Alt(r)iSpazi

Poco più di quattro anni fa, l’8 aprile 2018, iniziavamo l’avventura del sito Alt(r)iSpazi, un luogo di cultura che con oggi vede la pubblicazione del 960° post.

In tutto questo tempo sono stati davvero tanti gli argomenti che abbiamo affrontato e sviluppato. Dalla cronaca di mostre ed eventi (sia pur al ritmo assai ridotto dovuto alla pandemia), ai racconti, alle gallerie dei grandi fotografi della montagna e dell’esplorazione. E naturalmente ai saggi di geografia, storia, tradizioni, ambiente, ecosostenibilità.

Alt(r)iSpazi è oggi una sezione del portale Sherpa, come pure lo sono GognaBlog, LeGrandiStorie e TrueFaces. Pensavamo potesse essere davvero facile, per un navigatore, passare da una sezione all’altra: ma non avevamo fatto i conti con la consuetudine, quell’abitudinario approccio che ogni giorno danza tra la cronica mancanza di tempo del lettore e la teorica curiosità verso ciò che coabita con l’argomento di cui egli si sta occupando in quel momento.

L’articolo odierno di Alt(r)iSpazi. Clicca per ingrandire.

Nel costruire giornalmente GognaBlog e Alt(r)iSpazi abbiamo sempre pensato che il secondo potesse essere una valida alternativa al primo, specie nel caso tutt’altro che improbabile che il primo, quel giorno, si occupasse di un argomento personalmente a noi estraneo (o quasi), quando non ostico o irricevibile. Ma anche il contrario può verificarsi.

Talvolta un lettore può preferire articoli brevi e più legati alla pura cronaca (Alt(r)iSpazi) a trattazioni più approfondite, certo non sempre legate all’attualità (GognaBlog).

Da notare che anche Alt(r)iSpazi offre la possibilità di commentare i post.

Lo scopo di questo post è dunque un semplice invito all’esplorazione di un mondo “parallelo”, nella speranza che la lettura di Alt(r)iSpazi vi catturi con la stessa benefica energia con la quale questi articoli sono stati scritti, selezionati e pubblicati.

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Alt(r)iSpazi ultima modifica: 2022-06-02T06:08:00+02:00 da GognaBlog

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7 pensieri su “Alt(r)iSpazi”

  1. Non conoscendo i dati si possono solo esprimere sensazioni. La mia è che il comportamento dei lettori sia esattamente allineato alle scelte editoriali. L’idea mi pare fosse quella di un portale come contenitore di contenuti diversi, differenziati anche nella grafica e negli aspetti formali: un blog di discussione e confronto, uno spazio per interviste e ritratti, uno spazio per temi politici,sociali e culturali controversi, uno spazio per temi diciamo più “illustrativi”(al momento non mi viene un altro termine), più da periodico che da quotidiano. Il dialogo/confronto trova programmaticamente dunque un suo spazio in Gogna blog, come di fatto avviene (con le inevitabili degeneazioni conflittuali e polarizzate dei social). L’aggiunta recente di uno spazio di commento ad Altri Spazi chiaramente apriva una possibilità, ma di fatto era destinata a non trovare risposta, se non residuale, rispetto al luogo deputato per eccellenza ai commenti e confronti. Certo l’idea iniziale del portale articolato, forse persino troppo, nella pratica quotidiana, può dar luogo a qualche slittamento inevitabile nella collocazione dei contenuti nelle diverse sezioni, che a volte potrebbero stare magari altrove, ma nella sostanza rispecchia la linea editoriale. Quello che a volte può confondere è a mio parere la struttura dei menu’. Se si apre gognablog, che immagino abbia di fatto un ruolo trainante anche nelle ricerche con Google, visto il peso del brand Gogna, appare un sottomenu’ con la partizione: Sherpa, Altri spazi, Totem e Tabù. Se poi si apre Sherpa si apre di nuovo un menù con Altri Spazi, Gogna Blog, Le grandi storie, True Faces. Questo sistema di scatole nelle scatole a me genera una qualche confusione, anche visiva nella differenza delle iconografie e degli stili, ma ciò è dovuto forse ad una certa mia preferenza per modelli più semplici e lineari di menù a cascata. Può essere che altri condividano un analogo orientamento. Mi sembra che questo possa produrre una minore propensione ad una navigazione completa e un possibile fagocitamento da parte di Gognablog della ricchezza degli altri contributi.

  2. Sono costole nella misura in cui (frase molto in voga negli anni ’70…) i marchi automobilistici rientrano nello stesso gruppo. Devono essere un po’ diversi (sennò sarebbero lo stesso marchio), ma hanno una matrice comune (sennò sarebbero aziende diverse). Quindi non è la natura dei siti che determina la propensione o meno a lasciare il proprio commento. È quell’altro meccanismo. Ma cio’ nulla toglie al valore degli articoli pubblicati, che sono di qualità e interesse molto elevati.

  3. Capisco queste considerazioni, però mi chiedo una cosa. Se custode, filo rosso e impegno sono gli stessi tra i due spazi, cosa li distingue davvero?
    Se non c’è una distinzione tangibile, è facile percepire altrispazi come una costola di questo blog e non un’alternativa indipendente. Forse anche questo contribuisce al diverso coinvolgimento…

  4. @3 le tue considerazioni sono fondate circa il sentimet dei lettori. E’ questo sentiment che invece non corrisponde assolutamente alla realtà. Il lavoro redazionale è più o meno lo stesso (come impegno e qualità), il “custode” è proprio il medesimo, esiste anche di là il fil rouge che lega gli articoli.
    Gli accessi ad AS risultano complessivamente di soddisfazione. Significa che gli argomenti “tirano”, in un modo o nell’altro. E’ invece curioso che non si registrino quasi commenti su AS. Da tempo la mia sensazione è che molti lettori lascino commenti sul Gogna Blog non per l’effettivo interesse verso i contenuti, ma per il nome del custode: fa figo lasciare la propria firma sul “quaderno” di Gogna. Se la presenza di Gogna è esplicita (come nel blog) l’autogratificazione del commentatore è immediata. Se il lavoro di Gogna è dietro le quinte (come in AS), il sito appare anonimo e non da soddisfazione lasciare la propria traccia. Occorre però andare oltre questa limitazione di veduta.
     

  5. Secondo me su altrispazi c’è meno coinvolgimento perché si avverte meno la presenza di un “custode”. Qui, nonostante gli articoli proposti siano di tante e varie persone, c’è una presenza costante di chi si occupa dello spazio. Gli articoli sono allacciati da un filo rosso. Anche se trattano di cose diverse, si intuisce una narrazione comune dietro. Almeno io la vedo così e il fatto che un buon numero di articoli siano scritti da Alessandro Gogna in persona aiuta questa percezione e anche il coinvolgimento. Su altrispazi ogni articolo è un frammento, il portale è una vetrina per contenuti slegati tra loro, un po’ più fredda di questo spazio. Ovviamente sono sensazioni personali, probabilmente non valgono due lire!

  6. Probabilmente dico una stupidaggine: il motivo dei pochi commenti agli articoli di Altri Spazi può essere il mancato ricevimento degli stessi con una email quando vengono pubblicati?  Io ricevo email solo per gli articoli pubblicati sul Gogna Blog!
     

  7. Sarebbe anche molto interessante registrare una costanza di commenti in calce agli articoli di AltriSpazi. Chissà perché, ma i lettori di AS non sono propensi a spiccicar parola, mentre quelli di GB (che dovrebbero esser più o meno gli stessi) lasciano fiumi di parole. Misteri del web…

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