Lo sfregio a un pino loricato secco

Il Gruppo Lupi San Severino Lucano ha diramato un comunicato di denuncia circa uno scempio, le cui foto sono state postate via social e che riguarda un pino loricato secco, usato per una scultura.
Il Gruppo ha spiegato che le istantanee “sono state tratte da internet” e ha postato anche la foto del pino, prima che fosse intagliato.

Pollino: intagliato un pino loricato secco
Comunicato del Gruppo Lupi San Severino Lucano
(pubblicato sulla pagina facebook del Gruppo, 21 giugno 2021)

Il comunicato
Su Facebook – si legge nella nota del Gruppo – ci è capitato di vedere delle foto che mostrano un pino loricato secco presente nella zona di Monte La Caccia, stravolto e trasformato in una sorta di crocefisso da cui traspaiono le fattezze di un volto.

Ci chiediamo: chi è che si è permesso di fare uno sfregio simile ad un pino loricato, e con quale autorizzazione?  Se si lascia passare una cosa del genere tra un po’ troveremo altri monumenti naturali d’argento anche su Serra di Crispo trasformati in sculture artificiali ad opera di “artisti”  in cerca di fama e visibilità… oppure ad opera di altri fanatici di simboli religiosi, come quelli che un po’ di anni fa disseminavano il cuore del parco di santi, sante, madonne e crocifissi sulle vette, fortunatamente e prontamente rimossi dalla Forestale e da veri appassionati che rispettano la Creazione e non la imbrattano col loro feticismo… 

Il tronco secco di pino loricato prima del “trattamento”. Foto: Stefano Saetta.

Ma stiamo davvero andando fuori di testa?

Si distrugge un monumento naturale unico nel suo genere per trasformarlo in una banale scultura in legno, fuori da ogni contesto.

Una scultura del genere può valere in un contesto urbano, in una chiesa, ma non certo in un ambiente naturale, distruggendo il fascino e l’unicità di un monumento naturale!

Si dimostra una profonda  insensibilità, nonché mancanza di rispetto per i frequentatori della montagna, che in questi ambienti cercano la vera spiritualità, non certo simboli feticistici che con la spiritualità nulla hanno a che vedere! 

Con questo esempio rischiamo di trovarci i monumenti arborei del Pollino preda di altri “scultori” senza rispetto e senza scrupoli, pronti a  trasformare gli splendidi loricati seccaginosi in mediocri (per scelta del materiale e collocazione ambientale) simboli del loro ego.

P.S: le foto dell’opera sono tratte da internet e non ne conosciamo gli autori, mentre quella dove si vede il pino com’era prima nella sua integrità è di Stefano Saetta.

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Lo sfregio a un pino loricato secco ultima modifica: 2021-09-01T05:06:00+02:00 da GognaBlog

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23 pensieri su “Lo sfregio a un pino loricato secco”

  1. 21…se i tronci (sic!)scolpiti, speriamo non tutti..rimangono esposti..intemperie e insetti xilofagi poco a poco se li trasfomano..e trasformano anche i non scolpiti. Basti vedere che evoluzione fanno le scandole delle coperture in legno..dopo30..50 anni.Speriamo che lo zelo dei pseudo artisti non arrivi a trattare chimicamente i capolavori…e se proprio hanno energie per salire in zone impervie, potrebbero dare una mano a ripulire i boschi schiantati dove non arrivano i mezzi del boscaiolo moderno meccanizzato automatizzato.Oppure ..unirsi ai volontari che stanno riristinando i sentieri numerati in Veneto e   trentino.. basterebbero tagli semplici non artistici  per togliere i pini schiantati che ostruiscono,specie i percorsi per scialpinismo soft prossima stagione.
    https://www.adolfvallazza.com/it/opere.phpe
    ” Giuseppe Penone alberi”web immagini e altri
     

  2. per me chi ha fatto quella scultura dovrebbe………………………….
    non dico altro se no la redazione mi sega…………………….

  3. Se tutti i tronchi secchi degli alberi morti fossero oggetto di sculture, religiose o no, che diventerebbe il bosco?  Uno studio di scultura a cielo aperto dove risuonano le motoseghe?!?!?
     

  4.  Mauro  Corona dice che  scolpire e’ togliere,  forse chi ha trasformato il pino loricato non  aveva di mira quanto rimasto in loco  ma i frammenti portati a casa per ricavarci stuzzicadenti come Tognazzi in uno sketch con Vianello…ed ha interrotto il  lavoro scoprendo che gli costava meno fatica comprarseli al supermercato. .Poi il simbolo religioso sta negli occhi di chi ce lo vede..in certe zone c’e anche il Sivanel o l’Om  Selvatek..e qualche altro si e’fatto ispirare tagliando quello che agli occhi di qualche spettatore escursionista sembra un simbolo fallico..per altri un obelisco…per altri un totem .

  5. La diatriba forse rientra in “https://www.laleggepertutti.it/dizionario-giuridico/res” di chi era in proprieta’ il tronco scheggiato? si faccia avanti..nel frattempo e’possibile che qualche altra motosega se lo tranci alla base e qualcuno se lo porti via..e’gia’accaduto di recente  . Pure i crocefissi scolpiti in legno applicati ai fienili ed alle baite o dentro capitelli , venivano estirpati in stagione morte e ritrovati in..negozi di antiquario.     Sparivano anche stipiti  in  marmo di porte e finestre , caminetti , da case in  disfacimento  abbandonate e recentemente da  quelle terremotate.Basta una notte buia e tempestosa …ed i profittatori agiscono.
     

  6. Agnese. Effettivamente in qualche intervento si sente il profumo della famosa essenza Taliban Dream N. 5 (ho detto pro-fumo e non fumo : attenzione). È così grave aver trasformato questo albero in un Povero Cristo? In fondo sembrava proprio quello anche prima del trattamento, un povero Cristo di albero, visto che nel nostro inconscio da due millenni sofferenza=Cristo in croce. Io che sono un panteista pagano non mi irrito quando incontro in montagna ad esempio una Madonnina, magari nella sua grottina scavata nella roccia o in un albero. La considero una divinità femminile benevolente e protettiva, le rivolgo un rispettoso saluto ricordando la mia mamma che sicuramente invocherò al momento di uscire di scena e con pensiero magico mi auguro che mi protegga nel resto del cammino. Siamo fatti così, da sempre. Ragione e Cuore. Certo c’è Madonna e Madonna e Croce e Croce. Ma credo che gli ecomostri della Fede non piacciano più neppure ai cattolici ferventi. Abbatterli? C’è un dibattito aperto non solo sulle Croci. Cancellare il passato che non ci piace più? Questione controversa. Sul permesso del Parco, direi scagli la prima pietra chi è senza peccato. Confesso di aver dato qualche colpo di motosega per liberare certi sentieri del Parco in cui spesso corro perché la direzione se la prendeva con comodo e non aveva soldi. Insomma direbbero a Torino: esageruma nen…perché poi la forza dell’indignazione si consuma e va ben indirizzata e ne abbiamo di bersagli, molto peggio di un povero Cristo di legno. 

  7. Mi sembra che il risentimento e la polemica non siano tanto dovuti al fatto che un albero morto di proprietà pubblica è stato scolpito apparentemente su libera iniziativa individuale, bensì al carattere religioso della figura realizzata. Se l’autore avesse scolpito uno scoiattolo o uno gnomo come è stato fatto per esempio nella foresta di Paneveggio (e non solo) con i resti degli alberi abbattuti dalla tempesta del 2018, avrebbe suscitato tanto sdegno? Perché nascondersi dietro il “si distrugge un monumento naturale “ e non focalizzarsi sulla vera motivazione? Il solito discorso sui simboli religiosi in cima alle montagne che forse dovrebbero essere considerati da una prospettiva più ampia, come simboli della spiritualità e della natura umana. In Asia, lungo i sentieri e sulle montagne si vedono bandiere colorate e muri di pietra, talvolta incisa: bandiere di preghiera e muri di preghiera. Dovremmo alla stessa stregua relegarli a bigotti simboli della religione buddista?

  8. Il problema secondo me non è tanto il simbolo o cio’ che ci si vuo vedere nell intaglio fatto ma il luogo .Si è guardato bene l ” artista ” di farlo nella SUA proprieta’dove avvrebbe dato altro significato e simbologia ,tipo una grazia ricevuta o una grande fede da manifestare personalmente  
    Qui così facendo il rischio è che tutti ma proprio tutti potrebbero trasformare i vecchi pini in simboli sportivi ,politici  o  cazzoni come loro stessi.
    In veneto si dice ;…al nome dei cojoi le’su duti i cantoi. ..

  9. Le croci, al pari dei volti, al pari di tutti i simboli religiosi, vanno relegati nei luoghi di culto. Lì sta il loro posto naturale.

  10. Vogliamo parlare della orrenda spada nella roccia del monte cella in appennino?? Se proprio vogliamo metterci qualcosa in cima alle montagne mettiamoci delle panchine. Ovviamente meglio nulla. L’unica funzione che vedo nelle croci è quella per asciugare le pelli di foca 

  11.  
    PINO LORICATO SFREGIATO
     
    Purtroppo mi capita di tornare in luoghi di montagna e di trovarci simboli religiosi che prima non c’erano. Ad esempio, un’enorme, orribile croce all’Arapietra, nel Gran Sasso.
     
    Che sia orribile è soltanto una mia opinione, come per per il cristo sul loricato.
    Che l’opera sia illegale è importante, ma anche se fosse stata autorizzata sarebbe sempre un atto di prepotenza e di sopraffazione religiosa.
    Che la sopraffazione sia cristiana o islamica o altro, non importa.
     
    Che opere del genere inquinino fortemente un ambiente naturale dovrebbe esser ovvio per tutti, eppure qui c’è chi scrive che è “solo un pino secco”.
     
    Chissà, difficile capire il perchè di una stupidaggine, ma forse è semplicemente un adeguamento al messaggio ricorrente per cui sarebbe bene far decidere tutto al libero mercato.
    Non avendo alcun valore economico non vale niente, quindi se ne può fare ciò che si vuole senza fare alcun danno.
    Il PIL e l’economia sono salvi, il loricato e l’ambiente no.
     
    Geri
     

  12. Forse l’articolo avrebbe dovuto spiegare meglio le peculiarità del pino loricato, in parte emerse nei commenti.

  13. si continua ad insistere con il concetto che le creazioni della natura vengono valorizzate  con l’intervento dell’uomo.
    Inoltre se siamo in un parco lo scopo è la difesa dell’ambiente naturale. Questo avviene attraverso il mantenimento del ciclo naturale che inizia con la nascita, la morte e la decomposizione.
    Queste sono fasi che un parco deve difendere e mantenere.

  14. Chi ha visitato le foreste di pino loricato del Pollino sa bene che questo albero è speciale sotto molti punti di vista. Uno è l’immarcescibilità del suo legno. Quando un loricato muore (spesso dopo un’esistenza che ha attraversato svariati secoli), il suo tronco non crolla e non marcisce, ma rimane in piedi, creando foreste dove piante in vita e tronchi morti si alternano. I boschi di loricato sono unici.
    Non mi esprimo sul risultato artistico/estetico di questo intervento, ma a chi dice che il fatto non ha effettive conseguenze ambientali perché compiuto ai danni di un albero morto vorrei far notare che se vale questa volta allora tutti i loricati morti presenti nelle foreste del Pollino potrebbero essere potenzialmente trasformati in sculture. Sarebbe giusto? No.
    Non è un caso se il loricato è il simbolo del Parco del Pollino, entro cui ricade il Monte Caccia dove è avvenuto il fatto. I parchi hanno il fine di preservare il territorio su cui è istituito. L “artista” ha chiesto un permesso per trasformare il tronco? Per intervenire all’interno di un parco è sempre obbligatorio richiedere apposita autorizzazione e gli interventi previsti devono essere compatibili con il Piano del Parco.
    Questa vicenda non è una questione filosofica che riguarda il primato della conservazione naturale sull’azione artistica (anche se penso che per realizzare un’opera d’arte non si dovrebbe ledere neanche minimamente un contesto naturale di valore). La questione è più semplice. Le regole vanno rispettate e credo che in questo caso non sia stato fatto, ergo l’intervento è illegittimo ed è giusto contestarlo ed evidenziarne le criticità come fatto dai Lupi di San Severino Lucano.
    Parafrasando Kant: intervieni su un pino loricato come vorresti si intervenga su tutti i pini loricati.

  15. evitate di provare a pulirvi la coscienza criticando forse la più sensata delle opere umane, l’arte

    Quell’obbrobrio risultato dalla sgorbia che ha intagliuzzato quel legno di sensato non ha proprio nulla e non può essere considerata “arte”. Invero crea un grande disgusto che non fa onore all’immagine che si è voluto estrapolare.
    E’ vero un pugno nell’occhio e nello stomaco per tutti coloro che hanno una sensibilità artistica.
    A dire il vero, l’immagine sacra era meglio rappresentata dal pino loricato prima di essere irrimediabilmente sfregiato.
     
     
     
     

  16. Se ragionate così, l’unica soluzione è scavarvi una fossa, ricoprirvi di terra e morirci dentro. La nostra intera vita è uno “sfregio alla natura”, fatevene una ragione ed evitate di provare a pulirvi la coscienza criticando forse la più sensata delle opere umane, l’arte

  17. E’ stata distrutta un’autentica opera d’arte della natura.
    Oltrettutto l’improvvisato pseudo-scultore denota una mancanza di senso artistico estetico, realizzando un’autentica bruttura.
    Atto deprecabile da condannare assolutamente!

  18. Secondo me l’errore è stato quello di attribuirgli un significato religioso. Poi l’opera d’arte non avrebbe colpa in quanto si trattava di un tronco secco.
    Oggi non è più ieri. Imporre simboli religiosi anche nella natura lede l’altrui libertà. 
    La stessa che potrebbe adire chi ora va li con una motosega (o sega a mano) e ne facendone legna da ardere.
    Si sa che sui simboli l’uomo occidentale s’incazza al pari di chi consideriamo, spesso a torto, meno evoluto.

  19. il loricato non marcisce, da secco dura in eterno. Al di là della durata è un fatto di educazione (pensa se domani vado io senza permesso e mi metto a scolpire i loricati, e poi altri 20 “scultori” appresso e me e cosi via…) e rispetto dell’ambiente, Ma proprio non ci arrivate? 

  20. Non mi preoccupo particolarmente per il pino secco quanto per l’inutile e fastidioso, ennesimo simbolo di una religione colonizzatrice, assolutista, prevaricatrice ed oppressiva…
    andrebbe valorizzato con una motosega e abbattuto, come tutte le croci e madonne in cima alle montagne.
     
    E l’artista condannato a lavori socialmente utili

  21. Certo che per pubblicare articoli così siete andati fuori di testa voi xD
    E’ un piano secco, ormai morto, presto o marcira’, o sara’ abbattutto da una tempesta, o tagliato dalla forestale. Almeno lo si è valorizzato nella sua “morte”, ringraziate lo scultore.
     

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