Nessuna vetta è lontana (ma neppure vicina)
In seguito al nostro post del 12 febbraio 2022, ecco la prosecuzione del diario della spedizione bellunese di OltreTeam (Aron Lazzaro, Enrico Triches e Stefano Canton), in bicicletta e a piedi da Buenos Aires alla vetta dell’Aconcagua in 100 ore.
11/02/2023, ore 10.24 – E’ ora di ri-salire in sella!
«Buongiorno Argentinaaaaaaa! Sono le ore 06.24 (le 10.24 italiane) e i nostri tre atleti bellunesi si sono appena rimessi “On the Road!”», avrebbe urlato al microfono il disc-jockey Adrian Cronauer. Due giorni e il conta chilometri segna quasi 700.000 metri. Un numero importante per la spedizione che, come abbiamo appreso, è stata ritardata spesso da cadute e forature a causa della situazione delle strade argentine. Ma il morale è alto, come anche l’asticella del termometro che segna già 29 gradi! Daje, avanti tutta!
12/02/2023, ore 10.13 – Mancano 180 km in bici!
«Ci siamo quasi! Mancano 180 km e 3500 metri di dislivello positivo per terminare la sessione in bicicletta. E sarà anche il momento del riposo, perché finito di pedalare ci sarà il tempo per riprendere un attimo le forze prima della salita all’Aconcagua. Ieri è stata una giornata da ricordare, tanto che Jorge ci ha informati essere stata la più calda degli ultimi dieci anni. E poi il traffico continuo, le forature a causa delle strade… insomma è stata proprio dura arrivare a sera. Ma avanti, stiamo per terminare una sessione e iniziarne un’altra!». E noi dall’Italia tifiamo tutti per voi! Forza Aron, Enrico e Stefano!
13/02/2023, ore 12.04 – Siamo arrivati al Parque Provincial Aconcagua!
«1289 chilometri in 86 ore 7 minuti 12 secondi! Ce l’abbiamo fatta, siamo ufficialmente entrati nel Parque Provincial Aconcagua. Nel finale abbiamo pedalato decine di chilometri con il vento contrario che a momenti ci faceva cadere. Siamo stanchi morti, ma ci siamo. Abbiamo posato le biciclette e ci siamo riposati un po’ per recuperare le forze». Giusto il tempo di prendere fiato e subito i tre atleti bellunesi si sono messi in cammino, per proseguire la sfida contro il tempo. Aron ed Enrico, in compagnia dell’amico Stefano (prezioso e fondamentale supporto durante la fase bike), hanno iniziato la sessione trekking già dalle prime ore del mattino.
13/02/2023, ore22.41 – Raggiunto il campo base dell’Aconcagua!
Sono le 18.41 in Argentina. Al telefono l’amico Jorge Federico Gomez Riportella, in contatto con il campo base dell’Aconcagua, ci informa che Aron, Enrico e Stefano stanno bene e sono fisicamente forti! «I nostri amici sono già al campo base della via normale dell’Aconcagua, Plaza de Mulas, a 4260 metri sul livello del mare. Hanno iniziato a camminare questa mattina alle ore 09.20 argentine, dall’ingresso del Parco provinciale dell’Aconcagua a 2800 metri. In sole 8 ore hanno raggiunto il campo base, un viaggio che solitamente richiede dalle 12 alle 13 ore di cammino. E che generalmente gli scalatori fanno in due giorni. Lì i tre riprenderanno le forze, dormiranno nella loro tenda, e domani, martedì 14 febbraio, tenteranno l’assalto alla vetta più alta d’America, a 6962 metri. Se il tempo aiuta, e non ci sono contrattempi, entro San Valentino avranno vinto la sfida Nessuna Vetta è Lontana».
14/02/2023, ore 13.41 – Si sale verso la vetta!
Alle ore 09:41 in Argentina arriva l’aggiornamento telefonico dell’amico Jorge Federico Gomez Riportella che ci informa sulla situazione e posizione della spedizione bellunese composta dagli atleti Aron, Enrico e Stefano. «Stanno facendo progressi, e mancano poche ore al raggiungimento dell’obiettivo. Questa mattina alle 3.30 ora argentina, sono partiti dal campo base di Plaza de Mulas, a 4260 metri, verso la cima. Possiamo confermare che alle 8.04 hanno raggiunto il Campo 3, Nido de Cóndores, a 5557 metri sul livello del mare. Di solito la maggior parte degli scalatori percorre questo tratto in 5 o 6 ore. I nostri amici l’hanno fatto in 4 ore e mezza. Hanno riposato più di un’ora e hanno già iniziato il cammino verso la vetta. Il tempo è abbastanza buono e, se non ci saranno contrattempi, in poche ore potrebbero raggiungere l’obiettivo tanto atteso».
15/02/2023, ore 14.02 – Aconcagua, purtroppo vetta mancata!
«Ciao a tutti, buongiorno! Siamo a Plaza de Mulas, nel campo base dell’Aconcagua e sono circa le ore 9. Da qui vediamo molto bene la vetta, la stessa che purtroppo abbiamo mancato, anche se per poco. Ci siamo fermati a 6350 metri. Abbiamo sofferto il freddo e il vento, ma per fortuna stiamo benissimo. Che dire, ci mancavano poco più di 4 ore per raggiungere la cima dell’Aconcagua, a detta degli alpinisti che abbiamo incontrato mentre stavano scendendo. Eravamo appena sotto, ma dopo un’attenta valutazione abbiamo preferito fermarci e tornare al campo base. L’arrivare in vetta troppo tardi avrebbe comportato il cammino al buio per il rientro, cosa da evitare sempre. E’ stata comunque un’esperienza fantastica. Stiamo tutti benissimo, anche se abbiamo sentito molto la quota. Forse anche a causa di una prima fase di acclimatamento breve, che con qualche giorno in più ci avrebbe permesso di essere più veloci e meno affaticati dall’alta quota. Poi anche i 1289 chilometri pedalati hanno inciso! Siamo veramente dispiaciuti di aver mancato la vetta di poco, ma siamo super felici di questa esperienze. Non vediamo l’ora di potervi raccontare tutto dal vivo. Adesso ci prepariamo e iniziamo a scendere fino all’entrata del parco. Un abbraccio a tutti e grazie di cuore!» sono le parole scritte da Aron Lazzaro alle ore 14 italiane. Adesso attendiamo il tempo che tornino alla base del Parco, dove prende internet e la linea telefonica, per un saluto.
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Cari Gianni e Fabio,
prescindendo dal concetto di “conquista”, tanto di moda oggi (e di riferimento certo anche per voi), avete per caso considerato mai il fatto che i nostri “eroi” si sono sciroppati la bellezza di 1289 km di bici prima di affrontare la Montagna?
Il loro è un vero e proprio successo, non nei tradizionali canoni vigenti oggi, ma soprattutto (se non esclusivamente) in termini di “libertà”, espressa fisicamente nella prova delle proprie capacità, psicologicamente nella messa a regime di un entusiasmo pulito e totalizzante, ed infine spiritualmente nella realizzazione di un sogno coltivato nel tempo e realizzatosi nella realtà.
La vetta era solo un bel pretesto: quello che contava e dava senso a tutto quel “baccano”, così da voi chiamato, era l’esperienza di vivere quell’avventura.
Buongiorno,
apparire! Ad ogni costo post conferenze stampa ecc.
Alla fine quella che più volte è stata chiamata impresa/spedizione si è poi scontrata con la realtà della montagna, e ci stà non sempre si può raggiungere la vetta, non ci stà a mio parere il tanto baccano fatto prima della rinuncia, comunque ragazzi forza ci saranno altre occasioni.
Non dire gatto se non l’hai nel sacco.