 🙂

  16. Si finisce, come spesso accade (e ci finisco anch’io), per impastarsi nell’aridità dei numeri. La realtà, emotivamente parlando, è molto più variegata e quindi troviamo persone che avrebbero potuto campare discretamente, forse anche abbastanza bene, per 15 anni e oltre e altre che molto probabilmente erano più di là che di qua. Le statistiche però queste cose non le raccontano e non le racconteranno mai.
    Forse bisognerebbe aggiustare il tiro, e quindi anche i ragionamenti, evitando di focalizzarsi soltanto sui morti e mettendo invece in campo i feriti. E’ probabile, stando almeno ai resoconti, che molti dei deceduti un gran qualità della vita non l’avessero (prendiamo, per es., i tanti residenti delle RSA) ma è altrettando probabile che 40enni, 50enni o 60enni attivi e sportivi si ritrovino oggi a subire delle notevoli limitazioni per via del covid preso in forma pesante.
    Prendiamo un 50enne che fino a prima del ricovero saliva e scendeva dai monti o che magari correva una maratona e oggi si ritrova a non riuscire a fare una rampa di scale con l’incognita di non poter più tornare a fare quello che faceva prima. Non è molto bello.

  17. Sembra facile, Matteo.
    La speranza di vita a cui ti riferisci (82,6 anni), riguarda i nuovi nati (al 2019 – maschi+femmine – è di 83,2 anni; 82,6 era il valore al 2015 ).
    Ma per stimare in modo (statisticamente) corretto quanto avrebbe vissuto ancora in media un gruppo di deceduti con età media di 80 anni, dato che costoro a 80 anni (in media) ci sono già arrivati, occorre calcolare qual’è la speranza di vita media per la classe di età di 80 anni.
    Che è legata al cumulo delle probabilità di morte a 80 anni, a 81 anni, e così via.
    Questo valore è disponibile nelle tavole di mortalità, e, per il 2019 (in Italia, maschi+femmine) fa 9,6 anni.
    Quindi, tali soggetti hanno mediamente perso 9,6 anni di vita.Se ti interessa approfondire, qui trovi la tavole di mortalità:
    dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_MORTALITA1#
    e qui trovi la base matematica:
    iol.unibo.it/pluginfile.php/229135/mod_unibores/content/0/Dispensa%20Tavole%20di%20mortalita%CC%80.pdf 

  18. Ah ah, è vero che Albert sembra ubriaco quando scrive a cascata certe cose…. giusto consiglio. Niente di personale eh Albert Anonymous.

  19. Albert, ti consiglio di non bere prima di scrivere che non si capisce niente!
     
    Comunque se l’età media dei morti di covid è 80 anni e la speranza di vita in Italia è di 82.6 non dovrebbe essere troppo difficile calcolare quanto avrebbeo potuto in media campare in più chi è morto…

  20.  Si legge che molti-non tutti- deceduti causa covid, in teoria avrebbero potuto campare piu’o meno alla “benemeglio “o “menopeggio” , secondo la demografia…disciplina a base statistica aleatoria,”CIRCA” “IN MEDIA”ALTRI 10 ANNI.. Chi non vuole vaccinarsi  avra’ i  suoi  motivi, ma gli ultra n-anta(n da dove parte? boh?)cui piacerebbe uno spostamento verso l’alto dell’asticella detta aspettativa di vita.. se lo comprerebbero pure di tasca , pur di farsi qualche  escursione o sciatella slow. Attività magari desiderate e posticipate al dopo pensionamento. DICONO CHE IL         vaccino PIU’ COSTOSO VIENE 16 EURO, lo scorso anno un antinfluenzale 4-valente griffato  in farmacia veniva 18. Ce lo compravamo in due per non dover farte code , telefonate al cup con sinfonie di sottofondo . Molte scorte del vaccino gratuito venivano fatte scadere, non usate,inutili l’anno dopo, , non raggiungendo la immunita’ di gregge antinfluenzale  stagionale..Concentrandosi tra fine gennaio e inizio febbraio , si perdevano giornate lavorative e scolastiche ogni anno(moltiplicandole per 10-20anni…si capisce che la produttivita’ed istruzione ora tanto rimpiante ne subivano un bel colpo).Si legge che la produzione del primo vaccino non va  a piena soddisfazione della domanda, se ne aspettano altri a dar man forte.Mi chiedo se nel frattempo la produzione di munizioni,armi, droghe ed inutili giga gadget abbia subito un rallentamento……..Nessuno ne parla.I no-Arm sono in letargo?Oggi notizie di accaparramenti della criminalita’ ,favori di dosi “rimaste”  e somministrate “aumma aumma ” ai parenti..per non doverle gettare. Sintomo che la richiesta c’e’.Nel dopo seconda guerra, per una cura  di polmonite  o infezione da ferita, con  fiale di pennicilina sfuggite a pagamento  alla sanita’ esercito Alleato, alcuni si vendevano case e campi.La mia generazione fino al 1959..temeva la poliomielite..poi arrivarono Salk e poi Sabin…ed allora addio all’incubo di doversi comprare la scarpa col rialzo.

  21. Montagnier chi, quello che pubblicò una “ricerca” su una rivista diretta da lui secondo la quale l’acqua conserva memoria del DNA col quale viene in contatto, senza peraltro dimostrare come? Lo stesso che cura il Parkinson con la papaya?
    A proposito di questo, Altroconsumo rivela che esistono 28 pubblicazioni su riviste minori, 0 su riviste importanti, 0 studi fatti secondo rigorosi metodi clinici, 0 studi che arrivano a conclusioni certe.
    Un bravo imbonitore, questo senza dubbio, che vive sugli allori di una ricerca svolta 37 anni fa.

  22. Che tutte le campane risuonino, se di valore. Segnalo un articolo proveniente da un mondo contiguo alla montagna.  E’ apparso su Trail Runner, la rivista più prestigiosa del settore nel mondo.Gli autori sono due giovani trail runner di punta Usa, vincitori di numerosi titoli e gare,  coach famosi che seguono diversi atleti. Megan Roch è laureata in medicina a Stanford e sta facendo un PhD in Epidemiologia sempre a Stanford. David Roche è laureato in Scienze ambientali alla Columbia. 
    https://trailrunnermag.com/training/covid-19-vaccine-and-athletic-considerations.html

  23. @11 Alberto, potresti cortesemente fornire un link (nel sito di WHO) ove venga riportata la prassi ufficiale che richiede la messa per scritto della dichiarazione formale di pandemia, come tu affermi?
    Vorrei verificare.
    Grazie,
    Giuseppe

  24. Alberto, forse hai fatto bene a restare nell’anonimato. Quantomeno eludi il rischio di subire una webindagine per verdere se hai mai scagliato la prima pietra. Perché forse non sai, basta un peccato trascorso per toglierti il diritto di credibilità.
    Sulla stessa scia, ho recentemente scritto a un amico censurato da qualche comitato simile al precedente. Ecco le due righe in risposta alla sua comunicazione d’essere stato bannato dal panorama della liberta di espressione: “Ciao Paolo, la censura, che sola basterebbe sulla carta alla sollevazione, si estende e si normalizza nella concezione delle persone. L’epoca è dura: le idee ribollono e la carne resta inerme. Un’impotenza sitemica, forse ormai ontologica, virus dell’uomo opulente, ha mortificato l’eros vitale e crativo. Forse, una volta di più, senza la definitiva catastrofe lo spirito della bellezza non potrà risorgere in nuove forme storiche. Ci aspetta dunque una morte da vigliacchi. È questo che i Samurai non ammettevano? Un abbraccio vero e, per quel che può, anche di lotta.

  25. Aggiungiamo a tutto questo anche l’abominio – secondo me – delle zone arancioni->rosse->arancioni->rosse che cambiano per decreto legge giorno per giorno. Che senso ha? Io vedo proprio Toto’ dietro una “logica” di questo tipo…

  26. La notizia se la deve essere persa il Ministero della Sanità, non io.
    E in effetti hanno chiuso le scuole dal 16/12 al 10/01, praticamente le vacanze di Natale.
    Non credo di trasudare né acredine né ammirazione e non era mia intenzione dare questa impressione (ma evidentemente devo averla data).
    Comunque proprio dal sito che citi, emerge la differenza sostanziale tra di approccio:
    “…illecito amministrativo…sanzione pecuniaria…si esclude la possibilità di una vaccinazione coercitiva…la mancata vaccinazione non potrà essere motivo di esclusione dei bambini dalla frequenza della scuola dell’obbligo”
    E ancora:
    “il Ministro ha sostenuto che lo scopo primario della legge è quello di garantire la protezione dei bambini in quanto soggetti vulnerabili e che, a fronte di questo interesse, sono in gioco non solo la libertà ma anche la responsabilità del singolo individuo.”
    Scommetterei che siccome i bambini non corrono alcun rischio Covid non subiranno alcuna imposizione.
    E nel frattempo stanno approvando una legge federale per impedire la discriminazione in base alla vaccinazione o meno anche da parte dei privati, cioé l’esatto opposto dell’obbligo vaccinale (per i dipendenti pubblici c’è già, ma evidentemente anche in Germania esistono istanze autoritarie e autocratiche)
     
    Se non riesci a cogliere la differenza di considerazione per il cittadino e la sua dignità non so come spiegarla meglio.
     
    A me comunque non preoccupa tanto il Covid quanto la gestione, la comunicazione e la pratica “legislativa” applicata al Covid.
    Perché si sta sdoganando (o cercando di sdoganare) una società dell’informazione unica, del consenso moralmente coatto e obbligato, delle decisioni di pochi, misteriosi, eteroscelti, ma sopratutto inappellabili esperti (il comitato Tecnico Scientifico, ma anche la tentata “Cabina di Regia” per la gestione dei fondi Next Generation EU).
    E tutto ciò mi pare molto preoccupante per il futuro della società.
    E oltretutto pare anche dare i peggiori risultati al mondo sul fronte Covid!

  27. Ringrazio la redazione per l’apertura mentale con cui ha pubblicato questo articolo. Ormai in Italia, complici anche i famosi 50 milioni di Euro che il governo ha stanziato per le testate “giornalistiche”  che ribattono con “copia-incolla” le notizie sanitarie ministeriali e OMS, esprimere dubbi e idee diverse da quelle “ufficiali” sembra non essere più consentito (vedete i casi, molteplici ormai, di censura spesso senza motivo, di commenti e post su Social, che sono ormai i detentori della verità assoluta e dogmatica (il Miniver dell’opera orwelliana “1984”).
    Ciò detto, di fronte a dati di morti spesso modificati, ritagliati, camuffati e altro come si fa a non avere dubbi? Persino l’inflazionato termine di pandemia è stato imposto dai media e dagli organi di stato con la prevaricazione, dal momento che i numeri non lo giustificano: provate a dimostrare, se non ci credete, che l’OMS (WHO) ha messo per scritto la dichiarazione formale (questa è la prassi ufficiale) che si tratta di una “Pandemia”! Non troverete nulla! E che dire di tutte le affermazioni contraddittorie di tutti i vari consulenti “Soloni” medico-scientifici a libro paga del nostro stato e guarda caso spesso anche di fondazioni/enti/strutture di ricerca sponsorizzate generosamente da case farmaceutiche, affermazioni che devono essere prese come oro colato, per non passare per complottisti? A questo proposito, seppure un’affermazione forte e provocatoria, è ormai indicativa dello stato in cui ci troviamo, la frase di un’opinionista dalla mente aperta, il quale ha affermato:”meglio complottista, che mafioso o truffato”…infine, se avete la mente un po’ aperta e accettate il dibattito in modo civile, andate a vedere, a proposito delle problematiche sanitarie attuali, un reportage libero e onesto (di una giornalista freelance, senza secondi fini), al link qui di seguito: https://numero6.org/influencers/riflessioni/noi-protagonisti-cavie-del-2021/?aff=annaturletti
    Questa giornalista ha pubblicato anche altri interessanti reportage sui dottori, e potete anche iscrivervi alla relativa.   piattaforma informativa. Buona ricerca delle verità (anche quelle scomode) a tutti.

  28. Forse, Matteo, ti sei perso questo pezzo:
    https://www.biodiritto.org/Biolaw-pedia/Normativa/Germania-Parlamento-approva-l-introduzione-dell-obbligo-di-vaccinazione-contro-il-morbillo
    Dal primo marzo 2020 è obbligatorio il vaccino contro il morbillo, e se non vaccini, la multa è sino a 2500 euro. Vedremo come andrà a finire per questo, posto il fatto che, dal massiccio acquisto della Germania, e dal proverbiale afflato che anima il popolo tedesco, è evidente che puntano al gregge il più rapidamente possibile; ma se qualcosa dovesse impedire questa scelta, sono curioso di vedere come andrà a finire.
    Le scuole in Germania sono chiuse da un mese, e, molto probabilmente, resteranno chiuse sino a fine gennaio. La mobilità è consentita, vero, ma fortemente sconsigliata; forse piace di sapere che il fortemente sconsigliato per un tedesco ha una valenza culturale differente rispetto a quella di un italiano. E, a rincaro, l’ammissione di fallimento fatta da Merkel in tal senso dovrebbe fare ulteriormente riflettere. Quindi, vedi, io ti riformulo esattamente e provocatoriamente la questione: stiamo parlando di quella Germania lì? Detto semplice, l’Europa tutta è in difficoltà e non vedo nè ho visto campioni comportamentali in questo brutto anno, che emergessero a faro illuminante, se non per ovvie differenze strutturali e di ricchezza intrinseca. 
    Tuttavia la differenza tra me e te è che io non trasudo ammirazione nei confronti dell’istituzione italiana (tuttaltro), ma tu trasudi acredine per il tuo paese tanto quanto ammirazione per i sassoni. Curioso. Cose che sembrano semplici punti di vista differenti conducono a reazioni così diverse.
    Concludo dicendo che se in Italia avessero disperso una manifestazione di nocovid (e, permettimi, in questo periodo, chi siano i manifestanti conta eccome) a randellate, probabilmente avremmo già un assetto politico differente. Oltre al fatto che la noia dei gendarmi tedeschi è stata ampiamente compensata non appena hanno aperto i 10 bar di idranti.

  29. Inviterei a smettere di usare termini propri del mondo militare, quali “assembramento” e “coprifuoco”, in favore di parole di uso più comune e prive di accezioni negative come “folla” e “rientro verso le abitazioni”.
    Per quanto riguarda la dispersione della polizia tedesca di manifestanti con idranti, non minimizzerei l’evento, ricordando che da dieci mesi non è permessa nessuna riunione – e non certo per limitare la diffusione del virus, quanto degli scambi di informazioni – e non ritengo di giustificare il gesto dei gendarmi, tanto più che ho visionato diversi video che mostravano individui pacifici. 
    Ringrazio la redazione per la condivisione di questo articolo. 

  30. Veramente la Germania disperso a colpi di idrante un assembramento non autorizzato di gente che non rispettava il distanziamento previsto (che fossero no-mask è assolutamente secondario e infatti dove avevano la mascherina e stavano a 1m la polizia si annoiava ai margini), in Germania le vaccinazioni -tutte- sono semplicemente raccomandate (dal sito del ministero della -Sanità) e il lock down duro tedesco prevede la chiusura dei locali pubblici e il divieto di assembramento, ma la libertà di girare dove vuoi (anche se in alcuni Länder può essere diverso) ed è consigliato il moto all’aria aperta.
     
    Si proprio quella Germania lì…forse si colgono le sottili ma significative differenze.
     

  31. Bellavite questo?
    https://cattiviscienziati.com/2019/10/13/cosi-riciclo-bellavite/
    https://www.open.online/2019/10/08/lo-studio-sullomeopatia-pubblicato-su-una-rivista-con-un-animale-domestico-come-revisore/
    E la Germania è quello stato in cui han preso a randellate e idrantate i nocovid? Quello stato che nel 2019 ha approvato una legge che vieta a bimbi non vaccinati di accedere agli asili ed eleva, al tempo stesso, multe ai genitori? Quello stesso stato che ha anticipato tutti con un lockdown duro di un mese sino al 10 gennaio 2021 (e pare che verrà esteso a tutto il resto del mese di gennaio) ed ha dichiarato tramite il suo portavoce che “le misure attuate dal 2 novembre hanno fallito”? E’ lo stesso stato che ha fatto accordi diretti con il produttore di vaccini per pigliarsene in 30milioni di dosi ulteriori?
    Alternativamente direi che si può puntare al modello svedese. ineccepibile:
    https://www.saluteinternazionale.info/2020/11/covid-19-il-caso-svedese/
     

  32. P.S.: in Germania si sta pensando a una legge che impedisca qualunque forma di discriminazione per chi non si vaccina.
    In Italia si sta pensando di rendere obbligatorio il vaccino.

  33. Caro Luca, non credo che Gogna sia no-vax, ma totem e tabù è programmaticamente predisposto ai temi controversi e alle posizioni eretiche.
    Io non sono certo un no-vax in assoluto, ma che tutta la gestione dalla pandemia sia stata ideologica (come un totem) e manipolatoria (come un tabù) mi pare evidente.
    Quello che non sopporto e che mi fa veramente paura è l’omogeinizzazione del pensiero su quanto prescritto e la mortificazione dello spirito critico e dell’analisi.
     
    Tanto per dire (e volutamente non correlato al vaccino): l’ISTAT ha appena certificato che nella fascia d’età 0-49 anni su base nazionale c’è stata una riduzione di mortalità del 10%. Quindi si sta pensando tenere ancora chiuse le scuole…io non riesco a pensare a qualcosa di più imbecille!

  34. Non entro nel merito del nozionismo medico-farmacologico sull’efficacia o meno dei vaccini anti-covid.Preferisco invece discettare su un altro aspetto: il nostro dis-amato Governo,succube del CTS cioè della cosiddetta “cabina di regia”,in questi mesi (11 mesi) ha ritenuto che le soluzioni alla pandemia fossero semplicisticamente due: 1) rinchiudere la popolazione dentro le proprie case, come i conigli in gabbia o le galline nelle stie 2) acquistare il vaccino (i vaccini) per la somministrazione pubblica illudendo che con l’immunità di gregge il virus alla fine ( non si sa se e quando) sarà sconfitto. I quasi 75.000 morti (sino ad oggi) sono il drammatico frutto di incompetenza,inadeguarezza,impreparazione, tali da ipotizzare l’omicidio colposo. La politica di informazione /prevenzione non  è stata fatta; nessuno ha spiegato alle categorie a rischio ed ai loro tutori le modalità di trasmissione del virus; nessuno ha illustrato la necessità di igienizzare più volte le superfici degli oggetti toccati con le mani oltre alla mani stesse ad ogni contatto anche minimo. Un ottantenne odierno è nato nel 1940 ; nel 1971 il tasso di alfabetizzazione in Italia,secondo le tabelle ISTAT,ci dice che il 60,5% aveva solo la licenza elementare.Come pretendono i nostri illustri scienziati del CTS che i cosiddetti vecchi -che ancora oggi hanno alle spalle la sola licenza elementare-  siano in condizioni di capire che non devono toccare le superfici e disinfettarsi anche 20 volte al giorno? Come pretendono di far entrare in testa ad una persona anziana l’uso prolungato della mascherina nell’arco della giornata? Tutto questo non può essere ignobilmente avallato con la scusa che “tanto i vecchi devono morire perchè sono un inutile peso”. Bastava che i nostri (non) illuminati politici allargassero la campagna di informazione  ricorrendo anche a trasmissioni televisive sul facsimile di quella famosa negli anni 60 “non è mai troppo tardi” con cui il maestro Manzi insegnava a leggere e scrivere agli italiani. Non si sono premurati di spiegare nel modo più adatto ad un anziano cosa doveva fare per evitare/contenere il contagio! Meglio stendere un velo pietoso su tale comportamento omissivo di cui comunque risponderà davanti alla gente.

  35. Il sistema immunitario, la cui efficienza è funzione è relativa al gradiente di intossicazione è la miglior difesa della salute.
    Le intossicazione che possiamo regolare sono di tipo alimentare, ambientale, sentimentale e motorio.

  36. Gogna no vax…
    Dopo aver cercato di smontare l’efficacia dei vaccini e diffuso le solite teorie terroristiche, in questo articolo si giunge a proporre come rimedio un sobrio stile di vita…
    Ma per favore………

  37.  Vaccini e farmaci efficaci :se studiarli, validarli,  produrli e somministrarli fosse altrettanto facile come  girare  e diffondere servizi tg  del famoso furgoncino primo rifornimento, che a riproporlo e strariproporlo ci si illudeva fossero mille, o anticipare in articoli di giornali, interviste..saremmo gia’a 5 miliardi di flaconi.Molti alla prima iniezione alzano il pollice o fanno la v di vittoria..calma , semmai dopo una settimana dopo la seconda somministrazione e attenti”a non bagnare le polveri”ovvero ad abbandonare anzitempo le solite precauzioni.Annunciato uno pray nasale che per 5 ore inibisce l’insediamento di eventuali cariche virali nella principale via di accesso, acidificando  la mucosa nasale, ..ma vallo a trovare in farmacia, forse non e’stato ancora autorizzato dall’AIFA.   Sarebbe  gia’ una mano santa per gli sciatori…e per tutti i lavoratori.       Ripescati disegni dei medici contro la peste  della  repubblica di Venezia, che adottavano maschere  con naso lungo e internamente una spugna imbevuta di aceto.. superstizioni o anticipazioni?Lavarsi il naso, denti,  e sciacquarsi con collutorio la bocca ,malenonfa, almeno si elimina la “fiatella”.

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