Salendo dal Mare
(mostra dedicata a Gianni Calcagno)
Grazie a Michele Fanni, responsabile promozione della Mostra Fotografica Salendo dal Mare dedicata a Gianni Calcagno, e alla figlia di quest’ultimo, Camilla, abbiamo ricevuto questo materiale informativo per promuovere la bellissima mostra nel trentennale della sua morte. Le fotografie proposte, scelte da un archivio di oltre 18.000 immagini, dalla moglie Giovanna e dalla figlia Camilla, toccano tutta la vita di Gianni Calcagno: Genova sua città natale, le prime salite negli anni Sessanta, le pionieristiche arrampicate a Finale Ligure, le montagne italiane (Marittime, Monte Bianco, Dolomiti, Apuane) e inoltre le varie spedizioni (Scozia, Perù, Colombia, Cina Africa, India, Pakistan), compresi i cinque ottomila scalati (Broad Peak, Gasherbrum I e II, K2 e Nanga Parbat).
Queste tematiche sottolineano, senza altri commenti, l’importanza di questa figura dell’alpinismo italiano e mondiale, scomparso con il compagno Roberto Piombo nel 1992 in Alaska, mentre scalava il Monte Denali.
La rassegna fotografica proposta è la sintesi della vita di Gianni Calcagno.
Le oltre 250 fotografie sono innanzitutto la documentazione di un’esistenza dedicata alla montagna e all’esplorazione. Immagini di cime che perforano il cielo, di scalate, di pareti vertiginose, di ghiaccio e di neve, ma non solo.
Per un’ulteriore panoramica sulla qualità di questa mostra vedi la suggestiva galleria pubblicata su https://altrispazi.sherpa-gate.com/altrefoto/salendo-dal-mare-gianni-calcagno/.
C’è una sintesi del mondo che vive: genti, paesi, opere d’arte, civiltà, bambini, uomini e donne dei paesi visitati dallo scalatore.
Infatti non sono presenti solamente le montagne, ma anche altri fondamentali elementi: la natura con i suoi imponenti scenari, la vita e le culture dei portatori, i viaggi, i paesaggi, i colori, i sorrisi; tutti aspetti che vanno a costruire un ricco cammino sentimentale che accompagna gli ospiti della mostra attraverso il percorso offerto.
Si è voluto, con queste immagini, raccontare la visione del mondo nell’ottica di un grande alpinista che era anche esploratore, studioso, scrittore e poeta.
La mostra offre al visitatore anche l’occasione per interpretare la complessa personalità di Gianni, la sua visione del mondo, la sua vocazione per la montagna, il suo amore per tutto quello che c’è di bello, grande, degno di essere visto, compreso, vissuto.
Sono state aggiunte foto in bianco e nero impannellate su legno, stampate direttamente da Gianni Calcagno, a testimonianza della sua passione per la fotografia.
A completamento di questo materiale, sono state inserite alcune cartine geografiche che vanno ad illustrare i paesi protagonisti dei diversi scatti, testi informativi sui principali gruppi montuosi toccati e naturalmente didascalie specifiche per ogni fotografia. Le foto di varie dimensioni (20×30, 30×45, 50×70, 70×100), sono stampate su carta cibacron con trattamento antiriflesso e montate su pannello forex. Vengono proposti, inoltre, alcuni filmati, riguardanti i viaggi e le spedizioni di Calcagno.
Speriamo che questa presentazione induca i responsabili di spazi espositivi di tutto il territorio italiano a prendere in considerazione Salendo dal Mare: Camilla Calcagno è a disposizione per qualunque chiarimento calcagno.camilla@gmail.com.
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ma come si fa a fare un articolo su una mostra senza indicare luogo e date?
Per noi appassionati di alpinismo invernale apuano, Gianni Calcagno è stato un punto di riferimento, uno stimolo e un maestro.
Mi associo a quanto scritto sul commento precedente aggiungendo che sotto la dura scorza di uomo, alpinista e genovese aveva un animo estremamente gentile, garbato, disponibile, generoso e pieno di ironia almeno per quanto riguarda i rapporti che ho avuto con Lui
Quando Calcagno arrivo’ all’apice della sua “carriera”, perlomeno quella sugli 8000, io non avevo nemmeno 18 anni, a genova l’alpinismo e la neonata arrampicata in falesia erano un argomento per nulla elitario. Erano i tempi della rassegna cinematografica “A fil di cielo”, chi era appassionato non si perdeva una serata e certamente non quella di Gianni Calcagno. Erano anche i tempi in cui la Scuola di Alpinismo Figari ( di cui avrei fatto poi parte per un paio d’anni) faceva a gara con la Gervasutti di Torino a sfornare gli istruttori e gli allievi migliori. In quel periodo mi capito’ varie volte di andare al negozio Bagnara Sport, solo per avvicinare Calcagno, scambiare qualche parola, provare a carpire qualche segreto. Non avevamo una lira in tasca, si entrava e si chiedeva se c’era Calcagno perche’ avevamo in mente di fare acquisti di materiale alpinistico… poi il tutto e sempre si risolveva in un nulla di acquistato ma intanto avevamo parlato con Calcagno. Il che’ significava aver scambiato 4 forse 5 parole in tutto… Calcagno, per la sensazione che dava allora, diciamo confermava il carattere tipico di noi genovesi. Solo una volta, era il 1988, entrammo nel negozio e lui ci guardo’ come per dire ” cosa vogliono sti due mocciosetti” e pero’ noi avevamo da chiedergli cose serie, cioe’ informazioni sulla diretta ai tetti alla est della Rocca Castello. A quel punto gli usci’ un ah! Ed un sorriso…. e seguirono alcune indicazioni a noi utili, per quella via che allora non so se fosse mai stata ripetuta….
Calcagno a Finale, soprattutto al Cucco e a Perti capitava di averlo sulla via vicino…. e ti dava quella particolare sensazione di avere accanto un grande alpinista che trasmetteva la stessa passione sia che parlasse di K2 o di calcare finalese.
Non posso dire di aver conosciuto Calcagno, troppa di distanza di eta’… ma a Genova tutti coloro che praticavano alpinismo lo conoscevano ed e’ stato un riferimento.