Minaccia di ulteriori ampliamenti alla pista del Ciclamino di Pietramurata, Valle della Sarca.
Riqualificazione di boschi di basso pregio?
di Laura Gaspon
Lettura: spessore-weight(2), impegno-effort(1), disimpegno-entertainment(2)
A Pietramurata (in comune di Dro, TN), lo scorso fine settimana è stato dedicato all’annuale mondiale di motocross: 6 e 7 aprile 2019, due giorni in cui, se non interessati all’evento, era meglio evitare la zona in quanto auto, camper e furgoni occupavano ogni spazio disponibile, ruggiti di motori e voci degli speaker rimbombavano per tutto il giorno ed era impossibile uscire o entrare nel paese in concomitanza con l’inizio o la fine delle gare.
Per il bene degli operatori turistici e degli appassionati la cosa può essere sopportata, ma quello che mi ha lasciato allibita sono state le dichiarazioni di Gianfranco Pasqua, presidente del Moto Club Arco, sul servizio diffuso da RTTR. Pasqua ha parlato di una ulteriore espansione dell’area del motocross attraverso (testuali parole) la “riqualificazione” di zone di “bosco di basso pregio”.
Quello che viene con sufficienza definito bosco di basso pregio, altro non è che la zona che ospita la vegetazione tipica dell’ambiente naturale della Valle dei Laghi: roveri, roverelle, carpini, lecci dove trovano rifugio caprioli, camosci (scendono dalle pendici del Monte Casale), volpi, tassi…
Riqualificare significa evidentemente assistere ad altri sbancamenti per creare piste che allargheranno la ferita già inferta all’ambiente, come è già ora evidente se solo si percorrono i sentieri della destra orografica del Sarca in zona, soprattutto quelli che salgono al Monte Casale.
Vorrei ricordare che le Amministrazioni della zona, (Arco e Dro comprese) si sono impegnate con la costituzione dell’Outdoor Park a sviluppare le potenzialità turistiche legate agli sport della bicicletta, arrampicata, escursionismo che male convivono con una attività, quella del motocross, che impatta dal punto di vista visivo, (sbancamenti, disboschi, transennature in prossimità di sentieri escursionistici), acustico e dell’inquinamento dell’ambiente (gas di scarico e nuvole di polvere che, specie nei periodi secchi, si espandono per la valle quando ci sono allenamenti o gare).
Inoltre è stato spesso segnalato che i motociclisti, non contenti dello spazio a loro assegnato, sconfinano percorrendo i sentieri escursionistici e le strade forestali dove sono evidenti i solchi scavati dalle ruote delle moto, e anche costeggiano il fiume Sarca nell’area del Parco Fluviale.
E’ di vitale importanza per la preservazione del territorio che, da parte delle Amministrazioni comunali, ci sia più coerenza nei piani di sviluppo turistico e soprattutto più controllo sulle attività che tanto incidono sull’ambiente.
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Io penso che i beni naturali debbano essere usati con rispetto e misura, poiché quelli che ci vivono, e fanno parte integrante del territorio, devono pur vivere. Assimilare tutto alla pista di motocross mi sembra davvero eccessivo. Anch’io frequento da molto la zona di Arco e fra tutte le attività di svago che vi si svolgono quella del motocross mi sembra davvero la più invasiva e totalmente diversa da tutte le altre che in genere sono meno invasive, rumorose e meno concentrate come utilizzo di territorio. Mi sembra in definitiva che pur essendo il motocross del tutto legittimo sui circuiti ad esso dedicati, debba essere svolto in luoghi più adatti. Sabato e domenica sono passato da Pietramurata e credo che tutti abbiano visto come il posto sia inadatto ad ospitare tali eventi e tale sport poiché troppo stretto, povero di parcheggi ed estremamente rumoroso. La rumorosità deriva anche probabilmente dall’effetto di riflesso del rombo dei motori fatto dalle pareti poichè io abito non distante da una pista da cross e non c’è rumore Ho fatto il parallelo di tale evento con il concerto dei Pink Floyd a Venezia; suggestivo storico ma organizzato in un posto completamente inadatto. Ho fatto peraltro anche il parallelo col rumore di moltissime moto quando percorrono le strade dei passi. Mi sono sempre chiesto perchè alcune moto sono abbastanza silenziose e poco invasive, mentre altre disturbino le valli e chi vi vive.
Ritornando al punto il luogo non è adatto a grandi assembramenti, non è adatto al motocross; questo a mio avviso è il vero problema.
La montagna, i boschi, i laghi servono a sollazzare d’inverno gli sciatori che a volte sono costretti a consumare un pasto in luoghi tanto ostili, servono ai motociclisti per provare l’ebbrezza della velocità e per mettersi alla prova lungo ripidi salti di roccia e infine la montagna serve a fare da scenografia per dei musicisti. Gli alberi, gli animali e le rocce non hanno nessuna importanza, sono e devono costituire l’ambiente naturale per lo svago e il divertimento dell’uomo. Che tristezza…!
“Arco è un tracciato storico” che rompe i coglioni e inquina pesantemente un bel tratto di valle e chiunque abbia arrampicato sulle vie del pian della Paia (decisamente più “storiche” del Ciclamino) durante una gara di motocross la ricorda come una delle esperienze più devastanti della sua storia alpinistica, che non augurerebbe nemmeno al suo peggior nemico…non so se si capisce, ma parlo per esperienza personale.
Inoltre, durante una gara importante il casino, lo sporco arrivano a livelli impressionanti, mentre la statale tra Dro e Sarche rimane praticamente bloccata per ore se non giorni.
Direi che valorizzare e preservare il circuito di motocross del Ciclamino abbia lo stesso senso ambientale di asfaltare una spiaggia per preservare la sabbia dall’inquinamento da creme solari e mocci di sigaretta.
E dimostri il medesimo livello culturale e la medesima intelligenza o previdenza.
Mentire spudoratamente???
Intanto del bugiardo dallo a qualcun’altro!!
Io a differenza tua, per quello che scrivo, mi firmo con nome e cognome. Te invece no!!
Frequento la Valle del Sarca da molti anni. Diverse volte scendendo dalla cima del Pian della Paia ho incontrato moto da trial nel bosco. E non era la pista.
La pista c’è, avete tutto il diritto di praticare il vostro sport. Per me nessun problema. Ma fatelo nella pista che del resto anni fa è stata ingrandita a spese del campo da golf e dell’ adiacente bosco.
“Posto bellissimo per smanettare, che bella pista e che gare, ci va anche il mondiale, quanta gente forte ci gira, il rumore è una sinfonia, come se andassi a sballarmi in una discoteca e poi si cucca alla grande.”
Scusate ma non ascoltate o guardate?E’ il mondo del divertimento e Arco in massima parte lo è.Alternative culturali …. alternative impegnative …
Ci si sente dire anche qui: maccheccazz…
Benassi scandalizzarsi per una frase e mentire spudoratamente è tipico delle sparate socialnetwork: cosa c’entrano le moto nei sentieri e l’ampliamento della pista da motocross?Arco è un tracciato storico, e come tale è giusto valorizzarlo e preservarlo.
E il posto più brutto della valle del Sarca, disturba e inquina rende invivibile la zona.
Impossibile arrampicare inquinamento acustico e dell’aria insopportabile sia per l’uomo ( non motociclista) che per la natura.
Mai più in quel luogo.
Eliminate la pista.
Questa affermazione (……) qualifica la qualità della persona che l’ ha fatta!!
Il problema è che la gente si fa rappresentare da personaggi del genere.
Che ne sa questo PERSONAGGIO di bosco? Come fa a dire che li c’è un bosco di basso pregio.
E come intende riqualificarlo il bosco….distruggendolo ?!?!
Agli arrampicatori è stato detto che con la loro attività disturbano gli uccelli e infatti in diversi luoghi si è arrivati al divieto della scalata.
Il campo da cross e i motociclisti che con le loro moto girano liberi per boschi e sentieri invece? Non disturbano?
A me sinceramente pare che disturbino MOLTO sia gli animali ma anche gli uomini. Con rumore, gas di scarico e polvere.
Che fanno le autorità della valle del Sarca?
Non vedono?
Non sentono?
Non respirano?