Per Giuliano Stenghel

Per Giuliano Stenghel
di Heinz Grill
23 agosto 2020

Una decina di giorni fa ho fatto un sogno, nitido, a immagini precise e significative. Ero da qualche parte fuori dalle Alpi, penso fossi in Germania e non in Italia. Mi accorsi di un gruppo di individui a me del tutto ostili: queste anime buie volevano uccidermi, piene di odio. La situazione era opprimente, non c’era nessuna possibilità di fuga. I nemici si avvicinavano in branco, forti del loro vile comportamento ed erano muniti di ferri e coltelli. Io tremavo, anche le dita tremavano per quel grande spavento di cui ero vittima. Ero sicuro che quelle persone mostruose volevano la mia vita ed erano mosse da un’energia spaventosa.

In quel momento arrivò un uomo pieno di luce, con un vestito bianco, puro ma risoluto nel suo porsi. Si mise tra me e quei mostruosi delinquenti. Non ho chiara immagine di ciò che sia successo, ma è sicuro che quest’uomo ha perso la vita per me e che le sue ultime parole sono state: “Vorrei fare tutto per Te”.

Giorni dopo mi ha raggiunto la terribile notizia della morte di Giuliano. E subito quel sogno mi si è ripresentato alla memoria. Lo stesso giorno, il 14 agosto, alcuni individui di Monaco di Baviera, i miei nemici storici che davvero vorrebbero annientarmi, hanno sferrato un significativo attacco alla mia persona.

Giuliano Stenghel vincitore del Premio Meroni per la Solidarietà nel 2017

Dove è Giuliano oggi con la sua anima? E’ molto vicino a me, come un bambino, sembra molto giovane, innocentemente puro. Con la nostra passione per l’arrampicare abbiamo fatto delle vie assieme. Ed è anche vero che tutte le vie da me aperte hanno ispirato Giuliano a riattivare la sua attività alpinistica, a trovare nuove motivazioni. Eravamo amici in superficie, ma ancor più nella profondità dell’anima.

Nel cercare di penetrare nel mistero della sua dipartita, sento che il mio sogno ha una funzione essenziale. Per capire il mistero della vita e della morte non solo dobbiamo coltivare e studiare assieme le nostre emozioni, ma anche cercare e sentire che cosa vive nell’anima, quali sono i legami con cui un’anima vive in una vita e quali nessi ha con l’aldilà.

Giuliano aveva già circa 67 anni, ma è morto quasi come un bambino, come si fosse sacrificato per tutti gli altri. Aveva creato un’associazione di solidarietà, grande espressione concreta ed esemplare di vita sociale. Nella sua anima vivevano la luce e la generosa capacità di aiutare gli altri.

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Per Giuliano Stenghel ultima modifica: 2020-08-26T05:56:00+02:00 da GognaBlog

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3 pensieri su “Per Giuliano Stenghel”

  1.  
    Queste campagne sono vaste, in diverse riviste, tutte evocate da una Marianne, una persona molto grassa e non bella. Ha giá avuto cause al tribunale ed è giá stata condannata. Ha esclamato anche Giuliano come un matto. La persona ha una potenzialità distruttiva. Meglio osservare cose più belle.

  2. Un racconto per me molto emozionante. Io conosco Giuliano come una persona senza paura, che vede sempre il buono nell’uomo. Purtroppo esistono anche persone maliziose e in ognuno di noi si trova anche il buio. Quello che mi fa triste è che proprio Giuliano ha lasciato la vita, una persona che ha lottato con tanto coraggio per il buono.

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