Orientalismo e sionismo
(per giustificare un genocidio)
di Enzo Traverso
(pubblicato su volerelaluna.it il 3 gennaio 2024: fonte Il manifesto del 19 dicembre 2023)
Chi pensava che nel mondo globale del XXI secolo l’orientalismo fosse morto si è dovuto ricredere: l’orientalismo è vivo e gode di ottima salute. I media ne sono saturi. Il suo principale assioma – gli occidentali sono incapaci di definire sé stessi se non ponendosi di fronte ai rappresentanti di un’umanità radicalmente altra, non-bianca, considerata incivile e gerarchicamente inferiore – viene declinato quotidianamente in tutte le forme possibili.
Ferita dall’attacco “barbaro” di Hamas, “la sola democrazia del Medio Oriente” ha il diritto di difendersi: tutti i nostri capi di Stato e di governo sono andati in pellegrinaggio a Tel Aviv per assicurare Netanyahu del nostro sostegno incondizionato. Non si discute quando sono in gioco la morale e la civiltà. Nel 1896, Theodor Herzl, il padre spirituale di Israele, pubblicava Lo Stato degli ebrei, il testo fondatore del sionismo, in cui definiva questo futuro Stato come «un bastione dell’Europa contro l’Asia, una sentinella della civiltà contro la barbarie». Nel 2023 i termini della questione non sono affatto cambiati.
In un’intervista ai media israeliani +972 e Local Call (https://volerelaluna.it/materiali/2023/12/22/gaza-operazione-spade-di-ferro/) un ufficiale di Tsahal (le forze armate di Israele, NdR) è stato chiaro: i barbari di Hamas uccidono i civili e lanciano razzi alla cieca sulle città israeliane, nella speranza che non vengano intercettati e possano fare qualche danno. Tsahal incarna invece la civiltà: mica sgozza i civili; lancia bombe scegliendo i bersagli con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Ha elaborato un programma chiamato Habsora (Vangelo) che genera automaticamente i suoi obiettivi e funziona come una “fabbrica del massacro” (mass assassination factory). «Nulla accade per caso – spiega l’ufficiale – quando una bambina di tre anni viene uccisa in una casa a Gaza, è perché qualcuno nell’esercito ha deciso che non era un grosso problema ucciderla, che era un prezzo da pagare per colpire un altro obiettivo. Noi non siamo Hamas. Questi non sono razzi casuali. Tutto è intenzionale. Sappiamo esattamente quanti danni collaterali ci sono in ogni casa». Ecco un esempio efficace di quella “razionalità strumentale” in cui Theodor W. Adorno coglieva appunto il nocciolo dell’Occidente. Dopo il 7 ottobre, la soglia di tolleranza dei “danni collaterali” è notevolmente aumentata e non si contano più i bambini morti sotto le bombe. I barbari di Hamas hanno barbaramente ucciso 1.200 israeliani, di cui 800 civili; Tsahal ha ucciso, ad oggi, 18.000 palestinesi, di cui non più di 3/4.000 combattenti di Hamas. Tutto è pianificato: la distruzione di strade, scuole, ospedali; l’interruzione o l’erogazione a singhiozzo di acqua, elettricità, gas, combustibile, internet; l’accesso degli sfollati al cibo e alle medicine; l’evacuazione di oltre un milione e mezzo di persone sui 2,3 milioni che vivono a Gaza verso il sud della striscia, dove sono nuovamente bombardate; le malattie e le epidemie. Ormai si pianifica l’eliminazione dell’intellighenzia palestinese: non solo i dirigenti di Hamas, ma medici, giornalisti, intellettuali e poeti. Molti osservatori dell’Onu presenti a Gaza hanno lanciato l’allarme: la popolazione palestinese è sottoposta a un massacro organizzato e implacabile, sradicata e privata delle più elementari condizioni di sopravvivenza. A Gaza, la guerra israeliana sta prendendo i tratti di un genocidio.
Quando nacque il mito orientalista, gli ebrei facevano parte dell’Occidente come ospiti non grati, esclusi, umiliati e disprezzati, sempre spinti ai margini. Dell’Occidente erano la coscienza critica. Oggi ne fanno parte a pieno titolo, ne sono anzi diventati il simbolo, amati e adulati da chi un tempo li stigmatizzava e perseguitava, e guardati con diffidenza nel Sud del mondo – odiati nel Medio oriente – da chi li considerava come compagni di sventura, uniti da un’evidente «affinità elettiva». In Europa, la lotta contro l’antisemitismo è diventata la bandiera dietro alla quale si coalizzano tutte le estreme destre neo- e post-fasciste, pronte a manifestare contro la “barbarie islamica” prima ancora di essersi liberate del loro antico pregiudizio antisemita. La memoria dell’Olocausto è celebrata ritualmente come una religione civile dell’Unione europea e la difesa di Israele è diventata, come hanno ripetutamente affermato Angela Merkel e Olaf Scholz, la “ragion di stato” tedesca. In nome di questa memoria si invoca il sostegno a uno Stato che sta perpetrando un genocidio, con gli effetti devastanti che si possono immaginare per le nostre culture, le nostre memorie collettive e la nostra pedagogia democratica. Questo spiega perché, soprattutto negli Stati Uniti, molti ebrei hanno levato la loro voce per dire «non in mio nome».
L’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 è stato atroce e traumatico. Voleva essere tale e nulla lo giustifica, ma va interpretato e non soltanto deplorato. Il 7 ottobre è l’esito estremo di decenni di occupazione, colonizzazione, oppressione, umiliazioni e vessazioni quotidiane. Tutte le proteste pacifiche sono state represse nel sangue, gli accordi di Oslo sono sempre stati calpestati da Israele e l’autorità palestinese, del tutto impotente, agisce in Cisgiordania come un suppletivo di Tsahal. Israele si stava apprestando a “negoziare la pace” con tutti gli Stati arabi sulle spalle dei palestinesi e l’obiettivo non celato di estendere ulteriormente le colonie in Cisgiordania (https://volerelaluna.it/rimbalzi/2023/12/21/palestina-la-legge-dei-coloni/). Improvvisamente, Hamas ha rimesso tutto in gioco, presentandosi come un attore del conflitto capace di attaccare e non soltanto di subire. La violenza palestinese ha la forza della disperazione. Non si tratta di condividerla ma occorre comprenderne le radici. Fino ad oggi, al contrario, ogni sforzo di comprensione è stato eclissato dalla condanna, una condanna assoluta e inderogabile trasformata rapidamente in pretesto per legittimare una guerra contro Gaza, ossia contro i civili palestinesi. Così, alla lettura orientalista del conflitto israelo-palestinese se ne è aggiunta un’altra, quella sionista: dietro all’attacco del 7 ottobre 2023 non ci sono decenni di oppressione e negazione dei diritti dei palestinesi; dietro all’attacco del 7 ottobre 2023 c’è l’antisemitismo, l’eterno e inestirpabile odio degli ebrei. L’attacco di Hamas è diventato un pogrom, come se Hamas detenesse il potere e gli ebrei fossero una minoranza oppressa.
Benjamin Netanyahu si era già distinto in un goffo tentativo di riscrivere la storia, spiegando che l’ispiratore di Hitler era stato il Gran Mufti di Gerusalemme e che Hamas – come un tempo Arafat – sarebbe la reincarnazione del nazismo. Esasperato da questa strumentalizzazione mitologica del passato così diffusa in seno alla destra sionista, lo storico israeliano Tom Segev aveva riscoperto le virtù dell’oblio. Di fronte a una memoria di Auschwitz così svilita e offesa, meglio l’oblio. Eppure, al di là delle analogie storiche sempre discutibili e approssimative data la differenza dei tempi, dei contesti e degli attori, la distruzione di Gaza da parte di Tsahal ricorda quella del ghetto di Varsavia raso al suolo dal generale Stroop; e i combattenti che sgusciano dai sotterranei per colpire un esercito di occupazione che li designa come “animali” non possono fare a meno di evocare i combattenti ebrei del ghetto. Il fatto che nelle bandiere di Tsahal ci sia una stella di David e non una svastica è terrificante, ma non le rende per questo innocenti.
Nel 1966, il festival di Venezia premiava con il Leone d’oro La Battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, un capolavoro entrato a far parte del canone della cultura post-coloniale. Una scena cruciale del film mostra delle donne algerine che, camuffate con trucco e abiti occidentali, vanno nei caffè preferiti dalla gioventù francese per posare delle bombe. L’assassinio dei civili, per quanto deprecabile e inaccettabile, è sempre stato l’arma dei deboli nelle guerre asimmetriche (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/11/20/palestina-40-giorni-dopo-tra-crimini-di-guerra-e-calcoli-geopolitici/), usata dal Fln algerino, dall’Olp prima di Oslo, dai Vietcong che colpivano i bordelli di Saigon pieni di soldati americani, e anche dai terroristi dell’Irgun, gli antenati di Netanyahu, che posavano bombe contro i britannici a Gerusalemme prima della nascita di Israele. Stupisce che, mentre da un lato questa violenza “tellurica” della lotta partigiana suscita ormai orrore e condanna, la nostra epoca così incline alla retorica dei “diritti umani” si è assuefatta alla violenza dei bombardamenti a tappeto, dei bersagli focalizzati su uno schermo, delle “bombe intelligenti”, degli attacchi “chirurgici” che annientano città abitate da milioni di persone.
I nostri “diritti umani” servono soltanto a legittimare le nostre “guerre umanitarie”. Da sempre, lo stupro è un’atroce e ignobile arma di guerra, ma siamo sicuri che le “bombe intelligenti” di Tsahal siano moralmente superiori? Non si tratta dell’ennesimo pregiudizio orientalista? È curioso, ma il romanzo della scrittrice palestinese Adania Shibli, Un dettaglio minore (2020), la cui premiazione è stata cancellata alla Fiera del libro di Francoforte da censori provvisti di alti principi morali, racconta lo stupro e l’uccisione di una ragazza palestinese ad opera di soldati israeliani durante la Nakba, nel 1949.
Rovesciando la realtà, si è così disegnata una narrazione paradossale: da oppressore, Israele si è metamorfosato in vittima. Hamas vuole distruggere Israele; la sinistra antisionista è antisemita e nega a Israele il diritto di esistere; l’Occidente civilizzato non può permettere un nuovo Olocausto; l’anticolonialismo ha finalmente svelato la sua matrice antioccidentale, fondamentalista e antisemita. Questa propaganda ha il solo scopo di mascherare la realtà. Quel che oggi è in gioco non è l’esistenza di Israele ma la sopravvivenza del popolo palestinese. Se la guerra di Gaza dovesse concludersi in una seconda Nakba, sarà la legittimità di Israele a uscirne definitivamente compromessa. In questo caso né le armi americane, né i media occidentali, né la ragion di stato tedesca, né il ricordo travisato e offeso dei campi di sterminio potranno riscattarla.
4
Mai avuto la pretesa che lo fossero (super partes).
Avendo coscienza che idee e ideologie sono forze potenti nel condizionarci, mi accontenterei almeno di (provare a) essere non così smaccatamente polarizzato.
Voi (Matteo & Parmeggiani), invece, vi sentite tali (super partes) ?
D’accordo con Matteo: Giuseppe, le tue considerazioni a me non sembrano affatto “super partes”
Balsamo, in questo momento sei tu che guardi le cosa da un lato solo.
Ha ragione Andre e appare abbastanza chiaro che in questo momento sia Zelensky l’ostacolo a una trattativa diplomatica. Per capirlo basta guardare a quello che è successo con il gen. Zaluzhny.
Anche gli USA stanno facendo capire, per vie indirette, che non si può più parlare di offensive e di vittoria .
Cosa succederà e come evolverà il tutto lo ignoro, ovviamente; non resta che aspettare comunque e vedremo.
Se guardi le cose da un lato solo, certamente che “è un dato di fatto” che la colpa è tutta da una parte. L’altra.
@Giuseppe
E’ un dato di fatto che se non c’è ancora una soluzione diplomatica è perchè Zelensky, o chi lo comanda, non lo vuole.
E questo è dovuto anche a causa della manipolazione mediatica di cui stiamo parlando.
“Tu ne eri al corrente?”
Si, certo, avevo letto la notizia e ne ero al corrente.
Parmeggiani, capisco il tuo punto sul doppiopesismo: la manipolazione dell’opinione pubblica attraverso i mezzi di informazione è un grave problema sia nelle democrazie (di cui costituisce una grossa crepa nelle fondamenta), sia, a maggior ragione, nelle autocrazie (ove costituisce un fondamentale strumento di controllo per il potere).
Occorre averne consapevolezza, ma, al tempo stesso, evitare di polarizzarsi all’opposto, che altro non è che l’altra faccia del medesimo specchio.
Perché questo della polarizzazione è un giochino che praticano un pò tutti: sia i c.d. mainstream (parola che detesto), sia i c.d. alternativi (o indipendenti che dir si voglia).
Polarizzazione = fidelizzazione (= denaro), Parmeggiani. Bisognerebbe imparare a coglierne i segnali nel cosa e nel come di ciò che ci viene proposto.
Perdonami se a titolo di esempio utilizzo il tuo intervento (nulla di personale): scrivere “I russi fanno qualche morto tra i civili” e subito dopo “Gli ucraini bombardano una panetteria e fanno 30 morti tra i civili“, o attribuire a una sola delle parti gli insuccessi diplomatici, caratterizza precisamente il problema di cui stiamo parlando.
@Giuseppe
Che la guerra sia un affare sporco, che non dovrebbe mai iniziare, sono d’accordo, come penso che lo siano tutti (a parte Crovella, che ritiene che per la supremazia occidentale tutto sia dovuti).
Quello che per me è insopportabile è il doppiopesismo che viene praticato da tutti i mezzi di informazione, e di conseguenza dall’opinione pubblica, rispetto a questi eventi.
I russi fanno qualche morto tra i civili? E’ in prima pagina su tutte le testate. Gli ucraini bombardano una panetteria e fanno 30 morti tra i civili? Non ne parla nessuno. Tu ne eri al corrente?
Israele rade al suolo Gaza e uccide 30.000 civili in 3 mesi tra cui il 50% minorenni? E’ giusta per combattere il terrorismo.
Questo è quello che non sopporto. Sono il primo a dire che dovrebbe esserci una soluzione diplomatica nel conflitto russo/Nato (di questo si tratta). Ma da questa parte nessuno lo vuole. In primis Zelensky che su Rai uno un paio di giorni fa chiede ancora armi. Ma cosi’ non si va da nessuna parte.
@89
Invece, Parmeggiani, il 15 novembre a bombardare edifici civili a Selydove (da te citato – e sempre Donetsk è, o è Donbass solo dove ci sono i separatisti ?) sembra che siano stati i russi.
E il 21 novembre hanno fatto il bis con un ospedale (forse i russi non usano i GPS, vegetti ?).
E’ giustificato il loro lancio verso un ospedale, Parmeggiani ?
Ma, francamente, non capisco quale sia lo scopo di questo palleggio su chi ha fatto cosa, e pure piuttosto mono-direzionale (che, come approccio, mi rammenta la caccia al morto post-vaccino). Eccetto quello di voler trovare conferma a tutti i costi del proprio pregiudizio, e ignorare che la guerra è uno sporco affare e che nessuno la combatte in guanti bianchi.
@88
“ho capito quel che hai scritto come risposta alla mia domanda. Va bene”
Vegetti, mi fa piacere che tu abbia compreso il concetto.
Quanto alla questione dell’espansione della NATO (che ritengo la più comprensibile fra le – possibili – motivazioni di Putin), avrei un paio di osservazioni anch’io.
Ante-2022, l’Ucraina era ancora anni luce distante dall’entrare nella NATO (ammesso che ne avrebbe mai fatto parte).
Ad oggi, se la guerra finisse domani, con qualsiasi esito, non saprei. Intanto nella NATO è entrata la Finlandia, e a breve entrerà la Svezia: al di là della tragedia umana che ha causato e sta tuttora causando, questi sono i risultati geopolitici della mossa di Putin.
Inoltre, tu chiedi cosa succederebbe se il Messico ecc…
Cosa succederebbe l’abbiamo già visto con la crisi dei missili di Cuba, ed è comprensibile che nessuno voglia avere missili avversi puntati di là dalla rete del proprio giardino.
Ti faccio però notare che, ad oggi, chi ha una base con missili e relativo “dispiegamento di truppe” di là dalla rete del giardino altrui è la Russia.
E quel giardino è l’Europa: quelli coi missili puntati dietro casa siamo noi, vegetti.
@Fabio
Certo, i missili lanciati dalla parte dell’esercito ucraino sono “buoni”, non lo sapevi? E sicuramente è giustificato il loro lancio verso il panificio…. vuoi vedere che c’era all’interno la succursale ucraina del KGB?
@ 89
Ma come? Non ci avevano insegnato che i buoni sono tutti da una parte e i cattivi dall’altra?
???? Lugansk, razzi NATO sul panificio: 28 civili uccisi
A Lisichansk, cittadina russa nella regione di Lugansk, nel corso di tutta la notte sono proseguite le operazioni di salvataggio dei superstiti in seguito all’attacco ucraino condotto ieri impiegando razzi forniti dagli USA (Himars) contro l’unico panificio di questo centro abitato.
Il bilancio delle vittime, aggiornato a questa mattina alle 6:00 (ora locale), è di 28 morti, di cui un bambino.
Proseguono gli attacchi mirati dell’esercito di Kiev verso quei luoghi in cui c’è un’alta concentrazione di civili. A fine gennaio l’esercito ucraino aveva bombardato un mercato di Donetsk, provocando la morte di 27 persone.
Giuseppe, ho capito quel che hai scritto come risposta alla mia domanda. Va bene.
Però avrei due osservazioni da fare, ovviamente dal mio punto di vista
1 – Persino Kissinger diceva che la NATO non doveva espandersi più a Est, eppure è stato fatto e il tentativi è stato quello di far entrare anche l’Ucraina. Mosca ovviamente non voleva uno Stato della NATO ancor più vicino ( se il Messico facesse un accordo militare con la Federazione russa con dispiegamento di truppe russe, gli USA non direbbero nulla?). In più la Costituzione ucraina garantiva le lingue russa e altre come minoritarie ma protette (anche perché la stragrande maggioranza degli ucraina parla solo russo). E solo nel 2019 la Costituzione ucraina parla di adesione EU e NATO… Comunque sia, vorrei farti notare questo. I missili e le bombe ucraine Scalp/Storm S/Himars vengono puntate usando il GPS: quindi sanno benissimo dove andranno a finire. Se mirano alla via centrale di Donetsk alle 12.30 del sabato o della domenica è perché sanno che sarà affollata. A volte, dopo un primo lancio, circa 20-30 minuti dopo arriva un secondo, nello stesso posto, così colpisce anche i soccorritori. Dal momento che, per dire, Kiev l’hanno costruita i sovietici, vuoi che non sappiano dove lanciano i loro missili? Lo sanno benissimo, altrimenti Kiev sarebbe una città deserta, ed invece le discoteche e i bar serali sono aperti, la gente fa una vita pressoché normale. I russi colpiscono i condomini? Starei attento ad affermarlo: i missili balistici hanno testate da 250 o più kg e un condominio, se fosse il bersaglio, sarebbe raso al suolo. I missili della contraerea ucraina invece ne contengono una decina di kg, basterebbero per abbattere un missile. Peccato che, a parte essere dislocati nei quartieri residenziali -vietato dalla Convenzione di Ginevra- siano obsoleti, perché i Patriot tanto decantati si usano con parsimonia visto quel che costano… Come il “razzo russo caduto in Polonia ha ucciso due ignari agricoltori”. Peccato, era ucraino, altro che russo…
Noi illuminati nemici dell’Occidente:
https://www.bbc.com/news/world-us-canada-68177357
Crovella, il problema è che tu continui a spiattellarci un mondo (il tuo) che è in disfacimento. Senti Crosetto ma non guardi i trattori in mezza Europa. Innalzi la Meloni senza far cenno che gli africani del “piano Mattei” l’ha presa a pesci in faccia (dicendole che avrebbe dovuto consultarli prima di sbandierare ai quattro venti un piano, altrimenti siamo di nuovo al noi bianchi sappiamo cosa è giusto e meglio per voi). Vedi un mondo dove il Paese egemone non sa gestire nemmeno la crisi interna e tu vorresti che facesse (di nuovo!) il gendarme del mondo insieme a quattro accoliti… Ma davvero: in che mondo vivi? In quello di Borrell, mi sa…
81 Giuseppe.
Merkel e Hollande, Davyd Arachamjia (deputato ucraino del partito di Zelenskij), Oleskij Arestovyc (già consigliere dell’Ufficio di presidenza ucraino guidato da Jermak). Sono loro ad aver pubblicamente affermato che Minsk serviva solo a far riarmare l’Ucraina. Mi paiono fonti più “a modo” di Putin, no?
Ciao Fabio…. ;D 😀
Crovella, intanto quelle di Crosetto sono chiacchiere, chiacchiere che non tengono conto di una cosa: lo stato dell’Esercito/Marina/Aviazione italiane. Lo stato delle finanze pubbliche per elargire soldi alla Difesa (da dove? Sanità, pensioni, scuola, ovviamente). Le chiacchiere di uno che deve farsi bello davanti al padrone, altro che tedeschi o francesi. Una volta si diceva tutto chiacchiere e distintivo… Un rapporto della Difesa parla di efficienza dei mezzi corazzati al 25/30% (abbiamo 30 carri su 200 pronti al combattimento e nessuna capacità di produrne di più velocemente)… Dopo due anni a 700 km dalle frontiere, non abbiamo fatto NULA per rinvigorire la Difesa, riempire i magazzini, modernizzare i mezzi..
Certo che alcuni di voi vivono in un mondo che non esiste. Il paradosso è che pensate di essere gli “illuminati”! Se siete così innamorati dei nemici dell’Occidente perché non vi trasferite a vivere da loro? Mosca, Gaza, Teheran vi aspettano a braccia aperte. Qui non sentiremo la vostra mancanza.
@60, @71
“Ci sono report continui da parte di giornalisti indipendenti che…”
Hai qualche riferimento da darmi, che io possa consultare e confrontare con i rapporti ONU relativi ai mesi precedenti l’inizio della guerra?
Peraltro, il documento da te segnalato di Amnesty è del 2015 (quindi relativo alla fase iniziale del conflitto) e dice molto chiaramente: “uccisioni e i ferimenti di civili causati negli ultimi giorni da entrambe le parti […] perché ambo le parti usano armi imprecise come razzi e mortai”.
“…la Russia avrebbe mosso guerra all’Ucraina molto prima, se non fosse stato per gli accordi di Minsk…”
Ecco l’ennesimo trappolone, teso dal perfido occidente, nel quale è caduto quell’ingenuo di Putin, noto al mondo per la sua etica nel rispettare gli accordi e trattare i popoli (compreso il suo). Non senti un pò odore di propaganda, Parmeggiani? 🙂
Se non l’ha fatto prima, Parmeggiani, avrà avuto i suoi motivi, come li avrà avuti per invadere quando ha invaso.
Personalmente dubito che tali motivi abbiano a che fare, in entrambi i casi, con il liberare popolazioni oppresse.
@72
No, vegetti, devi leggere la mia affermazione nel contesto in cui è stata fatta.
Intendo dire che il carico di morte di una guerra è inaccettabile anche se ai civili non venisse torto neanche un capello e ci fossero solo vittime militari.
Un abominio è tale in modo intrinseco. Non lo diventa “di più” per la quantità, la qualità o il valore morale delle vittime coinvolte.
Agh!!! Invidia!
????????????
e io invece ce le ho, cicca, cicca!
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
@ 68
Matteo, questa faccenda delle faccine scomparse mi sta togliendo il sonno… Ora ti spiego:
1) Le ho usate per anni, per insaporire i miei commenti come una ciliegina sulla torta.
2) Un bel giorno, un mese fa, ho scoperto che non mi funzionavano piú!
3) Poi salta fuori che a te e al Vegetti funzionano perfettamente.
4) Il problema si presenta sia col cellulare che col tablet.
5) Infine, ed è il colmo, ho visto che sono scomparse addirittura le faccine del passato, che in precedenza facevano la loro bella figura.
6) Ognuna è stata sostituita da tre o quattro punti interrogativi. Per esempio, da tre faccine – che erano la mia passione – ora spuntano dodici punti interrogativi.
La causa è un mistero. Qual è la logica?
Ci ho pensato anche di notte, invece che dormire. Per esclusione, l’unica spiegazione che mi è venuta in mente è che il diabolico amministratore del GognaBlog sia andato a spulciare nottetempo tutti i miei commenti degli ultimi anni per cancellare le mie faccine, una per una, per farmi un dispetto, sogghignando a ogni povera faccina eliminata: “Bertoncelli, tiè!”.
Alessandro, è cosí? Confessa!
P.S.: sarebbe bene evitare anche gli errori formali, tipo “Crosetto” e “pensare” nella stessa frase!
“Ricordo che sono i nemici dell’occidente che attaccano l’occidente e non viceversa, al massimo l’occidente risponde.Infatti: E’ la Russia che ha invaso l’Ucraina.E’ Hamas che ha scatenato il 7 ottobreSono gli Houti che hanno iniziato ad attaccare le navi.”
Sono loro signora maestra!!
La Russia un giorno si è svegliata e ha deciso che invadeva l’Ucraina, senza provocazione alcuna, anzi erano lì con la mano tesa e il sorriso franco.
Hamas poi! Chissà cosa avevano da lamentare, Israele gli ha portato l’elettricità, l’acqua, il lavoro a quei beduini di merda…
Crovella, per piacere, non dico trattenere le cazzate che non dovresti proprio scrivere più, ma almeno cerca di limitare quelle che nemmeno un salvini qualunque direbbe…
Il governo in carica, salvo intoppi la momento non prevedibili, durerà fino al 2027 e il Ministro del Difesa sostiene quanto riportato qui sotto. E’ irrilevante se Crosetto abbia eticamente ragione o meno, rileva invece che egli pensa “così” e quindi, da qui al 2027 almeno, prenderà la decisioni conseguenti a tale visione (e come lui pare che stiano facendo gli altri importanti paesi europei).
Guido Crosetto chiama alle armi:
«Il mondo è cambiato. Serve una riserva militare italiana».
Da L’Espresso
….
Deve cambiare il ruolo delle forze armate italiane: «Sì, nel passato abbiamo trasformato le forze armate con l’idea che non ci fosse più bisogno di difendere il nostro territorio e che la pace fosse una conquista di fatto irreversibile. Le Forze armate, in quel quadro, al massimo partecipano a missioni di pace, senza arrivare a scontri veri e propri. Ora i recinti sono stati abbattuti, non ci sono più regole». Sono discorsi che generano allarme tra i cittadini ma «il ruolo del ministro della Difesa presuppone di prendere in considerazione gli scenari peggiori possibili». Come «doversi difendere sul proprio territorio. Altra cosa che va prevista è intervenire in Paesi lontani per difendere gli interessi italiani. So che è un discorso difficile da accettare perché tutti noi tendiamo a nasconderci in una confort zone»
Quello che Crovella non coglie è che il delirio antirusso è scoppiato nel febbraio 2022 su comando del democratico Biden, Prima, l’Europa non vedeva la Russia come un nemico, neppure dopo le due guerre cecene e neppure dopo la guerra in Georgia. Ora siamo al ridicolo dell’Estonia che dice che sarà il primo baluardo per difendere l’Europa dalla Russia… L’Estonia! Tutti i governi che corrono a riarmarsi (dopo aver svuotato gli arsenali per i cadeaux a pagamento all’Ucraina che non sono neppure serviti a nulla… ). E intanto gli Stati ricchi europei esplodono perché i burocrati di Bruxelles schiacciano l’agricoltura e l’industria. Ma nessuno se ne accorge, e tutti si vantano di aver stanziato altri soldi per il regime più corrotto dell’Europa; è di settimana scorsa il buco da 400 MILIONI DI DOLLARI spariti invece di comprare munizioni. Siamo arrivati a vietare a un pianista nato in Ucraina ma con passaporto anche russo di suonare, senza accorgersi che è CITTADINO ITALIANO…
A parte i ridicoli catastrofisti, ogni analista che si rispetti sa benissimo che non esisterà né l’invasione russa dell’Europa né la Terza Guerra mondiale: ci sono quasi 6000 atomiche nell’arsenale russo… Neppure gli americani che tanto abbaiano sono così certi di “punire” l’Iran (il Pentagono è contro) perché vorrebbe dire la FINE della presenza USA in Medio Oriente… Ma naturalmente, meglio il ciccio Crosetto (figlio di industriali metalmeccanici piemontesi , bugiardo in quanto affermò sul sito della Camera dei deputati di essere laureato in economia e commercio -beccato, ammise la bugia, mica male per un politico…
Ricordo che sono i nemici dell’occidente che attaccano l’occidente e non viceversa, al massimo l’occidente risponde.
Infatti:
E’ la Russia che ha invaso l’Ucraina.
E’ Hamas che ha scatenato il 7 ottobre
Sono gli Houti che hanno iniziato ad attaccare le navi.
Non sarà certo Taiwan che invaderà la Cina, ma eventualmente il contrario.
La rincorsa agli armamenti da parte dell’Occidente, al di là che possa “piacere” o meno a questo o a quel cittadino europeo, è inevitabile ed è la reazione agli attacchi degli altri.
56 GB
Perché per me un morto è un morto, sia che porti la divisa o che sia in abiti civili.
Col cavolo! Stai dicendo che i 770 morti di Marzabotto o i 560 di Sant’Anna di Stazzema “valgono” come i nazisti uccisi durante la Guerra di Liberazione? Stai dicendo che i morti fatti dai repubblichini di Salò “valgono” quanto i nazifascisti morti durante la Liberazione?
No, mi spiace. E’ un gioco volgare e perverso che la destra italiana cerca di portare avanti per pulirsi la coscienza.
https://www.amnesty.it/ucraina-e-massacro-di-civili/
Probabilmente, la Russia avrebbe mosso guerra all’Ucraina molto prima, se non fosse stato per gli accordi di Minsk, che come ormai è noto sono stati richiesti dal mondo occidentale solo per dare possibilità all’Ucraina di armarsi, e combattere per nostro conto il “nemico Russo” (cit. Crovella)
P.S.: i deliri sovra-suprematisti apocalittici del Crovella non valgono il prezzo della carta su cui sono scritti…
e secondo le sue previsioni immediate verranno smentite a breve (anche se ciò non significa che non esista la III guerra mondiale combattuta a pezzi)
Ci sono report continui da parte di giornalisti indipendenti, che anche nei mesi precedenti all’inizio della guerra, segnalavano bombardamenti alle città del Donbass, principalmente Donetsk, con distruzione, morti di civili e feriti.
Per arrivare all’assurdità di quando, dopo pochi mesi, le principali testate italiane mostravano delle foto strappalacrime che sembrava che dovessero riguardare le bombe russe a Kiev, e invece si è scoperto che cosa? Che erano immagini di Donetsk dopo l’arrivo di qualche missile dell’esercito Ucraino. Notizia poi confermata ma molto sottotono…
Tra hunga-hunga e bunga-bunga si è trattato semplicemente di una deriva linguistica, mentre i grabak sono evoluti negli urluc (tuttora presenti in lombardia)
🙂 🙂 🙂
P.S.: le faccine esistono sempre per i boomers – quelli che hanno inventato i computer e che quindi sanno come funzionano… mica come i millennials che pensano di essere avanti, ma in realtà sanno solo smanettare!
Quanto all’Isis o ai talebani non c’è proprio nulla da predicare, ma al massimo da praticare, applicare l’idea.
Certo che finché sono “loro”, sono i nemici, i cattivi da sfruttare e prendere a calci in culo perché è giusto, “noi” siamo i civili, quelli che hanno il diritto di pretendere e imporre…
Ritorniamo all’articolo base. L’Occidente si caratterizzerà sempre più per l'”orientalismo” (sembra un paradosso, ma il significato di orientalismo è ben spiegato nel primo paragrafo dell’articolo) e per il sionismo. Che tale trend sia “giusto” o “sbagliato” sul piano etico, ideologico e umanitario è irrilevante. andrà così, a prescindere che piaccia o meno. Difatti l’UE, ieri, ancora a guida social-PPE (figurati quando alla guida avrà anche i Conservatori!), ha deliberato 50 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina (=è un modo per combattere la Russia per interposta persona). Tutti gli stati europei stanno aumentando le spese militari. Il ministro della difesa italiano, Crosetto, sta lavorando per una legge che consenta, in caso di necessità, di chiamare i riservisti. Non combatteranno, ma saranno di sostengo all’attività militare, permettendo che i professionisti siano tutti coinvolti in eventuali operazioni belliche. Insomma il mondo si sta preparando alla III Guerra mondiale, che, come illustrato dai geopolitici, si combatterà a pezzi, cioè in una sequenza di guerre locali, di cui Ucraina e M.O. sono le prime già in essere e Taiwan e Mar della Cina, parte orientale (per le frizioni fra Cina e Filippine, che sono molto legate agli USA), potrebbero essere le prossime. Che piaccia o meno, andrà così e continuare a negarlo significa solo avere le fette di salame attorno agli occhi. Ci penserà la realtà, nel prossimo futuro, a dimostrarvi che vivete nel mondo delle favole.
——— POST SCRIPTUM ———
Io conosco di fama (non per esperienza personale…) i bunga-bunga, ma non gli hunga-hunga. Che cosa sono?
P.P.S. Mannaggia a chi mi ha tolto le faccine sghignazzanti!
“Persistere nella propaganda del pericolo giallo (o islamico) stupido e criminale.”
Matteo, la tua tesi è interessante, però deve godere della proprietà transitiva: “Persistere nella propaganda del pericolo bianco (o occidentale o cristiano) è stupido e criminale.”
Prova a predicarla tra l’Isis o i talebani o da qualche altra parte nel mondo. Poi sappimi dire come sarà andata a finire.
D’altra parte la divisione del mondo in “noi buoni e loro cattivi”, pur innata nell’uomo, è legata alla parte istintiva e irrazionale ed è in continua mutazione, evolvendosi nel “noi tutti”. Tendenzialmente destinata, speriamo, a sparire o a essere consegnata all’irrilevanza.
Chi oggi è “occidente e resto del mondo” è obsoleto e destinato a essere consegnato a un passato fortunatamente estinto, come “italiano e austriaco”, “bianco e negro”, “nobile e servo” fino allo scimmiesco “hunga-hunga e grabak”.
La parabola è evidente ma il cammino è accidentato e cosparso di vittime. Persistere nella propaganda del pericolo giallo (o islamico) stupido e criminale.
La domanda è se c’è ancora abbastanza tempo.
E’ molto semplice. L’ho già spiegato abbondantemente. La differenza abissale fra la Russia di Putin e Israele è la seguente: la Russia di Putin è un nemico dell’Occidente (e quindi l’Occidente la combatte attraverso l’Ucraina), mentre Israele è “già” Occidente, nel senso che non solo Israele è un nostro alleato, ma fa parte a tutti gli effetti dell’Occidente. Di conseguenza, i nemici di Israele (cioè gli islamici coordinati dall’Iran) sono nemici dell’Occidente e quindi li stiamo combattendo attraverso Israele.
La conseguenza, che un certo mondo di sinistra continua a non voler accettare (ma mal ve ne incoglierà, perché vi state inimicando gli ebrei europei, attraverso il già analizzato discoro “antisionismo-antisemitismo”) è che le comunità ebraiche sono così introdotte nella realtà europea che chi si schiera con i palestinesi viene inevitabilmente considerato “nemico” dagli ebrei europei e, quindi, per estensione, anche nemico dell’Occidente.
Fare la conta dei morti è esercizio stupido e senza senso. La guerra è guerra. Ovunque produce morti, sia fra i militari che fra i civili. Un mondo senza guerre è un’utopia irrealizzabile. di fatti non è mai avvenuto nella storia dell’umanità. Anzi se ci pensate bene, sono proprio le guerre che caratterizzano la storia dell’umanità. Prendete un qualsiasi saggio storico e vedrete che l’articolazione dei capitoli è in gran parta basata sulla successione delle guerre.
Capita anche alla storia dell’alpinismo, attività che con la guerra non ha collegamenti diretti: ebbene la storia dell’alpinismo spesso si segmenta in capitoli chiave che si articolano in base alle guerre. Per gran parte del Novecento abbiamo il capitolo “prima della I Guerra Mondiale”, poi il capitolo “fra le due guerre” e poi il capitolo “dopo la II Guerra mondiale”, ecc. Se capita anche alla storia dell’alpinismo, significa che capita a tutto ciò che concerne l’umanità. Quindi un’umanità completamente senza guerre è un’ideale in cui credono solo i bambini dell’asilo.
“Qual’è il tuo punto esattamente ? Le azioni di Putin sono giustificabili e quelle di Israele no a cagione del minor numero di vittime?”
Ovviamente no, ma c’è qualcuno che tratta in maniera solo leggermente differente Putin e Israele e lo teorizza pure…indovina un po’m chi è?
Parmeggiani, già ho detto che è poco opportuno, ma se preseveri con questa contabilità dei morti devo farti notare che, per il testo che tu stesso hai riportato, i civili uccisi in Donbass (a causa del conflitto e da ambo le parti ) sarebbero 3300 dal 2014 al 2018.
Questa, e non 13mila, è la cifra che devi confrontare con quella dei 10mila civili uccisi (sempre da ambo le parti) dopo due anni di c.d. operazione militare speciale.
Ovvero, la fantastica idea di Putin ha fruttato il triplo di civili morti in metà degli anni. Morto ammazzato più, morto ammazzato meno.
Certo, confrontata con la prestazione di Israele è poca cosa.
Ma quindi ? Qual’è il tuo punto esattamente ? Le azioni di Putin sono giustificabili e quelle di Israele no a cagione del minor numero di vittime?
Fammi capire… (che produciamo un pò di materiale per un altro articoletto di Merlo 🙂 ).
E guarda che a Selydove, il 15 novembre a bombardare gli edifici civili sono stati i russi
https://www.reuters.com/world/europe/one-killed-russian-missile-strike-east-ukraine-town-2023-11-15
Altro che ripicca.
P.S. Peraltro, la maggior parte delle vittime civili in Donbass ante-2022 si sono verificate nei primi anni dopo il 2014 (si vedano i rapporti ONU), per scendere drasticamente a poche decine (e prevalentemente a causa di mine anti-uomo) negli anni immediatamente precedenti l’inzio dell’invasione.
Per te cosa significa questo, Parmeggiani ?
Da un articolo del 2019 del Corriere della Sera
e poi:
Inoltre, in riferimento ai 10.000 morti tra i civili in Ucraina durante la guerra, Ansa riferisce questo:
Cosa significa questo? Che tra i 10.000 ce ne sono anche diversi ancora nel Donbass, ovvero nella zona che continua, ad oggi, ad essere bombardata dalle forze Ucraine, per ripicca.
E’ come se ora, durante la guerra di Gaza, Hamas continuasse a lanciare missili su Israele e facesse dei morti… Direi esecrabile no?
@Giuseppe
Non ricordo in merito a quale situazione ho detto questa frase ”
Ma se ricordo bene si parlava di Mariupol: città che era stata evacuata prima dei bombardamenti… E poi ricostruita.
Sono d’accordo con te che un morto è un morto, e penso che sia sbagliato iniziare una guerra, in qualunque caso. Ma qui stiamo parlando di pesi e misure assolutamente sproporzionate. Non mi venire a dire che è la stessa cosa.
31 gennaio 2024…
Crovella:
Una legge non scritta dice che un qualsiasi candidato alle elezioni presidenziali statunitense non le vince se non ha l’appoggio della comunità ebraica USA…
Certo, ma ti sei accorto che ora anche Blinken parla di due Stati o non è affidabile neppure il Segretario di Stato americano? Ti sei accorto che la Casa Bianca continua a dire a Nethanyau di smetterla?
Le manifestazione israeliane sono di minoranze che portano qualche centinaia di migliaia di persone per le strade di Tel Aviv: Minoranze? Certo, ma imponenti. E Nathanyau sa che appena finisce questa assurda guerra, sarà esautorato e processato per corruzione frode e abuso di potere (ovviamente). Minoranze ma senza questa guerra sarebbe già seduto sul banco degli imputati.
A che accoltellamento si riferisce il discorso? Perché sembra che il tizio sospettato (SOSPETTATO) sembra abbia usato un acido non un coltello il 31 dicembre 2023 e che non abbia gridato proprio nulla secondo i testimoni (Fonte BBC)…
Come sempre, noi conosciamo minoranze, casi sporadici mentre tu conosci masse infinite di ebrei italiani! Noi vediamo sondaggi, ma non valgono come quelli che vede lui…
@51
Parmeggiani, se proprio vuoi pesare i morti con il bilancino, almeno fallo evitando di mescolare civili con miliziani e una parte con l’altra (mi riferisco alla cifra di 13mila da te citata: forse dovresti leggere un pò meglio i rapporti ONU.
Già che ci sei, dà un’occhiata a quanti sono stati i decessi fra i civili negli ultimi tempi, prima che a Putin venisse questa idea meravigliosa. Piccolo spoiler: 11, totali, in sei mesi fra agosto 2021 e gennaio 2022).
Io, però, eviterei. Perché per me un morto è un morto, sia che porti la divisa o che sia in abiti civili. E, da morto, pure la banderina disegnata sul passaporto conta poco.
Sarà un mio limite, ma, francamente, fatico a comprendere come possa convivere all’interno della stessa scatola cranica, senza che questa esploda, l’accondiscendenza verso le azioni di Putin e la condanna verso quelle di Israele (ma anche il viceversa, eh).
Come si possa giustificare uno dicendo che “le città sono state devastate perché dentro c’era l’esercito ucraino” (parole tue, Parmeggiani) ed esecrare l’altro che sta facendo esattamente l’identica cosa e usa la stessa identica pretesa giustificazione: “bombardo Gaza perché dentro c’è Hamas”.
Quanto ai “cattivissimi russi“, l’ho già scritto tempo fa e lo ribadisco ora: non bisogna confondere i popoli con i rispettivi governi (specie se autocratici).
E, a questo proposito, mi ha fatto molto piacere leggere le parole della Segre, che dovrebbero valere per TUTTI, non solo per gli ebrei.
Copio un estratto da un articolo recente (con le dichiarazioni del Presidente della Comunità ebraica milanese) per dimostrare come la sinistra europea (italiana in particolare) stia scavando un solco profondo con le comunità ebraiche. Più profondo sarà, il solco, e più difficile sarà richiuderlo….
Comunità ebraica contro Pd e M5s: “Chi urla al genocidio aizza l’antisemitismo”
di Fabio Rubini, pubblicato su liberoquotidiano.it il 31 gennaio 2024
La bilancia della sinistra parlamentare è sempre più spostata verso la condanna di Israele. Tra cortei non autorizzati, convegni a senso unico e dibattiti parlamentari piuttosto espliciti, il cannoneggiamento degli esponenti di Cinquestelle, Verdi e Sinistra e piddini, contro l’impegno italiano ed europeo ad aiutare il governo israeliano nella sua guerra contro i terroristi di Hamas non conosce tregua.
Solo che a furia di attaccare può essere che qualcuno si stanchi. E lo dica chiaro e tondo. È il caso della Comunità ebraica di Milano e del suo presidente Walker Meghnagi, uno che di solito non le manda a dire. «Apprendo le posizioni espresse in parlamento dai Cinquestelle e dal Pd, mentre ancora ho negli occhi l’ennesimo attentato avvenuto a Londra dove un uomo armato di coltello è stato bloccato fuori da un supermercato kosher frequentato dalla comunità ebraica. E mi domando dove vivano questi parlamentari– attacca Meghnagi -. Non si sono accorti che la caccia all’ebreo è cominciata? Dalle università americane al Daghestan, passando per Londra?». E ancora: «Davvero dopo le aggressioni subite dagli ebrei in tutto il mondo (Italia compresa) non si riesce a capire che il terrorismo colpisce gli ebrei in quanto tali?». Poi chiede ai parlamentari oggetto della sua reprimenda: «Come fanno i Cinquestelle a proporre di non inviare armi a un Paese aggredito che sta cercando di bloccare il continuo lancio di razzi su Israele e liberare gli ostaggi civili?».
Walker Meghnagi rivolge un appello a queste forze politiche invitandole a «uscire dall’ideologia e capire che non solo le loro mozioni parlamentari, ma anche le loro parole hanno un peso nel fomentare l’odio antiebraico nel nostro Paese».
«Basta – tuona il presidente – con l’utilizzo di parole malate come “genocidio”, basta prendere sul serio l’Onu che pochi mesi fa ha nominato un rappresentante iraniano alla presidenza del Forum sui diritti umani delle Nazioni Unite e ne nominerà un altro a maggio come presidente della Conferenza Onu sul disarmo».
‘azz’ Andrea, mi era sfuggita la sottile ironia di Giuseppe…
Però non ha mica tutti i torti: portiamo l’analogia fino in fondo e sosteniamo i palestinesi come sosteniamo gli ucraini (eventualmente rapportandolo alla popolazione)
Si può trovare un articolo di The Guardian del 30 gennaio che contiene una mappa che mostra la distruzione degli edifici di Gaza. Non riesco a postare il link.
Praticamente rasa al suolo.
@48 ovvio che ci sono dissenzienti anche fra gli israeliani, ma sono minoranze numeriche. Le manifestazioni anti-Netanyahu fanno effetto anche perché sono state enfatizzate dalla parte (europea) che ne aveva interesse. Ricordiamoci che Netanyahu è al governo da oltre 10 anni per volontà popolare concretizzatasi in elezioni democratiche per cui la maggioranza degli israeliani lo ha votato (come scritto anche nel commento 2, mi pare). Ora Netanyahu non piace più come primo ministro, è vero, ma gli rinfacciano la “disattenzione” che ha reso possibile l’attacco del 7 ottobre, più che i successivi bombardamenti su Gaza. Quindi non è l’idea sionista che non piace più, è il personaggio in quanto tale: d’altra parte è fisiologico che, dopo 10 anni, abbia fatto il suo tempo come premier. Si aspetta solo che finisca questa fase più intensa sul piano bellico e faranno nuove elezioni: il Likud presenterà un nuovo candidato leader ed è abbastanza probabile che il Likud vincerà di nuovo.
Inoltre ci sono posizioni politiche israeliane perfino più oltranziste (sioniste) del Likud. I cosiddetti ebrei ortodossi sono molto spezzettati in una miriade di gruppi molto diversi fra di loro, alcuni sono perfino più sionisti di Netanyahu.
Vi sono anche ebrei ortodossi che non sono sionisti, ma non è che pensano così per spirito umanitario verso i palestinesi, bensì sono antisionisti per questioni di interpretazione delle scritture. Per semplicità mi limito a copiare da wikipedia: “I Neturei Karta (נטורי קרתא, nome aramaico traducibile come Guardiani della città) sono un gruppo religioso ebraico ortodosso che rifiuta di riconoscere l’autorità e la stessa esistenza dello Stato di Israele, in base alla rigida interpretazione del giudaismo, della Torah e di passi del Talmud.”
Quindi nessun “amore” per la convivenza con i palestinesi, neppure da queste particolari minoranze. Semplicemente non condividono la modalità tecniche con la quale è nata Israele, ma sempre israeliani sono: non me li vedo baciare in bocca i palestinesi per amore.
Lo stesso dicasi per gli ebrei residenti in Europa. Molta differenza fa se tali individui hanno figli o meno e soprattutto se i loro figli hanno scelto di studiare e lavorare (quindi trasferirsi) in Israele.
Cmq, ritenete che le mie siano tutte cazzate? Ma fate pure, continuate a ferire gli ebrei con posizioni antisioniste. Facendo così la sinistra sta scavando un solco incolmabile con le comunità ebraiche continentali. Da che mondo è mondo non si fa nulla di importante senza l’appoggio degli ebrei. Una legge non scritta dice che un qualsiasi candidato alle elezioni presidenziali statunitense non le vince se non ha l’appoggio della comunità ebraica USA…
Per cui se la sinistra europea continua a rinfacciare agli israeliani che, in M.O., sono “ladri a casa d’altri“, si sta inimicando tutto il grande mondo ebraico, israeliano e non…
@Giuseppe, molto apprezzabile la tua sottile ironia, ma io proverei a mettere giù due numeri:
– Morti nel Donbass prima della guerra in Ucraina: 13.000 (fonte Onu); civili morti in Ucraina in 2 anni di guerra: 10.000 (fonte Nazioni Unite)
– Gaza: civili morti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre: circa 1400 (fonte Ansa); civili morti a Gaza nella risposta di Israele in 3 mesi: più di 30.000, di cui almeno un terzo minorenni e Bambini
e ancora stiamo a parlare dei cattivissimi russi?
Sembra che Crovella sia l’unico al mondo a conoscere gli ebrei. Peccato, io ho il mio dirimpettaio ebreo praticante e spesso chiacchieriamo: mai sentito da lui, ripeto EBREO PRATICANTE – tutto questo astio che tu dici. E pur essendo un ebreo praticante dice che Israele dovrebbe fermarsi…
Che fai giustifichi chi entra in casa degli altri e gliela porta via?
Se lo facessero con te? Ti buttassero fuori da casa tua?
E di che ti preoccupi? Da uomo di destra quale sei, dovresti esserne felice.
Sarà anche come dici tu, Crovella, ma le manifestazioni di piazza in Israele (e anche altrove) che contestano l’attuale governo e ciò che, di fatto, è una guerra, raccontano una storia diversa.
Eviterei di fare di tutto il popolo ebraico un fascio (la scelta del termine non è casuale 🙂 ).
Quanto poco conoscete gli ebrei, si vede proprio che non avete a che fare direttamente con loro. A parte che interpretate le parole di Liliana Segre in modo da tirare acqua al vs mulino, in ogni caso sono dichiarazioni mentre occorre vedere l’atteggiamento degli ebrei nella vita reale di tutti i giorni. Il punto che vi sfugge è che, per la ruota della vita, le generazioni di ebrei che hanno vissuto l’Olocausto o quelle immediatamente successive (che lo hanno vissuto attraverso i racconti diretti dei genitori) stanno per essere “archiviate”. Non è cattiveria, è il gioco della vita. Le nuove generazioni di ebrei (i trentenni di oggi, per capirci) non dico che abbian dimenticato o rinnegato l’Olocausto, ma sicuramente hanno un altro approccio alla vita. Se un ebreo trentenne, nato in Europa e cittadino europeo, va a studiare in Israele e poi si trasferisce là a vivere e lavorare, è perché “là” trova un fervore che qui non c’è più, una visione del futuro, una aspettativa di crescita infinita (un po’ quel contesto che, occidente, c’era negli anni Ottanta). Mi riferisco, certo, al concetto di crescita economica innanzi tutto, ma anche a una crescita in senso lato, in ogni risvolto della vita. anche spaziale. Ecco perché Israele ha “bisogno” di spazi in più. Se negate agli attuali ebrei giovani questo “espansionismo ” (geografico, materiale, economico e immaterial-ideologico…), loro lo vivono come i loro nonni hanno vissuto l’Olocausto. Come una persecuzione a loro carico.
Ecco perché l’antisionismo della sinistra europea, cosi esacerbato da ottobre in poi, li ferisce profondamente e lo vivono come anisemitismo. Le parole della Segre sono inutili, non solo a noi “non ebrei”, ma soprattutto agli ebrei giovani e proiettati verso il futuro: per loro “Israele ” e “futuro” sono due concetti che convergono, anzi sono ormai “fusi” uno dentro nell’altro. Chi nega “Isarraele” nega agli ebrei il “futuro”. E’ irrilevante se sia davvero così. Ciò che rileva è come lo vivono gli ebrei.
Se un europeo di sinistra va da un ebreo europeo di 60 anni, nato in Europa, cittadino europeo e che, a titolo personale, non pensa minimamente di trasferirsi in Israele, e gli dice: “Guarda che io (sinistrorso non ebreo, NdR) non ce l’ho con te in prima persona, ma ce l’ho con tuo figlio che, anche se non combatte in prima linea, risiede in Israele e quindi contribuisce allo sviluppo di un paese imperialista e occupante”, sapete come vi risponde l’ebreo europeo residente in Europa?
Vi manda affanculo dieci volte di più che se lo aveste attaccato direttamente. Già se toccate le nuove generazioni, li ferite profondamente. Questo perché sono un popola storicamente proiettato sul futuro e molto attento a preservare il futuro, di cui le nuove generazioni sono la prima manifestazione concreta. Se poi toccate le nuove generazioni che “credono” nel futuro sposando la causa di Israele, che per tutti loro resta cmq la “Terra promessa”, ve la giurano a morte per l’eternità. Ecco perché l’antisionismo così esacerbato della sinistra di questi ultimi mesi viene vissuto dagli ebrei come antisemitismo tout court.
Ma che sto perdendo tempo a fare? La destra occidentale, che è storicamente schierata con Israele e lo ha confermato a tutti i livelli dal 7 ottobre in poi, ha solo da guadagnarci se la sinistra è così stupida da arroccarsi su posizioni di principio (differenza antisionismo-antisemitismo). Vi scavate la fossa da soli, perché vi state inimicando le nuove generazioni degli ebrei. Già vi siete giocati gran parte del consenso della classe operaia europea (oggi, per trovare un operaio under 30 che voti Pd occorre cercarlo col lanternino…, al massimo votano M5S, ma in gran parte votano a destra), in più ora vi inimicate anche la comunità ebraica…. Beh, se continuate così la sinistra non governerà in occidente per i prossimi duemila anni!
Sono totalmente d’accordo, Matteo.
Questa operazione “di pura rappresaglia“, “fondamentalmente stupida“, “senza alcun fine politico praticabile” e, soprattutto, “intrinsecamente inumana” deve finire.
E’ ora che l’aggessore ritiri le proprie truppe dai luoghi che ha invaso e si cominci a parlare di come ottenere una pace duratura.
Poi ci sarebbe anche la questione di Gaza, dove sta accadendo qualcosa di molto simile…
Quanto al mood dei cittadini ebrei europei e al preteso sostegno senza se e senza ma io citerei la senatrice Segre, davanti alla saggezza della quale occorre ancora una volta inchinarsi:
“Io non penso proprio di dover rispondere, di dovermi discolpare, in quanto ebrea di quello che fa lo Stato di Israele…
Trovo sbagliato mescolare cose completamente diverse, come hanno fatto tanti che hanno pensato di mettere in discussione il 27 gennaio per quello che sta succedendo a Gaza.
Evidentemente hanno un bisogno spasmodico di fare pari e patta con la Shoa, di togliere agli ebrei il ruolo di vittime per antonomasia, di liberarsi da un inconscio complesso di colpa.
Questo fenomeno segnala anche un fallimento educativo in questi più di 20 anni dall’approvazione della legge: sembra che qualcuno abbia scambiato il “Giorno della Memoria” per una specie di regalo fatto agli ebrei, da revocare se gli ebrei si comportano male.
Ma allora siamo davanti ad una catastrofe culturale”
Il problema è che una parte degli ebrei e di Israele, e l’attuale governo in modo particolare, pretende e ha sempre preteso questo mescolare cose diverse, rivendicando la propria eccezionalità, l’adempimento della biblica “promessa” e il ruolo di vittime per antonomasia.
Ha cercato di “monetizzare” questa catastrofe culturale,
Ma dopo il 7 ottobre, il governo israeliano, e perciò lo Stato di Israele, ha messo in atto un’azione di pura rappresaglia che al momento è di 27 a 1. Un’azione fondamentalmente stupida, perché senza alcun fine politico praticabile, e intrinsecamente inumana.
Di fronte a questa barbarie la reazione immediata e logica sarebbe cerchiamo di fermarla subito. Ma poiché questa è avallata dagli USA e da noi per inerzia delle dinamiche politiche o per la miopia degli imbecilli ideologicamente accecati che credono alla propaganda dell’eccezionalità di cui sopra.
Il risultato primo e nefasto è che ha ripreso forza l’antisemitismo.
41 – Come sempre Crovella, ma tu che ne sai delle fonti che abbiamo noi? E poi, i figli ebrei dei tuoi amici ebrei si sono arruolati? Combattono? O predicano bene e razzolano male? Ma i tuoi amici ebrei si sono accorti di cosa han fatto gli ebrei agli abitanti autoctoni di quelle terre o hanno sempre chiuso un occhio? E’ comoda la vita così: sempre a fare le vittime per il palcoscenico internazionale e contemporaneamente fregarsene completamente dell stesso palcoscenico quando è scomodo…
Feltìri, alla Crovella, evita accuratamente di citare persino di sfuggita la contrarietà alla guerra di grandi settori ebraico ortodossi, in Israele e in USA; svicola sul fatto che Shoah/Olocausto NON C’ENTRINO NULLA con il 7 ottobre ma vengono accostati solo dalle destre sioniste israeliane, perché STORICAMENTE anche Israele riconosce l’unicità dell’Olocausto. Naturalmente Feltri non parla nemmeno delle imponenti manifestazioni contro Nethanyau e la sua gestione dell’emergenza. Comunque sia, da quando i centri sociali rappresentano la totalità della sinistra?
33 Fabio, Gesù (o meglio, i Vangeli) non è che interessino molto né a Crovella né agli ebrei. Il primo perché di destra e le idee di Gesù cozzano con molti dei concetti che il buon Crovella ci illustra tanto diligentemente -tipo bombe e morte; ai secondi perché si rifanno alla Bibbia ebraica, Torah e/o Talmud, non certo ai Vangeli cattolici… Inoltre, siamo onesti, la citazione ha avuto successo nella sua accezione fascista, non tanto in quella vangelica…
Accipicchia, continuate a non cogliere che è il mood degli ebrei europei (verso la sinistra e il suo antisionismo che diventa antisemitismo) che è completamente cambiato negli ultimi tempi! Dopo il 7 ottobre, gli ebrei si aspettavano un sostengo “senza se e senza ma” da parte dell’opinione pubblica europea sia a Israele che, per estensione, all’intero loro mondo. Invece essi vivono con disappunto l’antisionismo della sinistra, che sta alimentando un aspro antisemitismo. le due posizioni, nel mood degli ebrei, oggi si fondono e questo genera astio profondo verso la sinistra.
Forse vi mancano dei tasselli informativi che io ho, perché frequento diversi conoscenti ebrei e recentemente ho parlato a fondo con loro. Per esempio so che molti ebrei miei coetanei (60-65) hanno figli che, ovviamente nati in Italia, risiedono ora in Israele perché sono là a fare l’università, oppure che, dopo l’università fatta là, sono rimasti per le maggiori opportunità di lavoro (Tel Aviv è una piccola New York…). Proprio “questi” ebrei mi dicono: “se attaccano Israele, dove c’è mio figlio, è come se attaccassero me.” Ecco cin che modo l’antisionismo esacerbato di questi ultimi mesi diventa anche antisemitismo. Quanto viene vissuto così dagli ebrei, a prescindere che il fenomeno sia fondato o meno.
Non volete crederci e preferite crogiolarvi nei vostri ideali obsoleti da anni Settanta? Fate pure, vi date solo la zappa sui piedi. La storia dell’umanità ha dimostrato ripetutamente che è inopportuno inimicarsi gli ebrei… Anche laddove si ha il sopravvento su di loro nel breve termine, a medio lungo termine vincono sempre gli ebrei.
…una visione che si sperava fosse sparita: quella che “il por ‘Dolfo magari ha esagerato un po’, ma in fondo non aveva poi tutti i torti” Interessante.
Concordo a tal punto, che mi viene in mente un altro “por ‘Dolfo” per il quale, in tempi recenti, è stato detto che “magari ha esagerato un po’, ma in fondo non aveva poi tutti i torti“.
Viene in mente anche a te, Matteo ?
Essere antisionisti è una legittima posizione politica e chi cerca di confondere critiche a Israele e al suo governo con l’antisionismo e ad accuse di antisemitismo, non solo è falso, ma alla lunga fa un danno agli ebrei e a Israele.
La cruda realtà è che Israele con un’azione di proterva violenza e completamente insensata nei mezzi e nei fini si sta cacciando in una situazione scabrosa e sta facendo rinascere nel mondo una visione che si sperava fosse sparita: quella che “il por ‘Dolfo magari ha esagerato un po’, ma in fondo non aveva poi tutti i torti”
Esemplare, ancora una volta, Liliana Segre:
Fonte: ilpost.it, ad esempio, ma si trova su tutti i giornali.
Non penso ci sia bisogno di aggiungere altro.
La stupidità appartiene a coloro che non vogliono accettare la realtà. La realtà, sul tema specifico, è che, al seguito dei fatti dell’ottobre scorso (raid del 7 ottobre e successivo inizio dei bombardamenti di Gaza), è ormai assodato che c’è stata una rivoluzione copernicana nell’atteggiamento degli schieramenti politici verso il grande mondo degli ebrei (sia residenti in Israele che nel resto del mondo). La sinistra è talmente acciecata dall’antisionismo che è diventata aspramente antisemita. Gli ebrei europei, per i quali chi attacca Israele attacca “loro”, hanno ormai percepito tutto ciò. Continuate pure così: la sinistra ha già scavato un fossato con il mondo ebraico e, irrigidendosi continuamente su posizioni antisioniste (che inevitabilmente alimentano un aspro antisemitismo), non farà altro che approfondire questo fossato.
Pensa che si può essere così stupidi da continuare a leggere quello che scrive Feltri…
Da Il Giornale del 31.01.24
“L’antisemitismo della sinistra ipocrita”
Gentile Direttore,
davvero sta risorgendo l’antisemitismo in Europa?
E, se stanno così le cose, mi chiedo come sia possibile che non abbiamo imparato nulla dalla storia.
Paolo Bellocchio
Caro Paolo,
se l’essere umano fosse stato in grado di apprendere qualcosa dalla storia, allora essa non seguiterebbe a ripetersi ciclicamente.
Invece gli uomini non fanno altro che compiere i medesimi errori, forse perché abbiamo la memoria corta o forse semplicemente perché siamo stupidi.
Nelle ultime settimane mi vengono in mente le parole di Primo Levi, parole di cui soltanto ora riesco a cogliere il senso profondo che prima mi sfuggiva: «La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia», poiché «Auschwitz è fuori di noi, ma è anche intorno a noi».
Ecco, io credo che l’antisemitismo forse non sia mai deceduto, bensì che abbia continuato a bruciare sotto le ceneri del nazismo persino in Europa, un’Europa che tuttavia ancora si vergogna per essere stata il teatro dell’Olocausto, altrimenti non si spiega come sia stato possibile che, all’indomani dell’attacco di Hamas contro Israele e il suo popolo, avvenuto il 7 ottobre scorso, nelle piazze europee, incluse quelle italiane, movimenti studenteschi e centri sociali, non soltanto le comunità islamiche e in particolare di palestinesi trapiantate nel Vecchio continente, si siano dati appuntamento allo scopo di festeggiare, tutti insieme allegramente, i morti e i sequestrati israeliani da parte di un regime terroristico islamico che si pone quale obiettivo lo sterminio degli ebrei.
Adesso questa stessa gente ogni sabato sfila per la pace in modo poco credibile, sventolando bandiere arcobaleno o bandiere della Palestina, e si indigna per i morti, solo se questi sono palestinesi, va da sé.
E trovo che tutto ciò costituisca una contraddizione evidente.
Insomma, per i finti pacifisti di sinistra, che si dichiarano antifascisti e contrari alla guerra e alla risposta militare di Israele, versare il sangue degli ebrei è cosa buona e giusta, in quanto gli ebrei sarebbero gli usurpatori, i nazisti, gli occupanti abusivi.
Questa propaganda sta portando ad una recrudescenza dell’odio razzistico nei confronti degli ebrei non soltanto in Europa ma in tutto il globo.
Aggressioni, violenze di ogni tipo, insulti, minacce, scritte ingiuriose sui muri, svastiche, vandalizzazione delle pietre d’inciampo, sono reati in crescita dal 7 ottobre non soltanto in Europa ma ovunque.
L’Italia non fa eccezione, anzi, stando ai dati raccolti dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) del ministero dell’Interno, dalle nostre parti certi atti ascrivibili all’antisemitismo si sono addirittura moltiplicati in maniera allarmante.
Vittorio Feltri
“prima di Mussolini c’è Gesú.”
Mia faza, mia raza…
QUI NON EST MECUM CONTRA ME EST
(lat. «chi non è con me è contro di me»). – Frase evangelica, pronunciata da Gesù (Matteo 12, 30, e nella variante «… adversum me est» in Luca 11, 23), spesso ripetuta, nella forma latina o in quella italiana, sia con senso generico e in tono scherz., sia (per lo più nella forma del plur. «chi non è con noi è contro di noi», usata da B. Mussolini nel discorso tenuto a Roma il 24 marzo 1924, e variamente ripresa nell’oratoria politica) per invitare a prendere una posizione decisa. (cfr. treccani.it)
… … …
Marco, hai sbagliato mira: prima di Mussolini c’è Gesú.
E fa un po’ orrore il “con noi o contro di noi, sempre”… 24 marzo 1924, Benito Mussolini. Se questa frase è stata detta così dagli ebrei, farei loro qualche domanda, invece di lasciarli riempire la bocca di “antisemitismo della sinistra”… Altrimenti, mi pare siano un po’ più confusi in materia storica di quanto si pensi o si presuma…
Vedi Matteo, alla fine il discorso di Crovella è solo e sempre sminuire le idee degli altri (siamo arrivati persino alle “sensazioni”, tutto il resto non vale. Ma è talmente a disagio con le parole (e i concetti) che arriva a scrivere, cito: “la sinistra (a parole) è semita”. Peccato che essere semiti significhi appartenere a un popolo stanziato da sempre in Medio Oriente o nell’Africa Nord-occidentale o che parlano una lingua discendente dal ceppo semitico: arabi, ebrei, aramei, , assiri, cananeo-fenici. Molto comodamente, in Israele e altrove ovviamente, questo significato, per altro universalmente riconosciuto, ha assunto il valore di ebreo e basta. Ma è un (altro) falso storico.
Armi USA? Guarda che l’industria bellica americana se ne frega allegramente della religione e della giustizia: deve solo vendere vendere vendere e fare profitti…
PS – Anche in Inghilterra alcuni ministri (conservatori) hanno cominciato a parlare di due Stati in Palestina…
Senza dubbio la situazione è molto più complessa. Qui non si stratta di scrivere un saggio ineccepibile, ma di sintetizzare i punti salienti. Io mi baso in particolare su esperienze dirette: conosco, da decenni, molti miei concittadini, ebrei di sangue e di religione. Con alcuni la frequentazione è sistematica, o per motivi professionale o anche per condivisione di gite in montagna. Seppur moderati (alla torinese, “esageruma nen“) elettori della sinistra (decenni fa del PSI o PCI, poi DS, oggi Pd), per i motivi che ho citato (Olocausto individua un comune nemico, il nazifascismo), nei mesi scorsi si sono sentiti “traditi” dal bacino ideologico di sinistra per la esplicita preferenza di questo a favore della causa palestinese. Il fenomeno mi ha incuriosito e, sfruttando la confidenza che ho con questi miei concittadini, ne ho parlato a fondo. E’ emerso che, allo stato attuale, le posizioni antisioniste vengono intrepretate, dagli ebrei di oggi, come posizioni antisemiti. C’è una conclusione del tipo “O con noi – sempre, anche sul tema Israele -, o contro di noi – sempre”. Ho chiesto loro se questa reazione fosse limitata statisticamente, ma sono loro stessi che mi hanno detto che stata tendenzialmente la reazione media degli ebrei in tutta Europa. Le comunità si parlano sistematicamente fra loro, sempre e su ogni questione, e hanno condiviso questi pensieri.
Non ci sono studi statistici in merito, ma osservando la realtà pare che una conclusione del genere sia abbastanza fondata. Sono state le Comunità ebraiche di Roma e Milano a chiedere lo spostamento delle manifestazioni pro-Palestina previste per il 27/1 (Giorno della Memoria). Infastidisce mescolare la ricorrenza (che celebra la condanna all’antisemitismo) con l’antisionismo.
Ovviamente non è legge divina e ci sono le eccezioni. Per esempio Gad Lerner, ebreo e nato in M.O., fin dal 7 ottobre ha espresso posizioni tutt’altro che di aprioristico appoggio a Israele. E’ uno di quelli che crede nella tesi “due popoli, due stati” e sostiene che in M.O. si convive in pace dal millenni. Beato lui che ci crede, a me non pare proprio. Cmq Lerner, proveniente dal mondo repubblica, se n’è andato quando il giornale è passato totalmente sotto la proprietà GEDI (Gruppo Agnelli-Elkann), il che è tutto dire. E’ starovvio che in lui prevale la posizione ideolodiga (di sinistra) sul richiamo del sangue. All’opposto posso citare un torinese, l’Ing. Carlo De Benedetti, cofondatore 40 anni fa della stesa Repubblica (quella di Scalfari), poi rifondatore di un suo giornale (Domani) e che invece si è schierato fin da ottobre su posizioni filoisraeliane. Insomma in lui sembra che domini il richiamo del sangue rispetto all’ideologia di sinistra. fare un censimento, individuo per individuo, fra gli ebrei europei è praticamente impossibile. La sensazione, allo stato attuale, è che siano più numerosi quelli in cui domina il richiamo del sangue rispetto a quelli “alla Gad Lerner”. così mi dicono i miei amici ebrei, alcuni dei quali da sempre molto coinvolti nella Comunità torinese.
Sugli ebrei nel mondo, che poi sonoprincipalmente quelli residenti negli USA, non mi pronuncio (difatti io parlo esclusivamente di “ebrei europei). Mi limito a osservare che gli USA continuano a fornire direttamente armi e munizioni a Israele. Le bombe che vengono sganciate su Gaza sono di fabbricazione statunitense. Non credo proprio che tale sostengo avverrebbe se la comunità ebraica USA fosse a maggioranza “antisionista”…
Temo che le cose siano, non sorprendentemente, un tantinellino più complesse di come le pensi tu.
Innanzi tutto Israele è piena di antisionisti, in particolare lo sono gli ultraortodossi, che pur vengono portati in palmo di mano e godono di uno status particolare (sono esentati ex-lege dal servizio militare).
Poi fa un po’ ridere la tua pretesa di interpretare la posizione e i sentimenti degli ebrei europei (e la fonte dovrebbe esserti anche gradita)
https://www.farodiroma.it/non-nel-mio-nome-gli-ebrei-europei-condannano-la-guerra-di-israele-a-gaza-aurelio-tarquini/
https://it.euronews.com/2024/01/18/gli-ebrei-deuropa-che-si-oppongono-alla-guerra-di-israele-contro-hamas
…e quelli mondiali, no?
https://www.rainews.it/video/2023/10/venerdi-scorso-una-grande-manifestazione-per-la-pace-a-gaza-blocca-la-grand-central-station-i-video-13fde5b8-d84e-469e-b2e8-98d940b6b72b.html
Io penso che Israele con il colonialismo e l’evidente ingiustizia a Gaza del suo governo, stia dissipando il capitale di simpatia di cui godeva nel mondo a causa della persecuzione in Europa e come “unica democrazia del Medio Oriente”.
Il che è molto pericoloso, perché è un attimo arrivare alla posizione opposta, quella dell’antisemitismo (posizione della quale noi europei siamo esperti)
Infatti ho già sottolineato che, dal 7 ottobre, non è la sinistra europea che è cambiata sul tema sionismo, ma sono gli ebrei europei che si sono finalmente resi conto che la sinistra europea è antisionista. Prima, per decenni e decenni, c’è stato un asse ideologico ebrei – sinistra, perché entrambi si contrapponevano al nemico comune, il nazifascismo, responsabile dell’Olocausto. Dopo il 7 ottobre e la reazione di Israele, gli ebrei europei si aspettavano implicitamente che l’asse ideologico con la sinistra si estendesse in automatico anche a questi fatti, con esplicito sostengo all’azione isareliana. In parole povere, gli ebrei europei si aspettavano da tutti, e a maggior ragione dalla sinistra di casa nostra, definissero “nazisti” i terroristi di Hamas e appoggiassero senza se e senza ma la reazione israeliana. Invece è accaduto proprio il contrario: molti sinistrorsi-progressisti hanno addirittura esplicitamente accusato Israele di essere “nazista” (e continuano a farlo). Il sangue domina sulla visione ideologica per cui gli ebrei residenti qui da noi (che si sentono tutti molto legati a Israele) hanno percepito che i loro attuali avversari politici, a casa nostra, sono ormai quelli di sinistra. Viceversa NATO ed EU, nonché i governanti in carica nei vari paesi sono allineati a Israele. Per cui gli ebrei europei, oggi, si riconosco nelle istituzioni, anche là dove sono rappresentate da politici di destra-conservatori, piuttosto che nel generico mondo dei politici di sinistra-progressisti, che invece sono tutti schierati per i palestinesi. In sintesi: i politici europei di stampo conservatore oggi sono sia sionisti che semiti; la sinistra è (a parole) semita, ma è marcatamente antisionista; gli ebrei hanno reagito a ciò mescolando (per il dominio delle ragioni del sangue) i due concetti e intrepretano l’antisionismo della sinistra come sintomo del suo profondo antisemitismo. Ecco com’è andata e io sono abbastanza convinto che lo strappo fra ebrei (europei) e sinistra non si ricucirà più (sicuramente non avverrà in tempi brevi, forse fra due o tre decenni, chissà…).
Se (sottolineo il “se”) lo sionismo è un movimento il cui fine è la costruzione di uno stato basato sulla religione e sull’etnia (ovvero sulle discriminazioni), allora è evidente che un progressista non può che essere antisionista.
PS: spero non sia necessario rimarcare la differenza abissale fra antisionismo e antisemitismo (è vero che c’è chi li confonde volutamente per scopi non certo nobili, ma questo è un altro discorso).
In una frase svelato il vero Crovella: “gli obici da 88”. Non esistono più, ma l’88 era quello della Flak, contraerea nazista, poi usato anche come cannone anticarro. La tua conoscenza del mondo arriva da lì…
PS – L’Arabia Saudita (con armi americane) ha bombardato per 10 anni lo Yemen. Gli USA hanno bombardato (missili, bombe, droni) per 20 anni l’Afghanistan. Successo ZERO. In tutti e due i casi. Forse sei tu che non vuoi accettare che la politica delle cannoniere è finita da un pezzo e non ha mai portato a nulla. Forse sei tu che non vuoi accettare il declino europeo e americano. Nel 2024 siete ancora lì ad agitare lo spauracchio dei russi o degli immigrati perché non sapete costruire altro. E guarda che la tua geniale Meloni, prima sostiene Israele e poi tenta di ingraziarsi l’Africa: davvero un genio, quando la gran parte dell’Africa guarda a Est non fosse altro perché a Est nessuno li ha colonizzati e sfruttati… Auguri! PS – Basta gas russo, basta GNL russo. Ed ora, ops, gli americani dai quali dipendiamo adesso bloccano le forniture…. ahahahaha
Che c’entra che USA+UK stiano bombardando da un po’? mica li distruggeranno in un giorno solo! Sono tre mesi che Israele bombarda quotidianamente Gaza e non ha sterminato totalmente i suoi abitanti… Quindi ci sta che per zittire gli Houti ci voglia del tempo, a maggior ragione se le postazioni di lancio missili sono mobili…
Sul resto non mi dilungo più 8una variazione di 0,1 settimanale – in più o in meno – non ha nessun rilievo statistico: il consenso al partito è attestato in area 28%-29% da dopo le elezioni del settembre 2022, questo è quello che conta, le variazioni settimanale così limitate dipendono anche dal bacino statistico degli intervistati, dalle diverse tecniche di elaborazione numeriche dei diversi sondaggisti ecc ecc ecc). coem la faccenda ONU, se compromesso o meno con Hamas ecc. Il punto centrale è che il mood che sta emergendo è che l’Occidente deve difendersi da solo, cioè non per via diplomatica-istituzionale, ma con gli obici da 88. Questa cosa, che per ipocrisia si nascondeva fra le righe anche solo qualche mese fa, ormai la si dice apertamente. E sarà sempre più palese e concretizzata.
Di tachiss (= rompicoglioni) nella mia vita ne ho conosciuti a tonnellate, ma devo dire che tu sei particolarmente fastidioso. Dimostri sistematicamente che non sei capace di comprendere la realtà in cui sei immerso e pianti solo grane. Comprendo in pieno i tuoi consoci milanesi che ti han fatto “correre”, deve essere insopportabile avere, ogni giorno, un piantagrane come fra i piedi. Qualche tempo fa mi già ero ripromesso di ignorarti, poi, più che altro per compassione sul piano umano, ho cercato di farti “ragionare”, ma con te è impresa impossibile, per cui hai esaurito la mia pazienza. D’ora in avanti ti ignorerò totalmente.
Crogiolati pure nelle tue vetero-convinzioni, ma il mondo occidentale sta già andando in un’altra direzione, diametralmente opposta rispetto alla tua lettura della realtà, e tu sarai sempre più distonico rispetto all’evoluzione della realtà
Guarda che se non te ne sei accorto sono decine di giorni che USA e UK lanciano missili sullo Yemen, senza alcun risultato visto che gli Houti han colpito ancora. Peccato che i missili che lanciano non sono su postazioni fisse ma mobili, quindi lanciano e si spostano e i “nostri” bombardano il deserto o degli aeroporti dove non ci sono aerei… A prescindere dal fatto che l’Arabia Saudita ha bombardato per dieci anni lo Yemen senza apparenti risultati… E anche se bombardassero di più e meglio, guarda cosa è successo in Afghanistan o in Iraq o in Libia. Risolto qualcosa con i missili e le bombe? Non si direbbe… Trilioni di dollari, 4 presidenti, centinaia di migliaia di vittime per spodestare i talebani e rimetterli al potere… Questo è quello di cui il “tuo” Occidente è capace? Complimenti! Ma sì, la potente flotta era un modo di dire (ops, non capisci le battute?) …
Sul resto:
Personale dell’Onu distaccato nella Striscia di Gaza avrebbe partecipato attivamente al massacro di ebrei del 7 ottobre scorso. Lo si sostiene in un rapporto delle autorità israeliane tanto documentato che il segretario generale delle Nazioni Unite, il filo-palestinese Antonio Guterres, ha espresso il suo sconcerto e avviato un’inchiesta interna.
Se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stato un tram. AVREBBE sai cosa significa? Non significa certo HA. Prove in mano agli israeliani? Ma ti prego… E spuntano il giorno dopo che il Tribunale Penale Internazionale si è pronunciato? Ma che incredibile coincidenza! Un mese, una settimana, tre giorni fa no? Chissà come è che invece nessuno parla del manifesto delle personalità (tutte nel sistema israeliano) che addossano a Nethanyau la responsabilità quanto meno politica di quel che è successo… Su quello silenzio, eppure sono ebrei israeliani, persino tre Nobel ed ex alti dirigenti del Mossad…
ma si proprio fuori, vivi in un mondo tutto tuo! la missione europea (eventualmente guidata dall’Italia, ma questo è un di più) deve ancora entrare veramente in azione. Gli Houti intanto colpiscono le navi commerciali e vedrai che USA+UK faranno quello che si deve fare, cioè bombardare le basi missilistiche Houti sulla terraferma. A ruota ci arriverà anche l’UE, a bombardare: non saremo più il centro del mondo, meno che mai in termini militari, ma un missile è sempre un missile e, se lo spariamo come si deve, il risultato sarà quello desiderato.
Intanto leggiti questo:
L’Occidente si salvi da solo
da Il Giornale del 27 gennaio 2024
Personale dell’Onu distaccato nella Striscia di Gaza avrebbe partecipato attivamente al massacro di ebrei del 7 ottobre scorso. Lo si sostiene in un rapporto delle autorità israeliane tanto documentato che il segretario generale delle Nazioni Unite, il filo-palestinese Antonio Guterres, ha espresso il suo sconcerto e avviato un’inchiesta interna.
Noi invece non ci stupiamo. Già un mese fa avevamo segnalato come evidente anomalia il fatto che le decine di migliaia di dipendenti Onu distaccati a Gaza non avessero avuto alcun sentore, stante la quantità di persone coinvolte, di ciò che Hamas stava preparando sopra e sotto la città.
E non ho poi avuto più dubbi quando mi sono trovato, a strage avvenuta, a dibattere in tv con Francesca Albanese, «giurista e docente italiana – si legge nella sua biografia ufficiale – specializzata in diritto internazionale e diritti umani, dal 2022 relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati». Più che un’esperta, mi è sembrata da subito l’avvocato difensore di Hamas, infiltrata nella tv italiana per depistare la nostra opinione pubblica.
E qualcuno, temo più d’uno, ci sarà pure cascato, perché se l’Onu sta con Hamas qualcosa vorrà pur dire. Certo che sì: ci dice che l’Onu non è più, ammesso che lo sia mai stata, un arbitro o un paciere, bensì un giocatore al servizio di chiunque abbia in odio l’Occidente.
Al punto di aver – giuro non è una barzelletta – assegnato all’Iran la presidenza della Commissione sui diritti umani (e aver taciuto a lungo sulla pandemia cinese per difendere Pechino, non a caso grande sponsor del presidente dell’Oms, braccio sanitario dell’Onu, ma questa è un’altra storia).
Crovella, tutte le tue menate sugli Houti e la potente flotta che li deve distruggere guidata dall’Italia sono durate un nulla: ieri sera altri missili Houti han colpito una petroliera inglese. E allora? Tutta la storia del colpirli e zittirli?
Militarmente, l’Occidente è un fallimento da decenni. La “nostra” diplomazia è ferma alle cannoniere nonostante la realtà quotidiana e storica abbia dimostrato che non servono a nulla…
(E i tuoi padrini americani, se va avanti così, si ritroveranno la secessione in casa…altro che poliziotti del mondo)
Mi sono chiari i due concetti di Israele e di Ebrei, intesi questi ultimi come cittadini europei di sangue ebraico. Sei tu invece che non mi segui quando io salto da uno all’altro dei due concetti.
Io ho un discreto numero di conoscenti ebrei. Sono torinesissimi, cittadini italiani, ma di sangue e religione ebraica. Tendenzialmente sono sempre stati dei “moderati” elettori di centro sinistra. Negli ultimi mesi sono incazzatissimi con la sinistra perché essa tende, sotto sotto o apertamente, a parteggiare per i palestinesi. Quindi i miei conoscenti sono INCAZZATISSIMI. E questo più o meno si legge che accade in tutta Europa.
Come sostiene l’articolo qui sopra, l’Occidente è caratterizzato dall’orientalismo (sembra un paradosso, ma nelle prime righe è spiegato bene) e dal sionismo. Io ci aggiungo la conseguenza di questi due punti, ovvero che nei prossimi decenni l’Occidente sarà costantemente impegnato, a volte tirato per i capelli a volte di sua iniziativa, in una serie di guerte locali che sono manifestazione della III Guerra mondiale, cioè la grande guerra fra i Tre nemici e l’Occidente stesso.
La pancia elettorale, degli USA da una parte e dell’Europa dall’altra, questo trend ha percepito e quindi si attrezza di conseguenza, privilegiando quei programmi e quei partiti che puntano a chiudersi e a difendersi e non quelli che vogliono aprirsi e distribuire diritti, pace e legalità a tutto il mondo.
Questo è il quadro che tutti gli osservatori di geopolitica dipingono con una certa convinzione e cosa dicevano l’anno scorso o 10 anni fa Tizio Caio e Sempronio non incide minimamente sull’evoluzione futura. Lo So che il probabile quadro prospettico non vi piace, ma il trend va in quella direzione, a prescindere dai miei o dai vostri desideri.
Mettici pure la Libia…
Crovella 17.
Le “istituzioni ufficiali” sono quelle guidate da una tizia che sosteneva che i russi rubano i chip dalle lavatrici ucraine per farci i missili, che l’economia russa sarebbe crollata a pezzi, che Putin sarebbe stato travolto dal popolo russo? Ah, Beh, allora siamo tranquilli!
Voi “illuminati” non avete ancora capito la differenza tra ebrei e israeliani? Visto che ti riempi la bocca di questo errore, sappi che gli EBREI ortodossi sono contro la guerra a Gaza e per la convivenza. Anche perché dagli “ebrei” epurate senza problemi quelle centinaia di migliaia di persone che da più di un anno manifestano contro Netahyau. Ai quali si aggiunge oggi un appello di personalità israeliane (scienziati, tra cui tre Premi Nobel, uomini d’affari e imprenditori, ex militari, ex dirigenti del Mossad) che indicano il Primo Ministro come responsabile di aver creato le circostanze che hanno consentito il massacro di 1200 israeliani, il ferimento di più 4500 e il rapimento di altre 230…
https://edition.cnn.com/2024/01/26/middleeast/netanyahu-letter-israel-national-security-intl/index.html
Tra l’altro, come sempre scrivi, sembra che l’Europa sia il centro del mondo: non lo è da un pezzo, caro Crovella. Contiamo nulla, economicamente e militarmente. Ma facciamo finta di essere i “padroni del mondo” e dei destini altrui quando in realtà dipendiamo da altri…
Guarda che come hai scritto, noi abbiamo chiesto il comando di una operazione che per altro non ci è stato ancora dato né l’Europa ha approntato una flotta INDIPENDENTE da quella americana… Per sparare “legalmente” ci vuole l’approvazione del Parlamento e un mandato internazionale, non la decisione di Biden e Suniak.
Su questo ultimo punto, sparare, negli ultimi 70 anni mi pare non abbia portato a nulla, se non a peggiorare il mondo. A meno che voi illuminati vediate Vietnam, Corea, Laos, Serbia, Iraq, Afghanistan, Siria e ora Yemen come delle vittorie. Ma allora avete dei bei problemi di comprensione della realtà. Peggio dei nostri.
Faccio notare che:
1) Da tempo definite come stupidi coloro che sostengono la virata a destra dell’Europa. Ebbene le recentissime previsioni di un’istituzione ufficiale dicono: “Una virata a destra e il relativo crollo dei partiti di centrosinistra e dei Verdi, che perderanno voti e seggi. Lo prevede uno studio elaborato dalle Relazioni esterne del Consiglio europeo per le elezioni del Parlamento europeo del 2024” (Fonte La Stampa del 24.01.24)
2) Due volte stupidi sono, ai vostri occhi illuminati, coloro che sostengono che si è ormai verificato uno strappo profondo fra ebrei (sia cittadini europei che israeliani) e la sinistra. Lo strappo, dopo 80 anni, è stato certificato dalla reazione ai fatti dell’autunno scorso. Siamo di fronte a una rivoluzione copernicana: a sostenere la causa ebraica (e sionista nello specifico) è ormai la destra europea, sia moderata che estrema, mentre la sinistra (in particolare quella intellettuale) si schiera con i palestinesi, quindi è diventata anti-ebraica. Ebbene, noi stupidi questo diciamo da mesi e proprio l’articolo qui sopra conferma questo fenomeno. Tra l’altro, i fenomeni 1) e 2) sono fortemente correlati: l’Europa è a maggioranza sionista perché è a maggioranza di destra e viceversa.
3) Sul tema “nemici” (ovvero orientalismo, come descritto nell’articolo), da tempo noi stupidi prevediamo che perfino l’Italia (incredibile dictu!) invierà navi militari nel Mar Rosso senza escludere a priori i coinvolgimenti nei combattimenti. Anzi, la realtà sta andando perfino oltre: proprio in questi giorni l’Italia si candida per assumere il comando della missione europea (ergo: non stiamo certo nelle retrovie). Significa che abbiamo ben chiari i nemici e, se del caso, non avremo remore a sparare.
I tre punti sono collegati da una triplice correlazione: più l’Europa vira a destra e più diventa sionista e più spara ai nemici…e così via…
Cari illuminati, questo è il mondo di stupidi in cui sarete costretti a vivere. Inutile continuare a berciare che noi siamo gli stupidi e voi gli illuminati, tanto valgono i numeri e i trend sono determinati da come si muovono le masse statistiche, non i pochi illuminati che vivono ancora nel mondo dei sogni…
Buona notte
Appunto.
Sei tu che non capisci il mondo in cui vivi. Sembra che su stia in un altro pianeta. Non sei l’unico, eh, per carità, ma certo lascia interdetti che ci siano ingenui come te che continuano a vivere nel mondo della favole. Basta guardarsi intorno e l’analisi della realtà è banale, certo se uno non ha le fette di salame ideologiche intorno agli occhi.
Faccio un ragionamento per paradosso. Immaginiamo che io sia, oltre che stupido a titolo personale, anche la diretta espressione della comune stupidità imperante nel mondo. in altre parole, l’umanità è composta di stupidi. Saremo anche tutti stupidi, salvo certi “illuminati” che credono alle favole, ma questo è il mondo in cui viviamo tutti, compresi gli illuminati (ingenui). Come ripeto da settimane (forse da mesi) questi macro trend socio-politici provengono dal profondo e sono inarrestabili. Per i prossimi decenni, forse addirittura 4-5 decenni, sarete condannati a vivere in una realtà dominata dagli stupidi. Attrezzatevi di conseguenza, perché vivrete in un mondo antitetico rispetto ai vostri desiderata.
“l’Occidente oggi ha ben altri nemici di quelli che, stupidamente, considerava tali cento anni fa. Può quindi capitare che i presunti nemici di allora siano fra gli alleati di oggi, proprio perché, oggi, siamo accumunati dagli stessi nemici “
Chi è veramente lucido (ieri, oggi e domani) ritiene che un ragionamento come questo è solo stupido e nulla risolve.
Anzi è questo ragionamento che crea i nemici di per se stesso, il che porta alla stupidità e all’inumanità.
Inevitabilmente.
In altre parole, chi concepisce e definisce se stesso unicamente in termini duali e escludenti, io contro gli altri, noi contro di loro, buoni contro cattivi, occidente contro oriente è stupido e disumano.
I risultati, gli effetti sono sempre i medesimi e al massimo differiscono nella loro scala che dipende semplicemente dalla coerenza di applicazione dei principi citati. O per meglio dire, dall’ottusità con cui vengono assolutizzate le contrapposizioni.
Ma non credo che tu possa arrivare a capire.
Ho detto esplicitamente che, con la Shoah, i nazisti sono dimostrato la loro totale stupidità, oltre che rivelarsi disumani.
Ho anche scritto che la “lucidità” è quella facoltà mentale che permette di focalizzare la realtà dei fatti, sia storici che attuali, e quindi i cambiamenti del quadro nel corso del tempo. Chi è veramente lucido comprende che l’Occidente oggi ha ben altri nemici di quelli che, stupidamente, considerava tali cento anni fa. Può quindi capitare che i presunti nemici di allora siano fra gli alleati di oggi, proprio perché, oggi, siamo accumunati dagli stessi nemici (es: russi nel caso degli ucraini e mondo islamico “iraniano” nel caso degli israeliani).
C’è poi la categoria degli ingenui che credono alle favole, stile Alice nel paese delle meraviglia, cioè credono a un mondo tutto in pace, in cui tutti si vogliono bene e si baciano e si abbracciano. Un mondo così non c’è mai stato e non ci sarà mai, per il semplice fatto che la natura umana non è coerente con un quadro del genere.
Tanto per tornare al contenuto dell’articolo, orientalismo e sionismo (come sono ben descritti) sono sempre stati caratteristiche profonde dell’occidente e sempre lo saranno. L’Olocausto li ha messi uno contro l’altro per circa 80 anni, ma gli eventi dell’autunno scorso li hanno riallineati. Questo è un dato di fatto, che piaccia o meno. Esempio: le comunità ebraiche hanno chiesto (e ottenuto) il rinvio delle manifestazioni pro Palestina previste per sabato 27 gennaio, cioè all’indomani del Giorno della Memoria. L’occidente è sionista, oltre che orientalista: mettetevi l’animo in pace.
“Sono stati uccisi 6 milioni di cittadini europei, in quanto ebrei, cioè 6 milioni di “soci” che ci avrebbero fatto comodo, per il loro contributo all’evoluzione soci-politico-economica del continente”
Solo che un europeo, che partiva da basi molto simili alle tue e ragionava come ragioni tu (noi-loro, homo homini lupus, diritto all’uso della forza) non li riteneva affatto europei e anzi nemici naturali degli europei.
E in effetti i tempi cambiano e cambiano anche le posizioni…pensa che l’europeo summenzionato non riteneva affatto europei nemmeno gli ucraini, per esempio.
Quello che non cambia è l’imbecillità umana, di alcuni uomini, incapace di evolvere provando a superare certi schematismi di pensiero.
I tempi cambiano e quindi cambiano le posizioni, gli interessi e, di conseguenza, gli “alleati”. Ride dell’apparente contraddizione con il passato solo chi non ha lucidità tale da saper leggere i tempi attuali. Oggi uno degli avversari dell’Occidente è costituito da quella parte di mondo islamico che fa capo, ideologicamente, all’Iran. “I nemici dei miei nemici sono miei amici”, per cui gli israeliani (e, per estensione, gli ebrei tutti), che combattono quel particolare mondo islamico, sono amici dell’Occidente. Nella tragicità degli ultimi avvenimenti (7 ottobre da una parte, bombardamenti di Gaza dall’altra) emerge un piccolo fatto positivo: si è finalmente chiarito il rapporto Occidente-Israele (e, per estensione, ebrei tutti). Si sono riconosciuti come “alleati”, poiché stanno dalla stessa parte. Di conseguenza le curve delle tifoserie.
Precisato ciò, approfitto della triste ricorrenza del Giorno della Memoria, per sottolineare un aspetto chiave del cosiddetto genocidio degli ebrei per mano dei nazisti. Oltre che vomitevole sul piano umano, fu un’impresa davvero stupida, nell’ottica europea. Sono stati uccisi 6 milioni di cittadini europei, in quanto ebrei, cioè 6 milioni di “soci” che ci avrebbero fatto comodo, per il loro contributo all’evoluzione soci-politico-economica del continente. Li avrebbero dovuti portare in palmo di mano, altro che sterminarli. Ma ciò è avvenuto perché il nazismo è stupido, difatti non rappresenta la “vera” destra europea “, e il fascismo si accodò solo per compiacere l’alleato forte (Hitler). Oggi la destra europea si presenta con connotati che non sono quelli nazi-fascisti (ridotti a gruppuscoli di ridicoli nostalgici) ed è anche per questo che la destra di oggi “vede” gli ebrei come alleati e non come nemici. La cosa più sorprendente è che sta avvenendo anche in senso opposto: dopo il 7 ottobre, gli ebrei europei hanno “scoperto” che la sinistra non è più il loro punto di riferimento.
Alex, 6 – Anche i palestinesi hanno diritto di vivere sulla loro terra senza che da 70 ne venano cacciati (distrutti villaggi e coltivazioni) per far spazio alle colonie israeliane…
A me fa ridere che le destre europee, da cui attinsero fascismo e nazismo, erano quelle più impregnate di antisemitismo (spalleggiate dalla Chiesa cattolica, che solo con Wojtila cancellò per gli ebrei il marchio infame di deicidio, e cristiana in generale) ed oggi sono le più solerti sostenitrici di Israele, come se la Shoah non fosse stata covata sotto quella cultura…
“Ricordo che mai Israele ha fatto guerre di aggressione. “
Beh, insomma, io questo non andrei a dirlo in Libano, per esempio…
Davvero buffo e allarmante quando, con gli innumerevoli eventi e trasmissioni dedicate alla memoria, ci si esprime al passato pensando solo ed esclusivamente a ciò che è successo intorno a noi, volutamente ignorando ciò che non ha mai smesso di accadere nel resto del mondo. Eppure i media raggiungono quasi tutti e quasi tutti si indignano e quasi tutti – come si fa con le feste comandate – partecipano a un qualche rituale o guardano un qualche film che descrive processi, sfollamenti, la vita nei campi di concentramento.
Purtroppo ha ragione il Sig.Crovella. In certe situazioni non esiste una sola ragione ed un solo torto. Israele ha il sacrosanto diritto di difendersi e di vivere senza vedersi ogni giorno piombare razzi sulla testa. Ricordo che mai Israele ha fatto guerre di aggressione. I Palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato libero da Hamas e terroristi vari; dove creare infrastrutture e non solo tunnel ad uso militare. Certo, fare la pace con chi vuole la tua distruzione non è come dirlo e mi piacerebbe sapere che cosa avrebbero fatto, come avrebbe reagito a fronte di un 7 ottobre, chi ora critica e basta.
Vero che siamo ormai al tifo da stadio, a volte ignoranti della benché minima storia (from the river to the sea…e manco sanno dire di quale fiume si tratti!).
Con le dovute e doverose critiche, resto sempre dalla parte di Israele.
Frase inserita nel commento 2 di Crovella se non era chiaro.
Inutile sbandierare tesi “peace and love“. In M.O. si ammazzano dalla notte dei tempi e lo faranno per i secoli dei secoli. E’ illusorio ipotizzare una convivenza pacifica: al massimo si alterneranno momenti di apparente tranquillità con fasi molto critiche..
Che strano lo dicevano nel secolo scorso a proposito dell’Europa, non vorrei che fossimo in una fase di apparente tranquillità
A differenza dei miei predecessori, non ho competenze politologiche. Mi limito però a fare alcune considerazioni:
1. gli spostamenti in massa di popolazioni non hanno storicamente mai prodotto nulla di buono, specie se avvenute in territori già abitati. Per rimanere ai tempi nostri, ciò vale sia per i trasferimenti coercitivi attuati da Stalin, sia per quelli volontari come -bisognerebbe finalmente avere il coraggio di riconoscerlo- il sogno Sionista.
2. Nelle uniche elezioni libere tenutesi a Gaza i palestinesi hanno votato in modo quasi plebiscitario per Hamas. Lungi dal seguire la vulgata secondo cui ciò dimostrerebbe che i palestinesi sono terroristi, a me pare che sia stata una scelta dettata dalla disperazione e dalla totale mancanza di rappresentatività dei partiti più tradizionali.
3. In molteplici tornate elettorali, gli israeliani hanno democraticamente scelto di essere rappresentati da partiti di destra ed estrema destra. La spropositata reazione israeliana al massacro di Hamas, così come la progressiva colonizzazione forzata della Cisgiordania, ne sono la diretta conseguenza e, presumibilmente, sono operazioni avallate dall’attuale maggioranza degli israeliani. Qualsiasi proposta o soluzione di pace dovrà necessariamente tenere conto di ciò.
4. A parte isolate voci, il mondo dell’informazione occidentale tace in modo incredibile sulla piccola “strage nella strage”, ossia l’uccisione da parte israeliana di più di cento giornalisti accreditati. Questo alla faccia della libertà di parola tanto sbandierata! Non sarà un caso se progressivamente le informazioni che riceviamo da quel fronte si sono sempre più affievolite e ormai somigliano a dispacci concordati con il governo israeliano?
à la guerre comme à la guerre, dicono da sempre i francesi. Frase con cui si vuole genericamente significare che ogni situazione va accettata per ciò che essa è, e che bisogna contentarsi delle risorse che sono offerte dalle circostanze.
In certi snodi del mondo (M.O, Balcani, Caucaso e chissà quanti altri) l’affollamento di etnie diverse, con religioni diverse, abitudini, obiettivi, paradigmi esistenziali diversi se non addirittura antitetici, non può che scatenare periodiche crisi, che spesso confluiscono in atti di guerra/guerriglia.
Inutile sbandierare tesi “peace and love“. In M.O. si ammazzano dalla notte dei tempi e lo faranno per i secoli dei secoli. E’ illusorio ipotizzare una convivenza pacifica: al massimo si alterneranno momenti di apparente tranquillità con fasi molto critiche.
Non c’è una ragione e un torto, c’è solo la natura umana, che di fondo è maligna e non benigna. La specie umana è predatrice di natura: verso le altre specie, verso l’ambiente ed anche verso altri individui della stesse specie ma con interessi ed esigenze contrapposte. Quindi problemi come quello del M.O. NON hanno una soluzione pacifica di tipo strutturale: quelle avanzate negli anni (in particolare “due popoli e due stati”) sono solo delle ipotesi teoriche e soprattutto ipocrite.
Altrettanto ipocrita è la tesi che gli attacchi terroristici sono disgustosi e disumani, mentre i bombardamenti rappresentano la reazione civile di un popolo attaccato. In questo anche io dico che l’occidente deve avere il coraggio di schierarsi apertamente. La guerra è guerra, con atti disumani sia di qua che di là. Ci si schiera NON dalla parte dei presunti “giusti”, ma ci si schiera per spinta di tifoseria. Io sono un occidentale, mi sento molto occidentale e nella contrapposizione bellica israelo-palestinese, io sono tifoso della parte “occidentale”, cioè tifo per gli israeliani. A prescindere se siano nel giusto o meno, perché in queste dispute NON c’è una parte nel giusto e l’altra parte nell’errato. C’è solo la guerra, che è la manifestazione della natura umana.
A Gaza i palestinesi hanno dimostrato di non essere uno stato né tantomeno una nazione. Come Hamas ha dimostrato di non essere un partito, ma una banda di terroristi che organizza pogrom. A parte la favola anacronistica dei due stati in Palestina (l’uno ebraico e l’altro arabo) riesumata per giustificare il fallimento e l’inerzia della politica occidentale, sarebbe più realistico concepire due stati arabi: l’uno in Cisgiordania, con il controllo dell’esercito europeo, e l’altro a Gaza, con il controllo dei paesi arabi moderati.